Sfoglia il Catalogo feltrinelli042
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3241-3260 di 10000 Articoli:
-
Rituale e confini. Dialogare attraverso i riti
Dopo aver ricostruito le argomentazioni di quegli autori che, in vario modo, hanno sostenuto un'interpretazione del rituale come una pratica dalla natura escludente, questo lavoro cerca di mostrare la ragionevolezza di una tesi opposta: quella in base alla quale il rituale contiene in sé delle proprietà emergenti e generative tali da favorire il dialogo con l'altro. Attraverso un'attenta analisi della letteratura, prevalentemente sociologica e antropologica, la tesi che il volume fa propria è quella che considera il rituale come una risorsa nella costruzione di legami sociali di tipo inclusivo e, quindi, come una forma di agire attraverso la quale diviene possibile mediare le differenze e negoziare i confini che le separano, senza che questi ultimi vengano elusi o eliminati. -
Prefazione alla Filosofia della religione di Hinrichs
"Ben altra cosa è la questione se un contenuto come Dio, la verità, la libertà possa essere attinto dal sentimento, se questi oggetti debbano avere il sentimento quale loro legittimazione o se, viceversa, tale contenuto oggettivo valga in sé e per sé, e soltanto alberghi nel cuore e nel sentimento e i sentimenti ricevano solo da esso tanto il loro contenuto, quanto la loro determinazione, la loro rettifica e la loro legittimazione. Da questa differenza di posizione dipende tutto"""" (Prefazione alla filosofia della religione di Hinrichs). Nel 1822, entrando nel vivo della polemica che animava la discussione berlinese sul rapporto tra religione e filosofia, Hegel scrive una breve Prefazione al volume del suo allievo Hermann Friedrich Wilhelm Hinrichs, La religione nei suoi rapporti interni con la scienza. Questa Prefazione, nella quale la polemica con Schleiermacher e con la teologia del sentimento tocca le sue punte più alte, riassume in modo sintetico ed efficace la convinzione di Hegel che la vera conoscenza di Dio e della verità sia possibile solo attraverso il pensiero speculativo." -
La società delle emozioni. Teorie e studi di caso tra politica e sfera pubblica
La nostra ""vita affettiva"""" è molto meno privata di quanto crediamo: nella maggior parte dei casi le emozioni nascono, vengono condivise e si modificano nel rapporto con gli altri. In tale direzione, il libro vuole essere l'occasione per riflettere sul rapporto tra pubblico e privato in due ambiti principali della vita quotidiana: la politica e la sfera pubblica. Se nel primo caso i politici di professione mettono in scena tattiche emozionali per acquisire o conservare potere, consenso e status (a prescindere dal loro grado di sincerità), nella sfera pubblica le emozioni permettono ai cittadini di approfondire e articolare discorsi e argomentazioni in comune, fino ad arrivare alla messa in atto di forme di resistenza che possono modificare futuri in apparenza già scritti. In tal senso, emerge un nuovo ruolo delle emozioni nella società, un ruolo """"caldo"""", intelligente, positivo: esse donano senso e significati ai vissuti individuali, permettendo ai soggetti di costruire - individualmente e collettivamente - la realtà sociale di cui fanno parte."" -
L'eternità invecchia. Sulla poesia di Paul Celan
Letture, storie di lettura, intorno all'ultima produzione poetica di Paul Celan, che cercano di sporgersi oltre la soglia idealmente tracciata dalla raccolta Atemwende (Svolta di respiro) del 1965, pubblicata nel 1967. Per raccontare degli ultimi anni di una vita dedicata alla memoria e alla poesia, alla testimonianza di una ignominia (la Shoah) e alla ricerca inesausta di un dire che potesse essere innocente nella lingua di chi forse non potrà mai esserlo. Ma anche ad accordare alla scrittura una fiducia tanto impossibile quanto straordinaria, per la sua capacità di fare argine, di compattarsi sul bordo dell'insensatezza. Posta etica che si trascrive nella massima densità di una parola, talvolta una singola parola, che è limite e sfida per la traduzione. Tanto feconda nondimeno da concedere uno sguardo differente sulle medesime cose che questa poesia indica come decisive e inaggirabili. Preghiera, sacrificio, speranza, dialogo (perfino nella follia). -
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Vol. 2: Psicopatologia generale
Nel 2013 si sono svolte numerose manifestazioni per celebrare il centenario della prima edizione della Psicopatologia generale di Karl Jaspers. Anche la Società Italiana Karl Jaspers ha organizzato, insieme alle Università di Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Napoli Federico II e Roma Tor Vergata, convegni dedicati a questa ricorrenza. Il successo di tali eventi e l’interesse che essi hanno suscitato in ambito sia psichiatrico e psicologico, sia filosofico dimostrano la rilevanza che le riflessioni jaspersiane sulla malattia mentale e la scienza psicopatologica continuano ad avere nella discussione contemporanea. Per questo motivo anche la rivista di «Studi jaspersiani» ha deciso di dedicare il numero del 2014 a quest’opera. Il pensiero di Karl Jaspers, in questa opera più che in ogni altra, rappresenta un appassionato e appassionante monito a non dimenticare la soggettività che si cela in ogni malato mentale ed un invito affinché psicologi, psichiatri e filosofi, superando le barriere disciplinari, mantengano una comunicazione costante. Proprio nello spirito di questo invito jaspersiano abbiamo perciò chiamato a discutere filosofi, psichiatri, psicologi e storici della medicina, nell’intento di ricostruire nel modo più compiuto possibile la ricchezza di scenario e di implicazioni che quest’opera portava e porta con sé. -
Simboli, sé e realtà sociale. L'approccio interazionista simbolico alla psicologia sociale e alla sociologia
"Simboli, sé e realtà sociale"""" fornisce agli studenti un'introduzione agile, coinvolgente e semplice allo studio dell'interazionismo simbolico, prospettiva che sostiene che la realtà sociale è creata, negoziata e trasformata per mezzo dei processi di interazione sociale. Concentrandosi - tra i diversi temi esaminati nel testo - su elementi, per esempio, quali la razza e il genere e quanto essi siano rilevanti per l'identità, gli autori fanno riferimento a esempi concreti tratti dalla vita quotidiana per discutere sull'importanza che l'interazionismo simbolico assume per gli individui, per riflettere sullo sviluppo dei suoi obiettivi teorici e sulle relazioni che intercorrono con altre prospettive preminenti all'interno delle scienze sociali. Vengono trattati con competenza una serie di argomenti e di aree di ricerca empirica di particolare interesse per i lettori, tra cui la dinamica dello sviluppo personale, la gestione delle impressioni, le trasformazioni identitarie, le negoziazioni di genere, la diffusione delle dicerie e l'azione collettiva." -
L'Europa dei territori. Etica economica e sviluppo sociale nella crisi
I saggi che compongono questo libro traggono spunto in particolare dalla domanda seguente: quali forme assumerà nel prossimo futuro l'interazione tra i territori produttivi e lo scenario di governance continentale che di fatto li racchiude? Senza assumere una prospettiva analitica basata sul breve termine ed immediatamente applicabile in termini di politiche pubbliche, gli autori cercano di costruire un dialogo fra approcci scientifici diversi che spaziano dall’economia politica alla sociologia dell’ambiente, dalla geografia economica alla filosofia morale. L'Europa dei territori, infatti, non è che l'esito – sempre reversibile e comunque percorso da conflitti di varia natura ed intensità – di complessi processi socio-economici che devono ancora essere compresi a fondo. Pensare le traiettorie di sviluppo future dei territori europei, e le eventuali forme di mediazione e collaborazione che li caratterizzeranno, richiede non solo la presa d'atto delle trasformazioni epocali che hanno investito il lavoro, il welfare ed il territorio, ma anche uno sforzo collettivo che sappia immaginare ed agire un modello di sviluppo altro, radicato nei principi di giustizia sociale ed ambientale. Se, parafrasando un lungimirante Pasolini, gli italiani sono diventati consumisti in seguito ad una nefasta “rivoluzione antropologica”, allora bisognerà trovare il coraggio e la forza di invertire e rilanciare quel processo, stavolta in direzione di una sostenibilità concreta, diffusa e solidale; così che l’ambito economico sia funzionale ad un abitare autenticamente umano. -
La ragione che veglia. Maurice Blanchot, la politica e la questione dei valori
Esaminando la riflessione e l’impegno politici di Maurice Blanchot dagli anni Trenta – epoca dei suoi interventi sui periodici della cosiddetta destra “non conformista” francese – alla stagione dell’opposizione al regime gollista e della prossimità ai movimenti di contestazione degli anni Sessanta, La ragione che veglia ferma l’attenzione sulla critica dei valori e del concetto stesso di valore elaborata da una tra le figure intellettuali più influenti del XX secolo. Ne risulta una restituzione complessiva delle opzioni, delle militanze, delle dissidenze politiche con cui il pensiero di Blanchot ha reagito all’attualità storica dell’affermazione dei nazionalismi e dei fascismi, della guerra globale e delle atroci scoperte che la seguirono, del capitalismo e delle sue crisi. È l’occasione di un ritorno mirato su alcuni elementi del lessico politico-filosofico – nazione, persona, bisogni, comunità, eguaglianza – intorno a cui oggi è quanto mai opportuno continuare a interrogarsi. -
Migrazioni
Questa ricerca di Guido Boffi tenta anzitutto un’indagine archeologica sul concetto di “migrazione”. Vi muove da una scena primaria: la chiamata di Abramo in tre versetti del Genesi. La memoria ebraica vi si è richiamata ripetutamente per fondare e articolare precisi rapporti di potere ben rilevabili su piani di riflessione teologico- e filosofico-storica. Ricomporre il problema rispetto al quale il concetto di migrazione è stato inventato e il sapere locale che vi è emerso può risultare utile per affrontare teoricamente gli odierni scenari di trasmigrazioni, diaspore, fughe da paesi in guerra. Cioè per pensare i soggetti politici che agiscono su tali teatri e sulle loro scene nascoste nel mondo del comando capitalistico. Uno sguardo che affonda sulla globalità del dominio neoliberale, digitale, postcoloniale. Sulle negazioni della mobilità, della spazialità, della libera costituzione e scelta di luoghi dove lavorare, abitare, entrare in cerchie di relazioni e cooperazioni. Come pensarvi gesti di rottura e di ricomposizione delle lotte? Quale estetica politica può radicarsi nella trama sensoriale del vivente e insieme dare voce alla tensione interna tra gesti di integrazione e di esclusione dalle comunità, alle prospettive emancipatrici di trasformazione? -
Per altri atlanti
Gli atlanti geografici illustrano terre acque mondi, la superficie terrestre tutt’intera, o ne selezionano parti. Ogni atlante disegna e narra: ma da un punto di vista prescelto e mantenuto fisso. Un racconto fatto di immagini, nomi, cifre, mappe, proporzioni, prospettive. Elementi che fanno il mondo. Questo saggio di Guido Boffi perlustra le vie di una narrazione “geoestetica” provando a scompaginare il racconto principale collegato alla nascita della cartografia moderna: la storia che organizza e giustifica giuridicamente la conquista coloniale e l’espansione delle potenze europee. Tale nucleo teorico è ricercato traversando diagonalmente lo spessore del concetto di “migrazione”, qui ripreso per contribuire a una visione polifocale sui mondi delle arti, delle poetiche, delle estetiche, sugli spostamenti degli immaginari, sulla costruzione di sensibilità e memorie. Gli otto capitoli di cui si compone il testo presentano analisi di opere differenti per epoche, materiali, generi, stili: il Tempio malatestiano di Leon Battista Alberti; Mnemosyne. L’Atlante delle immagini di Aby Warburg; il poema Il levriero di Tiepolo di Derek Walcott; le Mappe di Alighiero Boetti; il saggio Il narratore di Walter Benjamin. Warburg costituisce uno dei due fuochi attorno ai quali si descrive una sorta di ellisse che trova nel multiforme pensiero di Édouard Glissant l’altro fuoco fisso. Fuochi, fogli, tavole, mappe di un atlante che abbiamo davanti. -
Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo
Questo libro delinea il profilo intellettuale dell'internista galiziano Juan Rof Carballo, fautore di una medicina antropologica e dialogica. A questo riguardo, è di grande rilievo il suo debito teorico nei confronti del collega tedesco von Weizsäcker. Inoltre, nella sua riflessione egli elabora criticamente nuclei tematici mutuati da filosofi quali Heidegger, Ricoeur, Habermas, Apel e, soprattutto, Xavier Zubiri. Il volume intende offrire un contributo alla storiografia del pensiero spagnolo del Novecento, evidenziando che Rof Carballo non è un mero epigono di studiosi coevi, ma un autore, in quanto ha apportato un novum al pensiero scientifico e filosofico. La peculiarità della sua opera non è legata solo alla nozione di urdimbre, ovvero all'""ordito"""" di relazioni all'interno del quale l'essere umano vive sin dalla prima infanzia. Una certa originalità si riscontra anche nella sua riflessione sullo statuto epistemologico della psicoanalisi e della medicina psicosomatica, sul carattere dialogico proprio dell'uomo, che si rinviene già nella sua complessione psicosomatica, nonché su disturbi della psicoaffettività quali il pensiero operatorio e l'alessitimia."" -
Breve viaggio tra scienza e tecnologia, con etica e donne
Una volta superati i ""sermoni retorici"""", che da più parti si fanno sulla pericolosità della scienza, e quando siano stabiliti i confini tra la conoscenza scientifica e le sue applicazioni tecnologiche, si capisce meglio l'indipendenza della scienza dalla questione etica del bene e del male. Ciò tuttavia non comporta - sostiene la Vassallo - l'aver già risolto tutti i problemi che sono legati alla tecnologia, anche nelle sue ricadute sul corpo femminile, né si può dire superata la necessità di ricordare che l'aspirazione al conoscere rientra nella stessa costituzione dell'essenza umana. Tornare a chiedersi che cos'è la scienza serve piuttosto a limitare il ruolo dei valori non epistemici, che possono al limite entrare nel contesto della ricerca, ma non in quello della giustificazione razionale della verità scientifica."" -
Globalizzazione del bene?
La globalizzazione, che caratterizza il nostro tempo, giustifica un senso nuovo della domanda sulla universalizzazione possibile del bene. Nel saggio si affronta il problema tenendo ben conto del significato etico del bene e della sua storia, ma insistendo in particolare sulla forma da esso assunta a partire dall'illuminismo. Da allora il discorso sui diritti umani si è allargato sempre più in quanto intrinsecamente egualitario e universale. Tuttavia una tale diffusione fa riflettere non solo sulla differenza esistente tra fattualità e normatività, ma anche sulle resistenze che essa continua a incontrare in quanto apparente imposizione occidentale. Pertanto si tratta di afferrare, in tutta modestia, i reali ostacoli che si frappongono all'attrattiva ovunque esercitata dal bene nella forma dei diritti dell'uomo. -
Discorsi di religione
Viene qui ripubblicata in forma editoriale rivista e migliorata una delle più belle e significative opere gentiliane, in cui messo a tema è il problema, sempre urgente ed attuale, del senso filosofico della religione. Quale significato può attribuire il sapere speculativo a quella forma mai davvero oltrepassabile dello spirito umano che è la religione? Se, per l’attualismo, «il pensiero non può esistere a nessun patto senza assumere un atteggiamento religioso», allora, «prescindere da questo è lo stesso che proporsi di fare a meno del pensiero». Così, non solo la politica e la morale non riescono ad esistere veramente al di là di un rapporto concreto con la religione e con il divino, ma anche la teoria dell’atto spirituale impone al soggetto quell’«auto-obiettivazione», tipica del momento religioso e dell’idea di Dio, senza della quale «lo spirito sarebbe solo una semplice presunzione, non una realtà che si prova reale». -
Castrum Montis Sancti Iohannis. Archeologia e storia di un insediamento medievale
Il paesaggio del Lazio meridionale si contraddistingue per la presenza di una fitta trama di insediamenti d'altura, la maggioranza dei quali caratterizzati dalla presenza di un castello. Tra questi vi è Monte San Giovanni Campano. Inserito in un territorio, la media Valle Latina, la cui storia si rivela presto, a chiunque si avvicini al suo studio, ricca e interessante quanto ancora poco indagata, Monte San Giovanni ha solo marginalmente costituito terreno di studi prettamente archeologici e topografici, nonostante l'abbondanza di dati documentari e materiali che il suo territorio ha mostrato di poter offrire nel corso di questa ricerca, dall'epoca arcaica a quella romana fino al Medioevo. Proprio la mancanza di indagini archeologiche sistematiche e approfondite incentrate direttamente sul territorio in questione, ha costituito un forte argomento nella sua scelta quale obiettivo del presente progetto. -
I santi patroni del Lazio. La provincia di Roma
Il volume pubblica i risultati di un progetto di ricerca promosso e finanziato dalla Regione Lazio in collaborazione con la Società romana di storia patria e l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo. La finalità del progetto è uno studio approfondito e sistematico dell'intero territorio regionale, censito e analizzato secondo quattro diverse ottiche disciplinari: agiografia, archeologia, antropologia e storia dell'arte. Nella fase iniziale si è provveduto all'indagine e al rilevamento territoriale di tutti gli elementi che definiscono il culto del patrono (raccolta dati e bibliografia); successivamente si è provveduto ad un approfondimento storico e teorico. Sul territorio sono stati presi in esame il patrimonio di luoghi, edifici, oggetti, opere d'arte, immagini, narrazioni, riti, feste e manifestazioni legate al culto che le diverse comunità dedicano al loro patrono. In questo volume, composto di due tomi, si è presa in esame la provincia di Roma con i suoi centoventi comuni inseriti in ordine alfabetico. -
Pasquino e pasquinate nella Roma di Leone X
Prefazione di Vittorio Cian. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 141
Tommaso Di Carpegna Falconieri, Anacleto II, gli antipapi e la Chiesa medievale. La storia come esito di possibilità aperte Riccardo Di Segni, La leggenda del papa ebreo e la storia dell'antipapa Anacleto II Alison Locke Perchuk, Anacletus II, The Pierleoni and the Rebuilding of Rome, ca. 1070-1150 Maria Teresa Bonadonna Russo, I soggiorni romani del Senatore Fogazzaro Vincenzo Pacifici, Felice Santini deputato romano (1895-1909) Giuseppe Simonetta - Laura Gigli, Storia di un ritorno e del rinnovamento di un dono. Palazzo Ca-pranica in Roma Periodici pervenuti alla Società, a cura di Francesca Pardini Pubblicazioni pervenute alla Società, a cura di Francesca Pardini Atti della Società. Consiglio Direttivo (16 febbraio, 15 marzo, 12 aprile, 24 maggio, 21 settembre, 13 dicembre 2018); Assemblea dei Soci (24 gennaio, 12 aprile 2018) Cariche Sociali Summaries. -
I prefetti. Una dinastia signorile tra impero e papato (secoli XII-XV)
I prefetti sono un lignaggio signorile di origine romana. Probabilmente discendono dai Corsi, e si pongono ai vertici della società cittadina nel corso dei profondi cambiamenti causati dalla riforma della Chiesa. Agli inizi del secolo XII acquisirono la titolarità dell'ufficio prefettizio e riuscirono a porre le basi di un radicamento signorile extraurbano. Nel Duecento i prefetti concentrarono la loro azione nella Tuscia e riuscirono ad acquisire la proprietà di diversi castelli. Nella seconda parte del secolo XIII finalizzarono la loro azione nell'acquisizione delle signorie delle città più importanti della zona. In seguito provarono a costruire una signoria territoriale comprendente anche i centri cittadini maggiori dell'alto Lazio e dell'Umbria meridionale. Un simile progetto era in antitesi con le aspirazioni di altri lignaggi nobiliari, che proprio nell'azione politica dei prefetti vedeva l'ostacolo maggiore nel consolidamento del proprio potere temporale. Dallo scontro che ne derivò i prefetti ne uscirono definitivamente sconfitti: l'ultimo esponente del nostro lignaggio fu appunto decapitato nella rocca di Soriano nel 1435 per ordine del cardinale Vitelleschi. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 135
A. Montefusco, ""secondo: non conservare"""". Per una ricostruzione dell'archivio del monastero di san silvestro in capite a roma - P. Rosati, i confini dei possessi del monastero sublacense nel medioevo (secoli X-XIII) - E. Bultrini, l'acqua crabra: un fiume scomparso. Vicende del confine naturale tra roma e la civitas tusculana - A. Esch, dalla Roma del primo Rinascimento. Tipologia delle notizie contenute nelle suppliche alla penitenzieria apostolica (1439-1484) - L. Salviucci Insolera, Jacques Courtois nella casa professa della Compagnia di Gesù a Roma: contributi inediti - A. Benedetti, Ernesto Monaci nei carteggi con gli amici letterati - M. Casella, per una storia dell'anticlericalismo a Roma dopo l'Unità d'Italia: relazioni, testimonianze e interpretazioni sull'assalto alla salma di Pio IX nella notte del 13 luglio 1881 - V. G. Pacifici, la """"fascistizzazione"""" della provincia di roma (1923-1926) - necrologi - recensioni - periodici pervenuti alla società pubblicazioni pervenute alla società - atti della società - cariche sociali - summaries.""