Sfoglia il Catalogo feltrinelli038
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3561-3580 di 10000 Articoli:
-
Diversamente pusher. I battitori liberi dello spaccio si raccontano
Un'indagine sull'argomento più controverso e scivoloso del mondo: lo spaccio di droga. Una serie di interviste a pusher indipendenti che per la prima volta si raccontano. Dall'olocausto dell'eroina negli anni ottanta fino al techno-smazzo di oggi reso possibile dal binomio darkweb/bitcoin. Le organizzazioni criminali gestiscono la stragrande maggioranza del traffico mondiale e sono in grado di influenzare le politiche di intere nazioni. Sono strutturate come multinazionali: consigli di amministrazione, manager, consulenti bancari per il riciclaggio, contadini e operai che producono e imbustano e infine tanti soldati che spacciano per le strade. Ci sono però donne e uomini che vivono nel milieu della droga cercando di aggirare questi sistemi mafiosi, proprio come i protagonisti di Diversamente pusher. Soggetti che in genere preferiscono rapporti ispirati a modelli più umani, mutuati dalla prassi delle controculture, della vecchia malavita o delle economie alternative. Le loro storie si contrappongono all'immaginario creato e manovrato dalle grandi aziende dell'intrattenimento che sembrano avere l'esclusiva legittimità per parlare di sostanze stupefacenti, intossicandoci con saghe epiche su Pablo Escobar, sui cartelli messicani, sui ""bad guys"""" italoamericani e ultimamente con poco realistiche serie tv alla """"Breaking Bad"""". Se questi sono i modelli mainstream è meglio rivolgersi altrove per trovare un briciolo di senso etico nel delicato rapporto tra noi e le sostanze che alterano gli stati di coscienza. Pablito el Drito ha trascorso sei mesi tra i battitori liberi dello spaccio per capire chi sono, come vivono e cosa pensano."" -
GattoNando per Genova. Una guida curiosa!
Età di lettura: da 10 anni. -
L'odore del riso
Un ex collaborazionista del regime militare argentino ritorna alla sua terra d'origine, la Lomellina, per compiere, forse, una vendetta contro chi lo ha iniziato in gioventù, alla pratica della sopraffazione e della violenza. Dopo il crollo del regime, che farà crollare anche le granitiche certezze politiche del protagonista, l'uomo torna in Lomellina alla ricerca della grande casa padronale del latifondista, suo comandante in Argentina e causa delle sue scelte sbagliate di vita. Il latifondista si è suicidato e la casa è abitata dalle sue due figlie che, separate da bambine, incarnano, ex ribelle la più anziana e integrata nel sistema la più giovane, i due significati estremi della vita del padre defunto. Un termine: “patotas”, ricorre come un mantra nella narrazione. In spagnolo vuol dire banda di ragazzini. Era il nome in codice che designava i gruppi paramilitari della polizia segreta argentina. Piani temporali si snodano tra un paesaggio desolato di una pianura italiana fatta di strade sbrecciare con la presenza di una raffineria che incombe su di esso e sui protagonisti come un'entità viva e demoniaca. -
Sette sono i re
A nord, in Lombardia, ci sono da sistemare alcune cose. Sono state prese delle decisioni senza interpellare il boss. E non va bene. Così dal profondo Sud arriva l'ordine di dare un segnale chiaro: mai alzare la cresta. L'uomo di fiducia dei boss sa a chi rivolgersi. Un professionista serio. Un mercenario che ha visto le peggiori guerre. Un uomo capace di innalzare uno scudo tra sé e la propria memoria. Qualsiasi missione è soltanto un lavoro da fare. Un romanzo in cui la finzione narrativa si intreccia con situazioni reali che svelano aspetti poco conosciuti del racket dello smaltimento dei rifiuti e della gestione ambientale: dai pannelli fotovoltaici nocivi, ai concimi tossici, dalle finte riserve naturali ai piani regolatori manipolati. Il tutto nell'area interessata dall'Expo di Milano 2015. -
Quando guardo verso ovest
Quando Guardo Verso Ovest è una compilation di ritratti narrativi. Trentatré storie per altrettante canzoni che hanno scritto la storia del rock del ventesimo secolo. Dai Doors ai Pearl Jam, passando per Beatles, Rolling Stones, Jimy Hendrix, Queen, Led Zeppelin, Pink Floyd, Aerosmith, Guns n' Roses, Nirvana, U2, Red Hot Chili Peppers e molti altri protagonisti della scena musicale degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Trentatré storie compiute e, al tempo stesso, legate tra loro in maniera indissolubile da un sottile filo rosso, o meglio, da una freccia gialla. Trentatré ritratti di persone comuni, che si ritrovano in un particolare momento della loro vita a fare i conti con “quel sentimento che provano quando guardano verso Ovest e il loro spirito grida per andarsene”. -
Squilibri
Venticinque racconti di altrettante vite sospese su un filo. Squilbri, è una vertigine di storie narrate spesso al femminile, con una scrittura semplice, diretta, senza risposte, con pochi rimpianti. Si perde l'equilibrio sul filo della violenza e dell'incesto (Che cosa hai fatto, Serata a teatro), nell'incapacità di accettarsi (Il primo giorno di primavera, Re Mida all'incontrario), nei meandri della pazzia (I miei amati figli sconosciuti, Sulla spiaggia, Tutto adesso è pulito, Madri, L'apparenza inganna), nell'attesa senza speranza (Aspettando Myriam), di fronte al crimine (La traversata, In bilico), nell'incontro con l'ingiustizia (Il suonatore di armonica, Nessuna assoluzione). A volte però accade che le le vite si ricompongano (Quello che resta, Pomeriggio di luglio). -
Il limite delle parole
Fuori dalla finestra della camera d'ospedale i raggi caldi del sole d'estate accendono un nuovo giorno radioso che però la protagonista del racconto non vedrà mai tramontare. Mentre la sua esistenza, senza alcun preavviso, decide di concludersi, nei pochi minuti che le restano, quali sono gli ultimi pensieri che occupano la mente, quali le immagini che si affacciano dal passato, quali ricordi affiorano e tra tutti i rimpianti, quali sono quelli ancora capaci di pungere il cuore prima che la coscienza si offuschi? Queste sono le domande che l'autrice si pone allorché, giovane medico alle urgenze, assiste alla fine inattesa di una signora dai modi gentili che, preceduta dall'urlo dell'ambulanza, giunge da sola in ospedale e da sola, tanto inaspettatamente quanto silenziosamente, se ne va. -
Il festival dei cerotti
"Più che una raccolta di racconti Il festival dei Cerotti è un'antologia di ascolti, di frammenti di densità metropolitana e amorosa. Sei spaccati di vita narrati con una lingua inattesa: rapida, viva, densissima. Mario De Rosa è un autore giovane, giovanissimo, che in questa sorta di manifesto sentimentale è capace di avvolgere, emozionare, a volte stupire. Il festival dei Cerotti sono storie che scavano nei sentimenti di tutti i giorni, sono dirompenti, asimmetriche, sono toppe, anzi, cerotti, in una voragine esistenziale. Mario De Rosa ha una penna che farà parlare di sé, su questo possiamo scommettere. Intanto assaggiatela, come un cioccolatino. Attenzione, però! Hanno una controindicazione: scavano nell'anima, in luoghi dove a volte fa male. Da leggere, allora, a piccole e gustosissime dosi.""""" -
Bianca come l'Africa
"Bianca come l'Africa"""" è una raccolta di 21 racconti, in realtà un'unica storia, uno stralcio di vita. Come perle di una collana si snodano i racconti lungo un filo sottile nelle mani della protagonista, LEI, presenza discreta che di sé dice poco ma molto lascia intuire del percorso intrapreso nonostante la difficoltà, il limite delle sue gambe sorrette. Ed è un mondo altro che ci viene incontro, il mondo dell'Africa. LEI fissa con occhio fotografico paesaggi e ambienti che hanno la potenza di quadri impressionisti, il suo sguardo intreccia relazioni con spazi, tempi, soggetti diversi e prendono corpo vicende e persone. Prendono vita i personaggi, ben presenti, anche se raramente vengono chiamati per nome ed è questo anonimato che dà loro la levità del mistero e al contempo la forza della presenza. Sfilano e agiscono gli abitanti dell'altrove, i componenti di una comunità straniera in Italia, i bianchi in Africa, si palesano quelli di un mondo che la globalizzazione rimanda attraverso Facebook. E in questa storia la vita, l'amore e la morte vengono raccontati come parte di un'unica realtà. Clara Piacentini ci accompagna attraverso il racconto di mondi che si cercano, si accostano eppure rimangono ancora separati. Già il titolo, una similitudine che è anche un ossimoro, ci anticipa questi mondi. Già i racconti del prologo e dell'epilogo confluiscono a dare il senso della nostalgia, del ricordo, del rimpianto, confluiscono a chiudere il cerchio della storia. Al lettore il compito di capire in cosa consiste il Mal d'Africa, se esiste." -
Podissea
Marco Alieni è un giornalista di viaggi ed enogastronomia che ha speso gran parte della propria vita a scrivere reportage da tutta Italia, in particolare dalla pianura Padana e dal fiume Po. Uno strano evento della sua infanzia, la visione di uno storione d'argento, lo lega a doppio filo al fiume più lungo d'Italia. Cosa sia questo pesce nessuno lo sa. Gli storioni sono scomparsi dal fiume e nessuno crede che ne esista un tale esemplare, creatura mitologica e fantastica. Marco decide di intraprendere un ultimo viaggio alla scoperta del misterioso abitante del fiume insieme ad un amico giornalista, un ragazzo svedese finito in Italia quasi per errore e una salama da sugo parlante. Durante il tragitto scopriranno un mondo che non immaginavano, popolato da antiche divinità, popoli vecchi e nuovi che si contendono lo spazio del fiume, mondi sotterranei e strane creature uscite dalle pieghe dell'evoluzione. Dopo mille peripezie, l'incontro con divinità dell'antico Egitto, delle pianure orientali, fiumi cinesi, comunità guerriere e bizzarri produttori di parmigiano reggiano e prosciutto crudo, Marco, Aurelio, Sven e la salama approderanno a Isola Serafini per il gran finale. Dietro tutto questo, nell'alto dei cieli, Dio e Lucifero fanno una scommessa sul viaggio dei naviganti. Riusciranno i quattro esploratori a trovare lo storione d'argento? Cosa scopriranno sul mondo che li circonda? E cosa otterranno alla fine del viaggio? -
La proprietà. Origine ed evoluzione
La comparsa relativamente recente della forma capitale è la prova migliore che la proprietà non è rimasta immutabile e sempre identica a se stessa, ma che essa, invece, evolve, come tutti i fenomeni di ordine materiale ed intellettuale, e passa attraverso una serie di forme diverse, ognuna delle quali deriva dalla precedente. La proprietà è così poco identica a se stessa, che nella società contemporanea assume diverse forme e sotto-forme. -
Pessimismo ed individualismo
In un'epoca di socializzazione eccessiva, il pessimismo e l'individualismo possono costituire un contrappeso utile agli eccessi dello spirito gregario, dello spirito di associazione, alle pretese dogmatiche dei sociologi razionalisti ed ottimisti. In un'epoca di concorrenza sociale sfrenata, il pessimismo e l'individualismo, col principio di disillusione e di rinuncia che implicano, possono agire come un calmante sulle ambizioni esasperate, e, se non arrivano fino a sopprimere la lotta, possono almeno temperare l'ardore dei belligeranti. Infine, in una società dove gli uomini sono troppo stretti, troppo schiacciati, troppo agglomerati, l'individualismo e il pessimismo hanno il vantaggio di rappresentare una volontà d'isolamento e di separazione personale, di ripiegare le anime su se stesse, di staccarle da legami sociali fittizi ed artificiali. Allentando questi legami, isolando gli individui, essi diminuiscono tra loro i contatti e le occasioni di attriti. -
Max Stimer
Victor Roudine scrisse questo saggio nel 1910 ricostruendo l'ambiente materiale ed intellettuale nel quale Stirner ha sviluppato il suo pensiero e ha vissuto; ponendo in rapporto il pensiero sociale di Stirner con quello di Marx e Bakunin, e riscoprendo così uno Stirner fautore ed aperto alla lotta sociale per la liberazione dal giogo religioso, statale e politico. -
Scritti sociali. Vol. 2
Ripubblicazione degli scritti sociali di Élisée Reclus editi nel 1930, in occasione del primo centenario della sua nascita. Con una nota biografica di Jacques Mesnil. -
Bakunin in Italia dal 1864 al 1872
"...Parlando qui a lungo di Bakunin nei suoi rapporti con l'Italia rivoluzionaria, non lo presento come un capo, un salvatore, un uomo da celebrare come eroe, ma come un amico del popolo italiano e della rivoluzione, un consigliere disinteressato, un iniziatore che ha l'unico desiderio di rendere al più presto inutile la sua azione personale per l'attività degli stessi iniziati e per il risveglio collettivo suscitato dal loro esempio e dal loro entusiasmo. Prendendo il 1864 ed il 1872 come i due termini dell'attività di Bakunin, quale differenza presentano quei due anni, riguardo ai movimenti sociali, socialisti! Esaminare a quali persone, a quali circostanze sia dovuto questo grande progresso è lo scopo di questo lavoro, e con i materiali che presenterò ci si farà un'idea dell'efficacia e dell'attività italiana di Bakunin""""." -
I progressi della ragione nella ricerca del vero
Con questa prima edizione ragionata, oltre che prima traduzione, dei ""Progressi della ragione nella ricerca del vero"""", è finalmente possibile rendere giustizia a un'opera che è stata oggetto di equivoci e interpretazioni riduttive. Talvolta ancora oggi considerati erroneamente rappresentativi del pensiero di Helvétius, """"I Progressi della ragione"""" nascono in realtà da una selezione di brani in maggioranza tratti da opere per diverse ragioni legate alla filosofia dei Lumi. Tuttavia, se certamente non sono stati composti da Helvétius, i """"Progressi della ragione"""" non possono neanche ridursi a un mero collage di citazioni eterogenee: attraverso il rilievo delle modifiche apportate ai testi di origine, la presente edizione fornisce gli strumenti per apprezzarne l'originalità, delineando, dietro la trascrizione, un'opera di risignificazione tesa a sviluppare una posizione filosofica autonoma, incentrata sulla nozione di Intelligenza suprema."" -
Oltre la democrazia
"Che si voti o meno, ad alzata di mano o con scrutinio segreto, che i voti si equivalgano o che quello di un operaio valga cinque contadini mentre il borghese non ha diritto di voto (come accadeva nella Russia bolscevica), che i mandati siano imperativi o meno, che vi sia rotazione dei delegati e limitazione delle loro funzioni nel tempo, che essi siano revocabili ad ogni momento, che le minoranze siano rappresentate negli organi di direzione - con voce consultativa o deliberativa -, che chiunque possa convocare un'assemblea, tutti questi punti hanno la loro importanza, ma non toccano l'essenziale: la democrazia separa, poiché il suo principio è di far sopraggiungere un momento originario, un attimo zero di fondazione o di rifondazione. Nello stesso movimento con il quale riunisce cittadini che si limitano a depositare una scheda in un'urna trasparente, con cui convoca degli scioperanti ad un'assemblea generale per interrogarli sul seguito da dare all'occupazione della fabbrica, essa recide gli interessati da ciò che li ha messi in movimento, dunque da se stessi.""""" -
La lotta per l'individuo
"L'individuo deve diffidare delle scientocrazie e delle pedantocrazie, come delle teocrazie. Solo la lotta, la lotta sempre rinascente delle idee, delle credenze, dei desideri, è capace di sottrarre l'individuo a quella sete di uniformità che è una delle brame dell'anima gregaria (...) L'emancipazione economica individuale, la complicazione e la mobilità crescenti della vita sociale, la moltiplicazione attorno all'individuo delle cerchie sociali e delle loro influenze rivali o interferenti faranno sì che ciascun uomo, vivendo più a lungo, avrà un sentimento più profondo, più delicato e più vero della vita. Egli non comprenderà più nulla dei nostri biasimi, dei nostri ostracismi, delle nostre morali impettite; ripudierà le menzogne inventate dagli scaltri e intrattenute dagli stupidi per contrariare la libera scelta della natura.""""" -
L' avanguardia dopo la rivoluzione. Le riviste degli anni Venti nell'URSS: «Il giornale dei futuristi», «L'arte della Comune», «Il Lef», «Il nuovo Lef»
"Noi facciamo appello agli uomini di sinistra: ai futuristi rivoluzionari che hanno portato l'arte nelle strade e nelle piazze; ai produttivisti che hanno dato all'ispirazione un fondamento preciso e le hanno applicato la dinamo della fabbrica; ai costruttivisti che hanno sostituito il misticismo della creazione con l'elaborazione del materiale."""" """"I nemici del Lef dicono: 'Che cos'è il Lef? Un'accolita di futuristi. E che cosa sono i futuristi? Marinetti. E che cos'è Marinetti? Un fascista italiano. Quindi la conclusione è chiara'. Ma sono tutte stupidaggini perché i futuristi russi sono nati molto tempo prima che si avesse notizia in Russia di Marinetti. Quando nel gennaio del 1914 Marinetti venne in Russa, i futuristi russi lo accolsero con ostilità...""""" -
Dimmi cos'è
"Abbandonarsi equivale ad essere abbandonati?"""" È la domanda che tormenta Annie da quando è bambina. Il limite che dalla morte dei genitori ha sempre avuto paura di superare. Annie è convinta che amare sia sbagliato, qualcosa che lei non si può permettere. Tutto procede come lei ha stabilito. Un solo ostacolo: qualcuno più ostinato di lei."