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Il mare dei pesci d'argento
Una fiaba originale ed inedita di Marco Campana in cui l’Autore usa testo e disegno integrandoli l’uno nell’altro come unico linguaggio. Il risultato è quasi ''magico'' per la semplicità e l’efficacia del lavoro che rendono il libro apprezzabile non solo dal pubblico dei bambini, ai quali è principalmente rivolto. -
L' invornita (due novelle)
«Questi due racconti di Benedetto Benedetti sono due tranches de vie ricavate dalla rappresentazione di un mondo fra il contadino e il preindustriale che ha qualcosa di mitico, pur essendo assolutamente reale, storico… Ciò che colpisce in questi due racconti è soprattutto l’atmosfera notturna. Grava sulle cose e sui viventi un buio che annera tutto, salvo rompersi, qua e là, in brevi squarci di luce: un acetilene, le luci della miniera, il lume di un caffeuccio, luogo di transito per chi comincia a lavorare prima dell’alba. In questa mezza tenebra i viventi hanno una presenza spettrale e tuttavia molto concreta. Specie le donne.» Manlio Cancogni -
La stella della semplicità. Conversazione con Mario Luzi
I testi di due conversazioni fra Fabio Grimaldi e il poeta Mario Luzi avvenute la prima nel luglio del 1991 e la seconda, dopo quasi un decennio, nel gennaio 2000, toccano i punti focali del fare poesia e del ruolo del poeta. Soprattutto nel secondo colloquio Luzi risponde in maniera concisa, lapidaria, forse per obbedire, silenziosamente, ad un nuovo insegnamento: riacquistare semplicità. -
La conca del tempio. Ezra Pound e Sigismondo Malatesta
Questa pubblicazione contiene gli atti dell’appassionante convegno tenutosirna Montefiore Conca il 16 giugno 2001 al quale Ugo Amati e Simona Rinciarirnhanno saputo dare, nel nome dell’intrigante binomio Pound-SigismondornMalatesta, la forma di un’affascinante ''traversata artistica''.rnRaccoglie i contributi di: Gillo Dorfles; Luca Cesari; Piero Sanavio; SimonarnRinciari; Mary de Rachewiltz; Ugo Amati e Moreno Neri. -
Cronache malatestiane del terzo millennio
«Bisogna capire che in quel pezzaccio di terra tra i colli e il mare che va pressappoco da Santarcangelo a Cattolica e ha come centro Rimini, accadono cose che non succedono in nessuna altra parte della Romagna. Perché lì non vivono romagnoli bensì Malatestiani, gente che ha un suo rapporto particolare con l’universo mondo.rnCon questo spirito ironico e sagace le “Cronache malatestiane” di Bonizzato dipingono pregi e virtù delle nostre terre e dei loro particolari abitanti.»rnGlauco Cosmi -
Canzoniere
«In questi anni ""a riposo"""" sono tornata al parlar materno, cioè all’inglese, ma sfogliando l’ultima agenda del passato millennio, trovo diversi scampoli in italiano e penso ne verrebbe fuori una specie di Canzoniere che ricondurrebbe alla mia prima plaquette del 1963: 12 poesie con 12 incisioni di Silvano Scheiwiller, per ambedue un esordio. […] Il Canzoniere non sarebbe inteso espressamente per lui, ma per la Poesia che legava due generazioni, due famiglie e due lingue, l’inglese e l’italiano.» Mary de Rachewiltz"" -
Pagine senza cornice
«Dopo l’esperienza futurista, passa più di un venticinquennio prima che Leonardo Castellani firmi il suo secondo volume: Pagine senza cornice, impresso nel 1946 dall’Istituto del Libro di Urbino. L’incipit si attesta sull’angoscia del distacco e della partenza, verità assai più gravosa di ogni possibile approdo. Vi si esplicitano tensioni che toccano la figura del narratore. […] Al suo girovagare, pur nei limiti di un percorso che è infine interiore, corrisponde analogicamente la struttura aperta e mobile del discorso, in parte integrata ad una clausola diaristica.» Gualtiero De Santi -
Il rituale della neve
«Questa di Roberta Bertozzi è una ricerca superiore, una presentazione dei dettagli che non ha simboli o magie, ma una forza regolata dall’interno, che dà alla poesia una piccola, fors’anche minima ma salda, idea dell’incanto sottile e della grande e misteriosa armonia.» Cesare Ricciotti -
Con gioia e con tormento. Poesie autografe di autori italiani contemporanei
«I poeti, quando sentono il bisogno di scrivere, possono trovarsi nella necessità di appuntare i loro versi su ciò che hanno sotto mano: da vecchie agende a quadernetti, a fogli volanti… La pagina diventa un terreno dove coltivare, in solitudine, con gioia e con tormento, la parola. Con la presente raccolta antologica ho invitato i poeti ad offrire i loro versi autografi, per catturare la voce della poesia in maniera più diretta e autentica. La poesia in questa fase ci avvicina all’autore più intimamente, ci permette di ''rivivere'' il momento della creazione poetica, di “riascoltarne” con fedeltà il dettato.» Fabio Grimaldi -
Discorso in proposito di una orazione greca
Rendere vivo ciò che si vorrebbe morto e sepolto (sebbene in un’arca di quel Tempio Malatestiano che è stato definito il simbolo stesso del Rinascimento), farne riaffiorare i pensieri – ce lo dice lo stesso Giacomo Leopardi – è una missione eroica piuttosto che un esercizio pacifico dell’erudizione: ""Se mediante buone traduzioni fossero più divulgati, e più nelle mani della comun gente, che essi non sono ora, e non furono in alcun tempo, potrebbero giovare ai costumi, alle opinioni, alla civiltà dei popoli più assai che non si crede; e in parte, e per alcuni rispetti, più che i libri moderni""""."" -
Scanni
«Il complesso registro linguistico su cui Davide Brullo conduce questa sua traduzione di alcuni salmi mi pare importante sopra tutto in ordine di rapporto tra realtà, la scrittura del testo, e oralità, la dizione del testo stesso. […] Del resto, in questo saggio di precoce ingegno, l’autore s’è fatto cembalo di una profezia che ha modulato all’interno della sua stessa giovanissima vita.» Remo Cacitti -
Arminum. La città sepolta
«Frequentavo il ginnasio, quando a Rimini si effettuarono i grandi scavi archeologici di Palazzo Gioia, [...]. Del grande complesso a monte dell'Arco d'Augusto e delle domus di Palazzo Fabbri in Piazza Ferrari. Poi via via tutti gli altri che sommati a quelli arrivati dopo, costituiscono una vera ""storia in diretta"""", di uno spettacolo nello spettacolo lungo mezzo secolo. Una città perduta e poi ritrovata e ancora sepolta...» Prefazione di Achille D'Amelia."" -
Dalla maison du peuple alle cooperative case del popolo
Il ripercorrere la storia delle Case del Popolo attraverso la realtà di trebbo, osterie, cameracce, case socialiste, circoli ricreativi, società di mutuo soccorso, Case del Fascio, Cooperative Case del Popolo, porterà a rivivere il movimento di emancipazione delle masse popolari e a riscoprire straordinari personaggi, in parte dimenticati, dei quali vi sono qui riproposte anche alcune biografie. -
Solo di rose
Racconti, poesie e pensieri nel nome del fiore più celebre di tutti i tempi, la rosa appunto. Dai giochi di parole, ai divertissement etimologici passando per l’arte della narrazione l’unica regola, rispettata con passione e dedizione, sembra essere ''Solo di rose''. -
Scritti per padre Camillo De Piaz
La pubblicazione, edita fra le iniziative del Comitato onoranze per i 100 anni dalla nascita di padre Camillo De Piaz, che per decenni operò alternandosi fra la Corsia dei servi di Milano e il convento di Madonna di Tirano, raccoglie gli scritti - su e per lui - dell'economista Giuseppe De Rita, degli scrittori Luigi Santucci e Giorgio Luzzi, dello storico Giulio Spini, dei cardinali Franco Ravasi e Franco Coccopalmerio, della storica dell'arte Giusi Sartoris, del critico Carlo Mola, del glottologo Remo Bracchi. -
Tiranesi nei secoli. Cronache solo sfiorate dalla storia
Il libro ripropone gli articoli fra storia e cronaca scritti dall'autore sul periodico ""Le campane di S. Martino"""" della parrocchia di Tirano."" -
L' educazione. L'arte di coltivare la vita
Parlare di educazione come arte di coltivare la vita è andare controcorrente in un momento in cui la cultura si sta sbriciolando, sotto la spinta di un individualismo distruttivo e senza sbocco. -
La pancia verde. Auto-organizzarsi in tempi di emergenza
Testimonianze di forme di resilienza e auto-organizzazione durante il confinamento della pandemia. -
Per una lettura simbolica della Bibbia
"Abbiamo bisogno di una lettura simbolica della Bibbia, cioè etimologicamente capace di """"gettare insieme"""", di tenere uniti Dio, Uomo e Mondo, interiorità ed esterno...""""" -
Raimon Panikkar. Un uomo plurale
Raimon Panikkar (1918-2010) è stato l'icona di una saggezza amorosa che ha tentato di superare le fratture nelle quali si dibatte la nostra convulsa civiltà e di gettare ponti di comprensione tra le diverse culture umane. Filosofo, teologo, docente, mistico, la sua ricerca ha abbracciato con pari lucidità e apertura le questioni della fede, della politica, della scienza e dell'economia