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Sulle punte della forchetta. «Ragguazza i maccheroni, avviluppa e caccia giù»
La forchetta è un utensile che serve per mangiare alcune pietanze (non certo quelle brodose... per le quali serve il cucchiaio), oppure per cuocere o cucinare il cibo. Il forchettone con due o più punte evita il contatto tra il cibo e le mani e questo ha a che fare (se lo si vuole) con l'igiene, ma serve, prima di tutto, a non ustionarsi durante la cottura e l'ingestione. In queste pagine si sosterrà che la forchetta individuale si imporrà in Italia nelle regioni in cui si mangiavano i maccheroni o la pasta asciutta. Nel volume si narrerà della forchetta dall'età antica a tutto il Medioevo fino al primo puntorio di legno che si trova in un testo della fine del XIII secolo, arrivando all'Umanesimo e al Rinascimento e a tutta l'età moderna. Si proseguirà con alcune leggende sulla pasta alimentare e su chi ha ""inventato"""" la pastasciutta e si terminerà con cortesie o buone maniere a tavola, ossia il galateo."" -
David Bowie. L'arborescenza della bellezza molteplice
Una vita ispirata, ossessionata e imprendibile. David Bowie volle costantemente ridiventare ciò che era prima di essere, e questa è la sua arte. Ciò che è diventato, la sua bellezza molteplice, la sua eleganza decadente e solitaria, il firmamento malinconico delle sue canzoni, la prolissità ridondante ma impeccabile delle sue provocazioni ricordano meno gli esteti e i dandy dell’Europa tardo-moderna che gli asceti orientali di un redivivo Medioevo iniziatico. Al pari di Hafez, Rāmānanda, Huineng, egli è stato l’artista dell’incompiutezza prismatica che si fa voce, il folgorato poeta dell’esasperazione tecnologica, il non sospetto interprete della postmodernità senza scampo. -
Vasco Rossi. Se più di Nietzsche poté Leopardi
Vasco Rossi nietzschiano? Sì, forse, ma, però… Se è vero che la riflessione sul nichilismo del Grande Solitario sembra fare sfondo a molta produzione del cantautore, è altrettanto vero che nei testi delle sue canzoni l’oltreuomo e l’eterno ritorno non si affacciano mai. E Nietzsche senza quei due fondamentali, non è Nietzsche: al limite, è Leopardi. Il quale, sui temi del nichilismo novecentesco, ha anticipato tutti. Seguendo il filo logico del Sileno: “meglio non esser nati”, contenuto nel Manifesto futurista della nuova umanità, il sospetto che qualche corda della chitarra mentale dell’emiliano, il Conte di Recanati sia andato a pizzicarla, sembra legittimo. Sulla questione stile del linguaggio, invece, Ionesco e Beckett hanno lasciato impronte abbastanza nitide sui suoi fogli. Kierkegaard, infine, apre la visione del mondo testuale di Vasco verso altri orizzonti. Diversi da quelli cantati fino a poco prima di scrivere Un mondo migliore. -
Johnny Cash. Storie oltre il bianco e il nero
Sotto la maschera, costruita ad arte, del ""fuorilegge"""" che si oppone all'autorità e considera la """"legge"""" e la """"giustizia"""" due cose diverse, la produzione musicale di Cash dialoga con il canone letterario nordamericano del suo tempo, andando ben al di là dei temi biblici e degli inni sacri che lo hanno reso famoso. Johnny Cash non è stato solo un cantautore, un musicista, uno show-man o un attore; è stato soprattutto un narratore folk capace di dare forma alla complessa geografia dell'America rurale, raccontandone non il mito on the road (lui che, pure, sulla strada c'è stato a lungo col suo Unit One, l'autobus-casa col quale raggiungeva le tappe delle sue tournée), ma le contraddizioni di quel quotidiano di cui si nutre ancora oggi l'immaginario made in the USA."" -
Atlante fotografico della luna. Con una guida all'osservazione e un'introduzione alla selenografia e alla selenologia. Ediz. illustrata
Sono passati poco più di 400 anni da quando Galilei ha puntato il cannocchiale verso la Luna e da allora generazioni di uomini hanno smesso di pensarla come un globo lucido e liscio a separare il mondo delle cose mortali e corruttibili da quello eterno e immutabile. La sua superficie ha suggestionato a tal punto i suoi primi osservatori da far loro immaginare mari, laghi e paludi inesistenti e, come accadeva ai nostri remoti antenati che collocavano i loro eroi in cielo, tale da indurli a popolare quelle lande deserte coi nomi delle figure dei grandi sapienti del passato: Platone, Aristotele, Archimede, e così via. Mauro Castagneto ha cominciato a orientarsi in mezzo a loro all'età di sedici anni con l'aiuto di un piccolo binocolo e di un atlante lunare che portava nelle tavole immagini realizzate all'osservatorio di Pic du Midi, nei Pirenei francesi, in un'età in cui nessun indizio poteva farlo pensare che avrebbe potuto realizzare un ""suo"""" atlante lunare, in un qualche futuro. Sopravvissuto a un piccolo incendio domestico, l'Atlas de la Lune è stato comunque il modello su cui ha costruito l'Atlante fotografico della Luna: immagini, sì, tante, contenute in 136 tavole contenenti 1074 oggetti, composti da 747 crateri e 327 formazioni diverse, vale a dire, monti, laghi, paludi, golfi, promontori, valli, dorsali, e atre formazioni esotiche della superficie lunare, oltre che a un notevole numero di crateri secondari associati ai 750 principali. Questo Atlante si compone di sei sezioni: la prima riguarda i moti apparenti e reali della Luna, la seconda della sua origine e geologia , la terza contiene le tavole fotografiche, la quarta la loro descrizione, la quinta l'elenco delle formazioni contenute in ognuna di esse, la sesta l'indice delle tavole in cui reperirle. Il tutto allo scopo di guidare il lettore a un'osservazione consapevole della Luna con l'indicazione dei tempi e dei modi più opportuni per riconoscere sulla sua superficie non solo gli oggetti di primo piano, ma anche quelli che possono essere, per una ragione o per l'altra, poco appariscenti."" -
Astronomia moderna. Vol. 1
È senz'altro una considerazione scontata, però sta di fatto che il cielo gira sopra la nostra testa ed ha ispirato generazioni di artisti, filosofi, scienziati e pensatori. Di innamorati, anche, e non è un caso. Il cielo è il terreno di scontro degli dei del politeismo, ma è anche il ricovero in cui si arrocca Dio dopo avere precipitato sul fondo del creato il suo angelo prediletto. È il luogo in cui le anime dei beati ricevono la luce e la conoscenza. È la prima cosa che evocano quelli che leggono l'oroscopo del giorno al mattino. È il luogo delle superstizioni, delle suggestioni, delle paure e dei timori più nascosti, quello a cui si raccomanda l'anima, in vita, nella speranza di sopravvivere in eterno. Tutti guardano al cielo ma vi è una differenza tra ""guardare"""" e """"vedere"""", una distinzione che caratterizza non solo l'astronomia, ma tutte le scienze in generale. Anzi, di più: riguarda tutto quello che concerne l'uomo, i suoi atti e i suoi pensieri. I corpi celesti scandiscono tutti i ritmi che ci riguardano qui sulla Terra, ed è un peccato stare a guardare senza capirne il come e il perché. Ecco, appunto, questo primo volume è dedicato principalmente a indirizzare il lettore su quello che possiamo chiamare """"astronomia osservativa"""", cioè all'assunzione di un atteggiamento informato su cosa si guarda, quando e come e perché si guarda. Il cielo, naturalmente."" -
Astronomia moderna. Vol. 2
Il 1 gennaio 2019, la missione New Horizons ha effettuato un fly by su Arrokoth, già “Ultima Thule” un corpo ghiacciato distante oltre sei miliardi di chilometri dalla Terra dopo avere sorvolato Plutone e Caronte tre anni e mezzo prima: le immagini che ci ha inviato la sonda nelle due occasioni sono quelle degli oggetti più lontani del Sistema Solare mai avvicinati dall’uomo. Ma i suoi confini sono ancora oltre, e nelle estensioni di vuoto che New Horizons ha attraversato, oltre la regione occupata dai pianeti, si dispiega una varietà di oggetti sul cui stato e sulla cui natura ci sono molte più domande che risposte: il regno dei TNO, gli Oggetti Trans-Nettuniani. Quando si è aperto questo mondo, c’è stato chi ha parlato di un nuovo Sistema Solare tutto da esplorare; un sistema che sfuma verso una regione remota popolata da corpi ghiacciati, forse centinaia o migliaia di miliardi di oggetti di una certa taglia pronti a scendere verso l’interno del Sistema per trasformarsi in comete, in bilico come sono tra la nostra e le stelle vicine. È all’interno di questa varietà di mondi, in questo quadro rinnovato dei dintorni della nostra stella, che si muove il discorso di questo volume. -
Francesco Guccini. Dati, cause e pre-testi
«Francesco Guccini è un gigante, e non solo perché è alto quasi due metri, ma perché si è ritagliato un posto enorme nella canzone d'autore e un suo angolo anche in poesia e letteratura. È un vecchio amico che ha accompagnato chi, alla fine degli anni Sessanta, lo sentì proclamare l'inaudito ""Dio è morto"""". Eugenio Montale, Tristan Corbière, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Ernest Hemingway, Elie Wiesel, Pietro Gori, Cecco Angiolieri, Franqois Villon, Guido Gozzano, J. D. Salinger, Fernando Pessoa, Edmond Rostand, Alexandre Dumas, Dante Alighieri, Miguel de Cervantes, Folgòre di San Gimignano e Cenne de la Chitarra sono gli autori scelti in questa antologia che, seppur ragionata è, tuttavia, necessariamente limitata rispetto agli orizzonti che il Maestro ha usato come pre-testi per colorare le sue stanze: di vita quotidiana e no.»"" -
Franco Battiato. Lungo le vie che portano all'essenza
Ricercatore musicale, compositore di opere classiche e musiche leggere, studioso di filosofie orientali e non, cultore di vie esoteriche, autore raffinato di testi scanzonati che sconfinano nella poesia pura, Franco Battiato ha inciso un segno profondo nel nostro “stato dell’essere”, in quasi 50 anni di vita artistica, a cavallo del Secondo Millennio. Francesco Pullia (spiritualità), Sandro Giovannini (testualità), Mariarosaria Murmura (musica) Mario Grossi (nichilismo), percorrono i suoi passaggi artistici alla ricerca di quelle ascendenze culturali e spirituali che, in un quadro anch’esso ridotto necessariamente all’essenzialità, riguardano Gurdjieff, Ouspensky, Tristan Tzara, Evola, Guénon, Lautréamont, Baudelaire, Jaeggy, Sgalambro. -
Robert Johnson. Mitologia e anarchia del più influente trovatore di sempre
La leggenda di Robert Johnson ha preso il sopravvento sulla sua stessa esistenza in carne ed ossa, ed è l’immagine più evidente di una dimensione sospesa tra realtà e sogno, tra la creatività artistica dell’individuo e le forze demiurgiche che vivono prima e dopo di essa. A nessuna sorte avrebbe potuto adattarsi: era fatto per esistere prima della sua nascita e dopo la sua morte, ma non durante la sua esistenza. Dopo alcuni volumi usciti anche recentemente relativi alla ricostruzione della sua biografia e alla sua ricezione da parte di musicisti successivi, questo libro si pone come la prima monografia incentrata sul significato complessivo della sua opera. -
Leonardo Di Costanzo. Il tempo sospeso del racconto
Se la figura dell’Autore ha origine nella Nouvelle Vague, Leonardo Di Costanzo ne ha ereditato il senso e la funzione. Formatosi alla scuola degli Ateliers Varan, egli apprende che progettare, scrivere e realizzare un film sono atti unitari della composizione di un’opera, il che dimostra dai primi corti fino al suo ultimo film, Ariaferma, con cui s’impone all’attenzione della critica internazionale. Di Costanzo è un Autore perché, come regista e sceneggiatore, possiede una poetica, uno stile e una visione di ciò che rappresenta, nei contrasti tra Bene e Male, tra Giusto e Iniquo, tra Realtà e Simulacro. Da qui il suo ispirarsi, tra gli altri, alla scrittura asciutta e viva di Fabrizia Ramondino, a Jean Rouch che trasforma l’atto del documentare, a Se questo è un Uomo di Levi, all’Antigone perpetua e gloriosa e alla Napoli che, negli anni Ottanta, diventa scena del Contemporaneo. -
John Lennon... e ora sto dicendo «pace»
Nella prima parte dell’introduzione saggistica viene trattata l’ascesa dei Beatles che è esaminata nel contesto della cultura settentrionale, in generale, e di Liverpool, in particolare, mentre il grande successo del gruppo e la posizione di Lennon al suo interno emerge nell’ottica della swinging London. La figura di Lennon, qui è messa a confronto anche con i modelli e personaggi letterari che si impongono nello stesso periodo. La seconda parte dell’introduzione saggistica è dedicata al Lennon post Beatles, ai suoi pronunciamenti e al suo attivismo politico, ai suoi rapporti con la psicanalisi di Janov e con i movimenti politici americani, passando dal “working class hero”, in cui la ribellione senza programma degli Angry Young Men si fa spietata denuncia contro il potere borghese capitalista, al pacifista di “Give Peace a Chance”, per approdare al “magnifico quarantenne” beatificato dai media dopo la tragica scomparsa. Nella sezione antologica troveranno spazio opere di autori che hanno ispirato Lennon (Lewis Carroll, R. Crompton Lanburn, Dylan Thomas, Timothy Leary, Janov), autori fondamentali del periodo 56-70, i cui personaggi aiutano a comprendere il primo Lennon (Osborne, Sillitoe); poeti del Mersey beat che si sviluppò a Liverpool contestualmente all’ascesa dei Beatles (Royston Ellis, Roger McGough ecc.) nonché autori americani e britannici degli anni 70 con cui Lennon entrò in contatto o che in qualche modo lo ispirarono. -
La storia del naso e della bocca
Quante volte, da bambini/e, abbiamo sentito ripetere: ""Metti i piedini dritti! - Non fare smorfie! """"Invece, non ricordiamo, né abbiamo mai detto, forse: """"Metti la lingua a posto!"""" E dov'è il posto della lingua? In alto dietro gli incisivi superiori e si chiama SPOT. Se la lingua non impara a stare al suo posto, può combinare GUAI, per la respirazione, la deglutizione, la masticazione e la produzione di alcune consonanti. """"Mamma mi scappa la ESSE!"""" - """"Oddio ho perso la ERRE"""" A sei anni, dovrebbe essere concluso il processo di maturazione della deglutizione e della masticazione. Questa piccola storia può essere uno strumento divertente, per insegnare alle nostre bambine, ai nostri bambini, l'uso di buone prassi, in un tratto strategico del viso."" -
I meloni della Gioconda. Storia di una volta nella memoria popolare
"Co' arconti l' fol'?"""" (Cosa dici, stupidaggini, falsità?) Questa espressione la dice lunga sull'idea che si ha delle favole, ritenute cose da poco, non vere, per bambini. Le favole, le fiabe infatti entrano nella nostra vita quando siamo bambini, presto ne escono e ci rientrano quando siamo adulti, quando siamo genitori, nonni, o comunque quando abbiamo bambini a cui leggerle. Troppo poco si raccontano favole, ancor meno si conoscono quelle che ascoltavano le nostre mamme, nonne, quelle che hanno lasciato un'impronta nella loro vita, nella nostra vita." -
Il tempo della strada. Le cronache del Beccamorto di Calavery Pier
Ted Balermem vive a Calavery Pier, una modesta città di mare, in cui esercita come becchino. È indipendente, determinato e curioso, forse troppo. Si troverà infatti coinvolto in una serie di strane sparizioni, costretto a compiere un pericoloso salto nel passato, che lo porterà ad analizzare la realtà sociale in cui è sempre vissuto, e soprattutto a conoscere sé stesso. Sarà un lungo viaggio, accompagnato da ironia e semplicità, che stupirà, divertirà e chissà, potrebbe rivelarsi interessante. -
L' algebra delle lampade. Musica colta da culture incolte
Nel 1967 i Beatles si recano presso il parco della Knole House, residenza in stile Tudor della seconda metà del XV secolo, per girare due video: ""Strawberry Fields Forever"""" e """"Penny Lane"""". Situata nella contea del Kent, questa calendar house si compone di 365 stanze, 52 corridoi (come i giorni e le settimane dell'anno) e 7 cortili (come i giorni della settimana), struttura riproposta in quest'opera. Motivo per cui nella prima parte del libro sono racchiuse 52 schede dedicate a dischi di musica colta contemporanea (ma non solo), mentre la seconda comprende una serie di 7 interviste - ampliate da 2 bonus tracks finali - ad artisti provenienti dal progressive, dal krautrock, dalla new wave, dalla drone music, dal nu jazz e dall'hip hop. Segue, infine, un lunario di 365 dischi dedicato non solo a composizioni colte, ma anche ad album rock, jazz, fusion, all'elettronica, all'ambient e alle colonne sonore in un prezioso almanacco musicale volto a sottolineare l'influenza esercitata dalle avanguardie colte sui linguaggi pop."" -
Mario Puccini. Editore uomo di lettere viaggiatore
I saggi qui raccolti, in parte editi, ma rivisti e arricchiti, e in parte inediti, al di là dell'apparente discontinuità sono strettamente legati fra loro e si propongono di illuminare temi e motivi tanto centrali e caratteristici della produzione letteraria e della personalità di Mario Puccini da apparire quasi in ogni suo scritto. Ecco così l'attività editoriale che accompagna le sue prime prove letterarie e si ripercuote, poi, nelle tante pagine in cui direttamente o indirettamente l'editoria ricompare; ed ecco ancora la guerra, l'anarchia, il viaggio e l'emigrazione che si ritrovano e si rincorrono di opera in opera, anche a distanza di tempo, e per questo finiscono per configurarsi come elementi propri e tipici non solo dello scrittore, ma anche dell'uomo Puccini, della sua indole e del suo carattere; né mancano infine i continui riferimenti alla realtà marchigiana, senigalliese ed anconetana in particolare. In appendice la trascrizione e la pubblicazione delle lettere inedite a Giuseppe Lipparini, scritte tra il 1912 e il 1930, che offrono uno spaccato quanto mai vivace del mondo editoriale e letterario degli inizi del Novecento. -
Facciamo la santa Monica? Storia e storie di un rito predittivo tra devozione, arte e magia
"Santa Monica Pietosa, santa Monica Lacrimosa, a Roma andasti e da Milano venisti, e come portasti notizie di tuo figlio così portami notizie di..."""" Quante volte nelle notti d'estate ho udito ripetere questa strana preghiera. La notte giusta era il 27 di Agosto, giorno in cui si commemora la Santa ed in cui si credeva lei fosse più disposta a comunicare con noi, ma ogni notte d'estate era buona. Non appena giungeva la mezzanotte, si mandavano via gli uomini che si appartavano a parlottare o a sonnecchiare, comodamente sdraiati nelle ampie poltrone di damasco rosso del salotto buono, e noi donne ci sistemavamo nell'ampio balcone di casa. E così iniziava il rito. Questo libro nasce da un intreccio tra magia, devozione e arte. È un ponte tra il Sud e le Marche, tra la Magna Grecia e il Montefeltro, con un timido affaccio sulla verde e boscosa Umbria e uno sguardo all'Abruzzo ferito, definito """"terra di nessuno""""." -
Innocue follie
Le innocue follie del libro di Stefania Piantanelli sono momenti vissuti da persone comuni che tutto a un tratto si trovano a osservare le cose in modo nuovo, illuminati da un'insolita intuizione. L'autrice, nei suoi quattordici racconti garbatamente provocatori, tratteggia personaggi alle prese con eventi esterni o epifanie interiori che li spingono ad agire in maniera inaspettata, scardinando convenzioni sociali, o semplicemente scuotendo la consuetudine della loro vita, per approdare a nuove forme di libertà e riscatto. Attraverso uno stile narrativo vario che sa giocare con il lettore - talvolta chiamandolo direttamente in causa, talvolta conducendolo a un'identificazione originale che elude il genere sessuale - ci lasciamo prendere per mano e trasportare lungo una mappa di città portuali, non luoghi e potenti suggestioni. Fino a un altrove, che è qui, a metà tra il sogno e la realtà. -
Fondata sul lavoro
Soltanto in un periodo così incerto come quello che stiamo vivendo si poteva pensare di accostare la poesia al tema del lavoro. Poesie di Matilde Avenali, Liliana Bellagamba, Annamaria Berni, Maria Chiara Capone di Donfrancesco, Francesco Cavallari, Silvia Cingolani, Rita Cursini, Elisabetta Freddi, Letizia Greganti, Patrizia Gresta, Nadia Jegorova, Marisa Landini, Paola Mazzieri, Fiorina Piergigli, Daniela Scattolini, Maria Pia Silvestrini.