Sfoglia il Catalogo feltrinelli042
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6261-6280 di 10000 Articoli:
-
Alberto Moravia e «La ciociara». Storia, letteratura, cinema. Atti del 4° Convegno internazionale
Il quarto volume di Atti del Convegno Internazionale dedicato a Alberto Moravia e La ciociara. Letteratura. Storia. Cinema IV vede la luce dopo due anni di lavori, dedicati alla revisione scientifica e redazionale, e dopo un attento e preciso controllo di fonti e di testi, e con un'organizzazione esatta di apparati iconografici, degli indici dei nomi e delle Opere di Alberto Moravia citati. Il curatore del volume, Angelo Fàvaro insieme al Comitato Scientifico, ha riunito studiosi di vaglia, che si occupano di Letteratura italiana, di Cinema, di Linguistica, di Traduttologia, provenienti dal Canada agli USA, dal Giappone alla Grecia, dall'Inghilterra al Brasile, e hanno, tutti scegliendo di scrivere in lingua italiana, offerto pregevoli saggi, in grado di aprire nuove e significative prospettive non solo rispetto agli studi inerenti al romanzo o al film La ciociara, ma anche in relazione all'opera nel suo complesso, al pensiero, alla scrittura e alle scelte stilistiche di Alberto Moravia. -
Italo Calvino tra innovazione e tradizione
In Italo Calvino tra innovazione e tradizione Luigi Montella ripercorre, attraverso scansioni euristiche essenziali e rigorose, le tappe fondamentali della narrativa calviniana, individuandone le forme costitutive del complesso e poliedrico ""sistema"""" compositivo. Il connotato inedito e stimolante dell'organico ma articolato lavoro monografico, tale da arricchire di nuovi elementi conoscitivi la fortuna critica dell'autore, è rappresentato dai parametri di """"lettura"""", che focalizzano e convogliano i molteplici versanti della prosa facendoli interagire con gli scritti teorici di Calvino, secondo una metodologia di approccio tesa a contestualizzare al suo pensiero le opere che ne segnarono l'evoluzione soprattutto in rapporto al modernismo novecentesco e al poststrutturalismo."" -
Nel laboratorio di Roberto Bracco. I pazzi ed altro
Un contributo alla conoscenza di colui che tutti i quotidiani e le riviste teatrali dell'epoca avevano osannato e rapidamente, quanto forzatamente, dimenticato. Attraverso la comparazione delle diverse edizioni, da quella Sandron del 1922 a quella Carabba del 1935, in particolare de I Pazzi, la commedia che Bracco desiderò fino alla fine della sua vita di poter rappresentare ancora, ma anche di altri lavori teatrali, di novelle e poesie, e con l'ausilio di diversi documenti inediti, ci si propone di ricostruire il modus operandi dello scrittore e di entrare nel suo privatissimo laboratorio. -
Le sottili vibrazioni dell'anima di Gennaro Iannarone. Note critiche sulla silloge poetica «Vivere balenando in burrasca»
La lirica di Iannarone è semplice e complessa allo stesso tempo, è una ""poesia"""" che racconta la storia della vita di un'anima, la sua, nobile e generosa nei sentimenti, puri e sofferti: travaglio, gioie e sofferenze, ovvero le emozioni più alte e nobili che l'essere umano prova nella propria esistenza, che vede alternarsi gioia e profondo dolore, lutto e ricomparsa e riconquista difficile della serenità. Orfeo dei nostri giorni, la cui cetra vibra al tocco esperto di una mano agilissima, il poeta scioglie il suo canto-confessione, quasi novello Agostino. E al santo d'Ippona e a Petrarca sono avvicinabili i suoi versi, almeno nelle idealità, come nota il Prof. Granese. Iannarone è un neoermetico a tratti decisamente crepuscolare, come rileva il Prof. Bianco, che rispetta comunque i canoni estetici della tradizione: non sfuma né vaporizza i contorni, ma ce li presenta nella loro durezza quasi calligrafica e incide le figure in fase scultorea. I mirabili versi del poeta, giova sottolinearlo, sono stati particolarmente apprezzati da Giorgio Bárberi Squarotti."" -
Sentieri della modernità. Da Leopardi a Pasolini
Articoli di: Maria Silvia; Michele Bianco; Giuseppe Bonifacino; Carmela Citro; Maria Dimauro; Angelo Fàvaro; Rosalba Galvagno; Andrea Gareffi; Antonio Lucio Giannone; Rosa Giulio, Alberto Granese; Matteo Grassano; Enza Lamberti; Aldo Maria Morace; Antonello Perli, Novella Primo; Carlo Santoli; Dario Tomasello; Silvia Zangrandi. -
Don Giovanni Tenorio
Opera giovanile di Goldoni, il Don Giovanni Tenorio o sia Il Dissoluto rivela aspetti del tutto inediti rispetto alle pièces precedenti. Il sulfureo e coraggioso eroe barocco diventa un uomo vile che implora pietà e, braccato dagli eventi, chiede addirittura di essere ucciso per mano di un pastore. Attraverso un abile gioco di rimandi autobiografici e fiutando le potenzialità del popolarissimo personaggio, il commediografo riesce nel difficile compito di rendere verosimile l'empio seduttore che nel secolo delle istanze logiche non poteva avere degna cittadinanza. Di qui la deriva comica con qualche incursione nel patetico prima della tragica resa dei conti finale. Un progetto di riforma del teatro è ancora di là da venire, ma con il Don Giovanni Tenorio l'autore pone le basi per le innovazioni successive e quasi sembra anticipare, con singolare preveggenza, i futuri impostori e bugiardi delle opere della maturità. -
Storia di una vita. Ricordi, testimonianze, documenti
È un lavoro per lunghi tratti autobiografico. È certamente difficile parlare di se stesso perché si può correre il rischio di cadere nell'adulazione. Per questo motivo mi sono limitato a riportare fatti e situazioni in maniera, quanto più possibile, oggettiva, citando alcuni documenti che testimoniano l'impegno che ho profuso nella scuola, alla quale ho dedicato gli anni migliori della mia vita con spirito di sacrificio e di abnegazione. Ho esercitato la mia funzione di insegnante e di Direttore Didattico in un momento particolare della scuola elementare, pervasa da uno spirito innovativo volto a delineare un nuovo modo di fare scuola e una nuova professionalità docente. -
La penna armata contro la «vil superstizione e la feroce tirannide». Studi sul teatro di Francesco Saverio Salfi. Con un'appendice di testi inediti
La produzione teatrale di Francesco Saverio Salfi è ancora oggi poco nota, perché la maggior parte di questa è inedita o di difficile reperibilità e consultazione. Eppure l'autore calabrese intraprese la carriera di scrittore drammatico con grande serietà, intendendo il palcoscenico non come mezzo di mero intrattenimento, ma come terreno ideale di un'azione politica e di un processo pedagogico, capace di coinvolgere un pubblico ampio da istruire. Durante la sua attività letteraria, esercitata per circa un quarantennio, scrisse tragedie, scene liriche, melologhi, melodrammi e pantomimi e accompagnò questo intenso lavoro di composizione con la riflessione teorica delle Norme per un teatro Nazionale (1796) e del trattato Della Declamazione (1878). Lo scopo del presente volume è quello di portare alla luce testi oramai dimenticati o inediti per contribuire ad una ricostruzione più precisa della maturazione intellettuale dell'autore. Tra le stagioni del suo percorso culturale è stata esaminata quella napoletana (1785-1794), non solo per la ricchezza di prodotti, ma anche perché destinata presto a rivelarsi una tappa fondamentale della sua parabola intellettuale e creativa. -
Napoli boom. Il romanzo della città (1958-1978)
Questo studio intende offrire una riflessione sul ruolo del paesaggio urbano partenopeo nel romanzo degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Attraversando vent'anni di vita letteraria a Napoli, esso si concentra sulla produzione degli scrittori napoletani della generazione degli anni Venti. Non si tralasciano tuttavia le opere di quegli autori che, pur provenendo da altri contesti territoriali, rivolgono la loro attenzione al racconto di Napoli. -
«Quanto il genio alle pazzie del Seicento». Saggi sulla cultura del XVII secolo in Italia
La libertà espressiva, l'eccesso rappresentativo del XVII secolo, mentre esplodevano nel loro clangore spettacolare, deliberavano contestualmente la fine di quella stagione e decretavano l'abusata aridità di uno schema straordinario che iniziava a spostare il proprio baricentro su esigenze prodromiche al secolo nascente. In siffatto contesto gli studi qui raccolti contribuiscono ad approfondire la conoscenza di testi e contesti anche minori, ma non perciò meno importanti o meno decisivi nel comprendere il fascino attrattivo di una irrepetibile e nodale stagione della nostra letteratura. -
La scacchiera. Sul teatro di Alberto Moravia
Anziché fornire un quadro complessivo del teatro di Alberto Moravia, il libro privilegia la sua insistita rivendicazione della natura squisitamente letteraria della propria produzione drammaturgica. In questo modo, anche la precoce individuazione moraviana delle specificità della comunicazione teatrale, attribuita a una diversa disponibilità da parte del pubblico, prepara la posizione particolarmente significativa che le viene riconosciuta dallo scrittore nella sua ultima fase, ma ne conferma il rapporto con la scrittura narrativa e la continuità rispetto alla tradizione teatrale classica e moderna. Solo un teatro concepito come luogo sacro, dove si compie un rito e dove si possono dibattere le grandi questioni dell'umanità, può essere davvero un teatro morale, che serve a mettere in scena vizi e virtù, ossessioni e paure dell'uomo, senza concedere nulla alle mode culturali e alla mondanità delle prime rappresentazioni. Il teatro delle idee, che è anche il teatro degli scrittori, è il risultato di una combinazione alchemica, in cui ogni battuta e ogni movimento scenico articolano una sostanza concettuale. -
La scrittura e la modernità. Studi in onore di Elena Candela
Il volume miscellaneo in onore di Elena Candela, del suo lungo magistero scientifico e didattico all'Università degli studi di Napoli ""L'Orientale"""", si compone di interventi che vanno da autori come De Roberto e Tomasi di Lampedusa ad Anna Banti; di studi su Gherardo Marone e Harukichi Shimoi, di approfondimenti critici su Matilde Serao e Grazia Deledda nelle traduzioni francesi di Georges Hérelle, su un giocoso apocrifo boccacciano di Andrea Camilleri; a completare il volume, ancora, contributi sul Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, sull'Erodiade di Francesco Mastriani, su Francesco Saverio Salfi, Italo Svevo, Salvatore Di Giacomo, sugli itinerari della Napoli littoria ricostruiti attraverso i romanzi di Enzo Striano e Michele Prisco, sull'incrociarsi dei percorsi di Contini e Falqui sul terreno dell'Antologia, su Natalia Ginzburg e sulla funzione degli oggetti nella sua narrativa, sui simboli e le implicazioni letterarie dei nomi utilizzati da Rocco Scotellaro."" -
La scienza e il comico. La comicità di «The big bang theory» alla luce delle teorie del riso
"The Big Bang Theory"""" è una sitcom incentrata su personaggi inetti, insicuri cronici, petulanti, imbarazzanti, dotati di un intelletto finissimo, ma così rigido che, come diceva Hegel, """"diventa altamente ridicolo per gli altri"""". Personaggi del genere sarebbero insopportabili per il pubblico. E allora perché ci fanno tanto ridere e la serie ha tanto successo? Ecco che il """"nerd"""", figura che è sempre stata messa in disparte nelle produzioni cinematografiche e televisive americane, trova adesso inaspettati spazi da protagonista, portando a termine un processo che ha radici lontane e che ha fatto del """"nerd"""" una figura di spicco non solo dell'industria dell'audiovisivo ma anche del nostro tempo." -
Campo dei fiori
Il volumetto raccoglie per ""famiglie"""" un gruppo di 26 poesie nelle quali l'autore, in puro dialetto romanesco, tratteggia, con stile ironico, ma con occhio sagace ed attento ai principi di etica e libertà, affreschi di storia sacra e cronaca ecclesiastica, caratteri di persone e personaggi, favole di animali, miti ed ideali del nostro tempo, rappresentazioni di sentimenti e presentimenti e luoghi romani. Prefazione di Rino Caputo."" -
Moravia Centodieci. Itinerari critici: narrativa, cinema, teatro
Nella circostanza dei centodieci anni dalla sua nascita, cosa si può dire di nuovo su Alberto Moravia? Quale battaglia dobbiamo ancora preparare? Si possono, ad esempio, cercare, al di là degli elementi già stabilmente presenti all’orizzonte degli studi su Alberto Moravia e che si devono tenere in gran conto, itinerari analitici che aiutino a comprendere le ragioni di storici addebiti che ancora oggi pesano sullo scrittore romano. ""Moravia Centodieci"""" intende rimettere al centro l’autore, lo scrittore, l’uomo, allentando per quanto possibile la morsa del dibattito sul Moravia simulacro di una stagione storico-politica ormai sfumata e facendo, casomai, di questo aspetto il motivo per approfondire e per chiarire le ragioni che hanno, magari involontariamente, favorito il decrescente interesse per la produzione moraviana con una conseguente, sbiadita sua presenza nel canone degli autori del nostro Novecento letterario."" -
Francesco De Sanctis e la critica letteraria moderna. Dal confronto al dialogo
Il Convegno Internazionale di Studi su Francesco De Sanctis e la critica letteraria moderna, che il 9 e 10 ottobre 2017 si è svolto nell'Università di Salerno, realizzato in sinergia con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita e in collaborazione con il ""Liceo De Sanctis"""" di Salerno, di cui si pubblicano gli Atti nella rivista «Sinestesie», diretta da Carlo Santoli, si è caratterizzato per una sua particolare fisionomia e autonoma identità. I contributi raccolti nei due fascicoli indivisibili della rivista si devono, pertanto, a giovani ricercatori e a studiosi di livello non solo nazionale, che, partendo dall'angolazione ermeneutica di De Sanctis con le sue geniali intuizioni e i suoi fuorvianti giudizi, l'hanno comparata, verificandone, di volta in volta, i tentativi di inevitabile """"dialogo"""", gli approcci di osmotica """"adesione"""", le constatazioni di incolmabile """"distacco"""", con gli approdi recenti e gli aspetti salienti dell'esegesi novecentesca."" -
I mémoires di Giorgio Strehler
I ""Mémoires"""" di Giorgio Strehler, riscrittura dei """"Mémoires"""" di Goldoni, sono frutto di una trentennale elaborazione dell'autore, che, attraverso il racconto del genio veneziano, definisce anche il suo personale itinerario di teatrante. Essi, dunque, sono un importante documento di studio. L'autrice, sulla base di una nutrita documentazione, ha esaminato in modo attento e accurato le """"Memorie"""" scritte dall'ottantenne Goldoni e le diverse stesure dei """"Mémoires"""" di Strehler per individuarne affinità elettive, analogie emozionanti, sensibilità comuni."" -
«Que ben devetz conoisser la plus fina». Per Margherita Spampinato
Margherita Spampinato per oltre quarant'anni ha insegnato con passione e dottrina la Filologia Romanza nell'Università di Catania. Questa raccolta di studi a cui hanno partecipato amici e colleghi non soltanto filologi, ma anche linguisti, dialettologi, storici della lingua, storici della letteratura, testimonia l'ampiezza dei suoi interessi scientifici e la ricchezza dei suoi rapporti umani. Studi promossi da Gabriella Alfieri, Giovanna Alfonzetti, Mario Pagano, Stefano Rapisarda. -
Sul filo della corrente. «Auto da fé» di Eugenio Montale
Nel 1966 Montale raccoglie novantadue articoli, scritti tra il 1925 e il 1964, di argomento politico civile e di polemica culturale, in un volume dal titolo ""Auto da fé"""". Questo studio propone un'interpretazione della raccolta attraverso l'isolamento di tre temi portanti (la storia, l'uomo e l'arte) con l'intento di ricostruire l'atteggiamento di Montale, profetico nel rilevare problematiche ancora attuali, nei confronti di una civiltà tecnologica che sembra esautorare ogni forma di umanesimo."" -
Viscìglie de Natale a tarde nustre. Sonetti natalizi e pastorali nel vernacolo tarantino
Lo scopo di questo piccolo lavoro di Pasquale Lanzo è quello raccogliere e conservare, per le nuove generazioni, tutto ciò che riguarda il passato che, ineluttabilmente, scivola via verso l'oblio... E Pasquale Lanzo lo fa con la sobrietà del narratore, fine dicitore, nostalgico delle tradizioni tarantine che oggi cedono il passo al consumismo accelerato dei ritmi della cura per tutto ciò che viene da ""fuori"""". """"Taranto, amante dei forestieri"""", lo dimostra il suo Santo Patrono, san Cataldo, testimone di fede della fredda e lontana terra di Irlanda. Ma Taranto è soprattutto terra di una tradizione che Lanzo vuole salvare e preservare dalla distrazione e dalla dimenticanza. Queste pagine ne sono la testimonianza.""