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Stella Lia
Gettarsi in mare aperto per diventare il proprio uomo rinascendo dal dolore è quello che fa continuamente Mario Granatiero e la sua poesia ne è testimonianza. Essere un uomo libero, libero di vivere la propria sofferenza senza rigettarla ed evitarla, bensì abbracciandola, farla diventare l'albero maestro per raggiungere un'altra terra, un altro mondo, un altro ""tempo da fondare""""."" -
Storie che non vi piaceranno affatto
«Storie che non vi piaceranno affatto"", sono sicuro, alla fine vi intrigheranno, introducendovi in un caleidoscopio di colori, rumors e personaggi in una galleria di situazioni più sbalordenti, quasi da racconti """"del sottosuolo"""", che vi prenderanno alla gola e non vi molleranno fino a quando non avrete finito di leggere l'ultima righa... È dunque possibile partire da Macerata, Ascoli Piceno, dalle Marche, dall'Italia, insomma dalla periferia del mondo, per conquistare la """"propria"""" America? Certamente. Perché, come fa Oriana, in cuore occorre serbare la fiamma e la consapevolezza di chi siamo e di dove andiamo. Come ci insegnava l'Oracolo di Delfi: """"Conosci te stesso"""" ed ancora """"Niente di troppo""""». (Dalla prefazione di Marcello Verdenelli)"" -
Dalla Zeta alla A
"Quando il senso del reale si capta in tutta la sua pienezza distinguendo perfettamente i particolari di ogni situazione, valutandoli in ogni angolazione, cercando, prima di trasferire i concetti nell'azione concreta, di rimuovere quanto più possibile la fatalità degli imprevisti, si è forse più saggi? L'ottimista è solo un superficiale che non riesce a centrare con esatta precisione gli aspetti della vita? O non è forse uno che, per un grande atto di clemenza divina nei suoi confronti o perché materializzato in un momento di euforia creatrice del Padre Eterno, riesce a liberare dalle inutili scorze di assillanti """"perché"""" ogni atto, ogni evento, ogni pensiero accettandoli senza sezionarli, accogliendoli come amici, ospitandoli felicemente nel proprio io?""""" -
Il guardaroba
La protagonista torna nella casa della zia, dopo la sua morte. Nelle stanze ormai vuote, troverà in un vecchio guardaroba: delle calze di nylon, una sciarpa gialla, un cappotto, una cravatta, un cuscino e dei guanti. Attraverso singoli racconti dedicati ad ognuno degli oggetti, la donna farà un percorso dentro se stessa riflettendo sulla vita e sul suo significato. -
Poesie e prose
«Il tempo ci toglie quasi tutto, lasciando, solo a chi lo intende, il nudo nome della bellezza; però anche Giorgio Reiff, a sua volta, ci ha ""tolto"""" sinora qualcosa di bello e di buono, non pubblicando se non adesso i suoi atti di amore poetico...». (Dalla prefazione di Alessandro Centinaro)"" -
Consenso informato. Riflessioni di un medico paziente
La vita in ospedale presenta situazioni molto spesso limite che sono in grado di far vivere esperienze non riscontrabili in altri contesti lavorativi. Dalla voglia di condividere queste emozioni nasce questo libro, che altro non è che una riflessione su ciò che è alla base del rapporto medico paziente. È infatti profondamente sbagliato pensare che il motivo di fondo per il quale una persona va dal medico sia una malattia: il rapporto di fiducia che si instaura attraverso il dialogo è il motivo che fa esistere la medicina, così come la si intende da sempre. La storia della medicina è fatta di continui corsi e ricorsi, di un continuo succedersi di nuove scoperte, a volte anche contraddittorie, che però, se solo ci fermiamo un attimo a guardarle da lontano, appaiono come un'insieme di esperienze vissute insieme da chi si è trovato ad essere medico e da chi si è trovato a viverle come paziente. Fanno dunque parte della vita di ogni individuo ed è importante mantenerle sempre vive, ricordandole, in ogni epoca possano esse essere avvenute. -
Eutanasia?
Gli autori affrontano il problema dell'Eutanasia, sia sulla base della loro personale cultura ed esperienza professionale, sia su quella più strettamente filosofica. Il lavoro è suddiviso in paragrafi, ognuno dei quali è completo in se stesso. L'insieme dei dialoghi, in particolare quelli degli intervenuti al dibattito, pongono un forte accento emotivo su un tema così delicato ed attuale. -
Al bivio. Oligarchia o intelligenza democratica
Il totalitarismo è sempre presente come possibilità di ricadute, delle quali ci fornisce esempi la storia e dalle quali, ci ammonisce la coscienza morale, dobbiamo guardarci. Se osserviamo, tuttavia, il costume delle nuove aggregazioni politiche e ci chiediamo quale novità le renda diverse da quelle di cui hanno preso il posto, non esitiamo a rispondere che novità non si vedono. Soprattutto se per novità intendiamo una più profonda comprensione del ruolo dei partiti nella costruzione della democrazia, una accresciuta rappresentatività dei cittadini, un più profondo senso del dovere, una maggiore competenza. L'azione utilitaristica, volta al perseguimento dell'utilità di una parte, è indifferente alla verità e ignora il bene comune. Suscita indignazione non il costo della democrazia ma quello del potere politico che si alimenta delle risorse economiche dei cittadini e in cambio non restituisce altro che la sua stessa sopravvivenza a costi crescenti. -
Il destino degli eroi
"Chi ha passione per il romanzo storico, chi sente il piacere di viaggiare nel tempo, di tornare indietro in questo caso di oltre due millenni chi avverte il fascino del Mediterraneo orientale, delle sue terre e dei nomi di cui sono disseminate (la Tracia, Atene, Delfi, Susa, Sparta, Maratona), chi ama queste evasioni che sono in realtà ritorni alle radici, troverà fin dalla prima pagina di questo romanzo, soddisfazione per i propri sogni. Il romanzo storico è un genere letterario che è sempre stato denso d'attrattiva, in tutte le epoche, in tutte le culture. Questa constatazione è talmente vera che appare banale. Meno banale risulta chiedersi perché ha fascino la storia quando esce dai manuali di scuola e passa alla narrazione romanzata. Ancora meno banale può essere il tentativo di dare a questa domanda una risposta. E adesso, con il romanzo di Pino Mercuri sott'occhio, questo tentativo lo facciamo: tenendo presente che la risposta porterà a un paradosso, all'oscillazione tra la verità e la sua contraddizione e che quest'oscillare coincide con lo stato autentico della nostra vita""""... (Dalla prefazione di Massimo Prampolini)" -
L' amore a modo mio
Sebbene si senta talvolta ""crocifisso"""" all'albero di se stesso, Mario Granatiero non trasmette al cuore stasi, ma movimento. E il lettore può mettersi egli stesso in cammino con Mario condividendo la sensazione piacevole di chi vagabonda tra i vicoli che restituiscono l'eco dei passi, o può librarsi sulle sue ali di """"vecchio gabbiano /incrostate/di nuvole e turchese""""; può camminare lungo la battigia con passo lento, in cerca del mare per compagnia, ascoltarne la voce antica e contemplarlo, in un atto di devozione. """"L'amore a modo mio"""" racconta, insieme, del desiderio e delle difficoltà, che a volte divengono paura, di amare. Difficoltà che spesso affondano le loro radici in un passato remoto dove l'amore, quel mattone fondante e irrinunciabile per la nostra vita, ci è stato negato insieme all'accoglienza nella nostra unicità di esseri umani. È da quel rifiuto ancestrale, dalla paura e dalla convinzione di rincontrarlo in ogni nuova relazione, che desiderio e paura di amare si fronteggiano nel nostro cuore immobilizzandolo in una dolorosissima stasi."" -
AmarAdolescenza
Il racconto di Luca, diciottenne introverso e sognatore in cerca di un'identità, di un amore, ma, soprattutto, di un posto dove trovare la felicità. Ma è anche la storia di Francesco, l'amico idealista sempre pronto a rullare una canna, di Veronica, che è appena stata lasciata dal fidanzato, di Elisabetta, la compagna di classe disinibita e alla moda che tutti desiderano e di Lorenzo, l'anima fragile che verrà risucchiata da un gioco più grande di lui. Tra baci, sbronze, incomprensioni e parole taciute, gli occhi di Luca accompagnano il lettore alla scoperta di quell'età della vita sospesa nel tempo, età di gioie e dolori, delusioni e sorprese, che chiamiamo ""adolescenza""""."" -
Che Europa vorresti?
Questo volume trae origine dall'incontro organizzato dall'Iniziativa socio-culturale Virtute e conoscenza di Ascoli Piceno il 29.3.2007 sul tema ""La nascita del Pensiero Europeo e la carta costituzionale dell'Unione; Che Europa vorresti?"""", introdotto da Alighiero Massimi sul pensiero europeo e da Emidio Speranza sulla carta dell'Unione, che poi non è più stata ratificata in seguito ai No francese ed olandese."" -
Un paese
Due storie che si incrociano. Sullo sfondo un paese unico e suggestivo. Ugo ricompone la sua vita spezzata a vent'anni, quella di Maurizio invece sembra consumarsi inesorabilmente. Felicità e infelicità si ripropongono come temi dominanti della nostra esistenza, di cui non siamo quasi mai gli artefici. Personaggi e luoghi che vivono nei ricordi. I ricordi di una infanzia dura e povera, filtrati dalla nebbia degli anni ma autentici e portatori di valori che la quotidianità ha cancellato, rincorrendo le mete impossibili e improbabili che la società di oggi ci propone lusingando le nostre angosce quotidiane. Un racconto che vuole ridare voce a una cultura e a una comunità dell'ultima metà del secolo scorso che rischiano di essere dimenticate. -
Il trionfo di Zeus
«Mostrando una conoscenza non comune di tutto ciò che è disponibile allo studioso, Pino Mercuri ci conduce ""dentro"""" gli eventi, ci mostra città e palazzi, ci fa rivivere il quotidiano in modo magistrale. Con un'unica pretesa: un minimo d'impegno da parte del lettore. Infatti il mondo descritto è fra i più dimenticati da chi ha come unico strumento la memoria di lontani testi scolastici. Sono eventi studiati in prima media e in prima superiore, quando normalmente la Storia è un obbligo fastidioso, subito dopo annichilito dalla ponderosa e invadente storia romana. Ma qui è bene ricordare che in quel mondo e nella sua mitologia, affondano le radici della nostra cultura, persino della psicologia e della psicanalisi; là nascono gli archetipi del mondo occidentale e non solo. In ogni caso fatica minima, perché Pino Mercuri ci aiuta a superare le difficoltà con una scrittura sciolta e fascinosa, rasentante a momenti la difficile (da raggiungere) immediatezza delle immagini cinematografiche...». (Dalla prefazione di Marco Salvador)."" -
Ostaggi
"Ostaggi"""" tenta di mettere in scena l'elemento umano della """"dipendenza"""", in senso generale, e dunque il fatto che si è tutti ostaggi; di qualcosa o di qualcuno. Inoltre cerca di fornire una soluzione per giungere ad una condizione di libertà individuando l'unica via di fuga possibile nel """"sapere"""", nella """"conoscenza"""", nelle """"informazioni"""". La storia che viene raccontata accade proprio nel teatro in cui lo spettacolo va in scena ed il pubblico ne fa parte. Infatti, l'attore che ha appena iniziato la sua performance viene interrotto da un gangster che prende in ostaggio sia l'artista, sia tutto il pubblico presente. Il sequestratore è accompagnato da due pericolosi e strani killer che hanno l'hobby della musica e che casualmente trovano due strumenti in scena. Si comprende fin da subito che il criminale non è interessato al denaro dei presenti e non ha nessun fine terroristico, le motivazioni si capiranno durante la vicenda ma ciò che sarà chiaro immediatamente riguarderà il fatto che si tratta di un bandito atipico: un po' comico, un po' socialmente impegnato e un po' spietato." -
Penziere, recuorde e... addre ancora
«In Saldari si nota una certa ruvidità espressiva, senz'altro dovuta a una sincerità d'approccio e al fatto che mira all'essenza. Del resto la ruvidezza del personaggio consona con l'aspra ""lingua"""" ascolana, producendo una felice combinazione. I testi di Saldari (...) hanno sempre un peso, non evitano la ricerca di senso, né si concedono impennate pseudo-liriche. Saldari è dentro la realtà, ci vuole stare a modo suo con autonomia intellettuale e morale. Non può così evitare la lotta, non cerca facili scappatoie ma chiama le cose col loro nome (...) Degno del suo avo Cecco, autore de l'Acerba, è un po' acerbo di modi anche il nostro. Di sicuro neppure Saldari """"parla a modo delle rane"""". Eppur è in grado di modulare la voce di volta in volta per l'ironia e il sarcasmo. E dal fondo affiora una certa amarezza per la callificazione del male nell'uomo e nella storia. Per di più Saldari non è avvezzo a parlare per interposta persona, che tradotto in gergo suona: """"Le cose non te le manda a dire"""". E il vantaggio è che viene evitata il più possibile la """"banalità"""". Semmai appare realistica (con quella punta di amarezza di cui sopra) la riflessione del poeta ascolano, dotato di una naturale forza di penna. Non scrive con una biro qualsiasi. Il suo pennino-vomere scava verità e scova vizi laddove a prima vista non appaiono...» (Dalla prefazione di Fabio M. Serpilli)."" -
Il lampione innamorato
Quella dei nonni che raccontano fiabe ai nipoti è un'immagine antica, impressa nella nostra memoria, ed è ancora attuale e rassicurante perché esprime il naturale bisogno di un rapporto affettivo ed educativo tra le generazioni, valido ieri, ma tanto più oggi, in cui regna un diffuso smarrimento e sembra che tutte le certezze vacillino... -
Novecento ascolano. Un secolo di vita cittadina
«Un libro in cui si intrecciano luci e ombre, chiari e scuri, universo politico e quello economico, personaggi autorevoli nei campi più diversi e uomini e donne del popolo, egoismi, scontri tra fazioni ed esplosioni di solidarietà e generosità, azioni luminose e ribalderie e illegalità, pene e manifestazioni festose, riti religiosi e floklore, apatia e lotte per una vita dignitosa e il riconoscimento dei più elementari diritti, ""buon governo"""" e dominio degli interessi privati sulla cosa pubblica. Tanti medaglioni, dunque, tante schegge di vita ben selezionate, dense di ricche suggestioni evocative e interpretative e tali da costituire un significativo, illuminante spaccato socio-economico e politico della nostra città nel novecento. Il tutto reso con una scrittura sobria, chiara, fluida, capace di coinvolgere chi legge al punto di stimolarne la curiositas e indurlo a riflettere su quanta consapevolezza cresca sulla memoria e sui rischi di un appiattimento sull'immediato, del progressivo allontanamento dai legami con il territorio e dell'oblio come amnesia generalizzata che causa il dissolvimento delle responsabilità individuali e collettive.» (Dall'introduzione del prof. Antonio D'Isidoro)."" -
Poteva anche piovere...
L'autrice si ritrova nel 2019 catapultata in un problema grave ed inatteso. Lo affronta con tutta la forza che può ed anche con un sottile presente e costante ottimismo, grazie soprattutto all'obiettivo di raggiungere a tutti i costi la figlia lontana. Cosa che farà nel 2020 appena prima dell'avvento Covid che chiuderà di fatto l'Italia al resto del mondo. L'isolamento forzato dal lockdown annullerà i voli di ritorno e la costringono a passare diversi mesi dall'altra parte del mondo: li userà con determinazione per aiutare sé stessa nel percorso di recupero e per capire, per decidere, che farà della sua vita d'ora in poi, sentendosi finalmente davvero meglio, nonostante tutto! Una sintesi di poco più di un anno di vita che vale più di tutti gli anni precedenti e di quelli che verranno, in cui vede fino in fondo che l'amore che si prova e si regala, è quel che fa il poco e il tanto per stare bene. -
Cammina cammina
Cammina, cammina incontro ai sogni. Siediti, cogli l'attimo, e immagina i colori delle stelle.