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Il volo del grifone
Il libro nasce da una riflessione storica sulla situazione della Calabria odierna, sui problemi che da secoli l'affliggono e sull'origine e le cause delle sue molteplici criticità e arretratezze. La vicenda raccontata si colloca in un tempo storico ben definito e richiama personaggi protagonisti di quel periodo, tra l'ultimo scorcio del secolo XVIII e i primi anni del secolo XIX, nell'ultima fase, cioè, dell'era feudale nel Regno di Napoli. Il personaggio principale del romanzo, Giovanni Faria, è la metafora che dà il titolo al romanzo, ""L'avvoltoio che si nutre di carogne anche putride""""; la sua irrefrenabile ascesa sociale si fonda sulle disgrazie e sui fallimenti di una classe sociale ormai in decomposizione. Il popolo, altro protagonista negativo, si dibatte tra le violenze, a volte sadiche, della classe dominante e la veemenza della natura maligna: carestie, alluvioni, terremoti e pestilenze. L'io narrante, Poldino, testimone delle storie, racconta quasi giornalisticamente gli episodi, salvo la fase conclusiva che lo vede coinvolto nel dolore generale del borgo, Oppido dei Merli, per l'eccidio perpetrato dai francesi contro la popolazione inerme."" -
Il vertex in astrologia. L'ascendente dell'anima e i disturbi di personalità
Questa è la seconda edizione del libro ""L’Ascendente dell’Anima. Il Punto Vertex in astrologia"""" (Firenze, 1998 - Tübingen, 2001) che qui viene integralmente riproposto con una nuova introduzione. Quel libro presentava per la prima volta alla comunità astrologica uno studio sistematico sul Vertex, elemento fino ad allora pressoché sconosciuto."" -
Gnosis. Rivista italiana di Intelligence (2023). Vol. 2
Sviluppato in collaborazione con l’osservatorio indipendente Neodemos, il secondo numero di Gnosis del 2023 propone un approfondimento specialistico sulla storia demografica del genere umano, i trend futuri e i loro possibili effetti in termini di sostenibilità economica e ambientale, globalizzazione, flussi migratori ed equilibri geopolitici, con un focus di riguardo sulla situazione italiana. -
Acqua tinta
Dolce la vita, nella città di Palermo di fine Settecento, detta La Felicissima. Dolce soprattutto se protetti dalla nobiltà, come il medico letterato Giovanni Meli, stimato per il suo sapere, ammirato per i suoi poemi, idolatrato dalle più belle dame dell'alta società cui dedica molti dei suoi versi. Un po' meno dolce se ci si trova all'estremo opposto della scala sociale, come la giovane Rosalia, tanto bella di tratti e altera di modi da essere chiamata La Principessa nell'infimo quartiere in cui vive. Due distinte esistenze, due diversi destini, che però per un breve tratto si incrociano, perché Rosalia, spinta dal desiderio di affrancarsi dalla povertà che vive come una condanna, si rivolge ai servigi di una vecchia che ha fama di strega, e Giovanni Meli verrà a sua volta coinvolto nella vicenda come medico. Al centro di tutto, un'acqua misteriosa, dotata di proprietà devastanti, e un certo numero di morti poco chiare, tutte di povera gente, che non interesserebbero a nessuno se non fosse che, in seguito a una denuncia, la vecchia comincia a parlare, svelando segreti, rivendicando complicità. Basato su personaggi realmente esistiti e situazioni storicamente accertate, questo romanzo dipinge un intero mondo, quello di una società raffinata e di grande fascino, ma chiusa, basata sul bene di pochi, e tuttavia già percorsa da inquietudini sotterranee che preludono alla nascita di una nuova era. -
La storia dell'arte nelle esperienze e nei ricordi di un suo cultore
Ancora una volta, dopo scrittori e saggisti di sensibilità difforme e al di fuori del revival, pure nostalgico, di qualche decennio fa, è data l'occasione di rinnovare l'interesse per qualche aspetto del tema ""Grande Vienna"""", sulla base delle testimonianze di chi, in quella già gloriosa capitale imperiale, visse ed operò prima e dopo la catastrofe del 1918. L'anniversario della cui preparazione, del resto, è appena iniziato in questo 2014. E Julius Ritter von Schlosser-Magnino (1866-1938), dopo Wickhoff, Riegl e Dvorak, l'ultimo maestro di un aspetto della cultura, la storia dell'arte, non privilegiato nelle più classiche ed autorevoli ricostruzioni storiche della realtà e del mito di cui, nel tempo, la capitale asburgica è divenuta oggetto e soggetto. Grande umanista di confine si potrebbe definire lo Schlosser, il cui libro memorando e ben noto agli specialisti, ma forse dimenticato rispetto all'ineludibile """"La letteratura artistica"""" - viene riproposto accompagnato da uno scritto autorevole di Artur Rosenauer, maestro di quella insigne Scuola universitaria e di Sandro Scarrocchia, il più originale interprete italiano di quella stessa realtà accademica e culturale."" -
La città ostile. La realtà dell'architettura urbana nelle sue contraddizioni storiche
"Questo libro di Attilio Pizzigoni è attraversato da qualche interessante e cruciale paradosso: anzitutto il ragionare sulla canonica e non pacificata dialettica città-metropoli (e pure megalopoli) su cui aleggiano le ombre di Georg Simmel, Max Weber e Heinrich Tessenow, da un osservatorio fortemente caratterizzato e non ostile come Bergamo, una delle più belle e spettacolari città di provincia italiane. Una di quelle che pertengono alla dimensione territoriale e storica dell'antica civiltà italiana e che nelle pagine di due grandi storici dell'arte - Francesco Arcangeli e Andrea Emiliani - hanno trovato mirabile ricordanza novecentesca, nel nome di un moderno, necessario e forse disperante umanesimo. Altro il mondo che oggi si impone a chi, come Pizzigoni, architetto, ma anche uomo di cultura e docente universitario, deve confrontarsi con temi della contemporaneità che impongono più eccitati riferimenti e cronache differenti. Sempre paradossalmente, i saperi del Pizzigoni, rogersianamente homme de lettres, allievo nel Politecnico milanese di Mario De Micheli e bastantemente prossimo ad Aldo Rossi per non averne dimenticato il capitale L'architettura della città, hanno trovato intelligente e non serena sintesi nelle pagine problematiche e interrogative del presente saggio. Esse si confrontano con quelle di altri autori, prevalentemente anglosassoni ma pure francesi e anche con altri strumenti che concorrono al dialogo fra architettura e ingegneria. Ciò nel nome di un'idea di progetto e di ricerca di forma che tenga conto di condizioni di Luogo, di Spazio e di Tempo, cui si deve addirittura l'esistenza di un'architettura atopica alla quale corrispondono abitatori di identità debole, segnata soprattutto dalla funzione del consumare pervasivo, che tuttavia non riesce a sopprimere del tutto ciò che rende tale un cittadino. Le dottrine si confrontano e la deterritorializzazione è fenomeno in atto o forse solo preteso oppure profetizzato qualche decennio fa (No stop city) nel nome di qualche utopia radicale. E allora sociologia e geografia, matematiche e informatiche, non che teorie dei frattali. Ma il destino del paesaggio reclama attenzione, con memoria di stagioni pregresse che Pizzigoni sa leggere mediante aggiornati strumenti critici, concludendo nel nome di una visione etica e minimamente ironica e malinconica con il gustoso ingorgo narrativo de II fiume perduto, che poi sarebbe un Moria alquanto modesto ma a Bergamo decisivo. Anche questo è Genius Loci."""" (Gianni Contessi)" -
La pastora protestante. Vita di Greti Caprez-Roffler (1906-1994)
È il 13 settembre 1931 e siamo nei Grigioni, nella regione del Prettigovia. Quel giorno, nel villaggio di montagna di Furna, si prende una decisione mai presa prima di allora da nessun altro comune in Svizzera. Infatti i parrocchiani scelgono come parroco una donna, Greti Caprez-Roffler, di 25 anni, teologa, sposata e mamma. Ne nascono uno scandalo che troverà eco anche in Germania e un diritto che verrà riconosciuto solo decenni dopo. Dopo la sua morte, la nipote Christina Caprez ha ripercorso la vita della nonna, la prima pastora svizzera. Il suo racconto ci fa scoprire la straordinaria storia di emancipazione di una donna che con coraggio e tenacia ha tenuto fede alla sua vocazione, senza per questo rinunciare ad essere moglie e madre. Greti Caprez ha perseguito l’emancipazione di maschi e femmine, introducendo ad esempio l’uso dei pantaloni da sci per le ragazze, insegnando ai propri figli a lavorare a maglia, parlando apertamente della sessualità femminile, sostenendo gli studi teologici del marito e condividendo poi con lui la funzione di parroco, molto prima che esistesse il concetto di partenariato. -
Un anno in foresta con gli scimpanzé
Guadagnarsi la fiducia di un gruppo di scimpanzé liberi nel loro ambiente naturale e incontaminato. Questo l’obiettivo dell’anno che Steven Badà ha trascorso in una foresta della Costa d’Avorio in cui mai essere umano si era avventurato – salvo forse qualche bracconiere. Il biologo, nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Università di Basilea nel parco nazionale di Tai, aveva il compito di registrare e interpretare le comunicazioni tra un gruppo di scimpanzé. In questi dodici mesi Steven Badà ha redatto un diario in cui ha raccolto avventure ed esperienze vissute, emozioni e sentimenti scaturiti in un ambiente primitivo, paure, successi e sconfitte. Quel diario è diventato, a molti anni di distanza, un libro che testimonia una sorta di «ritorno alle origini». ""Un anno in foresta con gli scimpanzé"""" è il resoconto di uno studio etologico ma anche, e soprattutto, uno sguardo gettato su una realtà molto lontana da noi dove la natura regna ancora incontrastata e dove i rapporti umani si fanno tanto preziosi quanto rari."" -
Mitologie bianche. La scrittura della storia e l'Occidente
Scegliendo un percorso teorico particolarmente ardito, Young decide di tralasciare la facile critica dei discorsi egemonici dell'imperialismo e dell'orientalismo confrontandosi a viso aperto con l'etnocentrismo di alcuni dei più famosi interpreti del pensiero materialista di indipendenza ed emancipazione: Hegel, Marx, Sartre, Althusser, Foucault. Quello che viene messo sotto accusa in queste pagine è il mito - oggi in fatale declino - di una narrazione che vede l'Occidente unico protagonista e il cosiddetto Terzo Mondo relegato sullo sfondo, sorta di presenza-assenza immobile e senza tempo. Per Young teorici come Said, Spivak, Bhabba hanno dato vita a un progetto volto a decolonizzare la ""Storia"""" e a decostruire 1' """"Occidente"""", battendosi per il riconoscimento delle storie plurali del Sud e sostenendone le lotte locali. La forza sovversiva delle loro strategie mette in luce quel rapporto fra storia e teoria, fra politica e conoscenza che percorre come un filo rosso la struttura del libro e l'evoluzione stessa dei dibattiti sul postcolonialismo."" -
L' albero dei desideri
Mathieu e Paul hanno trascorso tutto il pomeriggio a giocare insieme alle gemelle Imane e Malika. In men che non si dica è già l'ora della merenda. Peccato che nessuno abbia pensato di portare qualcosa da mangiare. A un tratto, sul ramo più basso di un bellissimo albero, compare una tavoletta di cioccolato. Che sia un albero di cioccolato? Oppure si possono chiedere anche altre cose a quell'albero? Tutte le cose? I quattro amici provano e... funziona! Basta volerlo e ogni desiderio si materializza come per magia. Non è bellissimo avere tutto, ma proprio tutto quello che si vuole? O non sarà troppo? Età di lettura: da 6 anni. -
Fare la pace. Vincitori e vinti in Europa
"Le paci"""", non le """"guerre"""": questo il rovesciamento di prospettiva che propone Sergio Valzania. Non si tratta di un percorso convenzionale. Al contrario: la fase della soluzione dei conflitti e della ricerca di nuovi assetti di convivenza viene di solito trascurata, ma la sua forza epica è solo in apparenza minore. Dalla visione della pace appartenuta alla Grecia classica, che la interpretava come una situazione di equilibrio in un contesto di rivalità permanente fra le poleis, alla conferenza di Washington del 1921. Un insolito punto di vista per un excursus sulla storia d'Europa che mostra come la pace non sia un momento di pausa tra una guerra e l'altra, ma richieda un impegno e una consapevolezza spesso maggiori rispetto al conflitto. La pace rappresenta un obiettivo da conquistare con determinazione, pazienza e perseveranza; il suo conseguimento, e più ancora la sua difesa, costituiscono un successo politico, a volte il maggiore che un uomo di Stato possa sperare di ottenere. Presentazione di Alessandro Barbero." -
Storia d'Europa e del Mediterraneo. Vol. 13: Ambiente, popolazioni, economia
L'esigenza di capire chi siamo e da dove veniamo è particolarmente sentita in questo inizio di millennio, mentre i confini nazionali dei paesi europei si dissolvono sotto l'impulso della globalizzazione economica e dell'unificazione politica, e una spinta migratoria irresistibile provoca un rimescolamento senza precedenti di popoli e culture. In questo contesto la storia ha riacquistato un ruolo centrale nel dibattito politico, culturale ed etico: è diffusa la sensazione che in un passato condiviso si possa trovare la risposta al nostro bisogno di identità. Ma per evitare manipolazioni è indispensabile una riflessione critica sulla storia, che utilizzi gli strumenti d'interpretazione più aggiornati: scopriremo allora che le nozioni oggi in causa, di Europa o di civiltà occidentale, di mondo cristiano o dì Islam, non corrispondono a identità fisse e immutabili, ma che il loro volto attuale si è formato nel corso dei millenni, in un gioco incessante di condizionamenti reciproci. Il titolo stesso della Storia d'Europa e del Mediterraneo contiene una risposta all'interrogativo cruciale: che cos'è l'Europa? I quindici volumi di quest'opera senza precedenti rintracciano l'intero sviluppo della civiltà europea, nella convinzione che questa vicenda millenaria possa essere compresa soltanto nel quadro più ampio del bacino mediterraneo, col suo intreccio senza eguali di culture e di fedi diverse. -
Razzismo. Un'origine illuminista
Il razzismo ha rappresentato per oltre due secoli la più pericolosa infezione dello spirito nella cultura occidentale. Il trauma del nazismo ha costretto a una riflessione accentrata quasi monotematicamente sulla Shoa. In questo studio si è voluta ricostruire più complessivamente la storia del mito della razza, individuando nei filosofi che fondano il pensiero moderno le radici di un nuovo atteggiamento di fronte al genere umano. Nella sua esperienza di amministratore di una grande metropoli (è consigliere comunale di Roma) Marco Marsilio ha affrontato i temi del confronto tra culture differenti, dell'integrazione etnica, dei conflitti di civiltà. Temi che sono alla base degli studi dai quali è nata questa opera. -
Contorti computer. Ediz. illustrata
Prima i computer pesavano tre tonnellate e facevano due più due, se avevate fortuna. Poi è arrivato il microchip e i primi personal computer cominciarono a impallarsi. Ora più piccoli, più veloci, con una mega galattica memoria, i computer hanno conquistato il mondo, ma vanno ancora in tilt! Questa guida interattiva presenta una tonnellata di dati sui travolgenti giochi elettronici, robot fuori controllo, abominevoli hackers e realtà virtuale. Scoprirai come navigare in rete, come mandare e-mail a un amico e se i computer sono effettivamente più intelligenti di te. Età di lettura: da 9 anni. -
Isaac Newton e la sua mela. Ediz. illustrata
Probabilmente avete sentito parlare di Isaac Newton perché ha scoperto la gravità; è stato un cervellone; è stato colpito da una mela. Ma sapevate che era l'ultimo della classe? Si ficcava degli stecchini negli occhi e per poco non si accecò? Si fece quasi giustiziare? Ebbene sì, anche se è morto, Isaac è ancora pieno di soprese. Ora potete impicciarvi dei suoi diari mai ritrovati, sfogliare i giornali scandalistici dei tempi degli Stuart e scoprire come il mondo fu messo sottosopra da una mela. Età di lettura: da 10 anni. -
Corri ragazzo, corri
Vincitore del Premio Andersen 2003, miglior libro oltre i 12 anniUna fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. Solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia - dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia - passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. ""Ti ordino di sopravvivere"""" gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. E, per avere la forza di seguire quell'ordine, il ragazzo è costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. Dimenticando, Yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si è rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. Ma la corsa prosegue, e """"il bambino biondo senza un braccio"""" rimane in mente come un'inesausta sfida alla morte. In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia - perché questa è una storia vera - che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione. Età di lettura: da 11 anni."" -
Il bambino invisibile
Dopo il divorzio dei genitori, Gary è andato a vivere con il papà in un villaggio a picco sul mare, dove non conosce nessuno; i compagni di scuola sembrano addirittura ignorare che esista. Così Gary si convince di essere invisibile e, per mettere alla prova questa convinzione, decide di scappare di casa: ""Se mi trovano - pensa - allora proprio invisibile non sono"""". Scattano le ricerche, complicate però dal fatto che il padre, sbadatamente, ha consegnato alla Polizia una foto del bambino da piccolo. Stanco e confuso, Gary si rifugia dalla mamma: una mossa vincente, perché lei deciderà di riunire di nuovo la famiglia. Età di lettura: da 10 anni."" -
Interminabile Internet. Ediz. illustrata
All'inizio c'era un mucchio di cervelloni, ciascuno orgoglioso dei propri primitivi e nodosi collegamenti. Poi arrivò un geniaccio che pensò bene di reinfilare tutti questi collegamenti in un'enorme e rapidissima rete. Attualmente più di seicento milioni di utenti navigano ogni giorno nella rete dell'interminabile Internet e nello sconfinato spazio web. Sì, quest'avventura ai confini del cyberspazio vi racconta tutto ciò che c'è da sapere sui personaggi e le invenzioni che hanno reso possibile questa rivoluzione. Dai gabinetti virtuali, agli spazi di chat-line per gorilla vi connetterete fino all'ultimo sito. La cultura non è mai stata così pazzesca! Età di lettura: da 10 anni. -
Olle Sibemolle
Superate le paure e passata la fase delle cotte a raffica, Olle ha un altro problema: non riesce più a innamorarsi. Il suo caro amico Sigmund, invece, ha il problema opposto, perché si è perdutamente innamorato di Bente, una ragazza della loro scuola che fa parte di un fantastico gruppo rap. Per conquistarla, decidono i due amici, bisogna cambiare look - pantaloni a cavallo basso, felpa e piercing - e fondare un proprio gruppo. Il primo concerto è un successo, peccato che anche Olle si sia innamorato della stessa ragazza! Klaus Hagerup, nato nel 1946, è il più famoso autore di libri per ragazzi norvegese. Età di lettura: da 6 anni. -
Cuore di cartone. Una storia per tutti
Per sfuggire alla pioggia, l'Omino di cartone si rifugia in un cortile. Qui abitano un portinaio, due gattacci dispettosi, un cane, un baule abbandonato. E una bambina che si ammala; solo un certo fiore potrà curarla, e solo l'Omino di cartone saprà far nascere quel fiore, anche a costo di andare in cielo e diventare una costellazione.