Sfoglia il Catalogo feltrinelli042
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6301-6320 di 10000 Articoli:
-
Il mio cuore è una rosa scarlatta
È l'amore, solo la potentissima vibrazione emotiva dell'amore, ha ""folgorato"""" i miei pensieri, e guidato la mia mano nella stesura di queste parole... in versi. E, l'amore, è un sentimento che sorge nell'anima, come sorge il sole al mattino, è l'energia più potente di tutte le forze fisiche dell'universo, finora conosciute, perché la sua radice è spirituale, è la radice della potenza creatrice. Io non credo nel caos. """"Solo coloro che pensano a metà diventano atei - dice Max Planck. Coloro che vanno a fondo col loro pensiero e vedono le relazioni meravigliose tra le leggi universali, riconoscono questa potenza creatrice"""". L'amore, un giorno, si rivestì di indignazione quando capii che una mia compagna, croata, non era più su questa terra: era scomparsa in quell'assurda e inaspettata Guerra che scoppiò agli inizi degli anni '90 in Bosnia Erzegovina. Fu la prima poesia che scrissi. (dalla introduzione della autrice)"" -
The monster
"The Monster"""" racconta le vicende e i conflitti di Lara, una ragazza intelligente e smarrita, che desidera partecipare ai casting per un nuovo programma televisivo. Come tanti adolescenti, e anche molti adulti di oggi, Lara sogna il palcoscenico, una vita sotto i riflettori, ambisce a essere finalmente """"vista"""", """"riconosciuta"""", anela alle attenzioni altrui, le stesse che le sono mancate nella sua infanzia, quando sua madre riusciva a stento a fronteggiare la fine del suo matrimonio, e la fatica di crescere due figlie da sola. Solo il nonno materno è stato un faro nella vita di Lara, ma è morto troppo presto, lasciando un buco nel suo cuore e una solitudine che sembra colmabile solo con illusioni." -
Il cavaliere, la morte e il diavolo
Il cercatore ermetico è come il cavaliere che avanza solitario nella foresta della sua mente per giungere a conoscere la sua anima. Ad indicargli la via vi sono due figure: la Morte e il Diavolo. Non a caso, il titolo di questo racconto è tratto da una celebre opera del pittore fiammingo A. Durer: ""Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo"""". La Morte aiuta l'uomo a mantenere sempre desta la presenza a sé stesso, a vivere ogni istante con intensità. Il Diavolo, invece, è la prova, la tentazione, che ad ogni passo determina il valore della nostra volontà. La frenesia del vivere quotidiano, con le sue preoccupazioni ed i suoi affanni, ha finito col farci dimenticare la nostra reale natura. Noi siamo dei viaggiatori, """"in cammino da sempre"""". Viaggiare significa essere disposti a vedere il mondo con occhi nuovi, lasciandosi sfidare dall'Ignoto. È in questo che sta la magia della vita, che ci riconduce alla patria perduta, al centro profondo di noi stessi."" -
Distillati di saggezza popolare
Accanto alla muta fiumana di parole scritte e stampate per esibizione, per civetteria, per orgoglio, ci sono alcuni libri o momenti di libri che afferrano per la gola. Fabio Pierri Pepe, ricercatore, storico, ma soprattutto farmacista, dedica le sua attenzioni a pubblicazioni intense, tese. Tra le righe dei suoi scritti prorompe costante e con forza il calvario tra mormorio e grido, pudore e durezza, che si esprime mirabilmente in questa raccolta asciutta, in cui sperimenta ""cose alte"""". Questa nuova """"Centuria"""" rappresenta una raccolta scaturita dalla pazienza dell'autore, appassionato di culture e di storie, ma soprattutto di tutte quelle tradizioni che, entrando a far parte della massificata esperienza del consumismo, rischiano di perdere il vero valore """"familiare"""" che da sempre è stato manifestato attraverso manifestazioni letterarie, ovvero poetiche, ma anche pittoriche ed artistiche in genere. Così, la pubblicazione di questo libro arriva dopo anni di impegno, profusi dall'autore nel documentare alcuni frammenti di saggezza popolare, tutta scaturita in ambito medico e farmaceutico."" -
Indr'a le mure. Voci dei vicoli, storie di uomini e vicende notevoli della Taranto che fu
"A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del lavoro su Anna Fougez, Cataldo Sferra pubblica un lavoro su fatti e personaggi di Taranto: una antologia che racchiude notizie e curiosità di chi fece grande Taranto nel campo musicale, come Giovanni Paisiello e Mario Costa; come Amedeo Orlolla, noto con il soprannome di """"Marche Polle"""". Trovano spazio nel lavoro di Sferra luoghi della memoria magno-greca, ma anche importanti monumenti come la Chiesa di Sant'Andrea degli Armeni. Si respira a pieni polmoni la tarantinità con il racconto delle cozze tarantine trapiantate a Olbia, in Sardegna, ma anche con i luoghi della memoria come il Banco di Napoli e la Birreria Dreher di Piazza Maria Immacolata. L'autore trova modo e spazio anche per introdurci nell'atmosfera natalizia con la prima delle lunghe festività: quella di Santa Cecilia. Sferra, con il suo linguaggio dialettale, usato con dovizia e maestria, introduce nel fantastico mondo della Taranto che non c'è più."""" (dall'introduzione di Antonio Fornaro)" -
Cantiche alla Musa
Nei versi del nostro autore, l'intransigentismo dei poeti dell'amore profano ancorati agli schemi sclerotici di un manierismo di forma, viene esiliato, per lasciare il posto ad un sentimento, o meglio ad un 'turbamento', risemantizzato in chiave ermetica. L'amore finisce così per divenire amorfo, ovvero separato dalle forme, tuttavia necessarie per attivare quel furor di bruniana memoria, in grado di percorrere a ritroso tutte le tappe del Djed di Osiride, per irrorare e nutrire l'anima del saggio, in un percorso nel quale la materia prima si muta in energia; in quella forza impalpabile in grado di ascendere, nel suo moto continuo, all'assoluto o uno infinito. I versi di Valentini evocano nella loro apparente voluttà, il sacro amplesso dell'Adamo Cabalistico, ovvero dell'Uomo Rosso provvisto, secondo la Midrash, di una coda in seguito perduta. -
Même pas peur. I giorni di Parigi
"Quando un nido di vespe viene scosso da un pericolo, rimane lì, attaccato alla sua natura e suoi abitanti riparano i danni e sono solo un po' agitati. Era così la Parigi di quei giorni, la stessa città con le stesse persone, con una consapevolezza differente, dopo essere stati scossi con violenza, quella di vivere pensando al modo di riportare le cose allo stato """"normale"""". Parigi c'era nonostante tutto, riempiva le linee della metro e tutti i luoghi pubblici che potevano sembrare pericolosi: dalla bottega del kebab agli starbuck, tutto si muoveva di giorno e si illuminava la notte. Parigi c'era insomma, non si era mai fermata neanche dopo il 13 novembre 2015 e nei giorni che seguirono.""""" -
Province e maestri provinciali templari nel Mezzogiorno italiano
Il Mezzogiorno italiano vide una significativa presenza dell'Ordine templare dai primi decenni successivi alla sua fondazione e sino allo scioglimento. In quest'area geografica furono presenti due Province, unità amministrativo-territoriali nelle quali era articolata l'organizzazione dell'Ordine. Lo stanziamento templare nel Mezzogiorno era dettato da due motivazioni principali: la possibilità di usufruire di porti per l'imbarco verso la Terrasanta e la disponibilità di terre per produrre frumento e altri prodotti necessari per i rifornimenti in Outremer. La Puglia e la Sicilia rappresentavano il granaio per la Terrasanta e senza le derrate alimentati qui prodotte le Crociate sarebbero state molto difficili, se non proprio impossibili. Nel presente lavoro si prendono in esame le due Province templari (quella di Apulia, che abbracciava l'interno Mezzogiorno continentale e risultava essere quella di più antica fondazione, e la Sicilia) e la loro evoluzione nel corso dei secoli XII-XIV. L'analisi principale verte sui cavalieri che ricoprirono la carica di Maestri Provinciali, ufficiali a capo delle Province. -
Amori liquidi. Sogni, sentimenti e fragilità delle Donne
Cosa è davvero l'amore? Perché ci innamoriamo proprio di quella persona e non di un'altra? Perché muore un amore, o perché sopravvive eroico o folle nonostante le delusioni? Come si può vivere quel sentimento facendo in modo che duri, spezzando la solitudine ed evitando, allo stesso tempo, che la routine eroda, giorno dopo giorno, emozione e poesia? -
Ping Pong. Sogno, fantasia, razionalità
L'autore, esperto comunicatore ed insegnante di esperienze di vita oltre che di letteratura e cinematografia, approfittando di numerosi trascorsi in ambito pongistico, ci racconta dello stato d'animo dello sportivo, dei suoi limiti e delle sue potenzialità, dei suoi timori, ma anche dei suoi sogni. Il pongista è, innanzitutto, un uomo, poi un atleta. Il tavolo da ping pong rappresenta una condizione fisico-temporale di ""lealtà, libertà, uguaglianza"""" in cui non esistono dipendenze, gradi, gerarchie, se non relative alle classifiche nazionali. Il pongista, per l'autore, sogna costantemente ed ha continui obiettivi, il suo """"premio"""" ha varie forme, nomi, sfaccettature, nonostante l'età avanzi, ma non per questo perderà di valore. Attraverso il """"codice del ping pong"""", che Nicola Gala denominerà """"pseudo-decalogo del ping pong"""" ci vengono trasmessi i valori ed i principi che conducono il pongista al successo: su tutto sogno, fantasia, razionalità. Ed in un percorso che coinvolge professionisti, amatori, giovanissimi, adulti, istruttori, atleti provenienti da ogni """"dove"""" dello """"stivale"""", pronti ad affrontare ostacoli di ogni sorta pur di presenziare alle manifestazioni sportive."" -
Pasca tarandina méje. D'o Carnevalètte... a' Sumana Sanda
"Cataldo Sferra, dialettologo e ricercatore della storia e delle tradizioni tarantine, sembra che abbia preso gusto, in un certo senso, ad affidarsi ciecamente al nostro bel dialetto tarantino per veicolare aspetti di storia locale e tradizionale. Lo fa perché crede nella forte espressività del dialetto e soprattutto con la finalità di farlo conoscere alle nuove generazioni attraverso i suoi puntuali e attenti lavori di ricerca. Così, dopo l'approfondimento biografico sull'infanzia di Anna Fougez e, in altra pubblicazione, su personaggi e fatti della Taranto di ieri e di oggi, ecco questo terzo lavoro dal titolo """"Pasca tarandina meje"""". L'amico Cataldo Sferra ci accompagna in questo cammino storico e tradizionale che inizia con """"'u Carnevalette"""", cioè gli ultimi tre giorni di Carnevale, e ci porta diritti nel cuore della Settimana Santa tarantina in tutte le sue componenti. Le sue sono pagine scritte con attenzione e con dovizia di particolarità che rappresentano un """"unicum"""", ma sono impreziosite anche dalle sue profonde riflessioni poetiche su alcuni temi della Passione a Taranto." -
Settimana Santa a Taranto
Libro fotografico con testi di Claudio Bernardi & Edoardo Winspeare e con contributi di Domenico Sellitti - Raffaele Vecchi - Antonello Papalia - Giuseppe Orlando - Antonio De Padova & Cinzia Cardone. Carmine La Fratta, con questo libro, raccoglie una visione sapientemente selezionata e affidata alla carta stampata, e dona la suggestiva unicità e l'emozione condivisa sui volti della Settimana Santa. ""Come appassionato e ricercatore, conosco Carmine La Fratta da molti anni, soprattutto attraverso le sue pubblicazioni, tante e di pregio, avendolo spesso """"adottato"""" per le mie ricerche iconografiche, rappresentando, Lui, a pieno titolo, la """"storia per immagini"""" del territorio. Consegnando alla tradizione materiale uno spaccato di vita che sarebbe altrimenti andato perso, Carmine ha reso la consuetudine di tali simboli e processioni così partecipata, da costituire un inalienabile frammento di storia locale, che entrerà a pieno diritto nelle Biblioteche della Memoria, baluardo e strenuo difensore di un Patrimonio culturale che va lentamente disperdendosi, a causa della distrazione e della frettolosità quotidiana."""""" -
Trentatré. Il mondo è una stanza silenziosa
Per Lorenzo Danzi il 26 febbraio sembra essere un giorno qualsiasi: il driiin della sveglia, la doccia, i preparativi per andare a lavoro nel piccolo giornale per il quale scrive da anni. Ma appena uscito di casa Lorenzo si trova davanti a qualcosa d'inspiegabile: le strade della sua città, Taranto, sono deserte. C'è ancora elettricità ma non esistono più animali, macchine e mezzi di locomozione: l'unico essere vivente al mondo sembra essere lui. In un frammisto d'ironia e disperazione, Lorenzo comincia a vagare per la città, raggiunge la redazione del giornale, poi la casa dei suoi genitori iniziando a maturare la consapevolezza che qualsiasi cosa sia successa dev'essere legata al suo passato, che però non riesce a ricordare chiaramente. Così inizia un viaggio nei luoghi della sua infanzia, alla ricerca di risposte ma soprattutto dei ricordi legati a Giulia, compagna di banco conosciuta da bambino, amata da ragazzo e ritrovata da uomo; un amore che si rivelerà il motivo per il quale il mondo di Lorenzo è vuoto. Ricorda il loro primo bacio, le parole di Giulia sui palindromi e in particolare sul numero 33, due volte tre, l'unione perfetta... . -
Pensieri in libertà
"Tempo per vivere, tempo per ridere, tempo per invecchiare: un tema, questo, che emerge scalpitante, in una riflessione sui limiti del bene e del male, sui desideri e i passi incerti della socialità, in un coinvolgente vortice senza soluzione di continuità. """"Il peso del tempo increspa la faccia nel freddo e triste inverno"""": la paura del ticchettio di un orologio unita alla consapevolezza che il profumo di primavera potrebbe non tornare. Filo conduttore delle sue riflessioni rimane l'amore, quello pieno, divorato e divorante; l'amore appena nato e quello già concluso; quello doloroso e quello sorridente. L'amore che possiede, che lacera, che dilania; l'amore che vive tra le pieghe dei ricordi, tra i """"passi girovaghi che invadono il cuore"""", tra le celati carni e le armoniose forme. L'amore disinteressato, con le sue risposte mancate al riflesso di uno specchio; l'amore sussurrato nella notte di San Lorenzo, aggrappato alle maree e riscaldato da un tiepido bagliore lunare. Un fiume in piena, Ottaviano, con una esposizione tanto lucida quanto inevitabilmente intima della sua natura, quella di uomo sensibile e attento alle sfumature dell'anima.""""" -
La tradizione occidentale: sulla provvidenza, il sapienziale e l'eroico-La visione magica del Gruppo di Ur
Due saggi poco conosciuti di uno tra i maggiori pensatori tradizionalisti italiani del '900, Julius Evola, raccolti e riuniti in questo testo. I due scritti apparvero nella raccolta monografica del Gruppo di Ur, il famoso sodalizio esoterico degli anni '20 del '900, specificatamente nei fascicoli poi raccolti sotto la denominazione di Ur 1928. Il contenuto di questi saggi rappresenta al meglio l'indirizzo ermetico di Ur, quale espressione di una Scienza dell'Io connessa alle pratiche d'ascenso dell'Alta Magia e della dottrina ermetico-alchimica, ma anche esprimono l'autentico indirizzo sapienziale dello stesso Evola. Con un saggio introduttivo di Luca Valentini. -
Intra. Chiaroscuri di vita quotidiana, ritratti e oggetti parlanti
"Orietta non è di certo sconosciuta alla platea dei lettori ed già presente, come autrice, in alcune antologie. Eppure, lei insegna che, la trepidazione nel mostrare il frutto del proprio ingegno e delle proprie piccole grandi passioni, è sempre intramontabile. Quello che Orietta propone è il continuo mettersi alla prova, in un percorso di innovazione che stupisce piacevolmente il lettore. I suoi sono racconti di vita quotidiana, spaccati di realtà spesso tra loro diversi e in contraddizione; racconti che avvolgono e conducono verso mondi paralleli, epoche lontane, mete ambite, se non semplicemente la amata terra di origine. Una antologia che, a prima vista, dà l'impressione di non seguire alcun filo logico, alcun nesso di consequenzialità, in quanto i racconti presentano notevoli diversità, tanto in merito al contenuto quanto in merito allo stile narrativo. Alla stessa maniera si percepisce il percorso di scrittura e di studio che ha seguito nel corso degli anni, lasciando intuire la crescita attraverso i tratti e le caratteristiche delle pagine che colora con partecipata emotività. L'iniziale scetticismo lascia il posto alla sorpresa."""" (Dall'introduzione di Francesca Millarte)" -
Quatte schècce pe' quatte staggiùne: 'A Milòrde-'A Viscìglie d'a 'Mmaculate-'U Referendùm-'Na 'mbruvvesate o' Rréje. Brevi commedie dialettali tarantine
"Alternando episodi di vita cittadina, intrisi di fantasia e di novità letteraria, alle vicende di cronaca che hanno attraversato la città dei due mari, ha reso un servizio alla comunità. E lo ha fatto nella maniera più diretta e genuina possibile. Ha realizzato quattro brevi commedie, quelle che lui, rifacendosi alla lingua locale, chiama 'schècce', tarantinizzando un foresterismo d'oltremanica: l'inglese sketch, macchietta, o breve commediola da rappresentarsi in atto unico, massimo due, con pochi attori e risorse sceniche ridotte al minimo essenziale. La freschezza e la varietà dei """"racconti"""" si raccoglie intorno al perno delle stagioni: ogni scenetta descrive e nasce in un periodo dell'anno a se stante: a partire dall'autunno per terminare all'estate, sfondo temporale e climatico dei racconti, fatti e personaggi si agitano dal torrido calore estivo all'agghiaccio invernale. Cataldo, in poche ed essenziali pennellate di colore, dipinge un quadro travolgente in ineluttabile scomparsa, un mondo che fu, destinato ad essere, oltre che transeunte, facilmente dimenticato."""" (Dalla premessa di Domenico Sellitti)" -
Shurhùq. Il soffio del deserto urbano
"Shurhùq"""" è una raccolta di racconti di periferia urbana. Periferia esistenziale. Storie acide di ordinaria solitudine, assassine di ogni sciocco sorriso sulle labbra. Storie delle crisi, quella economica e quell'altra, più intima e subdola, che lacera vite, affetti e relazioni. Ogni tanto sbuca un tiepido raggio di sole a trafiggere le nubi. Ogni tanto. Le storie sono frutto di fantasia, ma d'inventato non c'è nulla." -
Tino Schirinzi. Un mestiere costruito sull'acqua. Biografia, interpretazioni e testimonianze
Un ""guizzo elettrico"""" all'occorrenza, poetico in molte circostanze. Tino Schirinzi è stato un protagonista di rilievo del grande teatro italiano, dagli anni sessanta ai primi anni novanta. Aveva con la sua terra d'origine, la Puglia, un rapporto d'amore e odio. Come si ama una donna che non si potrà mai avere e da cui siamo costretti, nostro malgrado, a prendere le distanze. """"È venùte o' t'hanne mannate?"""". Il desiderio di recitare lo ha portato lontano ma, in ogni momento della sua vita, non ha perduto mai il legame con le voci, i suoni, gli odori della sua infanzia... sono stati la culla da cui attingere la sua arte, la sua genuina singolarità. Nato da una tesi di laurea, questo libro rappresenta uno studio dettagliato ed esaustivo sul brillante e tortuoso percorso artistico di questo attore tarantino. Una occasione preziosa per ripercorrere, attraverso la vita esclusiva di un individuo, la storia del teatro negli ultimi decenni del Novecento, le vicende di un paese. Il tutto intrecciato indissolubilmente a rappresentare la trama di un'esistenza."" -
Una cicogna tra le provette. Viaggio tra i fertili campi della riproduzione
I figli non arrivano. Cosa fare? Quando preoccuparsi? Quando cominciare un trattamento presso un centro di procreazione medicalmente assistita? A questi e altri interrogativi cerca di rispondere questo libro, focalizzando l'attenzione verso metodi e tecniche dedicate alla fertilità. Oggi stiamo assistendo a un progressivo aumento delle patologie e delle problematiche legate alla fertilità e alla sfera riproduttiva. Nonostante la voglia di maternità e di paternità sia sempre presente nelle coppie, diversi problemi sembrano limitare la possibilità di diventare genitori. Per fortuna, ci sono diverse strade, indicate nel libro, che è possibile percorrere. Una coppia, una singola, una donna, per prendere una qualsiasi decisione, deve approfondire e chiarire tutte le tematiche, chiedere, leggere, informarsi, per poter scegliere serenamente la migliore strada da affrontare. L'intento dell'autore è presentare tutte le possibilità.