Sfoglia il Catalogo ibs000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4741-4760 di 10000 Articoli:
-
Governare città plurali. Politiche locali di integrazione per gli immigrati in Europa
Il volume analizza il ruolo delle società civili e dei loro esponenti sul terreno controverso della conquista e della fruizione effettiva dei diritti di cittadinanza, delle politiche e delle pratiche di integrazione che riguardano i migranti. Un ruolo non necessariamente orientato in senso inclusivo. Abbiamo infatti assistito in questi anni anche a mobilitazioni avverse all'insediamento di minoranze, all'apertura di luoghi di culto delle minoranze, alla realizzazione di strutture di accoglienza, nonché a fiaccolate contro l'immigrazione e specialmente contro l'immigrazione definita ""clandestina"""", in nome della sicurezza urbana e dei diritti dei residenti. Il livello locale si rivela cruciale, perché lì si manifestano le tensioni, si misurano le forze in campo e si confrontano visioni diverse del fenomeno. La ricerca presentata nel volume ha tenuto conto quindi anche del versante delle politiche di esclusione, evitando di dare per scontato un atteggiamento pro immigrati da parte delle istituzioni pubbliche locali. Inoltre ha preso in considerazione gli attori sociali, che in vario modo contribuiscono all'elaborazione e all'attuazione delle politiche per gli immigrati. Ha adottato il metodo degli studi di caso, analizzando le politiche rivolte agli immigrati in cinque città europee e tre italiane: rispettivamente, Bruxelles, Francoforte, Madrid, Manchester, Marsiglia; Genova, Firenze e Verona."" -
Stranieri e repressione penale. I soggetti e le istituzioni
Il sempre più deciso ricorso a strumenti repressivi nella gestione dei processi migratori, in particolare nell'ultimo decennio, ha evidenziato la debolezza dei tradizionali strumenti dello Stato di diritto dinanzi all'esigenza di governare la crescente complessità delle società globalizzate. La prevalenza delle istanze di ordine pubblico (e l'assenza di un programma di gestione nel lungo periodo) non ha tuttavia consentito di contenere l'afflusso di migranti, rendendo estremamente fragile l'equilibrio fra autoctoni (in particolare gli appartenenti alle classi più povere) e stranieri. Il profondo mutamento registrato nella percezione sociale dello straniero discende anche da una sommaria associazione fra clandestinità e insicurezza urbana e dalla crisi del sistema di welfare state, incapace di soddisfare l'accresciuta richiesta di solidarietà. Il prodotto finale di tali condizioni è una ricostruzione ""emotiva"""" ed estremamente frammentaria dei diversi profili giuridici e sociali dell'immigrazione, in cui il contrasto della clandestinità è il tema principale delle politiche migratorie e la sicurezza urbana è il nodo della transazione elettorale fra politica e cittadini. L'intento di questo lavoro è quello di analizzare, anche attraverso rilevazioni empiriche, i rapporti che si instaurano fra gli attori del sistema e gli immigrati, cercando di capire quali sono i percorsi che definiscono di fatto le direzioni verso cui si muove l'intero sistema."" -
Diritto liquido? La governance come nuovo paradigma della politica e del diritto
Il termine governance è diventato uno dei più ricorrenti nel dibattito politico e istituzionale. Per questo è necessario interrogarsi sulle cause di tale affermazione, sui significati politici istituzionali e filosofici che in questo percorso sono implicati e su quali trasformazioni sul terreno della fenomenologia giuridica questo ""fenomeno"""" esprime. Fa parte di quella """"febbre"""" di innovazione che il complesso di processi economici e culturali che chiamiamo globalizzazione ha imposto alle scienze delle istituzioni politiche e alla teoria dei processi di produzione della normatività giuridica. Rispetto a questo scenario, sembra che la teoria politica abbia eletto la nozione di governance a idea privilegiata per descrivere i mutamenti delle interazioni tra istituzioni politiche e interessi presenti nella società. Per queste ragioni, l'analisi condotta nel libro si rivolge ai contesti istituzionali in cui il principio politico-normativo della governance è venuto affermandosi, assumendo il significato che ne connota il suo utilizzo attuale. Muovendo da una critica di fondo alla """"sociologia della globalizzazione"""", nella misura in cui essa più che un'analisi del presente si svela come un progetto politico-culturale, si tenta di cogliere i punti essenziali che sfidano la filosofia politica dei nostri giorni, ponendo l'accento sulla persistenza della centralità politica e giuridica dell'istituzione statale."" -
Il restauro come strumento di marketing territoriale. Il caso del centro storico di Ascoli Piceno
Il volume affronta un tema innovativo, legato alla possibile sinergia che può instaurarsi fra differenti discipline: il restauro e il marketing territoriale. La tematica viene affrontata esaminando in prima istanza le teorie e gli strumenti propri del restauro per passare poi ad un'analisi degli strumenti del marketing territoriale. Ciò consente di verificare se e in quale modo il restauro possa essere affrontato in una nuova prospettiva di marketing territoriale. La seconda parte si concentra sull.illustrazione di un caso specifico di marketing territoriale, applicato al centro storico di Ascoli Piceno, e si approfondiscono le strategie poste in essere ed i risultati raggiunti. L'ipotesi che si vuole verificare in questo studio è quella di poter considerare l'opportunità che tutti i soggetti, che intervengono a vario titolo nella formulazione dell'offerta culturale del territorio, contribuiscano in maniera sinergica al suo sviluppo, attraverso nuove soluzioni tecnico-organizzative, in grado di pianificare il sistema degli interventi. Occorre quindi un nuovo approccio che valuti tali interventi, non solo in termini di costi ma soprattutto come un investimento che possa consentire un ritorno, in molti casi non solo culturale. Da qui, l'importanza di un'analisi economica che quantifichi i risultati, mediante una strategia di marketing territoriale. -
Un malato senza nome. Rivisitazione de «Il tailleur grigio» di Andrea Camilleri
La storia è straordinaria e al tempo stesso singolare: per il personaggio, il Malato senza nome, certo non aderente ad uno stereotipo comune; per l'insieme delle situazioni, a tratti irreale, teatrale. Ma, pagina dopo pagina, si viene trascinati all'interno della rappresentazione, ci si incuriosisce come in un giallo, nella incertezza del dipanarsi degli accadimenti. Virzì, psichiatra, con formazione relazionale, e per di più docente universitario, coglie l'intrigante rappresentazione di Camilleri per una riflessione sul rapporto medico-paziente che è una lezione. Ma le lezioni, si sa, in genere piacciono poco. E allora Virzì ci inganna, non ce la fa sembrare tale, e proprio come Camilleri, ci dice poco a poco, ci trascina senza che ce ne accorgiamo, in un racconto sul racconto. E siamo dentro alla lezione senza accorgercene, rendendocene conto solo nelle ultime pagine, quando, finalmente, il Professore getta la maschera, e fa il suo mestiere. Certo che lezioni così ne avremmo volute tante, lezioni che divertono prima di insegnare, che sembrano più la condivisione di un'opinione o di un'esperienza, anche emotiva, che non una prescrizione. Virzì non ha ricette, non ha prescrizioni assertive, ammette la debolezza dei nostri costrutti teorici rinunciando, proprio nelle ultime righe, alle soluzioni. Si limita a raccomandare, a suggerire, a proporre il proprio sentire. E cosa ci propone? Di narrare, e di ascoltare. Proprio come con un racconto (di Camilleri?). -
Gli stili di vita dei medici. Dal dottor Kildare al dottor House?
Nell'immaginario collettivo i medici sono persone altamente qualificate e altruiste: la professione rappresenta l'attività più importante della loro vita, sono pronti a occuparsi degli altri, chiunque essi siano. D'altra parte i medici, coscienti delle qualità che la società attribuisce loro, interiorizzano l'idea di essere individui votati al servizio dell'umanità sofferente: difficilmente riuscirebbero a immaginarsi senza il camice bianco e lo stetoscopio attorno al collo. Questo non significa che vivano soltanto di lavoro, che non si dedichino alla famiglia e che non svolgano attività ricreative, culturali e di consumo, ma solo che queste non costituiscono (non dovrebbero costituire) un ambito importante quanto la professione nella loro vita. È realmente così? Per i medici la professione continua a essere l'ambito principale di identificazione. Sono però le motivazioni a essere diverse; ed è proprio in tale diversità che sembra racchiudersi il cambiamento rispetto al passato. Il medico old style - esemplificato dal dottor Kildare - esperto e gentiluomo, che mantiene il giusto equilibrio fra ""onore e utile"""", sembra aver ceduto il passo al medico """"scientista"""" - ben rappresentato dal dottor House che non ha bisogno di sviluppare alcun sentimento empatico con colleghi e pazienti, perché la scienza e la tecnologia gli sono sufficienti a formulare brillanti diagnosi."" -
Richiedenti asilo e rifugiati politici. Percorsi di ricostruzione identitaria: il caso torinese
Le transizioni biografiche vissute da richiedenti asilo e rifugiati si protraggono in modo indefinito nel tempo. Su di esse insistono le scelte e le attribuzioni di senso operate dai diretti protagonisti, ma soprattutto le decisioni operate dalle istituzioni dei paesi ospitanti, in termini di definizione delle procedure di accesso e di riconoscimento dello status di rifugiato, oltre che di organizzazione del sistema di accoglienza. L'Europa ha scelto ormai da molti anni di vivere in una pericolosa contraddizione: da un lato, i migranti visti come necessari per sostenere i sistemi occupazionali, previdenziali, scolastici, di cura; dall'altro, le retoriche populiste sul bisogno di proteggersi dalla presunta invasione straniera, richiamando una inesistente monolitica ""cultura"""". Da qui emergono tentativi sempre più articolati per declinare le caratteristiche dei migranti """"buoni"""" e quelle dei migranti """"inutili"""", o addirittura """"nocivi"""" per i nostri sistemi socio-economici. Le sofferenze dei rifugiati sono, dunque, destinate a proseguire anche dopo l'approdo in Italia, e a volte ad aumentare, nell'ambito di una difficile relazione con un sistema di protezione ampiamente deficitario, in assenza di solide reti sociali cui appoggiarsi e alle prese con progetti perlopiù assistenzialistici anziché sostenitori dell'autonomia."" -
Sindaci e giovani sindaci. Dinamiche di trasformazione nella politica locale
Nelle più importanti ricerche succedutesi dagli anni '60 fino ai primi anni '90 l'immagine del sindaco ha assunto forme diverse in relazione sia ai percorsi di carriera via via tracciati che al ruolo esercitato nello specifico ambito della politica locale. Da queste ricerche sono emerse almeno tre diverse figure di sindaco: il sindaco notabile, il sindaco imprenditore politico per conto del partito, il sindaco ""primus et solus"""". Oggi di quale figura possiamo parlare? Si può rispondere solo contestualizzando il ruolo di questa carica all'interno di una rinnovata relazione centro-periferia e di uno spazio politico locale radicalmente modificato dalle riforme relative alla sua elezione, al riordino della pubblica amministrazione locale e alla radicale trasformazione del sistema dei partiti. Sicuramente è possibile parlare di un sindaco """"imprenditore di policy"""", quasi completamente departitizzato, posto al vertice del potere dell'amministrazione comunale ma del tutto privo dei vecchi legami che caratterizzavano il suo ruolo. Rispetto a questo quadro il giovane sindaco può essere considerato un parvenu oppure il rappresentante di una nuova generazione politica che si affaccia alla periferia del sistema con caratteristiche profondamente rinnovate, tali da configurare una nuovo modello di amministratore? Sicuramente ci troviamo di fronte ad un nuovo attore politico locale, di cui questo volume tenta di tracciare l'identikit."" -
Salvare il capitalismo. Come riprendere il controllo della finanza e tornare a creare valore a lungo termine
Il volume illustra una strategia implementabile da imprenditori, manager, investitori, autorità di regolazione per superare la crisi e ritornare a un sentiero di crescita sostenibile. Questo lavoro di Alfred Rappaport è un appello a porre fine all'approccio dello ""shortermismo"""" che sta distruggendo l'economia mondiale e a tornare sulla strada della creazione di un valore stabile e duraturo. La soluzione di Rappaport: occorre riallineare gli interessi dei manager aziendali e dei manager dei fondi d'investimento con quelli dei loro azionisti e investitori. Come? Adottando alcune fondamentali misure: il senior management e i consigli d'amministrazione delle aziende devono porre la creazione di valore a lungo termine come loro obiettivo principale; amministratori delegati, manager e dipendenti devono ricevere incentivi per la creazione di valore a lungo termine; le dichiarazioni contabili devono fornire agli investitori maggiori informazioni e farlo in maniera più trasparente; devono essere istituite delle commissioni per i fondi d'investimento che operino per far coincidere gli interessi dei money manager con quelli degli azionisti; i fondi d'investimento devono essere guidati da un management attivo, avere una proprietà concentrata e orizzonti d'investimento a lungo termine, in grado di spostare la prospettiva a favore di migliori guadagni sul lungo periodo per gli azionisti."" -
E pur qualcosa si muove. La mediazione verso un cammino professionale
Il presente fascicolo vuol essere uno spunto di riflessione sulla mediazione civile e commerciale che, a seguito dell'emanazione del D.Lgs. 28/2010, è diventata condizione di procedibilità dell'azione giudiziaria per diverse materie oggetto di controversia civile. Dal 20 marzo 2011, data in cui le previsioni del decreto sono diventate operative, secondo i dati del Ministero della Giustizia, sono già state presentate agli organismi di mediazione iscritti oltre quaranta mila istanze di mediazione. In questo numero speciale, oltre a una dettagliata panoramica degli aspetti più significativi del D.Lgs. 28/2010, si affrontano i temi dell'importanza dell'approccio facilitativo dell'accordo da parte del mediatore, figura centrale della procedura, le implicazioni della mancata partecipazione della parte chiamata in mediazione, i rapporti tra mediazione e pubblica amministrazione, tra mediazione e controversie in materia di lavoro. Il fascicolo è stato realizzato a cura di ADR Concordia Italia, organismo di mediazione e ente di formazione per la mediazione, iscritto presso il Ministero della Giustizia, che ha raccolto oltre a contributi di esperti, esperienze dirette di mediazione svolte dai suoi mediatori. -
Empirico e Pantagruel. Per un'Europa diversa. Carteggio 1943-1945
Ricostruire l'Italia, immaginare un'Europa diversa. Sono queste le due ideali parole d'ordine che guidano gli autori di questo carteggio, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, negli anni 1943-1945. Raccolte qui troviamo le circa cento lettere che i due si scambiarono mentre svolgevano attività clandestina in Svizzera e, per il solo Spinelli, anche in Italia e in Francia. Un'attività che i due autori del Manifesto di Ventotene (1941) e fondatori del Movimento federalista europeo (agosto 1943) intrapresero nel tentativo di far sorgere in Svizzera un attivo centro di propaganda politica a favore dell'unificazione federale dell'Europa, coinvolgendo nel loro progetto resistenti provenienti da Olanda, Jugoslavia, Francia, Norvegia e Germania e anche alcune delle forze antifasciste italiane risorgenti o di nuova formazione, come il Partito socialista e il Partito d'azione. Un carteggio ricco, conflittuale, fonte di preziose informazioni sul dibattito che animò la Resistenza italiana, sui problemi della ricostruzione dello Stato e sull'unificazione politica dell'Europa, e che comprende anche lettere di protagonisti della nuova Italia: Leo Valiani, Manlio Rossi-Doria, Aldo Garosci. Un dibattito che presentava ancora zone d'ombra che queste lettere contribuiscono a chiarire, restituendo tutto il valore di una grande lezione di coerenza e passione politica. -
Evoluzione dei principi contabili nel contesto internazionale
Lo studio è articolato in una serie di contributi dei quattro autori. I primi contributi si soffermano sulle origini e l'armonizzazione dei principi contabili; si richiamano le strutture dei Board, lo stato di adozione degli Ias/Ifrs e degli Us Gaap a livello internazionale e l'adozione dei principi contabili internazionali in alcuni paesi dell'Est europeo e in Giappone; viene poi analizzato il mutevole cambiamento dei principi contabili in Cina in relazione ai diversi andamenti politici nazionali ed infine viene ripresa la via italiana ai principi contabili internazionali. Lo studio si conclude con una riflessione critica sulla letteratura internazionale relativa ai principi contabili e sulla eccessiva rapidità nel recepire nuovi principi contabili internazionali e riprende l'evoluzione dei sistemi contabili nella dottrina economico-aziendale italiana. Gli autori ritengono che i nuovi principi contabili internazionali debbano essere plasmati sulle culture dei singoli paesi, in particolar modo in Italia, sulla cultura economica aziendale che pervade gli studi dottrinali e la formazione culturale del nostro paese. -
L' esercizio di foresight. Una risorsa di conoscenza per la competitività dei territori
Le imprese e la pubblica amministrazione italiane operano in un contesto socio-economico sempre più difficile, caratterizzato da un cambiamento strutturale delle condizioni di sostenibilità e di modi di competere. Anche i comparti di punta dell'economia italiana come quelli del Made in Italy hanno risentito negativamente dell'attuale situazione economico-finanziaria, come ad esempio il settore nautico. L'esercizio di foresight rappresenta un valido strumento a supporto dei policy maker, che permette di mettere a sistema diverse risorse del territorio: dal tessuto imprenditoriale, alle competenze accademiche, agli esperti del settore. Il presente lavoro illustra le fasi di un esercizio di foresight, dall'ideazione della metodologia, al coordinamento degli esperti e alla valutazione delle considerazioni finali, riportando un caso applicato al settore nautico diportistico che si inserisce all'interno di un progetto strategico INNAUTIC - Sottoprogetto C, di P.O. Marittimo Italia Francia 2007-2013, con capofila Regione Toscana, in partnership con CCIAA di La spezia, Provincia di Sassari e Agenzia di Sviluppo della Corsica ADEC. -
Aree rurali e configurazioni turistiche. Differenziazione e sentieri di sviluppo in Toscana
Il turismo rurale viene spesso indicato come uno dei principali motori di sviluppo per le aree rurali, in special modo quelle soggette a fenomeni di marginalizzazione, in virtù della sua capacità di generare benefici sia di tipo economico sia di tipo sociale. Sempre più spesso vengono però evidenziati anche gli effetti negativi che il turismo può determinare sui delicati equilibri socio-ambientali di questi territori. Peraltro il turismo rurale si presenta come fenomeno complesso e fortemente differenziato, i cui effetti dipendono dalle caratteristiche dei singoli territori e dalle modalità con cui gli attori privati e pubblici in essi operanti configurano le relazioni tra prodotto turistico e risorse rurali locali. Questo volume presenta i risultati della ricerca ""Aree rurali e configurazioni turistiche: opportunità e buone prassi"""", finanziata dalla Regione Toscana e a cui hanno preso parte studiosi della Facoltà di Economia di Firenze e della Facoltà di Agraria di Pisa. Il turismo rurale in Toscana, che ha avuto negli ultimi anni una grande diffusione, è stato analizzato attraverso l'integrazione di approcci quantitativi e metodologie di tipo partecipato al fine di coglierne la differenziazione territoriale e l'articolazione tipologica interna. L'analisi di tre casi di studio ha consentito di trarre indicazioni utili alla elaborazione di strategie e politiche territoriali."" -
E.Crm tutta la verità. E.Crm, dal progetto alla campagna di vendita
Nel volume si affrontano le modalità di buon uso di strumenti del web, come elemento organizzativo che agevola lo sviluppo dell'impresa, commerciale che inventa nuove occasioni di vendita e di dialogo con i clienti e di comunicazione, spesso in alternativa alle forme pubblicitarie classiche, il tutto con grandi vantaggi sul budget. Siccome ormai il primo contatto, è su internet non si trascurano inoltre l'importante aspetto della privacy e del permission marketing, cioè come chiedere ai clienti il permesso di contattarli. Vengono infine esaminati alcuni casi aziendali di importanti società italiane (Zurich, Stefanel, Pellegrini Card, Arval), che usano l'e.CRM nella loro organizzazione, sfruttandone le potenzialità e spiegando alcune azzeccate scelte operative sul versante dei clienti, che potranno fornire interessanti argomenti di riflessione. -
Marketing nel punto di vendita
Il punto di vendita è sempre più il luogo privilegiato di marketing: sia per le aziende commerciali, sia per le aziende di produzione. Infatti, esso non è solo rivenditore passivo di prodotti altrui, ma anche ""produttore"""" di servizi commerciali. E in quanto tale è soggetto attivo di un proprio marketing alla clientela. Alla quale veicola anche il marketing dei produttori. Per fare marketing nel punto di vendita si utilizzano sei strumenti commerciali, che devono essere tarati sulle particolari esigenze e problematiche di acquisto della sua clientela-obiettivo e che richiedono un'attenta orchestrazione strategica e operativa. I tre strumenti di offerta commerciale sono costituiti da un'offerta merceologica variamente assortita, da un'offerta di servizi complementari ai prodotti e alla clientela e da un ben oliato sistema di prezzi e condizioni di vendita. Di essi si considerano qui la logica e le problematiche strategiche e operative: con ampia varietà di esempi e riferimenti. Altrettanto si fa per i tre strumenti di comunicazione commerciale costituiti da una vendita visiva crescentemente rilevante, da una vendita assistita in fase di ammodernamento e rilancio, e da un sistema di promozione delle vendite da curare con molta attenzione (anche in collaborazione coi produttori). Ambizione esplicita del libro è di stimolare le aziende commerciali e di produzione a dedicare maggiore e più sistematica attenzione al punto di vendita come luogo (e attore) di marketing."" -
Le città della terza Italia. Evoluzione strutturale e sviluppo economico
L'Italia centrale è un territorio caratterizzato da un esemplare policentrismo. Un policentrismo che nei confini delle sue polarità è stato ridisegnato, ma sostanzialmente non modificato, dai processi di integrazione territoriale determinati dall'accelerata accumulazione di capitale iniziata negli anni Cinquanta. Il carattere policentrico di questa macro-regione avrebbe dovuto obbligare a esplorare in una prospettiva comparata il grado di eterogeneità delle traiettorie di crescita (e di sviluppo) delle città. In effetti, le città della Terza Italia hanno seguito dal 1950 traiettorie di crescita così diverse da richiedere uno spostamento del focus della riflessione economica sulla loro efficienza statica e dinamica per poter comprendere le prestazioni macro-regionali. L'eterogeneità delle prestazioni delle città deve essere interpretata - nella prospettiva sistemica adottata in questa ricerca - come l'effetto della diversità delle loro strutture (sociale, economica, politica, spaziale). Ma, considerando che le città sono ""sistemi progressivi"""" le cui strutture mutano nel tempo, l'evoluzione strutturale diventa un fondamentale oggetto di indagine. I saggi raccolti in questo volume esplorano in termini quali-quantitativi l'evoluzione strutturale recente delle città della Terza Italia allo scopo di identificare le strutture che si stanno consolidando."" -
La sfida della misurazione nelle scienze sociali. Grandezze e proprietà osservabili ma non «misurabili»
La sicurezza che abbiamo nell'uso a-riflessivo delle unità di misura riferite al tempo, allo spazio, al peso vacilla quando ci troviamo di fronte a problemi di valutazione e confronto tra entità che non sono empiricamente accessibili a una unità di misura esterna: i sentimenti, i concetti, gli orientamenti valoriali, le regole implicite che rendono possibile la vita sociale, le attitudini, le opinioni. Con il seminario di studio Fondamenti epistemologici della misurazione nelle scienze sociali, la Scuola di Dottorato in Scienze umane e Filosofia di Verona ha aperto una discussione sui problemi epistemologici, teorici e filosofici alla base della più rilevante tradizione di ricerca nelle scienze sociali: quella empirico-quantitativa che, integrata e stemperata da una più debole tradizione ""qualitativa"""", conserva ancora una forte posizione di dominanza. Per questa tradizione non solo la realtà sociale ha una sua oggettività esterna rispetto all'attore sociale, ma può essere altresì colta, studiata, analizzata nelle sue diverse dimensioni attraverso strumenti di rilevazione che vanno dalla classificazione al conteggio. La realtà sociale può essere espressa da .numeri., sottoposti quindi a tutte le operazioni matematiche: addizioni, sottrazioni, medie. L'obiettivo del volume è porre l'attenzione sui fondamenti epistemologici della misurazione nella scienze sociali, mettendone in evidenza limiti e potenzialità, riduzionismi e semplificazioni, presupposti e conseguenze."" -
Relazioni segnaletiche. Spazi, funzioni e rappresentazioni nei sistemi di wayfinding urbano
Il wayfinding può essere definito come ""l'atto di trovare la propria strada per un luogo"""", e il wayfinding design come """"l'arte di aiutare le persone a trovare la propria strada"""". La maggior parte della segnaletica iconica convenzionale omologata indica, regola, concede, vieta, rappresenta, fornendo così un display non solo dell'organizzazione dello spazio antropizzato, ma anche dell'organizzazione della società che in tale spazio abita. Uno spazio ben comunicato è uno spazio che non genera frustrazione o smarrimento, che si rende conoscibile, intuibile, esplorabile ma, soprattutto, amabile e desiderabile: nella città multiculturale e spazialmente diffusa la segnaletica iconica viene analizzata nella sua natura di strumento in grado di generare conoscenza, orientamento e, soprattutto, connessioni fra luoghi, persone, istituzioni, culture. Nel saggio i concetti di wayfinding, segnaletica, segno, icona, spazio, inclusione/esclusione, partecipazione, identità visiva, si aprono a un dialogo interdisciplinare che chiama in causa vari ambiti: dalla semiotica alla sociologia dello spazio, dal design alla comunicazione visiva, alla psicologia cognitiva: tutte voci attraverso le quali si è tentato di comprendere meglio la relazione fra strumenti, funzioni ed effetti della segnaletica, nella convinzione che determinati tipi di sistemi per il wayfinding funzionino, oltre che come veicoli di informazioni, anche e soprattutto come media per la costruzione di relazioni."" -
Moda e arte
Abiti considerati vere e proprie opere d'arte. Stilisti che assumo pose e comportamenti da avanguardisti. Retrospettive di designer che invadono le sale dei musei. Moda e arte sono ancora due mondi distinti o sono diventate la stessa cosa? Se è vero che, a partire da Charles Frederick Worth, i couturier si sono lasciati contagiare dai linguaggi dell'arte, oggi si può ancora parlare di un confine netto tra questi due mondi? Collaborazioni e reciproche contaminazioni tra designer e artisti, fin dalle esperienze del futurismo e del surrealismo, sembrano certificare un processo di ibridazione tra i due campi. Al tempo stesso la moda si presenta come un'arte sui generis che, caratterizzata da tratti tipici dell.artigianato e legata a doppio filo all'industria, appare molto lontana dall'ideale dell'art pour l'art e mantiene una sua identità ben definita. Attraverso il contributo di sociologi, storici dell'arte, antropologi e studiosi di moda il volume esplora i margini di contaminazione, sovrapposizione e collaborazione tra moda e arte, senza fermarsi alla semplice domanda La moda è arte? ma interrogandosi su cause ed effetti dell'interazione tra le due sfere, il cui confronto avviene su svariati terreni: dal fashion design alla sperimentazione artistica, dalle riviste di settore alle manifestazioni espositive. Contribuendo a ridefinire le pratiche e le identità di chi opera in ciascuno dei due settori dell.industria culturale contemporanea.