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Il testamento di Vantò
In un angolo magico della Sicilia, sospeso nel tempo, gli abitanti del piccolo pase di Palmitello danno vita ad un appassionante dramma umano attorno alla figura di Vantò, folle visionario ed eccentrico letterato, custode, a sua insaputa, di una misteriosa ricchezza. In un rutilante palcoscenico vivente si alternano passioni, intrighi e delitti, vicende in cui il confine tra bene e male è spesso indistinguibile. Tra umorismo tragico ed ironia grottesca, i il romanzo ci rende partecipi di un'onirica fiera delle vanità, dove tutto ciò che è reale porta in sé i segni della violenza e del male. Sullo sfondo di splendidi scenari naturali, quasi un leitmotiv pudicamente celato ad occhi profani, la narrazione guarda con interesse ai temi dell'integrazione sociale e delle minoranze etniche, soffocate da pregiudizi alienanti ed incapaci di esprimere se stesse, in un contesto che vuole l'emarginazione come conseguenza naturale della diversità. -
Tutta colpa della libertà
Il barone Luigino Sciurba-Ferrante è stato condannato all'ergastolo per avere ucciso durante una lite il cugino Audenzio. Dopo avere scontato dieci anni di carcere viene graziato e rimesso in libertà. Il giorno del ritorno a casa Luigino deve affrontare una realtà cambiata, a lui estranea, aliena dall'ambiente dandy e raffinato in cui è cresciuto e nella quale stenta a riconoscersi. Chi gli sta attorno non gli facilita il compito, visto che tutti, a cominciare dai familiari più stretti, sembrano avere qualcosa da nascondergli. Confuso dalla tragicomica rete di inganni e bugie in cui è caduto inconsapevolmente, Luigino rivendica il proprio ruolo donchisciottesco di custode dell'onore familiare, per difendere il quale ha commesso il delitto, ma neanche questo pare appartenergli: una nuova sentenza mette in dubbio la sua responsabilità nell'assassinio del cugino. -
Colpe apparenti
Nessun delitto, nessun colpevole. Ma per il giovane maresciallo Massimo Liberti, colpevoli in questa intricata vicenda ve ne sono fin troppi. Attorno al misterioso ritrovamento del cadavere di una giovane e bellissima donna assassinata, si svolge un fitto gioco di ruoli dove ciascuno dei protagonisti facilmente passa dall'essere colpevole a vittima. Nell'intricato labirinto di segreti inconfessati e doppie vite latenti, l'indagine del maresciallo scopre identità nascoste, cadaveri occultati, omicidi di convenienza, pulsioni irresistibili e fatali. Non vi è limite a quello che può accadere nella brumosa provincia degli Appennini, in un arroccato paesino ""che guarda all'uno e l'altro mare"""". Fino alla bruciante ed indesiderata verità che porrà nel dubbio anche i sentimenti più profondi ed il senso del dovere di chi deve indagare. Un avvincente romanzo giallo a tinte noir, colto e raffinato, che ripropone ai lettori la figura del maresciallo Liberti, laureato in filosofia e """"prestato"""" all'arte di investigare."" -
Di sciàvuru m'arricriu
In queste liriche c'è tutto un mondo, tutto il cuore di un poeta, i suoi sogni, le speranze, le illusioni, i momenti di passione e di disperazione; alcune poesie su argomenti di piccante umanità sono espresse con molto garbo e delicatezza. Cardella è un uomo semplice, profondamente legato ai valori tradizionali: ama la famiglia, la sua terra, la natura rigogliosa, i suoi figli ed anche per lui ha profondamente valore la religione, il desiderio di pace e concordia, l'amicizia e, perché no? anche l'amore. -
Quattro pagine in più
Donne di età diverse, esploratrici di un'interiorità magmatica, interpretano una quotidianità fatta di relazioni difficili, desiderate o rifiutate, che sembrano false o impossibili. Le ombre della famiglia sono sottili, trasparenti lasciano spesso il marchio su una psiche fragile. I pensieri danzano, intrecciati alle parole, e sfumano il confine tra il ricordo e il presente. Due racconti brevi che ambiscono a mostrare l'autenticità nella banalità della vita di ogni giorno, lasciando sospesa una liquida malinconia. -
Gli occhi del giaguaro
Il popolo dei Maya, minacciato da continue incursioni da parte degli uomini di Cortès e di colonizzatori in cerca di oro e fortuna, radunano i loro più preziosi averi e i loro testi sacri in un luogo segreto, al fine di preservare le loro tradizioni e proteggerle dalla presenza degli stranieri. La statua di un giaguaro con occhi di diamante verrà posta a guardia del nascondiglio e, col favore degli dei, svelerà i beni custoditi solo durante l'equinozio di primavera, quando giorno e notte hanno uguale durata. Gli occhi del giaguaro, trafugati dagli Spagnoli, ritrovati molti anni dopo dal curato Bèrenger Saunière nel cimitero di Rennes Les Chateau, presso la tomba di Marie De Negre Blanchefort e infine venduti all'asta, diverranno oggetto di bramosia e sulle loro tracce si metteranno persone senza scrupoli, disposte a uccidere pur di mettere le mani sull'antico tesoro. Rashid Sanjani, un ricco magnate del petrolio, fratello di una delle vittime, incaricherà Giorgio Neri e una docente di Archeologia, Sonia Svensson, di ritrovare tutti i gioielli, in una corsa serrata ed emozionante. -
Scosse dentro l'anima
Sullo sfondo del rovinoso terremoto che nel 1968 distrusse alcuni paesi della Valle del Belìce, in Sicilia, si snoda una storia d'amore che ha come protagonisti Paola e Vittorio: due giovani innamorati e felici le cui anime vengono sconvolte e travolte da eventi inaspettati. Le vicende descritte, dagli sviluppi spesso imprevedibili, riflettono anche il disagio, le preoccupazioni, le paure, della popolazione della Valle: uomini, donne e bambini, sfrattati dalla natura, che si sono adoperati con tenacia, lottando con ogni mezzo, a recuperare frammenti di passato per ricostruire non solo la propria casa, ma anche e soprattutto la propria vita, la propria dignità e il proprio futuro. -
Diaspora di voci. Ebrei, conversi, eretici, cabbalisti tra espulsione e inquisizione in Sicilia
Diaspora di voci è un piccolo spazio che amplifica con una grande eco le sofferenze di uomini e donne vittime di persecuzioni e condanne di cui la storia ha registrato impercettibili bisbigli. Quasi un riscatto letterario della memoria, altrimenti sbiadita e ancora offesa. -
La luna scomparsa
Un brutale omicidio conduce il maresciallo Massimo Liberti ad indagare a Furci Siculo, un tranquillo paesino della costa ionica siciliana. Ben presto, l'indagine svela una realtà parallela, un groviglio intricato di loschi traffici su cui si allunga un'ombra inquietante: è possibile che l'influsso funesto di Tanit, antica dea fenicia, determini dopo secoli malefici effetti di morte? Il tempo diventa improvvisamente solo un sipario sospeso dietro cui si nasconde il male ed il maresciallo Massimo Liberti precipita in un labirinto fitto di misteri, tra inspiegabili sparizioni ed omicidi insoluti, per scoprire la verità che si cela dietro il culto proteiforme alla dea della triplice luna. Il reticolo di indizi prende forma poco alla volta, mentre i colpi di scena si alternano, con sapiente dosaggio, a dubbi, risvolti inattesi e false certezze. -
La casa nel cuore
Il profumo della memoria. Una storia di luoghi, di sentimenti, di paesaggi dell'anima si dipana in questa storia, che sa del particolare vissuto e, insieme, di uno sguardo sul passato di ciascuno. ""Il cancello era stato ridipinto da poco, il viale era sempre lo stesso, qualche buchetto qua e là che lo scorrere lento dell'acqua piovana aveva reso ancor più profondo."""" La narrazione in prima persona conferisce immediatezza espressiva e realismo al racconto, elementi coniugati ad una piacevole leggerezza dello stile e resi tanto più efficaci dal ricorrere, inframmezzato in più luoghi, di espressioni dialettali che rendono il senso di una umanità condivisa all'interno di un mondo che sembra, ma si tratta di un'illusoria impressione, ancora immune dall'urgere della modernità (sono questi, per esempio, i capitoli dedicati alla rievocazione del terremoto del '68, rivissuto secondo la prospettiva di una catastrofe insieme fisica, culturale e antropologica). È la chiara dimostrazione di come la Storia non solo percorra le grandi arterie degli eventi, ma riveli il proprio senso, le proprie verità, ed il proprio fascino, anche nel declinarsi, quotidiano, del vissuto personale dell'uomo."" -
Anime sotto zero
Una forma di sperimentazione letteraria, ma anche uno sfogo dell'anima. Alcune sono in metrica e rima, altre presentano versi liberi o sciolti. Forme e contenuti sono talmente vari che, per evitare che la lettura risulti dispersiva, sono suddivise lungo tre direttrici. Anime sotto zero evoca un'idea di gelo materiale o spirituale. Nel freddo, l'anima, libera da ogni orpello, si allontana dal corpo che, a quella temperatura, è ormai prossimo all'ibernazione. Anima Mundi riflette su tematiche sociali. Anima Hominum è connessa alla sfera emotiva della natura umana. Anima Privata si volge verso scenari intimi e familiari. Le poesie, per loro natura, sono emozioni, impressioni, stati d'animo e come tali possono trasmettere sentimenti positivi o negativi. Ciò dipende dalla sensibilità soggettiva di chi le ha scritte e di chi le legge. -
Pesci controcorrente
Quattro adolescenti incrociano le loro vite sofferte, piccoli pesci che nuotano controcorrente per vincere pregiudizi e scontri generazionali che agitano la loro esistenza. Fotogrammi d'amore e di amicizia, droga e liti, ritorno di fantasmi dal passato, istantanee di vita familiare, che ruotano intorno alla protagonista, Robin, una ribelle che fra Londra ed il Molise scopre le sfaccettature della vita, condividendone tutte le sfumature con Matthew, Marco e Fabrizio. I frammenti di quotidianità accompagnano i ragazzi per quasi dieci anni, portandoci a scoprire sogni e disillusioni dei quattro saltimbanchi che si destreggiano sul filo sottile che divide gioia e disperazione, odio e affetto, la vita e la morte, il dramma e il lieto fine. Alla fine, ci sarà un lieto fine? Alla fin fine, cos'è un lieto fine? -
Orizzonti sospesi
Le poesie di Michele Barbera costituiscono un'unità emozionale forte, che trascina in una dimensione sospesa, iperreale, dove i sentimenti si alternano e cadenzano la lettura con metaforici stati d'animo, pulsioni intime che sanno guardare insieme alla realtà esteriore ed al proprio essere. I ritmi si alternano a strutture liriche sciolte, richiami classici si fondono con slanci di pura spiritualità. L'autore dipinge con originalità ed accurata trasposizione lirica scene crude, a tinte forti, dettate da un quadro storico malato e violento, ma - al contempo - il disagio del vissuto sa suscitare un'intima ribellione che vuole un futuro pieno di speranza. -
Ti la scordi la Merica! L'emigrazione da Caltabellotta verso gli Stati Uniti (1892-1924). Con CD-ROM
Partendo dalla realtà di Caltabellotta, Calogero Pumilia aggiunge un tassello alla ricerca sull'emigrazione siciliana verso gli Stati Uniti d'America dall'ultimo decennio del XIX secolo al 1924. L'autore indaga nella piccola comunità di Caltabellotta alla ricerca di coloro che furono ""espulsi"""" per la condizione insopportabile di miseria o """"attratti"""" dalla speranza di una vita migliore. Nel racconto non ci sono solo numeri. L'emigrazione ha per Pumilia il volto dei suoi quattro nonni e delle vicende familiari che segnarono la sua memoria. In un viaggio virtuale, l'autore accompagna 1.505 suoi concittadini da Caltabellotta a New York e mette a fuoco il permanente loro legame con il paese di origine che li indusse talora a tornare o che ne segnò per sempre la vita in un mondo di opportunità e anche di delusioni. Pumilia fa luce sulle condizioni dell'Isola in un'epoca segnata dalla """"Grande depressione"""" che rese insostenibili le condizioni di miseria e di emarginazione. Dai documenti esaminati ci viene riproposta una realtà tragica ed insieme carica di grandi tensioni politiche e sociali. Nel CD-Rom allegato si trovano le schede degli emigrati da Caltabellotta."" -
Dante. L'Inferno in digitale. Composizioni digitali liberamente ispirate all'inferno dantesco
La pittura digitale non può essere considerata la sorella minore o maggiore di quella tradizionale; è, semplicemente un'altra cosa. È una nuova tecnica di espressione al servizio dell'estro dell'artista, che ha scelto un mezzo del futuro per rappresentare valori eterni. L'autore potrà, in qualsiasi momento, riprenderle, modificarle marginalmente o radicalmente, fissandole ogni volta su un supporto, e ripetere questo percorso tutte le volte che vorrà, fino al termine della sua esistenza. Paradossalmente, questa evoluzione potrebbe essere proseguita da uno o più artisti, e dimostrerebbe, nel tempo, l'evoluzione del pensiero partendo da un unico momento creativo del primo artista ma sviluppato, successivamente, dalle idee di nuovi autori. È venuto fuori un Inferno particolarmente colorato, contrario all'idea comune di un luogo scuro, ambientato prevalentemente all'esterno, fuori dalle consuete ""viscere infernali"""". Allora perché non sognare un luogo di """"espiazione"""" in modo diverso dalla tradizionale visione """"terrificante"""", paurosa dantesca e post-dantesca? Un ambiente dove i colori sono lo sforzo che fa la natura per divenire luce che è gioia di vivere e attesa di un dopo migliore."" -
Le donne, oh le donne! L'universo femminile nei racconti di Emanuele Navarro della Miraglia
"Il pensiero della donna batte come il sangue nel cervello"""" dei personaggi di Navarro. Lo scrittore la osserva e la ritrae, con la perizia di un miniaturista, nelle vesti di aristocratica, artista, scrittrice, ma anche di demi-mondaine, di cortigiana che, nei salotti, scimmiotta le duchesse, s'inventa antenati medievali e soggiorni in luoghi esotici e interpreta la sua vita come fosse un romanzo rosa. Sul parterre, tra le altre, sfilano George Sand, Sarah Bernahdt, la Farinelli e Maria Duplessis, la Signora delle Camelie, amante di Alexandre Dumas. Un universo femminile, nel quale l'autore si muove a suo agio con sguardo ora incantato, ora ironico, ora corrosivo, lasciando trapelare, qua e là, i germi di una sensibilità nuova che preannuncia quell'eros e quell'estetismo decadente che più tardi entreranno a pieno titolo nella narrativa di Brancati e di D'Annunzio." -
Il mistero della Sfinge Gialla
Ciancimino è considerato un ""salgariano"""" in quanto scrittore di avventure che molto hanno in comune con i romanzi di Salgari. Ma nei romanzi che non scrisse per altri sotto falso nome o in società con Luigi Motta, Ciancimino si propone come scrittore quasi di fantascienza, riprendendo dove Jules Verne aveva lasciato le sue opere. Scrittore moderno e preveggente Ciancimino scrisse tutta la sua opera in pochi anni, prima di morire prematuramente, e quindi non c'è da stupirsi se nella foga creativa si riallaccia a temi e romanzi gialli editi nei primi del secolo scorso. """"Il mistero della Sfinge Gialla"""" comincia come uno dei più famosi romanzi di Sax Rohmer, """"Il delitto di mezzanotte"""", e si appropria di uno dei personaggi che lo scrittore inglese aveva creato in un precedente romanzo, """"Il mistero del dott. Fu Manchu"""". Ma, al di là del quasi plagio del nome del cattivo, il romanzo di Ciancimino si avvale della sua esperienza di navigatore e ci mostra panorami che l'autore avrà certamente visitato nella sua vita di capitano di lungo corso. L'avventura del dottor Berri e dei suoi compagni non finisce in questo romanzo, ma continua ne """"Le bare di granito""""."" -
Il famoso Caso di Sciacca. Ridotto a miglior lezione a cura del sac. Girolamo Di Marzo Ferro
Ne ""Il famoso caso di Sciacca"""" il medico saccense Savasta compendiò tutte le notizie sui fatti di sangue accorsi fra la famiglie Luna e Perollo, attingendo dagli autori che prima di lui avevano scritto memorie, notizie e storie sui fatti, e particolarmente dalla memoria del notaio Federico Giuffrida del 1529 e da quella del notaio Emmanuele Triolo che fu testimone del primo caso. L'opera fu data alle stampe nel 1726 e poi ristampata nel 1843. In questa edizione l'opera è stata ristampata in caratteri moderni e non più in anastatica, sia per correggerne gli errori del tempo, sia per renderla più fruibile per i lettori."" -
Nella casa del vento
"Ospite errante senza tempo nella casa del vento!"""" Ha inizio così la silloge di poesie che vuole rappresentare la metafora della condizione dell'uomo, imprigionato in una secolare precarietà ed esposto ad ogni folata di vento che la vita sprigiona nelle sue incursioni improvvise. Nomadi in cerca di stabilità, gli esseri umani, in perenne dissidio tra la voglia di eternità e il desiderio di fuga da una realtà a volte soffocante. Nella continua ricerca della libertà di vivere senza strettoie e condizionamenti, con il presagio che incombe e che ci fa temere di rimanere intrappolati tra pareti di carta in una dimora apparentemente stabile, ma fragile e cadente." -
Faìddi
L'autore definisce la sua poetica del periodo più recente ""per sottrazione"""", nel senso che egli preferisce togliere, piuttosto che aggiungere, parole ai suoi versi: la pausa dà respiro e, come per il musicista, è una nota aggiunta da poggiare, come la parola, sul pentagramma.""