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Il canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta II. Vol. 2
Prefazione di Giangiacomo Amoretti. -
Franca. Ediz. illustrata
Sceneggiatura originale. Foto dal pluripremiato cortometraggio ""Franca""""."" -
Godot 3.0. Ediz. illustrata
Riduzione teatrale e regia di Patrizia Fazzi. Fotografie di Antonella Barbera e Fabio Leone. -
Orografie del sentire
Prefazione di Nazario Pardini. -
Un amore così grande. Mezzo secolo dentro e fuori il ring
Nota introduttiva di Nino Benvenuti. -
La bellezza imperfetta. Ediz. integrale
Sceneggiatura originale e 140 fotografie a colori del film. -
Il canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta II. Vol. 3
Prefazione di Pasquale Balestriere. Postfazione di Luciano Domenighini. -
Il canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta II. Vol. 4
Prefazione di Nazario Pardini. Commenti critici di G. J. Posteraro. -
I canti dell'anima
prefazione di Maurizio Donte -
Rime extravaganti. Vol. 1
Prefazione di G.J. Posteraro -
Agata di Cristo
Illustrato a colori -
Intimissime
Ricondurre singole poesie a una unità di gruppo è un atto di consapevolezza che spesso sfugge al controllo dell'autore medesimo che cerca di venirne a capo nel durante della creazione, affidandosi a criteri temporali, psicologici o stilistici. Così per Intimissime, si potrà forse parlare di unità di cifra stilistica (poesia-racconto/verso breve) e psicologica (riflessione intima sui temi esistenziali del destino umano, dell'amore, del rapporto con gli altri). Aprire dal quotidiano una finestra sull'universale appare in uno la missione e la forza di questa raccolta. -
Respiro da sola
Caterina è una donna troppo perfetta. Benestante, colta, razionale eppure sensibile, editorialista documentarista di crescente successo, dotata di grande empatia, adorata dal figlio, ammirata dalla nuora, corteggiata, benché sia già nonna, da uomini di successo, sembra priva di difetti, priva di debolezze. Eppure, è una donna tormentata: infelice con il marito eppure insofferente di altri legami in nome di un bisogno di libertà a cui sembra disposta a sacrificare tutto, e tuttavia combattuta tra un desiderio di stabilità e un anelito verso una purezza forse impossibile. Si tratta, cioè, della storia di una donna, nella quale si possono riflettere milioni di altre donne. -
Colorami l'anima
La vicenda narrata in questo romanzo è, sì, la parabola di discesa e di risalita affettiva di una ragazzina orfana, e delle sue difficoltà di inserimento in una nuova famiglia adottiva, ma è anche molto di più: è un’accurata analisi dei meccanismi interiori che, in ognuno di noi, qualsiasi sia la nostra situazione familiare o sentimentale, sono sempre in bilico tra ottimismo e pessimismo, tra senso di realizzazione e di fallimento, tra gioia e dolore, tra combattività e impulso alla rinuncia. In altre parole, Colorami l’anima è una più generale analisi della nostra, comune condizione umana. -
Il riparo
L’opera è divisa in tre sezioni. Nella prima si racconta l’amore complicato tra i due protagonisti. La seconda è un viaggio interiore del poeta, incentrato sul ricordo dei giorni trascorsi con la donna. La terza e ultima sezione ha come nocciolo il riscatto dell’artista e la rivendicazione della grandezza dell’arte in contrasto con la bassezza della realtà. È proprio intorno a questo dualismo che ruota l’intera narrazione, macchiata da un’ironia onnipresente che non risparmia niente: esistenza, arte, amore. Quest’ultimo non è altro che metafora di una realtà troppo frivola per essere vissuta senza mediazioni. -
Amor che si libra nel vento e fugge
Una narrazione annodata intorno ai destini di Indro e Atanasio, personaggi distanti e sovrapponibili, che combattono e si compenetrano durante il progredire della storia. La fatica d’amare strazierà entrambi, costretti a lottare in continuazione con desideri logoranti e dubbi roventi. Il romanzo si origina dalla scena finale e, da quel momento, pare precipitare, si scompone e si riavvolge casualmente, trascinando nel caos situazioni, attori ed emozioni. Tutto si fonde nel bacio solenne che appiattisce il turbinare tempestoso della vicenda. -
La verità di Fantini
Una lettera e un manoscritto. Sono questi i due oggetti che formano il lascito di Michele Fantini, scrittore livornese ormai fuggito in un paese lontano dal suo. Entrambi vengono spediti a Beatrice Falcinelli di cui Michele è sempre stato innamorato sin da ragazzo, per spiegare a lei, e anche al resto del mondo, la versione dei fatti che lo hanno portato a scappare così lontano. Ma Fantini è molto di più che un esule, che un amante perduto: è stato un precoce scrittore di successo; è stato uno sbandato per quasi tutta la sua vita, incapace di radicarsi in quella Livorno a cui il reale autore di questo notevole romanzo dedica un memorabile paragrafo: “Livorno è una povera madre abbandonata che si spacca la schiena in due per nutrire i propri figli, che mette il cuore in quel poco che ha da offrire, che riesce a essere bellissima nonostante la fatica di reggere il passo con i tempi, con i nuovi bisogni, con gli anni che avanzano”. -
Kairós. Il tempo del cambiamento
Kairós è quel particolare momento che si distingue fra gli altri e in cui accade qualcosa che cambierà lo stato delle cose e il corso degli eventi, da lì in poi. È quel momento in cui si apre una nuova possibilità, una opportunità, che dovremmo riuscire a riconoscere e trovare la forza e il coraggio di cogliere. Una passeggiata, nella campagna pugliese, di un ragazzino e del nonno, cacciatore che non spara, si trasforma in un’occasione per un intenso dialogo sul tema del cambiamento. Come vivere quanto ci accade e come sopravvivere ai nostri errori, alle scelte sbagliate, alle debolezze e fragilità; alle occasioni perdute e ai mutamenti indipendenti dalla nostra volontà. E come tenere viva quella positiva “attitudine alla vita” che ci permette di cogliere le opportunità per progredire. Personaggi che si intrecciano in una dimensione onirica, sganciati dal loro tempo, con la cadenza di ricordi e di storie da raccontare. -
Un uomo di nome Nino
È la storia, raccontata in prima persona, di Salvatore Bonfiglio, detto Nino, raccolta dai suoi familiari dalla voce stessa del protagonista in tarda età. Si va dai primi anni della fanciullezza, in Sicilia, fino alla maturità, all’approdo a una vita “normale”. Ma le vicende della guerra e della prigionia rappresentano la parte senza confronto più importante, poiché le vicende personali fatalmente si intrecciano con gli eventi che, in quegli anni, coinvolsero il mondo intero. Il libro è, insieme, una biografia ma anche un atto d’amore da parte della figlia: un omaggio all’uomo in grado di attraversare un periodo tanto difficile, conservando tuttavia intatte fede e umanità. Il vero e proprio diario è preceduto da una breve ma intensa ricerca storica sulla prigionia negli USA dei nostri soldati: una condizione affatto diversa da quella subita da tanti altri infelici e sulla quale, inspiegabilmente, si è scritto assai poco. -
Il silenzio del tempo
Un dialogo con il passato attraverso le memorie di uno spirito che ci porta indietro per più di ottant’anni, a una Torino elegante e raffinata, raccontandoci la quotidianità di una famiglia tipicamente borghese nella quale nasce un’amicizia al limite del consentito, costretta dai tempi e dal buon gusto. Un amore indicibile, creduto morto nelle falde del tempo, ma che riemerge improvviso e potente nella sua forza che non ha potuto dimostrare ma che ancora anima i sogni e le visioni di chi vi ha dovuto rinunciare. Olimpia, Chiara, Teresa ed Enrico generano e poi vivono emozioni mescolate agli eventi della Storia, nel vano tentativo di annullarle per non sentire la sofferenza che emerge proprio dalle falde del Tempo, quando ormai l’età dovrebbe riservare riposo e serenità. Ma il Tempo, sempre lui, a volte cura, a volte amplifica, ma mai dimentica.