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Sulle cose che mi sono successe
Pubblicato per la prima volta in Cile nel 1990 a spese dell'autore, ""Sulle cose che mi sono successe"""" è il diario intimo di un uomo comune, una successione di osservazioni e descrizioni, piccoli avvenimenti e brevi conversazioni, fenomeni quotidiani liberi dalla responsabilità di dover avere per forza un qualche significato. Dopo aver circolato tra i lettori in maniera informale, il libro di Marcelo Matthey è diventato negli anni oggetto di mitizzazione letteraria, è stato studiato all'università e trasformato nella sceneggiatura di un breve documentario. Probabilmente perché racconta, con una prosa neutra e distaccata, la materia stessa di cui è fatta la vita: accadimenti e riflessioni che in genere si perdono nel tempo e che qui invece lasciano una traccia indelebile."" -
Space invaders. Nuova ediz.
Ormai adulti e dispersi nelle proprie vite, un gruppo di amici d'infanzia è ossessionato dai ricordi, carichi di innocenza e al tempo stesso di tensione, di una compagna di scuola, scomparsa misteriosamente durante la dittatura militare cilena. In una trama onirica e a tratti surreale, composta da brevi scene, ""Space Invaders"""" intreccia videogiochi e astronavi, Chevrolet rosso fuoco e mani di legno, bambini spia e bambini militanti, marce di protesta e bandiere fiammeggianti, per raccontare l'orrore attraverso gli occhi dei giovani protagonisti."" -
Irraccontabili
Irraccontabili riunisce i primi racconti di Pedro Lemebel, gli unici che scriverà nella sua vita: è una raccolta di storie e personaggi indicibili, soprattutto in quegli anni di dittatura, paura e censura, e contiene già il germe di quella che sarà l'intera produzione letteraria di Lemebel.Nel 1986 Pedro Lemebel è ancora Pedro Mardones, un acuto ma anonimo professore di storia dell'arte che non ha ancora adottato il cognome materno con cui diventerà famoso in tutto il mondo. Frequenta il laboratorio di scrittura di Pía Barros e pubblica i suoi primi racconti in un'edizione da 300 esemplari illustrati e stampati su semplice carta kraft, un libro-oggetto che vende lungo le strade del barrio Bellavista di Santiago. Irraccontabili riunisce i primi racconti di Pedro Lemebel, gli unici che scriverà nella sua vita: è una raccolta di storie e personaggi indicibili, soprattutto in quegli anni di dittatura, paura e censura – vi appaiono preti libidinosi, militari arroganti, madri guerriere, Babbi Natali pedofili – e contiene già il germe di quella che sarà l'intera produzione letteraria di Lemebel, la tenerezza, la violenza, il lirismo e l'ironia della sua scrittura ma soprattutto la dimensione politica e di denuncia sociale che lo definiranno come autore e artista. I racconti sono accompagnati dalle stesse illustrazioni che impreziosivano quei 300 esemplari che Lemebel e Barros assemblarono a mano, guidati dal desiderio di ""trasformare la miseria in dignità""""."" -
Canalnero. Le indagini di Vivian Deacon
Vivian Deacon ha lasciato Ferrara e si è trasferita a Magnolina, una piccola comunità del Polesine incastonata tra due fiumi. Vive con l'amica Zenaide, coltiva erbe aromatiche, frequenta l'unico bar del paese e si dedica alla fotografia. Il dolore e la solitudine del passato sembrano lontani, quando una sera, alla Festa dell'Unità di Crespino, assiste all'improvvisa morte di Ettore Berti, un distinto signore che poco prima l'aveva invitata a ballare. La tesi dell'infarto lascia molti dubbi nei pensieri di Vivian, che alle conoscenze di medicina somma l'intuito, eredità degli anni passati a vivere per strada, e il desiderio di rendere giustizia a chi le ha riservato un gesto gentile. Aiutata dal suo braccio destro Pietro e accompagnata da personaggi pittoreschi e ricchi di umanità, Vivian Deacon scoprirà che dietro la morte di Berti si nascondono terribili misteri che non chiedono altro che venire alla luce. Tra gli infiniti spazi della pianura polesana, in quei luoghi-non luoghi che la penna di Marco Belli, fotografo oltre che scrittore, descrive in modo vivido e autentico, l'eccentrica detective-clochard già protagonista dell'indagine ""Uno sbaffo di cipria"""" torna a raccontarci la vita da un punto di vista inusuale, capovolgendo ancora una volta le nostre certezze."" -
Niños. Ediz. a colori
Menzione speciale Bologna Children's Book Fair 2021 - Premio Colibrì Ibby CileAlicia fa un regalo al vento, Rafael confronta il sole con un'arancia, Jaime disegna insetti, José inventa un dizionario tutto suo, Mercedes e Nelson scoprono la luna, Sergio semina parole, Hugo sarà un poeta.«María José Ferrada dimostra un grande rispetto nei confronti dell'infanzia e una conoscenza profonda della relazione tra il mondo infantile e la poesia» – Giuria del Premio Iberoamericano SM de Literatura Infantil y JuvenilNiños della scrittrice cilena María José Ferrada, con le illustrazioni dell'artista venezuelana María Elena Valdez, è un incantevole inno alla vita e alla spensieratezza dell'infanzia, una raccolta di testi poetici, delicati ed essenziali come haiku giapponesi, che hanno come protagonisti 34 bambini colti nella magia della loro quotidianità. Niños è anche un libro della memoria perché è dedicato alle 34 piccole vittime della dittatura cilena, 34 giovani vite che l'orrore ha spezzato e che in queste pagine possono tornare a giocare, a ridere e sognare. -
Sprinters. Una storia di Colonia Dignidad
Sprinters racconta, attraverso l'incontro di due donne molto diverse, la vicenda reale di Colonia Dignidad, colonia tedesca stabilitasi nel sud del Cile e guidata dall'ex gerarca nazista Paul Schäfer. La vicenda della misteriosa morte di un bambino si intreccia alla storia del paese in questo potente romanzo documentario, accompagnato e impreziosito dalle illustrazioni di Rodrigo Elgueta.rn«Ci sono storie che ci perseguitano. Molto prima di averle scritte e persino dopo averle pubblicate. Con questo libro è andata così. Non che sia una cosa strana: è nella natura di Colonia Dignidad intrappolare coloro che vi si avvicinano. Perché Colonia Dignidad è un caso aperto che si rifiuta di essere chiuso, un groviglio che compare e ricompare, di continuo» – Lola Larra«Come raccontiamo al mondo quello che siamo stati capaci di tollerare? Come possiamo farci carico di quello che è successo a Colonia Dignidad? Quanto ci riguarda da vicino? Con sensibilità, distacco, sagacia e lucidità, Lola Larra cerca di rispondere a queste domande e nel farlo ci regala un libro potente» – Nona Fernández«Un romanzo sulla sopravvivenza dello spirito nazista in Cile» – Jorge CarriónUn bambino di otto anni muore durante una battuta di caccia nei boschi di Colonia Dignidad. Sono gli anni Ottanta e il villaggio di immigrati tedeschi fondato nel Sud del Cile dal carismatico Zio Paul, ex militante della Gioventù hitleriana, è un luogo isolato dal resto del mondo, con le proprie regole e i propri segreti ben custoditi. Nessuno farà domande e della morte del piccolo Hartmut Münch rimarrà solo una tomba senza nome. Vent'anni dopo, Lutgarda, una donna ruvida e caparbia cresciuta nella colonia, decide di far luce sulla vicenda. E sarà per mettere insieme gli ultimi tasselli di questo mistero che avrà bisogno dell'aiuto di un'altra donna, la disincantata voce narrante del romanzo, una giornalista che per anni ha inseguito senza successo i fantasmi di Colonia Dignidad. Sprinters racconta una storia tanto terribile quanto reale, dove convivono legami con il nazismo e la dittatura di Pinochet, fanatismo religioso, traffico di armi e pedofilia. Lo fa intrecciando fiction e cronaca, coinvolgendo il lettore in una vicenda intima e commovente, quella di due donne coraggiose unite dal desiderio di verità e giustizia. -
Chilean electric
Santiago del Cile, 1883. La luce elettrica illumina per la prima volta Plaza de Armas trasformando in un lampo la vita delle persone e il volto della città. Una bambina assiste alla cerimonia, affascinata e spaventata da quel bagliore che si burla del tempo. Molti anni dopo, interpretando gli indizi nascosti nei racconti della propria infanzia, sua nipote ripercorre le strade di Santiago e quelle della memoria per salvare dalle ombre i ricordi e il dono ereditato dalla nonna. In un continuo salto tra passato e presente, finzione e realtà, Nona Fernández costruisce la sua personale genealogia della luce. -
Il futuro è un posto strano
La Caldini, giornalista ed ex militante di sinistra, insegna scrittura in un piccolo istituto di Santiago. Dopo la separazione viene accusata dal marito, anch'egli ex militante di sinistra e scrittore in crisi, di abbandono del tetto coniugale. Sarà per difendersi che dovrà ricostruire un passato che sembra aver dimenticato. Quasi come se la storia riguardasse un'altra, scopre così una vita di lotta contro la dittatura, di solidarietà con i compagni di partito, di proteste e sparizioni. Accompagnata da un ex prigioniero politico, emblema degli ideali di lotta e integrità, e da un'avvocata, che di quegli stessi ideali è invece il simbolo del fallimento, la Caldini si metterà sulle tracce di sé stessa e di un'intera generazione che ha creduto in un futuro migliore. -
Non leggere i fratelli Grimm
In un continuo confronto tra innocenza e perversione, colpa e candore, Non leggere i fratelli Grimm, romanzo d’esordio del cileno Iván Maureira, parla al desiderio di ognuno di noi di essere amati, del risentimento che nasce quando questo amore ci viene negato e di come l’infanzia sia il teatro di prova di tutti i nostri futuri delitti.«Qualcosa si agitava dentro di lui. Gli sembrava che all'improvviso una forza sconosciuta avesse iniziato a contorcersi nelle sue viscere, spazzando via tutto quello che era stato fino ad allora. Gabriel camminava per le strade di Valparaíso, ma in realtà si faceva largo nel bosco che da quel momento, e per molti anni, lo avrebbe tenuto separato dal resto delle persone.»È il 1939 quando Diane Burbank, rappresentante della Disney Company, sbarca per la prima volta in Cile con l'incarico di consegnare al distributore locale le pellicole di Biancaneve, il primo lungometraggio animato al mondo, un adattamento del ben più cruento racconto dei fratelli Grimm. Ma le cose non andranno come previsto né quella volta né la successiva, trent’anni dopo, quando Diane tornerà a Valparaíso per fare visita al suo vecchio amore porteño. Morirà infatti dando alla luce il piccolo Gabriel, la cui sorte sembra segnata dal destino. Cresciuto da Anastasia, Gabriel verrà ben presto contagiato dalle ossessioni della bambinaia e quando assisterà a un un evento tragico inizierà a perdersi tra sentieri solitari e oscuri. Seguendo le orme di Émile Dubois, leggendario serial killer, Gabriel si trasformerà in un crudele assassino, convinto di poter punire la colpa con il peccato. -
Inri
Legate una all'altra da continui rimandi, le poesie di INRI compongono un unico ciclo poetico-narrativo che intreccia i sublimi paesaggi del Cile alla barbarie dell'animo umano. Protagonista di questa melodia che commuove e ipnotizza è la moltitudine di corpi senza nome cui è stato negato un ultimo abbraccio, un ultimo saluto, un ultimo sogno. I desaparecidos della dittatura sono ora pasture per pesci, fiocchi di neve, conigli feriti, fantasmi abbandonati in una nave inclinata nel deserto di Atacama. Sono loro i resti di una gioventù perduta, di speranze infrante. Sono come Cristo. E anche in queste pagine la caduta vive nel contrasto con l'ascesa, la morte in quello con la resurrezione, l'atrocità in quello con la dolcezza. Dolcezza delle madri come Viviana, che coccola i pesci carnivori perché nelle loro pance c'è il figlio. E dolcezza della natura, che si fa carico della violenza umana e culla quelle spoglie senza vita. Di questa folla di scomparsi si colgono soltanto alcuni nomi: Bruno, Susana, Odette, María, Rubén. Gli altri sono destinati all'oblio, a meno che l'arte non li riscatti e dia loro una salvezza. -
Folle affanno. Cronache del contagio
"Folle affanno"""" è una raccolta di trentaquattro cronache urbane e un poema-manifesto per un folgorante inno alla libertà di pensiero, azione e amore. Tra gli anni Settanta e Ottanta una doppia piaga si abbatte sul Cile: la dittatura militare di Pinochet e la diffusione dell'epidemia di AIDS. Pedro Lemebel si fa portavoce della comunità omosessuale e transessuale, in quegli anni decimata dal virus, raccontando un mondo folle e disperato, ironico e solidale anche di fronte alla tragedia. Con una prosa graffiante e variopinta, lo scrittore e artista cileno rende omaggio alle locas, regine proletarie della strada e della disco, che tra piume e tacchi a spillo diventano il simbolo di ogni forma di marginalità e resistenza. Intrecciando biografia, giornalismo culturale e linguaggio poetico, Lemebel affronta temi universali come la lotta per i diritti civili, l'emancipazione sessuale, il colonialismo culturale, l'imperialismo economico, la questione indigena e l'identità di genere." -
Noi, i Selk'nam. Storia di una resistenza
Un popolo che si credeva estinto. Il fascino di una terra alla fine del mondo. La storia di un grande inganno. Cacciatori e raccoglitori nomadi, custodi di una ritualità ricca e suggestiva che affonda le radici in un'antica società matriarcale, i Selk'nam si insediarono nella Terra del Fuoco, all'estremo sud del continente americano, più di 10.000 anni fa e lì vissero, circondati da una natura inospitale, fino a quando la fame di oro e terreni incolti, la smania di evangelizzazione e la crudeltà dei conquistatori non diedero vita a un tremendo genocidio. Strappati alle loro terre, rinchiusi nelle missioni, uccisi o messi in mostra come animali nelle gabbie degli zoo europei, i Selk'nam pagarono un tributo altissimo alla colonizzazione. Cosa rimane oggi di questo popolo leggendario? Come può il suo tragico passato illuminare il futuro della convivenza tra i popoli? Intrecciando la ricostruzione storica con le testimonianze di artisti e studiosi contemporanei che hanno contribuito a far conoscere il destino dei Selk'nam, la graphic novel di Carlos Reyes e Rodrigo Elgueta è un affascinante viaggio alla scoperta delle origini, della mitologia e della cosmovisione di una popolazione che si credeva estinta e che invece oggi rivendica la propria esistenza e lotta per essere riconosciuta, nel tentativo - sempre più urgente per tutti - di riscrivere la versione ufficiale della storia. -
Commedie del vespero e della notte
Comunità che sopravvivono al dolore scegliendo in modo arbitrario qualcuno che soffra per tutti, senzatetto che costruiscono la propria dimora con la rabbia accumulata in decenni di frustrazioni, enormi creature senz'occhi né orecchi tra le cui carni si viene inghiottiti dall'oblio. Due anni dopo l'uscita delle sue ""Piccole apocalissi"""", Livio Santoro torna con una nuova raccolta di racconti fantastici. Testi brevi e brevissimi, nei quali il talento visionario dell'autore prende forma in una prosa densa e musicale che sfiora la poesia. Tra atmosfere cupe e scenari estremi, in ognuna di queste """"commedie"""" si avverte in sottofondo il ghigno inquietante della tenebra."" -
Souza
Improvvise apparizioni di Borges in una metro del XXI secolo e un giovane operaio che incontra il suo doppio. Così inizia ""Souza"""", prima novella di Nina Avellaneda, un libro onirico ed enigmatico che racconta una storia d'amore in dissolvenza. Luiza ha tentato il suicidio e ora porta in scena protocolli di sicurezza nei cantieri edili. Souza ha trovato la propria stabilità posando pavimenti nei grattacieli di Santiago. Luiza è stata un'attrice di teatro, ha un carattere irascibile ed è ossessionata dal controllo. Souza è un uomo sensibile e contemplativo, che possiede ricordi inspiegabili. Quasi come se fosse stato un altro. Come se a tratti fosse effettivamente un altro. Si conoscono, si accompagnano. E per un breve tratto delle loro vite si salvano a vicenda. Fino a quando Luiza decide di abbandonare il Cile, lasciando a Souza il compito di riempire il vuoto dell'assenza. Attraverso una trama dai contorni sfumati e una scrittura sorprendentemente lirica, Nina Avellaneda affronta il controverso tema dell'identità e riflette sui limiti del linguaggio quando è chiamato a raccontare la nostra intimità."" -
Autostop per la rivoluzione
Una giovane donna di 22 anni parte da un Cile in piena dittatura per conoscere la rivoluzione sandinista. Per sei mesi viaggia in autostop attraverso il continente latinoamericano con il sogno di fare la giornalista e raccontare come si rovesciano i tiranni e si mettono in pratica i grandi ideali. A 45 anni la stessa donna non scrive più cronache sovversive ma sdolcinate sceneggiature su commissione. In un momento di crisi, tornerà in Nicaragua da turista. Anni dopo, la protagonista del libro tenterà di mettere insieme i pezzi della propria vita grazie agli appunti presi durante i suoi viaggi. Con una scrittura lucida ed evocativa, ""Autostop per la rivoluzione"""" è molte cose: l'appassionante storia di un viaggio nel cuore della rivoluzione sandinista, una riflessione sui mutamenti che coinvolgono il nostro corpo, la nostra identità e i nostri ideali, un raffinato esempio di archeologia narrativa, nel quale Cynthia Rimsky ci rende complici e testimoni del suo lavoro di ricerca e memoria."" -
La morte goccia a goccia
Il ritmo lento, la pioggia battente, il mate che passa di bocca in bocca. Bastano poche righe per scivolare nell'atmosfera magica e sospesa del nuovo libro di Andrés Montero, una raccolta di storie che si intrecciano tra loro in una narrazione circolare che ricorda il rincorrersi del tempo, della vita con la morte. Sei racconti ambientati nel sud del Cile, una terra selvaggia e inospitale, ricca di misteri e antiche tradizioni, tra il podere Las Nalcas e una gelida baia di pescatori, dove un viaggiatore venuto da lontano giunge per caso in una notte di tempesta. Il suo arrivo innesca una serie di vicende tragiche e grottesche, dove le persone non sono ciò che sembrano, i segreti premono per essere svelati e gli uomini si salvano a vicenda poco prima di ammazzarsi. Commovente e lirico, ""La morte goccia a goccia parla di morte"""", è vero, ma in un formidabile gioco di contrasti quello che lascia al lettore è un inno alla vita e alla purezza dei suoi momenti più autentici: giocare una partita a carte tra amici, stringere una mano per sapere di non essere soli, guardare il mare sentendo la nostalgia per chi se ne va e l'amore per chi resta."" -
Sulle corde del tempo. Una storia degli Inti-Illimani
Ripercorrere la storia degli Inti Illimani, il leggendario gruppo musicale nato a Santiago del Cile nel 1967, significa intraprendere un viaggio nei principali fatti sociali, politici e culturali degli ultimi cinquant'anni. La loro vicenda si intreccia infatti con la parabola di un movimento planetario che ha creduto nella possibilità di un mondo diverso, più giusto e libero. Di quel movimento, gli Inti Illimani hanno suonato buona parte della colonna sonora, unendo musica e impegno civile, folclore e innovazione. Incalzato dalle domande dello scrittore e amico Federico Bonadonna, il musicista Jorge Coulón, tra i fondatori del complesso, racconta in queste pagine la sua storia degli Inti Illimani, dalle grandi collaborazioni (Víctor Jara, Patricio Manns, Federico Fellini e Peter Gabriel, tra gli altri), al rapporto talvolta conflittuale con l'Italia (dove i componenti hanno vissuto per 15 anni, in esilio dal Cile di Pinochet), fino alle diverse crisi del complesso e all'uscita del direttore artistico, che formerà un altro gruppo. Un libro-dialogo dove trovano posto ricordi personali, memoria collettiva e uno sguardo illuminato sul futuro che verrà. -
La casa sul cartello
Stanco del suo lavoro come operaio in una fabbrica di PVC, Ramón sale su una enorme insegna della Coca-Cola e decide di restare a vivere lì. È stato assunto come custode del cartello, per evitare che qualcuno rubi i riflettori, e al suo capo non importa che rimanga sul luogo di lavoro ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. In quel nido fatiscente, Ramón si sente al riparo dall'assordante ""rumore del mondo"""". Gli unici a fargli visita sono la compagna Paulina e il nipote Miguel - un ragazzino di undici anni, sensibile e sognatore, voce narrante del romanzo - mentre gli abitanti delle palazzine circostanti mormorano che Ramón sia diventato stupido o pazzo. L'arrivo di un gruppo di senzatetto non fa altro che aumentare il disagio dei vicini, che avvertono quanto sia precario l'ordine costruito in anni di fatiche e meschinità. La tragica scomparsa di un bambino delle palazzine trasforma infine la tensione in una cieca esplosione di rabbia. Unendo linguaggio poetico, critica sociale e tenera ironia, «La casa sul cartello» è un invito luminoso e commovente a sollevare il nostro sguardo, liberarci da ogni ipocrisia e trasformarci in uomini-uccello, donne-pesce e bambini-lupo, per trovare finalmente il nostro posto nel mondo."" -
Territorio di fuga
Lili ha dodici anni, poche amicizie e due fratelli più piccoli. Corre in bici per le strade del quartiere e dentro felpe di tre taglie più grandi cerca di nascondere un corpo che inizia a sfuggire al suo controllo. Con sguardo incredulo e impotente osserva la madre, una donna inquieta e ostinata, che nel tentativo estremo di ritrovarsi sceglie di abbandonare i figli e di unirsi alla setta religiosa di Osho. Ma Lili è anche una donna adulta, enigmatica e riservata, che porta dentro di sé la memoria storica della sua famiglia, una mappa generazionale fatta di ferite e di piccoli momenti di gioia. Nella sua ritrosia ad abbandonarsi all'amore, scopriremo la fragilità della sua vita affettiva, i frammenti di cui si compone la sua identità. Una storia che racconta quello che per molti versi è ancora un tabù: cosa succede quando una donna, una madre, mette sé stessa prima degli affetti più cari e fugge per sondare i limiti della propria libertà? -
Yomurí
Sbattuto fuori casa dalla quinta moglie, Kovacs, ex diplomatico in pensione e gran seduttore, chiede alla figlia Eliza di aiutarlo a realizzare il suo ultimo desiderio: vuole riportare la pace in famiglia ricongiungendosi con l’ultima figlia, Sonya. Eliza acconsente e i due partono per un periglioso viaggio verso il sud del Cile. Nella stessa direzione si muovono Carri, una giovane in cerca delle proprie radici, e un gruppo di nativi decisi a rioccupare un territorio appartenuto in passato alle loro famiglie. Per tutti Yomurí rappresenta la destinazione finale e insieme il simbolo di quello che nella vita continua a sfuggirci, un’utopia che si allontana ogni volta che stiamo per raggiungerla. Accolti nelle case mobili dei nativi, Kovacs ed Eliza inizieranno ben presto a sentirsi parte della comunità fino a quando l’illusione di una nuova pace travolgerà anche le loro vite.