Sfoglia il Catalogo feltrinelli044
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7501-7520 di 10000 Articoli:
-
Danze per bestie selvatiche
Danze per bestie selvatiche è un racconto in immagini, in discorsi di alcuni fatti accaduti nell'arco di sette anni (e qualche mese). Un ciclo evolutivo che inizia e finisce con una crisi passando per l'innamoramento, il tradimento, l'elaborazione di traumi passati, molti viaggi e una morte importante. L'uso dei versi, per lo più sciolti e liberi, è la scelta compositiva che più della forma racconto è in grado di operare una restituzione visiva, quasi cinematografica degli avvenimenti, dei sentimenti, delle emozioni. Poesie come danze utili alla comprensione di stati corporei ed emotivi che necessitano una masticazione e una digestione più lunghe per essere accettati. Un atto di cura riferito ad un sé, a un tu, a un noi, a un tutti nel desiderio di nutrire gli aspetti meno addomesticati dell'essere spesso attraverso la relazione con le bestie che incontriamo, che siamo. -
La stagione dei fuochi
Nei primi anni '40 del secolo scorso, Nino vive indisturbato la sua adolescenza in un piccolo paese della pianura romagnola, insieme al padre e alla nonna. Assunto come apprendista trattorista per la stagione estiva da due suoi zii, passerà la cosiddetta ""stagione dei fuochi"""" nelle Larghe, una zona isolata in cui persiste una concezione dell'esistenza che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Qui, fra primi amori, un'iniziazione alla lettura dei grandi classici, il rombo costante del Caterpillar e i silenzi di Supremo, scoprirà molti dei segreti che si celano dietro all'incognita rappresentata da questa terra incontaminata dal progresso."" -
Il cacciatore di fari
Il mare è l'elemento comune ai racconti che compongono questo libro: invoca ricordi d'infanzia e storie immaginarie ambientate in tre città bagnate di azzurro (Trieste, Terracina e Barcellona). Protagonista è sempre quel senso del fantastico accompagnato da sentimenti contrastanti - la solitudine, la serenità, la sensazione di perdita - che solo l'odore della salsedine è capace di suscitare in chi, anche se lontano, ha sempre il mare negli occhi. -
Le amiche di Irene
Quattro ragazze, quattro realtà, quattro vite. Quando le LADI, Luciana, Ambra, Donatella e Irene, si incontrano la loro amicizia traccia un solco indelebile nelle loro esistenze. Luciana trova un supporto per affrontare le difficoltà che la madre, immancabilmente, crea sul suo cammino e qualcuno con cui vivere la propria innocenza. Perché oltre all'aspetto esteriore c'è di più, e le sue amiche sanno apprezzare la sua sensibilità. Ambra scopre la bellezza della condivisione, perché quando i problemi si condividono sono più semplici da affrontare. Per questo le sue amiche sono donne incredibili. Donatella cerca il coraggio di sentirsi leggera a discapito di ciò che le dice la bilancia, perché le amiche devono intuire tutto, anche un disagio nascosto. Irene è il loro collante, sa che sono straordinarie e grazie a loro ha una casa in cui tornare dopo ogni viaggio in giro per il mondo. In fondo loro sono le amiche di Irene e questa è la loro storia. -
Sky hunters
In un mondo abitato soltanto da bambini e alieni, un gruppo di adolescenti si ribella agli invasori extraterrestri per offrire un futuro all'umanità. La tredicenne Chiara ha la missione di proteggere Leo, un carismatico bambino a capo della rivolta. Quella di Chiara è una sfida che si giocherà su due livelli: contro il tempo, per non addormentarsi come tutti gli adulti; contro se stessa, perché solo superando i suoi limiti potrà esprimere pienamente il suo potenziale. -
I Lancia di Faliceto
Scrittore appartato e ""gran signore discretissimo"""" (Contini), Edoardo Calandra (Torino, 1852 - ivi, 1911) fu legato da rapporti di amicizia con autori come Verga, Giacosa, Emilio Praga, De Roberto. Nei suoi capolavori narrativi - La bufera, A guerra aperta, Juliette - la fedeltà al romanzo storico convive con una sensibilità pienamente moderna, individuata dalla critica più recente, che ha colto nell'opera di Calandra i segni di un'attenta riflessione sul lavoro di autori contemporanei, anche, in apparenza, lontani dalla sua ispirazione, da Fogazzaro a d'Annunzio. In un libro come I Lancia di Faliceto, edito nel 1886 e mai più ripubblicato, l'inattualità del tema - """"non la storia, ma alcuni episodi di una famiglia piemontese durante nove secoli di esistenza"""" (G. Giacosa) - non deve impedire di riconoscere, in particolare nel racconto forse più significativo, Il Decaduto, un contenuto tutto moderno: il declassamento sociale e la nascita dell'individuo problematico, non più garantito dall'appartenenza di classe e da un quadro di valori dato. Prefazione di Giuseppe Giacosa."" -
Terronia felix. Gouaches e feuilleton dal novello grand tour
"Dopo tanti lavori impegnati, la scrittrice e saggista sudista Marina Salvadore ci regala la sua ultima, anomala opera; stavolta - a parte rari toni lirici - in chiave ironica e 'spensierata da far pensare'. Terronia Felix è un estemporaneo zibaldone che cade come il cacio sui maccheroni in tempi di pandemia covidiana e di reclusione domiciliare, utile all'esercizio del pensiero, come mai nel presente periodo di forzato e decerebrante isolamento sociale. La narrazione, spesso canzonatoria, ha il rutilante ritmo di una Tammurriata: affronta temi impegnati fungendo - e non fingendo - da sprone per coscienziose ed approfondite riflessioni; un modo persino indolente e indolore per interrogarci sul chi siamo stati e sul chi oggi siamo... o, meglio, ci ritroviamo ad essere 'ridotti'. Un'opera che si adatta magicamente allo stile che ciascun lettore vuole conferire alla propria lettura: divertente ed ironica dopo una giornata impegnativa, liberatoria o anche caustica, dopo la costrizione tra le mura domestiche, formativa perché informativa, anche sui banchi di scuola da cui ci si approccia alla vita. Una preziosa raccolta di aneddoti, esperienze, riflessioni tra il serio ed il faceto, tra 'il nordico e il sudicio', attraverso la 'deportazione' della vita in Lombardia e quella Napoli in cui, nonostante la 'fantapolitika' e il 'coyonavirus', tutti tendono a tornare e ritornare per quel viaggio che spazia dal 'Frijenno e Magnanno' fino alla 'Camorra e Tammorra', tra due mondi diversi eppure uguali, dove sventolano alla stessa maniera 'bandiere e mappine', dove ciò che 'al Nord è ricchezza al Sud diventa monnezza', una contrapposizione di due mondi 'sottosviluppati eppure sviluppati sotto', dove in questo 'gOrgoglio meridionale' tuttavia non mancano le eccellenze 'locali': dal prof. Giulio Tarro a 'Publio Cornelio Scipione Contrada', da Padre Giuseppe Rassello a 'L'Archimede napoletano', fino alla stessa autrice Marina Salvadore, capace (grazie alla sua napoletanissima 'cazzimma') di pubblicare un saggio meridionalista con una prolifica casa editrice di Torino, laddove... manco Garibaldi ed i suoi Mille poterono. E Mega...ride!"""" (Tony Fabrizio) Prefazione di Nicola Zitara." -
Quarant'anni di storia cantata
I quarant'anni di storia cui si riferisce il libro sono quelli che vanno dal 1960 al 1999. Il percorso parte dall'anno che apre il decennio simbolo del miracolo economico italiano e si conclude con la fine del millennio. Ogni anno è commentato da due canzoni: quelle che, secondo un criterio soggettivo, meglio descrivono il periodo di riferimento per aspetti storici, sociali, culturali, di costume. L'accoppiata non è casuale: una canzone rispecchia la cultura dominante, l'altra ne rappresenta in molti casi l'ombra. Nel capitolo dedicato al 1962, per esempio, la spensierata Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello viene accompagnata da Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, una canzone che di pensieri ne stimola fin troppi, e nemmeno tanto leggeri. Il libro non ha la pretesa di ricostruire un pezzo di storia d'Italia attraverso le canzoni, ma solo di ricordare le tappe fondamentali di un viaggio di quarant'anni attraverso i brani musicali che in quel viaggio ci hanno accompagnato e che di quel cammino hanno segnato i momenti cruciali. Come dire che, con l'aiuto della suggestione suscitata dalle canzoni, le cose si ricordano molto meglio. -
Corpora
Come accade che il tempo ci renda intimamente affollati? Ci riempie di memorie, di emozioni, di sogni, di passato, affidando alle nostre cure altri ""corpi"""" oltre quello che abbiamo, spesso sotto forma di frammenti da custodire e tenere assieme. La sfida è trovare il modo di raccoglierli. Corpora tenta di farlo con i versi, riunendo in stanze ciò che gravita in una galassia interiore. Infatti, se da un lato il termine corpora conserva la sua accezione classica di raccolta di componimenti o testi selezionati, dall'altro passa in rassegna le cellule invisibili di un'anatomia umana costruita dal tempo vissuto che, paradossalmente, abbiamo deciso di chiamare vita. Alla fine, rimane forse la sensazione che non siamo uno ma la somma di piccoli resti."" -
Brontola il cielo
Brontola il cielo e metodo istintivo: la penna si poggia sul foglio e, in una manciata di minuti, vomita emozioni. Le poesie che ne nascono sono fotografie dell'anima e, al pari di un'istantanea, rappresentano il tutto di un momento pronto a tramutarsi nel niente dell'attimo successivo. Il titolo Brontola il cielo è una metafora scelta dall'Autrice per raffigurare un'anima tormentata che non riesce a sentirsi compresa nel suo erigere la scrittura al di sopra di tutto; si sente quindi costantemente in bilico tra penna e rinuncia, gioia e sensi di colpa, vita che vorrebbe vivere e vita che gli altri vorrebbero che vivesse. -
Una sezione per ogni campanile. Il PCI nella provincia di Rieti negli anni '40 e '50
Nel giugno del 1944, le truppe tedesche abbandonarono Rieti. Da quel momento, iniziarono ad organizzarsi alla luce del sole tutte le forze democratiche, aspramente combattute dal regime fascista. Tra queste c'era il Partito Comunista Italiano, che in provincia, già all'indomani della caduta di Mussolini, datata 25 luglio 1943, aveva costituito alcuni piccoli nuclei nel capoluogo e in qualche paese. ""Una sezione per ogni campanile - Il PCI nella provincia di Rieti negli anni '40 e '50"""" racconta la storia del partito nei primi anni del dopoguerra, spaziando dal posizionamento dei comunisti nel contesto internazionale alle beghe interne alla federazione reatina, dalle proposte per lo sviluppo del territorio ai giudizi sulla situazione politica italiana, dalle campagne elettorali fino alle innumerevoli e sempre presenti difficoltà organizzative. La narrazione è basata su un esame approfondito dei documenti contenuti nella sezione """"Regioni e province"""" dell'archivio storico del Partito Comunista Italiano, conservato presso la Fondazione Gramsci di Roma, che comprende testimonianze di varia natura. Dalle carte traspare anche, a più riprese, un quadro abbastanza nitido delle condizioni socioeconomiche della provincia di Rieti, zona per lo più povera e arretrata, in gran parte carente dei servizi essenziali. Lo scopo di queste pagine è mettere in luce un passato finora poco conosciuto, contribuire alla definizione e alla conoscenza di un frammento importante della storia locale."" -
Quintetti d'arte. Mostre paradigmatiche e vetrina dell'invisibilità. Ediz. illustrata
Questo libro è nato nei tempi difficili del lockdown. Esso raccoglie, per storicizzarlo, il progetto nato nella primavera del 2020 nel corso di una conversazione telefonica tra la giornalista Carla Guidi e lo storico dell'arte Giorgio Di Genova, il quale propose di non rimanere inattivi ed insensibili di fronte alla messa in quarantena, insieme alle comunità, delle attività culturali. Fu concordata una serie di mostre on line che, con la personale supervisione di Di Genova, ogni lunedì mettevano dialetticamente a confronto 5 artisti, da lui scelti o su loro stessa richiesta, con il titolo Quintetti d'arte. Ogni settimana, quindi, nel sito quintettodarte.it, dal 6 aprile al 29 giugno 2020, sono stati proposti 5 artisti di differenti linguaggio, stile e tecnica, ognuno di loro con tre opere riferite a periodi diversi della loro produzione, col fine di evidenziare la complessa e variegata realtà dell'arte contemporanea. Va sottolineato che, venuta meno l'organicità sociale dell'artista, da oltre un secolo egli è divenuto il committente di se stesso, ciò ha contribuito a determinare una frantumazione generale del linguaggio artistico; non più obbligato ad esprimersi con la koinè imperante, come volevano i committenti nei secoli precedenti, ogni artista s'è preso la libertà di esprimersi in modo personale. Anche per questo s'è creata nell'arte contemporanea una sorta di babele di espressioni spesso difficili da intendere. Nella persistenza disastrosa del virus Covid-19, constatando la capacità degli artisti di navigare nelle acque profonde dell'inconscio, per poi riemergere con un messaggio originale suggerito dal particolare momento storico, Carla Guidi ha proposto di inserire nel progetto una sezione particolare da lei curata, con il titolo Vetrina dell'invisibilità, pensando che proprio questa invisibilità dell'aggressore virale potesse trovare, nonostante tutto, uno spazio di rappresentazione concreto, ma ad alta concentrazione estetica. L'edizione cartacea di questo libro, che esce nel mese di febbraio del 2021, coincide simbolicamente con l'inizio di una nuova era di speranza e cambiamento, intende contribuire perciò alla rinascita della cultura, in un'epoca nella quale la pandemia l'ha resa quanto mai complessa e difficile. -
Adele e Spank sola andata
Estate 2014. Adele, in compagnia dell'amato cane Spank, arriva al Camping Edera in fuga da un amore finito che le ha lasciato il cuore a pezzi e molta voglia di bere. La sua strada incrocia quella di Danilo, pusher d'animo nobile, prigioniero di un passato doloroso. Al fianco dell'improbabile coppia agisce Tommy Paletta, fratello di Danilo, innamorato di Maria e del gelato gusto puffo. A chiudere il cerchio il cinquantenne Scheggia, diviso tra i doveri paterni e i piaceri del corpo. Quattro personaggi agli antipodi, legati gli uni agli altri in una catena indissolubile che li porterà, la notte di Ferragosto, a oltrepassare ogni limite. -
Il principio dell'obbedienza
Giordano Mussini ha quarant'anni, un impiego che non lo appaga, una relazione clandestina con una collega di cui non gli importa granché e una grande attenzione per la cura del corpo. L'unica passione che sembra davvero animarlo è lo studio del pittore svizzero Füssli. L'incontro con Lyda, la ragazza dalle mani tatuate, autista di una squadriglia di criminali di stampo reazionario, dà però una piega inaspettata alla vita dell'uomo. Nel segreto della notte, votandosi alla causa del gruppo, vestirà i panni di giustiziere. Tuttavia il duplice ruolo di impiegato-squadrista non gli si addice fino in fondo e ben presto dovrà fare i conti con la propria coscienza, un amore impossibile che tanto vorrebbe vivere e la voglia di riprendere in mano la propria sorte. -
Eterno autunno. Dodici incubi di carta
Dodici storie. Un immaginario comune che è contemporaneamente fantastico e cupo. Attimi di trepidante attesa che si alternano a momenti di angoscia, stati d'animo penosi, paesaggi meravigliosi e impossibili. Ci sono omicidi e aggressioni. Qualcuno muore e qualcun altro si salva. Capita di assistere ad avvenimenti inspiegabili o prodigiosi. E accade che i personaggi compiano scelte più o meno condivisibili, proprio come nella vita, interrogandosi su quanto sia possibile scendere a compromessi con una realtà, ben diversa da quella a cui sono abituati, senza impazzire o lasciarsi soggiogare. -
I morti non sono contenti
Una donna ripercorre le tappe della sua vita, seguendo il filo dei suoi pensieri e delle sue visioni. Riflessioni, ricordi e suggestioni anche di un passato lontano si intrecciano in una molteplicità di scenari che da Orvieto e Pisa si estendono fino alla Russia, a Budapest, al Mediterraneo, alla fattoria di Faringdon, alla Grande Bibliothèque. Un'ironia pungente e dissacrante accompagna il lettore a scoprire come lo Spirito del Tempo possa influire sulla storia individuale. -
Smorfie gaie e smorfie tristi. Con il saggio introduttivo «L'importanza di essere Roberto»
Roberto Bracco (1861-1943) fu giornalista, novelliere e drammaturgo, autore di canzoni e soggetti cinematografici. Eletto nelle liste di Giovanni Amendola nel 1924, partecipò alla secessione dell'Aventino e fu uno dei pochi intellettuali italiani a non venire mai a patti con il regime fascista, pagando la sua coerenza ideologica con l'ostracismo nei confronti delle sue opere, e con il veto alla candidatura al premio Nobel per la letteratura proposta tra il 1922 e il 1926. Luigi Capuana giudicò le Smorfie gaie e le Smorfie tristi, pubblicate dall'editore Sandron all'inizio del Novecento e qui riunite in un unico volume, ""tra i più splendidi prodotti dell'evoluzione della novellistica odierna in Italia"""". Con il saggio introduttivo «L'importanza di essere Roberto» di Marco Catucci."" -
Racconti feroci
Le storie riunite nel volume ""Racconti feroci"""" hanno per filo conduttore non tanto, o non solo, lo svolgersi di specifici eventi storici, ma piuttosto la tensione che li attraversa, captata e messa a nudo dallo sguardo impietoso che i nostri autori posano sulla realtà. Uno sguardo lucidamente implacabile che, di una società crudele e violenta, riporta i caratteri salienti della sopraffazione, dell'iniquità, e della consuetudine al crimine e all'efferatezza. Confrontati alla brutalità, essi scelgono di esibirla sulla pagina senza esitazione, con """"ferocia"""", spinti da una sorta di necessità che poco concede al versante della pura ricerca estetica e che si gioca invece nell'intimo delle singole coscienze. Conducendo un'indagine che sottende la più vasta riflessione sul tema del potere, del suo esercizio e del suo abuso, essi non esitano a utilizzare un tono crudo e disturbante, rivelatore di una fondamentale intransigenza."" -
Un debutto nella vita
Con la novella originale di Laure Balzac. Illustrazioni tratte dall'edizione Michel Lévy del 1874. Viaggiando sul ""cuculo"""" da Parigi al castello di Presles, Oscar e i suoi giovani compagni di viaggio si riempiono la bocca di frottole inverosimili; mentendo con la stessa facilità con cui respirano, parlano di Orienti da cartolina, conquiste femminili vere o presunte, castelli e battaglie in terra di Spagna: tutto è pretesto per vanterie e scherzi all'apparenza leggeri che però avranno conseguenze sul loro futuro. La morale di questo racconto crudele, che è anche un romanzo di formazione, è che un universo fittizio, costruito su frasi senza senso, crolla alla prima occasione, soprattutto nella Francia che si avvia alla monarchia borghese di Luigi Filippo. La realtà riprende allora i propri diritti per ristabilire l'equilibrio tra le parole e le cose: un equilibrio governato dalla legge del taglione."" -
Juan de Mairena. Sentenze, arguzie, appunti e ricordi di un professore apocrifo
Antonio Machado (1875-1939) poeta spagnolo appartenente alla ""generazione del '98"""". Esordisce nel 1903 con la raccolta di poesie Soledades, seguita da Campos de Castilla (1912), Nuevas canciones (1924) e dal Canzoniere apocrifo di Abel Martín (1926). Le prose di Juan de Mairena. Sentenze, arguzie, appunti e ricordi di un professore apocrifo"""" sono pubblicate a Madrid dalla casa editrice Espasa-Calpe nel 1936. L'insegnamento frammentario di questo professore inventato, dalla maieutica antidogmatica e antiretorica, racchiude la più alta testimonianza etica e civile di Machado. Un manuale di pensiero ironico e scettico, ma anche appassionato e intriso di cristianesimo evangelico.""