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Presenze monastiche nel territorio di Tarquinia
Il territorio afferente l'odierna Tarquinia (VT) viene interessato a partire dall'età altomedievale dalla presenza del monastero del San Salvatore al Monte Amiata, per il quale le prime testimonianze risalgono agli inizi del IX secolo. Il volume verte sull'analisi delle sue dipendenze e possedimenti nel territorio in esame, che a partire dal XII secolo sarà controllato dal comune di Corneto, prendendo in considerazione sia le attestazioni scritte, che ne danno notizia fino alla fine del XIV secolo; sia quelle archeologiche, in particolare rappresentate dal complesso rupestre di Santa Restituta, oggetto di indagine dal 1999. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 136
Contiene i contributi di: Federico Micciarelli, Tobias Daniels, Eleonora Plebani, Manuela La Rosa, Mario Casella, Roberto Regoli, Amedeo Benedetti, Federico Maiozzi, Francesco Massetti, Mirko Modesti. -
Francesco Borromini, Virgilio Spada e la costruzione della Casa dei Filippini
Il volume presenta il resoconto del lavoro di indagine, progetto e cantiere del restauro della fabbrica dell'Oratorio dei Filippini a Roma tra scoperte di spazi inesplorati e documenti inediti. La costruzione della Casa dei Filippini è la storia delle soluzioni geniali che Francesco Borromini adotta per risolvere gli infiniti compromessi con la committenza e i vincoli ereditati da un cantiere iniziato da altri. Il libro riflette sul ruolo della committenza e padre Virgilio Spada emerge come un promotore della nuova architettura e come convinto sostenitore dell'architetto ticinese. Sullo sfondo di una Roma attraversata dalla febbrile attività di revisione della propria facies le figure del padre Oratoriano, chiamato a prestare i propri servizi alla Santa Sede e di Francesco Borromini autore delle più importanti fabbriche barocche, emergono unite nella passione per l'architettura e nel rigore che, con ruoli diversi, li vede impegnati nella conduzione dei cantieri della Roma papale e avviano una nuova e straordinaria fase artistica. -
Le ceramiche di Roma e del Lazio in età medievale e moderna. Atti del 7° Convegno di studi. La polifunzionalità nella ceramica medievale
L'ultimo convegno della serie ""La ceramica di Roma e del Lazio in età medievale e moderna"""" costituisce un ulteriore tassello nella conoscenza del portato del materiale ceramico nella ricostruzione dei contesti romani e laziali. Alla trattazione di uno specifico tematismo si affianca la presentazione di ritrovamenti recenti o riletture di gruppi di ceramiche, che spesso rappresentano le testimonianze cronologicamente più tarde - a volte le uniche - di aree indagate archeologicamente. Viene affrontato il tema della polifunzionalità nella ceramica medievale in considerazione di quanto sia complesso il rapporto tra forma e funzione. Gli studi su questa categoria di manufatti hanno ormai da tempo chiarito come si tratti di un rapporto variegato e come assegnare un ambito d'uso ad uno specifico contenitore sia spesso impresa impossibile. La tendenza alla polifunzionalità è stata esaminata nell'uso multiplo e diversificato del recipiente ceramico nel suo uso primario e in quello del riuso funzionale; è stato però scelto di privilegiare il primo in considerazione dell'abbondanza di studi sulle forme e la varietà del riuso."" -
I fascicoli documentari di Raniero Gatti capitano del popolo di Viterbo. Ediz. critica
Il volume contiene l'edizione critica di cinque fascicoli documentari redatti a più riprese tra il 1258 e il 1266 su esplicito mandato di Raniero Gatti, capitano del popolo del comune di Viterbo. Tali fascicoli occupano le prime sessantasei carte del primo voluminoso codice delle ben note Margherite viterbesi. Questi fascicoli sono i soli a essere stati appositamente e autonomamente predisposti dall'officium capitanei senza che vi fosse alcun intervento direttivo da parte del podestà del comune. A ciò si aggiunga anche che Raniero Gatti era una figura di indubbio rilievo e di grande risonanza nello scenario istituzionale di Viterbo, tanto da ricoprire la carica di capitano del Popolo per ben tre volte tra il sesto e il settimo decennio del XIII secolo. I fascicoli editi costituiscono dunque un punto di osservazione privilegiato per approfondire le tematiche storiche legate al consolidamento del popolo in seno al comune, all'uso strumentale della documentazione comunale da parte della compagine politica popolare e infine al ruolo catalizzatore che in tali processi può aver avuto un magistrato dalla forte personalità e dalle grandi capacità, quale era appunto Raniero Gatti. -
Agro Pontino. Storia di un territorio
La ricerca prende in esame l'ampio comprensorio compreso fra le pendici dei monti laziali e il litorale tirrenico, noto storicamente come Palus Pontina. L'obiettivo del lavoro è stato quello di inquadrare storicamente un territorio dalle caratteristiche particolari, in cui la presenza di estesi acquitrini ha determinato le dinamiche del popolamento umano. Inoltre, le numerose bonifiche che vi si sono succedute nel corso dei secoli, a partire dall'età romana, passando per le bonifiche papali e fino a quella Integrale degli anni '30, ne hanno alterato e modificato significativamente l'aspetto. Si tratta di una sintesi fra dati bibliografici, cartografici, di archivio e controlli puntuali sul campo con la finalità di ricostruire da un punto di vista storico-archeologico il popolamento di questa fascia di territorio, così strettamente connesso all'elemento 'acqua'.La metodologia propria della ricerca topografica ha permesso di considerare diacronicamente le modalità del popolamento umano in relazione alle diverse età storiche. -
Il Campidoglio fuori Roma. I podestà di Cori, feudo del popolo romano, da Urbano V a Clemente VIII (1362-1605)
Obiettivo di questo lavoro, sintesi tra dati i noti e le risultanze di una ricerca condotta sulla documentazione proveniente da diversi archivi, è stato il tentativo di ricostruire le vicende storiche di esponenti del patriziato romano che hanno ricoperto la carica di podestà a Cori - una delle comunità soggette al Campidoglio - nell'arco cronologico 1362-1605. Partendo dallo studio dei temi fondamentali di riferimento, come le funzioni, le qualità e le capacità dei podestà, i criteri di scelta, gli atti di nomina, grazie alla cospicua documentazione esaminata è stato anche possibile conoscere diversi aspetti, minuti ma non meno interessanti, della loro vita a Cori, come, ad esempio, la cerimonia di arrivo, la loro residenza, le relazioni che avevano con la realtà cittadina, gli aspetti amministrativi che richiedevano la loro attenzione. Il volume è completato dalla relativa cronotassi. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 140
Federico Micciarelli, Le pergamene inedite di Angelo scriniario Sancte Romane Ecclesie Chiara Cecalupo, Composizione e struttura del ms. Vall. G 31. Per una migliore comprensione della genesi e della pubblicazione della Roma sotterranea di Antonio Bosio e Giovanni Severano François Fossier, La Mission de La Porte du Theil à Rome (1776-1786) Laura Gigli, L'edicola mariana di vicolo del Leopardo. Un pregevole manufatto di gusto tra il classico e il rocaille Amedeo Benedetti, Appunti per la storia di una prestigiosa istituzione culturale romana: la Società Geografica Italiana Vincenzo G. Pacifici, L'azione e la presenza dei deputati eletti nel Lazio alla Camera negli anni del I conflitto mondiale Periodici pervenuti alla Società, a cura di Francesca Pardini Pubblicazioni pervenute alla Società, a cura di Francesca Pardini Necrologi. Giuseppe Scalia (ALBERTO BARTOLA) Notizie. Deputazioni e Società di storia patria: quale presente e quale futuro? Vivere la città. Roma nel Rinascimento, Roma, 15-16 dicembre 2017 (Matteo Briasco) Atti della Società Cariche Sociali Summaries. -
Da Universitas ad Academia. La Fondazione dell'Accademia de i Pittori e Scultori di Roma nella chiesa dei santi Luca e Martina. 1588-1705
Secondo una consolidata tradizione l'Accademia di San Luca, ""ideata"""" da Girolamo Muziano nel 1577, fu """"fondata"""" da Federico Zuccari nel 1593. La rilettura storica delle dinamiche intrecciatesi all'interno dell'ambiente artistico romano tra '600 e primissimo '700 modifica l'assunto di tale demiurgica """"fondazione"""", rivelandoci che essa fu confezionata come operazione propagandistica e trascinata nella letteratura corrente fino ad ora. Ben lontana dall'essere frutto di una o più iniziative isolate, la nascita dell'Accademia fu il risultato di ben più complessi avvenimenti, nonché esito di quel lungo iter di trasformazione che investì l'antica Università della Pittura, e che occupò interamente il '500, per concludersi e trovare attuazione entro il primo '600. Questo processo composito si riflesse anche e soprattutto nei luoghi di insediamento dell'istituzione, che ne tradussero il portato 'politico' in immagine architettonica, passando attraverso la riconduzione al controllo ecclesiastico. e, non da ultimo, coinvolgendo il sito nel quale l'Accademia sarebbe andata ad insediarsi: i fori Romano ed Imperiali, ridisegnati dal nuovo Quartiere dei Pantani e ora connessi alla città."" -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 142
Paola Guerrini, Testimonianze ottoniane sull'Isola Tiberina. La chiesa di San Bartolomeo all'Isola Francesca Lembo Fazio, Spoliazioni e interventi di reimpiego a Roma. Testimonianze materiali e indizi della documentazione notarile e degli enti ecclesiastici del XIII e XIV secolo Andrea Calcagni, Da Cori a Roma. I Guastaferri fra XVI e XVII secolo Laura Gigli, Lettura e interpretazione della legge picta a Palazzo Baldassini Luca Irwin Fragale, La massoneria da Roma al Parlamento fascista Commemorazioni. Armando Petrucci Attilio Bartoli Langeli, Memorie di Armando Antonio Ciaralli, Armando Petrucci e Roma Marco Palma, Armando Petrucci (1932-2018) Fabio Troncarelli, Il Boezio di Coluccio Salutati Periodici pervenuti alla Società, a cura di Francesca Pardini Pubblicazioni pervenute alla Società, a cura di Francesca Pardini Atti della Società. Consiglio Direttivo (7 gennaio, 14 marzo, 11 luglio, 25 settembre 2019); Assemblea dei Soci (10 gennaio, 14 marzo 2019) Cariche Sociali Summaries. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 143
Andrea Fara, Élites ungheresi e transilvane a Roma e nelle terre della Chiesa tra Medioevo e Rinascimento: uno sguardo d'insieme Antonio Berardozzi, I conti di Anguillara: personaggi, possessi, politica e poteri Daniele Lombardi, Le carceri romane nel Quattrocento: la Cancellaria Capitolii Anna Esposito, La ""Compagnia del Carmine"""" in S. Crisogono in Trastevere: un sodalizio per i corsi di Roma (con l'edizione degli statuti del 1543 e degli elenchi degli iscritti e benefattori) Isabella Salvagni, Bottega e corporazione: l'eredità di Raffaello nell'Università dei Pittori di Roma Andrea Donati, La cappella Paolina in Vaticano. Il progetto di Michelangelo e il mancato completamento di Marcello Venusti Elisabetta Mori, L'Anonimo di Campidoglio e altri fabbricanti e spacciatori di storie Roberto Fiorentini e James W. Nelson Novoa, Gabriel da Fonseca. Un medico portoghese nella Roma del Seicento Laura Gigli, Due altorilievi in marmo ripresi da Antonio Rossellino a palazzo Vidoni Tullia Iori, Il primo ponte in cemento armato a Roma. Il ponte del Risorgimento nel cinquantenario dell'Unità d'Italia."" -
Roma al tempo di Dante. Una storia municipale 1265-1321
Dante detestava i romani suoi contemporanei, che considerava «per bruttura di abitudini e costumi ... i più fetidi di tutti» gli italiani. Giudizio o pregiudizio? È difficile rispondere, ma forse dobbiamo ritenere che la pessima stima derivasse meno da un'esperienza diretta e più da un preconcetto, fondato su un sentire comune del tempo. Anche la stessa città sembra attrarre il Sommo solo per la sua storia antica, per la sua santità cristiana o per essere la sede del papato, che l'aveva trasformata in «cloaca del sangue e de la puzza». Il silenzio di Dante sulla città riflette in parte una clamorosa lacuna negli studi storiografici, poiché per la Roma dell'età di Dante mancava un'aggiornata ricostruzione degli svolgimenti politico-istituzionali che fosse dettagliata e solidamente ancorata alle fonti. Questa insufficienza di fondo si è ingigantita negli ultimi decenni dal mutare dei paradigmi interpretativi della storia delle città italiane e, precipuamente per Roma, dalle tante nuove ricerche e interpretazioni condotte nell'ultimo sessantennio su molti aspetti della società, economia, struttura urbana, cultura, arte e architettura di Roma nel pieno e nel tardo medioevo. -
Tra carte e notai. Saggi di diplomatica dal 1951 al 1991
Questo volume è una raccolta degli scritti di Diplomatica pubblicati da Alessandro Pratesi dal 1951 al 1991, riunita in onore del suo settantesimo compleanno. Le cinque sezioni comprendono: In Questioni e metodo s'intravedono i maestri ideali e reali di Pratesi: Luigi Schiaparelli, di cui non a caso lo studioso ha raccolto le Note di diplomatica (Torino 1972), e Franco Bartoloni. Segue poi Il documento nell'Italia meridionale: l'epoca studiata spazia dall'età longobarda a quella normanno-sveva, il territorio comprende aree di tradizione longobarda o mista, longobarda e bizantina, altre di esclusivi trascorsi bizantini. In Per la storia del notariato a Roma e nell'Italia centrale, si trovano alcuni studi che hanno segnato il passaggio di Pratesi da allievo a maestro della «scuola romana» di Paleografia e Diplomatica. In Diplomatica pontificia confluiscono quei contributi che riallacciano direttamente Pratesi al tanto intenso quanto breve magistero di Franco Bartoloni. Infine, si sono volute evidenziare le Prospettive storiografiche di Alessandro Pratesi, sia nelle vesti quotidiane di docente e ricercatore dell'Università, sia di presidente della Società romana di storia patria. -
Ricerche e documenti sull'Archivio Savelli
Questo volume, a opera di Renato Lefevre, apre direttamente con un saggio dello stesso autore, a modo di introduzione e approfondimento critico dei documenti successivamente riportati, riguardanti la famiglia Savelli (una delle più antiche famiglie italiane di cui la storiografia tramanda vicende e documenti) e le sue carte. In appendice viene riportato l'intero Schedario Savelli estratto dall'Indice della Casa Sforza Cesarini del 1876, nonché l'Inventarium scripturarum Archivij Sabelli (1742-1744). Presenti anche i riferimenti cronologici delle schede dell'Inventario notarile del 1744 e l'indice analitico alfabetico. -
La Margarita iurium cleri Viterbiensis
In questo volume, curato da Corrado Buzzi, viene riportato uno dei documenti più importanti per la storia del Comune di Viterbo e non solo. Si tratta della Margarita Iurium Cleri Viterbiensis, un cartulario che contiene atti, in originale, in copia autentica o in copia semplice, che si collocano tra il 1264 ed il 1589. Un'edizione importante e ben curata, approfondita criticamente con lunghi scritti introduttivi, annotazioni e commenti. Presente un indice cronologico dei documenti, dei notai che hanno rogato gli atti o eseguito le copie, dei nomi propri e delle cose notevoli. Interessanti le tavole fuori testo, dove vengono descritti e disegnati per intero anche tutti i signa notariorum rinvenuti dal Buzzi nel corso dello studio sugli originali. -
Scritti di Giuseppe Antonio Sala. Pubblicati sugli autografi da Giuseppe Cugnoni. Vol. 1
Il primo volume apre con lo scritto di Giuseppe Cugnoni dal titolo Memorie della Vita e degli scritti del Cardinale Giuseppe Antonio Sala; il Sala fu un cardinale romano vissuto tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Prosegue il volume con il Diario Romano degli anni 1798-99 di G. A., coprendo l'arco di tempo che va dal 1° gennaio al 30 giugno 1798. All'antiporta del primo volume è presente il ritratto del cardinal Sala inciso da Giovan Battista Molinari. Il secondo volume prosegue il diario dal 1° luglio al 31 dicembre del 1798. La terza parte del diario copre infine l'intero anno 1799 concludendosi nel mese di dicembre ed è racchiusa per intero nel volume tre della Miscellanea. Il quarto e ultimo volume è composto da una raccolta di scritti vari del Sala. Presente nel volume anche il Piano di riforma umiliato a Pio VII, che costituisce lo scritto più corposo dell'intera raccolta, e in chiusura una Vita scritta dal Sala sull'opera di suo fratello, l'abate Domenico Sala, di cui diverrà erede fiduciario. Tutti gli scritti presenti nella Miscellanea sono pubblicati sugli autografi da Giuseppe Cugnoni. -
Storie de Troja et de Roma altrimenti dette «Liber Ystoriarum Romanorum»
I volgarizzamenti di materia romana si inseriscono nella ripresa politica del XIII secolo e nella rinascita del mito di Roma. Viene qui proposto il lavoro di Ernesto Monaci, il quale preparò un'edizione diplomatica, portata poi a termine da Mario Pelaez, dei testimoni romaneschi, delle varianti toscane e della compilazione latina. Il Monaci, nella pubblicazione del 1915 del testo romanesco Le Miracole de Roma, annunciava che la stampa delle Storie de Troja et de Roma stava per ultimarsi, ma purtroppo alla sua morte, avvenuta nel maggio del 1918, era stato impresso solamente il testo. La Società romana di storia patria provvide a completare il volume, affidandone la cura al Pelaez. L'opera si suddivide in più parti con tre scritti principali: Prime Ricerche; Lezione dei Codici; Altre note alle Multe Ystorie. Presente anche un dettagliato e ragionato glossario e alcune tavole con facsimili di alcuni importanti codici: cod. di Amburgo e del Regesto di Martino IV; cod. Laurenziano-Strozziano LXXXV; cod. Laurenziano-Gaddiano 148, c. 35 A.; cod. Riccardiano 2034, c. 22 A.; cod. di Amburgo, cc. 28 B-29 A. -
La congiura dei cardinali contro Leone X
Il testo scritto dallo storico ed erudito Alessandro Ferrajoli è un'analisi degli avvenimenti politici e storici che hanno portato al processo contro i cardinali a danno di papa Leone X. L'autore parte dall'espulsione di Borghese Petrucci dalla città Siena e di Francesco Maria della Rovere dal ducato di Urbino ad opera di Leone X nel 1516. Segue la scoperta delle trame e della congiura ordita dal cardinale Alfonso Petrucci, e la conseguente fuga di quest'ultimo da Roma e la sua rottura col papa, cui seguiranno l'arresto e il processo di alcuni famigliari del Petrucci. Dopo una finta riconciliazione papale col Petrucci e il ritorno di questo a Roma, seguirà invece il suo arresto insieme a quello dei cardinali Sauli e Riario, tutti e tre sottoposti a processo. Di tutti verrà giustiziato il solo Petrucci, mentre l'ammenda degli altri congiurati sarà soprattutto pecuniaria. Lo studio prosegue e approfondisce anche le sorti di tutti gli altri congiurati e delle vicende processuali collegate, con alcune conclusioni finali dell'autore. Presenti nel testo importanti notizie biografiche dei personaggi più notevoli e un'appendice documentale tra cui è presente anche una lettera del Bembo. -
La biblioteca Vallicelliana in Roma
Lo studio riportato nel volume è parte di una più ampia e particolare trattazione sulla storia della biblioteca Vallicelliana dalle origini al 1870, presentata come tesi di laurea da Elena Pinto. Quanto presente nella Miscellanea è il risultato di un lavoro di revisione, spogliato di parte delle notizie storico-letterarie, non direttamente attinenti alla Biblioteca, e di tutto il materiale di illustrazione di codici. Quanto presente come documentazione mira a seguire cronologicamente l'accrescersi del fondo librario e, in parte, di quello manoscritto, soffermandosi sopra le personalità di alcuni donatori più illustri, sulle donazioni e sull'ordinamento del materiale bibliografico, il tutto basato su fonti documentate. Le ricerche presentate nel testo non si sono limitate alla biblioteca Vallicelliana, ma sono state estese anche all'archivio di Stato di Roma (dove parte dei documenti è stata trasportata dopo il 1870) e all'archivio dei padri Filippini. Corredano l'opera alcune appendici, un indice e in calce al libro diverse tavole illustrate. -
La restaurazione pontificia delle provincie di «Prima recupera» (maggio 1814-marzo 1815)
Questo saggio tratta della Restaurazione papale nelle province di ""prima ricupera"""" che seguì alla caduta di Napoleone e riportò i pontefici sul trono dello Stato della Chiesa. Il 13 maggio 1814 mons. Agostino Rivarola, nominato da Pio VII delegato apostolico in Roma con il compito di riassumere l'esercizio della sovranità pontificia, pubblicava un editto con disposizioni che, in realtà, ebbero efficacia molto breve e solo nelle province dette appunto di prima recupera, cioè il Lazio e l'Umbria. Lo studio tratta dei dipartimenti di Roma e del Trasimeno. Il dipartimento di Roma, chiamato anche dipartimento del Tevere, comprendeva 6 circondari: Roma, Viterbo, Velletri, Tivoli, Frosinone e Rieti; quello del Trasimeno 4: Spoleto, Perugia, Foligno e Todi. In appendice sono presenti 53 documenti.""