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There has possibly been an incident-Confirmation
Nell'interesse sempre fitto del nostro teatro verso la scena britannica, si segnala un testo notevole come quello di Chris Thorpe, scrittore, organizzatore di Manchester, pluripremiata presenza al Festival di Edimburgo. Testo originale fin dalla struttura. Mano mano si tesse il tema, potente: cosa vuol dire pensare noi stessi come eroi anche nel dolore, nella violenza, nella crudeltà. -
Kolapsoj. Dialogo sulle emergenze
Alberto Abruzzese tratta il tema della crisi del presente in chiave sociale e mediologica. Si rivolge innanzi tutto ai giovani che si sentono estranei al significato dei processi educativi e formativi ai quali sono istituzionalmente sottoposti (dalla scuola primaria all'università e alle discipline della formazione); ai professionisti messi al lavoro da apparati di produzione che non si prendono più cura della loro vocazione, della loro personale esperienza e visione del mondo. Infine ai cittadini che si sentono spaesati in un abitare sempre più dilaniato da etiche, estetiche e politiche che frenano il loro accesso ai linguaggi relazionali delle reti digitali, al tempo stesso riducendole a espressione e potenziamento dei vecchi poteri di sempre, soggetti ormai del tutto incapaci di mutare le loro vecchie rotte. (Kolapsoj in esperanto significa collassi). -
La difesa berlinese. Due romanzi, un manuale di autodistruzione e diversi inediti
La difesa berlinese è un'antica apertura degli scacchi, elaborata nell'Ottocento e oggi ancora in auge, in cui il nero si difende attaccando il centro. Questa difesa permette di raggiungere, fin dall'inizio, una posizione di sostanziale parità col bianco. Pare una metafora di chi è costretto a lottare contro un avversario più forte, e sa di non poter vincere. È una forma di resistenza per vivere senza soccombere. I personaggi di questa raccolta sanno di non poter vincere, ma cercano di resistere. La loro può essere anche una lotta contro se stessi. -
ArchiTexture
Non riuscite a capire le ultime tendenze dell'architettura d'oggi? In effetti, sono pochi a orientarsi tra edifici caratterizzati da finiture scintillanti o da rivestimenti che sembrano già rovina. Ed è difficile rendersi conto del perché gli edifici firmati dai grandi architetti hanno prospetti rivestiti in foglia d'oro, inglobano gigantesche immagini, sono coperti di verde, hanno basamenti che sembrano non appoggiare al terreno. Eppure, analizzando questa abbondanza di segni, di texture spesso superficiali e apparentemente senza senso, riusciamo a trovare una chiave per capire come stia cambiando il nostro modo di vivere. E a farci un'idea di dove siamo arrivati e dove stiamo andando. -
Simbolo
Nella cultura contemporanea, tra edonismo e spiritualismo, il concetto polivalente di Simbolo ""realizzazione significativa del sensibile, manifestazione e incarnazione del significato"""" ci promette un nuovo senso e valore. Di questo termine, usato indifferentemente nell'astrazione logica e scientifica come nella teologia e la mistica, Umberto Eco ha proposto una nuova, originale caratterizzazione: il suo """"modo simbolico"""" è collocato e definito all'interno del paradigma semiotico (Saussure e Peirce, Todorov e Kristeva). Nella foresta dei simboli, tra antropologia e filosofia, Umberto Eco ha distinto il segno e la metafora, l'emblema e l'allegoria, con un'attenzione particolare al mito e al rituale, alla composizione poetica e all'epifania artistica. Questo testo importante nell'evoluzione dell'estetica di Eco - dopo l'""""Opera Aperta"""" - è rimasto inascoltato e il concetto di simbolo mantiene tutta la sua ambivalenza linguistica e culturale. Nell'introduzione, un altro semiologo, Paolo Fabbri, ne riprende criticamente i metodi e i risultati."" -
Ascolto
L'ascolto dà al suono un corpo sensibile da esplorare, perché vi si possa ritrovare tracce di spazio e di tempo, indizi di esperienze vissute, ritmi, consonanze, e segni da decifrare. L'ascolto mette in comunicazione due soggetti, li assicura di esistere l'uno per l'altro, e poi concede loro di sondare oltre la grana della voce i segreti del cuore. ""Ascolto"""" è un testo (spesso citato, ma raramente letto) che Roland Barthes scrisse nel 1976, quattro anni prima della morte, in collaborazione con Roland Havas. Un piccolo saggio in cui si affronta la pratica dell'ascoltare in tutte le sue accezioni, sullo sfondo del vivere quotidiano, della religione, delle arti e degli studi letterari. Poche pagine importanti e ancora attuali, dove la semiologia incontra l'estetica e la psicanalisi, aprendosi alla ricerca dei rapporti fra senso, potere e desiderio. Introduzione di Stefano Jacoviello."" -
When is art? Ediz. italiana
Nelson Goodman ha fondato all'Università di Harvard, alla Harvard Graduate School of Education, un master interdisciplinare sullo sviluppo dei processi cognitivi attraverso le arti, ""Project Zero"""", che oggi festeggia cinquant'anni di attività. Questo saggio, per la prima volta autonomo e in una nuova traduzione italiana, è il cardine del suo investimento semiotico ed estetico sulle arti. Goodman sposta la domanda dal """"che cosa è l'arte"""" al """"quando è arte"""". Si chiede quali siano i """"sintomi"""" dell'esperienza estetica e li individua. L'opera è corretta, e in funzione di questo """"bella"""", se è una forma simbolica, quando cioè le caratteristiche che presenta, sintattiche e semantiche, rendono intelligibili proprietà del mondo, migliorano le capacità di comprensione e affinano le sensibilità. """"When is art?"""" offre strumenti di lettura per distinguere l'opera dalla """"trovata"""" e dall'informazione fasulla."" -
Scrivere. Formarsi e formare dentro gli ambienti della comunicazione digitale
Grazie ai dispositivi digitali lo scrivere è oggi alla portata di tutti. Mai come adesso l'accesso alla scrittura è stato così diffuso. Bisogna riflettere, e farlo seriamente, su questo stato di cose. Intanto sarebbe bene riconoscere che il verbo 'scrivere' non è intransitivo, usarlo senza indicare che cosa si scrive significa negare l'ampia varietà delle attuali pratiche scrittorie. Poi va riconosciuto che la compresenza in ciascuno di noi di comportamenti di scrittura di tipo fisico, o terrestre, e di comportamenti di scrittura virtuale, o acquatica, sollecita a pensarci, educarci ed educare in quanto esseri anfibi, capaci di vivere e praticare la scrittura nei diversi ambienti e con le relative grammatiche. -
Li buffoni. Dal testo omonimo di Margherita Costa
Nanni Garella prosegue il suo lavoro con gli attori di 'Arte e Salute' e lo fa con una scelta significativa, confrontandosi con la Commedia dell'Arte. ""Li buffoni"""" è una commedia stralunata, strampalata, scritta nel '600 da Margherita Costa - cantante, attrice, letterata e cortigiana romana. È un canovaccio certamente nato dapprima sulle scene, poi trascritto dall'autrice in una molteplicità di lingue - o meglio in vari accenti stranieri dati alla lingua italiana: una trama scarna, arricchita dai virtuosismi degli attori, che creano un panorama di personaggi """"buffi, storti, nani, gobbi, scimuniti"""", come li definisce la stessa Costa. 'Arte e Salute' prende spunto da questo canovaccio dimenticato per quattro secoli e ne trae una commedia """"strana"""" e """"straniera"""", almeno quanto la vita dei nostri giorni."" -
Monte Athos. Il cielo in terra. Esperienze della filosofia
Monte Athos un luogo che a nominarlo evoca pace, silenzio, solitudine; un luogo accessibile a pochi, una vita condotta al limite dell'incomprensibile. Una penisola nell'Egeo, quaranta chilometri di silenzio. Solo suoni sacri - come le campane di legno -, oppure naturali come le cicale, il vento e il mare. Da secoli il Monte Athos, con i suoi monaci, è soprattutto il cuore del cristianesimo d'oriente. Con un'introduzione di Predrag Matvejevic e un saggio sul corso, ancora inedito, che Roland Barthes dedicò al Monte Athos nel suo ultimo seminario al Collège de France. -
Vita contro letteratura. Cesare Garboli: un'idea della critica
Il libro contiene il primo studio complessivo dedicato all'opera di Cesare Garboli. Offre un ritratto cubista dell'ultimo saggista italiano, critico creativo e scrittore in fuga tra media e linguaggi diversi. E lo integra con una discussione più generale sul significato della critica, sulla sua crisi, le sue trasformazioni, le sue possibilità. La saggistica di Garboli ha cercato instancabilmente nella letteratura la traccia lasciata dalle forze vitali, dalle esperienze essenziali, dai movimenti profondi della condizione umana. Prolungando questa ricerca e confrontandola con le metodologie critiche più aggiornate, le scienze della mente e la teoria dei media, il libro mappa il presente e interroga il futuro delle pratiche interpretative. In un momento di inaudita espansione delle capacità poietiche della tecnica, che preme sull'immagine umana e la deforma in senso già post-umano, come può la critica tornare a mostrare il legame originario tra la letteratura e la vita biologica, esistenziale e sociale degli esseri umani? -
Teatro infantile. L'arte scenica davanti agli occhi di un bambino
Il Teatro infantile nasce a Cesena nel 1992, quando una delle formazioni teatrali più radicali della scena contemporanea, la Socìetas Raffaello Sanzio, invoca lo sguardo dei bambini sulla propria arte, dando vita a opere visionarie e originando un esercizio infante che ancora oggi prosegue nella ricerca di Chiara Guidi, tra i fondatori della compagnia. Si narra di un'origine in cui la fiaba ha preso letteralmente corpo, investendo mondo animale, spazi extrateatrali, sperimentazione vocale e sonora; e di una vocazione iniziatica che presto ha coinvolto i bambini nel gioco scenico. Per seguirne il passo, questo libro affida il racconto a due punti di vista: quello interiore e rabdomantico dell'artista - un moto circolare che muove tra ricordi, immagini, idee e intuizioni - e quello prospettico di un'osservatrice esterna, Lucia Amara, che per la distanza e al contempo la verticalità della sua veduta crea connessioni con il pensiero e l'azione di filosofi, pedagogisti e linguisti per ritrovare il lavoro di Chiara su un orizzonte più ampio. -
Il giardino dei ciliegi. Trent'anni di felicità in comodato d'uso
Anton Cechov immagina che il ventidue di agosto di un anno imprecisato di fine Ottocento il giardino dei ciliegi di Ljuba e Gaev, proprietari terrieri nella Russia prerivoluzionaria, vada all'asta per debiti insieme alla loro casa. Nel 2016 il gruppo Kepler-452 decide di mettere in scena «Il giardino dei ciliegi» di Anton Cechov e spinti dal principio di piacere cominciano a cercare quali siano intorno a loro i ""giardini dei ciliegi"""", provando a trovarli nelle pieghe di Bologna, la loro città. L'incontro con Giuliano e Annalisa Bianchi, che per trent'anni hanno vissuto in una casa colonica concessa in comodato d'uso gratuito dal Comune nella periferia di Bologna, ha cambiato definitivamente il corso delle prove e, inaspettatamente, delle vite del gruppo."" -
Un'idea più grande di me. Conversazioni con Rossella Menna
Il resoconto di trent'anni di attività teatrale all'interno del Carcere di Volterra.rnrn«Il libro di conversazioni che dà conto del lavoro di Punzo con gli attori detenuti» – Il Manifestorn«Un libro che nasce dal desiderio di interrogarsi sul senso profondo e sulle implicazioni personali di una scelta tanto radicale» – Metropolitanmagazinern«Un'esperienza umana che coniuga emozione e riflessione» – Famiglia CristianarnrnNel 1988 Armando Punzo, regista, drammaturgo e attore, varca il cancello del Carcere di Volterra, dove fonda la Compagnia della Fortezza, prima e più longeva esperienza di teatro in un istituto penitenziario. In trent'anni ha trasformato un luogo di pena in un centro di ricerca artistica all'avanguardia. -
Work in progress
Lo spettacolo ""Work in progress"""", scritto e diretto da Gianina Carbunariu, mette al centro il tema del lavoro. Il titolo, nel senso di """"lavoro che si caratterizza e arricchisce per il continuo apporto di dati ed esperienze nuove"""", e non tanto genericamente di """"lavori in corso"""", rispecchia non solo il carattere liquido, per dirla con Baumann, della società contemporanea, in continuo cambiamento e rapidissima evoluzione (molto spesso in bilico e sull'orlo della crisi), ma anche il vero e proprio modus operandi che ha portato alla messinscena."" -
Lettere a Nour
"Lettere a Nour"""" è l'adattamento teatrale di un testo apparso nell'ottobre 2016 in Francia. Il titolo è la domanda di un padre che scopre la partenza della figlia per l'Iraq per raggiungere lo Stato Islamico. Attraverso uno scambio epistolare immaginario tra un anonimo padre, professore universitario di fede musulmana, e la figlia Nour, termine che in arabo significa """"luce"""", prendono corpo la nostra ricerca di senso, le nostre domande sul rapporto con l'altro, tra i conflitti e le tensioni del presente." -
Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon
"Questo testo nasce nell'ambito del progetto """"Classroom Plays"""", il cui obiettivo è portare davanti agli alunni delle scuole superiori spettacoli di piccolo formato, basati su argomenti di carattere filosofico affrontati nel corso del programma scolastico. Il linguaggio utilizzato nel testo mescola un registro alto, ricco di termini appartenenti al vocabolario della filosofia, dell'arte e della letteratura, con un registro basso, spesso anche scurrile, ma schietto, immediato, vicino al pubblico: il senso di questa operazione drammaturgica è quello di cercare di trasmettere contenuti molto complessi attraverso una forma più riconoscibile, assimilabile e godibile""""." -
Riccardo 3. L'avversario
Lo spettacolo inizia, un uomo si sveglia da un lungo sonno. È seduto su quello che dovrebbe essere un trono. Ma intorno tutto è bianco e verde acido, ricorda molto da vicino la stanza di un ospedale: un letto, una sedia a rotelle, un grande specchio. Forse addirittura siamo all'interno di un ospedale psichiatrico. Peggio: un manicomio criminale. O forse il manicomio è dentro la testa dell'uomo. Mentre si rivive la vicenda di Riccardo di Gloucester - il malvagio più malvagio ma al tempo stesso più terribilmente simpatico mai creato dal genio umano - e dei suoi omicidi seriali, di tanto in tanto, la vita ospedaliera si mescola alla finzione. Tra un omicidio, una risata, un funerale e una pausa, la commedia va avanti fino alla sua conclusione naturale. O quasi. -
Quasi niente
"Si arriva al punto di sognare un disastro, un'esplosione «per godere della bellezza indescrivibile di una fitta, una sconfitta finalmente alta, da film. Da apocalisse. Da rovina». Perché il dolore di cui parlano non è un male acuto, ma sordo, il dolore di non sentire niente e di desiderare di sentire tantissimo, come una nostalgia di passione, di poter essere finalmente travolti dall'oblio, dalla felicità, di poter essere toccati, stravolti, rivoltati dall'altro, di poter uscire fuori dal proprio pensarsi, aggiustarsi, per respirare fuori di sé. Prendersi un po' di pace. Essere e basta""""." -
Per il tuo bene
Il ritorno a casa di un figlio. Tragicomici meccanismi familiari che si ripresentano, puntuali. Ad accogliere il rientrante sempre le stesse figure, forse un po' invecchiate: madri, padri, fratelli, zii, nonni, tutti avvolti nel cellophane, come se il tempo non fosse passato. Ma a volte, sotto il velo, si può scoprire che le cose stanno cambiando, anche lì, in quel piccolo universo di coccole e sensi di colpa, così stretto e inaccessibile al mondo, che è la famiglia. Qualcosa d'altro si muove, al di là dalle recriminazioni delle madri, delle colpe dei fratelli, delle battute degli zii, oltre le situazioni solite, intrise di quel misto di humor e cattiveria che è il vero sapore della famiglia.