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Paolo Stanzani. Genio e regolatezza
La storia della vita professionale di Paolo Stanzani, con modelli che hanno fatto la storia dell'automobilismo quali la Lamborghini Miura, Countach e Urraco, la collaborazione con Bugatti, infine team manager di F1. -
Moto Molaroni
La storia di una marca di Pesaro che fino ad oggi nessuno aveva raccontato, con decine di fotografie e materiale iconografico. -
Gran premio di Bari, 1947-1956. Ediz. illustrata
Storia delle 9 edizioni di uno dei Gran premi più importanti del Sud Italia, attraverso la consultazione di archivi privati e pubblici e la pubblicazione di numerosissimi documenti e fotografie dell'epoca. -
Le nostre Indian
Il libro racconta la storia dell'americana mitica Indian Motocycle co. (1901-1953) una delle prime ditte produttrici di motociclette al mondo, attraverso selezionate immagini, cataloghi e documentazione originali, con excursus sulla realtà italiana attraverso 30 poesie dedicate a personaggi e luoghi cari all'autore. -
Donne da Formula Uno. Ediz. illustrata
Sono cinque le donne che hanno corso in Formula Uno: la prima è stata Maria Teresa De Filippis, l'ultima Giovanna Amati. Questo libro racconta la loro storia; quella di due donne coraggiose, due donne dal ""piede pesante"""" che hanno voluto elevare al massimo la passione per i motori, fino a provare il lucido momento in cui al futuro resta solo l'ultima porta da aprire."" -
Corse ruvide. Quando le gare erano sfida, rischio e coraggio. Ediz. illustrata
Gli Anni Settanta sono stati incisivi, aspri, ruvidi come dice il titolo di questo libro. Anche per la Formula 1. Un omaggio ai leggendari gran premi di Nürburgring, Francorchamps, Brands Hatch, Clermont-Ferrand, Montecarlo, Zandvoort, Monza, Montjuich, Jarama, prima che le esigenze di sicurezza omologassero le caratteristiche di quasi tutte le piste, rendendole desolatamente uguali. Le storie umane di Graham Hill, Jackie Ickx, Chris Amon, Jackie Stewart, Niki Lauda, James Hunt, Ronnie Peterson, Clay Regazzoni, Jo Siffert, Pedro Rodriguez, Mike Hailwood e tanti altri. Gente che per vivere le emozioni delle corse non aveva bisogno di piste rasate come il velluto, di box con la tivù a circuito interno, collegamenti satellitari, wireless, internet e hospitality principesche per blandire i vip, imbonire i media, levigare gli sponsor. Questo non impediva ai tecnici di escogitare soluzioni geniali. Il gran premio era cosa per pochi eletti, un affare privato. Quando lo starter abbassava la bandiera (quella c'era, altro che semafori) in pista restavano soltanto loro, i piloti della Formula 1. Senza l'auricolare che gracchiava nell'orecchio gli ordini del capo. Dovevi arrangiarti fino alla fine in una solitaria, esclusiva dimensione. Il dialogo era un filo diretto con il motore che urlava, il corpo infilato in un bolide gonfio di benzina. Ogni tanto un'occhiata obliqua sullo specchietto che vibrava impazzito. Tu e gli avversari. Tu contro gli altri. Tu prima degli altri. Qualcuno ha scritto che il fascino della corrida sta tutto nel fatto che a volte vince il toro. E del circo equestre ha ricordato che il gesto atletico del trapezista ha lo stesso valore se l'esercizio è eseguito con o senza rete. Però senza vale di più. La gente sapeva. E si accalcava nelle curve più ardite, nei passaggi più duri, aspettando il confronto più serrato. Erano corse dai sapori forti. Corse imprevedibili. Corse ruvide. -
L'automobile. Evoluzione di una tecnologia
Quest'opera, scritta da due professori del Politecnico di Torino, vuole farci conoscere l'evoluzione di una tecnologia che ci ha portato ai veicoli attuali, partendo dai veicoli a trazione animale. Nei vari capitoli quest'evoluzione viene trattata a partire dal veicolo a propulsione meccanica per poi narrare la nascita dell'automobile e la conquistata forma aerodinamica con il susseguirsi di tutte le varie componenti dell'autoveicolo attraverso il telaio e la carrozzeria, le sospensioni e lo sterzo e tutte quante le altre parti. -
Micromotori italiani. I piccoli capolavori della genialità italiana
Il volume realizzato da Ettore Trentadue e Mariella Vicentini è giunto alla seconda edizione, con tanti aggiornamenti e integrazioni apportati a quella edita nel 2004 e ormai esaurita da tempo. Grazie al paziente lavoro di ricerca e di raccolta da parte degli autori, il libro è stato sottoposto ad una consistente opera d'integrazione di immagini e di dati , offrendo una visione pressochè completa di quello che è stato il primo passo verso la motorizzazione di massa del secondo dopoguerra. La riproduzione dei depliant, delle locandine e del materiale promozionale originale di ciascun modello, fornisce una documentazione tecnica incontestabile e per meglio inquadrare il periodo storico di diffusione dei micromotori . Il libro rappresenta uno strumento indispensabile per conoscere le tantissime Aziende che si sono impegnate in questo settore, dalla Bianchi con l'Aquilotto alla Garelli con il Mosquito, che godevano già di grande fama, alla Ducati, che ha iniziato la produzione motociclistica proprio con il motore ausiliario Cucciolo, sino a quelle a struttura artigianale attive solo per un breve periodo di tempo. Si ottiene cosi un quadro generale delle molteplici soluzioni tecnico-estetiche operate da ciascun Costruttore, tutte volte a realizzare motori a basso costo di produzione e d'esercizio e facilmente applicabili ai telai delle biciclette. -
Coppa della Perugina. Giro automobilistico dell'Umbria. Genialità di altri tempi
In Umbria, ed in particolare a Perugia, un manipolo d'uomini di sport stimolati da Giovanni Buitoni, l'Amministratore Delegato della Società Perugina, mettono in piedi, negli anni che vanno dal 1924 al 1927 una gara in Circuito denominata ""Coppa della Perugina"""". Il successo riscosso, anche se il periodo è breve, è così importante che quando la corsa cessa di esistere, per motivi non legati alla volontà di chi organizza, in tutta la città e nella gente rimane vivo un fortissimo ricordo. Tanto è che, appena conclusa la seconda guerra mondiale, sotto la spinta di uomini diversi ma altrettanto motivati la """"Coppa della Perugina"""" ritorna, abbinandosi al """"Giro Automobilistico dell'Umbria"""" riscuotendo ancor più consensi, anche se il percorso non sarà più quello di allora ma toccherà tutta la regione. Purtroppo come nel passato, dopo solo tre edizioni dal 1952 al 1954, ancora una volta non per motivi voluti, il successo riscosso si interrompe lasciando l'amaro in bocca agli sportivi e alla gente. Da quel momento la Coppa della Perugina torna ad essere di nuovo un ricordo che viene covato sotto la cenere della passione in attesa di tornare a riaccendersi. Cosa che avviene nel 1984 grazie alla volontà degli uomini del Club Auto Moto d' Epoca Perugino, che hanno riportato alla gente, attraverso le Rievocazioni, la vista delle automobili che hanno partecipato a quelle manifestazioni."" -
La collina degli audaci. Storia del circuito di Posillipo e del Gran Premio di Napoli dalla Maserati di Tazio Nuvolari ai trionfi della Ferrari. Ediz. illustrata
Nel libro viene ricostruita la storia del Gran Premio di Napoli, 19 edizioni svoltesi tra gli anni Trenta e i Sessanta su un circuito cittadino allestito sulle strade della collina di Posillipo, definita dagli autori ""La collina degli audaci"""". Un modo per sottolineare le imprese tutt'altro che banali compiute da grandi campioni dell'automobilismo, primo tra tutti Tazio Nuvolari, vincitore della prima edizione nel 1934. Il materiale fotografico presente è di altissima qualità: l'Archivio Parisio, l'Istituto Luce ed alcune collezioni private hanno fornito materiale storico di straordinario interesse, dal quale sono state tratte oltre 450 immagini."" -
Automobili Marino e la Padova del motore nei primi anni del '900
Nino Balestra ci delizia con un nuovo interessante racconto, dedicato a un costruttore veneto poco noto, Automobili Marino, che ha fabbricato a Padova, a partire dal 1923 e per circa 5 anni una serie di vetture dal motore piccolo ma potente. Balestra ci racconta questa storia attraverso la sua esperienza diretta, vissuta in un lasso di tempo lunghissimo, che va dal ritrovamento nel 1970, al restauro. L'autore approfondisce le conoscenze sull'azienda, grazie alla testimonianza diretta del cavalier Luigi Marino, che gli narra tutte le affascinanti vicende del periodo, compresa una interessante parentesi sulle competizioni e sulle difficoltà incontrate dalla piccola azienda nell'entrare nel novero dei Costruttori. -
Citroën traction avant 7-11-15. Storia ed evoluzione dal 1934 al 1957
Il libro propone nei primi capitoli una breve sintesi dei fatti da cui ha preso le mosse questo innovativo progetto e un'analisi sulle sue rivoluzionarie soluzioni tecniche. Lo studio analizza per ogni tipo, serie e versione della Traction, la configurazione estetica,quella dell'abitacolo e la gamma dei colori. L'apparato iconografico, costituito in massima parte da immagini in bianco e nero rigorosamente d'epoca, accompagna tutta la trattazione che è corredata anche da disegni,schede e prospetti . Alcuni capitoli esplorano fugacemente altri campi del mondo Traction Avant, come quello degli accessori e degli eventi sportivi. -
Ferrari. Debutto a Caracalla
Enzo Ferrari era sicuramente un uomo fortunato. Come diceva Napoleone Bonaparte di ogni generale vittorioso, non si raggiunge il successo senza avere nel bagaglio un pizzico di fortuna. L'esordio in corsa della prima Ferrari, a Piacenza l'11 maggio 1947 è stato sicuramente un insuccesso. Un ""insuccesso promettente"""" come lui stesso ebbe a commentare. Ma fu veramente un insuccesso sfortunato, come sembrava allora, a invece un semplice tassello di quel più ampio disegno fortunato che avrebbe portato la Ferrari ai vertici della notorietà? Il successo, la prima vittoria della Ferrari, arrivò due settimane dopo, ma in uno scenario assolutamente diverso. Non in una gara di provincia, che nella storia dell'automobilismo viene oggi ricordata forse solo per quell'insuccesso, ma nel Gran Premio di Roma, tra le vestigia imperiali delle Terme di Caracalla, in uno scenario teatrale dedicato ai grandi debutti; il palcoscenico ideale per l'avvio di una carriera trionfale. Valeria Moretti, architetto romano, che è stato giovanissimo testimone di quell'evento, ripercorre non solo gli eventi di quella giornata - avvalendosi anche delle memorie di altri protagonisti e spettatori - ma come lo stesso Ferrari, ed i suoi collaboratori, sono giunti a quell'appuntamento."" -
Patriarca. Un nome, un'epoca, una storia
Voluto espressamente da Franco Patriarca, il tecnico romano plurivittorioso con le BMW nei Campionati Italiani Turismo, ""Patriarca un nome un'epoca una storia"""" mette a fuoco la figura di Rodolfo Patriarca il """"mago di San Giovanni"""" protagonista dell'epopea delle Sport 750. Patriarca Sr ha legato il suo nome e le sue creazioni alla figura di Sesto Leonardi il pluricampione della categoria che con la berlinetta realizzata da Rodolfo è stato autore di un exploit da guinness alla 1000 miglia del 1950. Patriarca vuol dire anche Baby Junior, la famosa proposta di un ciclo di gare con piccole monoposto tutte uguali derivate dalla Fiat 500 offerte ai giovani piloti a un costo gara bassissimo. E qui entra in scena l'altro figlio Bruno Patriarca, che con le sue preziose testimonianze ha pure contribuito alla stesura del libro. Tecnico geniale Bruno, ha seguito una sua strada autonoma. Pilota, preparatore, costruttore, è oggi ancora apprezzato protagonista nel mondo delle vetture storiche. Il libro abbraccia dunque più generazioni, compresa quella attuale, nel solco di un nome, un'epoca e una storia, quella di Rodolfo Patriarca."" -
Mini guida tecnica Asi. Autobianchi Bianchina Cabriolet
Guide rapide ed essenziali, utili per invogliare gli appassionati a diventare collezionisti, grazie a una rapida analisi del modello ed a consigli pratici per una sua buona manutenzione. -
L'automobile a vapore. Storia e prospettive
Tutte le curiosità tecniche sulle poco note automobili a vapore: come e quando nacquero, chi studiò il loro funzionamento, i dettagli tecnici delle produzioni di Serpollet, Stanley, White e Doble ed il loro possibile impiego futuro. -
Nanni Galli. Professione pilota
Il libro ripercorre l‘intensa carriera di ""Nanni"""" come pilota professionista, una carriera sviluppatasi negli anni forse più belli dello sport dell'automobile, ma anche più terribili. Anni nei quali molti campioni e """"gentlemen driver"""" hanno pagato con la vita la loro passione. Un racconto che ci riporta a quell'atmosfera ricca di personaggi, magari controversi, ma indimenticabili, cercando anche di far luce su qualche episodio all'epoca rimasto in ombra, come l'avventura in Formula 1. Il tutto senza polemiche, senza rancore e soprattutto senza rimpianti, con la semplice e naturale chiarezza tipica del Nanni Galli uomo e pilota."" -
Benelli e motoBi. Due storie in moto
Benelli e MotoBi, due case finalmente riunite in un unico volume dedicato al racconto della loro storia sportiva, indubbiamente una delle più affascinanti nel firmamento motociclistico. Come solo i grandi hanno saputo fare, la Benelli ha legato la sua immagine a un motore, il monocilindrico monoalbero comandato da una cascata di ingranaggi che negli anni Trenta non ebbe avversari nella popolare classe 175. Cresciuto a 250 e passato alla distribuzione bialbero, il motore Benelli raggiunse l'apice del suo sviluppo nel dopoguerra, portando Dario Ambrosini al titolo mondiale nel 1950. Dieci anni dopo, l'evoluzione tecnica dei motori da Gran Prix richiedeva un maggior frazionamento e alla Benelli non esitarono a progettare e realizzare uno sbalorditivo quattro cilindri che affinato anno dopo anno non solo consentì al pilota australiano Kelvin Carruthers di conquistare il titolo mondiale nella classe 250 nel 1969, ma maggiorato a 350 e poi a 500, riuscì a sfidare, spesso vincendo, le formidabili MV Agusta nelle classi più prestigiose. -
Mini guida tecnica Asi. Alfa Romeo 164
Guide rapide ed essenziali, utili per invogliare gli appassionati a diventare collezionisti, grazie a una rapida analisi del modello ed a consigli pratici per una sua buona manutenzione. -
Motori Fiat Abarth Bialbero 700, 750 e 850cc derivati dalla «600»
Torino, autunno 1956. Quando le condizioni economiche dell' Azienda glielo permisero il Sig. Abarth e i suoi tecnici si diedero un nuovo traguardo; quello di entrare come protagonisti nella limitata schiera dei costruttori di motori sportivi ""bialbero"""". Come sempre il Sig. Abarth non scelse la facilità ma scelse la strada piu' ardua, quella di trasformare il semplice e ottimo motore di produzione Fiat 600 in una unità da competizione ; nacque cosi' il motore 750 bialbero primo di una famiglia di motori che vinsero su tutti i circuiti e divennero Campioni del Mondo nelle loro categorie.""