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La vita lenta
In Francia, dopo gli attentati del 2015, Mounir, un intellettuale letterario parigino omosessuale di 40 anni di origine marocchina, vive in una situazione precaria. Si è appena trasferito in un appartamento in rue de Turenne. Madame Marty, anziana donna di 80 anni che vive al piano di sopra, lotta per sopravvivere in un minuscolo monolocale di 14 mq. L'amicizia tra questi due esclusi dalla Repubblica si intensifica fino al giorno in cui si trasforma in un incubo. Gli scontri tra i due si susseguono. Esasperata, Madame Marty chiama la polizia per far arrestare Mounir. Mescolando i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue riflessioni e i suoi slanci, Mounir ci presenta la sua infanzia in un quartiere marocchino, come ha vissuto la sua omosessualità, il suo esilio volontario, la solitudine degli invisibili. Una critica al razzismo e all'omofobia ben narrata, una lettura delirante che culmina in un finale inaspettato. Antoine, il commissario che interroga il giovane, lo sospetta di legami con i jihadisti. Ma Antoine esiste davvero? Dove si interseca il confine tra il reale e l'immaginario? ""La vita lenta"""" è, senza dubbio, un romanzo di rottura."" -
Saltimbanchi a Milano
Nell’immaginario collettivo il saltimbanco è l’artista di strada per eccellenza. Antesignano del moderno busker, è la figura che si fa spazio nei ricordi di ognuno. Questa professione ha origini recenti, come recente è la sua rivalutazione storica. La reputazione è difatti cambiata negli anni: da accattoni e mendicanti a professionisti del settore. Ma di strada ne hanno dovuta percorrere tanta. Teatro della scena è Milano, le sue strade e le sue piazze, dapprima deserte, via via sempre più affollate; si parte da qui e si giunge in tutta Italia, passando per la creazione di associazioni e scuole di arti circensi, fino al grande pubblico, buttando l'occhio anche alla moderne città europee dalle quali si prendono spunti e idee. Precursori sono quegli artisti che hanno sfidato i pregiudizi e la reticenza. Raul Cremona, Giovanni Storti e Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, Leo Bassi, solo per citarne alcuni, e Claudio Madia, l'autore. ""Saltimbanchi a Milano"""" è il racconto di un testimone doc."" -
Augustown
Un giorno di aprile ad Augustown, in Giamaica, Ma Taffy, vecchia e cieca, siede al suo solito posto in veranda. Quando suo nipote di sei anni, Kaia, torna a casa da scuola con i suoi dreadlocks rasati, si rende conto che questo è un cattivo presagio per tutti i rastafariani. E così inizia a raccontare la storia di Alexander Bedward, il predicatore volante. Ricorda cosa è successo al Rastaman e al suo aiutante, Bongo Moody. Episodi che fanno parte della storia della Giamaica. Kei Miller scrive una favola moderna che con una lingua multiforme e camaleontica come il patois giamaicano, ci racconta la Giamaica di ieri e di oggi, i conflitti razziali, la poetica del diverso e un mondo fatto di meraviglie e leggende popolari, frutti esotici e africani volanti, divinità a forma di ragno e repressioni della polizia, un mondo che rinnova la tradizione del realismo magico declinandola con ironia, saggezza e immenso coraggio. -
Sabina magica. Il borgo di Castelnuovo di Farfa. Gli eventi e le immagini che raccontano la vita di un paese
Con questo secondo libro l'autore ha scelto di raccontare la vita recente della comunità di Castelnuovo di Farfa, un borgo che fa parte di una terra meravigliosa, la Sabina. Un piccolo paese che offre una vita serena, in mezzo al verde degli olivi che ricoprono le colline di questa magica terra. Nel racconto sono presenti anche pezzi di storia e di vita del territorio reatino. Il primo obiettivo del libro era far conoscere e promuovere il borgo di Castelnuovo di Farfa con i suoi usi, la sua storia e la sua cultura. Il secondo era far rivivere ai suoi cittadini ricordi di momenti felici e di successi del paese, allo scopo di far crescere la consapevolezza dell'importanza di vivere in una piccola comunità. Il libro è anche un invito ai paesi, come quelli della provincia di Rieti, a riannodare il filo e fare nostro il bisogno di ricucire il mondo attraverso la cultura della riconciliazione. -
Angeli in carriera
In Paradiso, gli angeli ottengono prestigio sociale in base al tipo di miracoli che compiono sulla Terra. Caspia Meil, una diva della società angelica, a causa di una distrazione da parte dell’assistente di Dio, Pongo, impegnato in esperimenti e simulazioni di laboratorio, vede azzerato il suo punteggio accumulato in secoli di miracoli. Una squadra di detective cerca di risalire al responsabile, ma le circostanze sospette inducono gli investigatori a pensare che l’intero Paradiso sia il bersaglio di un complotto. Intanto, Caspia Meil, nel panico, cerca di riottenere il suo prestigio servendosi degli “scaltri” consigli di una sua sottoposta. Angeli in Carriera mette in scena una parodia dell’eccessiva spettacolarizzazione mediatica dei nostri tempi, in cui tutto è finalizzato al proprio tornaconto, e allo stesso tempo indaga il sottile confine tra la verità e la menzogna attraverso la narrazione surreale di un mondo in cui persino l’altruismo è una forma di competizione. Ogni personaggio è simbolo dei vizi della società terrena, nessuno è escluso: persino Dio appare come un uomo con tutti i suoi limiti e difetti. -
Ricordami chi sono
Due donne si conoscono attraverso i social in uno dei momenti più bui di questo secolo. Si scrivono durante la notte, quando il sonno non arriva e la paura di ciò che non conoscono rende la vita ogni giorno più difficile. Poi l’incontro, l’abbraccio, il primo, quando stare vicini è di nuovo possibile. È da quell’abbraccio che inizia tutto: conoscersi, raccontarsi, scoprire la vita che hanno alle spalle dove il dolore della perdita è forte come la voglia di andare avanti. Elisabetta è una donna che ha fatto i conti con la morte, le ha camminato accanto da sempre, ma il sorriso è l’arma che ha per combattere la sofferenza e il vuoto. E racconta, scrive su fogli a quadretti la sua storia, rigorosamente in corsivo. Poi li invia a Paola chiedendole di rimettere insieme frasi e ricordi. -
Tazmamart. 18 anni nella prigione segreta del Marocco
Questa è la vera storia di Aziz BineBine che, coinvolto inconsapevolmente in un colpo di stato contro re Hassan II, nel 1971, si ritrovò rinchiuso in una piccola cella sotterranea in una prigione del Marocco ritenuta un luogo dell’orrore: Tazmamart. Per 18 anni nessuno sapeva dove fossero i detenuti della prigione. Nessuno sapeva se fossero vivi. E per molti versi non lo erano: confinati ventiquattro ore al giorno, con scarse razioni di cibo, senza igiene o assistenza medica, e in compagnia di scarafaggi, scorpioni e tarantole. Uno dei pochi sopravvissuti, Aziz, scrive non solo per raccontare la sua straordinaria storia, ma anche per ricordare e onorare gli uomini che vissero - e morirono - al suo fianco. Sullo sfondo di questa sofferenza inimmaginabile, Aziz mostra la forza dello spirito umano di andare avanti contro ogni previsione, di sorridere di fronte alla miseria e di perdonare piuttosto che condannare. Destinato a diventare un classico di culto della letteratura di sopravvivenza, Tazmamart è un viaggio infernale attraverso l’abisso della disperazione e su fino alla rinascita. -
Viaggio a terminazione
Viaggio a Terminazione inizia dalla fine e non finisce mai. La sua giovane protagonista, già morta, è pronta a lasciare il suo corpo. Inizia così un viaggio solitario nel quale si ritroverà a comporre un autoerotismo della mente tanto doloroso quanto ridicolo. Direzione: il nord più estremo. Motivo: penetrare «nel ventre dell’inverno più invernale di tutti». In questo viaggio sopra la vita, le capiterà di fermarsi a giocare con un elfo pericoloso ma divertente, di esplorare i cunicoli di una miniera d’oro abbandonata, di frequentare una locanda sperduta, di intrecciare una relazione con l’enigmatica Caecilia. Il flusso di coscienza della protagonista racconta storie. È un libro ricco e spiazzante, che procede per linee dirette, e il comico che include è tragico e assurdo. È romanzo ridicolo con naturalezza, bernhardiano. Forse soltanto una cosa in questo libro sembrerà sempre più chiara strada facendo: tutto ciò che fa ridere farebbe piangere se non facesse ridere. La sfida è a Calvino e alla sua lezione americana. -
Qualcosa rimane. Ediz. integrale
Alberto Durante è ormai grande abbastanza quando inizia a fare i conti con una malattia subdola e con la vita che, seppur gentilmente, gli chiede indietro, pezzo per pezzo, tutto quello che s’è guadagnato. Diventa grande nel suo paese piccolo, Alberto. Lo fa balbettando, nel continuo confronto col fratello minore, si rifugia nelle parole, nei libri di Anna e nei suoi occhi grandi. Ha la strada segnata dal padre capomastro, ma se ne allontana per trovare sé stesso e per diventare uno dei tanti ferrovieri emigrati nella grande città, testimone e protagonista di un’Italia che cambia marcia nel dopoguerra. Costretto a tornare al paese, ecco il valzer delle badanti che non stanno dietro alla sua voglia di camminare, i libri in cui il filo si perde, gli inciampi, i sussulti e la leggerezza di un passato che è sempre presente. In tutta questa confusione, combatte a colpi di passi la condanna del dimenticare. S’aggrappa alle emozioni della sua storia, che rivive tutta nell’arco di ventiquattr’ore. E si sente ancora vivo, in questo giorno che sarebbe un peccato non raccontare. -
Giraluna
Tutto girava per il verso giusto nel campo di Girasoli. C'era un'unica eccezione. Un fiore si ostinava a non seguire il percorso del Sole nel cielo, preferendo il chiarore delicato dell'amica luna. Così tutti lo prendevano in giro, solo perché faceva di testa sua. Finché un giorno arrivò Brilla, una gazza ladra... Una storia molto amata, più volte rappresentata in teatro, torna oggi in una nuova veste, con i colori dell'illustratore Simon Emanuel Badea. Età di lettura: da 8 anni. -
Silenzio imperfetto
Nina, una giovane donna che vive da molti anni rinchiusa in un manicomio, non parla con nessuno. La condanna a una vita d’ansia e d’affanno non le permette di ritrovarsi. Tuttavia, l’incontro con un nuovo dottore le farà riscoprire la voglia di scrivere. In un flusso di coscienza continuo – scandito tra il passato e il presente, caratterizzato da qualche sporadica fuga dalla casa dei matti – Nina tenta di ricongiungersi col mondo, ricercando ciò che ha perduto, tra le misere origini, i luoghi d’infanzia, i tanti ricordi abbandonati nella vecchia casa del nonno, provando, con fatica, a dare un significato alla sua vita. Sarà il piccolo Nino, il figlio di un passato che ritorna, l’unico capace di schiudere il cerchio del suo silenzio imperfetto. Riccardo Tontaro scrive del dolore nelle sue varie sfaccettature. E lo fa con la capacità dello scrittore e la delicatezza e sensibilità dell’uomo. Due anime che si fondono per dare vita a un romanzo che arriva in punta di piedi al cuore del lettore. -
Gli avvocati
Una riflessione sul mestiere di avvocato, il tentativo di definirne la professione cercando conforto nell’arte (“di tutti gli stati sociali credo che quello degli avvocati e dei giudici abbia nella storia la iconografia più ricca”) e nella filosofia (“nell’amministrazione della giustizia c’è sempre una sacra rappresentazione”).rnEdizione in 425 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta Avorio delle Cartiere di Sicilia, sovraccopertina su carta Mi-Teintes. Intonso in testa. Con quattro immagini applicate a mano che riproducono quattro acqueforti di Francesco Chiappelli. -
Taccuino del marziano
Nel novembre del 1960, al Lirico di Milano, la compagnia del Teatro Popolare di Vittorio Gassman mette in scena Un marziano a Roma. È la riscrittura in forma drammatica del pezzo con cui sei anni prima Ennio Flaiano aveva inaugurato sul « Mondo » di Pannunzio la rubrica « Diario notturno ».rnAtterrato a Villa Borghese, il marziano Kunt viene accolto con emozione dai romani, che, attribuitogli un ruolo messianico, colgono nella sua presenza l’occasione per cancellare errori, ingiustizie, menzogne; trascorsi pochi giorni, però, inizia a diffondersi un vago senso di delusione: Kunt smette di essere visto come un prodigio, e un’irriverente pernacchia finale gli rivelerà che ormai è oggetto solo di una distratta e ironica attenzione. La farsa si chiude col gesto del marziano che, consapevole del proprio fallimento, getta via il taccuino degli appunti, scritti durante il suo soggiorno terrestre. Un piccolo block notes ritrovato tra le carte di Flaiano, sembra volercelo restituire: intitolato Taccuino del marziano, raccoglie, copiati in bella grafia, cinquantotto aforismi, una parte dei quali presenti nella farsa. Non sintesi di saggezza ma « Istruzioni » che un marziano ormai disincantato lascia dietro di sé, per imparare a sopravvivere nel « migliore dei mondi possibili », un mondo, la cui esistenza, secondo Kunt, si giustifica solo se lo si pensa come l’« inferno di un altro pianeta » (Anna Longoni).rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Bugra Hahnemühle. Intonso in testa. Cucito a mano. -
Il reggimento parte all'alba
Nel 1970, in una agenda Olivetti che porterà con sé fino alla fine, Dino Buzzati inizia a scrivere il suo ultimo libro. Un insieme di racconti, annotazioni, elenchi di titoli e personaggi, disegni a completare le parole, a mostrare personali scenari e stati d’animo. Un preciso descrivere se stesso udita la chiamata del proprio « reggimento », il resoconto autentico di una battaglia con la compagna e avversaria di sempre. rnEdizione in 400 copie, realizzata dal riscontro con il manoscritto originale. Con testi inediti e tredici immagini applicate a mano. Stampato su carta Tatami Ivory; la sovraccopertina su carta giapponese Shin-Danshi rimanda a quella usata presso la corte imperiale per i documenti di particolare importanza. -
Manifesto del pedone
Negli articoli che Flaiano pubblicava su quotidiani e settimanali, i lettori del tempo trovavano rappresentate le contraddizioni della loro contemporaneità: chi li rilegga oggi, a distanza di mezzo secolo, è costretto a constatare con rammarico che, cambiati i tempi ma non gli italiani, le sferzate della sua prosa si rivelano ancora efficaci, e necessarie. Nel mondo (più o meno) alla rovescia di questa satira può accadere che un inviato di nome Ennio Flaiano scopra e pubblichi la prova dell’esistenza di un piano segreto elaborato dall’Ente Pedoni contro la progressiva prevaricazione degli Automobilisti. Ai gesti cruenti che daranno il via all’assedio, con l’obiettivo di eliminare le macchine e i loro guidatori, si accompagnerà un lento e paziente lavoro di rieducazione, che passerà attraverso l’elogio degli animali da tiro, della bicicletta e del tandem. Ma se il Pedone riuscirà a ottenere una vittoria definitiva sarà soprattutto merito delle case di moda, che convinceranno l’opinione pubblica a considerare inelegante l’uso dell’automobile: le utilitarie verranno giudicate con disprezzo e, soprattutto, saranno colpite da pesantissime tasse, calcolate sulla base dell’inquinamento acustico dei loro motori… e così, il risultato della lotta sarà che, per le strade, viaggeranno, in solitudine, poche, silenziose, Rolls-Royce (Anna Longoni).rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Bugra Hahnemühle. Intonso in testa. Cucito a mano. -
Il libro fra le macerie
Con una nota di Anna Modena. -
Che cos'è la moda
Nove scrittori tra i più significativi del Novecento italiano a definire uno dei termini chiave di ogni cultura: la moda nei testi di Irene Brin, Dino Buzzati, Achille Campanile, Camilla Cederna, Giovanni Comisso, Ennio Flaiano, Indro Montanelli, Salvatore Quasimodo, Orio Vergani, con le illustrazioni a colori tratte dal Journal des Dames et des Modes, una esclusiva rivista francese pubblicata tra il 1912 e il 1914. -
Medici e medicine
Con una nota di Edoardo Boncinelli. -
Il libro nella sua specie più nobile
Gli elementi fondanti di un volume ben fatto: la scelta dei caratteri e lo specchio di stampa, le carte utilizzate e le legature a cui ricorrere; il discorso esemplare di chi ha amato e realizzato libri per una vita intera. rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond Simoncini Linotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Mi-Teintes. Cucito a mano. -
La grammatica essenziale
A Flaiano basta un breve guizzo per trasformare le prescrizioni che accompagnano il vivere civile nel divertito decalogo destinato a un giovane analfabeta che, sedotto dal moltiplicarsi dei premi letterari, decida di fare lo scrittore. Divieti e ingiunzioni si fanno segnaletica utile a impedirne il rapido precipitare nell’insuccesso: gli indicheranno l’uso appropriato delle parti del discorso, lo dissuaderanno da utilizzi imprudenti dei segni di punteggiatura, lo salveranno da intempestivi ricorsi a esclamativi e parentesi. Ne faranno, insomma, uno scrittore modello, di quelli che hanno imparato a buttare gli anacoluti nel cestino, a non sporgersi dai capitoli e che, soprattutto, una volta aperti i periodi, non si scordano di chiuderli (Anna Longoni).rnEdizione in 375 copie numerate in macchina. Stampato con caratteri Garamond monotype su carta di puro cotone Zerkall-Bütten, copertina su carta Bugra Hahnemühle. Intonso in testa. Cucito a mano.