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Al voto. Riflessioni sull'astensione e le sue conseguenze
Alla domanda ""a che serve votare?"""", che molti pongono, qui si prova a rispondere soppesando cosa lasciamo sul piatto della bilancia, in termini di rinunce, come conseguenza dell'astensione. Soprattutto quando si eleggono i rappresentanti nelle istituzioni, ai diversi livelli, ogni volta si rinnova un segmento del circuito democratico, e questo accade indipendentemente da quanti elettori eserciteranno il diritto-dovere di voto. Chi non si reca alle urne non partecipa, elargisce un peso specifico maggiore ad altri nelle scelte e affievolisce la legittimazione delle istituzioni."" -
Metamorfosi di un genere. Il saggio in Inghilterra (1580-1780)
Il volume propone una panoramica della fortuna e dell'evoluzione del saggio in Inghilterra a partire dalle origini fino alla fine del Settecento, prediligendo un percorso che mette in risalto la complessità di questa forma letteraria spesso misconosciuta e trascurata. Nodo cruciale è la riflessione sul genere portata avanti in primo luogo dai saggisti. La prima parte mira, da un lato, a ricostruire un'archeologia sintetica della letteratura saggistica in Inghilterra, a partire dalla traduzione dei saggi di Michel de Montaigne da parte di John Florio; e, dall'altro, a discutere le caratteristiche peculiari del genere, anche e soprattutto a livello formale. La seconda parte offre al lettore un'antologia di saggi sul saggio, corredata da schede introduttive e note. -
La sindrome del criceto. Una malattia che blocca il paese. Una proposta per rimetterlo in moto
Si dice sempre più spesso che l'Italia è in declino. E c'è da domandarsi come mai, dopo esserci tanto agitati, siamo sempre fermi. Secondo l'autore, la causa è la sindrome del criceto, che ha colpito e colpisce troppo spesso e in maniera trasversale soprattutto le classi dirigenti che dovrebbero guidare il paese. Senza peli sulla lingua ne tratteggia le più diverse tipologie, dagli innovatori a oltranza ai promotori di un pensiero unico dalla vista corta. Ma per non cedere a un inutile pessimismo, alla fine del saggio propone una ricetta per curarla: un movimento d'opinione denominato GRU (Gruppi di Resistenza Umana) per risollevare il paese. Un movimento capace di promuovere la forza delle idee basate sull'educazione, lo studio, l'approfondimento, la condivisione del sapere e delle esperienze, il rispetto della dignità e la promozione dell'uomo, il rifiuto del relativismo etico. Alla ricerca di un umanesimo integrale che non sia schiavo delle innovazioni fini a se stesse e possa dare uno spessore non retorico alla parola futuro. -
Il Muro oltre Berlino. Trent'anni dopo
Sono trascorsi tre decenni da quando, durante una fredda serata berlinese - l'11 novembre 1989 - il grande violoncellista russo Mstislav Rostropovich, seduto su una sedia prestatagli da un passante, improvvisò un concerto di fronte al muro di Berlino che stava cadendo. Due giorni prima, le frontiere tra l'Est e l'Ovest della città tedesca e della DDR erano cadute; da allora in poi, niente sarebbe stato più come prima. Rostropovich eseguì alcune magnifiche suite di Bach: dapprima un movimento gioioso, festoso, in re maggiore, seguito da un altro più triste, malinconico, in re minore. Due stati d'animo che Bach è riuscito mirabilmente a mettere in musica. Che sia proprio questa la metaforica cifra interpretativa di ciò che è accaduto con il crollo del muro di Berlino? L'allegria, la festa per la ritrovata ""libertà"""", seguita dal disincanto, dalla tristezza, in alcuni casi dalla delusione. Questo libro nasce dai numerosi interrogativi legati a quella svolta epocale. A tali interrogativi hanno risposto, con i loro contributi: Alberto Bradanini, Mario Capanna, Franco Cardini, Giulietto Chiesa, Alain de Benoist, Diego Fusaro, Marina Montesano, Adolfo Morganti, Sergio Valzania."" -
Tra muro e libertà. Sogni, illusioni e delusioni di un ragazzo dell'Est
Nel racconto di Andreas Just, la storia personale s'intreccia a quella della Germania, dagli anni Cinquanta a oggi. Seguendo il filo della memoria per ricomporre i fotogrammi di un'esistenza vissuta ""al confine"""", l'autore ci accompagna in un viaggio pieno di avventure ed esperienze, di musica e sport, di viaggi e incontri. La sua voce, sincera e decisa, intende restituire al lettore italiano un quadro veritiero della vita nella Germania Est fino alla caduta del Muro di Berlino e riflettere sui cambiamenti intercorsi negli ultimi trent'anni. La sfida, a ogni pagina, è di provare a guardare le cose da punti di vista diversi, di lanciare lo sguardo """"oltre il muro"""", nell'ostinata ricerca di se stessi e della propria umanità."" -
Homo viator. Il pellegrinaggio medievale
Il viaggio, la ricerca del centro, il ritorno alla patria dimenticata o perduta, la caccia al tesoro e al segreto; l'ascesa del monte, la discesa nel pozzo o nella caverna, il passaggio del fiume o del mare. Sono alcuni fra i ""grandi archetipi"""" miti che si ritrovano, con infinite varianti, nelle letterature, nelle religioni, nelle leggende di tutti i tempi e di tutti i popoli del mondo. Il mondo cristiano ha espresso nella concezione dell'homo viator, del viaggiatore, il simbolo della ricerca spirituale che - per il fatto di essere intima e spirituale - nondimeno si esprime talvolta anche nei termini d'un reale ed effettivo spostamento da un luogo all'altro. Ma, in definitiva, non si va in pellegrinaggio. Si è pellegrini: lo si è sempre e comunque. La vita è un pellegrinaggio. I viaggi e i pellegrinaggi che facciamo nell'arco della nostra vita altro non sono se non metafore di essa. Mettersi in viaggio significa mettersi in gioco. Viaggio è, in estrema sintesi, Libertà."" -
Cantico postmoderno di Natale
Questi otto ""racconti di Natale"""" appartengono all'uso, forse ormai un po' démodé, di divertire e magari perfino di commuovere i lettori dei giornali: roba del buon tempo andato, magari di quando ancora esistevano feuilletons e """"terze pagine"""". Ma chissà: magari quello che un tempo era solo """"vecchio"""" con l'andare del tempo si trasforma in antico, oppure si ricicla come extrasupernuovo fino a sembrare addirittura originale. Tutti sono pensati e rivisti in modo da aderire al tempo natalizio. Quanto al loro valore, qualcuno che ne ha letto questo o quell'altro ha avuto la bontà forse eccessiva - o l'ironia? - di tirare in campo ora Dickens, ora Andersen, ora Bulgakov. Gran parte di quanto è qui narrato e descritto corrisponde evidentemente a qualcosa di autobiografico, sempre tuttavia passato attraverso un processo di ritrascrizione immaginaria, a tratti fantastica. Al centro della maggior parte di questi racconti c'è naturalmente Firenze, insieme a molti personaggi reali. Accanto a Firenze c'è il """"nostro"""" tempo, con i suoi migranti arabi o rumeni."" -
Leo magazine. Vol. 2: avventura continua, L'.
Il giornale online del liceo scientifico fiorentino Leonardo da Vinci continua la sua navigazione nel mondo insidioso ed affascinante dell'informazione: il periodico è ormai al suo quarto anno di vita, la redazione è cambiata e sta di nuovo per cambiare in parte (tranne il prof direttore responsabile) ma lo spirito è sempre lo stesso. Intervistatori (anche di star come Lino Guanciale, magari con due battute rubate dietro il palcoscenico a fine spettacolo come i reporter di una volta), indagatori, attenti esaminatori di quanto avviene intorno a noi i ragazzi del Leo danno un'informazione leggera e pulita, attenti a non inciampare in bufale non precisamente saporite. E così per la seconda volta un'antologia della rivista online giunge agli onori della carta stampata: sport, cultura, spettacolo, attualità, ma anche scienza e altro. -
Francesco. I minori e la Terrasanta
Nella tarda estate del 1219, Francesco si trovava Damietta, al pari di migliaia di altri pellegrini e crociati decisi a riportare Gerusalemme in mani cristiane. In un momento imprecisato, entrò nel campo musulmano, accolto dal sultano al-Malik al-Kamil nella tenda adibita alle pubbliche discussioni. L'aurea di mistero che avvolge quell'incontro è ancora oggi intatta. Desiderava, forse, porre termine al conflitto? Era sua intenzione convertire il sultano? Ricercava il martirio? Si può pensare che la sua presenza nel campo crociato fosse finalizzata a sostenere una Cristianità in armi o nel nostro è da leggere un rifiuto o un ""superamento"""" dell'ideale crociato? In """"Francesco, i minori e la Terrasanta"""", Antonio Musarra restituisce i contorni del celebre episodio ripartendo dalle fonti, operandone una contestualizzazione spesso assente nelle numerose opere dedicate all'argomento. Di più: lo studio della documentazione coeva gli consente di ricostruire la storia della presenza dei minori in Terrasanta nel corso del Duecento, e d'inquadrarla nell'ambito del pensiero francescano dedicato alla crociata e alla tutela dei Luoghi Santi."" -
Piccolo gregge. I cristiani nell'ora che volge
Con voce sommessa, con timore e tremore, il saggio affronta grandi temi, nell'autunno in cui non sembra aver scampo la cultura dell'Occidente a causa del tramonto di antiche e consolidate certezze e degli affanni di una società definita ormai postcristiana. Senza nascondere la consapevolezza di procedere nella foschia, lo sguardo si posa su quanto accade nel piccolo gregge cui Cristo ha pur promesso un regno; ove, però, troppe cose pongono in sofferenza chi ne fa parte, sotto il peso di difficoltà e ansie interrogative. I pensieri espressi e i temi accennati potranno apparire troppo vari e difformi, ma ciò sia attribuito anche alla confusa realtà, dalle cui ombre essi spuntano incerti e smarriti. Si parla di chi si defila dal piccolo gr""egge e di chi vi rimane custodendo con fedeltà attese e speranze, confrontandosi con vicende della storia e di fronte agli attuali subbugli di culture e di istituzioni""""."" -
Dopo l'Apocalisse. Ipotesi per una rinascita
Nulla sarà più come prima. Tutto resterà come prima. Due posizioni antitetiche. E due frasi fatte, due luoghi comuni senza significato. La realtà è che il professor Coronavirus ci ha insegnato molte cose. Che credevamo di esser forti e praticamente invulnerabili, mentre siamo deboli e cagionevoli. Che contavamo sulla tecnica che ci avrebbe portato a viver a lungo giovani e sani, e invece è bastato un nuovo esserino microscopico per renderci improvvisamente disorientati e isterizzati. La storia delle pandemie ci racconta tanto, ma non ci dice tutto. Oggi il progresso sta correndo in modo esponenziale, la società si evolve troppo in fretta, è utile cercar d'imparare dal passato ma è più utile ancora immaginare inediti scenari futuri. Il modello turbocapitalista non ha ancora finito di collaudarsi ed è già decrepito. E noi siamo qui. Liberi e soli. Solo che libertà e solitudine in realtà non stanno affatto bene insieme. Inventiamoci i modi per conservare la nostra libertà. Il primo di tutti è trovare il coraggio di battere la nostra solitudine. -
A Lei. Un faccia a faccia inevitabile
In una memorabile scena de ""Il settimo sigillo"""", il regista e scrittore svedese Ingmar Bergman immagina una partita a scacchi fra il Cavaliere e la Morte. Fronteggiare la morte è il tabù dei nostri tempi: la civiltà occidentale contemporanea ne opera una sistematica rimozione fatta di stordimenti, giri di parole, emarginazioni istituzionalizzate. L'autrice invece la affronta faccia a faccia, parlandole con lucidità, percorrendo le tappe del suo """"pensare la morte"""" dall'infanzia alla maturità, attraverso fatti di cronaca ed eventi storici, inclusa la drammatica presa di coscienza generata dalla pandemia Covid-19. Per arrivare al colpo di scena finale."" -
Tra i rovi della memoria. Poesie (1956-1961)
«Ne ho molta, di roba nel cassetto: perfino drammi, lunghe pièces teatrali, qualcuna perfino messa qua e là in scena, e ancora tracce di racconti e di romanzi e fantasie varie. Roba nel cassetto: ma in vita mia ho cambiato casa ben nove volte e a ogni trasloco ho perduto di tutto. Quel cassetto, non so dov'è finito. Se ce ne sono ancora, di miei inediti sepolti in chissà quale cantina, o soffitta o garage, ebbene li ho perduti per sempre. Le patrie lettere non ne soffriranno, la letteratura mondiale non se ne rammaricherà granché: a me però dispiace. Le poesie, quelle, però si sono salvate. Non so se dire ""per fortuna"""" o """"purtroppo"""". In fondo sono testimonianza di un cammino, di un lento e accidentato, talora perfino doloroso, talaltra autoironico processo di costruzione di me stesso. Sia pur vergognandomene qua e là un po', ho deciso di farvele leggere: sono dotato di sufficiente spirito di autoironia per reggere al colpo.»"" -
L'oro dei Nebrodi. Viaggio nel meraviglioso mondo del Nocciolo e del suo territorio
Mosso dalla constatazione dello stato di diffuso abbandono in cui versa la nocciolicoltura nella provincia di Messina, l'autore accompagna il lettore in un ""viaggio problematico"""", a 360 gradi, con lo scopo di far conoscere, non solo ai diretti interessati (tecnici, produttori, trasformatori, Enti pubblici) ma a un pubblico più vasto, le problematiche attuali del settore e le sue prospettive future e di sottolineare le potenzialità d'un frutto eccezionale che, nonostante tutto, può essere considerato, ancora, """"l'oro dei Nebrodi""""."" -
Sole nero. Il Gotico meridiano dell'Ottocento italiano. Uno sguardo dall'Inghilterra
Esiste un Gotico autoctono nell'Italia del diciannovesimo secolo, una rielaborazione locale di forme e modelli inglesi - un Gotico ""sotto il sole"""", per così dire? Nel suo breve saggio Francesca Saggini affronta questo argomento molto dibattuto facendo valere la presenza di strutture e chiari motivi gotici in numerosi romanzi italiani, da """"I promessi sposi"""" di Alessandro Manzoni (1827) a """"Le avventure di Pinocchio"""" (1883) di Carlo Lorenzini (Collodi). Il percorso del Gotico italiano si chiude con i discorsi antirazionalisti e antiscientifici fioriti alla fine del secolo e modalità ermeneutiche come lo spiritismo, il mesmerismo e l'occultismo, sempre più di moda nella stampa popolare. Il saggio include una disamina del tutto inedita sui vampiri italiani dell'Ottocento, che non smisero mai di affiorare anche all'ombra del nostro sole nero."" -
L'Europa e il suo fantasma
L'idea di Europa nasce nel medioevo. Certo, non l'""Europa"""" che ci è familiare e quotidiana, frutto inestimabile di una volontà politica maturata dopo la seconda guerra mondiale, ma l'Europa come dimensione geografica e culturale. """"Europa"""" e """"medioevo"""" coincidono. Non così, per quanto sembri paradossale, """"Europa"""" ed """"europeo"""", anche se indubbiamente solo nel medioevo si possono collocare le nostre radici di europei. Le origini affondano, come sempre, nell'antichità classica."" -
La risposta è nel silenzio
Juri Camisasca è un musicista, interprete, autore di canzoni, amico e stretto collaboratore di Franco Battiato. Basterebbero le sue canzoni, animate da un'ammirevole spinta metafisica, a renderlo personaggio meritevole di attenzione e ammirazione. Ma Camisasca è, anche e soprattutto, un ricercatore spirituale che utilizza la sua esistenza per celebrare il mistero e la gioia della vita. Per comunicare un bagaglio così ampio e significativo, abbiamo scelto la forma dell'intervista, affinché sia Camisasca stesso a rispondere alle domande del musicologo e saggista Antonello Cresti, nella forma a lui congeniale. Ne emerge un percorso di libertà, capace di ispirare, infondere serenità a chi vi si avvicinerà. Camisasca non offre dogmi, certezze: la sua è una Via. La storia di un percorso. In questa luminosa autenticità risiede il senso di una lettura capace di aprire orizzonti vasti in chiunque alberghi l'animo del ricercatore. -
Conte e Mattarella. Sul palcoscenico e dietro le quinte del Quirinale. Un racconto sulle istituzioni
Conte e Mattarella come Eraclito e Parmenide. L'uno, in eterno divenire: da presidente del Consiglio per caso a ""giustiziere"""", novello Conte di Montecristo, di Salvini; da ribaltatore di maggioranze a primus solus grazie al virus. Sempre più su. Fino a quando? """"Durerò fino al 2023"""", ha risposto Conte non appena saputo il risultato delle regionali. L'altro, sempre uguale a sé stesso, rappresenta al meglio l'unità nazionale. In solitudine davanti all'Altare della Patria. Fianco a fianco del Presidente sloveno davanti alla foiba di Basovizza. Silenzi cantatori. Lo studio di due personaggi così diversi che hanno finito per intendersi."" -
Tradurre Tolkien
Tolkien ha forse cambiato volto? A leggere la nuova traduzione de ""Il Signore degli Anelli"""", parrebbe di sì. Ma quanto di questa metamorfosi è dovuto alla """"creatività"""" dei traduttori? Recentemente, la traduzione italiana del capolavoro di Tolkien è stata ritirata dal mercato e sostituita. Il modo in cui questa operazione è stata condotta e i suoi esiti hanno causato forte perplessità tra lettori e appassionati. Questo studio scientifico approfondito, corredato da centinaia di esempi commentati, si propone il compito di fare finalmente chiarezza, liberando il campo dal dominio della fazione. Al di là dell'attualità, quest'opera rappresenta una lettura stimolante e affascinante per ogni lettore che voglia tornare a immergersi con rinnovata consapevolezza nel ricchissimo mondo linguistico e letterario del grande autore inglese. Introduzione di Quirino Principe."" -
Imagine. Utopia o nichilismo?
La genesi di ""Imagine"""" ha radici profonde e scava in lontananza, proiettandosi infine in un futuro indefinito. Sussurra nel vento ricordi di bombardamenti, di sogni di gloria, di teenagers e voglia di rivoluzione, di cambiamenti repentini della società e brusche sterzate, di arte di consumo che si interseca con la realtà e la rappresenta. Parla soprattutto di un uomo, che tutte queste sensazioni le sperimenta sul campo, dal vivo. Chiaramente, parlare di """"Imagine"""" significa parlare di un mondo che sta nascendo, di tempi che stanno per cambiare e appunto cambiano, di Beatlemania, swingin' London ed età dell'oro. Ma per fare questo dobbiamo riavvolgere la pellicola, per tornare all'inizio e scoprire che i fotogrammi a colori hanno spesso subìto qualche ritocco, che alcune sequenze sono di un bianco e nero triste e oscuro e che altre sono state addirittura tagliate. Riportare il nastro sul proiettore e farlo scorrere significa, in definitiva, imprimere un significato più preciso ai versi di una canzone che oggi, ancor più di ieri, unisce e divide. Prefazione di Luca Fumagalli. Postfazione di Antonello Cresti.""