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Ricordi di Clodomiro, mio figlio
"Serro nel profondo del cuore l'angoscia, respingo indietro le lagrime che fanno impeto agli occhi, per scrivere della mia creatura"""". Con queste parole cariche di composto sentimento paterno, iniziano i ricordi che Luigi Natoli dedica alla memoria del figlio Clodomiro, morto nella primavera del 1917 in un campo addestramento reclute vicino a Monfalcone. Lui che volentieri avrebbe versato il sangue per la libertà della patria, moriva, invece, vittima di un incidente in un poligono di tiro per la sua innata bontà e squisita gentilezza d'animo. La perdita di un figlio è un'esperienza devastante e innaturale. In tali condizioni d'animo è difficile se non impossibile scrivere della tragedia con tutte le derivanti implicazioni psicologiche, ma Natoli riesce con misurato e ineguagliabile trasporto, a trasmettere delle pagine di pura liricità narrativa che consegnano per sempre il suo dolore alla memoria del figlio, senza retorica, senza autocommiserazione." -
Vangelo di Marco in versi
"Vangelo di Marco in versi"""" del poeta cappuccino Fra' Domenico Spatola, dove la sua vena poetica si cimenta nella grande impresa di mettere """"in rima baciata"""" tutto il Vangelo di san Marco dal primo all'ultimo verso, lasciando inalterato il divino messaggio e arricchendolo di poesia pratica e dotta, vergata d'amore." -
L' origini di lu munnu. Testo italiano a fronte
Quale fu l'origine del mondo? Per rispondere alla domanda il poeta Giovanni Meli fa parlare direttamente Giove e usa come scenario il banchetto degli Dei, dove Giove chiede ai suoi figli e alla moglie Giunone: come poter creare il mondo. I figli e la stessa moglie intervengono sostenendo con un gergo semplice diverse teorie filosofiche antiche e moderne; Giove boccia e demolisce tutte le ipotesi e alla fine sceglie sé e il suo corpo come origine del mondo. Contiene anche il primo e il secondo gruppo delle ottave postume da Meli. -
Madre Mare e Luna
"Sulla 'mamma' mai si dice abbastanza. Ogni discorso su di lei tende a riappropriarsi dei balbettii d'infanzia rimasti in memoria, intingendo la penna nell'inchiostro del cuore. Primordiale è dei battiti del cuore la percezione del suono più caro in suo grembo, onde profondono le radici di vita in lei maturata a tenerezza. Ho ripensato le sensazioni senza tempo degli innocenti vagiti. Esperienza che tutti accomuna, snidandoli da cuore più che da memoria, tesoro serbato e all'occorrenza propizio a voglia di madre. Ho adottato del bambino la cantilena in versi e assonanze echeggianti il dondolìo dei primordi tra sue braccia. Ora essa è cullata in moine e nenie d'affetti nel crescendo di riscoperta dell'amica di sempre, e del nutrimento prodigioso di suo latte fino alle lotte improvide, che esistenza prepara. Speculari le analogie con la Luna e col Mare, per legami accomunanti acque amniotiche, promogenie in vita di mare le cui onde con le maree la luna governa."""" (Fra' Domenico Spatola)" -
Storia di Sicilia. Ediz. per la scuola
Luigi Natoli aveva un grande amore per la Sicilia e la storia in generale e, infatti, quasi tutta la sua produzione letteraria era imperniata su questi due argomenti che gli valsero la fama di romanziere storico. Ogni suo romanzo ruotava su un preciso periodo storico abbracciando così tutta la storia della Sicilia, a iniziare da Gli schiavi, ambientato durante la seconda guerra servile nel 120 a.C. per finire a Chi l’uccise? in pieno risorgimento siciliano alla vigilia della rivoluzione del 12 gennaio 1848. Nel mezzo romanzi famosi che approfondivano il Medioevo, senza tralasciare la Sicilia normanna o la dominazione spagnola asburgica oltre ai suoi racconti, leggende e saggi tutti di carattere storico e aventi al centro sempre la Sicilia. Finalmente Luigi Natoli riusciva a unire queste due grandi passioni in un volume didattico e nel 1935 pubblicava La Storia di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus. In quest’opera Natoli padroneggia la materia con grande perizia storiografica e con la competente erudizione del grande letterato senza mai annoiare il lettore, analizzando i fatti con imparziale lucidità e con un linguaggio moderno, facendone un testo di riferimento ancora attuale. -
Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi
Luigi Natoli e Giuseppe Pitrè, amici e sicilianisti appassionati, avevano fra i tanti interessi in comune anche quello per l'opera dei pupi, l'Opra, e studiarono con grande accanimento in tutti i suoi aspetti, mischiandosi col ""volgo"""" più basso con il massimo della loro modestia che è il tipico patrimonio dei grandi uomini. Il volume contiene di Giuseppe Pitrè """"Le tradizioni cavalleresche popolari in Sicilia""""; di Luigi Natoli Il teatro del popolino, L'opra, Le tradizioni cavalleresche in Sicilia. Copione dell'opra Fioravante e Rizzeri """"L'arti di li pupi è difficili assai, e 'un è cosa di tutti."" -
La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze
In questo libro sono state raccolte e trascritte fedelmente le parole della senatrice Liliana Segre nelle sue testimonianze, con particolare riferimento ai giovani, dove ripercorre con emozionata lucidità l’inizio della sua esperienza, a far data dal quel 5 settembre 1938 che la discriminò a scuola con i suoi compagni di studio e di giochi, incapace, lei bambina, di comprendere cos'era quel decreto mostruoso che da lì a poco diede inizio alla sua tragedia e alla più grande follia del secolo scorso. Una preziosa eredità da non perdere. Un grande insegnamento ai giovani sul valore della vita, sulla “scelta della vita” e sulla fiducia in se stessi. In appendice al volume una selezione delle principali leggi razziali del 1938, in particolare quelle relative a difesa della razza italiana nelle scuole italiane. -
La vecchia dell'aceto
Un intreccio diabolico a danno di due neonati. La nobiltà delle famiglie palermitane dei Santapau, del Carretto, Ventimiglia, d'Altofonte contrapposte al degrado materiale e morale dei popolani del ""Cortigliazzo."""" L'inquisizione spagnola e il Vicerè Caracciolo. I primi """"cristiani"""" precursori dei mafiosi con la loro distorta concezione dell'onore e poi lei, Giovanna Bonanno, l'avvelenatrice, la vecchia dell'aceto che domina su tutto il romanzo corale, magistralmente intrecciato dal grande Luigi Natoli in una Palermo del 1789 affogata nelle contraddizioni, nei pregiudizi e nell'eterna lotta fra il bene e il male. Questa edizione de La vecchia dell'aceto è la fedele riproduzione di quella apparsa a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1927 e come editori, e studiosi del grande scrittore palermitano, siamo fermamente convinti che quest'opera, così diversa da tutte le altre pubblicazioni, sia quella autentica anche perché essendo andato distrutto l'originale manoscritto, questa è la trascrizione dell'unica versione pubblicata quando lo scrittore era in vita, tutte le altre edizioni sono, infatti, postume e presentano notevoli differenze rispetto a quella oggi riproposta."" -
Cronologia dei giustiziati di Palermo (1541-1819)
La Real compagnia del Santissimo Crocifisso, conosciuta con il semplice nome di Compagnia dei Bianchi, proprio perché tutti i suoi componenti (ecclesiastici e gentiluomini) vestivano interamente di bianco durante le loro mansioni, aveva la sua sede nel quartiere Kalsa della vecchia Palermo. Detta Compagnia si assunse la pietosa missione di assistere quegl'infelici, che, allora in gran numero, venivano condannati, dalla giustizia degli uomini e in nome di Dio, a lasciare la vita sul patibolo. Grazie alla preziosa consultazione dei suoi archivi, in particolare quelli curati dai gentiluomini della confraternita addetti al conforto morale e religioso dei condannati a morte, nasce quest'opera di Antonino Cutrera che è anche integrata con note del Mongitore, Villabianca, Auria, Pirri, Paruta, Di Marzo, Zamparrone, La Mantia ed altri ancora e costituisce un completo e fedele studio dei secoli bui della giustizia terrena. Da questo l'autore esclude solo le esecuzioni capitali, che si fecero per sentenza del Tribunale dell'inquisizione, rimandando ad altri lavori precedentemente pubblicati. -
Delitti al Thriller Café. Vol. 2
È l'antologia dei racconti premiati e segnalati del 2° premio letterario Thriller café, organizzato da Giuseppe Pastore, anima di Thrillercafé, sito internet specialliazzato in letteratura di genere noir, thriller, giallo. L'antologia comprende anche una prefazione di Diego Lama. Gli scrittori presenti sono: G. ASTOLFI - M. BERTOLI - M. BORIERO - D. CAMILLUCCI - M. CAPOZZI - R. CERVERO - G. DI MATOLA - I. FICANO - L. GARZARELLI - G. LEONE - M. MATTIA - L. R. QUAGLIA - R. RAPASTELLA - A. RUDELLAT - F. SANTI - F. SAVEGNAGO - A. SOLA - E. STRAPPETTI - A. VASTARELLI. Ogni racconto è introdotto da un disegno a colori opera degli artisti: BORSCI - CERAVOLO - de' NAVASQUES - GNOZZI - IURATO - PIZZORNO -
Il morso del cane
Ecco! Questo capitò quel giorno. Ci pensò madre natura. ""Ma... puttana la miseria!"""". Fu la mia prima espressione, fredda, tra il rassegnato e il compiaciuto, dopo la constatazione che un grosso gabbiano aveva centrato, ovviamente al volo, il parabrezza della mia auto con una defecata da urlo che mi costrinse a sterzare verso la corsia d'emergenza e a fermarmi, cieco. Un miracolo balistico, una pennellata d'arte e la natura, fendendo il cielo, spezza un tempo che si ripete sempre uguale. Un cane, una profezia che affonda le radici nella storia, un colpo di fulmine tra un uomo e una donna, un padre nuovo e un padre ambiguo, innescano un processo di cambiamento che romperà uno schema di pensiero rigido. Fughe rocambolesche, colpi di scena e riflessioni filosofiche condite con una spolverata d'ironia, fanno de """"Il Morso del Cane"""" un romanzo difficile da collocare in un preciso genere letterario, perché c'è molto noir, pulp, thriller, saggistica, sentimental e tanto altro da trovare al giorno d'oggi e in un romanzo d'esordio per giunta!"" -
Il vespro siciliano
Luigi Natoli con la sua perizia di grande storiografo e narratore, ci consegna uno dei capolavori della letteratura popolare mondiale: ""Il Vespro Siciliano"""". Iniziando dall'eroico martedì 31 marzo 1282, nulla è trascurato di quel periodo storico in Sicilia come l'orrenda strage di Agosta, le trame politiche cospirative dei baroni siciliani, l'orgoglioso episodio di Gamma Zita a Catania, la valorosa resistenza della città di Messina al dominio francese degli Angiò. Il romanzo ricco di fatti e personaggi realmente accaduti o esistiti, ci regala l'indimenticabile eroe Giordano De Albellis, intollerante alle ingiustizie, innamorato della sua terra, della libertà e della sua bella Odette. Edizione interamente restaurata a iniziare dallo stesso titolo “Il Vespro Siciliano”."" -
Un anno con Fra' Domenico. Poesie per ogni giorno dell'anno
Una raccolta di poesie per ogni giorno dell'anno composta dal celebre frate cappuccino palermitano. Un'opera monumentale di liriche tutte in rima baciata. -
Povera, ricca di pace. Raccolta di poesie e musica
Raccolta di poesie e musica composte dal Maestro Mimmo Traina insieme al figlio Giuseppe Riccardo, sulle sensazioni suscitate dalla lettura delle poesie di Fra' Domenico Spatola. -
Maria e Giorgio o il cholera a Palermo
Scritto all'indomani dell'epidemia di colera che nel 1837 flagellò la Sicilia e in particolare Palermo, in questa ambientazione drammaticamente fedele alla realtà, Linares narra di due giovani cuori, Maria e Giorgio, osteggiati nel loro amore dagli interessi di gente senza scrupoli, ma il vero motivo della scelta dell'autore di concepire un romanzo così strutturato è solo quello di poter descrivere la città di Palermo, stretta nella mano dell'orribile malattia con tutte le sue inefficienze, miserie, speranze ed atti di eroismo disinteressato. Da sopravvissuto al colera, Linares riporta il suo lucido ricordo di quei giorni, carichi di dolore, paura, viltà, e attesa, e sebbene stemperato dal feuilleton, il romanzo rappresenta un caposaldo della cosiddetta letteratura ""da contagio"""" insieme a """"I promessi sposi"""" di Manzoni, """"I morti tornano..."""" di Luigi Natoli o dell'ancor più moderno """"La peste"""" di Albert Camus."" -
Il bar delle voci rubate
Il bar è come un cinema, solo che il film è a sorpresa. E anche quando non c'è nulla, resta comunque l'atmosfera dell'attesa: qualcosa, da un momento all'altro, può sempre capitare. Questo è il bar di Luca e Luca è una persona che ascolta. Ascolta di giorno, di notte. Ascolta sempre, ma con riservatezza, e colleziona ""voci"""" che annota su un quaderno a quadretti. Ha iniziato per gioco, scrivendo le barzellette sentite al bar per non dimenticarle, poi ha continuato seriamente. Racconta di storie passate come quelle del nonno (un vecchio socialista un po' balordo) o del padre (fragile e incompreso). Racconta di storie presenti come quella di Luca, dei suoi amici, dei suoi amori. Racconta magistralmente storie che sono e saranno quelle di gente comune di una piccola cittadina piemontese."" -
L' estate dei microbi. Accadde a romagnolo
L'estate dei microbi trae spunto dai fatti che a Palermo diedero inizio al degrado della costa di Romagnolo, un tempo famosa per la sua bellezza e successivamente distrutta dagli abusivismi edilizi e dalle discariche, come a voler continuare l'opera di devastazione iniziata al Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. Il degrado della zona è andato avanti nel tempo, ma alla fine degli anni '60, epoca in cui si svolge la storia, c'erano ancora gli Stabilimenti balneari dove i palermitani, sia di nobili che di umili origini, vivevano il mare tra tuffi e giochi; divertimenti anche dopo il tramonto del sole, nelle serate danzanti dell'orchestra sulla ""terrazza a mare"""", e nei tantissimi ristoranti che circondavano i lidi. Un romanzo in cui sullo sfondo di una realtà a noi vicina si avvicendano personaggi di fantasia, i quattro fratelli Guiscardi e i loro figli, caratterialmente diversi fra loro ma tutti uniti in una lotta per l'onestà, per la difesa del mare e dello Stabilimento in un tempo in cui tutto, istituzioni comprese, erano in mano a corruzione e mafia. Immagini poetiche quelle dei """"Bagni di mare"""", che i palermitani di oggi non sanno o non riescono neppure a immaginare."" -
Clelia. Ovvero il governo dei preti
Clelia è una bellissima popolana che vive a Roma e che tutti conoscono come ""La perla di Trastevere"""". Di lei si incapriccia il cardinale Procopio, deciso a farla diventare un'altra preda del suo personale """"bordello"""". Pur di arrivare a lei, il prelato che incarna l'immoralità assoluta, lasciva e corrotta, è disposto ad assoldare degli scagnozzi che organizzano un piano per rapirla; ma sulla donna vigila il padre Manlio, uno scultore piuttosto apprezzato, e Attilio, suo promesso sposo. Quest'ultimo, insieme ai suoi amici rivoluzionari, riuscirà a opporsi ai turpi voleri del cardinale, salvando la donna, ma sarà costretto con Clelia e i suoi compagni a vivere nascosto. Nella loro latitanza, i giovani ardimentosi popolani conosceranno altri rivoluzionari e soprattutto apprenderanno la dottrina de """"Il solitario"""", l'acceso combattente repubblicano che li persuaderà a lottare per la causa dell'unità italiana, con Roma capitale e quindi torneranno in città per sconfiggere """"Il governo dei preti"""". Garibaldi scrive un romanzo storico politico del tutto anticlericale e rappresenta, in modo coerente, l'avversione che ebbe per tutta la vita nei confronti del clero e del suo governo."" -
I beati paoli
I Beati Paoli apparivano ed erano nel fatto come una forza di reazione, moderatrice: essi insorgevano per difendere, proteggere i deboli, impedire le ingiustizie e le violenze: erano uno stato dentro lo stato, formidabile perché occulto; terribile perché giudicava senza appello, puniva senza pietà, colpiva senza fallire. E nessuno conosceva i suoi giudici e gli esecutori di giustizia. Essi parevano appartenere al mito più che alla realtà. Eran dappertutto, udivan tutto, sapevan tutto; e nessuno sapeva dove fossero, dove s'adunassero. L'esercizio del loro ufficio di tutori e di vendicatori si palesava per mezzo di moniti, di lettere, che capitavano misteriosamente. L'uomo al quale giungevano, sapeva di aver sospesa sul capo una condanna di morte. Tra leggenda e realtà rivive il mito dei Beati Paoli nelle pagine del romanzo più famoso di Luigi Natoli, ambientato nella Palermo degli inizi del 1700 in un perfetto affresco storico, sociale e toponomastico. Questa edizione riproduce l'opera nella sua versione originale (l'ultima mentre l'autore era ancora in vita), ed è da ritenersi l'unica ufficiale. -
Radice di un fluire
Tre stagioni, quarantuno racconti, uno specchio su cui riflettersi, il sali e scendi da una macchina del tempo per rivivere, sniffare, odorare, sentire sulla pelle e nell'anima, umori relegati nei meandri dell'oblio. Un flusso di riappropriazione esperienziale di un tempo perso nell'infinito sovrapporsi delle esistenze. Tre stadi dell'essere, schizzi di vita, momenti evanescenti, irrazionali, riflessioni, risate, leggerezza e drammi, bambino, ragazzo, adulto: tre stagioni in attesa dell'inverno che fa già sentire i suoi passi.