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La carriera di Edipo
Tre visioni opposte della figura paterna e del concetto di autorità. Una regista, un attore e una giovane assistente, stanno provando uno spettacolo d'avanguardia che si ispira alla figura di Edipo. Il testo su cui lavorano diventa un'occasione per rivelare il modo in cui ciascuno di loro ha vissuto il rapporto con il proprio padre. Durante le prove, la necessità di cercare un teatro rispondente alle loro aspirazioni crea una spaccatura all'interno del gruppo: Guido, l'attore, non esita a ricorrere ai favori di un dirigente corrotto per ottenere una ""raccomandazione"""" a pagamento; la regista Adriana si oppone drasticamente all'idea di Guido, mentre Chiara, giovanissima assistente alla regia, cerca di mediare le due posizioni. Sul finale i tre personaggi prenderanno le loro drastiche decisioni e si avvieranno per strade diverse seguendo ciascuno il proprio intimo modo di sentire."" -
Potere e alienazione in Foucault
Gli scritti di Foucault testimoniano un'attenzione rara alla vita che scorre ai margini: il potere è studiato mediante la 'posizione della rana', affermazione del filosofo. Il potere è analizzato nel suo costituirsi, non dal vertice ma dalle forze interagenti dal basso il cui effetto è il potere. -
Il pregiudizio lirico
"Non so se qualcuno vi abbia già posto mente: ma a me sembra cosa quanto mai indicativa, degna della massima attenzione e del più accurato esame, quella identificazione ormai invalsa come un luogo comune, in Italia e nel nostro tempo, tra poesia e lirica. I due termini sono considerati, in pratica, come sinonimi equivalenti e intercambiabili: e tale equazione non solo non viene mai discussa ma, in un certo senso, non viene neppure avvertita da chi ne fa uso. È ormai un postulato implicito, una sottintesa convenzione, talmente radicata e naturale che nessuno sente il bisogno di riflettervi su e di spiegarsela: è trattata, insomma, come una verità lapalissiana.""""" -
Maschere di tecnodemocrazia. Simulacri della derealizzazione
Nel flusso del nulla di una città di spettri senza ""luce"""" - dove più non è dato vedere, con Chaplin, la piccola fioraia cieca - sono di scena nuove figure tecno senza volto reale."" -
Da Omero a Saffo
"Le ragioni di questo libretto nascono nell'ambito di una necessità espressiva e si giustificano nella ricerca di un linguaggio. Il tempo assai lungo in cui questi poeti m'hanno tenuto compagnia è stato speso tutto a scavar le parole ogni volta che l'occasione di uno stimolo le abbia suggerite o anche solo illuminate, a richiamarle quanto fosse possibile alle qualità di forza, alle cadenze e ai luoghi di una geografia ritmica originaria, e infine a sillabarle, orientarle, muoverle in un ritmo nuovo e nell'eco di certi fatti interni, anch'essi nuovissimi. È sulla base di una tale premessa che questo esercizio ambisce a una qualche dignità""""." -
Del gabbiano
Nell'immaginario dell'autrice il Gabbiano è l'uccello dei mari che nella giovinezza le rivelò l'incontro col mare, nella concretezza della realtà come nella luce della poesia - poco importa che cosa ne abbiano fatto oggi i mutamenti globali. Ancora sfiora le onde e pesca con garbo, e con garbo si posa su moli e scogliere, come vola ad ali tese nei cieli, e non lo appesantiscono, come l'albatro, le vaste ali sulla sabbia. Così, con impeto e grazia, si alza a volo Giovanna a contemplare quel che sta in alto, o si china a raccogliere le piccole creature della terra. -
Il drago di carta
"Il drago di carta"""" porta in scena una delle figure più inquietanti della vita economica del nostro paese: Michele Sindona. La scena ha luogo a New York nell'aprile del 1979 e precede di soli tre mesi l'omicidio di Giorgio Ambrosoli avvenuto a Milano l'11 luglio (Sindona verrà riconosciuto come mandante e condannato all'ergastolo). In un edificio semiabbandonato l'incontro ebbe in realtà luogo in un Hotel di New York - Sindona incontra quello che ritiene essere il suo nemico di sempre, ma che pensa possa salvare il suo impero: Enrico Cuccia. Cuccia diventa invece - assieme ad Ambrosoli il nemico da abbattere. Il dramma ripercorre i momenti salienti di quell'incontro. Alla prevaricatoria personalità di Sindona che alterna istrionicamente momenti di accondiscendenza ad esplicite minacce sia nei confronti di Ambrosoli che dello stesso Cuccia, si contrappone la paziente e tenace resistenza dell'uomo di Mediobanca. Egli non può apertamente negare il suo aiuto, i suoi figli sono stati infatti minacciati di morte dai complici di Sindona, ma allo stesso tempo non può avvallare un'operazione dai contorni economici e politici così ambigui." -
Da quali stelle?
Il dramma ""Da quali stelle?"""", strutturato nel rispetto delle cosiddette """"unità aristoteliche"""", si svolge, nell'arco di circa due ore, il 15 ottobre 1899, in casa della sorella di Friedrich Nietzsche, Elisabeth, dove da alcuni anni egli è rinchiuso, per via della follia in cui è precipitato da tempo. È un compleanno speciale, poiché giunge a trovarlo il grande amore di un tempo, la bellissima Lou von Salomè, intenzionata a sottrarre Nietzsche dall'immagine artefatta che Elisabeth ne sta costruendo. Fra le due donne si scatena un feroce duello al cospetto di un Nietzsche che riaffiora e continuamente risprofonda nella sua follia. Il dramma è tutto giocato sulla tensione drammatica esplosiva fra le due donne e lo struggente lirismo del misterioso rapporto che lega Nietzsche alla inquietante bellezza di Lou, la donna che, fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, fece innamorare di sé il fior fiore dell'intellighenzia mitteleuropea: da Freud a Rilke. Il titolo dell'opera è parte della frase pronunciata da Nietzsche la prima volta in cui incontrò Lou, nella primavera del 1882, nella Basilica di San Pietro, a Roma: """"Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?""""."" -
La cena di Vermeer
"La cena di Vermeer"""" racconta l'incredibile scommessa con l'arte e con la vita di Han van Meegeren, """"il falsario che truffò i nazisti"""". Obbligato a diventare falsario per sopravvivere, Han sceglie Vermeer: all'inizio vuole solo vendicarsi dei critici che lo hanno messo al bando, impedendogli di dipingere. Ma va oltre e non riesce più a fermarsi. Lui non """"falsifica"""" Vermeer, lui diventa Vermeer. Crea dei nuovi originali, riconosciuti e venerati nei musei come opera del grande maestro di Delft. E quando accetterà di parlare per salvarsi la vita, non sarà creduto e dovrà combattere per farsi giudicare colpevole. """"La cena di Vermeer"""" affronta un tema nodale di tutti i tempi, e particolarmente del nostro: il rapporto tra verità e apparenza. Come in un borgesiano gioco di specchi, si confrontano e si contaminano apparenti verità e vere apparenze, in una sorta di giallo in cui di continuo i ruoli del detective e dell'assassino si invertono, ma alla fine è legittimo sospettare che siano entrambi una sola entità: la vita." -
Ordo amoris
Il testo nasce dalla passione di alcuni insegnanti-studiosi di filosofia e teologia, animati dal desiderio di diffondere il pensiero filosofico e di renderlo attuale. Il carattere dei saggi, pur mantenendosi scientifico, è divulgativo, per permettere a chiunque di avvicinarsi a problematiche filosofiche e ad autori non spesso letti e studiati. L'obiettivo principale è sviluppare le capacità critico/argomentative di ciascuno, al fine di far comprendere che posizioni intransigenti non fanno che alimentare un atteggiamento fanatico, incapace di dialogare con l'alterità, trovando invece soluzioni di coabitazione nella distinzione, distinzione vista come ricchezza e valore. Il lavoro, frutto dell'elaborazione di conferenze tenute alla Biblioteca comunale ""San Giorgio"""" di Pistoia ha come tema-cardine l'amore. Ordo amoris è infatti il filo che lega gli articoli qui raccolti, ognuno dei quali si apre con indicazioni biografiche sul filosofo studiato, cercando poi di inquadrarne le linee guida del pensiero, per analizzare infine il tema dell'amore."" -
La farfalla. Versi rubati
Scritti con la mano ""intorpidita"""" - come direbbe Sante - e il cuore vigile. Nati così, ad ora incerta, senza un programma o un tema dominante. Sono notturni acquerelli metropolitani, interni di case di campagna con l'occhio che fugge rapido al varco salvifico del mare. Sono brevi note d'amore. Sono le epifanie della piccola Chiara, teneramente fotografata nel continuo miracolo della sua presenza nella vita di Sante e Delia. Ci sono sguardi di animali dai tratti umanoidi, dediche a compagni ancora prigionieri e ricordi di militanza. Memorie di stragi e Resistenza tradita dalla dimenticanza. Riflessioni su un presente di piombo cui sottende l'interrogativo se sia stato davvero peggiore dell'oggi quel tempo in cui il dissenso era il nemico pubblico numero uno."" -
Invito allo straniamento. Vol. 2: Costanzo Preve marxiano.
Il volume omaggia la filosofia di Costanzo Preve (1943-2013), uno dei pensatori più originali e meno riconosciuti del nostro tempo. Straniamento è il concetto brechtiano adottato da Preve come metafora dell'operazione filosofica e dello scopo della propria opera: mettere in moto un riorientamento, uno ""scuotimento"""" associato a un mutamento radicale di prospettiva, alla trasformazione dello sguardo con cui ci si accosta al mondo. Fare ingresso nel pensiero di Preve significa invitare a familiarizzare con lo straniamento, a prendere confidenza con la problematizzazione del proprio tempo. I contributi del presente volume mirano a produrre tale risultato, cercando di fornire al lettore alcune coordinate utili per orientarsi nel laboratorio filosofico che Preve ha costruito intorno al suo confronto con Marx e il marxismo."" -
Collisioni. Dialogo su scienza, religione e filosofia
Nato dal confronto tra due autori appartenenti a due diverse generazioni, il dialogo cerca di analizzare alcuni aspetti del rapporto tra filosofia, scienza e religione nel mondo contemporaneo. Il volume non vuole essere esaustivo, ma cerca piuttosto di fotografare alcuni nodi problematici della nostra epoca, caratterizzata dal dominio incontrollato della merce, che nella cultura si esprime con la negazione dell'autonomia delle diverse forme di conoscenza umana o con la loro strumentalizzazione. Contro simili deformazioni gli autori auspicano un rapporto più razionale tra scienza, religione e filosofia, che riconosca la centralità dell'uomo. -
Un caso di coscienza. Giuseppe Gangale e «La Rivoluzione protestante»
Filosofo, giornalista, glottologo, amico di Piero Gobetti, nome dimenticato, se si esclude l'ambiente protestante italiano, Giuseppe Gangale è un caso unico nella storia culturale del Novecento italiano. Animatore di Conscientia, una delle migliori riviste di matrice protestante degli anni Venti, Gangale tentò di unire la propria fede calvinista con il pensiero di Hegel sino al punto di delineare un inedito ""Marx calvinista"""". Nel 1925 raccolse l'invito di Gobetti di pubblicare un testo destinato a restare sepolto per decenni: La Rivoluzione protestante. Il presente saggio è un'indagine su questo evangelico battista e sulla particolare temperie culturale, dominata da Croce e Gentile, in cui si trovò a testimoniare sia la propria fede religiosa, sia il suo antifascismo: una """"doppia eresia"""" di fronte alla dittatura fascista e al Concordato del 1929. Opera di un eretico, il cui emblematico incipit così recita: """"Il cattolicismo è il male d'Italia"""". Gangale pose in modo radicale il problema della mancata Riforma in Italia. Riproporne oggi lo studio, significa porsi la domanda sul perché del degrado delle cose presenti in Italia: significa porsi un """"problema di coscienza""""."" -
Discorsi sulla morte
Questo testo raccoglie le lezioni di Storia della filosofia tenute dall'autore, nell'autunno 2015, presso la Università degli studi di Milano Bicocca, all'interno del corso di laurea in Psicologia. Le pagine, che analizzano il tema della morte nella storia della filosofia, con particolare riferimento al pensiero degli antichi greci e di Giacomo Leopardi, rappresentano la trascrizione delle lezioni, e ne mantengono pertanto il tono discorsivo. -
Il ritorno del clero. La questione degli intellettuali oggi
Nato a fine Ottocento con il caso Dreyfus, l'impegno collettivo degli intellettuali sembra ora esaurirsi nelle insistite richieste di interventismo militare americano per tutelare ""diritti umani"""" a corrente alternata ed a geometria variabile. La proposta di A. Gramsci di scegliere la via della """"organicità"""" ad una classe o ad un partito ha dato luogo ad un blocco identitario che ha reso impossibile ogni indispensabile innovazione teorica adatta a comprendere le nuove caratteristiche del moderno capitalismo finanziario transnazionale. Questo nuovo capitalismo presenta caratteri neofeudali evidenti. Questa sua natura neofeudale si sta dotando di un nuovo Clero, prevalentemente giornalistico e mediatico, che organizza lo spettacolo della sua infinita potenza militare, tecnologica e culturale. Questa cultura è stata connotata come Cultura Mc World, un nuovo tipo di totalitarismo flessibile che non si limita più a manipolare la vecchia opinione pubblica, ma tende a costruirla artificialmente fin dall'inizio. Dunque, la vecchia questione degli intellettuali assume dimensioni nuove ed impensate."" -
Il mio amico Platone. Riflessioni su società, religione, vita
Questo libro tratteggia l'impegno civile dell'autore dagli anni Settanta del Novecento a oggi, un percorso di riflessione sulle grandi questioni della vita e del mondo: la società, la guerra, il terrorismo, la corruzione politica. Il filo che lega i vari passaggi è lo scandaglio problematizzante dei grandi temi etico-religiosi del nostro tempo. Il percorso inizia con i referendum sul divorzio e sull'aborto, riflette poi negli anni Novanta del Novecento sulla corruzione, sull'etica, sulla ricerca. A partire dai primi anni di questo secolo tenta un'analisi sulla nuova dimensione del terrorismo (in primis quello delle Torri gemelle) e avanza proposte sul pacifismo e sulla collaborazione tra i popoli. Nell'ultima, più consistente parte, viene affrontata la questione religiosa. L'autore propone un terreno di condivisione dove poter vivere in modo non conflittuale scienza e religiosità, cercando, in quella che lui definisce vera fede, punti di riferimento per se stesso e per la sua famiglia. Studioso attento, sviluppa in queste pagine un confronto con grandi pensatori come Hans Kung, Raimon Panikkar, Vito Mancuso. -
L' ultimo uomo
La fame dei desideri, l'assenza continua di una pienezza ontologica, spinge in modo compensativo molti alla fame di cose, di un tempo vuoto, ripetitivo e riproduttivo da colmare con spazi ingombri di materia. La fame denuncia un'assenza, è la perversione di una fame di giustizia ed autenticità resa perversa dall'impazzimento razionale della crematistica. Il compito che spetta alla filosofia, come afferma Ernst Bloch, è ridare speranza, reintrodurre con la speranza l'utopia e dunque trasformare la fame delle cose in una spinta trasformatrice collettiva della storia. La storia non è terminata e l'impensabile è nel presente, sbiluccica nei malesseri dell'umanità ricca come in quella deprivata di tutto: il futuro non è fatalità, ma sistema aperto che attende tutti. L'impegno è restituire dinamicità alla storia e con essa reintrodurre la categoria della speranza non come attesa messianica ma come attività progettante radicata nell'attualità. -
Da Pitagora a Guerre stellari. Il sapere esoterico dei veri illuminati
Esiste una cultura ancestrale che da millenni alimenta la nostra e le altre civiltà? Una sorta di 'civiltà madre'? Secondo un certo sapere esoterico la riposta è affermativa. In questo saggio l'autore ritrova, attraverso la conoscenza dei Veda e della letteratura sanscrita, delle trame segrete che vanno da Pitagora fino ad arrivare ai nostri giorni, in film come Guerre Stellari e non solo... Un saggio storico, quindi, che è anche una appassionata ricerca antropologica, una rilettura della nostra storia non più eurocentrica ma globale, al di là delle varie ideologie colonialiste che vogliono far credere ad una cultura superiore e dominatrice. In realtà la civiltà perenne non è frutto della modernità, ma di una saggezza ancestrale che a tratti rispunta in modi inattesi: attraverso una frase di Pitagora, o un'opera di Leonardo da Vinci, oppure un film di Lucas... L'inizio della filosofia greca e gli insegnamenti di Yoda nascondono un unico segreto: al lettore la scoperta della forza di questo segreto... -
Figure del bello nella filosofia di Aristotele
L'autrice propone alcuni spunti di analisi su un concetto che ricorre in una pluralità di aree di ricerca, tra le quali la metafisica, la fisica, la biologia, l'etica e la politica: quello di to kalòn. Un ideale che può innescare e orientare percorsi di conoscenza e di azione virtuosa che trascendono il piano di un confronto con il mondo esterno non mediato dalla riflessione o dall'educazione. Si offre dunque al lettore un'area unitaria di indagine, quella volta alla ricerca del bene umano e della molteplicità delle sue espressioni.