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Unica. Guida didattica per la scuola primaria. Con USB Pen Drive. Vol. 4
La ""Guida unica"""" costituisce un utile e interessante strumento di lavoro nella quotidiana pratica didattica di ciascun docente di scuola primaria, offre concreti e agili strumenti di orientamento, programmazione, progettazione e valutazione, ricchi di interessanti proposte operative. La programmazione didattica e l'impianto metodologico-operativo sono stati sviluppati in funzione degli obiettivi disciplinari, delle competenze chiave europee e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria previsti dalle recenti Indicazioni nazionali."" -
Unica. Guida didattica per la scuola primaria. Con USB Pen Drive. Vol. 3
La ""Guida unica"""" costituisce un utile e interessante strumento di lavoro nella quotidiana pratica didattica di ciascun docente di scuola primaria, offre concreti e agili strumenti di orientamento, programmazione, progettazione e valutazione, ricchi di interessanti proposte operative. La programmazione didattica e l'impianto metodologico-operativo sono stati sviluppati in funzione degli obiettivi disciplinari, delle competenze chiave europee e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria previsti dalle recenti Indicazioni nazionali."" -
Unica. Guida didattica per la scuola primaria. Con USB Pen Drive. Vol. 5
La Guida Unica costituisce un utile e interessante strumento di lavoro nella quotidiana pratica didattica di ciascun docente di scuola primaria, offre concreti e agili strumenti di orientamento, programmazione, progettazione e valutazione, ricchi di interessanti proposte operative. La programmazione didattica e l'impianto metodologico-operativo sono stati sviluppati in funzione degli obiettivi disciplinari, delle competenze chiave europee e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria previsti dalle recenti Indicazioni nazionali. -
Cieli d'Abissinia. Ricordi e «scatti» di un volontario della guerra d'Etiopia 1935-36
La guerra d'Etiopia attraverso i ricordi e le immagini di uno che quella guerra la visse in prima persona. La storia di un volontario toscano, che aderì con entusiasmo all'ultima grande impresa coloniale del novecento, in un periodo in cui il colonialismo era già in forte crisi in tutto il mondo ed i movimenti di legittimo indipendentismo si erano già manifestati. Un viaggio, quello di Renato Celi che lo ha portato prima in treno fino alla banchina di Napoli. Proseguito per nave attraverso il Mediterraneo, il canale di Suez ed il mar Rosso. Lo sbarco in Africa nella colorita Massaua. Il successivo trasferimento al fronte lungo il fiume Mareb dove il 3 ottobre 1935 inizia il conflitto. L'avventura ha inizio e quello che succederà non sarà, purtroppo solo esotico idillio equatoriale... -
Cavalieri in giostre e tornei. Le dame, i cavalieri, l'arme, gli amori del XV e XVI secolo. Ediz. italiana e inglese. Vol. 1
Il primo di due volumi dedicato al fantastico mondo della cavalleria e al suo esercizio per antonomasia: il torneo o la giostra. Corredato da stupende tavole a colori ed in bianco e nero, accompagnate da un testo ricco di storia e di suggestione che vi affascinerà. -
L' esercito del regno italico (1805-1814). Ediz. bilingue. Vol. 2: cavalleria, La.
Di questi tempi celebriamo i centocinquant'anni dell'unità d'Italia, avvenuta come noto il 17 marzo 1861. Processo avvenuto a termine di quel lungo percorso storico noto col nome di Risorgimento. Tuttavia un primo seme di italianità, e non solo nella denominazione, si ebbe con la nascita, nel 1805 del Regno Italico, uno Stato a sua volta figlio delle repubbliche Cisalpina, Cispadana e altre fiorite a seguito della Rivoluzione francese in tutta la penisola. Quel ventennio napoleonico portò in Italia gioie e dolori, fu un periodo complesso che tuttavia concorse grandemente, grazie all'affermazione degli ideali rivoluzionari e di fatto grazie all'affermazione tramite la legislazione pubblica voluta da Napoleone, dello stato di diritto. -
L' esercito del regno italico (1805-1814). Ediz. bilingue. Vol. 3: Corpi speciali.
Di questi tempi celebriamo i centocinquant'anni dell'unità d'Italia, avvenuta come noto il 17 marzo 1861. Processo avvenuto a termine di quel lungo percorso storico noto col nome di Risorgimento. Tuttavia un primo seme di italianità, e non solo nella denominazione, si ebbe con la nascita, nel 1805 del Regno Italico, uno Stato a sua volta figlio delle repubbliche Cisalpina, Cispadana e altre fiorite a seguito della Rivoluzione francese in tutta la penisola. Quel ventennio napoleonico portò in Italia gioie e dolori, fu un periodo complesso che tuttavia concorse grandemente, grazie all'affermazione degli ideali rivoluzionari e di fatto grazie all'affermazione tramite la legislazione pubblica voluta da Napoleone, dello stato di diritto. -
La battaglia di Azincourt. 25 ottobre 1415. Enrico V fa strage della cavalleria di Francia. Vol. 1
La battaglia di Azincourt è considerata uno dei momenti più cupi della storia della Francia e al contrario uno dei più fulgidi della storia dell'Inghilterra e del suo re Enrico V. Inserita nel più ampio conflitto denominato Guerra dei cent'anni, la battaglia dell'ottobre del 1415, fu un capolavoro del sovrano Lancaster, ma soprattutto dell'arco lungo inglese, che sul terreno pesante dello scontro fece una autentica carneficina della più bella cavalleria di Francia. -
La battaglia di Azincourt. 25 ottobre 1415. Enrico V fa strage della cavalleria di Francia. Vol. 2
La battaglia di Azincourt è considerata uno dei momenti più cupi della storia della Francia e al contrario uno dei più fulgidi della storia dell'Inghilterra e del suo re Enrico V. Inserita nel più ampio conflitto denominato Guerra dei cent'anni, la battaglia dell'ottobre del 1415, fu un capolavoro del sovrano Lancaster, ma soprattutto dell'arco lungo inglese, che sul terreno pesante dello scontro fece una autentica carneficina della più bella cavalleria di Francia. -
Il grande armoriale del Toson d'Oro. Vol. 1: I primi 25 cavalieri della fondazione di Bruges (30 genaio 1430).
Il grande Armoriale dell'ordine del Toson d'oro - il primo volume su sei previsti dedicato al grande ordine cavallersco. L'Ordine del Toson d'Oro venne modellato sull'esempio dell'Ordine della Giarrettiera inglese, ma venne dedicato a Sant'Andrea, che ancora oggi è il patrono supremo dell'Ordine. L'ordine del Toson d'Oro rappresenta una delle massime onorificenza cattolica europea. Era destinato in origine a riunire trentuno cavalieri di rango (alla fondazione erano però in 21) con virtù eccezionali come gli Argonauti, mitici cercatori del Vello d'Oro, alla cui leggenda s'ispirava. Loro compito era formare un'ordine basato sulla fratellanza, a sostegno e protezione del ""grande maestro"""", esaltare l'onore della cavalleria e proteggere la religione cristiana. Il famoso segno distintivo era un collare con appeso il Toson in oro."" -
La guerra di Candia 1645-1669. Vol. 2: Le campagne sul mare.
"Un'ora prima del tramonto del 19 luglio 1657, la galea ammiraglia del capitano generale da mar Lazzaro Mocenigo, pavesata con tutte le insegne dei diversi stati che avevano inviato le loro squadre alla flotta veneziana, passava a vele spiegate davanti ai Castelli seguita da altre dodici navi. Sconfitta nei giorni precedenti la flotta nemica, restava da risalire il canale e imporre la pace al sultano con i cannoni delle galee, ora che Istanbul si trovava indifesa e a poche miglia di distanza. Rimanevano soltanto da superare i forti avversari eretti sulle due rive del canale.""""" -
La brigata ebraica e le unità ebraiche nell'esercito britannico durante la seconda guerra mondiale. Ediz. italiana e inglese
Durante la seconda guerra mondiale, non meno di 35.000 ebrei provenienti dalla Palestina, allora sotto mandato inglese, servirono nell'esercito britannico come volontari. Verso la fine della guerra, nel settembre 1944, venne creata una Brigata Ebraica combattente, che servì sul fronte italiano. Intanto volontari ebrei provenienti dalla Palestina Mandataria servivano nelle più disparate unità dell'esercito inglese, in corpi non combattenti come i pionieri (Army Pioneer Corps), trasporti (Royal Army Service Corps), genio (Royal Engineers), ed in unità combattenti come l'artiglieria (Royal Artillery), aviazione (Royal Air Force), e marina (Royal Navy), e naturalmente la sanita' (Royal Army Medical Corps). Non meno di 3500 donne servirono come ausiliarie nel ATS (Auxiliary Territorial Service) in vari compiti. I volontari ebrei della Palestina furono presenti in tutti i teatri bellici in cui combatté l'esercito britannico, dalla Francia nel 1940, Grecia e Creta nel 1941, i deserti dell'Egitto e della Cirenaica dal 1940 fino al 1943, Etiopia nel 1941, Sicilia ed Italia dal 1943 al 1945... Questa è la loro storia. -
Le guerre polacco-ottomane 1593-1699. Vol. 1: Le forze in campo.
"Guerre polacco-ottomane"""" (en. Polish-ottoman wars) è la nomenclatura anglosassone indicante una serie di conflitti che opposero, nel corso XVII secolo, l'Impero ottomano e la Confederazione polacco-lituana, lo Stato europeo allora più esteso e più popoloso. Fu uno scontro armato molto diverso da quelli allora combattuti in Europa: un tipo di guerra basato su rapide battaglie di cavalleria invece che sullo schianto di falangi di fanteria. Le ragioni di questa anomalia sono da ricercarsi nella natura stessa delle forze armate implicate nel conflitto. Da una parte la possente armata del sultano di Costantinopoli e dall'altra l'esercito di una compagine statale europea che a seguito del costante confronto e scontro con il Turco aveva finito per emularne la pratica bellica." -
Le guerre polacco-ottomane 1593-1699. Vol. 2: Gli scontri armati.
Le guerre polacco-ottomane si declinarono in un eterogeneo insieme di scontri, combattuti fondamentalmente tra le foreste dell'antico principato danubiano di Moldavia o nelle steppe dell'attuale Ucraina, allora una vasta terra di nessuno contesa tra polacchi, russi e tartari, ove andava prendendo coscienza di sé una nuova popolazione: i cosacchi. Usciti vincitori dai primi scontri (1620-1621 e 1633-1634), i polacco-lituani iniziarono a perdere colpi intorno alla metà del XVII secolo, quando la Confederazione venne risucchiata in un interminabile serie di conflitti con russi, svedesi e cosacchi abilmente pilotati dalla Sublime Porta. Dopo il pesante smacco della conquista ottomana della Podolia polacca (1672), gli allori militari del re-guerriero Giovanni Sobieski riportarono la Confederazione in posizione di vantaggio nello scontro con il Turco. Questo vantaggio non poté però essere adeguatamente sfruttato dai polacco-lituani perché ormai imprigionati in quel letale ristagno socio-politico che avrebbe portato alle spartizioni della Polonia del XVIII secolo. -
L' esercito imperiale al tempo del principe Eugenio di Savoia (1690-1720). Ediz. italiana e inglese. Vol. 12: La cavalleria.
Negli anni in cui si svolse l'operato del grande capitano italiano si formò la tradizionedell'esercito asburgico e in particolare della cavalleria, nella quale il reggimento di dragoni appartenuto al principe Eugenio mantenne il nome del suo colonnello fino al 1918, onore riservato a nessun altro soldato nella storia d'Austria. Per la prima volta riunite in un solo saggio l'organizzazione, le uniformi, le insegne e la storia di tutti i reparti a cavallo di Casa d'Austria e della Reichsarmée negli anni delle guerre control'Impero Ottomano e la Francia del Re Sole. -
L' esercito imperiale al tempo del principe Eugenio di Savoia (1690-1720). Vol. 2: La cavalleria.
La cavalleria di Casa d'Austria e quella della ""Reichsarmee"""" durante le guerre contro l'Impero Ottomano e la Francia di Luigi XIV, riunite assieme per la prima volta in un agile strumento di consultazione sull'organizzazione, la storia dei contingenti, le uniformi e le insegne dell'arma di elite per eccellenza al tempo del grande capitano italiano. Per ogni reggimento sono compilate le schede riepilogative dei colonnelli, le uniformi e le campagne di guerra sostenute nel corso dei conflitti combattuti dal """"Kaiserliches Heer"""" dal 1690 al 1720."" -
I Lanzichenecchi. Le milizie germaniche fra fine 400 e 500. Ediz. italiana e tedesca
Nati in Germania, da un'idea dell'imperatore Massimiliano I° che istituì queste milizie nel 1487, sul modello dei mercenari svizzeri. Soldati mercenari provenienti dalle regioni tedesche del Sacro Romano Impero. Il termine deriva dal tedesco Landsknecht, cioè servo della regione (Land = terra, patria + Knecht = servitore). Presenti sui principali campi di battaglia, guidati dal loro comandante Georg Von Frundsberg, che portava attaccato all'arcione una forca da destinare al collo di papa Clemente VII. Nel nostro libro prendiamo in considerazione la loro organizzazione, il loro costume e armamento. Il tutto accompagnato da 16 tavole a colori. -
Breitenfeld 1631. Il superbo capolavoro tattico di Gustavo Adolfo
La brulla mattina del 17 settembre 1631, due imponenti eserciti si affrontarono sui campi di Breitenfeld, un oscuro villaggio sassone non distante da Lipsia. L'incontro fu in qualche modo casuale, ma le due armate stavano guerreggiando da diversi mesi nella regione. Il comandante imperiale Jan T'serclaes Barone di Tilly, solitamente prudente, anziché ritirarsi convenientemente, decise di accettare lo scontro sia pure trovandosi in inferiorità numerica. Dopotutto, pensava di avere il vantaggio della posizione. Ha con sé circa 32.000 uomini, in gran parte esperti veterani ed un comandante in seconda, Pappenheim, noto e celebre per il suo coraggio e la sua audacia. Davanti a sé ha l'armata svedese di 23.000 uomini agli ordini del loro sovrano, Gustavo Adolfo II di Svezia insieme all'esercito protestante dell'elettore di Sassonia con altri 18.000 uomini. La battaglia ebbe fasi alterne, ma sera dopo ben sette ore di aspri combattimenti si contarono i caduti, a terra giacevano quasi 10.000 uomini, per la maggior parte imperiali, e altrettanti furono i prigionieri. Fu la grande vittoria di Gustavo Adolfo. -
Jean-Baptiste Lully. Il fiorentino della musica di Francia
Pur essendo nato in Italia, Lully è considerato in Francia una gloria nazionale. Infatti, in quel Paese svolse tutta la sua attività artistica e fu l'iniziatore del melodramma in lingua francese. Trattò tutti i generi musicali del suo tempo e ne creò di nuovi. Nel teatro diede impulso all'evoluzione degli spettacoli ideati in Francia: dal ballet de cour, alla pastorale héroïque, fino alla tragédie lyrique, creazione quest'ultima interamente ascrivibile a lui. Nonostante il grande successo riscosso negli ultimi anni a seguito della riscoperta della sua musica, in Italia la produzione artistica del compositore fiorentino è quasi sconosciuta e pochissime sue opere sono state rappresentate nei nostri teatri. La straordinaria vicenda del grande musicista, giunto in Francia all'età di tredici anni al servizio di madame de Montpensier e divenuto segretario di stato nonché padrone assoluto della musica d'oltralpe, è qui proposta in un'inedita veste divulgativa, comprendente la descrizione degli strumenti dell'orchestra dell'epoca, i costumi di scena e gli allestimenti scenografici, nella magnifica cornice di Versailles e Parigi al tempo di Luigi XIV. Il saggio comprende il catalogo delle composizioni di Lully e una recensione critica della discografia dal 1970 a oggi. -
L' esercito di Bisanzio in Italia (535-1071). Dalla riconquista giustinianea alla caduta di Bari
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente fu Costantinopoli a mantenere vive le vestigia e tradizioni romane. Dalla nuova capitale sul Bosforo, opulenta città e ricca di fascino, ripartirono i tentativi di ricostruire l'unità spezzata. Ci volle quasi un secolo per organizzare una valida spedizione militare con l'ambizione di riconquistare le antiche terre perdute e questo fu possibile grazie al governo di Giustiniano I. La guerra che ne seguì, conosciuta come ""guerra gotica"""", durò quasi 20 anni, unificò la provincia con l'Impero, ma distrusse la penisola. L'unità ebbe però vita breve, i Longobardi giunsero in Italia nel 569 e la designarono come loro nuova dimora. Gli Imperiali, così, si trovarono sulla difensiva per quasi due secoli mantenendo gran parte dei territori, almeno fino all'avvento di Rotari che nel 643 ne conquistò gli ultimi brandelli. Ravenna cadde nel 751 sotto le lame longobarde. La risposta imperiale poté concretarsi solamente un secolo dopo, quando fu inviato il generale Niceforo Foca """"il vecchio"""", che riuscì a conquistare tra il 885 e il 886 gran parte della Puglia, della Calabria e parte del beneventano. II controllo imperiale si mantenne forte per quasi due secoli. Con l'arrivo di Roberto il """"Guiscardo"""" nel 1050, le bande normanne trovarono finalmente il loro capo indiscusso e questo permise la rapida conquista di diverse porzioni del territorio imperiale fino a conquistarne la capitale politica, Bari nel 1071.""