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Confessione di Nicodemo
[...] il testo ha di fatto valore di inedito [...] Nella malinconia della grande età, ritmando le proprie parole sui tre episodi del Vangelo di Giovanni: l'andare notturno di Nicodemo, la difesa di Gesù, l'atto di pietas della sepoltura, la ""confessione"""" di Bo-Nicodemo, tenuta su una soglia esilissima, tra autobiografia e racconto, si segnala, nel rispecchiamento, per l'alto e commovente grado di introspezione e di spoliazione, inarcandosi appunto tra le ragioni della legge e della cultura e la profezia intesa come difesa dell'umano, al punto che il confine tra verità esistenziale e verità scritturale risulta tracciato con un unico, indistinguibile e vibrante segno. (Tiziana Mattioli)"" -
Contro l'arte per tutti. Mallarmé, Baudelaire, Poe
Stéphane Mallarmé ""Eresie artistiche. L'arte per tutti"""". Charles Baudelaire """"Nuove note su Edgar Allan Poe"""". Edgar Allan Poe """"Il Principio Poetico""""."" -
Rumore di nebbia. Rumor de niebla. Testo originale a fronte. Ediz. bilingue
Con una nota di Vicente Quirarte. -
Carlo Bo. Gli anni dal 1911 al 1951. La letteratura, le città, la vita
Catalogo della mostra promossa da Università degli studi di Urbino - Fondazione Carlo e Marise Bo per la letteratura europea moderna e contemporanea (Urbino, Palazzo Passionei, 14 ottobre 2021 - 30 giugno 2022) Riccamente illustrato, riporta anche i seguenti testi: Carlo Bo: Lascia un grande insegnamento la poesia di Camillo Sbarbaro. Il gioco dei suoi versi nascondeva il dolore Carlo Bo: I nuovi studi di Rivière Piero Bargellini: L'unico Bo Carlo Betocchi: Mentre passano i giorni Carlo Bo: Federico García Lorca. Poesie sparse Carlo Bo: Piero Bigongiari, Oreste Macrí e l'ermetismo Carlo Bo: Firenze Carlo Bo: Ombra non polvere Marise Ferro: La guerra è finita Carlo Bo: Il vento del Montefeltro. -
Sequenze auree
Prefazione di Natalino Valentini. -
Mare nostrum. Ediz. italiana e spagnola
Prefazione di Lucia Cupertino. -
Lontano dai lestrigoni. Poesie (2016-2018)
"Giunti in fondo, ci si chiede se un grumo di speranza non si celi nel distacco dai Lestrigoni, in quella lontananza che intitola la raccolta e che per quattro volte ripropone nel presente misteriosi, arroganti antagonisti, epigoni delle violenze antropofaghe del mito (31, 37, 83, 87); ci si chiede allora se forse, mantenendo la distanza come l'astuto Ulisse e non presumendo di varcare il limite, la salvezza sia possibile."""" (Dalla postfazione di di Marisa Sestito)" -
L' ape e la rosa
Con una nota di Giampiero Nieri. -
L' amaca dell'abbraccio dissetante
Prefazione di Gianfranco Lauretano. -
Trieste. Sogni & canestri. 40 anni di storie di basket
Campioni stranieri e solenni bufale. Talenti italiani e promesse mai sbocciate. Allenatori maestri e allenatori contestati. Proprietari in fuga e proprietari che vogliono vendere i diritti conquistati sul campo. E poi sogni. Tanti. Qualcuno realizzato, altri sfumati magari per le bizze di qualche giocatore. Nella sua storia la Pallacanestro Trieste ha visto di tutto. Materiale a sufficienza per ricavarne un libro. Partendo da uno straniero della prima ora, Richard Montgomery e arrivando a uno sguardo sul presente, con il ritorno di Trieste nel basket che conta. Una storia narrata attraverso le testimonianze dei protagonisti, con quegli episodi che spesso restano confinati all'interno di uno spogliatoio. Una serie di flash che raccontano la storia di una parte importante della Trieste sportiva. E uno spicchio della nostra vita. -
Dentro. Poesie 2003-2010
La lirica di Irene Navarra origina da un'insopprimibile necessità dell'anima. Narra, con intento consolatorio, vicende di crolli e rinascite attraverso metafore, correlativi oggettivi, analogici nessi che intaccano la distanza tra noto e ignoto mentre dipanano grovigli di pensiero. Nelle vivide immagini, evocate per significarli, è chiaro un desiderio di progresso non immune da utopia. A esse si accompagnano categorie espressive singolari: neologismi, costrutti di parole ad amalgama o ad accumulazione, chiose dalla cadenza icastica. Ne deriva un ritmo ora disteso ora concitato che suggella la scrittura fervida del libro. Il registro lessicale e stilistico si fa così veicolo di incursioni oltre il confine di un lacunoso distinguere. L'autrice, allora, avverte la poesia come un luogo in cui approfondire la dimensione soggettiva. Là si rapporta al reale, lo distilla, ne decifra l'ordine, lo supera trovando una via più serena a se stessa. E proprio nella misura di quello spazio sa accettare il suo perenne struggimento per il contemperarsi di cuore e ragione. -
2012. Un anno di anagrammi
366 anagrammi , uno al giorno, già risolti e quindi non da decifrare, con i quali possiamo ripercorrere la storia di un nostro anno di vita, e ricordare personaggi ed avvenimenti che l'hanno caratterizzato. -
Un pallone volato in cielo
Mi sono chiesto tante volte, finita la stesura dei testi di questa opera, se non si trattasse di un atto di superbia presentare le tante mie vicissitudini personali legate al mondo del calcio, dalla infanzia al giorno d'oggi, in un arco di 80 anni. Ma facendomi coraggio, e con un po' di orgoglio scavato dai pertugi più remoti della mia personalità, mi sono dato la risposta: ""L'interesse del lettore non sarà rivolto alla mia persona, a quanto ho fatto, ma piuttosto a quanto mi è accaduto, più o meno importante secondo i punti di osservazione"""". Ho avuto la ventura di vivere in un periodo particolare, quando il regime fascista imponeva la disciplina anche ai giovani, quando la guerra ha determinato sacrifici immensi alla popolazione, quando i bombardamenti dal cielo rendevano precaria l'esistenza, quando le sorti della città, a conflitto terminato, erano rimaste pericolosamente in bilico. Le esperienze vissute sempre a contatto con il pallone, diventato un punto di riferimento della mia vita, sono ovviamente irripetibili. Averle proposte in questa sede è stato per me come ripercorrere la mia vita. Felice al presente, senza dimenticare il passato."" -
La via della guerra. Il mondo adriatico-danubiano alla vigilia della grande guerra
I saggi raccolti in questo volume illustrano la situazione politica, militare e culturale dell'area adriatico-danubiana alla vigilia della Grande Guerra, con particolare attenzione ai vari nazionalismi, imperialismi e irredentismi che interessarono l'Europa centrale tra il 1870 e il 1914. Gizella Nemeth, laureata in Storia, e Adriano Papo, PhD in Scienze storiche, membro estero dell'Accademia Ungherese delle Scienze, sono autori di numerose pubblicazioni sui rapporti storico-culturali tra Italia e Ungheria. -
Ungheria. Dalle cospirazioni giacobine alla crisi del terzo millennio
Il volume ricostruisce il cammino compiuto dall'Ungheria dalla fine del Settecento ai giorni nostri, passando attraverso una serie di tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale: la guerra d'indipendenza del 1848-49, il compromesso austroungarico del 1867, il tracollo della duplice monarchia nel 1918, l'era horthyana, la dittatura stalinista, l'insurrezione del '56, l'età kadariana, la transizione postcomunista, l'ingresso nell'Unione Europea. -
Il mosaico di Ugo. Vita e opere di Ugo Amodeo (1922-2008)
Nei suoi 86 anni di vita (e 60 di indefessa attività) Ugo Amodeo fu circondato da un variegato mosaico umano, sempre presente alla vita teatrale, radiofonica e culturale di Trieste. La radio e il teatro erano le sue passioni. Attore, autore e regista ci ha lasciato migliaia di trasmissioni radiofoniche e il ricordo di perfette regie teatrali. Attori, allievi, autori teatrali e radiofonici, etnomusicologi, poeti e musicisti lo riconobbero come amico e maestro. Scopritore e formatore di talenti, comunicò ottimismo e perseveranza. ""Mai molar!"""" fu il suo motto ripetuto fino all'ultimo. Amava, ben ricambiato, la sua città, il suo dialetto e le sue tradizioni; ne coltivò il passato e ne vivificò il presente, sempre valorizzando il suo teatro amatoriale. Fu attivo testimone della guerra, del Governo militare alleato, del dopoguerra, del boom economico, della contestazione e delle avanguardie e attraversò indenne i tanti sperimentalismi del teatro italiano. Per i cento anni dalla nascita, Giuliana Stecchina, con una trentina di interviste arricchite da ricerche, aneddoti e ricordi rende qui memoria al più grande sostenitore dell'identità di Trieste."" -
Le famiglie di San Giacomo nell'Ottocento
"Di quei lontani avi si è quasi smarrito il ricordo, ma la loro dura e operosa esistenza ha creato le premesse e posto fondamenta dei grandi progressi realizzati nei decenni successivi, senza trascurare il lustro che le miserabili maestranze di quell'età pioneristica hanno conferito con il loro lavoro alle industrie presenti sul territorio rionale e cittadino. Il presente lavoro vuole essere anche un atto di omaggio a quei pionieri, ravvivandone la memoria e lasciando ai posteri uno strumento utile per future e più approfondite indagini demografiche.""""" -
Te se ricordi, Trieste? Blangemose a la triestina. Vocabolario triestino-italiano
Te se ricordi, Trieste?"" xe, per el momento perché son sicura che ultimo no'l sarà, el 'sequel' - come che disi quei che ga imparà le lingue - de """"Abecè per resentar el talian int'el Rosandra"""" e """"Per no parlar... in cicara!"""", dizionari che la Eda se ga pensà de far per i triestini de le ultime generazioni che pian pian sconfondeva el dialeto co l'italian e questo per quel, ma anche per quei che vien a Trieste e fa maravee per come che se parla de uso qua de noi nei negozi, nei ufici, perfina ne le scole, quasi per tuto insoma, che se capissi bastanza ma no propio del tuto. Ogi come ogi forsi un poco de meno de una volta, ma no credo lostesso che in altre cità se parli tanto nel propio dialeto come de noi in tute le ocasioni. So, so, che de dizionari de triestin ghe ne xe altri, mi li go tuti, ma questi de la Eda ga qualcossa in più: i te fa la storia de la cità, del dialeto, i xe pieni de storiele spiritose rigorosamente in vernacolo come le tante poesie e le ricete tipiche, e i proponi foto dei tempi andai, quei che nei ricordi i par sempre meo del presente. Magari sarà anche cussì, per qualcossa, ma no per tuto, se sa."" -
Storie di briciole
"Storie di briciole"""" è una giostra di racconti brevi, talvolta anche brevissimi. Piccoli mondi colorati, originali ed imprevedibili, formano un affresco introspettivo, su di un ritmo narrativo vivace e scanzonato. Ambientazioni surreali e colpi di scena si mescolano perfettamente, legate assieme dalla marcata vena pop dell'autore." -
Dovevamo volare con un'ala soltanto
Orfani di guerra: figli a metà, benché privati di un'ala familiare hanno fatto leva su quella rimasta per prendere slancio e dare un senso al futuro del loro cammino. Uniti da un sentimento di amicizia mai venuto meno, sono saliti sull'altalena del tempo per aprire squarci nella memoria e raccontare il diverso trascorrere della vita. Il periodo ricordato in collegio è soltanto un pezzetto del mosaico che si forma a più voci fra storie di grandezza, cadute, riscatti, illusioni, cocenti delusioni o avvenimenti di straordinaria, piacevole normalità. Esiste atto di generosità più grande di quello del donare sé stessi agli altri? Troviamo la risposta sia nel missionario che ha scelto l'Africa anche per morire sia in chi si è sacrificato ininterrottamente fra le mura domestiche in modo da alleviare le sofferenze dei propri cari. Molti di quei collegiali si sono affermati nei più disparati campi professionali (arte, cultura, ricerca, insegnamento, imprenditoria) con la tragica eccezione di qualcuno che non è riuscito ad affrontare il mondo. Non mancano vicende curiose ed esilaranti, agrodolci avventure sportive e delicati tocchi romantici.