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Storia della mia vita. Autobiografia di un guerriero
"Storia della mia vita"""" è l'autobiografia di Geronimo, il grande capo Apache, uno dei documenti più straordinari riguardanti la storia dei nativi americani. Geronimo è stato il leader spirituale e intellettuale degli indiani d'America, e per più di 25 anni difese strenuamente la sua terra, il West, dalle mire espansionistiche del governo statunitense. Stremato e decimato, il popolo Apache si arrese ai soldati americani solo nel 1886. Due decenni più tardi, mentre viveva come un prigioniero di guerra nella riserva federale di Fort Sill, con l'aiuto di un interprete decise di raccontare la sua vita avventurosa, e S.M. Barrett, un sovrintendente scolastico dell'Oklahoma, raccolse le sue memorie. In """"Storia della mia vita"""" Geronimo parla delle tradizioni e dei riti degli Apache, ci racconta la sua giovinezza e la sua famiglia e descrive le sanguinose battaglie contro l'esercito che voleva estirpare ad ogni costo gli indiani dalle terre dei propri padri. Illustra le tattiche militari, la caccia e i riti religiosi, e riflette con speranza sulle possibilità di sopravvivenza del suo popolo e della sua cultura. Purtroppo le sue speranze saranno infondate. Barrett spiega nella sua introduzione: """"Scrissi al presidente Roosevelt, dicendo che al vecchio capo indiano, ormai prigioniero di guerra da più di vent'anni, non era mai stata offerta l'opportunità di narrare la sua versione dei fatti; chiesi che a Geronimo fosse permesso di raccontare in un libro la storia della sua vita""""." -
Perché non possiamo aspettare
"Perché non possiamo aspettare"""" è un vivido documento su una stagione chiave della storia americana e mondiale, capace di illuminare il lungo e difficile percorso che da Abraham Lincoln, il grande emancipatore, ha condotto sino a Barack Obama, il primo presidente nero degli Stati Uniti. In """"Perché non possiamo aspettare"""" Martin Luther King descrive con prosa incalzante e ispirata, in una specie di impressionante reportage, i fatti che nel 1963 condussero allo scoppio della """"terza rivoluzione americana: la Rivoluzione Negra"""". La resistenza non violenta e la disobbedienza civile come tecniche rivoluzionarie da impiegare contro la segregazione sono i temi principali affrontati in questo libro dal leader dei diritti civili statunitense. Prendendo ideale avvio dalla celebre """"Lettera dal carcere di Birmingham"""", King passa a descrivere i passaggi chiave che dai moti di Birmingham condussero sino alla Marcia su Washington, nell'anno fatale della """"Terza rivoluzione americana"""", il 1963. L'anno seguente King sarà poi insignito del Premio Nobel per la pace. La filosofia della non violenza è l'altro grande tema affrontato in """"Perché non possiamo aspettare"""": essa è infatti la """"lama che rimargina"""" che riuscì a sconfiggere la segregazione e ad affermare il celebre sogno di King: """"che tutti gli uomini siano creati uguali""""." -
Pensieri vegetariani. Cosa c'è di più abominevole che nutrirsi continuamente di cadaveri?
Cosa c'è di più abominevole che nutrirsi continuamente di cadaveri? L'autore di questa domanda così attuale, espressa in uno scritto ""dimenticato"""" all'interno della sua vasta bibliografia è, contro ogni previsione, Francois-Marie Arouet, in arte Voltaire, il padre dell'illuminismo europeo. Con """"Pensieri vegetariani"""" Voltaire riesce a far riflettere sulla moderna zootecnia e le odierne """"fabbriche del cibo"""", dove gli animali sono degradati dall'inizio alla fine del loro """"ciclo produttivo"""" a meri oggetti posti al servizio dell'uomo. Poco nota e ancor meno studiata è infatti la posizione vegetariana e animalista che Voltaire assunse soprattutto durante gli ultimi 20 anni della sua vita. Brevi estratti, dialoghi e racconti sparsi in opere completamente diverse fra loro per stile e oggetto, che sono però sufficientemente espliciti per rintracciare all'interno della sua opera un corpus di scritti omogeneo e di sorprendente attualità in chiave vegetarista e animalista: Voltaire fu forse il primo filosofo """"vegetariano"""" della modernità."" -
Il carattere e la vita umana. Quattro saggi inediti
Ne ""Il carattere e la vita umana"""" di Ralph Waldo Emerson si presentano per la prima volta in Italia quattro saggi inediti del grande scrittore e filosofo statunitense. Centotrenta anni fa, nel 1886, a cura del torinese Leon Augusto Perussia, usciva per la prima volta in Italia una raccolta di saggi R.W. Emerson intitolata """"Il carattere e la vita umana"""". Oggi, a distanza di oltre un secolo, il curatore e traduttore Stefano Paolucci ha voluto ricordare quel primo volume e il primo divulgatore italiano di Emerson con una raccolta di saggi altrettanto significativa e, come allora, inedita in Italia. I quattro saggi presenti nel volume sono intitolati """"Carattere"""", """"Lo studioso"""", """"Educazione"""" e """"La sovranità dell'etica"""". Scritti tra il 1863 e il 1878, vi riecheggiano le tematiche che hanno reso celebre in tutto il mondo il lavoro del filosofo americano: l'esaltazione delle forze morali e della spontaneità della personalità individuale, autonoma ed energica; l'educazione al complesso gioco della vita come via suprema per l'accrescimento di sé e del proprio personale genio; il ruolo centrale della Natura e dell'Etica. Ispiratore di Nietzsche, amico e maestro di David Thoreau, fondatore e figura di riferimento del trascendentalismo americano, Emerson esprime in questi scritti la sua piena maturità stilistica e intellettuale."" -
Vita
Prima che tutto abbia inizio, dentro una pancia vuota, esiste chi non si pone domande... Età di lettura: da 6 anni. -
Il cane che mangiò la sua ombra
È possibile per un cane giocherellone mangiare la propria ombra? Con l'aiuto del sole, la luna e le stelle condividono con questo cane un viaggio colorato nell'immaginazione. Età di lettura: da 4 anni. -
Naso rosso
È da quel naso che tutto ebbe inizio quel magico lunedì. O martedì o mercoledì. Nel punto esatto in cui decise di cadere giù rotolando attraverso un corteo di strisce bianche, senza fermarsi più. -
Il mondo di Adele
Mondo è culla, latte, tetto, ma anche bolla da lasciar andare per poter cominciare a viaggiare. Un albo illustrato dedicato allo svezzamento e al percorso di autoindividuazione di ogni bambino e bambina. Età di lettura: da 6 mesi. -
Frank Button. Ediz. illustrata
"Non era fatto di carne e ossa come tutti noi. Aveva cucito addosso l'odore dei sogni"""". Un albo illustrato unicamente a matita, in bianco e nero, dove luci e ombre riflettono la personalità del protagonista, ambigua ed affascinante, circondata da quell'alone di mistero che lo renderà immortale. Età di lettura: da 7 anni." -
Non mi abbracciare
La storia vera e sconvolgente di una giovinezza buttata al vento. Elena è una ragazza romana che alla fine degli anni Settanta ha poco più di vent'anni. La sua è una famiglia comunista e antifascista da sempre. Il padre, giornalista politico di ""Paese Sera"""", la madre attivista alla sezione del PCI del quartiere. Anche Elena e la sorella sono impegnate con i giovani comunisti del partito. Ma succede qualcosa. Elena si innamora di Livio, estremista nero e lo segue senza condizioni. Sceglie la destra. La destra estrema: i piedi a un millimetro dall'abisso. Poi, la clandestinità. Il terrorismo. Il carcere, la paura di tornare a vivere. """"Non mi abbracciare"""" è un romanzo che racconta la generazione folle degli anni di piombo, è più che raccontata, testimoniata da una storia di vita drammatica ed esemplare in cui davvero il personale è politico e i sentimenti si intrecciano con le ossessioni ideologiche. Mentre la vita di una ragazza poco più che adolescente si perde giorno dopo giorno in un vortice di violenza, recriminazione, disperata ricerca di amore."" -
Il cibo nella Bibbia e nella tradizione ebraica
Quando si affronta, con sguardo esterno, il tema della tavola e del cibo nella tradizione e nella cultura ebraica, si è portati a concentrarsi sull'insieme di regole, apparentemente rigide e limitanti, della kashrùt. Cos'è kashèr (ammesso)? Cosa non lo è? Come si macellano gli animali? Come si conservano i cibi? Come si cucinano? Perché si debbono tenere separati i latticini dalla carne? In realtà, la tavola e il cibo non sono il risultato di limitazioni e di regole, ma sono elemento determinante nella definizione della ""identità"""" ebraica perché sono il luogo della separazione e della santità. Così la casa diviene un santuario e la tavola un altare: """"La casa, più della sinagoga, è il centro della vita religiosa, il luogo privilegiato per l'esercizio e lo sviluppo della religiosità. La casa, Miqdash me'at, santuario in scala ridotta, in passato includeva anche alcune prerogative del Beth hammiqdash, il Tempio, e in seguito ne ha ereditato anche i simboli. E' così che la tavola intorno a cui si riunisce la famiglia per i pasti diventa l'altare domestico"""" (Ernest Gugenheim)."" -
Senza glutine e buono davvero. Vivere gluten free senza rinunciare al gusto (e al buonumore)
40 ricette: le migliori preparazioni della gastronomia italiana trasposte nel senza glutine, panificati, pasta fresca e dolci ricette spiegate con linguaggio semplice preparazioni testate e fotografate. In quali alimenti è presente il glutine? Essere celiaci significa privarsi di pane, pizza e pasta, o nella migliore delle ipotesi mangiarne di poco buoni? Certo che no, ma occorre anche non prendere alla leggera l'alimentazione senza glutine, specie quando viene escluso per esigenze di salute. Questo libro spiega quali alimenti scegliere, prediligendo gli ingredienti naturalmente privi di glutine e creando in casa la propria miscela, certi di aver selezionato ogni ingrediente senza l'aggiunta di conservanti e artificialità. Farina di riso, mais, teff e quinoa sono gli ingredienti migliori per preparare in casa panificati, pasta fresca, torte e biscotti che nulla hanno da invidiare a quelli tradizionali, nel gusto e nell'aspetto. Ci guidano due veri professionisti del settore. -
La riga e il cerchio. Diventare una squadra per vincere insieme
Dall'altare alla polvere e ritorno, passando per la rabbia e il perdono, non soltanto sul campo da pallavolo: la storia di Marco Bonitta, allenatore della nazionale femminile italiana di volley, è fatta di grandi successi, delusioni brucianti e riscosse clamorose. Primo e unico ct italiano a vincere un campionato mondiale sotto rete, nel 2002 a Berlino, il tecnico ravennate si confessa raccontando non soltanto i tanti successi colti sul campo, ma anche le delusioni che ha saputo trasformare in energia positiva, reinventandosi ogni volta come uomo e come sportivo. Dietro la bella prestazione dell'Italia nel recente mondiale del 2014, concluso a Milano con un quarto posto che in termini di popolarità è valso quanto una medaglia d'oro, c'è un uomo che ha sfruttato la seconda occasione. Un uomo che è salito sul tetto del mondo, ma poi è caduto dalla sua panchina per volere delle sue stesse giocatrici, alla vigilia dei Mondiali del 2006. Un uomo che poi si è rimesso in discussione, ripartendo dal basso per arrivare ad essere richiamato a furor di popolo alla guida dell'Italia. -
L'anima del vino. Poesie e riflessioni sull'ebbrezza creatrice
Il più grande poeta moderno che abbia cantato il vino, la sua gioia e la sua disperazione, è sicuramente Charles Baudelaire. Celebri sono i suoi cinque poemi contenuti nei ""Fiori del male"""", e raccolti nella sezione intitolata """"Le Vin"""". Cinque capolavori lirici, in cui l'eterno conflitto dell'anima baudelairiana fra amore per la vita e desiderio di annullamento trova nell'ebbrezza del vino la sua più pura e fulminante metafora. Accanto alle poesie, Baudelaire scrisse """"Del vino - e dell'hashish"""" - nell'altro suo capolavoro, """"I Paradisi Artificiali"""". """"Du Vin et du Haschisch"""" si intitola il suo scandaloso saggio, che assegna al vino la qualità di esaltare la volontà, """"l'organo più prezioso"""" di un artista, mentre l'hashish, annullandola, si rivela """"inutile e dannoso"""" per l'uomo creativo. Wingsbert House presenta questi due celebri testi, immancabili in una biblioteca di vino e letteratura, offrendo al lettore italiano una preziosa novità. Due traduzioni d'epoca, ma ancora modernissime, firmate da altrettanti letterati del Novecento italiano che meriterebbero di essere meglio conosciuti: Paolo Buzzi e Biagio Chiara."" -
All'armi siam leghisti. Come e perché Matteo Salvini ha conquistato la Destra
Sono sovranisti e identitari. Con una mano occupano gli spazi virtuali, agendo sui social media, e con l'altra preparano la colla per i manifesti. Il mito delle patrie, il risveglio dell'Europa e la riconquista della proprietà della moneta, gli elementi centrali di questa nuova ""comunità"""" politica. Matteo Salvini ne è il leader e la stampa mainstream l'ha già etichettata generazione nero-verde, ossia l'incontro di una Lega in evoluzione con i centri sociali non conformi e con la destra sociale. Fatta di studiosi, sindacalisti, riviste, associazioni, artisti, è una rete europea in forte crescita e pienamente in sintonia con il popolo degli invisibili. L'Unione europea, l'immigrazione incontrollata e le politiche d'austerità hanno fatto incontrare i protagonisti di questa destra inedita. Erano più simili di quanto si credesse. Ci voleva """"l'altro"""" Matteo per farli incontrare."" -
Matilde di Canossa. L'arte della politica e la cura del territorio
Nel 2015 ricorrono i 500 anni dalla morte di Matilde di Canossa: La Gran Contessa, la donna di potere più importante nella Storia d'Italia. Fu Signora di uno Stato che nel Medioevo metteva insieme la parte più importante del nord Italia, nonché protagonista della scena europea come tessitrice del più grande accordo di pacificazione fra Papato e Impero della storia d'Occidente. Un uomo di lunga esperienza e carriera politica, il senatore Alessandro Carri, ha da sempre fatto della figura e dell'opera di Matilde il centro di importanti progetti amministrativi. Basato su una tesi inedita, suggerita da un'intuizione di Jacques Le Goff: la vicenda di Canossa come esempio del prevalere, nel periodo più religioso dell'Europa, di una visione ""laica"""". Nessuna posizione, né quella del pontefice né quella dell'imperatore, doveva e poteva integralmente imporsi."" -
Dopo Auschwitz durante Ayacucho. Percorsi per un dialogo ebraico cristiano
"Alcuni mesi dopo la morte di Martin Cunz - racconta il curatore del presente volume Raffaello Zini - ricevetti numerose richieste da parte di persone che chiedevano dove fosse possibile trovare i suoi scritti, almeno quelli italiani. Anche Paolo Debenedetti mi esortò a riunire tutti gli articoli di Cunz apparsi in Italia, per poterne valutare la pubblicazione"""". La ricerca ha necessitato di una buona dose di pazienza: gli scritti in questione, infatti, sono tutti apparsi su testate a limitata diffusione e non è mai esistito un elenco di riferimento né dei testi da cercare né delle riviste nelle quali cercare. Con l'aiuto di tutti coloro che avevano assistito alle conferenze e agli interventi pubblici di Martin Cunz in Italia, si è riusciti a mettere insieme una raccolta pressoché completa dei suoi testi apparsi in italiano, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni Settanta alla morte del grande teologo svizzero. Le fonti più abbondanti si sono rivelate essere quelle delle riviste """"Sefer"""" e """"QOL"""", dedicate al dialogo interreligioso e impreziosite negli anni da diversi interventi di Cunz. A esse si aggiungono gli articoli tratti dagli interventi del teologo alle varie edizioni delle Settimane Ecumeniche de La Mendola e delle Giornate di Camaldoli. I testi selezionati, pur senza nessuna pretesa di esaustività permetteranno al lettore un primo approccio al pensiero teologico e umanistico di Martin Cunz." -
Leggere il Corano nel deserto
Khaled Fouad Allam è morto improvvisamente il 10 giugno scorso nella sua stanza d'albergo a Roma. Algerino, classe 1955, era un volto noto al grande pubblico. Era spesso in televisione, a parlare di Islam e di Occidente, delle cause di un conflitto secolare, delle assurde guerre che ancora si fanno in nome della religione. Sociologo, docente all'Università di Trieste, oltre che editorialista di ""Repubblica"""" ed ex deputato alla Camera, Fouad Allam era e resterà soprattutto la voce che ci ha incessantemente ricordato, con la sua profonda cultura e la sua capacità di divulgazione, cosa è realmente l'essere musulmani. La necessità di mostrare che cosa dica veramente il Corano, l'obbligo morale e intellettuale di levarlo al chiacchiericcio sulla sua pericolosità e riproporlo all'attenzione per la sua straordinaria carica di risonanze filosofiche, esistenziali, etiche e poetiche. """"Leggere il Corano nel deserto"""", come dice il titolo di questo volume, è un invito a guadagnare terre più silenziose. Significa abbandonare il nostro approccio tipico alla realtà, dell'Islam e non solo, per conquistare le voci primordiali e i primordiali silenzi da cui il Verbo proviene."" -
Ti amo per motivi vari
"Il nuovo Jacopo Ortis della letteratura italiana si chiama Maurizio Milani, al secolo Carlo Barcellesi da Codogno. """"Ti amo per motivi vari"""" è un puro romanzo epistolare, come non se ne vedevano dai tempi del Foscolo. Nelle pagine milaniane, straniate e stralunate come al suo solito, il tema della passione d'amore e quello della passione civile si intrecciano, fino a confondere i destini dell'Italia con quelli personali di un eterno Romeo costantemente deluso dalle sue Giuliette. Dalla questione dei rom al crac della Grecia, dalla Lega a Renzi, il mondo descritto da Maurizio Milani è un colossale groviglio, un puzzle senza senso, in cui si può vivere da disc jockey a 59 anni, lavorare tutto l'anno a Formentera in una birreria della Regione Puglia e guadagnare 150 euro al mese, più vitto e alloggio (abitando di sopra al ritrovo). Dall'apocalisse imminente può salvarci solo, secondo Milani, il conoscere le poche necessarie regole per far innamorare la vicina di casa. 'Amore, andiamo a Parigi un weekend? Se dici no mi ammazzo'. Perché si sa, 'la donna quando si innamora esagera'.""""" -
La mostarda di Cremona
La mostarda di Cremona. Tutti o quasi sanno cos'è. Non molti la assaggiano, ai giorni nostri, forse per quel gusto così particolare per il palato globalizzato e assuefatto di oggi. Quasi nessuno, invece, ne conosce la storia. La mostarda di Cremona, con frutta candita e senape, giunse probabilmente in città attraverso i Visconti. Era già nota nell'Europa del Settecento dove veniva servita in piccoli piatti assieme ad arrosti, pescecane bollito, tonno al burro. L'apice della sua fortuna sarà nell'Ottocento. Giuseppe Verdi la invia in dono agli amici. Giuseppe Garibaldi la riceve da un amico cremonese e lo ringrazia inviandogli del miele da Caprera. E in pieno Novecento, una turista inglese la descrive ""come un incantevole insieme di pietre preziose i cui colori sono paragonabili a quelli usati dal Veronese per i suoi quadri; frutti canditi luminosi, trasparenti come gemme, ciliegie come coralli, pere dai semi brillanti come onice, fichi come smeraldi, albicocche come topazi"""". Insomma una vivacissima natura morta.""