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Miti-ci versi
"Miti-ci Versi nasce da un inedito abbinamento tra psicografia e poesia. La parte psicografica non è altro che l'introduzione al cuore di questo scritto: la parte poetica. La poetessa Mimma Scibilia coglie l'essenziale, la parte più intima e recondita, l'inconscio di ogni personaggio. Con la sua poetica shakespeariana, potente e visionaria, ci fornisce l'imago dei personaggi in modo elegante e allusivo. Il libro si compone di quattro sezioni articolate ognuna in due parti: la prima sezione, dedicata al pensiero e alla ragione, comprende i filosofi antichi e rinascimentali; la seconda sezione, dedicata alla scienza e alla ricerca, si arricchisce dei sapienti e degli alchimisti; la terza sezione, dedicata agli ideali e all'azione, comprende i miti e gli eroi; e, infine, la quarta sezione, """"I creativi"""", include la prima parte dedicata ai vortici di vita e la seconda alla vita di vortici. Il libro si completa con la stesura dei profili bio-psicologici di tutti i personaggi a cura delle figure professionali dell'Istituto Mediterraneo di Psicologia e in modo originale delinea un percorso affascinante attraverso i secoli."""" (Dalla Prefazione di Gabriele Romeo)" -
Credibili incertezze
"Scrivere per me ha il significato di svelarmi nelle mie verità più profonde, è come un'avventura che nasce senza nessuna verità in tasca, senza certezze, ma solo con la voglia di incontrare gli altri, rivelandomi. Ho sempre avuto rispetto per coloro che 'non sanno' e hanno la curiosità di cercare e la voglia di imparare 'il nuovo' Si può imparare sia dalle proprie esperienze ed errori, oppure da quelli degli altri. Non sempre la strada per incontrare il proprio 'Io' è rettilinea, ma spesso implica una successione di urti, prima di trovare la propria direzione. Nessuno ha sempre ragione; chi crede di avere sempre ragione e si considera perfetto è perché esige poco da se stesso. Con questa premessa vi rivelo che la scrittura per me è una continua ricerca del legame che unisce la vita alle parole; è un percorso che ci avvicina, in mille modi, alla sostanza autentica delle cose."""" (dall'introduzione dell'autrice)" -
Sapore di vita. Storia della famiglia Martino Vela
"La scoperta di un libro tra le carte della soffitta, 'Racconti al focolare', innesca un dialogo tra nonno e nipotino. 'Sapore di vita' è il frutto di questa scoperta e di questo dialogo intergenerazionale. Il libro ritrovato narra la storia della famiglia, di fatti avvenuti in un passato non molto lontano, appena due generazioni prima, ma il cui stacco è epocale; il bambino stenta a comprendere, ma ha la fortuna di ascoltare le spiegazioni del nonno. Nell'infanzia del nonno, specie nelle lunghe sere invernali, tutta la famiglia si raccoglieva attorno al fuoco per pregare, parlare o giocare. C'erano i nonni, i genitori rientrati stanchi dalla campagna, i piccoli ansiosi di ascoltare. C'era il focolare coi ceppi accesi, niente caffè, cioccolatini o merendine: solo castagne e fichi secchi. C'era soprattutto l'attenzione dei piccoli alle parole dei più grandi, soprattutto dei nonni, il desiderio di sapere e di sognare. Sapere degli antenati, della loro vita, dei rapporti di parentela nella grande famiglia, spesso assai complicati. E questo appare oggi come il fenomeno più incredibile."""" (dalla prefazione di Paolo Martino)" -
Nuvola e sillaba
"Ciò che emerge nella poesia di Francesco Recanati è l'urgenza del dire e del condividere sentimenti, pensieri improvvisi, stati d'animo, difficoltà, gioie e scelte di vita. Un fiume in piena, che a ritmo incalzante non concede pause al lettore fino alla fine, un vento-uragano che la poesia sa trasformare in 'ritmi orientali / di tenera bellezza' ('Soldato'). Un viaggio questo che ha connotazioni concrete e pressanti ed è appena all'inizio, metafora trasparente del grande viaggio che il poeta compie andando con la memoria alla ricerca dell'àncora del tempo. È la minuziosa scoperta di forme e oggetti intrisi di sovrannaturale, ricchi di un riverbero di verità, 'avido il senso di vuote / e perenni parole' ('Fuga per strane vittorie'), 'in questo abisso insondabile' ('Ventura insondabile')."""" (dalla prefazione di Chiara Galassi)" -
Soft-poesie
È alquanto evidente nelle opere di Juljana Mehmeti un superamento consapevole di una poesia aulica e tradizionale, che usa termini desueti e astratti per indicare realtà indeterminate. Ad essi la poetessa preferisce l'immediatezza di termini concreti, arricchendo cioè la sua poesia di elementi semplici presi dalla realtà quotidiana. Nella sua poesia i versi sono liberi, non solo liberi da rime e da costrizioni retoriche, ma anche e soprattutto liberi di prendere il volo della creatività. -
Salvata dalla musica
John, un ragazzo di 18 anni che vive in un quartiere non molto famoso di Los Angeles, si risveglia in un letto di ospedale in seguito ad un incidente in metrò che poteva causargli la morte. Chi ha assistito all'incidente e, soprattutto, i medici sono sorpresi del fatto che sia praticamente integro. Rivede con piacere i suoi amici di sempre - Matty, Richard, Sara, Robyn... ma manca la sua fidanzata Kate, scomparsa proprio il 21 gennaio 2015, giorno dell'incidente di John e, stranamente anche alla stessa ora. Coincidenza? Saranno gli amici e soprattutto John a cercare di scoprirlo. Sembrano brancolare nel buio fino a quando tramite internet trovano una particolare leggenda cristiana, sarà padre Antonio a dettagliarla e metterli al corrente che al mondo esistono dei protetti e dei protettori. Kate era, dunque, l'angelo custode di John? Ma gli angeli custodi possono essere salvati a loro volta? -
Frammenti di sole e nebble sull'Appennino
Percorrendo l'Autostrada del Sole e provenendo da Firenze verso Bologna, dopo aver superato il casello di Rioveggio, sulla sinistra, in alto svetta, fra le altre, una montagna che prende il nome di Monte Sole. In questo luogo, ora inabitato, un tempo vissero tante persone, vi sono le rovine di vecchie tradizioni che coprono i ricordi di una civiltà etrusca e di una più recente civiltà contadina, legata strettamente alla ciclicità del mondo agricolo e pastorale, in cui si perde il tempo nella codifica rituale che scandisce l'effetto del clima sulle stagioni. Se si chiudono gli occhi parlano ancora i sentieri, anche se hanno vissuto gli umori di più di duecentocinquanta stagioni, raccontano le tradizioni sotto la pioggia, la nebbia o il sole; sotto i castagni, i pioppi, i pini, le querce. Ogni angolo ha il suo pezzo di storia, che vive ancora del proprio passato, e sotto la polvere del tempo s'insinua, con un odore di vite dimenticate che camminano come spettri, percorrendo vecchie strade sterrate con l'unico intento di essere ricordate nella memoria collettiva. I racconti che riguardano questa gente sono legati, in qualche modo, l'uno all'altro... -
Giunone
Un originale dramma che possiede una struttura classica della tragedia greco-romana, che mesce in sé, vorticosamente, passato e presente; costituita da un Prologo iniziale seguito dal Parodo, tredici episodi che si alternano in dodici Stasimi e un Esodo finale dove è racchiuso tutto il suo Pathos. Sequenze sceniche del dramma, inoltre, che si susseguono dalle campagne laziali della bassa tuscia, nei pressi dell'antica città di Falerii Novi, fino all'interno delle vecchie mura romane, poggiando su di un parallelismo atemporale in cui si apre una prospettiva poliedrica della realtà storica e attuale della nostra cultura, dall'età pre-romana sino ad oggi. Un'indagine della società collettiva che abbraccia ed esplora i suoi mutevoli e peculiari aspetti secondo la sua originaria piattaforma olimpica. La visione di ""un quadro bucolico-mitologico di rara bellezza e precisione mitologica"""" nelle parole del professore Serafino Massoni."" -
Corona di Muse
"Ci sono poeti che non avrei mai voluto conoscere né incontrare e poi ci sono quelli per cui ringrazio Dio d'averli incontrati, riconosciuti ed essermi riconosciuto nelle loro liriche. D'altra parte un poeta è come una di quelle persone che incontri per caso, può capitare che scatti quella scintilla che ti fa entrare in una strana e rara sintonia, oppure non scatta e non c'è verso di farla scattare. La conoscenza e il coinvolgimento con le poesie sono poi tutt'altra storia che spesso esula dalla simpatia per il poeta. Può non scattare l'alchimia ineffabile e cosmica con la persona, ma ci si può innamorare perdutamente di una sua opera. Credo accada più con i brani musicali che con le opere di letteratura. Con Lorenzo Riviezzo sta accadendo quanto scritto sopra. Ho conosciuto prima le poesie e poi lui, il poeta, con la sua sfrontata gioventù, con la sua aria da condottiero sulla rupe a guardare il confine da difendere o l'orizzonte da raggiungere. Sono stato letteralmente rapito dal suo scrivere e dal suo esprimere in poesia le emozioni, le pulsioni, i sentimenti, le rabbie, i desideri [...]."""" (Dalla Prefazione di Alberto D'Atanasio)." -
Gli orari del cuore
"In quest'opera, il poeta si mette a nudo confidandoci, quasi come fosse un diario, le proprie emozioni. 'Gli orari del cuore' non è che un insieme di emozioni scritte, personali e soggettive che sono un immenso dono per chiunque volesse coglierlo."""" (Dalla Prefazione di Valerio Di Lorenzo)" -
Gesta
Lance, Tyrus e Sue, tre vite che corrono a lungo parallele, su binari distanti tra loro, sia nel tempo che nello spazio. Tre storie che finiranno per attrarsi incrociando i destini dei tre protagonisti, determinando esiti impensabili per ognuno di essi, deviazioni funamboliche dall'originale cammino di ricerca personale intrapreso all'inizio del loro percorso interiore. ""Conosco un posto alla fine del mondo. Per arrivarci devi percorrere miglia e miglia di campi di granturco baciati dal sole, senza guardarti indietro. Questo luogo non è segnato sulle mappe, perciò ti puoi affidare solo a te stessa. Quando ci sono stata, la prima volta, ho sentito l'odore della terra e dei vermi brulicanti in essa, il frusciare del fieno attraversato dal vento e il sudore salato che mi pizzicava la pelle. In questo posto il passato si ferma, e la smette di correrti dietro. Sbuffa a distanza e le nuvole si aprono in cielo. C'è un'amaca sospesa fra due grossi alberi. Senti il suo dondolio ad acri di distanza. Sui tronchi di entrambi gli alberi sono infisse delle piccole scalette in legno. Solo che da una si può solo salire e dall'altra solo scendere..."""""" -
Eremiti al contrario
Questo libro racconta storie difficili dei nostri giorni. Protagoniste sono le ombre dei legami interni alla famiglia che finiscono talvolta per trasformare tutti in persone la cui condizione di solitudine dipende dall'essere assoggettati all'altro piuttosto che isolati dal mondo. Narrarsi, riuscendo ad attribuire un significato agli eventi che ci hanno segnato, può rappresentare il primo passo per ereditare anche una storia impossibile, capovolgendola e trasformandola in qualcosa di nuovo e originale. -
La poesia è più grande dei poeti
"Il mondo della nostra poetessa non si esaurisce in lei, ma tende all'infinito della coscienza e della fantasia, l'immaginazione creativa che genera la poesia. Tangibile è la raffigurazione della bellezza che da valore estetico si trasforma in valore etico, dal bello dunque al buono, che hanno la propria sintesi nell'amore, che è quello per il prossimo, per il bene amato, per la stessa umanità e per la natura, fattori che spiegano il motivo del """"canto"""" della poetessa. [...] Dalla nota di Stefano Mangione[...] Carmelisa Nicolò dà voce al vento, al cielo, al verde, alla nebbia, ai gatti, ai gabbiani, alle rondini, alle pietre: attraverso personificazioni, metafore e similitudini tesse un dialogo profondo con la realtà e la scruta per trarne giovamento, per raggiungere un canto che dissolva la paura. [...]"""" (Dalla prefazione di Patrizia Modafferi)" -
Nate sulla roccia
"Manca la ragione. Un lettore, anche distratto, la prima cosa che nota in questa silloge è l'assenza di una qualsiasi... ragione. È una raccolta che è tutto, tranne che ragionata. E soprattutto è senza tempo! Sempre di là da venire e insieme ieri e pure oggi... """" (Dalla Prefazione di Giuseppe La Spina)" -
Post meridiem
Post meridiem (Parte I) Scarti Languore d'Agosto, Agosto fertile vai per controviali con le immagini in testa. Una raccolta confusa di radiofrequenze, riflessi amaranto; si avverte qualcosa, come uno scarto. Necessario e accessorio si stratificano, ti accorgi che un'altra verità tiene banco. Di fronte a te, il tremulo schermo d'afa; gente; in lontananza vedi molli silhouette dai contorni di filigrana. -
Autoritratto
"Arriva un momento nella vita, dove ogni uomo ha bisogno di guardarsi allo specchio. Ma uno specchio che riesca a riflettere in profondità, che riesca a farci vedere ciò che siamo stati, e ciò che siamo diventati. Da quello che vedremo, potremo fare il bilancio della nostra vita. È solo allora che sapremo se siamo stati dalla parte giusta della vita, o se avremo sprecato il nostro tempo inutilmente..."""" (Luca Bucciantini)" -
Il cielo di Vienna
"La silloge di Mirella Putortì, con liriche di intenso afflato poetico, con metafore di parole e suoni, pulsano di tensioni esistenziali e svelano un """"io creativo"""" malinconico, graffiante e sognante nello stesso tempo. Per la poetessa, infatti, la vita è cammino senza meta che squarcia i calcagni di ferite, e il tempo, che trascorre inesorabile, va pugnalando l'uomo con i suoi sorrisi briosi e amari, il sorriso del tempo mi pugnala... ."""" (Dalla prefazione di Francesca Vitello)" -
Da capolinea a capolinea
"""""Da capolinea a capolinea"""" è una raccolta poetica di dolori e di piaceri. Ogni giorno è un nuovo giorno da bruciare o da vivere nel pieno del suo significato. Tutto è possibile nulla è scontato"""". (Cinzia Laila Cosenza)" -
Il dottore delle rane
Stralcio dal libro: ""... Ma Galvani, Lucia Galeazzi, sua madre erano troppo lontani, gli camminavano troppo avanti. Qualcos'altro doveva pur esistere per chi come lui aveva vissuto solo di incertezze. E forse quel qualcosa era proprio questo: riuscire a utilizzare anche il logoro strumento del suo esistere, accettare i propri dubbi, metterli sul conto di un bilancio in qualche modo positivo. Era troppo tardi per esplorare altri mondi; non gli restava che il suo stentato sentiero in un tempo anch'esso angusto e periclitante. E forse poteva dedicare un po' di amore anche ad esso, anche al proprio fiore che non gli era riuscito di coltivare ogni giorno, ma - inatteso miracolo - continuava a vivere, a non morire... ."""""" -
E quella porta si aprì al mondo
"Le poesie di Gerolama Dina Maesano sono un florilegio di sentimenti: passione, dolore, malinconia... desideri; che come le sfaccettature di un diamante fanno parte di un'unica preziosa gemma: l'amore. Nella fluidità dei versi si coglie l'intensità delle emozioni, il profondo sentire dell'autrice e la precisa volontà di comunicare con immediatezza."""" (Dalla nota critica di Gianfranco Aricò)"