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Il tragitto
Una raccolta di poesie nelle quali l'autore spazia su temi assai diversi per lo più legati al quotidiano sia di carattere culturale che politico-sociale. -
Australia, amore mio
Un lungo racconto, tributo ad una terra, l'Australia, e ai suoi abitanti che accolsero con tolleranza e fiducia i molti emigranti italiani negli anni Cinquanta del Novecento. -
D'incanto
L'incanto, cioè la magia di queste narrazioni, nasce dal contrasto fra la sofferenza di Angelina e il suo mondo costellato di sogni, dal suo rapporto profondo, quasi empatico con la natura, percepita come mondo di libertà e di purezza. -
Un figlio dall'Africa
Il protagonista del romanzo è un ""Lui"""", un marittimo che durante una delle frequenti escursioni di vita, una sera ha un approccio con una prostituta nera della quale s'innamora e che porta in cabina, dopo aver corrotto la polizia del porto. La vicenda ha dei risvolti, e ne lievita il razzismo."" -
Se mi vedi, non guardarmi
Una delle tante storie d'amore vissute negli anni della Seconda guerra mondiale e che ebbe per protagonisti due giovani appartenenti ad opposti schieramenti. -
Le favole di Montelungaccio
La divertente avventura di un marinaio alle prese con un progetto che, negli anni '50, era quasi un'utopia: metter su un'azienda agricola che fosse autosufficiente basandosi solo sulla propria esperienza della vita di bordo e sul ""prezioso aiuto"""" della moglie. Poi, nella soffitta del suo mulino, trova due manoscritti... Nascono così Le favole di Montelungaccio."" -
La casa della mimosa
La storia di una famiglia nella cornice di un luogo ristretto dal nome buffo, Maluè, di sapore africano e dove gli affetti si mantengono inalterati a dispetto delle avversità della vita. -
Che incanto questi canti
Campagna e città, realtà e sogno, le sagre e le feste contadine, e tanti personaggi, tutti veri o somiglianti ai veri, che l'autrice segue con sguardo attento e affettuoso in momenti della loro vita che meglio ne svelano il carattere, la personalità, la filosofia di vita. -
Il palazzo del diavolo
Può un essere umano arrivare a compiere delitti tanto terribili, a torturare donne e uomini senza provare un briciolo di pietà? Una famiglia mefistofelica, individui oscuri, riti satanici e una lunga, perversa teoria di morti si celano tra le stanze buie e remote del Palazzo del Diavolo. Don Natale Colonnino de Cazzador, brillante commissario di Polizia giunto all'età della pensione, sceglie di trascorrere la sua maturità in una tranquilla cittadina dell'Italia meridionale per dedicarsi al suo passatempo preferito: studiare vizi e virtù degli esseri umani. Mai e poi mai si sarebbe aspettato di incontrare sul proprio cammino crimini tanto efferati e crudeli. -
Aspettando la badante
Scorci di vita moderna, quotidiana, attorno a Lorenzo, protagonista ironico e spassionato: la famiglia, il volontariato con gli anziani, l'ospedale, l'esser nonno... Un libro sull'amicizia, l'altruismo, la socialità, un inno alla voglia di esistere e all'importanza dei rapporti umani. -
La scritta sul muro di casa
Fantasiosi racconti all'insegna del mistero, anche se spesso quel che è inspiegabile è solo frutto dell'immaginazione. Si sa, ""è difficile distinguere fra l'immaginazione e la cosiddetta realtà""""."" -
Tra contos e cuentos. Ditzos, e modos de narrere, cantzoneddas e anninnias, pregadorias e attitos, mutos, cantos antigos e naratias, artes e traballos
Nel volume sono stati raccolti ordinati e commentati oltre 500 proverbi, circa 4000 tra modi di dire, locuzioni avverbiali ed espressioni idiomatiche, e poi centinaia di preghiere, di ninne nanne, di filastrocche, di attitos e mutos scritti nella variante tonarese del sardo. Testi che rappresentano una documentazione straordinaria sull'evoluzione delle varianti della lingua sarda che si collocano tra il logudorese ed il campidanese. Inoltre, vi sono decine di racconti, contos de fogile e paristorias, scritti da vari autori che attingono alla tradizione favolistica locale, ma che prendono anche spunto dalla realtà perché la lingua sarda non può e non deve essere avulsa dall'attualità. Sono stati poi inseriti nella pubblicazione i racconti dello stesso autore e di alcuni artigiani o ex artigiani, di contadini, di pastori, di tessitrici ed altri che parlano di mestieri e professioni (artes e traballos) cancellati da un progresso che tende globalizzare anche i saperi materiali. Ed anche questi racconti, che sono soprattutto una testimonianza di carattere antropologico, sono stati scritti in lingua sarda tonarese. Da questa appassionata raccolta viene fuori una sorta di lungo racconto che è quasi la storia di una comunità rurale che lentamente subisce la trasformazione dettata dal progresso; ed è soprattutto una narrazione dei sacrifici della gente che vive in queste montagne, del suo rapporto con la terra e, se vogliamo, anche della condizione femminile in genere. -
Boe Muliake il re templare
L'autore ci propone un romanzo storico ambientato nella Sardegna dell'XI e XII secolo, l'epoca delle crociate e dei cavalieri templari. Nella ricostruzione storica si intrecciano storie al confine del sogno e della fantasia (Musca Macedda, La bella Samira, La perla di Tunisi), esseri fantastici e leggende della tradizione sarda (Jana - una bellissima fata che rinuncia all'immortalità per seguire l'uomo di cui si è innamorata -, Panas, il mitico Jolao, Boe Muliake che semina il terrore nelle strade di Torres nelle notti senza luna). Il racconto storico diventa avventura quando l'autore descrive il cammino delle carovane che, da un caravanserraglio all'altro, portano la seta, le spezie e l'incenso dalla Cina, dall'India e dall'Arabia. -
Racconti del più e del meno
"Questi trentaquattro racconti sono stati scritti nell'arco di vent'anni, a partire dagli inizi degli anni Ottanta, e sono la prosecuzione di una poetica e di una stilistica che Conte ha perseguito da sempre, sia come scrittore che come artista figurativo. Ogni """"situazione"""" ha la sua ambientazione che ospita un racconto, di volta in volta nuovo, ma di volta in volta confermativo di una stessa condizione rivelatrice dell'irrealtà del reale. Ragion per cui i personaggi sono personaggi di natura irreale, proprio perché fatti della stessa sostanza emblematica e linguistica di cui sono intessute le situazioni, le ambientazioni e le azioni, delle quali esse sono funzioni di narrazione."""" (Dalla nota di Cesare Milanese)" -
Il giardino urbano
Abbandonate le ""epifanie domestiche"""" della prima raccolta, con """"Il giardino urbano"""" Fabio Ciriachi esce di casa e si guarda intorno con attenzione. Non gli sfuggono, così, le radici degli alberi che premono sotto l'asfalto come """"varici di vecchia città"""", le antenne paraboliche che """"guardano tutte dalla stessa parte / concavi girasoli dell'ascolto"""", sente il coro delle cicale sui platani di una grande strada e il vento che """"parla palme e parla pini"""" nel giardino di un ospedale, si rivolge alle palme di una piazza per affermarne la bellezza e guarda perplesso i frutti maturi marcire sul marciapiede."" -
Leggende indiane del Canada
Trenta racconti della tradizione orale indiana raccolti da Margaret Bemister agli inizi del secolo scorso. In queste leggende gli elementi fantastici si mescolano a narrazioni realistiche, in cui elementi, personaggi e situazioni rappresentano un particolare ambiente umano e geografico, un modo diverso di vedere e percepire la realtà. I protagonisti più straordinari di queste leggende sono gli animali che parlano e agiscono da veri esseri umani, come nel racconto del favoloso matrimonio tra una lumaca che si trasforma in uomo e la sua sposa castoro. -
La forza dell'amore. Poesie per bambini
Età di lettura: da 6 anni. -
Il teatro di Salvatore Di Giacomo. Strategie drammaturgiche nell'opera teatrale di Salvatore Di Giacomo
Prefazione di francesco Di Vaio. -
Quasi con gli occhi spalancati. L'arazzo di nostra Signora
La poesia di Péguy è una poesia che cammina. E il cammino nella Beauce, le cui tappe la poesia segna come un diario, è un cammino con un peso enorme ma non greve, dove dunque quel che conta non sono né i rimorsi né gli scrupoli, ma la strada. Come un camminatore quando ammira la mèta alla quale è vòlto il cuore, anche Peguy conosceva una lena che sopraggiunge strana, un passo dimentico del peso e del male, un andare, ancora andare. -
Cinetivù. Santarcangelo-Roma '35-'99
Questo volume raccoglie conversazioni, interviste e testimonianze di Teresa Franchini, Paolo Carlini, Flavio Nicolini, Gianni Fucci, Tonino Guerra e Rina Macrelli e fa luce su quel periodo particolarissimo che ha visto Santarcangelo di Romagna, negli anni cinquanta, divenire un importante crocevia cinematografico... oltre agli indigeni citati, tutti di Santarcangelo, vi si incontrano Petri e Casadio, ci capita spesso Zavattini, ci viene regolarmente Antonioni.