Sfoglia il Catalogo feltrinelli042
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5361-5380 di 10000 Articoli:
-
Una cosa fra noi
Cosa è peggio della morte? Uccidere e sentirsi in colpa. Se pensi di farcela, e dopo ti accorgi di aver sopravvalutato la capacità di dimenticare, allora sei vicino alla fine. Erano amici, erano giovani e senza scrupoli. Davanti a loro avevano una strada in discesa, un posto garantito nel mondo della finanza. Tutto sembrava dovuto, i soldi facili un dettaglio, poi sono stati fottuti. È successo velocemente, troppo velocemente, e hanno perso l'unica cosa che conta davvero: la credibilità. La punizione progettata dopo mesi di appostamenti doveva apparire come un gesto simbolico, invece si è trasformata in una tragedia: un omicidio, per essere precisi. C'è una sola via di fuga: affidare la propria confessione a un perfetto estraneo, scelto a caso dal destino e tenuto in ostaggio per qualche ora. Ma ciò non sarà sufficiente: la voce della vendetta con il passare del tempo assume autorevolezza, diventa insistente, pragmatica. Diventa improrogabile. -
Una notte speciale. Tredici favole e non solo per raccontare il Natale di Gesù. Ediz. illustrata
"La Notte nella quale nacque Gesù, essendo la più speciale della Storia, è quella che nell'immaginario dei piccoli si carica maggiormente di simboli e di magia. Di essa, che continua a far sognare non solo i bambini, abbiamo voluto raccontare, in tredici favole e alcune filastrocche, l'evento, provando a sintonizzarci con i lettori."""" (Fra' Domenico Spatola)" -
Guida di Palermo e suoi dintorni 1891
In occasione dell'Esposizione Nazionale tenutasi a Palermo nel 1891, Luigi Natoli scriveva una guida della città. In questa ristampa abbiamo fedelmente rispettato il testo e inserito le stesse immagini che corredavano il libretto originale, riportando anche nelle pagine finali, gli inserti pubblicitari in appendice allo stesso, che danno al lettore di oggi l'idea di un secolo glorioso tramontato con tante aspettative di progresso sull'imminente 1900. Si potrà godere, di nomi, cose e prodotti oramai sconosciuti; di terminologie non più in uso, e soprattutto delle trasformazioni che ha avuto Palermo, perché ogni cosa è fissata nel limite temporale del 1891. Si pensi al teatro Massimo in fase di costruzione, all'assenza dei fabbricati dell'era fascista, come il Tribunale o il Palazzo delle Poste, e alla ricchezza di splendide chiese e monumenti della zona del porto, molti dei quali abbattuti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale; ma sempre in ogni pagina si potrà apprezzare la grande sapienza narrativa di Natoli con le sue innumerevoli spiegazioni. Una guida di gran lusso che ci siamo permessi di raffigurare in copertina insieme con alcuni monumenti della sua amata Palermo. -
I Beati Paoli o la famiglia del giustiziato. Dramma in cinque atti
I beati Paoli trovano nell'omonimo capolavoro di Luigi Natoli, la sublimazione letteraria in un romanzo di carattere storico popolare che tuttora rappresenta l'eccellenza nel suo genere. Prima del grande narratore palermitano, della setta segreta dei Beati Paoli scrissero storici, letterati e anche poeti. Fra i testi di riferimento per gli studiosi del ""fenomeno"""" vi è I beati paoli o la famiglia del giustiziato dramma in cinque atti dell'avvocato Benedetto Naselli rappresentato per la prima volta la sera del 21 dicembre 1863 a Palermo, nel Real Teatro di Santa Cecilia. L'opera, sempre citata e del tutto introvabile, rivive oggi in questa fedele edizione per la collana """"Gli introvabili"""". Maria, la giovane moglie del pittore Andrea Valenti, è povera, cieca ed ha due piccoli figli da mantenere. Le hanno ucciso il marito unica fonte di sostentamento della famiglia, e non solo, glielo hanno pure infamato incolpandolo di un delitto che non ha commesso. Ora vuole essere riabilitata e chiede giustizia per sé, i suoi figli e il giovane marito morto. Chiede a tutti ma La giustizia è cieca ed ha i piedi di piombo..."" -
Un mondo nuovo
A volte i morti viventi ritornano a divorare un immaginario composto da simboli non ancora fatti a fettine, fagocitano storie inedite volte ad una rappresentazione geniale di problematiche attuali, le quali vengono deformate dalla lente di una satira sociale votata ad una presa di coscienza demistificante e liberatoria. L'illustratore genovese Niccolò Pizzorno, cavalca le sfaccettature ambigue del reale ed elabora un gioco di specchi originale, citazionistico e divertito, proteso verso la grottesca denuncia di quella spiacevole caratteristica propria della stragrande maggioranza dei genovesi: il lamento. Lamento inteso come decadimento del dialogo, origine e termine di ogni spicchio di argomentazione, rinuncia ad una presa di coscienza progressiva, punto di vista monolitico e nucleare, atteggiamento di chiusura verso la novità, cecità ottusa che ferisce l'accoglienza, sonno della ragione che genera mostri. Niccolò Pizzorno ha la pretesa di aprire un'estesa breccia in quella spessa patina di monotonia che addormentata Genova, città timida, suscettibile e avara utilizzando il fumetto. -
I morti tornano...
Siamo a Palermo. L'anno è il 1837. Il periodo è turbolento. I tentativi di cospirazione anti-borbonica sono complicati dall'insorgenza di una grande epidemia di colera che miete vittime in maniera spaventosa. L'ambientazione storica, il contesto politico e sociale, la tragedia dell'epidemia sono abilmente descritti da Natoli all'interno di questo romanzo appartenente alla letteratura del contagio insieme alle celeberrime opere de ""I promessi sposi"""" di Manzoni e """"La peste"""" di Camus. Ne """"I morti tornano"""", Natoli lascia parlare da sole le miserie dell'uomo legate al dolore, alla fedeltà, all'onore, all'ira e tutte le altre pulsioni umane che, imbrigliate nelle maglie di una rete di un ineluttabile destino imposto dalle convenzioni, degenerano nella distruzione e nella pochezza dell'animo umano, non più libero, e non più nobile. Una storia che proprio nel momento in cui sembra intorcinarsi dentro i canoni del più classico e banale feuilleton, effettua una nuova e inattesa virata rivelando la sua vera natura: quella - appunto - di una storia nera; anzi, nerissima. Prefazione di Massimo Maugeri."" -
Chi l'uccise?
Un uomo devastato da un caso di coscienza, che seppur combattuto dalla tentazione di ricorrere alla giustizia privata, mascherata da apparente legalità, resta pur sempre e solo un uomo non disposto a farsi schiacciare dal potere di una giustizia borbonica privatistica e disumana divenendo così portatore di sentimenti nobili e di grande rettitudine morale. Il giudice Cantelli vive e opera a Palermo sotto il giogo dell'oppressore bornonico, all'interno dei moti ""liberaleschi"""" e popolari del 1847/48 che da lì a poco porteranno il 27 maggio del 1860 Garibaldi a liberare la città in ginocchio da secoli di tirannia. All'interno del romanzo è presente anche il contesto storico, teatro della narrazione fedelmente trascritto da """"Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo"""" di Luigi Natoli (Ciuni Editore - 1935)."" -
Nella terra del sole che sboccia
La terra del sole che sboccia è un romanzo che si colloca in quel lasso temporale della vita che vorresti non passasse mai. È la storia di una gioventù afferrata, ma mai trattenuta, che si spegne e si accende nello scorrere dei giorni. È la storia di scrittori e amanti, di sogni e illusioni, di verità e fantasie che s'intrecciano a formare una vicenda così distante e allo stesso tempo così vicina alla realtà da rimanerne quasi incantati. È la storia dell'eterna lotta tra felicità e tristezza che non ha né vincitori né vinti. È la storia di Grigio e Oliver, due cani randagi che provano a invertire il mondo con la loro umanità; è la storia di Friedrich Nietzsche intrappolato nei giorni nostri, ben lontano dai suoi concetti ""superiori"""" e irraggiungibili. È la storia senza età che ha come unica richiesta l'aver amato almeno per un giorno. Ma soprattutto è la storia di Albatro e Julie che si inseguono nei labirinti delle loro incomprensioni, nella sfrenata corsa alla ricerca di se stessi, fino a sfociare inesorabilmente in quella che è poi la vita."" -
Braccio di Ferro. Avventure di un carbonaro
Fra tutti i personaggi creati dalla fervida penna di Luigi Natoli è impossibile non amare Tullio Spada, il protagonista di ""Braccio di Ferro. Avventure di un carbonaro"""". In questo romanzo lo scrittore palermitano crea una delle figure più complete e riuscite della letteratura italiana, narrando con elementare semplicità la crescita umana e psicologica di un personaggio che da vanitoso spaccone, durante il corso delle pagine, si trasforma in un fervente patriota raggiungendo vette di profondità e amore universale. Quell'amore verso i veri valori, oggi anche bistrattati o usati per convenienza, come la Patria, la Famiglia, gli Amici. Un eroe che muovendosi all'interno del contesto di oppressione borbonica nella Palermo nel 1820, si troverà a combattere una battaglia in Italia e nel mondo per affermare la libertà e l'onore di una nazione. Il volume è impreziosito dalle illustrazioni di Niccolò Pizzorno che obbedendo al vezzo dell'epoca li voleva corredati da disegni, inoltre e si è anche provveduto a ricostruire il periodo storico trascrivendolo fedelmente da Storia di Sicilia - editore Ciuni (1935) e da Rivendicazioni, edizione I buoni cugini (2016) entrambi di Luigi Natoli."" -
Guarda come si uccide
Chi di voi non ha mai fatto una prova di coraggio con gli amici d'infanzia? Sicuramente pochi. In ""Guarda come si uccide"""" Calogero e Ninni hanno il coraggio di farla, ma all'interno di quella vecchia clinica abbandonata, il solo coraggio non basta! E Giuseppe Ingrassia detto Pinuzzo, perché vuole diventare un uomo di cosa nostra a qualunque costo? Il cuore impazzito di Calogero ha ripreso a fare gli straordinari. Si sporca di sangue, ma non importa. Capisce subito che è proprio ridotto male. Molto male. Sembra che non abbia nulla di sano e poi tutto quel sangue lo confonde. Non sa cosa fare. Si sente inutile. Allora fa l'unica cosa che un bambino di 12 anni sa fare. Piange, gemendo forte. Incantato nel ripetere l'unica parola possibile in questi casi: """"Dio"""" e poi l'altra che ha un senso nella vita: """"Mamma""""."" -
Quello che non ho mai detto
"Nelle mie poesie raccolgo pezzi di vita e li metto assieme. Il puzzle però non è mai completo. Dentro di noi il mare è spesso in tempesta. Presi dalla fatica della vita ci perdiamo in angoli spigolosi al centro della nostra anima."""" (Rosanna Badalamenti)" -
Delitti al Thriller Café. Vol. 1
È l'antologia dei racconti premiati e segnalati del 1° premio letterario organizzato da Giuseppe Pastore, anima di Thrillercafé, sito internet specialiazzato in letterartura di genere noir, thriller, giallo. L'antologia comprende anche un racconto di Piergiorgio Pulixi, e una prefazione di Romano De Marco. Gli scrittori presenti sono: G. Bellizia, M. Bertoli, P. Caminiti, G. Di Matola, F. de Sivo, E. Gavazzeni, R. Landini, R. La Villa, E. Scognamiglio, P. Tagliaferri, F. Tanzanella, D. Torquati, L. Trocanetti. -
Noir all'improvviso
Cristina, Ester, Michele, Irene. Solo alcuni nomi di gente comune descritta in scene di vita ordinaria che all'improvviso si trova catapultata in un terribile incubo. Quindici racconti neri, quindici storie che nascondono il male che si annida dove meno te lo aspetti. Atmosfere di pericolo, di disagio e di paura fanno da sfondo alle vicende nelle quali anche il lettore potrà immedesimarsi, in un crescendo di suspense e di orrore. -
Per interposta persona
Si può uccidere per interposta persona? Amare? Investigare? Grandi dilemmi esistenziali investiranno il Maresciallo Nunzio Piscopo nel corso della serrata indagine sull'omicidio del gioielliere Greco. Un'accusa infamante in capo al Maggiore Spada, un giuramento da rispettare, una famiglia da tutelare e un'altra da tenere insieme, la dolorosa sensazione di non sentirsi all'altezza, l'onore dell'Arma come unica stella polare. Si può uccidere per interposta persona? Amare? Investigare? -
Dopo il 4 aprile. Racconto contemporaneo
"Dopo il 4 aprile"""" di Gaspare Morfino vide la luce a Palermo nel 1861, l'anno della proclamazione dell'Unità d'Italia, a pochi mesi di distanza dalla vittoriosa conclusione della spedizione dei Mille in Sicilia: di qui la scelta di presentarlo ai fruitori come racconto contemporaneo, narrazione quasi in presa diretta degli eventi memorabili che avevano portato alla liberazione della città di Palermo e dell'Isola. All'indomani di quei fatti che avevano infiammato il popolo siciliano e l'avevano visto attivamente partecipare alla cacciata del Borbone, la rievocazione per via narrativa dei momenti gloriosi era così funzionale a tenere vivo e anzi ad alimentare l'ardore patriottico per il completamento dell'Unità. Secondo una prassi al tempo diffusa, nel racconto di Morfino la storia s'intreccia a elementi che appartengono all'universo del popolare. L'autore evita opportunamente di cedere al patetismo di molta letteratura sentimentale ottocentesca. Fa sfoggio di una lingua viva, ironica, ricca di coloriture lessicali e gergali, che si sostiene su un periodare breve, veloce, minimalista nella punteggiatura per rinsaldare il patto narrativo con i lettori testimoni dell'impresa garibaldina." -
Breve storia di Rosita e Kaplan
Kaplan fa la controfigura nei film porno, Rosita la pusher nelle case di riposo, si innamorano al primo sguardo e decidono di pianificare la loro vita insieme, continuando a svolgere le loro attività grottesche in maniera pacatamente seria circondati da personaggi inquietanti e pittoreschi. Una storia divertente e travagliata che racconta brevi attimi di sofferenza alternati a rari momenti di felicità, un percorso dignitoso che scorre tra follia e disoccupazione, tra avventati sogni di gloria e vivaci momenti di quotidianità borderline. -
La dama tragica
Nel 1580 a Palermo non c'era donna più bella di Eufrosina Siragusa e non c'era maggior potere di quello del Magnifico e Illustrissimo Vicerè Marcoantonio Colonna, il valoroso capitano della flotta del Papa nella battaglia di Lepanto. C'erano anche dei nobili valorosi, dei ricchi aristocratici e tutti volevano donna Eufrosina, disposti anche a uccidere pur di averla, ma la bella donna era sposata al giovane Don Galcerano Corbera, barone del feudo del Misilindino, una delle nobiltà più antiche e ricche di Sicilia. Luigi Natoli trae lo spunto da personaggi veri e fatti realmente accaduti per scrivere il più storico dei suoi romanzi ricostruendo un'epoca di grandi fasti e abiette miserie umane, dove generose e sincere virtù s'intrecciano in un dramma ignobile, passionale e sublime. Dove la bellezza di una donna è in grado di accecare la ragione. Una beltà che ha bisogno di vittime e che è vittima di se stessa. -
I misteri di Palermo
L'opera pubblicata nel 1852 è la realistica rappresentazione di una Palermo degli inizi ottocento ed è piuttosto sensibile al ritardo culturale e al degrado materiale del popolo, avversato dai capricci dei potenti e dalle loro corruzioni, da una privatistica e influenzabile amministrazione della giustizia, da una miseria che è solo sofferenza e disperazione senza riscatto. Naselli ci descrive una società governata dal male utilitaristico come volto necessario del potere, dove il carcere con le sue torture è la normale conduzione dell'infelice vita di genti affamate di pane e giustizia. Il realismo di questo romanzo è dato anche dalla sua perfetta ambientazione nella Palermo ottocentesca, dove tutti i suoi personaggi si muovono con estrema naturalezza e si distingue soprattutto per il primario tentativo d'indagine sociale con la descrizione di una vita giornaliera, che seppur usando il registro narrativo di un tardo romanticismo per le sue tematiche in costante conflittualità fra il bene e il male, la virtù e il vizio, lo colloca prepotentemente fra i grandi romanzi popolari dell'ottocento. Un autorevole dramma dell'ingiustizia, della quale è vittima anche lo stesso Naselli. -
Il numero 570 scene drammatiche in due atti. Milizia eroica (elogio)
Il numero 570 è un dramma teatrale in due atti inedito, mai dato alle stampe sia in forma di libro o libretto, sia in appendice al Giornale di Sicilia, come soleva fare il grande scrittore palermitano. La scena si svolge sul fronte, durante la prima guerra mondiale e contrappone la barbarie degli austriaci alla fierezza dei soldati italiani che lottano per la propria patria. È l'Italia che anela la libertà delle sue province dall'impero austriaco; è la voglia di riscatto del proprio onore che anima un popolo disposto a combattere contro l'oppressore perché orgoglioso di essere italiano, ma è anche la tragedia di un uomo, popolano, che saprà riconquistare il suo onore perduto sacrificandolo sull'altare della patria e della famiglia. Un dramma teatrale intenso che ci farà sentire più uniti e più italiani di sempre. Completa il libro, la rarissima orazione ""Milizia eroica"""" in memoria dei prodi del 14° fanteria caduti nel primo anno di guerra."" -
Cappa di piombo e altre opere inedite per il teatro
Luigi Natoli fu scrittore e storiografo fecondo e poliedrico. La sua sterminata produzione letteraria spazia dalla pura narrativa composta di romanzi e racconti, alla poesia, critica letteraria, saggistica, storia e storiografia, con numerosi testi scolastici oltre a moltissimi articoli del più vario contenuto pubblicati su quotidiani e periodici. Ovviamente in questo geniale oceano di scritture non potevano mancare anche le opere teatrali, ma rispetto ad altri suoi lavori, salvo alcune eccezioni, non furono mai dati alle stampe o videro la luce delle scene. Questo volume contiene le opere teatrali in lingua italiana composte dal grande drammaturgo palermitano e precisamente: ""Il conte di Geraci"""" - scene medievali in due atti """"Cappa di piombo"""" - commedia in tre atti """"L'ironia della gloria"""" - commedia in tre atti """"Quannu curri la sditta"""" - sceni di vita paisana, commedia in quattro atti """"Il numero 570"""" - scene drammatiche in due atti Ad eccezione de Il conte di Geraci, l'unica a essere stata pubblicata, le altre quattro non hanno avuto la stessa fortuna essendo rimaste nella loro forma originale di manoscritti oggi fedelmente ricopiati e proposti per la prima volta in assoluto.""