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Educare alla cittadinanza locale e globale. Contesti, percorsi, esperienze
Il volume ""Educare alla cittadinanza locale e globale. Contesti, percorsi, esperienze"""" raccoglie i contributi dell'omonima sessione tematica del 4° Convegno Educazione Terra Natura, Io posso tenutosi presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano nel 2019. Il testo, grazie alla ricchezza dei contributi raccolti, propone una riflessione corale sul tema dell'educazione alla cittadinanza. Gli autori evidenziano le risorse e le criticità di progettualità educative complesse, trasversali alle età della vita e ai contesti educativi, delineando nuove sfide per la pedagogia e restituendo alla questione dell'educazione alla cittadinanza una tensione problematizzante e plurale."" -
Dare tempo al tempo. Sguardi multidisciplinari sull'avventura conoscitiva nei servizi per l'infanzia
La categoria ""tempo"""" si intreccia con una riflessione di ampio respiro, abita le nostre vite, connota le nostre esperienze e rappresenta una struttura essenziale attorno a cui si organizza lo sviluppo cognitivo personale. Il tempo occupa un ruolo centrale nel discorso pedagogico e costituisce una direttrice nella progettualità, una pluralità di sguardi qualificati e competenti ci aiuteranno a ricercarne senso e significato alle scelte progettuali e alle pratiche educative offrendo spunti di ricerca. Questo volume raccoglie le riflessioni multidisciplinari dei professionisti che hanno preso parte al ciclo di seminari omonimo, organizzato dal Gruppo Nidi Infanzia Territoriale del Piemonte a cavallo del 2019 e del 2020."" -
Può un virus cambiare la scuola?
Questo libro è scritto in fretta, quasi in tempo reale, mentre i fatti succedevano. Racconta quello che è successo fra marzo e giugno 2020, quando il mondo si è fermato e un virus, in tempi rapidissimi, come mai prima di allora era accaduto, ha costretto tutti gli abitanti della Terra a chiudersi in casa, a sospendere il lavoro, a chiudere le scuole, provocando un numero impressionate di morti. Racconta come i bambini hanno vissuto e sopportato questa situazione per loro difficile da comprendere e da accettare, e come il progetto ""La città delle bambine e dei bambini"""", abbia cercato di accompagnare prima la loro clausura forzata e poi di suggerire alle città e alla scuola proposte per una riapertura il più possibile adeguata alle nuove esigenze sanitarie, e specialmente alle aspettative della società e delle bambine e dei bambini rispetto alle proposte educative e formative. Presenta alcune esperienze di tre paesi della rete internazionale: Argentina, Italia e Spagna; alcune considerazioni finali e le vignette che in questo periodo ha disegnato Frato."" -
Quando qualità fa rima con opportunità. Orientamenti e prospettive di qualità nello sviluppo dei servizi di educazione e cura per l'infanzia in Europa
In Europa, l'educazione e la cura per l'infanzia (ECEC) è stata una priorità crescente in molti Stati membri. Questo interesse verso l'educazione e la cura fin dai primi anni di vita è stato e continua ad essere sostenuto da contributi scientifici che, coinvolgendo discipline diverse, offrono interessanti evidenze circa i benefici economici, sociali, culturali, educativi derivati dalla partecipazione dei bambini a processi di educazione e cura di alta qualità. Questi benefici non si limitano ai bambini coinvolti, ma si estendono alla società in generale. Tali presupposti hanno convinto l'Europa e molti Stati membri a investire sulle politiche a favore dell'infanzia e delle famiglie promuovendo servizi di educazione e cura di qualità in grado di offrire nuove opportunità a bambini e genitori. Il testo è un'occasione per tornare a riflettere sul tema, per capire i cambiamenti realmente attivati dopo la pubblicazione, nel 2014, del ""Proposal for key principles of a Quality Framework for Early Childhood Education and Care"""" e per approfondire le relazioni tra questi indirizzi e le politiche più generali rivolte alle famiglie."" -
Per i prossimi quarant'anni. 1980-2020
Questa pubblicazione rispecchia l'identità collettiva, corale, plurale del GNNI, un gruppo non professionale, aperto a chi si interessa di infanzia, e riporta le principali tematiche e sfere di attività su cui si è operato negli anni. I numerosi autori, pur facendo riferimento a esperienze, stili narrativi, linguaggi, accentuazioni di valori diversi, hanno in comune l'interesse per l'infanzia e per la qualificazione dell'offerta educativa zerosei e oltre. La pluralità di prospettive attorno alle stesse tematiche è intesa a stimolare il confronto e l'approfondimento anche in questa occasione per concretizzare in modo sempre più incisivo l'azione a sostegno dell'infanzia e dei servizi educativi nella prospettiva della piena attuazione delle più recenti normative. -
Salviamo la Terra per il futuro. La voce dei bambini e dei giovani
La Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano, nell'ambito del 5° Convegno Internazionale Educazione Terra Natura, con la collaborazione di Zeroseiup e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, ha indetto per l'anno 2020 la terza edizione del Concorso di racconti brevi ""Salviamo la Terra per il futuro"""", riservato a bambine e bambini della scuola dell'infanzia, a studenti e classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado. Questo volume nasce con l'intento di raccogliere le voci di tutti i bambini e i giovani che hanno partecipato al concorso e interpretato liberamente il tema """"Salviamo la Terra per il futuro""""."" -
Servizi educativi di qualità: caratteristiche per lo sviluppo
I contributi qui presenti di esperti e rappresentanti sia del settore pubblico che privato (intervenuti ai seminari ""Quali risorse per l'educazione dell'Infanzia"""" del 24 ottobre e """"Quali condizioni per la sopravvivenza di servizi educativi di qualità"""" del 14 novembre, tutti nel 2020) aiutano a comprendere quali risorse - umane, economiche, strumentali - e quali dimensioni di sistema siano oggi necessarie per superare i ritardi ancora presenti nella progettazione integrata. L'intento è quello di rendere fruibile in modo diffuso quel contesto di confronti, approfondimenti, suggestioni ma anche dichiarazioni e assunzione di posizioni che il Gruppo Nazionale ha sempre promosso ed espresso negli ormai oltre quarant'anni dalla sua costituzione, sempre a difesa dei diritti delle bambine e dei bambini, con la necessaria e dovuta attenzione per le famiglie e per tutte e tutti coloro che nel sistema integrato 0-6 anni operano e interagiscono."" -
Sana'a e la notte
Sana'a, la più bella e famosa città dello Yemen, con la sua architettura da scenario da favola, palpitante di vita e di una modernità che non riesce a scalzare del tutto gli antichi costumi e le usanze medievali. Uno spaccato di vita tratto da un angolo di Medio Oriente, pervaso di bellezza, lontano e vicinissimo al tempo stesso alle tensioni della contemporaneità. La città yemenita è un angolo di paradiso in cui l'autrice ha vissuto senza l'arroganza di conoscerla intimamente e avendo cura di mantenere la giusta distanza tra mondi e culture differenti. ""Sana'a e la notte"""" è una narrazione di viaggio, con una scrittura lieve ma incisiva, in cui l'autrice ci regala visioni da sogno: sono suoni, luci, odori che ne affrescano i paesaggi. Una intima esperienza di viaggio, carica di emozioni, narrata con ritmo serrato e con una scrittura accogliente, prerogativa di uno sguardo femminile che riesce ad interrogare profondamente il nostro modo di stare nel mondo, di metterlo in discussione, di testarne la validità per poter poi riconciliarci serenamente con le nostre imperfezioni."" -
L'avventura del Grande Nord
Questo libro racconta la storia di chi ha percorso il Grande Nord in tempi dove l'esplorazione artica violava una terra incontaminata e misteriosa fatta di immense distese ghiacciate. Attraverso figure di grande spessore come Rasmussen, Amundsen, Freuchen, sono i primissimi incontri fra esploratori e inuit che si vogliono raccontare, assaporandone la nascosta saggezza. L'autore si propone di riscoprire e far riemergere gli elementi fondamentali della vita umana su questo pianeta: circondati dalla natura selvaggia, soggetti ai suoi imprevedibili diktat, siamo nati per bere, respirare, dormire e spostarci camminando. Da tempi immemori è proprio camminare tra terre e monti la più naturale forma di spostamento, ed è con essa che distruggiamo le barriere e i rigidi schemi mentali che la vita ci porta a costruire. Perché è l'incontro diretto con ciò che è veramente diverso a donare la pienezza dell'anima. -
Inseguendo le ombre dei colibrì
Otto mesi e 23.000 chilometri in sella a uno scooter. L'autore ci accompagna alla scoperta del Centro America: dal Messico a Panama alla ricerca di storie e incontri che raccontino il presente di questo ponte vitale tra Nord e Sud America. Un percorso tra monti, foreste tropicali e il calore latinoamericano che si snoda tra i fasti di città coloniali, rovine precolombiane, capitali cresciute a dismisura e villaggi assonnati. Un reportage di viaggio che entra nel cuore della regione centroamericana con un occhio di riguardo per la storia recente e i tumultuosi anni post-indipendenza. Cultura, tradizione, politica e diritti civili si intrecciano nel racconto delle esperienze vissute nella prima parte del suo viaggio, attraversando Messico, Guatemala ed El Salvador. Righe fitte di annotazioni storiche e di conversazioni avute con chi queste vicende le ha vissute da vicino e oggi ne subisce le conseguenze. Uomini e donne si raccontano e nel farlo toccano quelli che sono i grandi temi d'attualità: narcos, disuguaglianza sociale, emigrazione, gang. -
Le vette degli immortali
Un viaggio nella storia millenaria della Cina alla scoperta delle tradizioni, dei miti e delle credenze che nel corso dei tempi si sono intrecciati attorno ai Cinque Picchi Sacri, vette sublimi percepite come sentinelle dei confini del Celeste Impero e fondamentali centri di potere spirituale. Venerati come vere e proprie divinità, con il ruolo di garanti dell'ordine cosmico, i Cinque Picchi Sacri sorreggono la Volta celeste e ancorano la Terra. Dimora di esseri divini e sede terrena di Immortali e via privilegiata per comunicare con il Cielo, i Cinque Picchi divennero quindi luoghi di grande attrazione per diverse categorie di eremiti alla ricerca dell'immortalità, ma anche mete di pellegrinaggi popolari che proseguono tutt'oggi. L'autrice ha visitato più volte queste Sacre vette, cercando di coglierne lo spirito, e nel libro ne ripercorre la lunga e affascinante storia. Nel cammino ha 'incontrato' imperatori e concubine, dei ed eroi, funzionari e ministri, poeti, pittori e filosofi, eremiti e pellegrini, maestri eminenti e saggi immortali: un viaggio appassionante tra passato e presente, un percorso che mette in luce l'importanza che questi Sacri monti hanno avuto nella religiosità e nella storia del popolo cinese. -
Fuoco e cenere. Gli anni del terrore in Algeria
Ziane è un artista e Sitra lavora come maestra in una scuola elementare. Cugini e promessi sposi, i loro mestieri sono troppo legati alla libertà di conoscenza e di espressione per non essere presi di mira dall'oscurantismo. Gli anni successivi alle elezioni del 1991 infatti videro in Algeria una forte ascesa di formazioni d'ispirazione islamica, in particolare del Fronte Islamico di Salvezza che ben presto diede inizio a lotte armate, presagio di stravolgimenti odierni. Alcune sette si infiltrano nel governo, nei villaggi, nelle scuole, e avanzano i loro meschini interessi celandoli dietro un'interpretazione dell'Islam radicale e distorta. Ben presto Ziane e Sitra si trovano in pericolo: Ziane riesce a sfuggire per miracolo a un posto di blocco fasullo, Sitra viene minacciata al lavoro. L'unico barlume di speranza in un mondo irriconoscibile è il loro amore sincero che dovrà attraversare innumerevoli ostacoli e scontrarsi con l'egoismo e la bramosia di personaggi controversi, che compiono misfatti in nome di una religione trasmutata e sfigurata. ""Fuoco e Cenere"""" è un intreccio di umanità e disumanità, di amore e odio, di civiltà e barbarie; Bellaredj ci regala uno scorcio di questa Algeria travagliata e ci aiuta a ricordare quanto l'attualità sia prossima al passato, a diffidare dell'estremismo religioso, a usare la testa e il cuore, prima della pancia."" -
La montagna di un uomo venuto dal mare
Trieste, affacciata sul mare Adriatico, è una città che si può facilmente paragonare all'antica Samarcanda, crocevia di commerci e di vita. E logico supporre che chiunque nasce in un ""porto di mare"""", sia affascinato dal mare e non certo dalle montagne. Ma nulla è scontato... Grazie invece alla posizione geografica della città, coronata dai imponenti dorsali montuose dell'altopiano del Carso, nelle giornate terse spazzate dalla Bora è possibile veder apparire le selvagge Alpi Giulie, arena di grandi realizzazioni alpinistiche. Ed è da queste montagne che Stefano Michelazzi inizia il suo percorso di vita verticale, che negli anni 80 lo porta tra le pareti calcaree delle Alpi Giulie e Api Carniche, facendo di un curioso desiderio giovanile una passione ardente che lo ha indotto a intraprendere una vita dedicata esclusivamente alle alte vette. Seguendo le orme di altri illustri triestini come Emilio Comici ed Enzo Cozzolino, l'autore ci accompagna nella sua vita da vagabondo delle montagne: dai primi anni passati a scorrazzare in lungo e il largo tra le pareti delle Api di casa, alle numerose ascensioni solitarie e senza corda, alle vie nuove aperte in """"stile tradizionale"""". Negli anni 90 diventa un """"ragazzo padre"""" e decidere di crescere sua figlia da solo, riducendo al minimo la sua attività in montagna; ma nel 2002 il vecchio tarlo dell'arrampicata e il richiamo delle montagne lo mette di fronte alla scelta di abbandonare Trieste e il """"posto fisso"""", per """"emigrare"""" sui monti delle Dolomiti, dove diventa guida alpina. Il dialogo con il mondo verticale quindi riprende e a tutt'oggi vanta oltre 60 nuove ascensioni e un migliaio di ripetizioni, di cui molte compiute in solitaria."" -
Il legame. La vita al limite dell'esistenza
Quarant'anni fa due giovanissimi alpinisti, l'inglese Simon McCartney e il californiano Jack Roberts, si incontrarono casualmente in un bar a Chamonix e, scoperta un'affinità di aspirazioni e di capacità, si lanciarono in una serie di scalate audaci che culminarono con l'ascensione della difficilissima parete Nord del Mount Huntington in Alaska, che fino a oggi non è ancora stata ripetuta. Forti del loro successo e del loro affiatamento, i due amici scelsero una meta ancora più difficile, la parete Sud Ovest del Denali, la montagna più alta del Nord America. Ma a circa 6000 metri di altezza, Simon venne colpito da edema cerebrale. Sarebbe morto sicuramente, ma Jack fece miracoli e riuscì a salvarlo. Dopo quell'incidente e la faticosa guarigione, Simon abbandonò completamente l'arrampicata e anche il mondo della montagna. Trent'anni dopo gli capitò di incontrare del tutto casualmente un alpinista che nominò Jack, e tutt'a un tratto Simon si rese conto di avere seppellito una parte importante della propria vita, un legame profondo, che però non si era mai spezzato. Nella sua mente riaffiorarono i dettagli delle ascensioni compiute con Jack, soprattutto le due scalate delle grandi pareti dell'Alaska, il successo sull'Huntington e la tragedia sul Denali. Ormai non poteva più fuggire per dimenticare. È così che Simon McCartney scrisse questo libro. -
Il sentiero del traditore. Viaggio in Appennino al tempo dei partigiani
Durante un viaggio attraverso l'Appennino Tosco-Emiliano, un vecchio ripercorre i passi salienti della Resistenza sull'Appennino Reggiano, rivivendo, in una sorta di flash back a più riprese, le vicende di quegli anni. Il vecchio riconosce luoghi, paesaggi e sentieri rimasti immutati, fermi nella storia. Questa staticità è però un inganno: attraverso i ricordi personali di amici e famigliari, il vecchio riassapora ogni centimetro del suo viaggio e riesce a rendere partecipe il lettore che si immedesima nei giovani della Resistenza, si sdraia su quei prati incontaminati e piange le sventure dei compagni. I lati più oscuri di questo periodo sono presentati non certo per fare del revisionismo, ma per coglierne aspetti essenziali per interpretare con coscienza il nostro presente. Questi paesaggi che sembrano immobili in una bellezza da cartolina raccontano di cose passate, ma offrono una chiave per districarsi nelle inquietudini della modernità, come quella attualissima del fenomeno migratorio che sta scuotendo gli animi di intere società. ""Il sentiero del traditore"""" permette di riscoprire il sapore di quegli anni, gli odori di quelle vallate e il gusto dell'aria di montagna attraverso le parole di chi tutto questo lo ha vissuto in prima persona."" -
Tomek Mackiewicz. Il sognatore ribelle
Tomek Mackiewicz era un visionario che cercava la realizzazione della sua esistenza nella montagna. Il suo personale modo di frequentarla e di scalarla era lo strumento per raggiungere un sogno a lungo concepito in Polonia, suo paese di origine, che lo aiutò a uscire dalla piega sbagliata che aveva preso la sua vita.rnrnRefrattario alle regole, indifferente alle abitudini, seguiva il suo istinto, e fu proprio quello, unito a una inesauribile tenacia, a permettergli di realizzare il sogno dell’ascensione del Nanga Parbat. Aveva tentato quell’impresa sei volte, tutte in inverno. La settima, con l’alpinista francese Élisabeth Revol, che era già stata sua compagna in due tentativi precedenti, raggiunse la vetta lungo una via sulla parte orientale del versante Diamir ritenuta impossibile, che nel 2000 aveva respinto persino Messner. Sulla via di ritorno, però, sorsero i problemi fisici che portarono alla tragedia che gli costò la vita.rnrnQuesto libro è un omaggio a un personaggio schivo che forse non si sarebbe nemmeno intravisto al di fuori dello stretto mondo dell’alpinismo di punta, ma che merita di essere conosciuto. -
Il brivido dell'ignoto
Bob Shepton, un uomo semplice, una vita straordinaria. Dopo gli anni di servizio per la Royal Marines, scelse di prendere i voti e dedicare la sua vita ad aiutare i giovani. Con la moglie Kate e i loro figli, decise di comprare una piccola barca per i viaggi di famiglia, e fu così che nacque la sua passione per la vela. Dopo le prime spedizioni dalla Scozia alle Azzorre fatte con gli studenti delle scuole in cui lavorava passò alle più lunghe e difficili traversate atlantiche, e poi, una volta in pensione, si spinse sempre più lontano, verso l'Artico e l'Antartide, attraversando il Pacifico e affrontando il Passaggio a Nordovest. Una vita dedicata all'avventura, con le sue gioie e i suoi rischi, in un continuo passare da una spedizione all'altra, da una sfida a quella successiva. Non pago della sola navigazione, trovò il modo di combinare alla vela l'alpinismo e lo sci, iniziando alcune scalate direttamente dal ponte della sua barca, la Dodo's Delight. Così, senza mai perdersi d'animo nemmeno quando la sua prima Dodo venne distrutta da un incendio, Shepton racconta la sua storia, tra panorami mozzafiato nei fiordi della Groenlandia, insidiosi iceberg nascosti nella nebbia, tramonti incantevoli e alberi spezzati, in una perfetta dimostrazione della sua idea che l'avventura debba necessariamente essere un misto di rischio e bellezza. -
Alpinista per scommessa. Piero Ghiglione, scalate nei cinque continenti
Fino agli anni sessanta del secolo scorso Piero Ghiglione era l'alpinista che aveva al suo attivo il maggior numero di ascensioni in ogni parte del mondo. Appassionato dello sci in cui era campione, si avvicinò all'arrampicata a trent'anni suonati, un'età in cui molti già appendono la corda al chiodo, salendo per scommessa il monte Kazbek nel Caucaso. Da allora fu impossibile fermarlo: viaggiò con vero spirito da esploratore fino agli angoli più selvaggi dei cinque continenti, diventando una figura quasi leggendaria. Primo italiano a salire a quota 7000 metri, era amico dei più importanti alpinisti mondiali dell'epoca in cui visse, quella del Fascismo, a cui non fu ostile. Era nato nel 1883 e nonostante l'aspetto esile era resistentissimo: leggero e agile superava ogni difficoltà su roccia o ghiaccio. Trovò la morte a 77 anni nei dintorni di Trento dove era ospite del Festival, per un banale incidente d'auto; un destino beffardo toccato anche ad altri grandi personaggi. Il suo ricordo purtroppo rimase legato quasi esclusivamente a una tragedia che offuscò la sua eccezionale carriera alpinistica: nel 1954, un mese prima che gli italiani conquistassero il K2, Piero Ghiglione aveva visto morire tutti i compagni della sua spedizione sul Monte Api, nel Nepal occidentale. Un episodio tra i più drammatici nella storia dell'alpinismo, che viene ricostruito in questo libro in ogni suo dettaglio. -
Verso un altro dove. Dalla Colombia alla Cina attraverso il Pacifico
Giorgio decide di abbandonare temporaneamente la sua attività per dedicarsi a un viaggio in solitaria lungo quasi un anno. Lo scopo è chiaro, il viaggio, ma con mete non casuali: l’amore per la biologia, l’arte, l’antropologia e la letteratura portano l’autore a scegliere con cura i luoghi da visitare. E così, in seguito a un lungo periodo di studi e preparazione, prende vita un percorso che segue le orme di alcune tra le più grandi personalità della storia.rnrnDalla Colombia, patria di Gabriel Garcia Márquez, alle Galápagos con in mente i diari di Charles Darwin. Da Santiago fino al cuore dell’Oceano Pacifico, con un volo verso la misteriosa e brulla Isola di Pasqua; e poi, ancora, nella famosa Polinesia Francese, incantevole come i quadri di Gauguin e tempestosa come i cicloni che la attraversano quell’anno. È qui che l’autore collabora con due organizzazioni scientifiche che gli offrono l’occasione di osservare da vicino la fauna marina del luogo con immersioni subacquee. Infine, attraversando l’altra parte del Pacifico si ritrova in Nuova Zelanda, a contatto con la cultura Maori, e poi in Australia, ultima tappa prima di raggiungere la Cina.rnrnIl risultato di questo mosaico di culture, di situazioni inaspettate e incontri avvincenti è un viaggio fuori dal comune, svoltosi entro la cornice delle vite dei grandi artisti, letterati e naturalisti della storia, per un animo che ha sempre voglia di scoprire cosa si cela un po’ più in là della nostra conoscenza. -
Un anno in barcastop
Erica Giopp ha 26 anni quando parte per il suo viaggio in Barcastop: ""l'autostop del mare"""", che si fa viaggiando in barca a vela ottenendo dei passaggi in cambio di aiuto a bordo. Non parte per ritrovare se stessa né tantomeno per inseguire l'avventura estrema. Lascia lavoro, fidanzato, amici e famiglia e scappa: dai doveri, dagli impegni e dai trent'anni che si avvicinano. Parte per 17.000 miglia, con un piccolo bagaglio, verso poche ore di sonno, molte di lavoro duro, intossicazioni alimentari, settimane di bonaccia, ma anche verso innumerevoli tramonti sull'oceano e verso uno stile di vita che, per forza, riporta all'essenziale. Il viaggio di Erica è un viaggio attraverso oceani, isole e persone che ci fa conoscere nei loro aspetti più crudi e grezzi, quelli primordiali che appartengono a tutti gli uomini, ma che sono veri come i legami che nascono nel mezzo del nulla, quando non si parla la stessa lingua, non ci si lava da giorni e si indossano sempre gli stessi vestiti sporchi. Lontano dal diario di bordo, questo è un concentrato di aneddoti e consigli: il libro trasmette messaggi universali senza la pretesa di ergersi a guida spirituale. Erica torna un anno dopo con meno imbarazzi e più consapevolezza. Guarda la sua quotidianità con occhi nuovi, convinta che i veri eroi non siano quelli che mollano tutto per partire, ma quelli che vivono ogni giorno assaporando quello che per loro è l'essenziale.""