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Attimi
Pagine che riflettono in versi le vibrazioni poetiche dell'autore: emerge il tema della speranza come attimo di bene, momento germinale di una progettualità che aspira a vivere in una società che davvero assuma i valori universalistici nel palpito condiviso di autentiche relazioni umane. -
L' epoca del PILinguaggio
Il depotenziamento del linguaggio è attuato dal capitalismo nel suo allontanamento dalla persona e dalla comunità: povertà lessicale, manomissione dei significati, riduzione della parola a funzione calcolante, aggressione culturale imperialistica alle lingue nazionali. La povertà lessicale trova la sua ragion d'essere nel capitale globale: ogni riflessione eccedente i bisogni dell'economia è già un limite per le logiche mercantili. La lingua deve tracciare il suo senso nella produttività, nell'immediatezza della sua spendibilità, essere funzione dell'illimitatezza della valorizzazione. Ogni linguaggio non spendibile è stigmatizzato come inutile. Diviene così funzione, calcolo per previsioni consumistiche: oltre vi è il nulla. La neolingua si struttura nell'atomizzazione di pensieri che devono perdersi nell'emozione dell'immediato delle pseudo relazioni virtuali. Il nichilismo di massa è alimentato e vive attraverso l'incompetenza linguistica che derealizza la realtà in monconi fonetici. Il riduzionismo politico filosofico si sostanzializza attraverso un linguaggio la cui articolazione logica arretra per lasciare spazio unicamente alla naturalizzazione del solo presente. -
Il deserto innominabile. Testo portoghese a fronte
José Jorge Letria è un poeta che ha un rapporto particolare con la propria contemporaneità, poiché se da un lato sembra volerla accogliere e assecondare, dall'altro nel rapportarsi a essa tenta di misurarla per prenderne le distanze, come a volerla cogliere con maggiore forza e precisione da un altro e diverso angolo visuale. Questo rapporto con la propria contemporaneità dà luogo al determinarsi di una complessa voce poetica in cui il tempo presente elabora e riconosce il passato, che scardinato da ogni convenzione si palesa in maniera del tutto personale. Da qui la memoria, soggetto-chiave di queste e altre poesie, che non è il passato, inteso come la ripetizione di quel che è stato e accaduto, ma è il pensiero che in dialogo permanente crea e reinventa, tracciando immagini libere da ogni consuetudine. -
No alla globalizzazione dell'indifferenza
Da un'intelligente considerazione della figlia - nel quadro degli avvenimenti che portarono all'assassinio di Gheddafi nel 2011 - muove la promessa paterna: esplicitare la propria concezione universalistica in opposizione all'uso strumentale della teoria dei ""diritti umani"""". Nell'excursus che va dalla prima guerra mondiale ai giorni nostri si denuncia l'astratta concezione che vorrebbe un Occidente civile e un Oriente barbaro. La riflessione di M. Livi Bacci con """"Il pianeta stretto"""" e l'""""Enciclica Laudato si'"""", lo ha sollecitato ad andare oltre. Fa così la comparsa l'ecologia, nel quadro della critica al capitalismo assoluto di oggi. Da Laudato si', emerge «l'ecologia integrale» che denuncia lo strapotere delle tecnoscienze e del dio-denaro. Il titolo del libro ha raccolto e fatto suo l'urlo del papa a Lampedusa. L'insensatezza del mondo in cui viviamo, trova la sua ragione essenziale nel modo di produzione capitalistico: l'economia si è trasformata in crematistica."" -
La Valle Bianca. Appunti per una rilettura del romanzo di Sirio Giannini
Questo saggio si concentra sul romanzo ""La Valle Bianca"""" di Sirio Giannini (1925-1960), scrittore e regista originario di Corvaia, piccola frazione di Seravezza, in provincia di Lucca. L'opera, dopo aver vinto il Premio Hemingway nel 1956 ed essere stata pubblicata per la prima volta nel 1958 dalla casa milanese Mondadori, nella prestigiosa collana """"La Medusa degli Italiani"""", ha avuto una traduzione in tedesco, """"Das Weiße Tal"""", per la casa editrice Progress di Düsseldorf nel 1959 e una ristampa a cura dell'editore Boni di Bologna nel 1981. Da cinque anni è intitolato a Giannini un Centro Internazionale di Studi Europei (CISESG)."" -
Esistenza, ragione, storia. Pietro Chiodi (1915-1970)
Pietro Chiodi (1915-1970), filosofo esistenzialista che negli anni Sessanta insegnò Filosofia della storia all'Università di Torino, è ricordato soprattutto per la sua attività di studioso e traduttore di Heidegger che ha ricreato per i lettori italiani il vocabolario filosofico del pensatore tedesco. Non meno importanti i suoi saggi su Kant e le traduzioni della 'Critica della ragion pura' e degli 'Scritti morali'. Questo libro, curato da due tra i suoi primi allievi, contiene contributi sull'opera filosofica e sui confronti teorici in cui si è impegnato (con Abbagnano e Paci, con Sartre, con i marxisti), ma anche saggi sulla drammatica vicenda resistenziale consegnata a 'Banditi' - il diario partigiano che Fortini considerò ""quasi un capolavoro"""" -, sul rapporto di profonda amicizia e di influenze reciproche con B. Fenoglio, sul suo interesse poco noto per le arti figurative. In appendice un inedito su socialismo e libertà, a proposito di 'Riforme e rivoluzione' di A. Giolitti, e una testimonianza della sua compagna, Aida Ribero, sulla coerenza tra filosofia e vita. Chiude il volume una completa bibliografia degli scritti di e su Chiodi."" -
Poesie
La poesia di André Ughetto unisce un'inventiva acutezza drammatica e un'umorosa souplesse fisico-metafisica, che alternativamente scava e scolpisce i paesaggi, i luoghi, le occasioni materiali e quelle dell'anima umana nella sua tormentata - raramente pacificata - quête dell'Assoluto, sostenuta dalla sapienza alchemica degli archetipi e delle metamorfosi, profondamente radicata nei miti e nelle figure di una humanitas classica, rivissuta con un pathos elettivo che permette a Ughetto di toccare con mano ferma ed elegante le passioni e i veleni sontuosi della modernità poetica ed artistica europea, senza mai cedere a vezzi moralistici o a idolatrie demiurgiche e narcisistiche di eredità decadente, tuttora attive dietro il minimalismo dimissionario di tanta poesia contemporanea. Fedele alla sua vocazione di traduttore dall'invisibile, Ughetto esplora ed abita il ponte oscillante e spinoso della nostra condizione con intensa originalità, di cui questa scelta antologica è pegno ed offerta non effimera al lettore consapevole che la natura dell'arte è quella di diventare opera di vita. -
Capitalismo: ascesa, declino, trasformazione. Tre dialoghi sull'evoluzione storica della società moderna
L'idea che la storia sia un processo dotato di senso è un prodotto originale del pensiero europeo moderno. L'evento che ha fatto sorgere e allevato questa nuova idea è la genesi e lo sviluppo della società europea moderna, vale a dire del capitalismo. Alla base di un tale sviluppo del pensiero sta il fatto che la società capitalistica sempre più chiaramente si presenta come una macchina sociale e dunque come qualcosa di simile ad un sistema oggettivo. Siamo nella necessità di evitare un esito infausto per l'umanità ricercando i possibili cambiamenti tecnici e sociali adatti a chiudere la presente epoca segnata da un capitalismo sempre più chiaramente distruttivo e aprire quella di una civiltà nuova capace di un rapporto armonico con la natura. -
Come si pone il problema metafisico
«Nel dare inizio a un corso di lezioni sul tema: come si pone il problema metafisico, è necessario anzitutto rammentare e riconoscere l'ampiezza delle ostilità e delle perplessità che suscita, nella cultura filosofica e non filosofica contemporanea, il nome stesso della metafisica». (Marino Gentile) -
Sistema e sistematicità in Aristotele
Questo libro riunisce le riflessioni di alcuni fra i maggiori studiosi di Aristotele sul tema della sistematicità del suo pensiero. Esso nasce dal fatto che, nonostante da più parti lo Stagirita sia considerato l'autore di una vera e propria enciclopedia del sapere, la letteratura si è assai raramente occupata di questo tema. Il presente volume, che cerca di colmare una lacuna, non fornisce una esposizione del ""sistema di Aristotele"""", bensì una panoramica dei diversi modi in base a cui il pensiero dello Stagirita può definirsi """"sistematico""""."" -
L' abdicazione
Camus notava che la ""metafisica del peggio"""" si esprime nella letteratura della dannazione, e sosteneva che la via di uscita non era stata ancora trovata. Con il suo secondo romanzo, Hanshe dimostra di averlo fatto, e offre davvero qualcosa che non solo è promettente, ma anche sorprendente: un cammino verso una nuova realtà, verso una """"fisica del meglio"""". """"L'abdicazione"""" è una vera epopea ero(t)icomica."" -
L' insorto
Nei giorni eroici e tragici della Comune un giornalista squattrinato ed insofferente all'ordine costituito fa sua la causa degli insorti, condividendone speranze, battaglie, sofferenze, entusiasmi ed errori fino alla sanguinosa sconfitta. Storia collettiva e destino individuale si incontrano, si confondono e si alimentano reciprocamente in una narrazione serrata dal ritmo incalzante, capace di restituire lo spirito di un tempo grande e terribile e l'umana verità di quanti, vittime dell'ingiustizia sociale, osarono sperare e progettare un mondo diverso. Libro della Comune e nella Comune, espressione di una profonda fedeltà alle sue ragioni, e per questo relegato ai margini della letteratura, L'insurgé trova nella sua apparente inattualità il punto di forza del suo incontro con il lettore di oggi, costringendolo ad uscire dal perimetro del ""migliore dei mondi possibili"""" tracciato dal pensiero dominante per confrontarsi con la passione durevole per una prassi di emancipazione comunitaria. «Rendere coscienti le tendenze incoscienti della Comune» (F. Engels) è opera di cui non si è detta l'ultima parola."" -
Scritti brevi su politica, scuola e società
Questo libro raccoglie diversi articoli per quotidiani e riviste composti dall'autore negli anni 2015 e 2016, relativi soprattutto ai temi della politica, della scuola e della società (intesa in senso ampio). Il filo conduttore degli stessi è costituito da una critica progettuale al nostro tempo alla luce del pensiero greco classico, soprattutto di Aristotele. -
Flash di poesia, dipinti di versi
Poesie nomadi che attraversano i binari di distacchi e ferite aperte, di capitale disumano e tempo asfissiante, ma che nel contempo ci regalano la luce del mare, il bisogno dell'amicizia e della prossimità. Ogni poesia, accompagnata da un personale scatto fotografico o dall'immagine di un dipinto, costituisce la tela compiuta di questo lavoro dell'autrice Gabriella Putignano. Io voglio il lampo immenso della vita, lo stupore dell'alba, la libertà del mare, lo spruzzo d'una comune felicità. -
Scritti sulla medicina galenica
Il volume raccoglie i principali scritti su Galeno e sul Galenismo composti da Mario Vegetti in circa un cinquantennio di attività. La selezione dei saggi qui pubblicati è stata realizzata dall'autore negli ultimi mesi della sua vita. -
La rosa di Goethe
«[...] Marcella Continanza, attenta testimone della nostra società come giornalista e poeta, in questi versi riesce a condensare insieme diversi temi: il tempo, la memoria, la nostalgia, la natura e i tanti incontri di una vita, reali e virtuali, come accade ad un intellettuale che si ciba delle storie, delle vite altrui in quel continuo scambio che mette in moto la nostra fantasia». (Dacia Maraini) -
Alexander Arabus. Studi sulla tradizione araba dell'aristotelismo greco
"Alexander arabus"""" è una raccolta di saggi animati da un progetto di ricerca unitario e dalla fondamentale convinzione che l'eredità del pensiero greco non possa essere interamente compresa senza lo studio della tradizione araba. Il focus del volume è su Alessandro di Afrodisia. Mentre infatti la recezione araba di Aristotele sta quasi a metà strada fra noi e lo Stagirita, fra i filosofi arabi e Aristotele sta Alessandro di Afrodisia, a nome del quale circolarono, fin dal IX secolo, non solo traduzioni arabe, ma anche adattamenti, insieme a testi liberamente ispirati al suo magistero esegetico. Così ampliato, il corpus dell' """"Alessandro arabo"""" esercitò un ruolo di mediazione fra il patrimonio della tradizione aristotelica greca e l'emergenza di una nuova cultura egemone nell'area mediorientale. Prefazione di Marwand Rashed." -
Le forme informi della frontiera. Lo sguardo del cinema western sulla storia americana
Nato come curiosità scientifica e trasformatosi ben presto in un divertimento popolare capace di influenzare mode, costumi e di creare identità, il cinema ha spesso anche riflettuto sulla storia con la S maiuscola. Il genere western, nello specifico, non solo ha permesso di ricostruire le traumatiche vicende che hanno portato alla colonizzazione del selvaggio Ovest; ultimo ed estremo Eden (anche spirituale) del Nuovo Mondo, ma ha anche anticipato o suggerito alcune inquietanti trasformazioni della società occidentale tardo-moderna che le oligarchie al potere pretenderebbero di estendere al resto del pianeta. In questo senso, dopo che lo spazio terrestre è stato mappato, cartografato e scandagliato in ogni suo angolo e una volta che il sistema capitalista è riuscito a persuadere le masse a proposito del suo carattere fatale, le nuove frontiere diventano gli schermi del cinema, quelli delle televisioni, dei computer, dei telefoni cellulari su cui scorrono senza requie valori, simboli e immagini del nuovo mercato universale. O addirittura il corpo umano, il quale viene sempre più industrializzato grazie a scienze quali la robotica, la genetica, la bioinformatica e la nanotecnologia. -
A cosa serve oggi fare storia della filosofia? Una modesta riflessione
Il titolo di questo volumetto potrà sembrare irriverente, tuttavia porsi la domanda sul senso del fare storia della filosofia oggi è auspicabile per varie ragioni, non da ultimo per il diffuso disinteresse nei riguardi degli studia humanitatis. Le pagine di questo lavoro non intendono fornire risposte onnicomprensive o soluzioni assolutamente valide circa una questione davvero enorme ma vogliono offrire un contributo al dibattito, oggi più che mai vivo (specialmente in Italia), sull'utilità delle discipline umanistiche. L'esito delle (modeste) riflessioni che il lettore troverà qui è una seria e convinta difesa della storia e del suo metodo investigativo, fondato innanzitutto sul rigore e sul rispetto dell'oggetto di indagine. Il metodo storico, se applicato in termini rigorosi, è sempre rivolto, almeno in prima istanza, verso il suo oggetto, dunque verso quanto è altro rispetto alla capacità interpretativa dello storico. La stima per l'oggetto di indagine dovrebbe tradursi, più in generale, in rispetto verso chi e verso ciò che è altro da noi: in tal modo il metodo storico potrà essere vantaggioso al fine del miglioramento della comunità in cui si vive. -
Dell'attraversamento. Tolstoj, Schweitzer, Tagore
Tra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento si assiste al repentino passaggio dalla fiducia incondizionata nei mezzi della scienza e della tecnica all'inquieta consapevolezza delle crisi della civiltà. Lev Tolstoj, Albert Schweitzer e Rabindranath Tagore, pur osservando la crisi da punti di vista diversi, concordano nel denunciare la violenza, il fanatismo identitario, l'alienazione della macchina, l'eclissi dello spirito. Ma non si limitano alla denuncia, né si chiudono in un rifiuto sdegnoso del mondo moderno. In forme diverse, ma anche con singolari convergenze, propongono nuove visioni politiche ed etiche (la nonviolenza rivoluzionaria di Tolstoj, che ispirerà Gandhi, il rispetto per la vita di Schweitzer, la religione dell'Uomo di Tagore) e soprattutto un intenso dialogo tra tradizione occidentale e mondo orientale. Alla base di questa apertura c'è un atto esistenziale radicale: l'attraversamento del proprio ego, dell'identità con le sue consolazioni ed i suoi attaccamenti, e la conquista di una visione transpersonale che porta nella società la luce di una razionalità etica alternativa alla ratio dell'economicismo capitalistico.