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Carristi italiani nel Dodecaneso 1940-1945
Nelle isole del Dodecaneso negli anni '40 del secolo scorso fu inviato un piccolo reparto di Carristi italiani, il CCCXII Battaglione Carri Misto dell'Egeo, un reparto sconosciuto e dimenticato, del quale esiste scarsissima documentazione ufficiale. Nonostante non abbia preso parte a scontri bellici, a causa dell'isolamento a cui furono condannate le Isole italiane dell'Egeo, se non all'invasione di Creta del 1941, questo reparto fu toccato da dolore e morte dopo l'Armistizio, quando la quasi totalità dei Carristi fu fatta prigioniera dei tedeschi e moltissimi di loro morirono tragicamente negli affondamenti dei piroscafi che dall'Egeo li portavano verso l'Europa, una immane tragedia ingiustamente dimenticata. -
L' Agide di Alfieri e il mito degli ultimi re di Sparta
Nel 1784, Vittorio Alfieri rese protagonista della sua ""quarta tragedia di libertà"""" Agide IV, il giovane re condannato a morte nel 241 a.C. per aver cercato di risollevare le sorti di Sparta in nome dell'eguaglianza, ripristinando le leggi di Licurgo. Vittorio Alfieri ebbe, nei confronti di Plutarco, che ne aveva tramandato la tragica vicenda, un rapporto in equilibrio tra fedeltà, innovazione e reinterpretazione della fonte. Benché le vicende di Agire IV e del suo successore Cleomene III siano ad oggi pressoché obliate, il """"mito"""" degli ultimi re di Sparta, testimoniato da Plutarco, Polibio, Diodoro, Livio e Pausania, ebbe una straordinaria fortuna tra pensatori, letterati e filosofi dell'Europa moderna: da Machiavelli ai monarcomachi, dai tragediografi della Gloriosa Rivoluzione e della Rivoluzione francese ai tragedia dell'Italia del Preromanticismo, dai poeti e filosofi dell'Illuminismo ai pensatori novecenteschi. Dopo Gli ultimi re di Sparta 309-146 a.C., Martine Chantal Fantuzzi ricostruisce la ricezione delle vicende di Agide IV e Cleomene III nella letteratura, nella politica e nella filosofia dell'Europa moderna dal XVI al XX secolo."" -
La carne del Carnaro. Un giorno nella vita di Gabriele D'Annunzio: venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume
"So che la barra di Cantrida guardano i moschetti e le mitragliatrici delle tre Potenze, ma anche dell'Italia spuria. Spezzeremo la barra. Io sarò innanzi: primo. Ufficiali di tutte le armi, ognuno a capo della sua gente e delle sue macchine. Vi saluto. Eja, carne del Carnero! Alalà!""""" -
Reparti corazzati delle repubbliche baltiche Estonia-Lettonia-Lituania
Dopo aver dichiarato l'indipendenza nel corso del 1918, le neonate forze armate dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania riuscirono a sconfiggere l'Armata Rossa. Durante la guerra furono costituiti i primi reparti corazzati, dotati di mezzi conquistati al nemico o consegnati dai britannici. Terminato il conflitto, quei reparti iniziali vennero potenziati con l'acquisto di carri armati e autoblindo, fino a costituire delle componenti blindo-corazzate successivamente inglobate dai sovietici nel 1940, dopo l'annessione all'Unione Sovietica. -
Dopo la fine
La storia inizia nel fatidico 476 d.C., anno della caduta dell'Impero Romano d'Occidente. È raccontata da Alateo, figlio del goto Valamiro e della greco-marsigliese Elena. Con gli occhi di Alateo, antenato degli italiani di oggi, il lettore segue la storia di un paese dove i latini cercavano di salvare quanto restava dell'impero romano e i goti di re Teodorico trattavano con disprezzo i romani vinti. Intanto, a Costantinopoli, un imperatore, più greco che romano, guardava all'Italia come terra di conquista... -
Cesare
Cesare è sicuramente, tra i protagonisti della Storia con la maiuscola, uno di quelli su cui si è scritto di più negli oltre duemila anni intercorsi dal suo omicidio; non passa un anno senza che escano nuove biografie, nuovi lavori scientifici e divulgativi. Amato, ammirato, imitato, odiato, Cesare non lascia indifferenti: e si può dire che esistano tanti Cesari quanti sono gli autori, gli storici, i filologi che hanno scritto su di lui. Cesare fu colui che più di ogni altro percorse le tappe del potere politico-militare bruciandole, mettendo l'ambizione al servizio delle capacità e viceversa. Il suo nome è diventato sinonimo di imperatore in tedesco (Kaiser), nelle lingue slave (Zar), in arabo (Qaysar i Rumi), in turco (Qäiser). In questo libro vogliamo presentarne la vita e le imprese civili e militari di Cesare tramite le voci dei contemporanei e degli storici latini e greci di poco posteriori, in primis tramite gli scritti di Cesare, che oltre che condottiero e statista fu uno dei massimi storici e letterati della letteratura universale, insieme a Svetonio, Plutarco, Nicolao di Damasco, Plinio, Appiano, Cassio Dione. -
Carri armati «partigiani»
Per le forze partigiane italiane l'utilizzo di mezzi blindati fu veramente sporadico, ad eccezione degli ultimi frangenti di guerra. Soprattutto nei giorni dell'insurrezione, infatti, i partigiani italiani riuscirono ad impadronirsi di carri armati di produzione italiana, sia catturandoli ad unità italiane e tedesche, sia prelevandoli direttamente dalle fabbriche, spesso grazie alla complicità con la Resistenza degli operai che lavoravano in questi opifici. Nei concitati momenti dell'insurrezione, convenzionalmente fissata al 25 aprile 1945, molti furono i casi di veicoli depredati e riutilizzati dal movimento partigiano o da militari di Salò, che addirittura cambiarono mano più volte nel volgere di brevissimo tempo; di alcuni se ne è conservata, in qualche modo, traccia, mentre di altri, specialmente se utilizzati da formazioni di insorti, non se ne sa nulla. Un gran numero di mezzi corazzati di produzione italiana fu invece impiegato da parte dei partigiani jugoslavi, che li poterono catturare ""in massa"""" in seguito allo sbandamento del Regio Esercito dovuto all'Armistizio."" -
Italiani in Spagna 1936-1937. Nuova ediz.
La scelta di Mussolini di intervenire dalla parte dei nazionalisti spagnoli nella Guerra Civile degli anni '30 fu principalmente legata all'atteggiamento della Francia che promise aiuti militari alla parte repubblicana, anche se alla fine i primi aerei stranieri ad entrare nel conflitto furono gli S.81 italiani. L'Italia fascista temeva l'installazione duratura di un regime del Fronte Popolare in Spagna, che avrebbe avuto l'effetto di rafforzare l'asse Parigi-Madrid, mentre l'Italia stava al tempo diplomaticamente isolata in seguito alle sanzioni decretate dalla Società della Nazioni in risposta all'invasione dell'Etiopia. Inoltre, Franco promise a Mussolini, tramite Luccardi, l'istituzione di una repubblica fascista e un chiaro riavvicinamento diplomatico in caso di vittoria nazionalista, un argomento da non sottovalutare in quanto la Spagna era un paese chiave per la politica italiana nel Mediterraneo. -
Vi racconto Austerlitz. La campagna, la battaglia, i luoghi e le truppe
Ancora Austerlitz? Già, ancora Austerlitz. Ormai è stato detto e raccontato tutto di quella celebre battaglia del 2 dicembre 1805, che rappresenta uno dei momenti apicali del ""genio"""" di Bonaparte. La battaglia di Austerlitz è stata enfatizzata come la battaglia dei Tre Imperatori, l'ultimo dei quali, considerato in Europa un""""parvenu"""", era proprio Napoleone. Fu una della battaglie che ebbero l'onore di dare il nome ad una delle più importanti stazioni ferroviarie di Parigi, Gare de Austerlitz, per l'appunto; oltre a dare il nome anche ad un ponte sulla Senna, inaugurato nel 1807, in ferro e a pedaggio. Già queste banalissime considerazioni sono realtà testimone di come il novello imperatore fosse rimasto compiaciuto della Campagna del 1805 e del suo esito finale."" -
I carri leggeri CV L3/33-35-38
Nato nei primi anni '30 per fornire all'esercito italiano un carro armato leggero su larga scala, l'L3 rimase in prima linea nelle unità corazzate fino al 1941. Anche se ebbe un ruolo importante solo nei combattimenti della campagna d'Etiopia e della guerra civile spagnola, la ""scatola di sardine"""" successivamente si limitò al combattimento antipartigiani e al sostegno delle truppe d'occupazione dopo l'inizio difficile della seconda guerra mondiale. Prodotto in largo numero, in considerazione della capacità industriali del paese negli anni 30. Ne furono realizzati circa 2.000 esemplari a partire dal 1933 e fino al 1938, anno in cui cessò la produzione."" -
Treni blindati delle Repubbliche Baltiche
I movimenti indipendentisti estone, lettone e lituano colsero l’occasione dello scoppio della Rivoluzione russa per rivendicare la propria identità nazionale, dichiarando l’indipendenza nel corso del 1918, a cui seguirono anni di sanguinose guerre con il neonato stato sovietico. Il dato comune a tutti e tre i conflitti, seguiti alla dichiarazione d’indipendenza delle tre Repubbliche Baltiche, fu la carenza di armi, leggere e pesanti, mezzi blindati e corazzati, autoveicoli e autocarri che interessarono i neonati eserciti. Un notevole contributo operativo, logistico e strategico venne invece dall’utilizzo delle ferrovie, con linee ferroviarie e materiale rotabile, molto sviluppate in tutte e tre le Repubbliche. Fu proprio grazie a questa disponibilità, oltre all’ingegnosità e alla capacità delle maestranze impiegate, che in breve tempo furono allestiti numerosi treni blindati adatti a tutti i tipi di scartamento presente, consentendo a questi mezzi improvvisati di risultare determinanti in numerosi scontri con il nemico. Al termine del conflitto, in tutte e tre le Repubbliche Baltiche, le battaglie sostenute dai treni blindati vennero giustamente celebrate, merito sia dei... -
Focke Wulf FW-190
Fra i tanti aerei prodotti dalla industria tedesca il Focke-Wulf Fw 190 fu in assoluto uno dei migliori. Battezzato presto col nomignolo di Würger (passero, in italiano) la macchina sviluppata da Focke-Wulf a Brema sotto la direzione del capo progettista Kurt Tank venne prodotta in più di 20.000 esemplari, a partire dal 1941. Condivide con l'altrettanto celebre Messerschmitt Bf 109 la fama di caccia più famosi della Luftwaffe. Il Focke-Wulf Fw 190 A-8 era dotato di un motore radiale BMW 801 D-2 a doppia stella con 14 cilindri da 1.700 Hp che permetteva di raggiungere la velocità massima di 653 Km/h. -
L' impossibile altrove
Francia, XIX secolo. Henri, un vecchio pittore della Provenza, riceve dal fratello Christopher dalla lontana Normandia, un ritratto che lui stesso aveva fatto, trent'anni prima, a Geneviève, fanciulla misteriosamente scomparsa. Ha inizio così uno scambio epistolare tra i due fratelli, riavvicinatisi, e la stesura, sotto forma di diario, da parte di Henri, di un flusso irruente dei ricordi di quel mistico lampo di gioventù vissuto con Geneviève, all'insegna dell'impeto romantico dell'arte, in una continua ed impossibile evasione nell'Altrove. Tra la prosa delle epistole e del diario di Henri e la poesia degli scritti ritrovati di Geneviève, prende vita - in un prosimetro, per l'appunto - l'emblematico dramma degli artisti melanconici del Romanticismo, sino ad un imprevedibile ed ineffabilmente drammatico risvolto. -
Panzer III
Il Panzer III, (Panzerkampfwagen III) nell'esercito tedesco era Sd.Kfz. 141, fu insieme al successivo Panzer IV il carro armato medio più noto delle Panzer Division durante la seconda guerra mondiale. Fu progettato espressamente come mezzo anticarro per contrastare i veicoli blindati avversari, ruolo che ricoprì con successo almeno fino al 1942. Il Panzer III, venne continuamente migliorato nel corso del tempo con il potenziamento dell'armamento principale e della corazzatura. La versione J, dotata di un cannone da 50 mm lungo 60 calibri (L/60), fu in grado di contrastare anche mezzi più potenti. Tuttavia a partire dal 1943 il Panzer III fu progressivamente superato dall'introduzione di veicoli nemici più corazzati e dotati di armamento pesante. -
Etrusca disciplina. L'indissolubile rapporto tra Etruria e Roma
Contrariamente ad un luogo comune ancora oggi diffuso, gli Etruschi non scomparvero con la conquista romana, ma anzi imperatori come Augusto e Claudio favorirono la rinascita e lo studio dell'Etrusca Disciplina, l'arte di interpretare il futuro e la volontà degli dèi secondo quanto rivelato agli uomini dal fanciullo divino Tagete e dalla lasa Vegoia. Durante tutto il corso della storia romana, dalla Repubblica al tardo Impero, per interpretare la volontà divina e difendere la salvezza di Roma in pace ed in guerra il Senato ricorse ricorse al Collegio dei LX Aruspici, formato da membri delle più antiche etrusche. Ancora dopo la conversione dell'Impero e la proibizione da parte di Teodosio dei culti pagani l'Etrusca Disciplina rimase l'ultimo bastione dei culti tadizionali contro il dilagante cristianesimo. Il presente lavoro analizza attraverso i testi degli autori antichi e le più recenti scoperte archeologiche quale fosse il ruolo degli aruspici etruschi nel mondo romano, come suddividessero e leggessero la volta celesta (templum), come interpretassero i presagi e come secondo Plinio e Zosimo fossero in grado di evocare e utilizzare il fulmine come arma contro i nemici... -
Semovente 75/18 e 75/34
Il semovente da 75/18, così come tutte le sue varianti successive, fu progettato dalla Fiat Ansaldo. Il carro si basava sullo scafo dei carri M e fu l'unico blindato italiano della Seconda Guerra Mondiale prodotto in numero sufficiente da rappresentare un problema per le forze corazzate nemiche. Il 75/18 diede prova della sua potenza sin dal suo esordio sul fronte africano, ma anche nello sbarco alleato in Sicilia e nei successivi reparti corazzati del Regno del Sud e della Repubblica Sociale Italiana. L'idea derivava dall'entrata in servizio nell'esercito tedesco degli ""Sturmgeshütz"""" (cacciacarri), e dei positivi risultati che questi ottennero sui vari fronti che li avevano visti impegnati."" -
Cannoni italiani 1914-1945. Vol. 1
In questo primo di tre volumi vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati e in organico effettivo al Regio Esercito italiano nella seconda guerra mondiale. Ogni mezzo viene descritto con uno o più profili a colore e relativa scheda esaustiva della tecnica e delle caratteristiche dell’arma. Nel primo volume tratteremo principalmente i cannoni ereditati dalla prima guerra mondiale costruzione nazionale o di prede belliche a partire dai calibri più piccoli. In questo volume presenteremo anche la prima parte di trattori o trattrici di artiglieria utilizzati per questo tipo di mezzi. -
Reparti corazzati rumeni. Dalla costituzione alla fine della seconda guerra mondiale: 1916-1945
Le prime unità blindate rumene furono costituite nel 1916, utilizzando autoblindo catturate al nemico, ma solo nei primi anni Venti vennero costituiti reparti corazzati. Le difficoltà economiche, la scarsa industrializzazione del paese, la necessità di acquistare carri armati all'estero, fece si che solo a metà degli anni '30 fosse varato un significativo programma di riarmo e riorganizzazione dei reparti corazzati rumeni. L'entrata in guerra nel 1941 contro l'URSS evidenziò le carenze dei mezzi a disposizione, ma nel contempo dimostrò il coraggio e la determinazione dei carristi rumeni, comprovati dopo l'armistizio dell'agosto 1944 combattendo contro i vecchi alleati sino alla fine della guerra. -
Gli aerosiluranti italiani e tedeschi della seconda guerra mondiale 1940-1945. Vol. 1
Il libro di Francesco Mattesini tratta in modo esaustivo quale fu la preparazione, l'organizzazione e l'attività bellica degli aerosiluranti italiani, a iniziare dalla prima sfortunata azione del 15 agosto 1940 contro le navi britanniche nel porto di Alessandria d'Egitto, la base navale della Flotta del Mediterraneo (Mediterranean Fleet), fino ad arrivare all'ultimo successo, con il siluramento e danneggiamento della nave da sbarco per carri armati britannica LCT-414, il 7 settembre 1943 presso Termini Imerese. Nello stesso tempo, con la consultazione di documenti inediti, viene dettagliatamente raccontata quale fu l'attività degli aerosiluranti tedeschi tra il gennaio 1941 e il settembre 1943, facendo anche un doveroso confronto, rispetto agli italiani, sui metodi d'impiego e i successi conseguiti, ma anche delle delusioni che ne seguirono a causa degli attacchi falliti. -
L' artiglieria da campagna francese in guerra 1792-1815
Alla vigilia della Rivoluzione, l'artiglieria era ancora considerata soltanto come un ""utile accessorio"""", secondo i canoni del pensatore militare Guibert. Ma, nei primi anni '90, rapidamente si guadagnò, in battaglia, i suoi gradi di nobiltà, diventando un corpo, o meglio un'arma autonoma, che sarà protagonista di tutte le campagne che si svolgeranno dal 1792 al 1815. In questo libro scoprirete tutte le caratteristiche dei pezzi usati, l'organizzazione e il suo uso tattico, l'arma che ebbe l'onore di avere Napoleone tra i suoi ranghi. Prima della Rivoluzione (1789-1790) moriva forse il maggior riformatore dell'artiglieria francese, e il suo grande protagonista, il Primo Ispettore Generale Jean-Baptiste de Gribeauval, il 5 maggio 1789, a cui questo lavoro è idealmente dedicato!""