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Periferie arrugginite. Poesia, musica e dissenso. Materiali dal premio Dubito 2014
Quale ruolo ha la poesia nell'epoca digitale? Quali sono le sue interazioni con la musica rap? In questo volume, risultato della seconda edizione del Premio Dubito, sono raccolti interventi di approfondimento, come il testo dedicato all'analisi della produzione di Alberto Dubito a cura di Lello Voce, ma anche collegamenti storici e narrazioni su alcuni pionieri della poesia cantata. U.net, uno dei più autorevoli studiosi dell'hip hop, ci racconta la vita di Rap Brown, militante delle Black Panther che fu il primo a comiziare in rima. Il professor Mario Maffi, docente di cultura angloamericana e autore di diversi libri seminali sulle controculture, ci spiega la vicenda del Nuyorican Poets Cafe di Manhattan e di Pedro Pietri, le cui poesie sembravano già canzoni. Pikaro, archivista di materiale underground, scrive un itinerario sui sound system in Giamaica e sulla poesia urbana londinese di Linton Kwesi Johnson. Paolo Giovannetti, docente di letteratura e autore di ""La metrica italiana contemporanea"""" e """"Dalla poesia in prosa al rap"""", ci conduce in un viaggio nella galassia spoken word del nostro tempo. """"Periferie arrugginite"""" conclude il percorso con i testi dei quattro finalisti del Premio Dubito 2014: Eell Shous (Milano), Dies (Bologna), Soulcè (Ragusa), NDP Crew (Lecco)."" -
Re/search Milano. Mappa di una città a pezzi
Non c'è mai stata letteratura legata alla Milano da bere e del fashion, non è suggestiva né evocativa. I romanzi riusciti sono quelli che scavano nella metropoli, nella Milano underground. Qui non si parla di Leonardo da Vinci, di via della Spiga o della Madonnina... ""Re/search Milano"""" è uno strumento utile per esplorare la metropoli più sconosciuta e vivace, quella che si esprime nelle situazioni estranee alla segnaletica ufficiale e al """"mostrismo"""" dei grandi eventi. Una guida ipertestuale fuori formato realizzata da un collettivo di oltre centoventi cittadini milanesi che raccoglie piccoli frammenti di una città fotosensibile alle luci mediatiche dominanti. Un puzzle smontato e rimontato per associazioni, geografie e affinità in una mappa narrativa che offre un viaggio erratico, denso di sorprese ed emozioni."" -
I ragazzi della barriera. La storia della banda Cavallero
Con diciotto spericolate rapine alle spalle, i protagonisti di questa vicenda riempirono le prime pagine dei quotidiani dopo l'ultimo sanguinoso assalto a una banca di Milano, avvenuto il 25 settembre 1967. Ciò che i resoconti della stampa hanno omesso sono i come e i perché quegli uomini decisero di passare all'azione diretta. Tutto cominciò negli anni cinquanta in un sobborgo operaio di Torino. A quei tempi la Barriera era un quartiere proletario dove chiamarsi compagno aveva un significato profondo. Comunisti molto attivi e critici nei confronti della linea ufficiale del Partito, a cui presto venne l'idea di compiere rapine per finanziare la rivoluzione. Un romanzo a stretto contatto con la realtà su alcuni uomini e sulle circostanze che li portarono a formare una banda, poi passata dalla cronaca alla storia come la banda Cavallero. -
La banda Bellini. Romanzo sugli anni settanta
Nascosto in un'ambulanza da tre giorni, Giusva tiene l'indice sul grilletto di un fucile da cecchino. Molti sono i conti da saldare. L'uomo da uccidere è Andrea Bellini, biondo, capelli lunghi, un metro e novanta, trench e gli immancabili Ray-Ban. Da anni è a capo del più temuto servizio d'ordine del movimento a Milano, una banda di quartiere che ha scelto la strada della politicizzazione e della militanza, con l'idea di non essere ""servi di nessuno"""" e le immagini del """"Mucchio selvaggio"""" di Peckinpah nella testa... """"La banda Bellini"""" ci trasporta nel contesto e nella testa dei suoi personaggi con la stessa spavalderia, la stessa passione selvatica e tanto cinematografica che fu il sale di quell'epoca. Qui in una nuova edizione rivista parola dopo parola, alla quale si sono aggiunti diversi episodi ancora sconosciuti che Andrea Bellini ha voluto finalmente svelare."" -
Cinema is not dead. We are. Ediz. italiana
Nella liquidità sintetica dell'era digitale tutto ciò che era solido pare essere sull'orlo della dissoluzione. Il cinema ha perso la sua essenza tangibile per cambiare nuovamente pelle, trasmigrando verso una molteplicità di spazi e smantellando, insieme alla propria matericità, le instabili strutture che gli gravitavano intorno. Il cinema è morto, si è detto ancora una volta, segnando la resa di fronte alla rapidità di una trasformazione inattesa e non compresa, ma lo spalancarsi di un abisso prima di tutto professionale ha dato luogo anche al profilarsi di una nuova critica, agile, eclettica, transnazionale, più che mai cinefila, proprio sul territorio dannato della rete. Lì è rinata la riflessione sulle pratiche cinematografiche della contemporaneità ormai esautorata da gran parte della carta stampata. Primo volume di una serie a cadenza annuale elaborata a partire dal lavoro svolto sulle pagine della rivista online ""Filmidee"""". Qui, una nuova generazione di critici si confronta con lucidità e passione sul tema della """"rivoluzione reale"""", propria di un'arte saldamente ancorata all'esistente, ma anche con la dimensione primigenia, rivelatrice e sognante dei film di Miguel Gomes, Ben Rivers, Apichatpong Weerasefhakul e degli altri autori di un cinema mutevole, vertiginoso e sfuggente quanto i tempi che stiamo vivendo."" -
Kobane dentro. Diario di guerra sulla difesa del Rojava
Tra i deserti e le montagne a sud della Turchia è nata una ginestra, preziosa quanto la poesia di Giacomo Leopardi. Una pianta che resiste alle invasioni armate dei gruppi islamici e alla brutalità dei padroni del mondo. Un fiore che restituisce dignità al nostro tempo devastato dalla guerra. Questa ginestra si chiama Rojava, regione autonoma curda. Nel dicembre 2014 Ivan Grozny Compasso è stato tra i pochi a entrare dentro a Kobane, riuscendo a divulgare nel web informazioni in diretta dall'interno della città assediata, dove le donne e gli uomini della resistenza curda combattono contro l'avanzata dell'esercito dell'Isis. ""Kobane dentro"""" è il diario dettagliato di sette giorni di permanenza a stretto contatto con i guerriglieri e il loro straordinario sistema di autogoverno influenzato dagli studi in carcere di Abdullah Öcalan sul pensiero libertario di Murray Bookchin. Sette notti con il sottofondo dei mortai tra gli incubi di terrore e morte che si mischiano ai sogni di una futura idea di umanità. A completare il volume una lunga carrellata di fotografie scattate dall'autore e alcuni approfondimenti teorici, tra i quali la Carta del contratto sociale del Rojava. Introduzione di Yilmaz Orkan, presidente dell'Ufficio d'informazione del Kurdistan."" -
E il cielo cade. Poesia, musica e dissenso materiali dal Premio Dubito 2015
Quale ruolo ha la poesia nell'epoca digitale? Quali sono le sue interazioni con la musica rap? L'apertura di questo nuovo volume che raccoglie i materiali della terza edizione del Premio Dubito, è affidata ad Alessandro Portelli, storico e critico musicale, un invito a studiare le radici del rap, un saggio sull'importanza della cultura orale, paragonabile a quella scritta, ma sicuramente più incisiva nei ghetti urbani del presente. L'intervista di Lello Voce al compositore Andrea Liberovici è incentrata sulla figura di Edoardo Sanguineti, il fondatore del Gruppo 63, ed è la storia di una collaborazione tra un musicista e un poeta, sfociata nella pubblicazione del libro e del reading Rap. Manlio Benigni, giornalista musicale, ci spiega dove si annida la poesia nella musica rock, da Bob Dylan a Nick Cave, da David Bowie agli Hüsker Dü. A seguire gli interventi di Gabriele Sfera, già vincitore della prima edizione del Premio Dubito, e del collettivo Tempi DiVersi, promotore di molte iniziative poetiche nelle strade. Infine le traduzione dei testi di Murray Lachlan Young, ""il poeta da un milione di sterline"""", ospite della serata finale del Premio."" -
I set della realtà. I film di Daniele Incalcaterra
Autore di film politici e sociali, Daniele Incalcaterra è uno dei più importanti documentaristi contemporanei. Il suo lavoro è un continuo evolversi dell'idea di cinema diretto, in cui l'osservazione puntuale degli avvenimenti trova uno sviluppo in narrazioni forti e personaggi appassionanti. Regista internazionale per esperienza e vocazione, ha girato film a Mosca, in Bolivia, Argentina e Paraguay, inseguendo diverse vicende con spirito libero e mai ideologico. I suoi numerosi film rappresentano una sorta di geografia del conflitto, non un elenco di teatri di guerra, non una collezione di reportage dal fronte, ma un cinema nomade che nasce e si sviluppa là dove la realtà storica di un territorio è messa alla prova, s'apre al contraddittorio, è sull'orlo di una rivoluzione. La pubblicazione esce in corrispondenza della retrospettiva dedicata al cinema di Daniele Incalcaterra dal festival Filmmaker di Milano e dalla Cineteca Nazionale di Roma. -
Guida liquida al poetry slam. La rivincita della poesia
Nel 2001 in Italia i poetry slam si contavano sulle dita di una mano, oggi invece se ne organizzano a centinaia. Se credete che la poesia sia noiosa è perché non avete mai partecipato a un poetry slam, la nuova frontiera dell'espressione artistica che ha rivoluzionato il mondo dei live. Chiedetelo a tedeschi, francesi, inglesi e a tutti gli appassionati che abitano in nazioni meno arretrate dell'Italia, paesi dove i poetry slam sono ormai più frequentati dei concerti rock. Attraverso la gara, condotta da una comunità libera e temporanea, formata da pubblico, autori e organizzatori senza alcuna barriera gerarchica, il poetry slam accompagna la poesia sul territorio del conflitto, sulla strada, nei bar affollati, nei locali dell'underground: gli unici luoghi dove può nascere un linguaggio condiviso che ancora non esiste. Una guida facile da consultare che consegna al lettore una summa da cui attingere informazioni storiche, riflessioni sociopolitiche, saperi filosofici e antropologici. Antologizza criticamente autori, stili, poesie e raccoglie la più importante serie di interviste ai protagonisti nazionali e internazionali. Un glossario pensante, un regolamento riconosciuto in tutto il mondo, e anche una serie di indicazioni pratiche per organizzare e condurre uno slam, oltre a una mappa delle maggiori scene e dei principali campionati mondiali. -
Figli della stessa rabbia. Noir di rivolta
Lui è fuggito dall'Italia da molti anni, lasciandosi alle spalle un paese che odia. Si è rifugiato ad Amsterdam poco più che ventenne e oggi, ormai un uomo maturo, vive in solitudine accontentandosi della quiete apparente che lo circonda. Quando perde il lavoro si vede costretto a tornare indietro, a testa bassa, in una Milano che non riconosce più. Qui incontra Carlos, un peruviano che lo aiuta a ricominciare da zero, e sua sorella Rosa. Ma a poche settimane dal rientro, il 1 ° maggio, dopo un corteo dei lavoratori che s'incendia nel centro della città e che animerà i dibattiti giornalistici di mezzo mondo, accade l'imprevisto: Carlos è picchiato da tre sconosciuti che quasi lo uccidono. Lui, spinto da una rabbia che lo brucia dentro, decide di passare all'azione per vendicare l'amico. Un romanzo dalla parte dei beautiful loser che mostra l'altra faccia della metropoli di Expo. A metà tra noir e denuncia sociale, in un'epica sotterranea dove i protagonisti senza futuro provano a combattere contro l'ingiustizia. -
Cairo calling. L'underground in Egitto prima e dopo la rivoluzione
Una scena underground ancora in piena espansione nonostante lo stato di polizia del generale El Sisi. Siamo sicuri che la rivoluzione egiziana è stata definitivamente sconfitta? Il Cairo chiama ancora, ci chiama da lontano, dalla sua civiltà millenaria, dalla posizione strategica, nel settore più delicato della scacchiera geopolitica del conflitto mondiale. Il Cairo ci chiama perché è una megalopoli dove si concentrano le contraddizioni e le diseguaglianze più atroci del nostro presente, ci chiamano le sue sterminate periferie, dove vive un popolo orgoglioso tenuto nell'ignoranza da troppo tempo. Ci chiama il suo tentativo di sollevarsi e dopo tre anni di regime paranoico ci chiede attenzione e solidarietà. Questo libro, scritto da una donna italiana con padre egiziano, ripercorre cinque anni trascorsi dalla rivolta del gennaio 2011, gli istanti di speranza o di ansia tra una telefonata, un aggancio a skype, un messaggio, le voci dei parenti, dei tanti amici writer e musicisti che le spiegano la situazione, poi due viaggi in Egitto con il registratore in mano a esplorare l'underground. Un memoir affettivo nel quale si intrecciano fatti di cronaca, vicende personali, luoghi, incontri, immaginari e riflessioni. Qui si sente il respiro del Nilo, il vento che soffia su piazza Tahrir e per le vie affollate di Downtown, su e giù per i viali di Zamalek e per i quartieri più popolari, ma soprattutto si ascoltano le voci di una scena controculturale in fermento che tenta ancora oggi di organizzare battaglie... -
La traccia seguente. Dialoghi di resistenza sonora
Gestirsi nel caos, guardare ciò che è stato e raccontare il presente per immaginare il futuro. Ripartire dagli angusti negozi che hanno cresciuto appassionati e musicisti per arrivare all'etereo globalizzato, quello del download e dello streaming. Un viaggio fra i vari operatori dell'ambiente musicale, voci che narrano il passaggio dal vinile al CD, dall'MP3 a Spotify e il ritorno al vinile come un circolo vizioso e autodistruttivo, o che affrontano l'idea del nuovo con entusiasmo, senza afflizioni. Luca Pakarov con la solita attitudine iconoclasta ha intervistato i più importanti negozianti delle grandi città e delle realtà di provincia, si è confrontato con produttori come Giuliano Saglia che ha contribuito all'epopea della discomusic italiana o Enrico Molteni che, con la Tempesta, sta producendo le band indie più importanti del momento. Inoltre Emiliano Colasanti, Alberto Campo e Stefano Isidoro Bianchi hanno raccontato com'è cambiata la critica nel tempo dei social. Fra i musicisti Giorgio Canali, Marco Messina dei 99 Posse e il rapper Hell Raton della Machete Crew, tre punti di vista contrapposti da chi la musica la scrive e dal palco vede il mutamento del pubblico. E poi i collezionisti con le loro manie, per terminare con chi lavora nel digitale, nel settore dell'industria come il distributore Made In etaly, o da singola band, come Bologna Violenta. Le illustrazioni di copertina e quelle interne sono di Brutta Botta mentre l'introduzione è di Pierpaolo Capovilla. -
Costretti a sanguinare. Racconto urlato sul punk
Lui suona in una band, provoca i benpensanti e scrive invettive contro il futuro, ha lo sguardo allucinato e, sulla schiena del giubbotto, la scritta ""Costretti a sanguinare"""". Una narrazione senza virgole e senza pause, come avviene nei dialoghi più appassionati, un flusso di coscienza a strappi, simile al balbettio di un oratore concitato, un libro autobiografico che tenta di trovare l'eco di un moto collettivo. Una testimonianza urlata sul punk italiano che ha segnato un drammatico passaggio d'epoca, modificando per sempre l'immaginario e la critica all'omologazione. Un testo febbrile che mette in scena la rabbia e lotta per la sopravvivenza di migliaia di giovanissimi che frequentavano lo storico centro sociale Virus di via Correggio 18, quando Milano era una delle capitali del punk in Europa. Come in un romanzo, ricco di episodi esilaranti e di situazioni limite, qui si corre a tutta velocità lungo otto anni, dal 1977 al 1984, sulla linea di una fragile etica metropolitana per ribelli di ieri e di oggi. Riscritto e aggiornato dall'autore con nuovo carburante narrativo, """"Costretti a sanguinare continua il suo resistente viaggio editoriale alla caccia di lettori che vogliono provare a cambiare il mondo e il proprio destino."" -
Grateful dead economy. La psichedelia finanziaria
Da ciascuno secondo le proprie potenzialità, a ciascuno secondo i propri sogni. L'economia mondiale è drogata. Quando si attutiscono gli effetti dirompenti dei mutui subprime, si apre la crisi del debito pubblico con il peso nefasto delle politiche di austerity. Appena si affaccia una timida ripresa, ecco il crollo del prezzo del petrolio, la crisi bancaria e il rallentamento della Cina e dei paesi Brics che rimettono di nuovo tutto in discussione. L'instabilità è diventata endemica e le droghe assunte (il quantitative easing o il Jobs Act) non fanno più effetto. Forse perché non sono adeguatamente psichedeliche? Un tempo la psichedelia era infatti sinonimo di creatività, sperimentazione, innovazione e sovversione. Ora regnano l'impotenza e la depressione sociale. Forse perché la finanza e la mercificazione economica si sono appropriate non solo del corpo ma anche dei cervelli, dei sensi e dell'eros, costringendoli a vivere una vita di elemosina e precarietà? Questo volume di agile lettura, utilizza la metafora dei Grateful Dead, non solo per rendere omaggio a uno dei gruppi musicali che più ha inciso sulla cultura alternativa, ma per discutere criticamente l'evoluzione dello spirito libertario negli Usa, nato negli anni sessanta e riapparso nelle ultime due decadi nell'ideologia libertarian, fondata sulle libertà individuali, l'antistatalismo e il primato dello spirito del self-made man. Grateful dead economy analizza le tre parole chiave al centro del dibattito politico del nuovo millennio: il concetto di comune, lo spirito open source e il ruolo delle monete alternative. -
Il grande incantatore. Per Ishmael Reed
Reed è probabilmente il più fantasioso e sfrenato romanziere americano dei nostri anni, il creatore di universi tratti dai media, ma rielaborati in modo non conciliante, esplosivo, esilarante. Originario del Tennessee, cresciuto a Buffalo e residente a Oakland, California, da quasi cinquant'anni Ishmael Reed è una delle più rilevanti e controverse figure del panorama culturale statunitense. Ha infatti pubblicato il suo primo romanzo (The Freelance Pallbearers) nel 1967, quando era membro dell'Umbra Writers Workshop, un collettivo di giovani scrittori afroamericani che ha contribuito alla fondazione del Black Arts Movement. Poeta e performer, saggista, editore, animatore culturale e autore del famoso ""Mumbo Jumbo"""", a parere di Max Roach egli sarebbe in ambito letterario ciò che Charlie Parker è stato nel campo jazzistico. La sua estetica """"Neo-HooDoo"""" rilegge criticamente le dinamiche che hanno determinato la cosiddetta Black Aesthetic, sfidando i tradizionali canoni di giudizio e rimescolando le carte del pantheon afroamericano in senso multietnico. """"Il grande incantatore"""" intende colmare un vuoto nel panorama editoriale italiano, offrendo un ritratto di Ishmael Reed in occasione del conferimento del Premio internazionale Alberto Dubito di poesia con musica. La prima parte del volume raccoglie saggi che analizzano la figura e l'opera dell'autore da differenti angolature critiche; la seconda propone una scelta antologica, con testo italiano a fronte."" -
Inner sounds nell'orbita del jazz e della musica libera
Per Claudio Fasoli il jazz non è né un repertorio specifico, né esercizio accademico, ma uno stile di vita. Il jazz è infatti la rivolta delle emozioni, è il tipo di musica che può assorbire molti altri generi ed essere ancora jazz. È un virus di libertà, che si è diffuso sulla terra, ibridando tutto ciò che ha trovato lungo la sua storia: il cinema, la poesia, la pittura... ""Inner sounds"""" racconta l'essenza di un artista apprezzato in tutto il mondo; descrive la scena della musica creativa internazionale e i suoi segreti, le collaborazioni e le riflessioni di un musicista che ha sempre avuto una grande capacità di rinnovarsi, di continuare con curiosità a percorrere nuove strade. Un libro denso di testimonianze e di vita, suonata al ritmo dello spirito del tempo, alla ricerca della libertà espressiva: dagli anni della formazione veneziana alle esperienze nella vivace scena bolognese degli anni sessanta, dalla nascita dei mitici Perigeo alle jam session milanesi al Capolinea, dal laboratorio sperimentale del jazz-rock ai festival giovanili all'epoca delle contestazioni, fino ad arrivare al ruolo decisivo della cognizione e dell'insegnamento degli spazi improvvisativi. Completano il volume i contributi di musicisti e di intellettuali, alcuni scritti critici e teorici, una raccolta fotografica e la discografia completa. Saggi introduttivi di Carlo Boccadoro, Franco Careni e Massimo Dona."" -
Once were ravers. Cronache da un vortice esistenziale
Da raver idealista a pusher. Un'avventura on the road, costellata da visioni lisergiche, episodi esilaranti e travagli introspettivi. Italia, 2002. Ernesto, un giovane al tramonto dei vent'anni, lascia il lavoro e decide di dedicarsi alla sua passione: il randagismo da un rave all'altro alla ricerca di piaceri chimici e amori impossibili. È l'epoca del rimbambimento televisivo, dell'euro-ottimismo, ma soprattutto del dopo G8, che oltre ad avere lasciato un morto in terra e mostrato il lato duro della repressione, ha frantumato in mille pezzi i movimenti della controcultura. Le sensazioni amplificate del protagonista si mescolano al flusso dei ritmi ossessivi e sciamanici della tekno. Sullo sfondo le fabbriche, enormi dinosauri dell'età industriale, che riprendono vita grazie a una miriade di giovani provenienti da tutta Europa: studenti fuori tempo massimo, rivoluzionari che hanno perso la bussola, gypsies, cubiste, rapinatori, papponi, punx, squatter, ma soprattutto truffatori e pusher... Sotto l'effetto delle droghe sintetiche sembrano tutti amici ma, spente le luci psichedeliche, ammutoliti i sound system e svanita la scenografia fiabesca, capisce che intorno a lui ci sono solo colleghi, clienti e competitor. Romanzo in cui la realtà sfuma nelle allucinazioni, punto di vista dall'interno di una scena che ha segnato nel profondo una generazione di sognatori. -
Grande realtà immaginaria. Storie segrete dal multiverso dei comic
La pubblicazione dei fumetti si interseca con le vicende sociali, le storie personali e spesso le vite degli autori sono ancora più bizzarre di quelle delle loro creazioni. Da Wonder Woman a Black Panther, dalle strip ai webcomic, da Jerry Siegel a Grant Morrison. ""Grande realtà immaginaria"""" è un'opera incredibilmente dettagliata sul mondo dei comic, scritta da un autorevole esperto del settore. Stefano Bettini ha infatti consultato una massa enorme di albi, strisce, racconti, graphic novel di ogni epoca e di ogni tipo, ha passato in rassegna riviste specializzate, atti di convegni internazionali, film, dischi... Ha persino spulciato le pagine della posta di vecchi fumetti. E non è ancora stato accusato di insanità mentale. Un volume in cui il viaggio nella multiforme scena dei fumetti costituisce un movente per introdurre le idee più controverse legate ai diversi periodi di uscita delle pubblicazioni prese in esame. Dai vissuti non convenzionali degli autori, alle più nascoste tensioni ribelli degli ultimi decenni, attraverso le lotte di emancipazione delle donne, degli afroamericani e dei movimenti underground."" -
Fame. Il romanzo di una fanzine
Nell'estate del 1982 il bilocale di Marta è il punto di incontro per un gruppo di amici, finalmente il clima di repressione degli anni settanta volge al termine e sembra aprirsi un varco denso di nuove opportunità creative. Da un quartiere di Milano i giovani viaggiano alla ricerca di percorsi inesplorati per liberare la loro indole ribelle, smarcandosi dalla malattia del conformismo. L'idea di realizzare una rivista autoprodotta si trasforma in poche settimane nel progetto più totalizzante della loro breve esistenza, anche perché si rendono conto di avere tra le mani un formidabile veicolo per trasmettere la propria voce ad altre periferie delle città europee. Un romanzo tra realtà e finzione che prende spunto dalla storia di ""Fame"""", una delle prime fanzine italiane, scritto da una testimone diretta. Tra squat, musica, alcol e pasticche, gli umori e gli amori si intrecciano, la vita sfocia in un'evoluzione che porta i redattori ad assorbirne gli stili di vita più radicali, dal post punk all'industriai. Sono gli eroi del quotidiano o gli antieroi sociopatici di un'epoca da dimenticare? Poi tutto si ferma. Una corsa per non perdere l'autobus. Un botto. Forse la marmitta di un'auto che passa... Una bolla di sapone avvolge tutto e sospende la realtà portandosela via in un altrove lontano. Carichi di rabbia, impotenza e dolore, i protagonisti si fermano a guardare per un'ultima volta ciò che è stato, fino al momento in cui realizzeranno di non essere più invincibili."" -
Le radici del glicine. Storia di una casa occupata
Provate a immaginare una grande casa liberata nel centro di Milano. Un'isola pirata, un concentrato di libertari, famiglie senzatetto, hippie, comunisti, femministe, cattolici del dissenso, operai riottosi, ragazzi di strada ed ex partigiani. Provate a immaginare di entrare in uno dei luoghi più tolleranti e pieni di energia di tutte le epoche. Allora capirete perché proprio in quello spazio furono ospitati i primi scatenati punk che poi daranno vita allo storico Virus. Via Correggio 18, occupata nel 1975 e sgomberata nel 1984, era un luogo aperto, fulcro di mille incontri trasversali, una sorta di albergo per girovaghi internazionali e asilo per le battaglie sociali del periodo. Un nucleo combattivo di futura umanità in movimento, con iniziative di quartiere, una cassa comune in cui ognuno dava secondo le proprie possibilità, un'assemblea come unica sede decisionale e poi feste o spettacoli teatrali nei capannoni industriali sul retro di un palazzo lussuoso, dove una volta risiedevano i padroni dell'ex fabbrica. In questi appartamenti si era creata una dimensione confusionaria ma quasi idilliaca con una grande terrazza sormontata da meravigliose piante di glicine che riempivano di fiori le primavere degli occupanti, in cui sbocciavano amori e utopie, nascevano bimbi e si sognava un mondo migliore. Questo libro è stato realizzato grazie alle numerose testimonianze degli ex occupanti di via Correggio 18, raccolte e sviluppate in un clima collettivo che richiama i tempi in cui quella casa rappresentava uno dei motori della produzione di flussi desideranti.