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Il mio nome è Federico Fellini. Un uomo grande come un bambino
A Rimini si usa dare a ciascuno un soprannome, e Fellini ne aveva tanti. Ogni capitolo del ""suo"""" diario ce ne racconta uno. Un modo per conoscere la sua storia, i suoi film e il suo amore straordinario per Giulietta Masina. Grandi e piccoli si divertiranno e si commuoveranno a sfogliare le pagine meravigliose di un uomo grande come un bambino. Scritto sotto forma di diario personale, il libro è accompagnato da fresche illustrazioni che raccontano, come avrebbe fatto la mano di Fellini, gli episodi e i personaggi che hanno costruito la sua personalità."" -
Cos'è la Chiesa?
Papa Francesco ci aiuta a scoprire cos'è la Chiesa, quel popolo che a partire da Gesù Cristo, duemila anni fa, ha attraversato la storia ed è arrivato fino a noi. È la famiglia di Gesù, è il suo corpo. È anche il popolo di Dio di cui facciamo parte e il luogo dove possiamo incontrarlo. La Chiesa è la nostra mamma che ci abbraccia, come Maria, e ci protegge sotto il suo mantello. Cos'è la Chiesa è uno strumento utile per la catechesi e la lettura in famiglia in quanto descrive un percorso semplice e guidato attraverso i temi più cari al Papa. -
Venite a vedere
Luca Doninelli per Piccola Casa Editrice raccoglie i suoi straordinari racconti degli episodi del Vangelo. Dal primo incontro di Giovanni e Andrea con Gesù, al rientro a casa del ""nuovo"""" Andrea, dalla risurrezione di Lazzaro all'incredulo Tommaso, fino al """"sì"""" di Pietro davanti al Risorto. Il linguaggio semplice e appassionato ci guida dentro i fatti evangelici e i bambini diventano spettatori protagonisti. Le vivaci illustrazioni accompagnano i lettori a immedesimarsi con quanto raccontato, così, di pagina in pagina, Gesù e i suoi amici diventano nostri amici. """"La verità è venuta nel mondo. Prima che venisse, pochissimi uomini di genio ne catturavano, di tanto in tanto, un frammento. Ma da quando è venuta non è più così. Una pecorella nel gregge di Gesù conosce più verità di un grande scienziato, è più saggia di un grande professore e più intelligente del più grande artista."""""" -
Chi se lo aspettava? Dall'Avvento al Natale
Una storia di attesa gioiosa ci porta per mano lungo le settimane dell'Avvento. Accogliamo la nascita del Bambin Gesù con una filastrocca. Quattro schede seguono le tappe dell'Avvento, illustrano e raccontano l'attesa di quattro personaggi del Natale: Maria, Simeone, i Magi e i pastori. Il piccolo Giosuè, che vorrebbe fare il guardiano delle pecore, si scontra col burbero pastore che tutti conoscono con il soprannome di Beato. Insieme vivranno gli avvenimenti sorprendenti del Natale: l'annuncio degli angeli, il cammino verso la grotta e la visita a Gesù appena nato. La storia in rima di un'amicizia nata ai piedi del Bambinello si presta al racconto in famiglia e alla realizzazione di recite scolastiche e parrocchiali. Età di lettura: da 6 anni. -
La vita è mia, irriducibilmente mia. Lettere di giovani studenti
I giovani sono i protagonisti: lettere scritte dagli studenti e dalle studentesse delle scuole di tutta Italia. Testimonianze di ragazzi conquistati dal desiderio di essere felici, che affrontano l'avventura del vivere, che si vogliono bene e vivono con audacia a scuola, in famiglia, con gli amici. Nessuna circostanza fa più paura. Ogni mattina, ogni istante si può ricominciare. ""Auguro a chi leggerà le lettere e le testimonianze raccolte in questo piccolo libro di intravvedere la possibilità di una strada per sé, vivendo all'altezza dei propri desideri dentro la normalità della vita a scuola, accompagnati da quello che don Giussani scrisse nel 1946 a un giovane amico: 'Ti assicuro che la giovinezza è tutta nell'infinità dei desideri, e dei sogni che ora scrollano la tua anima magnifica. Ti assicuro che Lui ci dona la possibilità di realizzarli: e che la nostra giovinezza non cessa mai'"""" (dalla prefazione di Julián Carrón)."" -
Il metodo della bomba atomica
Celeste comprende tutto e tutti. Tranne i battiti del suo cuore. Un cuore che se sforza troppo le fa male. Un cuore che deve tenere a bada per evitare che diventi troppo ingombrante. Il suo cuore, più veloce della media, si placa solo vicino a Leone. Ogni volta che corre nel parco con lui, ogni volta che finge di dormire accanto a lui, ogni volta che pensa a Leone e non ricorda perché stanno insieme. Da quando erano bambini. Che cos'è l'amore? Una pianta rampicante che si estende senza direzione precisa o una gardenia solitaria la cui quieta bellezza insegna a guardare il mondo nel modo più giusto, con appassionata bellezza? Celeste non lo sa. Leone invece ama Celeste e prendersi cura di lei, ogni momento della sua vita, gli sembra naturale. Leone non ha bisogno di chiedersi il perché. Conosce a memoria i silenzi della sua donna e sa come porvi rimedio con il metodo dello bomba atomico: quando a Celeste sembra di non avere scelta, Leone la obbliga a scappare. Ovunque, pur di allontanare il male. Ma il male non è sentimento che a un certo punto si smette di provare. Il male è un'ossessione. È una palpitazione d'amore. È un segreto. Un mistero. Un uomo. Umberto. Forse l'unico uomo che Celeste abbia mai amato in vita sua... In una Torino inaspettata, Noemi Cuffia racconta una passione amorosa che è una sorta di doppia spirale: nutre e distrugge un amore che supera i cento battiti al minuto. -
Cosa intendi per domenica?
"Cosa intendi per domenica?"""" racconta il mondo del lavoro dal punto di vista di una precaria """"orgogliosa"""": free lance, indipendente e a partita Iva. Laureata in Medicina all'Università di Pisa, Silvia Bencivelli decide di intraprendere un percorso diverso da quello prefissato diventando giornalista scientifica, occupandosi di progetti che paiono arrivare con il contagocce, alle prese con contratti sempre a termine. Nonostante ciò il suo atteggiamento nei confronti di una scelta rivelatasi tanto complicata si discosta dalla solita rassegnazione, proponendo uno sguardo insolito: quello di chi è felice perché esercita il mestiere cercato e voluto. Le ingiustizie, gli squilibri e le difficoltà quotidiane vengono così affrontate grazie ad uno spirito del tutto nuovo: rimane il dubbio, quindi, che il nostro problema sia quello di una narrazione del lavoro che non ci appartiene, e che sia dunque necessario un cambiamento per capire come vivere serenamente queste nuove modalità contrattuali. In un libro agile e provocatorio, Silvia Bencivelli porta il lettore a riflettere su una questione attualissima e intessuta di pregiudizi e luoghi comuni, tramite l'utilizzo di una prosa tagliente e un senso dell'umorismo secco e sarcastico. Per invitarci a riflettere sul fatto che, in fondo, potrebbe essere persino bello non avere un posto fisso." -
Sunnyside
"Sunnyside"""" si apre su una fredda giornata d'inverno del 1916: una come molte altre, se non fosse che in questa il famoso attore Charlie Chaplin viene avvistato in più di ottocento posti simultaneamente. La successiva e straordinaria delusione collettiva, suscitata dalla scoperta che si tratta solo di presunte, dunque false, apparizioni, legherà per sempre il destino di tre uomini ignoti l'uno all'altro: Leland Wheeler, il figlio dell'ultima (e peggiore) star del Wild West, che scoprirà un amore inaspettato sui campi di battaglia francesi; Hugo Black, arruolato per combattere sotto il comando del generale Edmund Ironside nella spedizione senza speranza contro i bolscevichi; infine lo stesso Chaplin, che sarà alle prese con una serie di infinite complicazioni: i magnati degli studios che metteranno in dubbio il suo patriottismo, il suo cuore irrequieto e, cosa ancor più minacciosa, la propria madre. La narrazione di Glen David Gold è ricca e vasta, tanto quanto l'ambientazione e l'elenco dei personaggi sono arricchiti da una lista strabiliante di persone vere e inventate: Mary Pickford, Douglas Fairbanks, Adolph Zukor, la prima moglie bambina di Chaplin, una scout ladra, il segretario del tesoro, uno studioso di cinema innamorato, tre principesse russe, una quantità industriale di fan e perfino il famoso cane Rin Tin Tin." -
L' ultima vacanza. A memoir
Nel 1980 Stevie Wonder invitò Gil Scott-Heron e il suo gruppo ad accompagnarlo in un tour attraverso l'America: l'intento era quello di ideare insieme una festa nazionale in onore di Martin Luther King Jr. ""L'ultima vacanza"""" è il racconto affascinante di cosa è accaduto durante il viaggio, e di come Heron si sia trovato coinvolto in un simile progetto. Per raccontare questa storia, Scott-Heron decide di iniziare dalle proprie origini: i1 viaggio che lo porta ad essere uno dei musicisti più importanti della sua generazione parte dunque da lontano, dall'infanzia trascorsa con la nonna nel Tennessee, fino a diventare uno dei uno dei maggiori esponenti della black music. Politicamente impegnato, dotato di una forte coscienza sociale, selvaggiamente satirico ma profondamente empatico, viene oggi definito il """"padrino del rap"""". La morte inaspettata, nel 2011, ha determinato la scomparsa di uno degli artisti più eloquenti e creativi: come ha avuto modo di dire Sarah Silverman, attrice e comica statunitense, """"ha specchiato la bruttezza con la bellezza, l'audacia e il valore"""". """"L'ultima vacanza"""" è piena di spunti sull'industria musicale, New York, il movimento per i diritti civili, l'America moderna, l'ipocrisia governativa, Stevie Wonder e il nostro posto in questo mondo. Un testamento adatto al genio di Scott-Heron e agli spiriti che l'hanno accompagnato."" -
Addicted. Serie tv e dipendenze
Le serie TV spesso rappresentano personaggi in preda alle dipendenze, ma sono a loro volta dipendenti: dal cinema, dalla musica, dal budget. Allo stesso tempo, costringono lo spettatore a una visione compulsiva grazie alla forza delle loro trame e dei protagonisti a cui danno vita, e l'""addiction"""" del pubblico si manifesta anche sui social media e sui forum online. """"Addicted"""" esplora varie forme di dipendenza nelle serie TV; i saggi di questo volume spaziano da """"Twin Peaks"""" a """"The Big Bang Theory"""", da """"Gomorra"""" a """"Stranger Things"""", passando per """"Fargo"""", """"Love"""", """"How I Met Your Mother"""", """"The Knick"""", """"Better Call Saul"""" e numerose altre, per analizzare diversi livelli e tipologie di """"addiction"""" seriale. Una generazione cresciuta con la TV e le narrazioni audiovisive le utilizza per rintracciare dei percorsi di senso e farne storie da raccontare."" -
La vita lontana
«Una fotografia perfetta della contemporaneità, dopo la fine della storia, dopo la fine del lavoro, dopo la fine delle ideologie, o uno scherzo. Una fotografia perfetta e uno scherzo.» - TuttoLibri, La Stamparn""La vita lontana"""" ripercorre gli anni della crescita e della formazione di due fratelli gemelli, Marzio e Livio, abbandonati dal padre, Elio, dopo la loro nascita, per trasferirsi in India in un monastero jainista dove diventa figura autorevole per la comunità religiosa. La madre Dora, giovane insegnante precaria, voce narrante del romanzo, cresce i gemelli completamente da sola. Pur ispirata da ideali umanistici, in lei emerge la consapevolezza della miopia borghese che ha inquinato la sua vita, provocando continue tensioni che disperdono l'ideale della famiglia. Nel romanzo, la progressiva dislocazione geografica degli eventi traccia un percorso di emigrazione inversa, di fuga dall'Italia in crisi e di ritorno a una società simile a quella delle origini, regolata da un altro tempo. Il passaggio dalle figure problematiche e inette della famiglia borghese - tema certo ben esplorato da tante narrazioni contemporanee - verso un mondo lontano non è più miraggio esotico e ideale ma realtà, il cui impatto è in definitiva salutare. In un testo dominato da una voce intelligente e spesso distaccata dal corpo e dai sentimenti per un meccanismo di difesa, """"La vita lontana"""" procede per spezzoni che restituiscono la disintegrazione della famiglia occidentale senza mai giudicare. Stando dalla parte della speranza. Come una ginnastica danzata, la narrazione scorre dentro una sinfonia, che Paolo Pecere dimostra di saper condurre con consapevole padronanza linguistica."" -
Tutto è monnezza. La mia dipendenza dai rifiuti
"Da un po' di tempo mi chiedo, tutto è monnezza o sono io che non vedo altro che monnezza intorno a me?"""" Sapete che esistono 839 nomi per catalogare i rifiuti? Siete convinti di conoscere tutti i possibili accorgimenti per una vita realmente ecosostenibile? A queste e ad altre domande risponde il brillante saggio di Antonio Castagna, che per i rifiuti nutre una vera e propria dipendenza. """"Tutto è monnezza"""" ci conduce, sorridendo, in giro per l'Italia alla scoperta dei venti modi diversi di calcolare la quantità di raccolta differenziata. Una guida, alternativa e divertente, ma soprattutto utile a chi voglia ricostruire il proprio catalogo affettivo di azioni ecocompatibili con la ricerca del vero sé." -
Il matrimonio di Chani Kaufman
Londra, 2008. Chani e Baruch non si conoscono, ma sono in procinto di sposarsi. Baruch Levy è obbediente e religioso, studia appassionatamente la Torah rendendo la sua famiglia, di ricchi e ignoranti parvenu, orgogliosa di lui, almeno fino al giorno in cui annuncia di voler sposare la giovane ragazza che ha intravisto a un matrimonio: Chani Kaufman, appartenente a una famiglia molto religiosa ma povera. Chani, a diciannove anni, è frustrata dagli obblighi della comunità ultraortodossa, che reprime la sua curiosità e la spinge a sistemarsi con un buon partito il prima possibile. In un turbinio di dubbi, imbarazzi e ansie, la coppia inizia il percorso che conduce al matrimonio, affrontando i mikveh, i confidenti e gli amici, la riluttanza della ricca famiglia di Baruch e la rassegnata determinazione della numerosa e povera famiglia di Chani, fino al cinismo dell'organizzatrice di matrimoni. In questo microcosmo, rigido e ciarliero al tempo stesso, alla Rebbetzin, la moglie del rabbino, è affidato il consueto compito di preparare le giovani donne alla prima notte di nozze e di insegnare loro come si diventa brave spose ebree, ma questa volta Rivka dovrà affrontare la perdita della fede e la fine del proprio matrimonio. I brucianti segreti della piccola comunità ebraica iniziano così a emergere in questa storia corale delicata e divertente, dove tutti, giovani e non, sono alla ricerca di un modo di affrontare l'amore e il desiderio. -
L' odore della plastica bruciata
Un'immensa periferia globale e stereotipata fatta di svincoli autostradali, capannoni prefabbricati, outlet di cartapesta e cartelloni pubblicitari. Un paesaggio scorticato, popolato da persone disilluse, incattivite, apparentemente senza prospettive in un contesto sociale caratterizzato da una pesante crisi economica. Questi tredici racconti di Giovanni Battista Menzani sono altrettante cartoline dall'inferno spedite ai lettori, cariche di humour spietato e preveggente. Tredici matrioske colme di chimere contemporanee che con disincanto, mai cinico o crudele ma dotato di grande sensibilità umana, raccontano una vicenda assurda e commovente: la nostra. Un'Italia letta e scritta attraverso una lente di ingrandimento deformante dove gli unici sentimenti ancora possibili sono la paura e la conseguente rassegnazione alla pena di vivere in un mondo votato all'eccesso e privo della quotidianità rassicurante ormai ingoiata dai nuovi mostri: esseri senza ribellione e senza via di fuga. -
Mia moglie e io
Questo romanzo ha il passo di una ballata dolente. È la storia grottesca di un giovane uomo senza nome e dall'identità messa a dura prova dalla mancanza di lavoro, e dunque di realizzazione personale. Una mancanza che rischia di annientarlo totalmente fino a quando il protagonista si inventa un mestiere, una forma esistenzialista di anti-rivoluzione contro il mondo: insieme alla moglie mette in scena atti efferati, interpreta diversi cadaveri girando cortometraggi che gli possano dare un giorno una parossistica notorietà: ""Mia moglie e io presentiamo a registi, produttori, costumisti e scenografi immagini artistiche di morti di morte violenta. Mettiamo in scena cadaveri imperturbabili con maniacale perizia"""". Con il ritmo di un montaggio alternato il protagonista intervalla a questa attività, quasi maniacale, una serie di impieghi temporanei: esperienze da manovale, da commesso libraio e da orientatore esperite da un anti-eroe contemporaneo con sovrumano impegno e ossessiva epicità."" -
Non fate troppi pettegolezzi. La mia dipendenza dalla scrittura
"Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi"""". È l'ultima storia scritta da Cesare Pavese su un pezzo di carta, prima di lasciare i suoi lettori, la sua vita, i suoi libri. Il saggio di Paolin parte da questo finale per raccontare un inizio. Anzi, quattro inizi. Seguendo l'auspicio di Pavese l'autore mette in cortocircuito le esistenze di quattro scrittori torinesi: Emilio Salgari, Franco Lucentini, Primo Levi e lo stesso Pavese che hanno vissuto al servizio della scrittura. Demetrio Paolin incrocia le opere e i luoghi dove hanno vissuto, meditato, amato; restituisce le loro parole fino a doversene liberare per regalarle agli altri, a noi. Non fate troppi pettegolezzi è una passeggiata narrativa che riflette sull'arte, sulla ricerca della propria voce e sullo scrivere senza mettere nessuno in cattedra ma mescolando gli sguardi agli squarci biografici, dove il racconto dell'Io si amalgama con quello di tutti noi che amiamo leggere e, forse per questo, dipendiamo dalle parole, dalla scrittura." -
Mia figlia spiegata a mia figlia. La mia dipendenza da... mia figlia!
Tutto inizia la notte in cui Dario De Marco sente 'quella' vocina che, per la prima volta, invoca il papà invece della mamma; poi continua 'quel pomeriggio', in cui nelle poche ore di libertà, senza di lei, non sa come occupare l'agognato tempo per sé; l'affare peggiora quando il proverbiale ""ogni scarrafone è bello a mamma sua"""" diventa """"e figuriamoci a papà suo"""". La questione va avanti quando, finalmente, è lo stesso De Marco a svelare la sua agnizione: si, lo ammetto. Sono dipendente da mia figlia! Dal coming out all'autodiagnosi il passo è breve, e il passo è proprio questo libro che tenete tra le mani. Anche se non avete una figlia ma un figlio; anche se non avete figli ma ci state pensando (o anche no): questo libro è per voi. Anche se non l'avete scritto voi. Ma è come se. Questo saggio racconta ironicamente una dipendenza fortuita che si basa su profonde convinzioni etiche: la parità dei diritti e doveri uomo-donna, e quindi papà-mamma e, non da meno, la considerazione dei bambini non come sguardi sul mondo con qualcosa in meno degli adulti. Anzi."" -
Un segreto che non guardo ma che sta al centro del cortile
Daria è una donna che ama la sua libertà, anche se non la conosce abbastanza. Vive rinchiusa in uno scrigno d'amore che contiene la geografia, metaforica, di un cortile in cui è implosa la sua infanzia. Osserva il mondo e il più delle volte le sembra di non appartenervi, non veramente: ""Se ognuno ha il suo modo di vedere le cose, allora è spesso difficile spiegarsi, ed è per questo che le cose si rovinano al mondo. Quando uno ti dice: 'no, la luna non è blu' è un dato di fatto, e allora l'altro non può dire: 'invece è blu' perché non è oggettivamente vero. Ma intanto dentro di sé per questa persona la luna è blu. E c'è sempre qualcosa di vero"""". Daria si fa del male da sola. Si autopunisce per un senso di colpa che viene da lontano: dalla violenza infantile, dall'educazione sentimentale, dalla tormentata femminilità. La sua storia è quella di chi crede di poter vivere senza porsi domande e senza prima aver fatto la pace con se stessi, spazzando via il passato e non considerando le proprie aspirazioni. Riuscirà Daria a vincere la paura, il senso di colpa trovando la consapevolezza di sé e la libertà? Più volte Daria sembra non riuscire, in anni fatti di mille fughe incise dentro attimi di luce, nelle pareti strette dell'esistenza. L'esordio letterario di Chiara Dotta non sfugge al dolore ma lo salva, e ci salva, con l'ironia."" -
Dicono che domani ci sarà la guerra
Enrico è un ragazzo sardo, costretto dalla fame e dalle circostanze ad arruolarsi nella Grande Guerra. Inizia per luì un percorso di formazione che lo rende un eroe buono, sempre dalla parte dei diseredati, dei miserabili. Enrico combatte per conquistare i suoi amori, due ossessioni: la Sardegna e Paska, di cui si innamora a prima vista follemente e per la quale è disposto a tutto. Quando, però, la donna che ama gli chiede di scegliere tra lei e la Patria, la guerra da pubblica diventa una tragedia privata. Da quel momento ogni scelta è determinata da una speranza cieca che ricorda per la disperante vitalità e per l'Indole da ostinato sognatore Il grande Gatsby. Fedele alla memoria storica italiana, Franco Arba inventa un personaggio Intimista che rientra a pieno titolo tra gli eroi romantici della tradizione letteraria. ""Dicono che domani ci sarà la guerra"""" consegna a tutti i suoi lettori un'eredità narrativa potentissima: la coscienza del posteri."" -
L' età definitiva
Nico Chimenti è un trentatreenne ferito, lacerato dall'assurdo che lo circonda. Il passaggio all'età adulta per lui si compie mentre tutto l'esistente torna ossessivamente all'anno della morte del gemello (il 1992, l'anno delle stragi di Palermo e del suo personale trauma): i compagni di scuola, la musica e il pallone, le prime ragazze. Dentro questo passato inquieto, riemergono i segreti di una famiglia spezzata dall'età definitiva, quella della morte del fratello. La voce di Nico mima le voci di un'Italia che si frantuma e si sfalda in una miriade di mondi irreali, di sogni e di incubi, di delusioni e di solitudini, e in cui l'amore si presenta ora sotto forma di salvezza, ora d'illusione.