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Design. Una storia sbagliata
Tutto ciò che non è corpo, è design. Com'è cambiato il nostro mondo dopo l'arrivo dell'industria? Pervasivo, potente, ingombrante, autoreferenziale, esclusivo, il metodo di produzione industriale ha monopolizzato ogni spazio cambiando il nostro modo di vivere e vedere la vita. Oggi, guardandoci intorno, non troviamo più quasi nulla che non sia prodotto industrialmente. Tutto questo è design. Come ci siamo arrivati? Ci fa bene? Ci siamo persi qualcosa senza neppure accorgercene? Possiamo cambiare o finiremo anche noi con l'essere prodotti industrialmente? Cosa ha comportato questa trasformazione, oltre a maestose quantità di rifiuti che cominciano letteralmente a soffocarci? Costruiamo cose da tre milioni di anni e continuiamo a farlo, perché? Una cronaca scritta con il linguaggio dell'inchiesta giornalistica, date, luoghi, nomi di chi ha fatto cosa e perché. Una controstoria del design: segreti, peccati e virtù di una delle maggiori punte d'orgoglio del made in Italy. -
Bambini. Un manifesto politico
Perché bambini? Perché è tempo di svegliarsi. Perché per disinnescare la forza eversiva dell'infanzia, la biopolitica famigliare e sociale non si limita a intervenire in età scolare e prescolare, ma risale alle fasi precoci: svezzamento, parto, gravidanza. Assimilato a un pet da investire di cure, deresponsabilizzato rispetto a corpo, alterità e ambiente, iperresponsabilizzato come un piccolo adulto, il bambino è onnipresente a livello mediatico ma è il perenne assente politico. La delega elettorale scoraggia la partecipazione diretta, i guru dell'azione paralizzano l'individuo con macroproblemi inaffrontabili. È probabilmente arrivato il momento di elaborare delle tattiche di resistenza domestica, di ripensare l'idea di comunità a partire dal bambino. Perché concentrarsi sui piccoli di Sapiens non significa propugnare un'assurda bambinocrazia o avallare una retorica del futuro a tutti i costi, ma vuol dire selezionare un tema sociale occulto, esplorarlo, metterlo a nudo, per criticare i fondamenti di un'ideologia totalitaria. La nostra. -
Alien. Nascita di un nuovo immaginario
Il 25 maggio 1979 nelle sale americane esce un film destinato a lasciare il segno, ""Alien"""" di Ridley Scott. Sono passati quarant'anni e tre generazioni. Nonostante qualche soluzione tecnica mostri ormai il peso del tempo, resta un film che ha segnato ed educato lo sguardo di tutte e tre quelle generazioni, anche e soprattutto dell'ultima (sebbene il suo sguardo sia, delle tre, il più disincantato). Da questo sguardo dipendono il nostro rapporto e il nostro contatto con l'altro. Tanto, forse tutto ciò che, nel bene e nel male, la nostra società occidentale è oggi, è determinato da questo sguardo e da questo immaginario, educato (il primo) e costruito (il secondo) negli Anni Ottanta da film come Alien. In questo saggio, che sconfina nel pamphlet, attraverso l'analisi serrata del film e del contesto culturale in cui è stato realizzato, Boris Battaglia smonta i meccanismi che danno forma e realtà alla nostra attuale paura dell'altro."" -
Culturificio (2019). Vol. 0: Resistere.
Dopo quattro anni di esistenza virtuale, la redazione del Culturificio ha pensato di tentare un esperimento cartaceo. Vorremmo scrivere di volta in volta intorno a un determinato verbo all'infinito. Il tema di questo primo numero è resistere, una parola molto importante che ci ha indotto a riflettere criticamente sul presente anche attraverso il passato. Ognuno di noi ha perciò coniugato questo verbo spaziando da una disciplina all'altra secondo un punto di vista personale e allo stesso tempo comune. Tutte le nostre interpretazioni del resistere nascono quindi da una domanda condivisa a cui abbiamo cercato più risposte: perché resistere? Ci è parso necessario domandarlo, scrivendo, anche ai nostri lettori. -
Vinokrazia. Estetica del gusto e dell'impostura
«Tutto ciò che non cambia, che non è moda, è verità. Piaceri e socialità raccontano il volto pubblico del vino, la sua vanità come avventura della forma che si propaga. Per derubare la sete o essere deposto come concetto, il vino assorbe il portato veritativo che una sola estetica del gusto non riesce a riassumere. Se con il vino è la questione della verità a farsi minacciosa, è dovere del vinokrate svelare l'inganno di tanti sogni andati in frantumi. In questa pratica sorta per inganno e astuzia, è chiamato a sostenere la necessità del gusto, l'ironia perversa della sua mercificazione, la complicità ammaliante della favola che incalza il bevitore con una forma di fascinazione irresistibile. Ma solo un assioma resterà saldamente issato sull'altare delle sue convinzioni. Che il vino è verità.» -
Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo
Questo pamphlet è per chi vuole capire l'Antropocene usando l'immaginazione. In mezzo a visioni mute o invecchiate, in mezzo al collasso ambientale e al crollo dei saperi, non possiamo limitarci a immaginare l'Antropocene come una semplice distopia apocalittica. Quali alternative abbiamo? Quali tecniche possiamo ancora recuperare dal cumulo di detriti delle civiltà? L'idea che sta alla base di questo anti-manuale narrativo è semplice: scrivere nell'Antropocene non è una prerogativa riservata ai soli autori in cerca di storie attuali, ma è una pratica democratica, accessibile a chiunque, dove il linguaggio e l'immaginario sono strumenti centrali per inventare un ""altro mondo"""" per tutti. Le riflessioni su generi narrativi, animalità, creature fantastiche, spazio onirico e tempo in frantumi sono altrettante zone di lavoro per costruirsi un kit di sopravvivenza poetica: comunque sarà l'Antropocene, dovremo imparare a raccontare storie forti e convincenti, per insegnare a un bambino come si fa a resistere alla durezza del mondo, per dare speranza alla nostra tribù, per costruire una visione del dopo alla portata dei nostri sogni."" -
Simbolo. Generare pensiero
Agendo in modo drammatico e radicale, il simbolo sollecita alla riflessione, ""dà a pensare"""" come sostenne Paul Ricoeur. Trattare di simboli, affrontare parole familiari eppure sconosciute, significa confrontarsi con un'esperienza estrema in cui la normale visione del mondo viene meno e le categorie razionali intorno a cui è organizzata la vita risultano inadeguate. Oggetto di un'analisi costante e mai del tutto interrotta, il simbolo concerta la logica e le forme della razionalità in modo estremo, funzionando soprattutto da categoria polivalente per dispositivi linguistici come l'allegoria, la metafora, l'enigma, l'immagine. Senza prescindere dalla sua evoluzione tematica, qui si ripercorrono le tappe fondamentali di questa storia concettuale del simbolo in un percorso teorico che racconta similitudini e differenze, continuità e rielaborazioni di quello che rimane il tramite più indicato per affrontare la natura dell'umano, l'incontro con l'Altro, la natura dell'atto stesso del pensare."" -
Comunarde. Storie di donne sulle barricate
Formatesi politicamente e pubblicamente in un contesto storico che le negava in quanto donne, le Comunarde hanno lottato per un'idea di collettività nuova, seguendo percorsi inattesi, fuori dalle narrazioni misogine dell'epoca. Hanno immaginato una società radicata su altre basi, che permettesse uguaglianza e pieno esercizio della cittadinanza a stranieri e francesi, borghesi e proletari, uomini e donne. Nell'anno del 150° anniversario, questo saggio riconosce la voce delle donne che hanno dato vita alla Comune di Parigi e al radicale mutamento dell'immaginario politico mantenendo lo sguardo sui corpi, sulle esperienze materiali e sulle pratiche collettive. Alle generazioni successive ricordano che niente è mai acquisito quando si tratta di uguaglianza dei sessi, che il progetto politico deve orientarsi in modo plurale e che i rapporti di genere si danno sempre su piani intricati e stratificati. Tutto ciò comporta rileggere questa esperienza con una postura femminista per rintracciare parole e azioni che parlino alla nostra contemporaneità. Più di tutto, le Comunarde dimostrano che anche le donne hanno il diritto di essere rivoluzionarie. -
Wonder Woman. Un'amazzone tra noi
Nel dicembre del 1941 - bella come Afrodite e saggia come Atena, con la velocità di Mercurio e la forza di Ercole - Wonder Woman arriva in edicola per squassare il sonno dei benpensanti americani. Lascia Paradiso e le consorelle Amazzoni per venire a salvare la Terra degli Uomini ma quello che fa davvero è compiere uno dei più clamorosi sabotaggi culturali del contemporaneo. Negli ottant'anni della sua carriera, Wonder Woman è stata riletta e reinterpretata tantissime volte. E Francesco Milo Cordeschi ci guida in questo viaggio dell'eroina con un saggio denso che indaga e celebra tutte le figurazioni di forza femminile che la Donna Meraviglia nei decenni ha incarnato. Perché Wonder Woman non è solo una delle icone più mainstream della cultura pop e del nostro immaginario ma è quintessenzialmente una storia del femminile e del femminismo, di cui cavalca e assorbe tutte le ondate. -
L' accendino dell'Antropocene. Brevissima storia del disastro industriale
Ormai ascoltiamo sempre più spesso il suono degli ultimi giorni cui sarà destinata l'umanità. Ma l'era dell'Antropocene è animata ancora da un riverbero di ostinazione. Se dietro il disastro si nasconde sempre una qualche filosofia, il modo migliore per interpretare la catastrofe dopo averne sentito parlare o dopo averla vissuta in prima persona è indagare i meccanismi crudeli e interrogare le intime responsabilità che l'hanno provocata. Tutt'altro che attraverso un percorso intellettualistico, Pinto rimette questi processi in questione seguendo un taglio interpretativo 'umanista' cioè incapace di omettere l'uomo come principale attore e responsabile. Progresso, visione, disastro ecologico e narrazioni della menzogna s'incontrano in un racconto della catastrofe che accompagnai i grandi numeri e che rende ancora più tragica e urgente la riflessione antropocenica. Una riflessione che prova a dileguare le scintille dei molti incendi già in corso. -
Voci. Storia di un corredo orale
Dallo spazio apparentemente marginale della quotidianità e del domestico, le donne hanno trovato nel canto e nelle storie orali una delle espressioni più autentiche dei propri vissuti. Le donne hanno cantato e si sono fatte udire, con una voce critica tanto collettiva quanto plurale che poneva domande, raccontava e si raccontava, trasformava e creava, lottava, si schierava e resisteva. Eppure, la memoria della voce delle donne è tutta da colmare. Sono pochissimi i repertori specifici e pochissime le donne ricordate nel canto popolare. In questo profondo vuoto si inserisce la ricerca di Alice Mammola che rintraccia questa eredità sussurrata di voce in voce, intrecciando Storia e storie personali. Il corredo orale che le donne - mondine, lavandaie, contadine, operaie - si passano di generazione in generazione è ricco e pesante, parla di fatti specifici e si rivolge a una complessità di orecchie, grida in quelle dei padroni e di chi detiene il potere e si fa strumento di rivolta e di autoconsapevolezza. Recuperando e analizzando decine di canti popolari, da quelli quasi ignoti alle canzoni ormai iconiche, questo saggio diventa baule per tramandare la memoria di chi altrimenti è destinata all'invisibilizzazione. -
Il sole col singhiozzo
"Era un bel mattino di primavera. Chicchir... fece il gallo. E si addormentò. Drin, dr... e la sveglia si ammutolì. E così per un bel po'! Ma cosa stava succedendo?"""" Età di lettura: da 3 anni." -
Il principe non ranocchio
"Non ne posso più di essere un principe! Voglio solo saltare fino a perdere il fiato!"""" """"Come può un principe tornare ranocchio?"""" Età di lettura: da 3 anni." -
Voglio il mio cappello!
Il mio cappello è sparito. Nessuno lo ha visto. E se non lo vedessi mai più? E se nessuno lo trovasse mai più? Età di lettura: da 3 anni. -
In viaggio alla scoperta degli orsi. Ediz. illustrata
State per avventurarvi nella terra degli orsi? Sarà meglio che vi prepariate a dovere! Dove pensate di andare senza sapere la differenza tra un orso nero e uno marrone? Una cosa è certa: sono entrambi pericolosi, ma come sempre esiste un segreto che vi permetterà di farla franca. Età di lettura: da 4 anni. -
Un leone dentro. Ediz. a colori
Anche se essere piccoli non è sempre facile, un topolino parte alla ricerca del suo ruggito. E scopre che anche la creatura più piccola può avere un cuor di leone. Età di lettura: da 4 anni. -
L' orso e il piano. Ediz. a colori
Un giorno un piccolo orso trova qualcosa di molto strano nella foresta. Non appena tocca i tasti, si imbarca in un viaggio che lo porta lontano da casa in un luogo nuovo, dove trova successo e fama e musica, di ogni sorta. Ma nella città del successo l'orso scopre che gli manca qualcosa molto importante. Età di lettura: da 4 anni. -
Lucertole e rettangoli. Ediz. a colori
I rettangoli rossi fanno di tutto per sconfiggere le lucertole verdi. Intanto le lucertole verdi fanno di tutto per sconfiggere i rettangoli rossi. Troveranno un modo per convivere? Una storia di guerra e pace. Età di lettura: da 3 anni. -
Perché mio nonno ha i capelli bianchi. Ediz. a colori
"Perché hai i capelli bianchi?"""" Che domande fanno sempre i bambini! A volte per trovare la risposta giusta occorre usare un po'di fantasia! Così una domanda difficile diventa una storia, piena di colori e profumo, ma soprattutto di bianco, di neve e di farina. Età di lettura: da 3 anni." -
Qualcosa da dire. Ediz. a colori
Nella foresta si sentiva tutto un chiacchiericcio e mai un attimo di pace, neppure una briciola di silenzio. Cos'hanno sempre tutti da dire? Le lucertole saranno davvero così egoiste? Sarà vero che lo Scoiattolo ha uno Squalo per amico? E quel Riccio? Cosa combinerà mentre si raccoglie come una palla? Un libro pieno di voci, di sussurri e conversazioni, che ci farà riscoprire quanto sia importante parlare con gli altri e non degli altri. Età di lettura: da 4 anni.