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Le camicie nere sul fronte russo 1941-1943. Ediz. illustrata
Le Camicie Nere vennero inviate sul Fronte Orientale per costituire la punta di lancia ideologica della lotta tra il fascismo ed il comunismo sovietico: riassunta da Mussolini con lo slogan: O Roma o Mosca. Dopo i buoni risultati ottenuti nel 1941 dalla 63a Legione Tagliamento, altre unità vennero inviate in Russia nel corso del 1942 venendo a costituire i Raggruppamenti 3 Gennaio e 23 Marzo, che erano in pratica due brigate che, insieme alla Legione Croata della MVSN, si distinsero nel corso dell'avanzata verso il Don e il Volga e nel corso delle battaglie difensive dell'estate-inverno 1942, e che subirono fortissime perdite nel corso della ritirata italiana dell'inverno del 1942-43. -
I soldati del papa. L'esercito pontificio negli ultimi anni del Risorgimento. Nuova ediz.
Questo breve saggio sugli ultimi anni della storia dell'esercito del Papa, dal 1860 al 1870, si presenta in veste completamente rinnovata, con immagini inedite e un nuovo testo grazie alla collaborazione di Giancarlo Boeri e Paolo Giacomone Piana, le cui vaste raccolte e la profonda bibliografia hanno permesso di correggere molti errori e ingenuità derivanti dall'uso di fonti non sempre affidabili. Il principale supporto iconografico è costituito dai disegni eseguiti dal cav. Camillo Viviani ritraenti tutti i corpi armati pontifici nel fatale anno 1870 pontificie edita nel 1912 dall'Istituto Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo. È un libro molto raro e le tavole di questo volume sono state riprese da un esemplare di proprietà dell'editore. In tal modo testo e immagini contribuiscono al fine che si prefiggono le collane uniformologiche della casa editrice: mettere a disposizione di tutti fonti essenziali la cui conoscenza è rimasta finora privilegio di pochi. -
Le guerre Sannitiche 343-290 a.C.. Nuova ediz.
"Da questo momento bisogna parlare di conflitti di ben altre proporzioni sia per le forze messe in campo dai nemici sia per la lontananza della loro terra di provenienza e per la durata di quelle guerre. Nel corso dell'anno si presero infatti le armi contro i Sanniti, un popolo potente per risorse e per dotazioni militari. Dopo la guerra, dall'esito incerto, con i Sanniti, si combatté contro Pirro e dopo di lui fu la volta dei Cartaginesi. Quale serie di formidabili eventi! Quante volte i Romani giunsero a rischiare il massimo perché lo Stato potesse essere innalzato alla grandezza che ora a stento si regge"""". (Tito Livio, Storia di Roma dalla fondazione, VII, 29) La narrazione di Livio costituisce la documentazione più importante sulle Guerre Sannitiche, il conflitto più lungo (350- 280 a.C.) e difficile affrontato da Roma durante la conquista dell'Italia. Per narrare le guerre combattute tra i Romani ed i Sanniti abbiamo ritenuto di integrare la narrazione degli eventi che di tali campagne e della battaglie combattute tra i due popoli italici fa Tito Livio nei libri dal VII al X della sua storia Ab Urbe Condita..." -
Un alpino nel Battaglione Barbarigo. Il Bocia va alla guerra: dalla Grecia al Battaglione Barbarigo della Decima MAS. Nuova ediz.
Queste sono le memorie di Pierluigi Tajana, artigliere da montagna in Grecia-Albania e poi comandante della 4a Compagnia Mortai del Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia MAS. Le vicende di Tajana, da lui narrate con grande brio, ci trasportano dalla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Artiglieria Alpina di Bra, dove l'anticonformista Tajana muove i primi passi tra le anacronistiche regole del Regio Esercito, alla Grecia-Albania, descrivendo causticamente la madornale incompetenza di molti Ufficiali italiani, ed è testimone della tragica epopea dei nostri fanti e artiglieri. Rientrato in Italia, in seguito allo sfascio del Regio Esercito all'8 settembre 1943 si arruolerà nel Battaglione Barbarigo della Decima MAS, comandandone la Compagnia Mortai nel Goriziano nel 1944-1945, e nei disperati combattimenti contro gli Alleati sul fronte Sud nell'aprile 1945. Dopo la difficile ritirata oltre il Po, e la resa con l'onore delle armi del Barbarigo a Padova, sarà inviato al POW Camp 211 in Algeria, dove, tra le altre vicende che lo vedranno protagonista, riceverà notizia del cosiddetto ""massacro di Sétif"""", una serie di brutali rappresaglie eseguite dall'esercito francese..."" -
Lupi sulla linea gotica. Nuova ediz.
La forza contenuta nelle pagine di Spartaco Zeloni risiede essenzialmente nella verità. Sono i ricordi di un soldato, semplici e drammatici. Pagine di una guerra condotta con lucida e consapevole volontà da chi rifiutò la resa ignobile dell'8 settembre 1943. Da chi sentì, magari confusamente, per istinto generoso e spinta ideale, che nel combattere e nel sacrificio era la strada non già dell'impossibile vittoria delle armi, ma la radice di una futura redenzione nazionale. Spartaco Zeloni è un combattente del ""Lupo"""", Battaglione della Decima Mas. Dico è, non uso il passato, perché nessuno, vivo o morto, ha mai abbandonato la sua gente, la sua insegna, la sua bandiera. Il volumetto che Zeloni ha scritto è una specie di """"ruolino di marcia"""", un diario da campo, memorie raccolte sul terreno dell'azione. Pagine che non hanno e non vogliono avere sapore letterario. La guerra non è letteratura. Pagine semplici, ora intense e drammatiche, ora struggenti e malinconicamente amare. Pagine ben comprensibili per chi ha conosciuto il combattere e il morire."" -
Senza patria. Con la San Marco in Liguria e sulla linea gotica 1944-1945. Nuova ediz.
Rispetto a molte delle memorie o diari di veterani italiani della seconda guerra mondiale disponibili, lo scritto di Giancarlo Leonardi si distingue per un riuscito stile letterario, trasmettendo al lettore, oltre che i suoi ricordi di giovane Marò nelle file della Divisione F.M. San Marco dell'Esercito Nazionale Repubblicano in Germania e Liguria prima, e sulla Linea Gotica poi, le proprie emozioni e sensazioni più profonde, e una visione del mondo spesso cupa, iconoclasta e disincantata. Leonardi scrive passi di grande efficacia drammatica, come nella descrizione della durezza dell'addestramento in Germania, dello spaesamento dei giovani Marò sbalzati dalla solare Italia alle tetre foreste tedesche, e del loro passaggio dalla condizione di adolescenti al diventare dei soldati addestrati; della nostra impreparazione militare nel 1940, e nel giudizio aspro sulla massa del popolo italiano e sui suoi governanti. Altrettanto efficace è Leonardi quando descrive la sua esperienza di guerra in Garfagnana nell'inverno 1944-1945, evocando le condizioni di vita dei suoi commilitoni e della popolazione civile nel lungo inverno tra le aspre montagne toscane, i combattimenti sulla linea... -
Kesselring: una biografia militare dell'Oberbefehlshaber Süd, 1885-1960. Vol. 1: 1885-1944.
La campagna combattuta in Italia dal settembre 1943 al maggio 1945 tra l'esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della Seconda Guerra mondiale. L'invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell'Euoropa si tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi alleati avessero mai potuto prevedere. Il maggior ostacolo all'invasione alleata fu il genio militare del Feldmaresciallo Albert Kesselring. Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo negli annali della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nell'equipaggiamento, che aveva il dominio indiscusso del mare e dell'aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, Rimini, la Linea Gotica. Nel primo dei due tomi si analizzerà la formazione di Kesselring, il suo ruolo alla testa della Luftflotte 2 durante la Blitzkrieg in Polonia... -
Kesselring: una biografia militare dell'Oberbefehlshaber Süd, 1885-1960. Vol. 2: 1944-1960.
La campagna combattuta in Italia dal settembre 1943 al maggio 1945 tra l'esercito tedesco ed i suoi avversari angloamericani è stata tra le più dure della Seconda Guerra mondiale. L'invasione di quello che Churchill aveva definito il ventre molle dell'Europa si tramutò presto in un incubo, dimostrandosi molto più lunga, difficile e sanguinosa di quanto i comandi alleati avessero mai potuto prevedere. Il maggior ostacolo all'invasione alleata fu il genio militare del Feldmaresciallo Albert Kesselring. Kesselring fu il protagonista di una delle più grandi ritirate fatte combattendo negli annali della storia militare, un comandante che, di fronte a un nemico di gran volta superiore nel numero e nell'equipaggiamento, che aveva il dominio indiscusso del mare e dell'aria, senza poter contare su rinforzi di alcun genere, aveva opposta una resistenza ininterrotta, passo dopo passo, dalle coste meridionali della Sicilia sino alla valle del Po, in battaglie divenute leggendarie: Salerno, Cassino, Anzio e Nettuno, la Linea Gotica, Nel secondo dei due tomi tratteremo dello sbarco di Anzio, dell'attentato di via Rasella e della rap-presaglia delle Ardeatine, del ripiegamento da Roma... -
Il mare nel bosco
Le memorie di Luigi Del Bono, sono interessanti, oltre che per le vicende storiche riportate, per l'elevato valore letterario, che le distingue dalla massa delle memorie di guerra, come riconobbe anche lo storico e giornalista Franco Bandini. Luigi Del Bono, infatti, oltre che medico in pace e in guerra, giornalista e sportivo, fu anche romanziere di un certo successo. Scrivendo le sue memorie in forma di romanzo, Del Bono fu costretto, per mantenere il fluire della narrazione, a condensare alcuni avvenimenti bellici dei quali fu protagonista e testimone, e a preferire la notazione delle sue emozioni e pensieri all'impersonale descrizione dei fatti d'arme. Numerose e interessanti le immagini appendice. -
Le artiglierie delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana
Il presente studio intende colmare, o almeno cercare di colmare parzialmente, una lacuna relativa alla dotazione di artiglieria presente nei Reparti delle Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana. Si tratta di un argomento di difficile valutazione poichè, ad eccezione delle quattro divisioni addestrate in Germania ed equipaggiate sulla base di tabelle di armamento ben definite, tutti i reparti che hanno combattuto sotto la bandiera della R.S.I. non avevano un ordine di battaglia definito da tabelle di armamento, ma erano piuttosto armate con quello che avevano trovato o recuperato durante i mesi della ricostruzione. -
U-Boot tedeschi nel Mediterraneo (settembre 1941-aprile 1942)
Nell'estate 1941 la situazione sulle rotte tra l'Italia e la Libia era divenuta drammatica per gli attacchi degli aerei e dei sommergibili britannici. Poiché gli italiani non riuscivano a fermare il salasso di affondamento delle loro navi con i rifornimenti, situazione che con l'intervento di navi di superficie dislocate a Malta divenne drammatica, Berlino decise di correre in aiuto dell'Alleato mediterraneo con i suoi sommergibili che, nel periodo ottobre 1941-gennaio 1942, ristabilirono la situazione strategica. -
Diavoli bianchi! Il battaglione Alpini sciatori «Monte Cervino» 1941-1943
Il battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino costituisce sicuramente un'eccezione nel non esaltante quadro delle Forze Armate italiane nella Seconda Guerra Mondiale. Formato da personale di altissima specializzazione - maestri di sci e guide alpine - provenienti dalla Scuola Alpina di Aosta il battaglione ricevette un equipaggiamento decisamente superiore a quello degli altri militari italiani: dalle tute mimetiche agli scarponi con la suola in gomma isolante vibram sino al numero di fucili mitragliatori MAB 38 distribuiti in misura senza paragoni rispetto agli altri reparti. Soprannominati dai sovietici Satanas Bielij ""diavoli bianchi"""" per le loro tute invernali, gli Alpini del Cervino appartennero orgogliosamente al miglior reparto del Regio Esercito, ed il più decorato in rapporto alla propria forza: 4 medaglie d'Oro, 43 d'Argento, 69 di Bronzo, 81 Croci di Guerra; e può essere considerate il miglior reparto da montagna non soltanto degli eserciti dell'Asse ma con ogni probabilità del mondo durante il conflitto mondiale..."" -
Gli ultimi re di Sparta
Quale fu la fine di Sparta? Reggendosi sulla diarchia degli Agiadi e degli Europontidi, Sparta aveva compiuto le sue più celebri imprese; ma sul finire del III secolo, passioni e tradimenti avevano leso alla radice l'alleanza tra le stirpi, principiandone l'inesorabile, distruttivo e conflagrante epilogo. Questo saggio ricostruisce le vicende degli ultimi re di Sparta, personalità complesse e controverse, attraverso una minuziosa indagine di fonti antiche, tra cui Polibio, Plutarco, Livio e Pausania. Il periodo preso in considerazione si dilata dal 309 a.C. al 146 a.C., ovvero dalla salita al trono Agiade di Sparta di re Areo I - passando per l'assedio di Sparta da parte del re dell'Epiro Pirro e dello stesso Spartiata Cleonimo del 272, per le riforme di re Agide IV e Cleomene III, per la fatale battaglie di Sellasia del 222 - e giungendo alle battaglie di Pidna (168) e di Corinto (146), con la successiva consacrazione del dominio romano su tutta la Grecia. Martine Chantal Fantuzzi conduce una serrata ricostruzione storica, attraverso circa due secoli, dell'epopea finale di Sparta nell'ellenismo. Perdendo l'equilibrio della diarchia, guidata da re e tiranni, nocchieri... -
Il gruppo di combattimento Legnano
La divisione di fanteria ""Legnano"""" può essere giustamente considerata come il nucleo originario dell'esercito italiano cobelligerante poiché fu incaricata di costituire il """"Primo Raggruppamento Motorizzato"""", reparto che ricevette il battesimo del fuoco a Montelungo l'8 dicembre 1943. Cinque mesi dopo il piccolo contingente fu ampliato grazie all'afflusso di altre unità e mutò la propria denominazione in """"Corpo Italiano di Liberazione"""". Nel settembre 1944 furono creati sei Gruppi di Combattimento equipaggiati con armamenti e materiali forniti dagli Alleati. Il 23 marzo 1945, il Gruppo di Combattimento """"Legnano"""", erede della omonima divisione e agli ordini del generale Umberto Utili, assunse la responsabilità del settore della Valle dell'Idice per poi prendere parte alla liberazione di Bologna e ad altri combattimenti, l'ultimo dei quali ebbe luogo in Val Sabbia il 2 maggio 1945."" -
La sposa dei ghiacci. Tragedia in V atti
La Sposa dei Ghiacci è una tragedia basata sulla dicotomia dello scontro tra amore e potere, purezza e slealtà, speranza e disillusione, ove l'infedeltà diviene purezza e la purezza morte. Il principe Ruggero disprezza l'amore in nome del potere e, consigliato dalla misteriosa Dama Velata, sposa la principessa Esteria, figlia del Re dei Ghiacci, poichè-si dice- senza cuore, e quindi esente dai rischi dell'amore. Esteria tuttavia è ""Non donna senza cuore, ma dal cuore di ghiaccio. E quando quei si spezza non reca a lei dolore, ma, impercettibilmente, muore"""". Come il ghiaccio è tanto gelido quanto facilmente condannato a sciogliersi se toccato dal fuoco, così Esteria è capace solo d'amare o soffrire ardentemente: quando il cuore di ghiaccio di Esteria conoscerà l'amore sincero di Gherardo, Ruggero, che nel frattempo combatte una guerra per il potere con il cognato Rodolfo, dilaniato dalla gelosia e dall'avidità, soccomberà di fronte alla sua stessa strenua tensione al titanismo. Con La Sposa dei Ghiacci, tragedia classica in versi in V atti, ispirata allo stile di Vittorio Alfieri, Martine Chantal Fantuzzi porta in scena il dramma radicato tra sogno e illusione, fatalità..."" -
Play the Ancient Greek war. Gioca a wargame alle guerre degli antichi Greci. Nuova ediz.
Amore. Predistinazione. Onore. La Tessitrice è una tragedia basata sulla dicotomia tra predestinazione e libero arbitrio. Il destino impera, ma all'uomo è lasciato un margine d'azione: amare. Saprà coglierlo? Predestinazione o libero arbitrio? La Tessitrice s'innamora del proprio Re, ma, scopertane l'identità, si rifiuta di concederglisi, per non far torto alla propria Regina. Mentre sugli ardimentosi cuori dei personaggi incombe, spettrale, la guerra, la Tessitrice, divisa tra Amore e Onore, sceglierà una terza via, quella dell'eroica abnegazione, per dimostrare all'amato la purezza del proprio amore. Sullo sfondo del dramma, dell'ardimento, della speranza e dei sogni infranti, imperano le tre arcaiche tessitrici, le parche, che ammoniscono la Tessitrice su quel destin da lei forse scelto o da lei, forse subito. Dopo La Sposa dei Ghiacchi, sempre ispirandosi allo stile di Vittorio Alfieri, Martine Chantal Fantuzzi, con La Tessitrice porta in scena la drammatica dicotomia tra predestinazione e libero arbitrio, amore e virtù. -
La storia del radar in Italia prima e durante la guerra 1940-1945
"Basandomi su un mio grosso Saggio già pubblicato nel 1995 nel Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, ho raccolto molti nuovi dati e trovato nuove fonti, alla fine ho portato a termine questo nuovo Saggio, che risulta quindi molto aggiornato. In tal modo, sulla base di nuovi documenti in mio possesso, e dalle notizie riportate in nuove e attendibili pubblicazioni, ho sistemato tutti gli aggiornamenti che, dopo ventiquattro anni dal primo testo sulla difficile realizzazione del radar in Italia per scopi bellici durante la seconda guerra mondiale""""." -
Donare non impoverisce. Le mille storie del Nido
Mi piace descrivere la storia del Nido come un viaggio emozionante e ricco di colpi di scena, che attraversa i mutamenti del tempo e della storia; un viaggio che nasce da un'idea, da un desiderio intenso, da una visione, dal sogno di Isa Broggi, la nostra Mamma Isa. La mamma di chi una mamma non l'aveva, dedica tutta se stessa, il suo impegno, le sue risorse alla realizzazione di questo viaggio, questo grande desiderio: dare un futuro ai bambini figli di mamme carcerate, figli abbandonati, figli di famiglie in gravi difficoltà. Come in tutti i viaggi incontra altri viaggiatori, che decidono di deviare i loro percorsi per starle accanto e condividere con lei una parte di questa storia, dandole aiuti concreti, supporto quando necessario, amicizia vera. Grazie a questi pellegrini, il viaggio di Isa non termina con la sua scomparsa prematura, ma prosegue. Negli anni modifica la sua meta, si adegua ai tempi e tanto peregrinare oggi serve ad aiutare le madri in difficoltà, perché i loro bambini possano sempre godere della spensieratezza che ogni bambino merita. -
Den Norske Legion
In questo libro viene analizzata e raccontata la storia della Legione Norvegese che, a cavallo del 1942 e 1943 è impegnata in una guerra di posizione sul fronte di Leningrado e cerca di difendersi dai continui attacchi sovietici. Inoltre i volontari sono mandati a svolgere pericolose missioni esplorative in territorio nemico che lasciano dietro di sé numerosi morti e feriti. A corniciare la vicenda è presente un'ingente quantità di materiale iconografico inedito, recuperato dal libro 'Legionsminner'. -
La Landschutz del Litorale Adriatico. Ediz. illustrata
Dopo l'Armistizio e la conseguente occupazione tedesca delle regioni giuliane, di fatto annesse al Reich tedesco con la creazione della Zona di Operazioni del Litorale Adriatico, le autorità militari germaniche decretarono la costituzione di reparti di autodifesa territoriale, formati da cittadini italiani, sloveni e croati, da affiancare alle unità tedesche nella lotta al fenomeno partigiano. Si organizzò così la Landschutz, un corpo a base etnica, che doveva ""contribuire al mantenimento dell'ordine e della sicurezza"""", che fu formalmente costituita dal Supremo Commissario Rainer il 1° ottobre 1943. Nel variegato panorama dei reparti creati nel corso della guerra con personale non tedesco, non si è mai data sufficiente rilevanza a queste piccole unità di Difesa Territoriale e questo volume cerca di fornire un'analisi quanto più possibile approfondita della vita della Landschutz.""