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Quattro porte
Quattro porte da aprire su mondi fantastici e verso persone con storie particolari che spingeranno il protagonista a una serie riflessione su se stesso. -
Nessuno da baciare
"Venne ad accogliermi al cancello quando fui portata all'istituto Santa Maria di Lora, appena sopra la città. Avevo dodici anni."""" Suor Elvezia è una presenza che accompagna la vita della narratrice dall'infanzia: un rapporto delicato, ma tutt'altro che privo di contraddizioni. """"'Dovrebbe scrivere un libro sull'Elvezia', disse il signor Lombardi mentre mi riaccompagnava a casa. """"Sì, - risposi soprappensiero, - ma ho bisogno che muoia."""" Mi guardò spaventato e cercai di spiegarmi: non volevo che l'Elvezia morisse. Ma per scrivere di lei avevo bisogno che non ci fosse più. Che fosse lontana per sempre. Non mi sembrò convinto e seguì un silenzio pieno di imbarazzo. Giunti sotto casa, ci salutammo, a disagio tutti e due."""" Il libro alla fine è stato scritto, è un racconto fedele e tenero, specchio non solo di intense vicende personali, ma anche di una città - Como - e di un mondo." -
Nesso. L'economia della terra. Le molte forme dell'economia in un paese del lago
Il volume raccoglie testimonianze e ricerche storiche sull'agricoltura, l'allevamento, la lavorazione della pietra di Moltrasio e del granito, la confezione di scarpe in tela a Nesso, paese del Lago di Como. -
I ragazzi della Celera. Memorie comasche
Memorie ""personali"""" di un testimone d'eccezione, il volume racconta le iniziative pubbliche realizzate a Como negli ultimi tre decenni del secolo appena trascorso da un gruppo di giovani imprenditori, raccolti attorno all.Unione Industriali, a cominciare da Comodepur e dalle altre società per la depurazione delle acque, tuttora operanti nel capoluogo e in larga parte del territorio comasco, all'Acquedotto Industriale, al Tessile di Como, al Centro espositivo di Villa Erba, al nuovo corso del quotidiano """"La Provincia"""" negli anni Ottanta, all'AGA, l'agenzia nazionale di stampa di Roma."" -
Il Club Alpino operaio di Como
Il volume costituisce la prima ricostruzione organica della storia del Club Alpino Operaio, storica associazione escursionistica e alpinistica fondata a Como, nel borgo popolare di San Rocco, nel 1885 e tuttora attiva. Basandosi su una accurata ricerca documentaria e sulle testimonianze giornalistiche d'epoca, il libro non solo segue le diverse fasi della storia del sodalizio dalle prime uscite pubbliche alla fine dell'Ottocento, allo sviluppo dell'inizio del Novecento, all'intensa attività alpinistica del periodo ""eroico"""", al processo di omologazione al regime fascista, fino alla ricostruzione della prassi democratica dopo la Liberazione - ma le inserisce nel contesto delle altre associazioni alpinistiche nazionali e internazionali e nel quadro delle condizioni sociali e politiche della città e del territorio. Ne esce un quadro che lungi dal riferirsi ai soli aspetti sportivi, contribuisce a una migliore considerazione della storia cittadina nel fondamentale snodo del passaggio alla modernità. Arricchiscono il testo numerose immagini, in gran parte provenienti dall'archivio del Club e quasi del tutto inedite, e una raccolta di documenti. La prefazione è firmata da Alessandro Pastore, docente universitario e autore di uno dei più interessanti contributi storici sull'alpinismo italiano."" -
Socialismo, umanesimo, poesia
A dieci anni dalla scomparsa, Giordano Azzi è ricordato come uomo di opere e di pensiero con un'ampia antologia di suoi scritti, che spaziano in tutti campi dei suoi interessi: dalle poesie in lingua e in dialetto comasco, agli scritti in esperanto (la lingua utopista inventata dal medico Zamenhof cui Azzi fu sempre molto interessato), dagli articoli di carattere scientifico agli interventi politici, dai contributi critico-letterari fino alle ricerche storiche. In quest'ultimo gruppo spicca la serie di articoli dedicati a ""cento anni di socialismo comasco"""", fondamentale ricostruzione storica a tutto campo finora inedita nella sua interezza. Completa il volume una raccolta di testimonianze e di lettere di amici e di esponenti della cultura comasca dedicata al ricordo e alla ricostruzione biografica di Azzi. Ne deriva la chiara consapevolezza di trovarsi di fronte a una delle personalità centrali del Novecento comasco, per il suo impegno e la sua cultura, ma anche e soprattutto per l'eleganza, la tolleranza e la continua ricerca del dialogo."" -
L' utima estate
Sul filo dei ricordi di famiglia e della comunità, il racconto della cultura tradizionale, delle attività economiche e della vita quotidiana del territorio al centro del Lago di Como, sulle sponde del Triangolo lariano e lungo le pendici della Valassina e del monte San Primo. I centri abitati e la toponomastica, il lavoro sui campi, in collina e in montagna, sui pascoli, sul lago, all'aperto e in bottega, con i forestieri, gli alberghi e le infrastrutture turistiche, la scuola e le osterie, i giochi e le devozioni, le bande e la cucina tradizionale. Senza nostalgia e con molto affetto per una terra che cambia ma che conserva le tracce significative della sua storia. -
Vite militanti
Attraverso le parole e i ricordi di Andrea Paredi (sindacalista a Como e provincia) si ricostruiscono l'evoluzione e i cambiamenti del mondo del lavoro nel corso della seconda metà del Novecento, con numerosi aneddoti e storie tratte dalle esperienze personali dell'autore. -
In principio era il kaos
Racconto scritto seguendo la traccia dei primi tre capitoli della Bibbia (Genesi 1; 2; 3) molto liberamente interpretati e unendo diverse traduzioni, con un finale molto differente dalla Vulgata. -
Il Teatro Sociale di Como. 1813-2013
Edito per iniziativa della Società dei Palchettisti in occasione del duecentesimo anniversario dell'inaugurazione del Teatro Sociale, il volume ripercorre l'intera vicenda del Teatro comasco. Vi sono approfondite non solo le vicende architettoniche e artistiche (riconsiderate a partire dai documenti originali con non poche novità rispetto a quanto ripetutamente proposto dai precedenti saggi dedicati alla storia del Teatro), ma anche quelle riguardanti il contesto culturale e giuridico e i tanti tipi di spettacolo che nella sala al coperto e nell'arena all'aperto si sono susseguiti in due secoli. Particolare rilievo assume, nel quadro dell'architettura di inizio Ottocento, la figura del progettista, Giuseppe Cusi. In gran parte inedito è il corredo iconografico (oltre 250 immagini) che affianca a riprese appositamente eseguite un ricchissimo patrimonio di immagini d'archivio, tra cui il corpus dei progetti per il Teatro, qui proposto per la prima volta con tutti i disegni noti. -
Dal Sabotino alla Sormani. Storia di una vita. Giovanni Bellini
Giovanni Bellini, nato nel 1892 a Foresto Sparso, in provincia di Bergamo, ha portato un contributo rilevante alla cultura italiana. La sua è la storia di valoroso combattente nella Grande Guerra, e poi di artefice della rinascita e dello sviluppo del sistema bibliotecario, prima a Milano e poi in tutta l'Alta Italia. Bellini contribuì a far progredire l'idea di biblioteca aperta, al servizio di tutti i cittadini, concepita come fulcro di ogni tipo di cultura e organizzata in modo moderno. Anche grazie alla sua opera, tutti i giorni persone di ogni estrazione sociale e culturale, spinte dagli interessi più vari, affollano la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani a Milano, nonché le biblioteche rionali dei vari quartieri milanesi. Questa biografia, a cura del figlio Gianpaolo Bellini, rappresenta non solo l'omaggio a un uomo dall'intensa vita ma soprattutto la riproposizione, attraverso aneddoti e ricordi che si intrecciano alla storia nazionale, di un cruciale periodo di transizione per l'Italia. -
Metropole & Suisse. Il lago di Como e 120 anni di storia visti da un grande albergo. Ediz. italiana e inglese
Dal 1892 ai giorni nostri: la storia di un grande albergo, il Metropole & Suisse, e del lago di Como su cui si affaccia e che tante volte lo ha ""visitato"""" durante le periodiche esondazioni. Il volume propone un excursus, agile ma rigorosissimo, tra le vicende (di carattere storico e sociale) che hanno intersecato la quotidianità del lavoro della famiglia che ha gestito l'albergo per tutti questi anni, i Cassani: una dinastia protagonista e spettatrice di oltre un secolo di grandi eventi e cambiamenti, che porta in dote in queste pagine la narrazione di una storia altrettanto ricca di aneddoti degni di un romanzo. La scansione dell'opera illustra eventi storici (durante la seconda guerra mondiale l'hotel fu sede prima del comando tedesco e poi di quello americano: qui finì la seconda guerra mondiale in Italia), storie di ospiti illustri (attori, cantanti, calciatori e persino la famiglia degli zar) e spaccati di vita (nascite, morti e personaggi da film). Le stanze del Metropole & Suisse, la cui facciata è opera del più importante esponente del razionalismo italiano, l'architetto Giuseppe Terragni, hanno ospitato infatti alcuni fra i più bei nomi delle cronache del tempo: si possono citare, ad esempio, il re d'Egitto Farouk I, la principessa Ira von Fürstenberg, i reali di Danimarca, la grande Inter di Helenio Herrera."" -
2 Agosto 1980. Bologna Como. Diario doloroso
Sabato 2 agosto 1980, alle ore 10 e 25, una bomba esplose nella sala d'aspetto della Stazione centrale delle Ferrovie dello Stato a Bologna. Ottantacinque furono le vittime, centinaia i feriti. L'atto terroristico fu l'ultimo di una serie che insanguinò l'Italia, ma non l'ultimo nel mondo. Tra le vittime di Bologna fu annientata una famiglia comasca: Carlo il padre, Anna la madre e Luca il figlio di sei anni. La città di Como immediatamente si raccolse attorno alle famiglie colpite. Il dolore di tutti fu immenso. Questo libro è il racconto di quei giorni. -
Poesie dal fronte. Dalla grande guerra all'Afghanistan: vite in versi di soldati semplici
Non solo Ungaretti, Rebora, Sbarbaro e gli altri grandi poeti italiani che, al fronte, hanno scritto alcune tra le loro liriche più intense e immortali. Anche tanta gente comune, che nella vita ha fatto tutti i mestieri fuorché illetterato, ha sentito l'esigenza di comporre poesie durante la guerra. Il volume raccoglie e organizza proprio questo eterogeneo materiale, salvato dall'oblio del tempo - e di molti polverosi cassetti - prima che scomparisse, purtroppo, assieme ai propri autori. Il progetto, un riuscito tentativo di dimostrare quanto possa essere elevato il valore della scrittura popolare, è stato reso possibile grazie al rigoroso e appassionante lavoro di selezione svolto dall'autore, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Alpini, la Camera del Lavoro di Como, il sindacato Spi-Cgil. Le poesie, scritte su tutti i fronti, assumono il valore di frammenti di storia in presa diretta, vere schegge di emozione che, non di rado, si accendono di illuminazioni poetiche folgoranti. Leggendole, si può cogliere l'affresco di una nazione che, anche quando scrive in dialetto, è unita da una lingua che è espressione di corale umanità. Molti interessanti spunti possono essere ritrovati anche sotto il profilo sociologico, antropologico e linguistico. La vera costante che corre tra i versi dei poeti che hanno vissuto la guerra in prima linea, dal Carso fino al Kosovo, è l'assenza totale di qualsiasi accenno che esalti il conflitto. -
Federico Frigerio architetto. Il lato tradizionale del nuovo
"Un libro dedicato a Federico Frigerio era atteso da anni: Fabio Cani si è accollato l'onere di saldare il debito collettivo verso una figura che diede molto alla sua città d'adozione, e potrà dare ancora molto grazie alle riflessioni che saranno stimolate dalla lettura di questo libro. Lungamente custodito e ora accuratamente indagato, l'archivio dell'architetto e archeologo ha restituito informazioni preziose sull'ideale di memoria e bellezza che Frigerio, con una sapienza ammirevole, coltivò per una vita molto lunga, per essersi snodata attraverso il 'secolo breve'. Ebbe infatti modo di vivere nella Milano di Luca Beltrami e nella Como delle celebrazioni voltiane del 1899, ma anche tutti gli eventi successivi fino al dopoguerra, in un ruolo forse da eminenza rispettata e defilata, più che da acceso protagonista."""" (Dalla Presentazione)." -
La vita vissuta
Ernesto Maltecca nel 1944 deve nascondersi per non essere arruolato nell'esercito della Repubblica Sociale fascista. ""Gh'era nient de fa"""" e allora si mette a scrivere la storia dei suoi primi venti anni di vita, spontaneamente, senza progetto. Non aveva mai scritto prima di allora. Non aveva mai letto un diario ma gli piacevano le opere, le ascoltava alla radio, le canticchiava, forse questo gli è servito. Scrive in terza persona, nell'italiano che gli consente la sua istruzione di allora. Passano più di sessanta anni di vita, di lavoro, di militanza senza scrivere altro. Poi decide di completare il racconto della sua vita, aiutato dalla figlia Franca. (Dalla Premessa)."" -
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Cosa si cela in ogni scenario che ammiriamo durante il nostro cammino? Entrare in sintonia con un paesaggio ci permette di conoscerne lentamente ogni aspetto, vagabondando fra i suoi misteri, circondati da un mutevole mondo di forme. Là dentro, però, c'è di più. Se ci fermeremo ad ascoltare più attentamente, potremo avvertire un profondo richiamo ancestrale. Tastando il suolo, la sua geomorfologia, potremo scoprire storie che le nostre convinzioni farebbero apparire irreali. Quando saremo in procinto di sognare, ci strofineremo invece gli occhi riuscendo a scorgere la Via: quell'impalpabile e sinuoso sentiero che si perde verso l'infinito, pronto a guidarci alla scoperta del nostro spirito. Nel mondo naturale è rinchiuso il senso stesso della vita, e ogni giorno abbiamo la grande occasione di avvicinarci sempre di più alla verità. Con zaino in spalla, un foglio di carta e una penna, Andrea Pozzi racconta i suoi primi trent'anni come figlio di Madre Terra, provando a comprenderne i suoi messaggi più nascosti... -
Moda arte storia società. Omaggio a Grazietta Butazzi. Atti del convegno (Como, 20 giugno 2014)
Atti del convegno tenutosi il 20 giugno 2014 presso la Fondazione Antonio Ratti di Como. -
Lavoro e salute a Como alla fine del Novecento
Protagonisti, luci e ombre di una esperienza straordinaria. Documenti e testimonianze sull'attività dello SMAL (Servizio di Medicina per gli Ambienti di Lavoro). -
Ci vediamo al Cineclub
Gli anni dei circoli del cinema: l'esperienza di Como.