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Visione postuma
Sono importanti questi saggi per comprendere la figura e l’opera di Nadia Campana. E sono tutti percorsi dalla passione per la vita e per la letteratura. Alcuni poi (in particolare quelli sulla Cvetaeva) hanno venature biografiche di impressionante profezia, come se l’autrice avesse scelto questo tipo di scrittura per svelare la parte più segreta di se stessa e il destino che da lì a poco si sarebbe compiuto. - Milo De AngelisrnrnAbbiamo intitolato Visione postuma questa raccolta di scritti di Nadia Campana, in gran parte inediti, prendendo spunto da quello inaugurale, particolarmente caro all’autrice. Il libro è diviso in tre sezioni. La prima raccoglie testi di poetica, ricchi di forza lirica e di presagio, dove il tema della morte volontaria appare centrale. La seconda comprende alcune riflessioni su due scrittrici di lingua inglese – Emily Brontë ed Emily Dickinson – e sull’arte della traduzione. La terza riunisce scritti brevi e di vario genere, dedicati agli interessi di Nadia Campana negli anni ottanta: i libri di poesia usciti in quel periodo, il teatro, l’insegnamento della letteratura nella scuola media. -
Trentaquattro poeti catalani per il XXI secolo
Alla base di questo lavoro c'è il desiderio di contribuire a una maggiore conoscenza in Italia della poesia catalana d’oggi e l’amore per il «piccolo», per il «poco noto», per gli autori che scrivono nelle cosiddette lingue periferiche.rnIl catalano, lingua dell’area mediterranea, come l’italiano, il sardo o il provenzale, si caratterizza per la sua grande fedeltà alla lingua latina, non tanto, logicamente, come l’italiano e i suoi dialetti, ma sicuramente molto più di altre lingue romanze.rnAttualmente il catalano si parla in quattro diversi territori che corrispondono ad altrettanti stati: lo stato spagnolo (Catalogna, Valencia, Baleari), il francese (Dipartimento dei Pirenei Orientali-antico Rossiglione), Andorra (dove è la lingua ufficiale) e l’Italia (nella città di Alghero), con una popolazione di oltre nove milioni di abitanti e una superficie di circa 58.000 chilometri quadrati. Come l’italiano, il catalano ha una grande varietà di dialetti, con una ricca gamma di varianti linguistiche.rnL’arco cronologico si apre con la pubblicazione di Vida diària (1963) di Montserrat Abelló nata nel 1918 e si conclude con l’uscita nel 2013 di El terra i el cel di Eduard Escoffet nato nel 1979. Una cornice temporale di oltre sessant’anni se si tiene conto della data di nascita dei due poeti e di cinquanta se si considera la data di comparsa del primo e del secondo libro, all’interno della quale si colloca la produzione letteraria dei poeti considerati, tutti, compresi i più giovani, in possesso di premi importanti e con un’opera che gode del consenso del pubblico e della critica. In queste pagine il lettore troverà accanto ai poeti più giovani nomi che si sono conquistati la fama e che sono conosciuti e apprezzati anche a livello internazionale. -
... Il tempo contratto nel volume di un giorno eterno... Poesie e traduzioni
Lentamente la rosa deperisce /rnmalata di mal bianco: /rnporta i colori con fatica, stringe /rntra i petali la vita che si offusca. /rnÈ rassegnata al peggio, /rnpiega, sfinita e assorta, la corolla, /rnma prima di avvizzire /rnsi imbeve del profumo di una notte /rndopo la pioggia. -
Per distratta sottrazione
Immersa in una tonale di gioia, io trionfo /rnincessante negli anditi riverberanti dell’anima /rncome un crine ebbro di pece sulla corda. /rnrnIl dolore è silenzio del tono puro /rnper distratta sottrazione. -
Angeli proverbiali
Allo strano richiamo di una buffa terrestre, energie angeliche rispondono. Il pretesto sono 18 proverbi popolari commentati e reinterpretati da 5 angeli che offrono un inedito punto di vista sul mondo odierno e sui tempi che verranno. -
L' eleganza muscolo-scheletrica
Postfazione di Alberto Fraccacreta. -
Servomuto
Prefazione di Irene Mezzaluna. -
L' inesperienza del sogno. Notizie dalle lagune
Prefazione di Elvio Guagnini. -
Coriandoli e altre poesie
Prefazione di Gianfranco Lauretano. -
La contienda de los vinos (La contesa dei vini). Testo spagnolo a fronte
Prefazione di Serino Vinicio. -
Cadrà l'inverno
Prefazione di Antonietta Gnerre. -
Dall'alba al crepuscolo. Poesie 1967-2014
«Daniel Mark Epstein in equilibrio tra tensione metafisica e rappresentazione» - La LetturaI testi delle poesie seguiti per la traduzione sono quelli pubblicati in Dawn to Twilight (Louisiana State University Press, Baton Rouge 2015). Si sono aggiunti Raffaello e Il traghettatore, pubblicati rispettivamente in Spirits (The Overlook Press, New York 1987) e in The Boy in the Well (The Overlook Press, New York 1995). -
Le mosche di Omero
Prefazione Francesco D'Episcopo. -
Il Palazzo Ducale. Parole e immagini nelle stanze
Sinisgalli diceva che «camminando dentro una bella architettura [...] riesci sempre, allungando le mani, ad afferrare il cielo». Questo gesto di meravigliosa rapina si può sperimentare ovunque nel Palazzo ducale di Urbino, e anche il gioco contrario, quando proprio è il cielo ad allungare le sue braccia negli spazi edificati. Perché davvero a Urbino, con evidenza assoluta, e come scrive Bo, l'architetto ha saputo allacciare «l'aria e la terra», e costruire con la luce una seconda impalpabile architettura. L'inganno ottico è perfetto, la robusta struttura militare di radicamento decide le ombre e i riflessi specchianti, mentre germoglia i lunghissimi steli dei torricini: leggeri, con quegli angeli d'oro che spiccano il volo là in cima, ai due lati dell'aquila. La misura celeste di questo palazzo è - anche qui come in ogni dettaglio - meditativa. Sia quando protegge la Urbino più domestica e popolare, o quando apre i suoi piccoli e grandi cortili, o specialmente quando risponde alla voce e alle sollecitazioni incantate del paesaggio. Passo dopo passo, da una visione aerea dei due colli della città, l'uno vocato alla guerra, l'altro alla pace, quindi assecondando il periplo del palazzo e infine consegnandosi al vestibolo del cortile d'onore, e salendo poi sino alle stanze attraversate secondo l'itinerario che da pubblico si fa privato ed intimo - dalla sala del trono allo studiolo alla Cappella del perdono - Carlo Bo racconta come la grande metafora di questo edificio, l'esercizio spirituale che è da compiersi nel visitarlo, sia proprio quello dell'ascesi. Richiesto ad un compito d'alta divulgazione (e vasta quanto l'Europa e le terre nord-americane), e nel tempo saliente del cinquecentenario (1982), Bo non ha potuto rinunciare a una compiuta esegesi filosofica di questa realtà che ogni giorno affrontava con la meraviglia negli occhi, e forse il desiderio di ritirarsi e comprendersi nella grotta-tana-frattura dello studiolo di Federico, la minuscola couche dove far germogliare ogni seme. -
Poesie (1990-2020)
Raccolgo qui i miei sei libri di poesia scritti tra il 1990 e il 2012, più venti poesie, riunite sotto il titolo di Inedite e disperse. (Emilio Coco) -
Memorie di un iPhone e altri racconti-Memorias de un iPhone y otros relatos. Ediz. bilingue
Sei racconti che poggiano su fessure sottili, nei limiti possibili e impossibili tra finzione e realtà: Memorie di un iPhone, Memorie di un colpo di Stato, Autobiografia di una botta, Diario di una bambina, Cronaca di un pianto annunziato e Curriculum Vitae. -
Il giro più corto
[...] la prima importante scelta di Gabriele è quella di una lingua 'estrema' della poesia, che non concede, almeno nello stile, nulla al parlato, limitandosi ad ammiccare, e si ritiene su una sua sponda solitaria, donde può ammirare spalancarsi l'orizzonte dal solido faro di quella tradizione lirica che ha trovato, nel corso del Novecento, una stagione insperata nell'ermetismo (ove lo si collochi in quegli anni trenta di acre tanfo retorico), e quindi ha conservato, nel prosieguo del secolo breve, la speciale nostalgia di una parola in vari modi declinata, tra il sogno di un'inattingibile purezza e l'intimismo post-lirico. (S. R.) -
Poesie di riserva
Nella vita oltre che mamma sono anche maestra e molto del mio tempo lo dedico alla famiglia e al lavoro. ""Le poesie di riserva"""" nascono da una necessità di stare sola, in una silenziosa pace e di andare a caccia di parole per raccontarmi. Lo sguardo è sul pezzetto di mondo leggero che amo vivere, quello che scelgo per respirare la mia libertà. Scrivere mi affascina e mi completa, con me porto sempre nel mio carniere una poesia di riserva. (Elena Ricciardi)"" -
Lettere con le ali-Letras con alas. Ediz. bilingue
[...] Molto forte e sentita è nel nostro poeta la coscienza naturalistica, con il persistere di un'afflizione, di un cruccio incessante di fronte alla visione di una natura ""mutilata"""" dal progresso. [...] Ci troviamo davanti a una voce, quella di Augusto Enrique Rufino, di genuina qualità e di educato timbro, che chiede la sua parte di attenzione e di ascolto. (Emilio Coco)"" -
Quando c'erano i luoghi
Ioly Zorattini - storico di professione, abituato a maneggiare documenti, testimonianze, a inseguire piste sulla base di fondate congetture - cerca, con le parole della poesia, di trovare certificati di garanzia dell'esistenza, al di là di una precarietà che sembra aver minato ogni sicurezza. (Elvio Guagnini)