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Canti per un cuore vagabondo
La poesia della Fantastico dunque è una ricerca tutta dentro la vita, che rifiuta quali fantasie funamboliche le sperimentazioni che investono solo la forma linguistica e che non provengano dall'esperienza concreta. È questa la fonte, l'unica, che può curvare il verso, dilatarlo, limarlo, sincoparlo o spalancarlo. La forma, per l'autrice, non esula dal contenuto, non prescinde dallo scorrere piano o tortuoso della vita. Essa è proprio il risultato di questo scontro-incontro con il dolore e con la gioia dell'esistenza. -
All'inizio era una valigia di cartone
Ispirato da una storia vera ""All'inizio era una valigia di cartone"""" è il viaggio della speranza che tanti emigranti italiani hanno affrontato in cerca di una prospettiva di vita migliore. """"Venni in America credendo che le strade fossero lastricate d'oro"""", diceva un canto dolceamaro di emigrati italiani. """"Quando arrivai mi accorsi che non erano lastricate d'oro, che non erano neppure lastricate e che toccava a me lastricarle"""". Una favola che non sempre aveva un lieto fine."" -
Le gazze disattente. La Puglia, l'impegno, dodici poeti
Tanto chi ha curato questa antologia, quanto chi la leggerà si potrebbe considerare simile a un augure, un augur latino: come un sacerdote antico, s'ingegna infatti a interpretare il volo degli uccelli, con la speranza di trarne una qualche indicazione sul cammino intrapreso o da intraprendere. Una simile attenzione ornitologica non è un'eccezione, nell'ambito della poesia: basti pensare, senza andare troppo lontano al passero solitario di Giacomo Leopardi, all'albatros di Charles Baudelaire, all'assiuolo di Giovanni Pascoli e al corvo parlante di ""Uccellacci uccellini"""" di Per Paolo Pasolini."" -
E allora come fai? Riflessioni e prooste educative per affrontare il tema della morte attraverso la poesia per ragazzi. Nuova ediz.
"Se la parola rischia di perdere la propria incidenza sull'identità delle persone, occorre allora pensare a un processo di risemantizzazione ovvero di riformulazione dei possibili legami tra significanti e significati. Non è da cercare tanto il rapporto biunivoco tra parola e oggetto quanto i possibili ponti, le sfumature, le pluralità di percorsi che tuttavia non possono prescindere da un connettivo tra la dimensione manifesta del linguaggio e la dimensione più profonda di tipo concettuale.""""" -
Letter@perta a 11 papi. Da Leone XIII a Francesco
Un lungo viaggio sul cammino della fede; un grande impegno che coinvolge l'intera Chiesa, il popolo dei credenti tutti e i loro pastori armati di amore e umile dedizione. -
Il grande salto
Dalla notte più buia dell'anima può nascere la possibilità di un rivolgimento della propria vita? È questa l'affannosa domanda che angoscia e muove Giulio, alle prese con la separazione da una donna che ama follemente e la cui lontananza lo sta spingendo in un profondo abisso di solitudine e inquietudine. Giulio è impantanato in un incrocio che, forse, chissà quante volte si è già presentato sull'uscio della sua coscienza, mai però in un modo così doloroso e deflagrante. Tutta l'impalcatura di una vita crolla facendo risvegliare la sofferenza causata da quelle spine piantate nel fianco di un'esistenza fatta di compromessi con la propria autenticità e che hanno soffocato i suoi più intimi desideri. -
Il casinò globale della finanza. Ricchezza per pochi. Un miliardo di poveri. Che mondo è?
"La speculazione finanziaria continua sulle spalle delle povera gente""""." -
La Basilicata nel crocevia della Storia. Divulgazione della Storia per le generazioni di ieri e di oggi
Breve storia della Basilicata dalle origini ad oggi. -
I lucani della Basilicata verso la modernità tra persistenze e innovazioni
"I lucani della Basilicata verso la modernità tra persistenze e innovazioni"""" è un'opera per la divulgazione della storia delle comunità lucane che può interessare le generazioni di ieri e di oggi." -
La Basilicata sui giornali. Cronache di guerra, di politica e di vita quotidiana (1911-1915)
Una ventina tra quotidiani, settimanali e quindicinali regionali che diffondevano, prevalentemente per abbonamento postale, diverse migliaia di copie. Anche in una regione come la Basilicata, pur con il più alto tasso di analfabetismo in Italia, nei primi due decenni del XX secolo c'era voglia di informazione e di notizie. La crescita economica, conseguenza anche delle rimesse dei tantissimi emigrati oltreoceano, consentì ai piccoli centri lucani di migliorare il proprio tenore di vita. La Legge speciale per la Basilicata voluta dal presidente Zanardelli nel 1904, iniziava a dare i primi risultati garantendo a vasti territori le prime bonifiche, strade, fogne ed acquedotti. I periodici locali, tra il 1911 e il 1915, si occupavano in prevalenza di elezioni (politiche, provinciali e comunali), ma anche di cronaca, cultura e, soprattutto, delle guerre di Libia e del primo conflitto mondiale. -
Apparire o essere? Da Walter Bonatti al terremoto del 1980
Ci sono persone o eventi che lasciano un segno indelebile nella storia di un individuo, di una comunità o di un paese. Non si può parlare della storia dell'alpinismo senza far riferimento a Walter Bonatti (1930-2011) che però non è stato soltanto un eccezionale scalatore, ma altresì un grande reporter d'avventura. Si è addentrato in mondi inesplorati, oggi drammaticamente trasformati dal turismo di massa. Nel 1980 ha avuto luogo il violento terremoto in Irpinia che ha scosso il destino di migliaia di meridionali. Migliaia di morti, feriti e sfollati. E un numero imprecisato di persone che hanno lasciato il paese natale per approdare su nuovi lidi e conoscere genti straniere. Vari destini si sono incrociati, anche quello di Donato e Maria Sperduto. A quattro mani, hanno scritto questo libro che, sotto la spinta dell'immaginazione e dell'ammirazione per Bonatti, racconta la sua storia scintillante, il cui insegnamento umano si intreccia con quello del terremoto del 1980. Destini incrociati accomunati da riflessioni sui valori della vita e sui principi a cui vale la pena attenersi. -
Il declino e la speranza. La difficile transizione dalla dipendenza all'autonomia
Perché in un periodo così lungo - più di tre sessenni di programmazione europea e più di quattro legislature parlamentari - nelle agende politiche è stato rimosso il rischio declino, messo invece in evidenza da cento rapporti conoscitivi? Perché lo Stato, cui la Costituzione ha affidato il compito di determinare le politiche e le risorse per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, anche in sostituzione degli Enti inadempienti, non è intervenuto? Perché si tenta di imputare il declino alla sola inefficienza dei decisori regionali, omettendo il ruolo determinante dello Stato e dell'U.E. nella filiera decisionale delle politiche di sviluppo? Perché non richiamare gli effetti della discontinuità delle politiche di sviluppo nel lungo periodo e non porsi la questione sull'appropriatezza o meno delle terapie proposte rispetto alle patologie specifiche delle regioni meridionali? Oggi, più che mai, il cambiamento delle politiche di sviluppo ed, in particolare, la creazione di posti di lavoro nelle regioni con alti tassi di disoccupazione giovanile, non sono più solo obiettivi prioritari, ma necessità da perseguire, prima di ogni altra, per garantire la sopravvivenza delle regioni meridionali. -
Le belle amicizie
Nei mesi del confinamento domiciliare ci siamo resi conto di quante volte l'amicizia venga in nostro soccorso per tirarci fuori dalla solitudine. C'è stato un momento, specie quando il cielo sembrava rasserenarsi, in cui gli amici non legati da stabili relazioni siano stati discriminati per decreto. Ciò sta a significare che, contrariamente alla società della polis, ai giorni nostri la concezione dell'amicizia ha perso il suo significato originario e la sua centralità, tanto ci pensa internet a connetterci con centinaia di amici virtuali. In pochi giorni abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini, mentre, bollettino dopo bollettino, ha preso piede il disagio per non poterci incontrare per un caffè o una chiacchierata, per fare un viaggio insieme, unito alla delusione dei bambini costretti a non poter festeggiare il proprio compleanno o quelli dei compagni di scuola... -
Giardino caotico
«Poi c'è la poesia. E la poesia non la riconosci e non ti riconosce. La poesia ti prende di soppiatto. Ti afferra. Ti preda. La ragnatela ti trova mentre neanche tu sapevi, prima, dove fossi davvero». (Rosella Corda). «La poesia di Angelo Parisi è poesia della mano tesa. Il poeta non prova alcun interesse per la clownesca grammatica della politica, per la pandemica inarrestabile follia informatica, per i famigerati algoritmi, tanto di moda, che spietati e disumani insidiano e ammorbano il nostro quotidiano. I suoi versi posseggono quella magica e rara folgorazione che caratterizza i poeti con la P maiuscola, quelli che sanno compendiare, in un paio di versi, un intero universo di immagini, emozioni, sensazioni, riflessioni, turbamenti, vertigini e vorticosi coinvolgimenti». (Beppe Chierici) -
Il nido delle cicogne
Maria Pia Troccoli è nata a Bari dove vive e lavora come assistente sociale nell'ambito della Giustizia minorile. È affascinata dall'arte in tutte le sue forme e dalla bellezza che si nasconde nelle piccole cose di ogni giorno. La sua vita è stata caratterizzata dalla ricerca spirituale sin dall'età adolescenziale. Ha frequentato diversi centri di carattere religioso, tra i quali l'abbazia benedettina della Madonna della Scala a Noci, alla quale è particolarmente legata, attingendo da essi insegnamenti e valori. Presso la chiesa di San Girolamo di Bari ha poi intrapreso un percorso interiore, che non ha più abbandonato, sotto la guida di un sacerdote che si ispira allo stile di vita di Charles de Foucauld. È riuscita a conciliare in sé la passione per la giustizia sociale con l'anelito verso i valori spirituali, in una sintesi armonica che traspare dalle pagine del libro ""Il nido delle cicogne"""", che costituisce la sua prima esperienza nel campo letterario."" -
U figghië ra mugghièrë ru mërëcanë (Il figlio della moglie dell'americano)
«Ho cominciato ad ascoltare il mondo con l'udito del dialetto, a vedere il mondo con gli occhi del dialetto, a sentire le emozioni in dialetto, a pensare in dialetto. Ho cominciato a innamorarmi in dialetto, a provare dolore in dialetto, a conoscere la morte con le lacrime del dialetto, a capire le fondamenta del mondo con le parole e i silenzi del dialetto. I miei primi sogni sono stati in dialetto. Questo testo, che connette luoghi, tempi, mondi, lingue e persone, apparentemente lontani, è un omaggio, un inizio di nostalgia, un dato anagrafico che diventa impegno umano e culturale: insomma è un atto d'amore. Questo è un libro dentro altri libri, e io ho cercato soltanto di dare credibilità al testo letterario, una credibilità interna alla lettura, che spero provochi nel lettore quell'atteggiamento che Coleridge ha chiamato ""sospensione dell'incredulità""""»."" -
Meccanica dei materiali
Il concetto che un materiale, costituente un corpo solido o un fluido, è un mezzo continuo è l'ipotesi di base della Meccanica del Continuo. D'altra parte, la materia è intrinsecamente discontinua, composta da molecole. Le teorie sviluppate sui mezzi continui sono di tipo ""fenomenologico"""", nel senso che descrivono matematicamente la risposta fisica osservata senza tenere conto direttamente della struttura discreta della materia. I diversi materiali naturali o artificiali, costituenti: rocce e terreni, fluidi, mezzi porosi, conglomerati cementizi, parti di organi meccanici, elementi strutturali di costruzioni, presentano caratteristiche meccaniche differenti fra loro. Nell'ambito della Meccanica del Continuo, queste caratteristiche sono ricondotte alla modellizzazione delle equazioni costitutive che legano la risposta deformativa del materiale alle azioni sollecitanti."" -
Storie di parole, di uomini e di fatti. Un viaggio nella lingua di Castelsaraceno
Vi sono tante qualità da salvare della vita e della storia del nostro paese: il senso della famiglia, l'onestà e la dirittura morale della gente, l'amore e il rispetto per la terra e il creato, l'orgoglio nella povertà, il senso del sacro, la bellezza della lingua che chiamiamo dialetto, ma che è lingua ufficiale a tutti gli effetti. Le nostre storie, le fatiche di chi ci ha preceduto, le vicende trascorse nel tempo tra i muri delle case o nei boschi, tra le colline che delineano variegati orizzonti o monti che chiudono lo sguardo, vanno proclamate, tenute in considerazione e onorate, perché noi siamo una grande civiltà. Abituiamoci a vivere il nostro luogo, il paese, con più entusiasmo e più sacralità. Questo scritto va nella direzione di dare un contributo di orgoglio a chi abita Castelsaraceno e ha il coraggio di starci dentro. La lingua è unità; l'unità è il segno di una comunità. ""Che vita è la vostra se non avete vita in comune?"""" (Thomas Eliot) In questo lavoro ho rubato e raccontato storie; ho spiato fra le parole, ho raccolto e riunito pezzi di canti sommersi. Per amore al paese, alla sua gente e per conservare la memoria della comunità."" -
Valenza educativa del teatro. Proposte di drammatizzazioni
Gina Francese è nata a Cetara (SA), ha insegnato Materie Letterarie presso vari istituti secondari di primo grado della Basilicata. Ha sempre creduto nella validità didattica del lavoro laboratoriale, pertanto nell'ambito della scrittura creativa ha ideato e prodotto numerosi concorsi letterari tra cui ""Suor Orestina e Don Pino Terracina"""". Il laboratorio teatrale le ha permesso di dare vita, oltre a rappresentazioni sceniche, anche a tre mediometraggi: """"Il ragazzo di luce"""", """"Levi racconta la Lucania"""" e """"Marcellino pane e vino"""". Ha realizzato coinvolgenti manifestazioni e costruttive riflessioni su alcuni eventi drammatici della nostra storia servendosi del laboratorio storico """"Ricordare per crescere"""". """"I care"""" è il suo imperativo nell'operare concretamente in aiuto dei ragazzi, soprattutto di quelli diversamente abili."" -
Borgologia. Spopolamento e reviviscenza dei borghi italiani Villeneuve (AO), Novilara (PU), Sant'Ilario (PZ)
Perché si verifica lo spopolamento dei borghi? Si può pensare a una rivitalizzazione? È possibile che queste realtà storiche possano tornare a reinterpretare un ruolo da protagonista per lo sviluppo produttivo e culturale del nostro Paese? Di fatto, cosa s'intende per borgo? Quando e come nasce il borgo? Perché il borgo affascina? Si tratta di bellezza reale o bellezza romantica? Cosa rimane del rapporto tra borgo e città, tradizione e modernità, comunità e società, natura e cultura? Sono alcuni dei quesiti di questa ricerca, ai quali, attraverso un approccio metodologico multidisciplinare e comparativo, si propongono risposte possibili declinate su due registri diametralmente opposti: visione distopica e visione utopica. Entrambi sono scenari possibili, dettati dall'attuale inclinazione delle realtà borgali, verso cui, rispettivamente, tendono e protendono. L'analisi dei borghi italiani, con l'osservazione specifica dei territori regionali e provinciali, ha permesso di proiettare nuova luce sui piccoli e piccolissimi borghi bisognosi di cure e attenzioni. La ricerca si è concentrata sull'ambito territoriale regionale, provinciale e comunale: la Valle d'Aosta, con l'approfondimento della città dei Savoia di Aosta e il caso studio del piccolo comune Villeneuve; le Marche, con l'analisi della città rinascimentale di Urbino e il caso studio del piccolo villaggio Novilara; la Basilicata, con l'osservazione della città dei sassi di Matera e il caso studio del piccolissimo casale Sant'Ilario. La ricerca empirica sul campo, attraverso un questionario, ha mostrato il particolare punto di vista dei residenti borgali. Mitigare e possibilmente risolvere il fenomeno dello spopolamento dei borghi significa compiere lo sforzo di pensare una nuova vocazione produttiva per ciascuna realtà borgale. Significa attuare una discontinuità rispetto al passato che porti a una decisa conversione: da borghi folcloristici e periferici di produzione rurale a borghi innovativi e centrali di produzione culturale. In definitiva, significa curare e tutelare l'architettura, la comunità e il territorio costituenti il mirabile paesaggio borgale; poiché il borgo è nel paesaggio e il paesaggio è nel borgo.