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La colonna traiana nel forum Ulpium
La colonna poggia su un basamento a forma di dado con quattro aquile sugli angoli. La parte inferiore costituisce la cella sepolcrale ornata esteriormente da rilievi di armi e insegne daciche e sul lato principale presenta l'iscrizione dedicatoria sopra la porta di accesso alla camera. È proprio su questo basamento che Giacomo Boni concentra la sua attenzione di archeologo e architetto. I risultati degli scavi e delle ispezioni da lui effettuati offrono ancora oggi una documentazione fondamentale per lo studio del monumento nello specifico e del Foro di Traiano in generale. -
Praesepium. La raffigurazione della Natività e dei Magi nell'arte cristiana primitiva
Lo studio affronta un percorso quanto mai singolare sulla rappresentazione del Natale e dell'Epifania nell'arte cristiana primitiva (III-IV sec.) analizzando gli affreschi e i bassorilievi, tutti a carattere cimiteriale, nei quali per noi è ancora possibile ammirare le prime interpretazioni artistiche del presepe. Attraverso lo studio e la campionatura dei reperti viene verificata la modularità con cui si è cominciata a diffondere la tradizione presepiale e forse la contemporanea evoluzione linguistica del termine praesepe (mangiatoia) per indicare, con una magnifica sineddoche, l'insieme dei personaggi che compongono la scena della Natività del Cristo. -
Gli Agoni olimpici dalla Grecia antica a Roma
Estate dell'86 d.C.; nello Stadion fatto costruire dall'Imperatore Domiziano, ventimila cittadini romani si apprestavano ad assistere all'inaugurazione dei Capitolia, agoni alla greca consacrati a Iuppiter Capitolinus. Roma divenne a pieno titolo capitale dell'agonistica antica. Fondamentale risulta quindi capire in quali forme e modalità gli agoni, codificati secondo precise modalità in Grecia secoli prima, arrivarono nella città più importante del mondo antico. Gli athletarum certamina entrarono a far parte degli spettacoli ai quali i Romani potevano assistere per impiegare il tempo libero e, seppur relegati a minor fortuna rispetto a munera e gare circensi, senza dubbio ebbero il loro spazio e la loro diffusione non solo nelle zone orientali dell'Impero più ricettive a tali forme di intrattenimento. -
L' anonimo di Einsiedeln. Roma in epoca Carolingia. L'Itinerarium Urbis Romae (VIII-IX secolo)
Guida ad uso dei pellegrini in visita a Roma tra VIII e IX secolo. Edizione speciale in onore del Giubileo straordinario della Misericordia MMXV-MMXVI. L'itinerario di Einsiedlen, redatto verso la fine dell'VIII secolo e l'inizio del IX, è una delle più importanti compilazioni medievali ad uso dei pellegrini in visita a Roma. -
Le origini di Roma e i bimbi romulei della necropoli arcaica nel foro romano
Le scoperte più importanti di Giacomo Boni nel Foro Romano raccontate direttamente dall'archeologo: dai pozzi repubblicani che hanno suggellato per più di duemila anni testimonianze curiose spesso, importanti sempre, dell'intima vita privatamente condotta in Roma antica, fino ai feretri infantili ritrovati nel sepolcreto arcaico lungo la Via Sacra. Un teschio di bambina di epoca romulea, i piccoli scheletri all'interno di tronchi di quercia e gli avanzi del pasto funebre, con i chicchi d'uva ancora conservati nel vasellame arcaico, restituiscono la più vivida testimonianza sugli abitanti del primo insediamento palatino. -
Manuale del venditore etico
Agile e conciso, non privo di parentesi introspettive e di brani esemplificativi, propone con linguaggio chiaro e persuasivo le linee essenziali alle quali un agente di commercio dovrebbe attenersi per ottenere buoni risultati partendo dal presupposto, generalmente condiviso, che nulla è mai veramente facile e che non si può non affrontare il lavoro di venditore anche da un punto di vista etico. -
Il bambino in età romana. Dalla nascita all'adolescenza
Si presenta un'imponente selezione di costumi, comportamenti, sentimenti, esperienze di vita, tabù, principi di educazione spirituale e fisica, leggi, credenze popolari, vizi e virtù inerenti al mondo del bambino di epoca romana. -
E comunque non preoccupatevi per me
Il titolo del romanzo è ricavato dalla frase di chiusura di un diario recapitato presso un importante giornale romano. Il contenuto del diario spinge il giornalista Duomo ad occuparsi dei fatti ivi riportati, coadiuvato da una collega e con l'ausilio del tenace ispettore di polizia Gianni Brigante. Si imbatteranno in malavitosi, trafficanti di scorie nucleari e agenti di servizi segreti stranieri, dando vita a momenti di vera tensione. Non mancheranno le descrizioni poetiche dei luoghi e soprattutto i racconti di fatti e testimonianze di vita, in parte realmente vissuta, che ha accomunato ed accomuna ancora la ""buona gente"""" del Sud."" -
Le officine del garum sulla costa mediterranea ed atlantica del Marocco
I Romani avevano mutuato dall'oriente il gusto per la salsa di pesce; il termine garum viene tout court importato dal greco, ma probabilmente il gusto per il pesce fermentato proviene da molto più lontano se ancora oggi nel Vietnam si produce il nuoc-nam con modalità pressoché analoghe al garum romano. -
L' ascesa di Giuliano l'Apostata. Vicende di soldati e civili nella Gallia invasa
A metà del IV secolo d. C. la Gallia orientale viene invasa e devastata da popoli barbari di stirpe germanica. Gli abitanti di un villaggio nei pressi del Reno trovano rifugio in un fortino difeso da pochi soldati della Legio XXX, anch'essi contadini. La convivenza nel fortino assediato tra soldati e civili, pagani e cristiani, col passar del tempo si fa difficile per mancanza di spazio e cibo. Nel forte si resiste a stento e si attendono soccorsi mentre non lontano comincia a brillare la stella di Flavio Giuliano, nipote di Costantino, da poco inviato in Gallia dall'imperatore Costanzo. -
Religiosità senza dogmi. Ambiguità e prospetticità delle religioni storiche
Ha senso parlare di una ""religiosità"""" costitutiva dell'uomo? Non è forse vero che ogni singolo individuo è strutturalmente """"aperto"""" a un """"orizzonte ultimo di senso"""" che, nel corso della storia, è stato definito in guise diverse: Divino, Eterno, Trascendenza, Bene? Le religioni storiche con i loro messaggi soterico-redentivi non sono, al pari delle utopie sociali con i loro ideali di giustizia, tentativi storicamente e culturalmente determinati di dar corpo e figura a tale esperienza del Divino, dell'Eterno, della Trascendenza, del Bene? E non è proprio alla luce di tale """"orizzonte ultimo di senso"""" che la realtà naturale e umana, così come la conosciamo, ci appare tragicamente segnata da una negatività radicale, da un """"male metafisico"""" irredimibile per buona volontà umana, di cui i singoli mali fisici, morali, sociali, psico-esistenziali non sono che la concreta manifestazione? Le religioni sono fenomeni profondamente ambigui, soprattutto laddove non accettano di riconoscere la prospetticità della loro verità e non operano in controtendenza rispetto alla logica crudele, impietosa ed egoistica del mondo."" -
Il legame sociale. Una teoria realista
Il sociale si costituisce e determina attraverso legami e forme di legame. Sono essi a fissare un ambito normativo, consistente negli obblighi sociali, distinto e indipendente dall'etico, coi suoi doveri. Non si tratta certo di una dicotomia insanabile. Il sociale per lo più si incontra e intreccia con l'etico, entrandovi solo a volte in conflitto. Questo è un punto di arrivo della teoria esposta nel libro. Per potervi giungere bisogna però prima fare i conti con gli argomenti di coloro che negano che vi sia qualcosa come il legame. Perciò il libro comincia con un'analisi ontologica, prosegue con una metafisica in cui il legame sociale è discusso nelle sue due forme principali (emergente e istituita) e si conclude esplorando la forza esplicativa della teoria e cercando di applicarla. -
Emozioni e ragione nelle pratiche sociali
In che modo la modernità ha influito sull'esperienza soggettiva e sociale della realtà? Quali nuove pratiche, emozionali e razionali, sono venute oggi affermandosi a seguito della crisi globale e del fallimento di molte logiche capitalistiche? E che ruolo svolgono emozioni, sentimenti e passioni nelle modalità dell'agire? Il presente volume di teoria sociale prova a rispondere a queste domande riflettendo sulle forme dell'agire umano, tenuto conto dell'intimo nesso che intercorre tra agire e conoscere, tra ragione ed emozioni. Perché le pratiche sociali, oltre a essere vissute ed esperite secondo la duplice prospettiva individuale e collettiva, risultano sempre variamente intrise di emozionalità e razionalità. In tal senso, l'obiettivo del presente lavoro è di riflettere sulle forme e sui modi in cui le pratiche sociali prendono vita e, anche attraverso un ripensamento critico delle teorie dei classici della sociologia e della filosofia, proporre nuove e più adeguate interpretazioni della realtà nella quale viviamo. Saggi di: M. Bianchin, M. Cerulo, F. Crespi, P. Jedlowski, M. Magatti, D. Martuccelli, W. Privitera, E. Pulcini, A. Santambrogio, G. Turnaturi. -
Intenzionalità e riconoscimento. Scritti di etica e antropologia trascendentale
La necessità che l'uomo avverte del rapporto con soggetti altri e analoghi a lui si pone in forza della trascendentalità che in essenza lo definisce come un centro illimitato di intenzionalità. Se non fosse un centro siffatto, egli non dovrebbe nemmeno sottostare a quella necessità. E invece, proprio perché il soggetto umano è un illimitato - per quanto potenziale - apparire dell'essere, proprio per questo egli non può sopportare che siano esclusivamente il finito e il limitato ad apparire in lui o innanzi a lui. È da questa necessità dell'incontro con altri soggetti che l'uomo ricava i suoi piaceri più grandi. E pertanto in essa si inscrivono le storie e le sorti dei suoi desideri più importanti. -
La geometria dell'anima. Riflessioni su matematica ed etica in Platone
Questo testo nasce da alcune indagini sul nesso tra matematica e filosofia in ambiente ""accademico"""". È interessante notare che l'esplorazione di tale nesso costituisce un felice tratto di continuità tra gli studi più classici e autorevoli intorno al Platone """"scritto"""" - di cui Alfred E. Taylor è esponente di netto rilievo - e il meglio delle rivisitazioni del testo platonico proposte a partire dagli ágrapha, raccolte e valorizzate dalle Scuole di Tübingen e di Milano. L'elemento matematico, elaborato nell'oralità dell'Accademia e ripreso poi in alcuni Libri degli Elementi euclidei, rappresenta una chiave d'accesso privilegiata per la comprensione e per l'approfondimento di alcuni luoghi problematici - ma decisivi - dei """"dialoghi"""". Il linguaggio matematico sembra essere la cifra simbolica cui Platone affida l'illustrazione dei più delicati rapporti che intercorrono tra le dimensioni dell'anima umana, ma anche tra i differenti stili di vita che all'essere umano si prospettano."" -
La vita spettacolare. Questioni di etica
Pasolini, di fronte alla trasformazioni che il capitalismo neoliberista imprime alla forma di civiltà, non esita a parlare di ""mutazione antropologica"""" e arriva a dire: """"La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l'una contro l'altra"""". Queste """"macchine"""" hanno solo un debole legame con gli esseri umani che ancora crediamo di essere e che diverse istituzioni, come quelle della democrazia, presuppongono che siamo: la vita spettacolare ci avvolge e ci seduce. I saggi di questo volume interrogano questa configurazione della vita con radicalità. Ma proprio per questo arrivano a riconoscere come essa non occupi e non possa occupare l'intero spazio dell'esistenza e come il desiderio, seppur plasmato da quei modelli, non vi si adegui mai del tutto: conserva in sé le tracce di una verità etica che attende l'invenzione di nuove forme di legame attraverso cui possa orientare una vita più giusta e più felice. Saggi di: Francesco Callegaro, Carlo Chiurco, Adriano Fabris, Riccardo Fanciullacci, Giacomo Ghidelli, Peppino Ortoleva, Antonio Petagine, Maddalena Pezzato, Teresa Scantamburlo, Giovanni Ventimiglia, Carmelo Vigna."" -
Legami privati e relazioni pubbliche. Una rilettura di Axel Honneth
Il volume indaga il paradigma del riconoscimento e il vincolo tra legami affettivi e giustizia nel pensiero di Axel Honneth, a partire da un'interrogazione problematica intorno al complesso rapporto tra sfera pubblica e privata, così come emerge dai suoi testi più recenti. Le aspettative sproporzionate di riconoscimento, che si riversano oggi sulla sfera privata, si riflettono in un progressivo affrancamento dei legami affettivi da qualsiasi richiamo al principio di giustizia e quindi da ogni forma di intenzionalità sociale. In tale prospettiva tende a indebolirsi non solo la vocazione al decentramento, propria della persona umana, ma anche una corrispondente tessitura riflessiva dei legami pubblici e privati. Nella progressiva erosione di una socialità solidale s'impone il compito di ripensare un ethos democratico all'insegna di una prossimità autentica, in cui il senso di giustizia possa ""ricucire"""" in modo fecondo la sfera degli affetti privati e quella delle relazioni pubbliche."" -
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Vol. 1
Il numero è dedicato al complesso rapporto tra Fede e sapere. Karl Jaspers elabora un interessante tema in questo contesto, ed è quello di “fede filosofica”. Che cosa si intende per fede filosofica? È possibile una fede che si dicafilosofica? Può essere questo un modo per superare le strettoie di una fede che oggi si pone al servizio del più incontrollabile fanatismo? Da queste domande muovono i saggi presentati in questo volume, a cui contribuiscono alcuni tra i più importanti studiosi di Karl Jaspers e che cercano in questo modo di confrontarsi con un tema di indiscutibile attualità nella attuale lacerazione che attraversa il mondo. La consapevolezza dell’esito del pensiero contemporaneo nel “moderno nichilismo” costituisce infatti la ragione fondamentale per cercare proprio nel confronto con il pensiero di Karl Jaspers una possibile risposta filosofica al nichilismo, senza con questo cadere nel fanatismo delle religioni di cui il nostro tempo sta offrendo uno scenario sempre più preoccupante. “La fede filosofica è la sostanza di una vita personale”, afferma Jaspers nel 1937, sottolineando che la fede appartiene all’essere umano e non necessariamente alla religione. È la fede il fenomeno di fondo, non la religione. L’uomo non è quindi “naturaliter religiosus”, come vuole la formula tradizionale, piuttosto è, per cosi dire, “naturaliter credens”. La fede appartiene cioè all’essere umano – inevitabilmente e al di la dell’appartenenza religiosa, della provenienza culturale e del vincolo ideologico. Questa è la principale affermazione di Jaspers. Nella nostra epoca, in cui i conflitti religiosi si acuiscono, essa può dunque avere la potenzialità di contribuire all’analisi e al chiarimento delle situazioni di conflitto, nella dimensione in cui viene riconosciuto e tematizzato il significato delle forme di fede non religiose in un mondo che si globalizza e con ciò si secolarizza sempre di più. Ma rispetto alle potenzialità che questo concetto poteva avere, il dibattito si è interrotto a metà strada. Il fenomeno caratteristico dell’umanità dell’autoaccertamento e del considerare come vere le credenze non religiose è rimasto tematizzato in modo inadeguato. Un’occasione persa per sempre? Questo il punto di partenza dei saggi presentati in questo volume. -
Il sintomo e il discorso. Lacan legge Marx
Marx è l'""inventore del sintomo"""". Accostando la nozione di sintomo alla teoria del plusvalore, Lacan pone la pulsione e i suoi destini sul versante dei processi descritti nel Capitale. Per la psicoanalisi, metafora e ripetizione sono i due aspetti in cui il sintomo si presenta. La prima è legata all'emergere di un senso nascosto ma decifrabile, la seconda insiste su di un godimento impossibile ed opaco. Lacan interroga il marxismo sul suo destino oscillante tra una verità che annuncia di separarsi dalla filosofia ed un progetto che intende sovvertire il sociale; lo invita a ripensare l'uso della politica nel momento in cui l'universale del discorso politico mostra la sua funzione di ideologia; alla psicoanalisi domanda invece di sollevare il velo sull'impossibile che il soggetto reperisce come un sapere inconscio, inventando un uso del sintomo che arricchisca l'esperienza singolare. È possibile oggi una politica che resista al dominio delle scienze cognitive e alle strategie del controllo? È chiaro che pronunciare una domanda sugli effetti di verità dei discorsi di Marx e Lacan significhi anche verificare la solidità dei dispositivi predisposti alla loro neutralizzazione."" -
Sul teatro musicale. Busoni, Wagner, Mozart, Cajkovskij, Janacek
In questo libro si compie un viaggio tra alcune delle più importanti opere per il teatro musicale scritte da grandi compositori. Il percorso di analisi come in una seduta dallo psicoanalista - non è mai banale e piccoli dettagli che sembrano inizialmente irrilevanti assumono connotati decisivi: e allora Busoni avrebbe scritto il finale dell'incompiuto Doktor Faust nella tonalità dell'apertura e della speranza di Do maggiore, oppure in quella oscura e deprimente di Mi bemolle minore? E Evgenij Onegin dell'opera omonima di Cajkovskij è un omosessuale che ama l'amico Lenskij, come verrebbe messo in luce da un'originale lettura del testo dell'opera? E, in senso completamente opposto alla convinzione di Nietzsche, in Parsifal sono presenti i temi dell'ideologia pagana ardentemente celebrata da Wagner, mentre è la Tetralogia dell'Anello l'opera più cristiana del compositore tedesco?