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Una candela illumina il lager
Giancarlo Turchetto, Sottotenente in Grecia, dopo l'8 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi a Volos e deportato attraverso un lungo viaggio a Beniaminowo, da dove poi sarà trasferito a Sandbostel e infine a Wietzendorf. La storia del protagonista è una delle tante vicende che coinvolsero oltre 600mila militari italiani fatti prigionieri dai tedeschi dopo l'8 settembre del '43. È la storia di una Resistenza senz'armi, di un militare che ha scelto di restare nel Lager piuttosto che collaborare con Hitler e Mussolini. Turchetto racconta ogni giorno la sua prigionia: sono pagine preziose, descrizioni vivide, emozioni scritte sulla carta alla luce fioca di una candela. E sono tutte rivolte alla moglie Mariuccia - chiamata affettuosamente Uccia - ai figli e alla mamma Camilla, che a casa hanno atteso a lungo il suo ritorno. Le condizioni di vita sono misere, si soffre il freddo, la fame, e il pensiero della morte accompagna costantemente il protagonista. È una condizione che di umano non ha più nulla, ma Giancarlo sopravviverà e riuscirà a tornare grazie all'amore per la sua famiglia, che gli darà la forza di resistere alla degradazione del Lager. -
L' ultima indagine
Trasferito in un commissariato della Capitale, l'assistente della Polizia di Stato Marco Alfieri viene accolto da una città affascinante, maestosa ma contraddittoria. Alla Polizia spetta il compito di far rispettare la legge e smascherare gli autori di gesti efferati, a Marco Alfieri l'onere di sbrogliare una brutta storia che ancora grava sul suo cuore. L'ultima indagine è un giallo appassionante che scava nei segreti di delitti irrisolti: guerra, terrorismo, gelosia, ma anche un doppio gioco, sporco e pericoloso. -
È solo questione di tempo
Chi può avere interesse a uccidere un giovane broker appartenente a una delle famiglie più ricche e influenti della città proprio durante il ricevimento nella villa di un imprenditore dai pochi scrupoli? È solo uno dei tanti interrogativi a cui Guido Manfredi, giovane avvocato del Foro di Bologna, dovrà dare risposta. Nel corso della sua ricerca di una verità apparentemente inafferrabile Manfredi, suo malgrado, prenderà parte a un gioco pericoloso in cui non esiste più nessuna regola e in cui la posta in palio sarà la sua stessa vita. -
Leonor Fini. Il coraggio di restare differenti
Da bambina entrava di nascosto in obitorio per guardare i morti, rubava le ostie per mangiarle a colazione e diceva d'essere figlia di Sua Maestà il Gatto. Pittrice, scrittrice, illustratrice, costumista ha dato molteplici prove del suo innegabile talento, eppure in Italia ne è stata quasi cancellata la memoria. Ma chi era davvero Leonor Fini? E perché, ancora oggi, fa paura? -
Ossessione mortale
Libano, ieri. Abir Nasr è solo un adolescente quando assiste impotente all'assassinio della sua famiglia durante un'operazione speciale dell'esercito israeliano. Davanti al corpo esanime della madre, Abir lo giura: darà la caccia ai colpevoli per il resto della sua vita. Israele, oggi. Ogni notte le parole minacciose di Abir irrompono nei sogni di Jacob Baudin, un soldato che ha partecipato a quell'operazione ed era presente al momento dell'incursione. Ma Jacob, figlio di genitori francesi, non ha mai smesso di sentirsi straniero in Israele, e la cultura della contrapposizione non gli appartiene… Parigi, oggi. Dopo la tragedia, Abir viene accolto dagli zii nella capitale francese, dove è costretto a confrontarsi con due mondi opposti e inconciliabili. Da una parte il nucleo famigliare, chiuso nelle tradizioni più strette, e dall'altra la società occidentale, che gli offre la libertà, incarnata dalla cugina Noura, che si ribella all'intransigenza del padre, e da Marion, una ragazza di cui Abir si innamora perdutamente. Abir e Jacob s'incontreranno di nuovo, anni dopo, sotto il fuoco degli attentati di un'organizzazione islamista che semina il terrore nel cuore dell'Europa. Vittime dei fantasmi del passato e di un odio di cui non hanno colpa, riusciranno a liberarsi dei vincoli imposti dalla tradizione e a scegliere una strada diversa? -
La parte del colibrì. La specie umana e il suo futuro
Com'è possibile che l'umanità, che ha raggiunto un progresso tecnologico senza precedenti, non riesca a fare in modo che ogni uomo sul pianeta possa disporre di una casa, di cibo, degli indumenti essenziali, di cure adeguate, di un lavoro dignitoso commisurato alle sue possibilità? A questa domanda fondamentale - e sempre più urgente visti il degrado della nostra società e l'acuirsi delle disuguaglianze fra poveri e ricchi - la lettura di questo libro fornisce alcune risposte. Per l'autore la società potrà cambiare soltanto quando un'etica diversa guiderà le nostre azioni, sapremo instaurare un nuovo rapporto con la natura e abbandoneremo l'odierna ""logica della crescita e della produttività"""", che si è rivelata rovinosa e incapace di risolvere i problemi, per una logica economica alternativa, davvero a misura d'uomo (con la creazione di fattorie e di piccoli centri abitati in cui si pratichi un'agricoltura di sussistenza, ad esempio, e una produzione industriale limitata ai beni veramente necessari). Con il suo stile semplice e diretto, Pierre Rabhi trasmette ai lettori una profonda simpatia per la terra e per il suo ideale di una sobrietà felice."" -
Un posto al mondo
Romanzo dalla struttura inusuale, ""Un posto al mondo"""" ha come vero protagonista Port William - il villaggio immaginario sulle colline del Kentucky in cui Berry ha ambientato buona parte dei suoi romanzi -, ritratto durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, quando la piccola comunità misura il vuoto lasciato dai giovani richiamati alle armi, vive con smarrimento l'annuncio della bomba atomica su Hiroshima, esplode di gioia per la fine del conflitto. Su questo scenario s'intrecciano le piccole e grandi vicende dei personaggi di Berry. Storie a volte dolorose come quella di Virgil Feltner, disperso in guerra, o della famiglia Crop, con il padre che scappa in preda al rimorso per la morte della figlioletta investita dalla piena. Ma anche situazioni irresistibilmente comiche, come quelle che vedono all'opera il poco pio sacrestano zio Stanley o il vecchio e tenace zio Jack, che conduce una sua guerra personale contro la padrona dell'albergo in cui vive. Su tutti campeggiano le figure dei coniugi Mat e Margaret Feltner: sono loro che danno la misura dello scorrere del tempo, della dedizione necessaria al lavoro nei campi, della devozione dovuta alla natura, della coscienza del dolore e del significato dell'amore."" -
La regina Ginga e come gli africani inventarono il mondo
Angola, 1620: un prete poco più che ventenne, Francisco José da Santa Cruz, sbarca da una nave negriera su una spiaggia del Regno del Congo, per raggiungere la scuola dei gesuiti di São Salvador cui è stato assegnato. Originario del Pernambuco, è entrato nella Compagnia di Gesù come novizio a quindici anni e mette piede nel continente africano carico delle certezze ingenue che i lunghi studi nel Collegio Reale gli hanno inculcato. Dell'Africa e della sua cultura non sa nulla e guarda con orrore alla violenza che intorno a lui travolge tutto e tutti. Dopo pochi mesi dal suo arrivo, diventa segretario di Ginga, la fiera sorella del re del Dongo, e la accompagna in una importante ambasceria presso il governatore portoghese. Lei però non si accontenta del ruolo subalterno che spetta alle donne nella società del tempo e dopo una serie di lotte intestine diviene regina. Francisco deve fare i conti con una realtà tumultuosa ed è costretto ad avviare un serrato confronto fra le sue idee e ciò che circonda, tra la fede cattolica e le credenze africane, iniziando un difficile cammino alla scoperta di sé stesso. È un Francisco ormai ottantenne, libraio ad Amsterdam, a raccontarci la sua vita avventurosa e a narrare la storia della regina Ginga e del mondo angolano, con le sue storie e i suoi miti meravigliosi... -
La pura gioia dell'essere. Un'introduzione alla vita del Buddha e alla meditazione
In cosa consiste la vera felicità? Come si possono affrontare le difficoltà della vita con serenità e coraggio? E cosa sono la libertà e la pace interiori? Fabrice Midal affronta queste e altre domande introducendoci alla meditazione e invitandoci a ripercorrere le tappe più significative della vita del Buddha. Grazie a questa antica disciplina - e attraverso le numerose pratiche che ci vengono suggerite - impareremo a essere completamente presenti a noi stessi e ci apriremo agli altri e al mondo; scopriremo il vero senso dell'amore, della benevolenza e della compassione. Se andiamo incontro al Buddha che è in noi diventiamo noi stessi un Buddha, un cuore pacificato che accoglie la vita momento dopo momento. -
24 storie per aspettare Natale sotto le stelle
Mancano solo 24 giorni all'arrivo di Babbo Natale, ma com'è difficile aspettare! Ecco 24 storie, una per ogni sera, da leggere sotto le stelle per attendere sognando la magica notte di Natale... Età di lettura: da 4 anni. -
Mollare la presa con Schopenhauer. Come smettere di tormentarsi per motivi che hanno solo un'importanza illusoria
Perché soffriamo? Come possiamo liberarci dai nostri attaccamenti puerili, dalle abitudini fossilizzate, dai falsi valori? La filosofia di Schopenhauer, che inizialmente può spaventare per il suo estremo pessimismo, ha il merito di far luce sul nostro ""male di vivere"""", rispondendo ai grandi quesiti esistenziali. Le sue riflessioni, influenzate dal buddhismo, sono ancora oggi estremamente attuali e ci invitano a un'avventura filosofica accessibile a tutti: con la sua esuberanza, il suo radicalismo e la sua originalità, Schopenhauer ci guida a """"mollare la presa"""" e ad andare oltre le apparenze e gli interessi pratici coltivando una filosofia liberatoria."" -
Padre Pio. I miracoli sconosciuti del santo con le stigmate
"Avrò più seguito da morto che da vivo"""", ha profetizzato un giorno Padre Pio, anzi san Pio da Pietrelcina, come è giusto chiamarlo dopo che Giovanni Paolo II lo ha elevato all'onore degli altari il 16 giugno 2002. E così è stato: da quando è stato dichiarato santo, la sua venerazione, già fortemente radicata in Italia, si è diffusa in tutto il mondo. La sua vicenda è nota. Giovanissimo, ricevette le stigmate, che gli permisero di vivere sulla propria carne la Passione di Cristo. Dopo di allora risiedette sempre nel convento cappuccino di San Giovanni Rotondo, dove confessò decine di migliaia di persone, accorse a vederlo perché attratte dalla sua fama di santità e dai tanti eventi inspiegabili che accompagnavano la sua esistenza. Oltre a ripercorrere la vita di Padre Pio, questo libro contiene una nutrita antologia di testimonianze inedite di persone (di ogni età e provenienza) che hanno incontrato in vari modi e circostanze il santo di Pietrelcina e che descrivono miracoli e conversioni ottenuti grazie alla sua intercessione. I loro racconti aggiungono un nuovo tassello al ritratto di un uomo che con il suo carisma ha sfidato, e non di rado conquistato, le menti più brillanti della sua epoca." -
Drammi sacri e oratori musicali in Puglia nei secoli XVII e XVIII
Prima della vasta campagna di ricerca, compiuta da Antonio Dell'Olio, l'area pugliese rappresentava una lacuna nello studio dell'oratorio musicale in Italia. La sintesi di Howard E. Smither (1977) e successivi affondi monografici (L'oratorio musicale italiano e i suoi contesti, secc. XVII-XVIII, a cura di Paola Besutti, 2002) avevano ripetutamente manifestato la necessità sia di ampliare la geografia oratoriale, sia di riconsiderare i rapporti con altri generi drammaturgici di soggetto sacro. Emblematicamente, l'indagine di Dell'Olio, mossa dal primario intento di estendere alla Puglia la mappatura oratoriale, si è dovuta ben presto confrontare con fonti e documenti che hanno reso ineludibile la sua parziale ridefinizione. Mentre il progredire delle ricerche confermava infatti per il Seicento l'assenza in Puglia di una produzione oratoriale comunemente intesa, caratterizzata cioè dal testo interamente musicato e prevalentemente suddiviso in due parti, parallelamente la frequentazione sistematica di archivi e biblioteche... -
Il fondo private ovvero documenti del monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso (secc. XI-XV). Codice Diplomatico di Matera, III
Fondato con ogni probabilità sullo scorcio del secolo XI dal normanno Umfredo, secondo conte montese, il monastero benedettino di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso ha avuto un ruolo determinante nella vicenda religiosa, politica e socio-economica della Basilicata sud-orientale, accreditandosi come la più potente istituzione monastica dell'area. Strettamente legato alle schiatte comitali che hanno guidato la contea di Montescaglioso dalla prima età normanna al periodo aragonese, è stato a capo di una vasta signoria monastica, le cui propaggini si irradiavano fino alla costa ionica ed adriatica. L'archivio monastico, conservato all'interno del cenobio lucano anche dopo il trasferimento della comunità dei monaci a Lecce (1784), si è disperso in seguito alle soppressioni monastiche; una minima parte sopravvive oggi in originale ed è conservata presso l'Archivio di Stato di Matera, nel Fondo Gattini; alcuni documenti hanno fatto parte per un certo periodo dell'archivio privato del sottintendente di Matera, Niccolò Jeno de Coronei e dei suoi eredi, ma risultano ora irreperibili. -
Malattie delle donne. Secondo libro
Le ""Malattie delle donne"""" di Sorano di Efeso costituiscono l'unico trattato interamente dedicato alla ginecologia, all'ostetricia e alla puericultura, pervenuto in lingua greca, e si rivelano fonte preziosa e, per certi versi insostituibile, per la conoscenza di tali discipline mediche. In particolare, l'analisi del II libro dell'opera e l'indagine sul lessico e sulle tecniche stilistiche adottate dall'autore consentono di focalizzare le influenze esercitate dalla tradizione medica sul pensiero dell'Efesino, il contributo personale di Sorano rispetto alla materia trattata e i suoi rapporti con la temperie culturale del tempo. Prefazione di Marie-Hélène Marganne."" -
Neritini. Ritratti di personaggi dell'arte figurativa, della musica, dello spettacolo
I ritratti dei neritini, che vengono presentati corredati anche di immagini, riguardano direttamente o indirettamente protagonisti dell'arte figurativa, della musica e dello spettacolo del Novecento. Si tratta sempre di muoversi tra le testimonianze delle persone per seguire ogni filo delle loro esperienze personali al fine di tessere la storia della comunità di Nardò, che non rimane mai come unica ed esclusiva, nonché arroccata da far apparire ombelico del mondo la propria città. È storia patria che si riscopre e si confronta; che predispone tutte le carte per farsi leggere e per farsi conoscere; che si offre alla memoria e reclama rispetto; che propone testimonianze e, con discrezione, richiede attenzione per essere liberamente scelta come punto di riferimento delle generazioni che si susseguono. -
I agazzi del Nagasaki
Giovanni, detto Il Giovane, si trova in un ospizio in pessime condizioni igieniche, in cui gli anziani subiscono maltrattamenti di ogni tipo. Ma Giovanni non è il tipo da lasciarsi scoraggiare: convinto che i figli lo abbiano messo lì perché non lo amano più, vuole scappare per vendicarsi di loro. Decide quindi di entrare nella squadra di anziani dell'ospizio, I ragazzi del Nagasaki, chiamati così per lo storico locale della loro giovinezza. Tutti loro hanno un motivo per scappare e, animati dal senso di libertà, progettano un piano, aiutati da una ragazzina orfana soprannominata La Partigiana. Grazie a lei riescono nella fuga, diventando dei veri e propri criminali e dandosi a rapine, droga e missioni di salvataggio. -
Una tazza di te e di me
Fabio Castano utilizza sapientemente le parole per dipingere quadri immersivi dai colori vividi e brillanti e farci entrare in quella galleria d'arte che è Una tazza di te e di me. Passando dall'atmosfera sospesa di un borgo antico a quella frenetica di una città puntellata dalle luci della notte, si fa strada per il lettore la possibilità di viaggiare tra le diverse stagioni della natura, ma anche della vita, per riconoscere e abbracciare le più forti emozioni umane. Con uno sguardo ancorato al presente e ai suoi eventi dolorosi, prendendo spunto sia da archetipi che da vicende personali, l'autore ci racconta la realtà per come è oggi, la bellezza di essere unici e irripetibili, l'amore in ogni sua forma e soprattutto la speranza, che in qualche modo riesce sempre a farsi spazio tra le macerie della vita. -
L'essenziale
La forza, la gioia, la rinascita permeano i versi di Aurora Padalino: gli amori, i dolori, le cadute e le ripartenze di una donna, la determinazione a incedere a testa alta in un mondo che a ogni istante cerca di schiacciare e opprimere. Ogni verso è un'invocazione a una bambina, una futura donna o una donna già adulta impegnata nel difficile cammino di crescita e nell'arduo processo di amare se stessa e prendersi cura della propria interiorità. La spiritualità, la fede, la riflessione e la conoscenza di sé ispirano le poesie di Aurora Padalino, e sono testimonianza di un cammino difficile ma sempre gratificante, doloroso e liberatorio al tempo stesso. -
A tavola con Hemingway
Per Ernest Hemingway, forse come per nessun altro autore del Novecento, la letteratura e la vita reale si sono legate intrinsecamente, tant'è che i suoi lettori trovano spesso difficile distinguere l'una dall'altra. I piaceri della buona cucina e l'amore per l'alcol sono sicuramente elementi centrali di questo inscindibile connubio. I tavoli di ristoranti, trattorie, bar e caffè sono stati luoghi di incontro e di snodo determinanti nelle trame dei romanzi come nella vicenda umana dello scrittore americano, grande divoratore di vita.