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La disciplina giuridica del settore cinematografico in Italia
L'opera cinematografica ha duplice natura, di prodotto artistico ed economico: il film, bene unico, originale e con forti contenuti artistici; il suo processo produttivo, complessa interazione di risorse umane, finanziarie, tecniche e artistiche. Appartiene dunque sia alla categoria dei beni culturali che a quella dei prodotti dell'industria culturale: è un'opera ""unica"""", ma anche riproducibile, anzi concepita proprio per essere riprodotta. Il presente studio analizza la disciplina giuridica del settore in Italia, con riferimento alle disposizioni sui finanziamenti pubblici per le attività artistiche. Ben consapevole che un'analisi completa delle sue dinamiche necessita di uno sguardo interdisciplinare, l'Autore ha voluto offrire un inquadramento del panorama legislativo in materia di spettacolo, con una speciale attenzione rivolta all'ordinamento giuridico vigente, attraverso i suoi snodi storici in ambito nazionale, con riferimenti alle normative di livello regionale, provinciale, locale ed europeo."" -
Bye baby suite
Il monologo sgorga dallo spacco tra il Mito e la donna, tra l'icona spumeggiante e l'intimità più scomoda. Una voce spezzata eppure traboccante e la sua musica messa via che adesso invade ogni spazio come un urlo: Marilyn nell'insonnia della sua ultima notte, che consuma pillole ed alcool e si ripercorre d'un fiato, senza pudore, lanciandosi in un altalena di ricordi. Luci e tormenti di un'anima fuori posto, sempre a caccia di un amore che la plachi, di un mattino che la sogni, di un'uscita d'emergenza. Ne esce un ritratto mosso, dissacrante e tragico, un'onda che si disfa per rimontare, scandalosa come una preghiera. Bye Baby Suite è una poesia che ho scritto per lei sognando che la leggesse. Se quest'anima inquieta e indomata non ha mai avuto riparo, è anche vero che nessuno potrà mai restare intero davanti allo scroscio e al deserto delle sue onde. -
Quel che resta di Raoul Vaneigem
In quello che vuole essere una sorta di fulminante pamphlet, l'autrice ci invita a riscoprire il pensiero di uno dei membri storici dell'Internazionale Situazionista, Raoul Vaneigem. Il saggio si articola così in una pars destruens, ove l'attualità del pensatore belga emerge in tutto il suo significativo spessore, ed in una pars construens, volta a ridestare il valore sovversivo dei sentimenti, l'eccedenza della gratuità, la potenza liberante dell'Eros. Nell'iper-liberismo odierno - scrive l'autrice, seguendo Vaneigem, - non è più sufficiente arrestarsi alla marxiana ""struttura"""", poiché occorre far seguire una revolutio dell'intero apparato valoriale egemone, un bisogno di rendere la propria esistenza un tessuto solcato di tenerezza, cooperazione, empatia."" -
Tre lezioni sulla politica di Aristotele
Per Aristotele la politica è la scienza unitaria della prassi, delle relazioni interumane, e comprende quindi tanto l'etica quanto la politica in senso specifico. In queste lezioni l'autore si propone di mostrare l'attualità teoretica del pensiero aristotelico, un'attualità che si evidenzia alla luce di un continuo confronto critico delle categorie del pensiero dello Stagirita con quelle del pensiero moderno, spesso ed erroneamente considerate ""superiori"""". Sul fondamento della sua impostazione teleologica, ben più consistente di quanto comunemente non si ritenga, Aristotele intende l'etica-politica come scienza descrittiva e insieme valutativa, evitando così l'antinomia tra fatti e valori tipica della modernità, e comprende l'uomo come un ente nella sua essenza sociale, sfuggendo all'altra antinomia, anch'essa tipicamente moderna, tra individualismo e organicismo. In questa visione l'uomo è in grado di attuare compiutamente la sua essenza e sviluppare le virtù individuali solo in una comunità bene ordinata, in cui insieme agli altri può e deve cercare di realizzare la vita buona."" -
Vento di sogni. Note di pittura (1976-2018)
"Annoto pensieri e sensazioni che accompagnano la genesi dei quadri. Pensieri e sensazioni talvolta immagini essi stessi, ma sempre utile strumento di verifica, di conoscenza che si alimenta di se stessa in un divenire ciclico nel quale si realizza la pienezza dell'espressione. Ricollegandomi idealmente a 'Come una foglia a primavera' i testi raccolti nel presente volume rappresentano un itinerario specifico nell'insieme delle riflessioni riguardanti la mia pratica pittorica. Itinerario che snodandosi attraverso stilemi gotico-quattrocenteschi e simbolisti negli anni '80 per uno sguardo personale sul mito greco delle origini in chiave junghiana, approda al progressivo superamento della figurazione, che ancora all'inizio degli anni '90 vede una breve, quanto intensa immersione nelle atmosfere oniriche di una Venezia della mente e del cuore, tra suggestioni alchemiche e orientali che si risolvono, verso la metà degli stessi anni, in senso luministico e decisamente esoterico. Poi l'attenzione si concentra sui soli elementi naturalistici, espressi secondo una disposizione spaziale che prelude all'astrazione simbolica degli anni 2000 e costituisce l'essenza del linguaggio attuale.""""" -
Foucault e la razionalità debole
Il modello di razionalità è parte integrante della prassi di una comunità, la riflessione su di esso è necessaria per un'operazione ""archeologica"""" di consapevolezza, ovvero le strutture cognitive sono segnate nella lingua come nei modelli di comprensione. La pastorale dell'incontro, tanto in voga riesce solo parzialmente a portare nuova vita nell'atto del pensare, tale operazione dev'essere completata con un'analisi-riflessione dei fondamenti del pensiero. L'interrogativo a cui dovremmo rispondere è il perché tanto sapere critico abbia prodotto risultati tanto parziali, finanche a volte reazionari."" -
Finitezza e Sostanza. Sulla fondazione della libertà politica nella metafisica di Spinoza
Parlare della libertà in Spinoza può non sembrare facile. Infatti, il rigido determinismo che pare dominare il pensiero del filosofo olandese sembra non lasciare spazio a nessun tipo di libertà. D'altro canto, però, la ricerca di un agire libero è il fine ultimo di tutto il pensiero spinoziano. ""Finitezza e Sostanza"""" affronta il problema proponendosi di ricostruire, all'interno del pensiero del filosofo olandese, un modello di libertà che, a partire dall'ontologia profonda, dia ragione della costruzione di una libertà sociale concreta. Il percorso che viene tracciato è quello che porta il modo umano, parte finita come tutte le altre, a divenire progressivamente parte attiva all'interno del processo produttivo anonimo della Sostanza. In questa ottica, è possibile pensare una libertà umana che rifugga ogni genere di astrazione e che dia conto della costruzione di un cosmo sociale umano non più alienato dalle finzioni teleologiche e teologiche, ma libero nella propria finitezza. Spinoza riesce così a pensare un genere di libertà che rispetti l'essere finito dell'uomo e lo ponga, però, come forza produttiva, attiva, creatrice di senso."" -
Specularmente. Lettere, studi, recensioni
Margherita Guidacci ricorda così l'incontro con Margherita Pieracci Harwell, avvenuto a Firenze il 25 agosto 1988: ""A Firenze mi aspettava una mia amica che vive ed insegna in America e che perciò posso rivedere solo durante l'estate, quando torna in Italia in vacanza. Se il mio sogno americano non fosse tramontato, l'avrei rivista anche nel giro che dovevo fare fra un mese circa in alcune Università statunitensi fra le quali, naturalmente, era inclusa anche la sua (che è Chicago); ma almeno ci siamo riviste ieri. È una donna molto sensibile e intelligente e ha scritto su di me alcune delle pagine più penetranti che mi sia capitato di leggere. Ci vogliamo bene anche perché abbiamo fra di noi una certa """"specularità"""" e quando ci salutiamo, ci par di salutare l'eco""""."" -
Le metafore nella filosofia
La metafora assume una polisemia di significati formativi: è l'immagine che porta al concetto; è configurazione di tensioni concettuali dal forte contenuto emozionale, non estranee alla razionalità nella sua processualità radicata in piani differenti. È totalità umana: fantasia, sentimento e razionalità sono un trittico imprescindibile per l'uomo teoretico. La metafora ""trasporta"""" il concetto, è libertà antitetica alla riduzione dell'essere umano ad ente senza autentica progettualità, è l'affacciarsi dell'essere umano fuori dal corpo. La metafora educa al possibile. La metafora è bussola concettuale per guardare oltre l'orizzonte dell'angusto presente. Creare e ripensare concetti con la metafora rompe la successione sempre eguale della linea del tempo. «Noi apprendiamo soprattutto dalle metafore», in quanto esse hanno il ruolo fondamentale di «portare l'oggetto sotto gli occhi» (Aristotele, Retorica, III, 10, 1411a)."" -
Il sintomo e la malattia
Dopo l'11 Settembre 2001 siamo probabilmente entrati in una delle epoche più buie della storia del genere umano, in cui violenze chiamano violenze, sangue chiama sangue, distruzioni chiamano distruzioni. Occorrerebbero, per evitare di entrare definitivamente in questo tunnel, pensiero critico e senso morale. Il clima di guerra, invece, moltiplicando le infamie dei dirigenti politici, il servilismo bugiardo dei mezzi di informazione (dovremmo dire disinformazione), e il conformismo ignorante delle masse, inibisce, calunnia e soffoca ogni considerazione razionale degli eventi ed ogni ricerca della verità. -
Elogio sì, ma di quale democrazia? La rivolta e forse la rivincita del demos
I risultati delle elezioni del 4 marzo hanno completamente modificato il quadro di riferimento politico italiano. Mai, da quando si vota, si era verificato un tale rivolgimento capace di ridurre all'angolo forze che per venticinque anni si sono alternate nel saccheggio del paese. Fine dell'oligarchia? Guai soltanto al pensarlo! Certamente però un'indicazione molto forte: è possibile riscattare la dignità dei cittadini se non ci si limita a criticare la società capitalistica, ma si ha il coraggio di tentare la ricostruzione di una comunità che è stata privata, per decenni, anche del senso da attribuire alle consultazioni elettorali. L'autore, ""vergin di servo encomio e di codardo oltraggio"""", a 81 anni, confessa di aver provato una grande gioia per quanto è avvenuto e, nella certezza di non aver mai, al pari di Cirano de Bergerac, piegato la piuma del suo cappello al volere dei potenti, intende far conoscere le effettive dimensioni del """"terremoto"""", sottolineando l'opportunità che si presenta alle persone di buona volontà per sostenere, nei modi possibili, chi si batte perché questa """"rivincita del popolo"""", meglio ancora del demos, possa trovare gambe (e testa) per non fermarsi."" -
Stanley Kubrick
Morto il 7 Marzo 1999, stroncato da un infarto a St. Albans in Gran Bretagna, dove si trasferì sin dagli anni '60, transfuga nella vecchia Europa un po' come il grande regista americano Orson Welles, ha lasciato tanti progetti importanti, su tutti Napoleon, film sull'imperatore francese, e A.I.: Artificial Intelligence, girato poi dal regista amico Steven Spielberg. L'ecclettismo di Kubrick non era banale proposizione di generi differenti, ma grande abilità nel leggere il mondo seguendo diverse strade: guerra, thriller, storico, satira, fantascienza, horror... Il film per lui era una forma di meditazione, come meditata era la sua realizzazione: infatti avanzando negli anni il regista Kubrick aveva sempre più bisogno di tempo per realizzare un film come voleva lui. Stanley Kubrick è stato un maestro del cinema: è bene lasciar parlare i suoi film. -
T. Lettera a una madre sul primo amore
"Accogli, ti scongiuro, la confessione della mia prima rinuncia. Della mia rigida e inutile educazione sentimentale. Questa, signora madre, è la storia senza storia del mio primo amore""""." -
Ombreggiature
Un tempo ""slow"""", dedicato ai pensieri, una nicchia scavata nel turbinoso vento infernale che ci travolge irrimediabilmente, portatore dell'illusoria paura che esso (il tempo) manchi sempre. La lettura, il campo coltivato che nutre l'intelletto."" -
La città tra idealità e realtà
Il libro raccoglie alcuni interventi di studiosi di filosofia e teologia in occasione di un corso dedicato alla riflessione sulla città: l'intenzione è di mostrare come il co-abitare può divenire spazio di crescita e di unione nella distinzione. Il tema della ""città"""" è stato proposto per omaggiare Pistoia capitale italiana della cultura 2017, ma anche per rafforzare negli uomini e nelle donne il senso di responsabilità verso la 'cosa pubblica' e per valorizzare il loro esser parte viva di una comunità. Semplici cittadini o uomini politici hanno due strade alternative possibili da percorrere: realizzare """"Babilonia"""" città tentacolare, seduttrice e manipolatrice; oppure 'Gerusalemme', intessuta da relazioni oblative fra gli uomini. Pur nella consapevolezza dell'irrealizzabilità di una """"città perfetta"""", viene proposta l'idea di una città-comunità che resista all'anonimato, alla deriva di rapporti esclusivamente """"digitali"""" alla distruzione provocata dalla violenza nelle sue varie forme, alla guerra, pena il suo autodistruggersi."" -
La prudenza del segno
"La prudenza del segno"""" di Staffan Nihlén, edito in occasione della mostra omonima, tenutasi presso la Villa Castello Smilea di Montale (PT), nell'ambito delle manifestazioni di """"Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017"""", offre al lettore italiano la possibilità di stabilire un contatto con l'attività dell'artista scandinavo mediante la documentata e ben articolata presentazione di Moreno Fabbri, corredata da numerose foto delle opere recenti dell'autore: acquerelli, disegni, sculture e pitture di piccole e grandi dimensioni, una parte delle quali sono state presentate nella bella mostra di Villa Smilea." -
L' albero delle parole
"L'albero delle parole"""", ispirato alla figura e all'opera di don Lorenzo Milani, ritrae con empatia di toni e linguaggi l'esperienza pedagogica 'socratica' di una comunità giovanile rurale nell'Italia degli anni sessanta, nel suo epocale fervore innovativo e nel suo scontro con i poteri dominanti. Il testo, accompagnato dall'appassionata denuncia epistolare di Domenico Segna, affronta, con la persuasiva profondità di visione ed il nitore espressivo tipici del """"teatro della sostanza"""" di Maura Del Serra, alcune delle questioni individuali e sociali di quel periodo storico, che a distanza di oltre mezzo secolo mostrano i loro drammatici risvolti nella complessa specularità del presente." -
L' etica umana tra natura e storia. Sulla possibilità di un universalismo radicalmente democratizzante
L'esigenza di articolare unitariamente e dialetticamente le fondamentali determinazioni biologiche ed ontologico-sociali del campo problematico proprio dell'etica umana costituisce l'ossatura di fondo dei saggi qui proposti. Nel rifiuto sia di ogni radicale discontinuismo grossolanamente metafisico, sia di qualunque appiattimento riduzionistico, essi si propongono di abbozzare un discorso che ribadisca la validità universalistica di una prospettiva anticapitalistica e radicalmente democratica. Così facendo, si addita nella progettazione definita e attuabile di una quotidianità disalienata di libere individualità la difficile, non garantita ma indispensabile meta dell'arduo cammino volto a inverare le più alte potenzialità degli esseri umani, considerati nella loro intrascendibile determinatezza materiale-naturale. -
Tempo coscienza e essere nella filosofia di Aristotele. Saggio sulle origini del nichilismo
Il volume rende disponibile l'analisi del tempo in Aristotele e apre una feconda interlocuzione per l'uomo di oggi non rassegnato al dominio della scienza contemporanea. Il tempo della filosofia rompe il monopolio della fisica che ritiene di averlo liquidato per sempre (come ebbe a dire Einstein: ""Per tutti coloro che credono nella fisica, la divisione tra presente, passato e futuro ha solo il valore di un'ostinata illusione""""). Queste tesi appaiono oggi ribaltate all'interno della stessa fisica: """"La sintesi fra il tempo di Aristotele e quello di Newton è il gioiello dei pensieri di Einstein"""" (C. Rovelli). Se al livello più fondamentale """"non c'è variabile tempo"""" e quindi non esiste differenza tra passato e futuro, occorre tuttavia comprendere come da questo mondo senza tempo possa emergere il tempo a noi familiare. Alla nostra scala, esiste anche la variabile tempo. Ma quale Aristotele e soprattutto: quale tempo?"" -
Koinè. Quale progettualità? L'uomo è un essere progettuale
Questo numero della rivista Koinè si occupa di affrontare il tema oggi più importante sul piano filosofico politico: il tema della progettualità. Da oltre un secolo a questa parte la critica all'attuale modo di produzione sociale, pur nelle sue molteplici e mutevoli modalità, è stata nella sostanza effettuata. Ciò che resta ancora da fare è cercare di percorrere, in maniera umanisticamente fondata (ossia basandosi sulla natura umana), l'orizzonte progettuale, ossia delineare le strutture di base di un futuro modo di produzione comunitario finalizzato alla buona vita di tutti, non più incentrato sulla privatezza e sulla mercificazione dei rapporti umani. Senza uno sguardo realistico su come il nostro mondo può essere, difficilmente, infatti, si potranno condividere modifiche radicali delle nostre modalità di vita. Ciò richiede, oltre a competenze specifiche, educazione filosofica e capacità dialettica: quanto questo numero della rivista Koinè vorrebbe contribuire a formare.