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Scricciolo e la casetta di Natale
La storia che vado a raccontarvi si svolge nel misterioso, affascinante Centro Storico di Genova. Questo borgo millenario, raccolto attorno al suo porto, si è formato nell'VIII secolo a. C. Il primo nucleo abitativo era arroccato sulla collina al riparo dai flutti del mare. I suoi abitanti traevano sostentamento dalla terra, erano quindi agricoltori. Solo con l'arrivo degli Etruschi, avvezzi alla pesca ed esperti navigatori, gli abitanti di quel lembo di terra conobbero il mare quale risorsa di vita. Con la conoscenza via via acquisita nel susseguirsi delle nuove generazioni, si comprese che lo sviluppo del borgo poteva avvenire solo sfruttando quel grande ""prato azzurro"""" fino ad allora sconosciuto e temuto. La pesca diede il pane che nei primi secoli aveva saputo dare l'agricoltura e la pastorizia, e i traffici commerciali con altri popoli permisero di acquisire esperienze e nozioni fino ad allora sconosciute. Con l'aprirsi a nuovi mondi crebbero anche i pericoli di invasioni barbariche che indussero i genovesi ad edificare mura nei secoli sempre più estese e a costruire abitazioni assai vicine tra loro per rendere più facile la difesa della città. Età di lettura: da 6 anni."" -
Vanni Scheiwiller editore europeo
Questo volume rappresenta il sigillo finale di un progetto avviato nell'autunno del 2008, quando con Alina Kalczynska Scheiwiller si pensò di realizzare una mostra su Vanni da tenersi in Perugia. L'esposizione nasceva con uno spirito diverso rispetto a quelle dedicategli nell'ultimo decennio: lo ""specimen"""" esibito doveva fungere da volano per far comprendere l'importanza dell'attività e della personalità di Vanni grazie a un ciclo di conferenze a corredo della mostra.L'intento è stato quello di gettare luce su alcuni tasselli del prezioso e scrupoloso fervore dell'Editore, come dimostrano i vari approcci di questo volume, nel quale si propongono contributi su autori particolarmente significativi del catalogo Scheiwiller, pubblicazioni di inediti, testimonianze di alcune delle persone che gli furono vicine."" -
Perugia mia
"Il libro raccoglie i testi di Marcello Monacelli scritti durante la sua pluriennale collaborazione con le pagine locali del quotidiano Il Messaggero. Era un giornalista intelligente e colto, ma soprattutto curioso della storia locale che ha saputo raccontare con brio e humor, prendendo spunto da episodi, da personaggi, da attenzioni e disattenzioni della politica per andare indietro nel tempo: il tempo della sua memoria personale, gli anni della sua gioventù... Non è questo libro un rifugio per nostalgie, ma lo devono leggere con attenzione le generazioni dei perugini più giovani che, senza la concreta memoria, rischiano di finire privi di radici, indifferenti ed estranei al tessuto sociale della Città che li ospita e li fa crescere..."""" (dalla prefazione di G. Maddoli)" -
Storia regionale della vite e del vino in Italia. Umbria
La vicenda conosciuta dalla vitivinicoltura umbra negli ultimi centocinquant'anni esemplifica la più generale modernizzazione della regione; ma per comprendere in profondità questo processo bisogna rifarsi a una storia molto più lunga, che rimonta al mondo antico allorché, presso gli etruschi, si diffusero la coltivazione della vite e il consumo di vino e, con i romani, il fenomeno si estese connotando la vita economica delle ville patrizie. E se la fine dell'Impero segnò una battuta d'arresto, prima del Mille, sotto l'impeto colonizzatore delle abbazie benedettine, le superfici vitate ripresero a occupare le terre, avviando una nuova espansione che ebbe ulteriore slancio con lo sviluppo delle città comunali e nel Rinascimento, quando furono redatti i primi trattati agronomici che elogiavano la bontà dei Moscatelli, delle Malvasie e dei Trebbiani umbri. -
Trompe l'oeil. L'inganno dell'occhio. Catalogo della mostra (Perugia, 25 maggio-15 settembre 2013)
Alle Gallerie dei Gerosolimitani, in via della Sposa a Perugia, Rob Smeets organizza, dal 25 maggio al 15 settembre 2013, una mostra dedicata alle meraviglie del Trompe l'oeil, espressione artistica entrata in voga nell'Ottocento. Il Trompe l'oeil è una tecnica pittorica naturalistica basata sull'uso del chiaroscuro e della prospettiva che riproduce la realtà in modo tale che appaia come un'illusione del reale, un inganno dell'occhio. Frequente nei paesi nordici nei secoli in cui la capacità evocativa della natura morta creava spesso distinzioni fra la realtà apparente e quella nascosta, il Trompe l'oeil ha origini che si perdono nell'antichità e ha avuto un seguito principalmente nella storia della pittura italiana, olandese, francese e americana fino ai giorni nostri. Vengono in mente pittori come Mantegna, Bramante, Ceruti, van Kessel, Hoogstraten, Gysbrechts, Biltius, Brizé, Pierson, Remps, Ring, Chardin, Boilly, Magritte, Haberle, Harnett... -
Trompe l'oeil. L'inganno dell'occhio. Catalogo della mostra (Perugia, 25 maggio-15 settembre 2013)
Alle Gallerie dei Gerosolimitani, in via della Sposa a Perugia, Rob Smeets organizza, dal 25 maggio al 15 settembre 2013, una mostra dedicata alle meraviglie del Trompe l'oeil, espressione artistica entrata in voga nell'Ottocento. Il Trompe l'oeil è una tecnica pittorica naturalistica basata sull'uso del chiaroscuro e della prospettiva che riproduce la realtà in modo tale che appaia come un'illusione del reale, un inganno dell'occhio. Frequente nei paesi nordici nei secoli in cui la capacità evocativa della natura morta creava spesso distinzioni fra la realtà apparente e quella nascosta, il Trompe l'oeil ha origini che si perdono nell'antichità e ha avuto un seguito principalmente nella storia della pittura italiana, olandese, francese e americana fino ai giorni nostri. Vengono in mente pittori come Mantegna, Bramante, Ceruti, van Kessel, Hoogstraten, Gysbrechts, Biltius, Brizé, Pierson, Remps, Ring, Chardin, Boilly, Magritte, Haberle, Harnett... -
Le mie radici
Un libro che racconta la vita agra e semplice dei contadini. Gubbio, la città di pietra con la sua campagna umbra, sono lo sfondo di queste storie. L'umile Italia contadina è ritratta con serena nostalgia e umana simpatia. Persone e non personaggi, Stocco, Gino, Firminio, così come gli altri uomini, donne, animali e persino piante di cui si parla, sono qui tutti protagonisti di esistenze francescane a contatto con la natura. Le radici di cui il testo parla sono quelle dell'autore ma sono anche quelle dell'intera civiltà contadina. Sotterranee e indimenticabili, devono nutrire ancora il nostro futuro con la loro saggezza. -
Diario di una lotta per la sopravvivenza. Cento anni di sanità italiana attraverso la storia del piccolo ospedale di Spello
L'analisi in sequenza cronologica dei verbali dei consigli comunali e di amministrazione dei vari enti che si sono succeduti nei cento anni di vita dell'ospedale di Spello, consente di svelare uno spaccato di vita cittadina che urla la passione del campanile accanto e contro la spinta di appartenenza allo Stato centrale. Riscopriamo la trasformazione della vocazione oblativa e caritatevole dei luoghi di cura in luoghi di scienza e di applicazione dei nuovi principi di sanità pubblica, ma anche l'energia e l'impeto di cambiamento di molto personaggi che, loro malgrado, hanno fatto la storia di una delle perle dell'Umbria. -
Impressioni, segni, talenti nella storia dell'uomo
Il libro di Paolo Maria Vissani è il racconto avventuroso di un viaggiatore che si muove nel tempo tra affascinanti e a volte scivolose testimonianze di sigilli, segni, marchi e monete. Protagonista di questo breve saggio è l'uomo che, adoperando creativamente segni e impegnando talenti, ha inventato strumenti per rendere visibile il proprio stato e fornire consistenza, valore e fiducia agli scambi. -
Dell'alimentazione. Il «Trattato popolare» di Jakob Moleschott tra Feuerbach e il nostro tempo
Pubblicato per la prima volta nel 1850, il ""Trattato dell'alimentazione per il popolo"""" di Jakob Moleschott fu tradotto in italiano da Giuseppe Bellucci, nel 1871, per i tipi dell'editore milanese Treves. Di quell'edizione ormai introvabile, questo volume presenta la ristampa anastatica, accompagnata dalla nuova traduzione del saggio di Ludwig Feuerbach """"Il mistero del sacrificio o l'uomo è ciò che mangia"""". A partire dal Trattato di Moleschott, e nel tentativo di contestualizzare l'opera del medico tedesco, il libro offre un limpido excursus sull'evoluzione della biochimica, il puntuale commento di un clinico della nutrizione e un sapiente profilo della nutrigenomica - pensato, quest'ultimo, proprio sulla scorta della celebre sentenza di Feuerbach. Il """"Trattato dell'alimentazione per il popolo"""", un testo affascinante e a lungo dimenticato, viene così riportato all'attenzione dei lettori grazie a un approccio che fa leva sulla diversità dei tagli disciplinari (antropologico, medico, filosofico), nel quadro del rinnovato interesse per la figura di Ludwig Feuerbach."" -
Tesori di una collezione privata. Intagli, cammei, gioielli, objets de vertu. Ediz. illustrata
Questo catalogo illustra, contestualizzandole, oltre quattrocento opere di glittica di una raccolta privata; i soggetti, descritti in schede dettagliate e raggruppati entro categorie tematiche, sono presentati dall'autore con opportuni riferimenti bibliografici. Il volume è inoltre arricchito dai contributi di: Arianna D'Ottone Rambach, Gabriella Tassinari, Paola Venturelli. La campagna fotografica si deve a Paolo Pugnaghi (Modena). -
L' occhio dell'artista. Una lettura oftalmologica della storia dell'arte
Monocularità, difetti di rifrazione, presbiopia, cataratta, alterazioni del senso cromatico, patologie della retina: la malvisione può influenzare l'opera di un pittore? A questa domanda si può rispondere soltanto se si è in possesso di informazioni sugli occhi dell'artista. La valutazione condotta esclusivamente a partire dai dipinti ci espone al rischio dell'errore e a sottovalutare i temi fondamentali del genio e della libertà creativa. Nel libro, attraverso uno studio della letteratura clinica e delle evidenze documentali, si prova a realizzare un'analisi peculiarissima della pittura europea a partire dal XV secolo: una vera e propria ""lettura oftalmologica"""" della storia dell'arte. L'autore indaga aspetti poco conosciuti della vita e della produzione artistica di numerosi pittori, smontando luoghi comuni consolidati: dalla miopia degli impressionisti al giallo di van Gogh, dalla malvisione di Cézanne all'astigmatismo del Greco. Ma il libro è anche un inno alla capacità di adattamento degli artisti, alle loro multiformi e sorprendenti reazioni di fronte all'insorgenza di patologie spesso gravi. Una prova di scienza dinanzi al mistero insondabile dell'opera d'arte."" -
Un ponte tra Oriente e Occidente. I Templari in Umbria e la chiesa di San Bevignate in Perugia. Ediz. italiana e inglese
La chiesa templare di San Bevignate è la sola che abbia una così ricca testimonianza pittorica e che meriti, perciò, una illustrazione professionalmente adeguata, puntuale ed esauriente, e soprattutto storicamente contestualizzata. Ed è quanto viene qui proposto con il testo di Corrado Fratini che è il risultato della sua ricerca costante e storicamente alimentata sugli affreschi di San Bevignate, seguendo e approfondendo gli studi, innovativi e per molti aspetti definitivi, di Pietro Scarpellini. L'illustrazione ricca di conoscenze, puntuale e dettagliata, didascalicamente efficace degli affreschi di San Bevignate è inscritta, secondo una esplicita metodologia storiografica, nel quadro dell'epoca e quindi delle spedizioni o dei pellegrinaggi armati poi definiti in modo generico e impreciso Crociate. È altresì rievocazione del ruolo strategicamente rilevante di Perugia nei rapporti con l'Oriente o Outremer, come testimonia il complesso di San Matteo degli Armeni. -
L' arco etrusco di Perugia. Storia e restauro
L'Arco Etrusco o Arco di Augusto è una delle porte principali che si aprono nella cinta muraria etrusca di Perugia; rivolta verso settentrione, con il suo aspetto austero controllava l'ingresso dei viandanti e l'attacco dei nemici. Costruito con volta a tutto sesto, presenta sopra l'arco un fregio a rilievo con pilastrini ornati di capitelli ionico italici e scudi e le iscrizioni Augusta Perusia e Colonia Vibia, aggiunte in età romana, che rammentano le fasi storiche della città: la conquista di Augusto dopo il Bellum Perusinum del 41-40 a.C. e la presenza dell'imperatore umbro Caio Vibio Treboniano Gallo (251-253 d.C.). -
L' arte lungo le vie di pellegrinaggio
Questo libro nasce da più di vent'anni di viaggi realizzati dall'autrice nell'ambito delle attività del Centro Culturale Mediolanense Studium. Percorre le vie di pellegrinaggio verso Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela ma non vuole essere una guida: l'intento, piuttosto, è quello di accompagnare il lettore in un viaggio reale o ideale e portarlo - attraverso la descrizione dei luoghi, la narrazione dei fatti e la rievocazione di personaggi straordinari - alla scoperta dell'arte nata come testimonianza di fede, nel fecondo scambio fra popoli diversi. Il volume si snoda attraverso tre parti. I pellegrinaggi a Gerusalemme, che si trasformarono in pellegrinaggi armati, le crociate, vengono descritti nel complesso quadro storico che vide, oltre al confronto con l'islam, anche lo scontro fra papato e impero e il sorgere degli Stati nazionali. Insieme alla narrazione degli eventi è primaria l'attenzione all'architettura e alle opere d'arte nei luoghi santi. Lungo il percorso della via Francigena possiamo conoscere i luoghi attraversati dai pellegrini, le belle plaghe d'Italia, con le chiese, i monasteri e l'arte delle nostre splendide città. Infine, il duro cammino per Santiago de Compostela ci permette di cogliere il passaggio dal romanico al gotico e la fusione dei due stili che appare con tanta evidenza nelle chiese e nelle cattedrali lungo le strade del pellegrinaggio compostelano in Francia e in Spagna. Un viaggio lungo mille anni, tra fede ed esaltazione, angosce e pericoli, costellato sempre dalle testimonianze d'arte. -
Virtus et Vitium. Apollo e Marsyas
Edizione in 199 copie numerate e autografate dall'Autore. Un libro atipico: troppe cose da dire e molte altre da non dire. Un libro diviso in due parti: la prima è un Mutus Liber, quindici tavole dipinte senza descrizioni, la seconda è una antologia di opere, quindici brani più uno di chiusura, che sono le porte per meglio entrare nei disegni. Un titolo in latino e uno pseudonimo per l'autore. -
L' estate del Bagatto
Sibilla Eburnea è il sigillo classico dello pseudonimo scelto dalla penna misteriosa di chi, con il pudore della scrittura del suo primo romanzo terminato nel 2017, lo riscopre tre anni dopo decidendo di regalarlo ai lettori. Con stupore, rileggendolo, trova frammenti di anima di persone in parte incontrate solo dopo averne scritto. Come se, per arrivare alla pubblicazione, la narrazione dovesse prima lasciarsi un po' accadere per davvero. Nel romanzo ci sono luoghi amati, fra essi Perugia ancor prima di averla conosciuta e abitata come luogo di lavoro e di vita e l'Alto Adige luogo di ricreazione dello spirito. Romanzo esistenziale, vagamente esoterico dove sentimenti, montagna, cucina, mistero e passione sono intrecciati nella narrazione, in ricordi o presagi, nella irrequieta magia della vita, nei tarocchi e, soprattutto, nella scrittura finalmente ritrovata, come un amore disperso e mai dimenticato. Come il Bagatto, l'ammiccante giocoliere che nel significato dei tarocchi significa volontà, fantasia, potenzialità, slancio creativo. -
Lungo il Tevere. Un viaggio immaginario tra mito e realtà. Ediz. illustrata
Un viaggio immaginario, perché fatto di immagini, è quello che ci propongono Carla Cicioni e Piero Giorgi guidandoci lungo il Tevere dalle sorgenti alla foce. Dopo La terra e l'acque (2003), Umbria rara, Umbria nascosta (2011) e L'Italia di Mezzo (2016), tornano a mostrarci e a condividere gli esemplari della loro ragguardevole collezione di antiche carte geografiche e vedute, invitandoci a percorrere un tragitto di oltre trecento chilometri lungo il fiume che gli antichi Romani avevano elevato a divinità. I ruscelletti del Fumaiolo si riuniscono alle Balze, per formare un corso torrentizio che a Pieve Santo Stefano è già un fiume. Qui il fiume imbocca la Valtiberina Toscana, lambendo Sansepolcro, e si immette nel Tiphernum, dalle cui colline lo vedeva scorrere Plinio il Giovane durante gli ozi nella sua splendida villa, osservando chi scendeva «cum parvis et patientibus navibus», cariche di frutta e cereali verso Roma. A Perugia il Tevere svolta verso occidente e costeggia Deruta e Torgiano, dopo aver ricevuto le acque del Chiascio, arricchite dal Topino, e alle falde del colle tuderte volge ancora a oriente, immettendosi nella gola del Forello. La diga di Corbara, e quella più a monte di Montedoglio, hanno oggi interrotto la sua decantata navigabilità, a cui tanto tenevano i Romani e anche qualche pontefice. Ai piedi della rupe orvietana riceve il Paglia, ingrossato dal Chiani e, dopo Orte, il Nera nel quale si è gettato il Velino. È ormai un bel fiume quello che passa sotto Ponte Milvio e giunge a Ripetta, dove attraccavano le ""ciarmotte"""" cariche di vino e di olio della Sabina e della Faliscia. Adesso è il fiume dell'Urbe, cantato da Orazio e Virgilio, è il dio che accoglie il fuggitivo Enea e salva dalle sue acque i gemelli per lasciarli nutrire dalla Lupa. Traversati i vari ponti e superato il grande Porto di Ripa, il Tevere, col suo carico di acque e di storia scende giù fino a Ostia, dove il dio Nettuno gli affida il remo simbolo di navigabilità. Un piacevole e avventuroso viaggio che si può fare comodamente in poltrona, ammirando le tante immagini trovate dagli autori e incorniciate dalle loro piacevoli spigolature."" -
Il libro sbilenco. Ediz. illustrata
Una carrozzina impazzita, sfuggita alla mano della tata, attraversa la città. Incontri e scontri rocamboleschi fanno conoscere al piccolo Bobby chi alla città dà vita. Un libro tutto in discesa, dal formato al carattere tipografico disegnato appositamente dallo stesso autore, Peter Newell, uno dei più famosi artisti americani dei primo del '900. Età di lettura: da 5 anni. -
Andrea Cosentino. L'apocalisse comica
In scena Andrea Cosentino, dinoccolato e perplesso, quasi capitato per caso su un palcoscenico trovato vuoto, crea un rapporto diretto e generoso con il pubblico, vuole spiazzarlo con sovrapposizioni di storie ed emozioni, dando vita ad un cortocircuito di alto e basso, di divertimento e dolore. Anche se l'atteggiamento può sembrare dimesso, l'obiettivo è sovversivo: utilizzare la forza destabilizzante del comico come antidoto ad ogni costituzione di potere. Il libro, a cura di Carla Romana Antolini, propone un'incursione nel laboratorio creativo di uno dei più interessanti e inclassificabili artisti della nuova scena italiana e contiene i due testi integrali del Dittico del presente (""L'asino albino"""" e """"Angelica""""), foto degli spettacoli, gli interventi critici di Simone Soriani, Nico Garrone, Attilio Scarpellini e la postfazione di Paolo Ruffini.""