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Cronache da bordo ring. Ali, Hagler, Tyson e gli altri
Viaggi, appunti, note sparse su foglietti volanti, ritagli. In ""Cronache da bordo ring"""" Claudio Colombo condivide il bottino di esperienze di una ultratrentennale avventura al Corriere della Sera. Da bordo ring la prospettiva è migliore. C'è la giusta distanza per seguire la traiettoria di un colpo ben portato, ma anche la possibilità di scrutare negli occhi i due contendenti, intuirne prima le loro azioni, cogliere l'attimo in cui si decide un attacco o si accetta la resa. Da qui il pugilato è un'altra cosa: è coraggio, sudore, movimento, respiro, dolore. È magia che si rinnova ad ogni sfida.L'autore segue e racconta i match dei campioni più celebrati, e ricorda i colloqui con molti dei personaggi, stranieri e italiani, che hanno contribuito a costruire la leggenda di questo sport. Nomi iconici come Ali, Foreman, Hagler e Tyson, ma anche """"outsider"""" e """"perdenti"""" con i quali indagare il mistero e il significato di una disciplina nata con l'uomo."" -
Antialmanacco del calcio
L'antialmanacco di Carlo Martinelli dribbla albi, palloni e scarpe d'oro, statistiche, carriere esemplari, polemiche da Var Sport, moviole. Tutto quel che vi troverete è stato diligentemente attinto solo ed esclusivamente dalla cara vecchia carta. E come era, è stato restituito a queste pagine. Non una riga in più. Marilyn in campo, Cantona che scalcia, Zidane che dà fuori di testa, la Juve operaia antiAgnelli, il sorriso di Nobby Stiles, il modulo 0-3-7 applicato troppo poco. Trecentosessantacinque giorni di avvenimenti calcistici assai particolari, lungo un secolo e oltre. Questo antialmanacco citazionista (con postfazione di Gianvittorio Randaccio) è anche un tentativo di détournement, di deviazione dal senso comune pallonaro. Bagliori, romanticherie, porcherie, ribellioni, velleità, gesti esemplari. Immancabili: sangue, sesso e soldi. Per la gioia, e talvolta la sacrosanta indignazione, che sempre accompagna chi va per archivi, coltiva la memoria e rifugge l'ovvio, il consueto, il consolidato. -
Sulla sirena. Livorno-Milano 1989
Il 27 maggio 1989 va in scena il più incredibile epilogo nella storia del campionato di basket italiano. L'Enichem Libertas Livorno e la Philips Olimpia Milano si sfidano in Gara 5 della finale scudetto, chi vince è campione d'Italia. Di fronte ci sono due team costruiti con filosofie, ambizioni ed esigenze totalmente diverse. La Libertas, composta da ragazzi alla loro prima esperienza ad altissimo livello, ha un legame affettivo strettissimo con la città. L'Olimpia ha dominato il decennio della pallacanestro italiana, arrivando sempre in finale dal 1982 e già che c'era ha pure vinto due Coppe dei Campioni.La partita è equilibrata, indecisa fino all'ultimo: sulla sirena il giocatore di Livorno Andrea Forti realizza il canestro che permette alla sua squadra di andare avanti nel punteggio. Un arbitro indica che è stato segnato in tempo, l'altro no. Per circa venti minuti Livorno festeggia il suo primo storico scudetto, poi all'improvviso tutto cambia. Il titolo sfugge per centesimi, forse millesimi di secondo, sempre ammesso che il confine del tempo di gioco sia stato superato. ""Sulla sirena"""" è la storia dello scudetto di Milano e del non scudetto di Livorno."" -
Il pallone ai tempi di Tino Asprilla
Seguire il cammino di Faustino Hernàn Hinestroza Asprilla, un ragazzo ribelle e scapestrato che voleva fare il musicista di salsa, significa riportare alla luce il grande periodo del Parma, raccontandone personaggi d'altri tempi come Nevio Scala, Calisto Tanzi, Giambattista Pastorello, gente che ha provato a capire il calciatore colombiano e non sempre è riuscita nello scopo. In queste pagine si trovano alcune coppe, qualche gol spettacolare, ma soprattutto tante avventure irripetibili, tante donne, tanti aneddoti rivissuti attraverso la voce di dirigenti, ex compagni di squadra, giornalisti colombiani e italiani. ""Il pallone ai tempi di Tino Asprilla"""" è la storia di qualcosa che non potrà mai più tornare, perché quello che si poteva vivere negli anni Novanta non può essere rivissuto. Nell'era dei social network e della comunicazione globalizzata niente è più come prima e uno come Asprilla, il calciatore più amato di sempre a Parma, alla prima marachella si troverebbe dentro ad un'incredibile bufera mediatica. Figuriamoci alla millesima."" -
Boniperti: il calcio è una cosa meravigliosa
Il Giampiero Boniperti calciatore di Mario Pennacchia è il protagonista di un vero e proprio romanzo di formazione: è il ragazzino di Barengo patito di calcio, lo studente di agraria dai Salesiani di Arona e Novara che spopola nei tornei amatoriali prima di esordire nella Juventus a meno di diciannove anni; è il nemico per la pelle degli amati e sempre rimpianti campionissimi del Grande Torino, specie i suoi contubernali (Bacigalupo, Martelli, Rigamonti) nelle trattorie da scapoli di via Nizza; è il solo italiano chiamato a disputare nel ""Resto d'Europa"""" la partita contro i maestri inglesi, quando segna due gol in assolo nella nebbia di Wembley; è infine il centravanti della Juventus 1950, con il tempo riciclatosi mezzala di regia fra il gigante gallese John Charles e l'ineffabile scugnizzo Enrique Omar Sivori. Uscite nel 1966 a puntate sul Corriere dello Sport e riunite solamente oggi in volume grazie al lavoro di ricerca di Marco De Polignol, le pagine ordiscono il bilancio di tutta la carriera da calciatore. """"Il calcio è una cosa meravigliosa"""" è un omaggio ai coscritti Boniperti e Pennacchia, venuti a mancare nell'arco di pochi mesi del 2021."" -
Casagrande: all'inferno e ritorno
L'importante è essere contro. Uno stile di vita mai rinnegato e mai abbandonato. La vita di Wálter Casagrande Júnior è tutta così: avversari da battere sul campo, nemici da affrontare per strada e nella vita. Fantasmi, anche. Quello di un padre violento e alcolista poi redento fuori tempo massimo, quello delle droghe più devastanti, quello di una dittatura politica e culturale dalla quale evadere con qualunque mezzo. E il fantasma di Socrates, amico scaricato e poi ritrovato. La Democracia Corinthiana, la Seleção, il Porto, quattro stagioni ad Ascoli, una Coppa Italia con il Toro. Una storia di calcio che deborda quasi subito dalle righe bianche del campo, che spazia in quasi tutti i campi d'influenza del genere umano, che coinvolge come se fosse stata vissuta da un cugino o da un vicino di casa. È il viaggio di una rockstar all'inferno con biglietto di ritorno. Ripetuto varie volte come una tratta ordinaria. -
Scusa se lo chiamo futébol. Nuova ediz.
I brasiliani hanno inventato il calcio? Facile rispondere: no. Ma sicuramente ne hanno forgiato il lato artistico, portando quello che una volta era un gioco sullo stesso piano della musica, della letteratura, della pittura. Arte allo stato puro. Ed è per questo motivo che due giornalisti italiani, personaggi immaginari ma fino a un certo punto, si mettono in viaggio. Innamorati del Brasile e del calcio, Sergio e Lucio sono perfettamente padroni della lingua portoghese che si parla nel Paìs do futebòl e perfettamente integrati in quella realtà. Ogni trasferta in terra brasiliana è per la coppia di amici una buona occasione per andare a scoprire storie di pallone. Soprattutto di futebòl povero, quello che non viene visto da nessuno.Jaguarè Bezerra de Vasconcelos, uno spazio in tutte le storie del calcio brasiliano, senza avere una data di nascita e di morte. Il campioncino con una gamba sola. Il nottambulo Paulo Cesar. Il Pelè del Sergipe. Carlos Henrique Raposo, l'amico dei calciatori. Biro-Biro, la zazzera bionda del Corinthians. Dadà Maravilha, il centravanti che sostiene di aver segnato 499 gol di testa. Sono alcuni degli eroi dimenticati che in queste pagine trovano riscatto. -
Cortina41. Il Mondiale fantasma
Questa storia non si sarebbe mai dovuta scrivere. Anzi, per legittimo volere della Federazione Internazionale dello Sci, fu cancellata dagli annali immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma le imprese degli atleti che si imposero nel 1941 sulle nevi di Cortina, durante il Campionato del mondo di sci, furono più forti di ogni decisione della politica sportiva. Il Mondiale fantasma di Cortina 1941 fu uno dei momenti più alti della carriera di Celina Seghi. In quell'occasione la sciatrice abetonese, interruppe, almeno parzialmente, il dominio assoluto di Christl Cranz (sorella di Rudolf) che si era presentata a Cortina forte di 12 ori mondiali e un oro olimpico. Allora ventenne, Celina Seghi conquistò l'oro nello slalom e l'argento nella combinata, ma come tanti altri talenti della sua generazione perse gli anni migliori per colpa della guerra. Un ventenne Zeno Colò pur essendo uno dei giovani azzurri più promettenti, non partecipò alle gare; tuttavia da apripista fece registrare un tempo che lo avrebbe classificato sul podio. Al di là di ogni valutazione politica, il Mondiale fantasma del 1941 fu il più grande evento sportivo in tempo di guerra. -
Vi do un Bellotto. L'Ascoli di Rozzi, gli anni doriani, il pulmino e Amantino
L'allenatore Gianfranco Bellotto, ex calciatore con brillante carriera a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, racconta e si racconta con la collaborazione del giornalista Carlo Cruccu. Un lavoro a quattro mani che rende questo libro una sorta di intervista revival, ricca di spunti sulla vicenda personale del tecnico, ma anche sul calcio che cambia, sulla visione etica e professionale trasformata nel corso degli anni. Non è una celebrazione, semmai quasi una confessione fatta di rabbia e sentimento, risultati e speranze, gioie e delusioni di un ""uomo di campo"""" che ha ancora entusiasmo e voglia di soffrire per il pallone, ma deve necessariamente fare i conti con una anagrafe che lo avvicina al capolinea della carriera. Ma saltando oltre, facendo un pallonetto che scavalca gli anni d'oro di Ascoli, il rapporto doriano con Mantovani, gli inizi in panchina, le salvezze memorabili (Venezia), gli esoneri incredibili (Cagliari), ne esce il ritratto di uomo di sani principi, vincente all'esame sui valori della serietà e dell'onestà. E sconfitto, eventualmente, solo dall'idea di un calcio che sempre più spesso richiede venditori di proclami, fumo negli occhi, astuti comunicatori e maghi."" -
L' allegra banda. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Andiamo. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 3 anni. -
Primerime. Scopri e vedi da capo a piedi. Tra le rime indoviniamo quante parti ha il corpo umano! Ediz. a colori
Il cofanetto contiene 3 libricini: Un tesoro senza oro, Apriam la mano piano piano, Gambe e piedi: salta e siedi. Età di lettura: da 3 anni. -
I bambini arcobaleno e la Legge della vita di gruppo
Età di lettura: da 4 anni. -
Torte in festa. Chubby & Sticky. Vol. 4
A caccia di muffin dispettosi? E se fossero i piselli i più terribili e avventurosi, quelli che nessuno riesce mai ad acchiappare? Per il pentolino magico (Chubby) e il suo 'attendente' cucchiaio (Sticky) le avventure non si esauriscono mai! Anzi ogni volta è una vera sorpresa incontrare nuovi amici con i quali correre, inventare trabocchetti, superare prove e soprattutto divertirsi! Così i bambini sognano e si affezionano - attraverso la lettura a quei cibi mai considerati prima (o, peggio, tanto odiati prima): il pomodoro diventa il valoroso compagno di viaggi, il peperone un abile moschettiere e la carota una dolce fanciulla da portare in salvo... Età di lettura: da 7 anni. -
Indovina i miei gusti. Chubby & Sticky
Età di lettura: da 7 anni. -
Born to be wine. Persone oltre il vino
Un mondo affascinante, tutto da esplorare, fatto di vigneti, filari, uve da far maturare e da trasformare in vino. Un lavoro che coincide con la passione e con la voglia di ""plasmare"""" vini d'eccellenza, anche (o per fortuna!) in quantità limitate. Seguendo questa ricerca Arturo e Daniele Brambilla, padre e figlio appassionati e fondatori della società BaccoMinore, si sono messi alla ricerca di piccole cantine, vere perle enologiche italiane, raccontando la loro storia e il loro territorio."" -
Cucina da... gatti. Ricette da vero gourmet
Il loro comportamento altezzoso li rende animali unici, tra coccole e fusa sanno impadronirsi della casa e... pure della cucina visto che, anche la loro alimentazione, deve essere bilanciata e con ingredienti particolari! Un ricettario per gli amici gatti, nato dalle idee di Leonardo Cairo - anche fotografo dei piatti - e da Marco Vandoni. Pesce e carne la fanno da padroni, ma anche verdura, frutta e cereali: basta combinarli nel modo giusto per dare ai vostri animali un'attenzione in più! -
Vi presento il... chutney (e qualche confettura speciale)
Ogni stagione regala frutta e verdura a volontà, colorata, succosa e dal sapore invitante! Come trasformare questa ricchezza e renderla sempre protagonista della tavola di ogni giorno? Cosa fare di fronte a golose ciliegie, a un cesto di grosse albicocche, a tante deliziose cipolle o davanti a una cassetta colma di candidi cavolfiori? Semplice, basta realizzare appetitosi chutney, dolci confetture e buonissime marmellate. Per le dosi e i suggerimenti nell'accostare spezie e aromi è sufficiente affidarsi alla creatività di Laura Adani! I chutney di mango, di finocchi o di zucca e cannella, non saranno più solo una salsa di origine indiana, ma si trasformeranno in ricette ""tutte vostre"""" da proporre per pranzi e cene, in compagnia di pesce, carne e formaggi. Allo stesso modo non ci sarà più una crostata senza l'insuperabile confettura di pesche o mirtilli homemade, e nessuna colazione avrà la bontà del pane con la marmellata di arance o bergamotto preparata con le vostre mani!"" -
Storie di una degustatrice astemia. Il sapore agrodolce dei ricordi
Come si può essere affamati di ricordi? Le memorie di persone speciali diventano gli episodi di una saga intrigante, interpretati come una ricchezza da tramandare affinché, nella loro sbalorditiva verità, non rischino di “volare via come uno sbuffo di farina su una spianatoia”. rn""Li ricordano seduti, a fine maggio, davanti alla casa nella quale hanno abitato per diversi anni: lei con un cestino di fragole mature, lui con lo sguardo sereno.rn“Senti come sono buone con una punta di zucchero!”, diceva Carolina, imboccando il marito con una fragola, dopo averla leggermente tuffata nella zuccheriera.rn“Sì, hai ragione, hanno un buon sapore! Però, per me, le più dolci in assoluto, resteranno sempre quelle che abbiamo mangiato assieme tanto tempo fa, trovate per caso tra gli echi sordi della guerra.”rnrnrnTra racconti ed esperienze, Storie di una degustatrice astemia racconta fatti realmente accaduti, da quelli più amari della guerra sino a quelli più dolci e succulenti dell’amore. Ogni episodio ha come filo conduttore il cibo, descritto nella sua semplicità e nella sua importanza, dipinto attraverso una quotidianità lontana ma ammaliante, contraddistinta dal profumo di buono della vita, quello che non sazia mai. rnrnLe memorie di persone speciali diventano gli episodi di una saga intrigante, interpretati come una ricchezza da tramandare affinché, nella loro sbalorditiva verità, non rischino di “volare via come uno sbuffo di farina su una spianatoia”. Solo così il sapore delle fragole si plasma nell’amore tra due persone, l’odore polveroso della farina di castagne si mescola a quello tiepido e avvolgente del pane, oppure un pugno di riso si trasforma in una conquista tra violenza e determinazione. rnrnDiviso in 12 storie, 7 ambientate o interpretate da persone della Lunigiana, la valle in provincia di Massa Carrara, 5 ambientate e interpretate da protagonisti della Pianura Padana, nelle zone della provincia di Modena, il libro narra differenti vicende della vita tra momenti difficili e attimi di divertimento, il tutto con tono semplice e diretto."" -
Soul Vermouth. Il piacere di scoprirlo in ogni sua forma
Un simbolo dei primi del Novecento, presente in tutti i locali e, fino a qualche decennio fa, immancabile nelle vetrine di casa. È il Vermouth, il vino aromatizzato made in Italy, nato a Torino ma diffuso in tutto il Paese. Vissuto un lungo periodo di fama, tanto da identificare ""l'ora del Vermouth"""" come momento imprescindibile della giornata, dopo anni di oblio, oggi sta riprendendo il posto che gli spetta, dagli incontri conviviali con gli amici, sino all'after dinner. Nella versione Dry ed Extra Dry, Rosso, Bianco e Rosé, il Vermouth si conferma essere versatile e adatto alla miscelazione, rivisitando non solo i cocktail della tradizione ma abbinandosi anche a ricette originali. Una riscoperta di profumi e sapori che rendono questo vino aromatizzato uno spiritz da valorizzare, senza perdere mai di vista l'eleganza che lo contraddistingue.""