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La mia arte sei tu. Lettere d'amore alla sua musa
Straripanti di un amore non corrisposto, prodighe di slanci d'euforia e di neri salti nell'abisso dell'esistenza, le lettere di Pirandello a Marta Abba ci mostrano un Maestro in perenne fuga dal mondo e in costante inseguimento della sua Musa. Un rapporto di straordinaria fertilità creativa che brucia intensamente illuminando le quinte della vita. -
I giorni e gli anni (20 aprile 1968-19 giugno 1968)
È il 1968, siamo a New York. Mentre il mondo cambia, Gesine Cresspahl guarda sua figlia crescere cercando di comporre il puzzle del presente con i pezzi usurati del proprio passato. Tedesca emigrata dalla Germania dell'Est, Gesine ricorda l'infanzia in Europa durante la Seconda guerra mondiale, ricostruendo anche le tappe, tra luci e ombre, della vita del padre. Diviso in capitoli dedicati ognuno a un giorno dell'anno, il romanzo è un viaggio tra le dimensioni temporali che intessono il nostro quotidiano e lo legano indissolubilmente alle sorti comuni degli uomini. Con straordinaria varietà di registri, di toni e di stili, Johnson evoca il fervore della metropoli statunitense e le ferite della Storia per tracciare un affresco memorabile: dietro al susseguirsi dei giorni nella vita di una donna traspaiono gli anni cruciali dei destini d'Europa. -
Quanto necessaria mi sei. Lettere alla moglie
Pagine di un quotidiano romanzo d'amore, le lettere di Svevo alla moglie Livia rivelano un amante alla ricerca del ""sogno puro"""" di un sentimento esclusivo. Questo sposo improbabile, scisso tra lo status di maldestro industriale e quello di scrittore lusingato dalle sirene del romanzo, ci si mostra bizzosamente geloso ma anche ironico e illuminato."" -
La cucina è una bricconcella. Un ricettario nato per posta
Ventuno ricette, tre piatti al giorno, una settimana di esperimenti culinari e culturali per dilettare lingua e palato, con le piene sottigliezze del gusto, ma anche con le eteree delizie della parola. Il ricettario che ha unito il Paese quando, fatta l'Italia, gli italiani erano ancora da fare, in una forma epistolare che ne recupera e fa rivivere la genesi, lasciando al lettore la possibilità di annotare e spedire i segreti della sua cucina. -
I giorni e gli anni (21 agosto 1967-19 dicembre 1967)
Agosto 1967. Inizia la rievocazione di Gesine Crespall di un passato ferito: quello della Germania tra gli anni Trenta e Cinquanta, abbandonata per emigrare in una New York gorgogliante di cambiamenti. È qui che cresce la figlia Marie, alla quale Gesine consegna il racconto quotidiano della Storia recente, una Storia controversa e devastante che ha rimodellato, stravolgendola, anche la vicenda privata della sua famiglia. Diviso in capitoli dedicati ognuno a un giorno dell'anno, il romanzo è capace di attraversare le barriere temporali e di annodare sentimenti e idee, ritraendo uno spazio collettivo percorso da molteplici tensioni. Con abilità al fabulatoria, Johnson ci porta al cospetto di una figura femminile coraggiosa facendole prendere vita sotto i nostri occhi, introducendoci nei passaggi segreti del suo pensiero più intimo, della sua lingua più vitale. Sullo sfondo, un mondo di personaggi che si muovono tra il Meclemburgo e New York, nel vortice degli eventi che hanno plasmato la contemporaneità. -
Perché sognare di sogni non miei? Lettere dal mio altrove
Le lettere inedite, i documenti poetici più toccanti dell'uomo che fece dell'alterità la sua cifra stilistica. Un viaggio tra i flutti dell'animo di Fernando Pessoa, la traccia più veritiera dell'autore ""fingitore"""" per eccellenza, un percorso letterario ed esistenziale alla scoperta dell'altro che è in noi."" -
Ricordarmi di
Incontri brevi e scene insolite, malintesi esemplari e statistiche sorprendenti, bambini viziati e poliziotti gangster; elementari lotte di classe e lotte in classe alle elementari. In 264 frammenti ora malinconici ora irresistibili, Yves Pagès traccia la storia di una memoria personale e collettiva che attraversa l'infanzia, la scoperta del desiderio, le manifestazioni politiche, la morte dei genitori, la nascita dei figli. Sono tessere di un puzzle che si incastrano in un unico affresco, tante boe riemerse in superficie dalle profondità dell'oblio, foglie della chioma dell'albero della memoria, puntini da unire per tracciare il disegno in tre dimensioni della propria esistenza. -
Colosseo. Due o tre cose che so di lui
Il Colosseo in soldoni, cifre, mappe, immagini, storie, poesie e canzoni. Per far rivivere l'eco degli antichi ruggiti e il clangore delle ferraglie contro gli scudi, ma anche lo spirito di duemila anni di sguardi ammirati, avidi, crudeli e festosi che si sono posati sulla rovina più famosa del mondo. Leggeri e tascabili, I Pacchetti donano al libro l'agilità di una cartolina grazie a una veste tipografica inedita e raffinata quanto i contenuti: letture sorprendenti che, con due semplici piegature, sono pronte per essere spedite. ""I pacchetti dei luoghi (non comuni)"""" - vademecum completi di tutte le informazioni pratiche e storiche, ma anche di curiosità inconsuete e aneddoti rivelatori - accompagnano (o sostituiscono) una visita ai più famosi monumenti del mondo facendoceli finalmente vedere per ciò che sono e non per ciò che si suppone che siano."" -
Statua della libertà. Due o tre cose che so di lei
La Statua della Libertà in cifre, mappe, immagini, storie e poesie. Per scoprire, al di là del suo verde splendore di dea e della sua grigia quotidianità di reclame, l'onnipresente icona di New York, degli Stati Uniti e dell'Occidente, divenuta vessillo di un altro mondo possibile e controverso emblema di fantasmagorici universi a venire. -
La vita non è facile, e allora? Lettere di un genio forte e curioso
Icona del progresso scientifico e ambasciatrice della collaborazione tra i popoli, genio assoluto e donna dalla tempra formidabile, Marie Curie attraversa la sua epoca con luminosa intelligenza e pacata tenacia. Nel percorso per nulla facile della sua vita vediamo stagliarsi il profilo di una figura che, cambiando la scienza, ha impresso una svolta decisiva a tutto il suo tempo e a quello a venire. -
I miei sogni mi appartengono. Lettere della donna che reinventò la paura
Lettere come racconti mossi e coinvolgenti in cui narrare una vita che per intensità e personaggi indimenticabili fu davvero un romanzo. Mary Shelley, l'autrice di Frankenstein, viene qui colta nel vortice dei gloriosi anni del Romanticismo: si appassiona, soffre, sperimenta con l'esistenza e dipinge la luce accecante e le ombre vertiginose del cenacolo di amici geniali che decisero che la bellezza del mondo è inseparabile dalle sue verità. -
Franz e François
François è cresciuto con un padre importante e stimato: Franz Weyergraf, uno scrittore cattolico ritenuto da molti un'autorità morale e intellettuale. I rapporti tra i due si complicano quando François, avviato a una bella carriera di regista cinematografico - e in questo incoraggiato dal padre -, decide di scrivere a sua volta un romanzo, un'opera che si augura essere inattaccabile dal punto di vista letterario ma che riconosce anche ben lontana, nella sua licenziosa spregiudicatezza, dal rigido impianto morale paterno. Mescolando sapientemente le carte della finzione e del più scoperto dato autobiografico, François Weyergans ridefinisce in questa sua opera maggiore il modo di affrontare letterariamente il rapporto padre-figlio e dà vita a un'irresistibile girandola di personaggi: lo psicoanalista Zscharnack e grandi cineasti, gli scrittori del Café de Flore e un universo femminile variegato, desiderato, potente. Una parabola in cui l'esuberanza di una sessualità sfrenata e di una creatività prorompente si fonde con gli interrogativi, ora mesti ora battaglieri, di un'educazione cattolica rimessa in discussione. Una miscela esplosiva di comicità, conflitto e tenerezza. -
I giorni e gli anni (20 giugno 1968-20 agosto 1968)
È l'inizio dell'estate 1968, e sotto il sole rovente di New York risplendono e trascolorano le giornate e le memorie di Gesine Cresspahl e dei mille personaggi che abitano questa grande saga. Solisti e comprimari riecheggiano ormai nell'orecchio del lettore come note familiari eppure tanto più capaci di sorprendere, e le vicende di Gesine e dei suoi cari - su tutti la figlia Marie, costante controcanto affettuoso e polemico dei pensieri della protagonista -, così come i grandi eventi della Storia collettiva, si dispongono a intonare gli accordi conclusivi di questa opera-mondo del Novecento europeo. La sinfonia di Uwe Johnson volge al termine e, in ampie e multiformi armonie, temi e motivi convergono verso un finale polifonico, mosso e commovente. Sullo spartito del grande autore tedesco un passato sempre meno remoto e sempre più personale fa da contrappunto al presente irrisolto di una nazione divisa e di un'America d'adozione. Il lascito de ""I giorni e gli anni"""" è una porta spalancata su quel futuro che sarà il nostro: """"La Storia è un progetto"""". In questo quarto e ultimo volume della saga, costato all'autore un decennio di tormentato lavoro, Gesine pianifica un delicato viaggio a Praga mentre rievoca i vivaci e travagliati anni della scuola e della DDR. Marie intanto cresce veloce e, per scoprire se stessa, interroga la Storia da cui proviene. Questi densissimi mesi finali ci trascinano, in un pulviscolo di avvenimenti, fino alla scioccante repressione della Primavera di Praga."" -
Scrissi d'arte
"Non è detto che un narratore debba commerciare coi miti; ma in questo, fra gli scrittori d'oggi, Tommaso Pincio davvero non teme paragoni. Il primo mito - a partire dal nome che s'è scelto - è il suo: che spiega il suo successo attuale con un fallimento remoto, quello del suo alter ego, un giovin signore che a vent'anni non si chiamava certo 'Pincio' e non aveva la vocazione dello scrittore, bensì quella del pittore. A un certo punto qualcuno gli fece capire che lì, per dirla con romana brutalità, non c'era trippa per gatti; cominciarono così, a cavallo del nuovo secolo, un nuovo mestiere e una nuova identità. Quello fra penna e pennello, si sa, è cimento di lunga tradizione; messa così, però, è una mistificazione bella e buona. Perché c'è stato un periodo in cui penna e pennello stavano insieme sul suo tavolo concettuale. Il giovin signore masticava la sua delusione e lavorava in una galleria prestigiosa: assistendo artisti che, anche col suo aiuto, conseguivano il successo a lui negato. Eccome se scriveva: saggi, interventi, presentazioni; giunse persino a pubblicare un libro - 'Cnformale', nel 1992 che oggi è una rarità. Partecipava così, in forma vicaria e autopersecutoria, alle avventure altrui. Già allora la scrittura era un surrogato, un doppio virtuale, un malinteso beffardo: 'Pincio', così di là da venire, viene da lì""""." -
Ghenos Eros Thanatos e altri scritti sull'arte (1968-1985)
Il 15 novembre 1974, alla bolognese Galleria de' Foscherari, s'inaugura la mostra ""Ghenos Eros Thanatos"""". Il curatore, Alberto Boatto, è uno dei più originali critici d'arte italiani. Tredici artisti (da Alighiero Boetti a Gino De Dominicis, da Giosetta Fioroni a Jannis Kounellis) sono raccolti, fra la nascita e la morte, dalla """"forza che tenta di far legamento fra i due estremi"""": l'erotismo. Psicoanalisi, antropologia, cultura del """"negativo"""" sono gli strumenti di questo """"richiamo al represso, a quanto è vietato perché non allineato col presente e ne rappresenta il male"""". In occasione della mostra esce un libro che è, e non è, il suo catalogo: un """"libro-mappa"""", """"un periplo attorno alle situazioni limite della vita"""", """"culmini cavi"""" della nostra esistenza. È il libro nero dell'arte italiana: messale sulfureo dei suoi riti più segreti e perturbanti. Come scrive Stefano Chiodi, """"né saggio critico, né scritto teorico, né testo letterario, o meglio tutte queste cose assieme"""", Ghenos Eros Thanatos nega e insieme porta all'estremo, forse, la vicarietà e insieme il vampirismo dello scrivere sull'arte (nonché della critica in generale)."" -
Ti amerò di un amore nuovo. Lettere a Lou
Una sinfonia di baci, granate, addii: di grande amore. Nelle lettere del più rivoluzionario poeta francese del Novecento alla sua Lou si ascoltano le dolci armonie dell'innamoramento, le stridenti dissonanze delle incomprensioni, l'ammaliante melodia del desiderio. Un grande epistolario amoroso con in sottofondo i clamori metallici e sempre più incombenti della Grande Guerra. -
Martin il romanziere
Marcel Aymé, ovvero quando la fantasia irrompe nella realtà con la forza di un tornado. Come accade al romanziere Martin, che aveva la brutta abitudine di far sempre morire i suoi personaggi finché un giorno non ricevette la visita di uno di loro deciso a rivendicare il proprio diritto alla vita. O a quel signore di Montmartre, cui spuntò in testa un'aureola che gli causò più imbarazzi che ammirazione. Miracoli improbabili, un po' ridicoli, sempre esilaranti, raccontati per il puro piacere di affabulare, e per mettere alla berlina i peccati dell'umanità senza rinunciare a intenerirsi per l'umanità dei peccatori. In questa raccolta di novelle, che rilancia in Italia il miglior Aymé dopo un'assenza durata decenni, il pirotecnico scrittore sciorina con benevolo ma corrosivo umorismo un campionario di figure di ordinaria straordinarietà. Un catalogo ragionato e irragionevole di casi limite per descrivere alcuni caratteri, universali e non sempre lusinghieri, della grande e litigiosa famiglia degli umani. -
Non chiedere ragione del mio amore. Da Lady Macbeth ad Amleto, le lettere dei personaggi
Nel teatro di Shakespeare le lettere innescano foschi intrighi e rivelano amori spericolati. Sono leve motrici della trama e squisiti concentrati di stile. Questo affollato volumetto raccoglie in una nuova traduzione le missive che costellano l'opera del Bardo regalando una prospettiva animata e inconsueta sui suoi immortali personaggi. -
La forza del sangue. Lettere da ridere e una novella lacrimosa
Una novella esemplare di splendida fattura, dove il destino di un'innocente è redento dal dolce inganno di una lettera, e un esilarante scambio epistolare che vede al suo centro Sancio Panza, eletto governatore della fantomatica isola di Barattaria: la collana dei ""Pacchetti"""" celebra con questi gioielli, nella lingua sopraffina dei primi traduttori di Cervantes, il quarto centenario dell'autore del """"Chisciotte""""."" -
Ma la vita è una battaglia. Lettere di libertà e determinazione
Da una canonica persa nelle brughiere inglesi Charlotte Brontë combatte a suon di lettere una battaglia quieta e determinata per affermare le ragioni del proprio genio letterario e lo straordinario talento delle sue sorelle. I numerosi appassionati dell'autrice di ""Jane Eyre"""" troveranno in questo epistolario l'apprendistato di un'intelligenza, le peripezie di un cuore capientissimo e il percorso di una vita di formidabile consapevolezza e segreta intensità.""