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Lo stato di eccezione. Homo sacer. Vol. II/1
Lo stato di eccezione, ossia quella sospensione dell'ordine giuridico che siamo abituati a considerare una misura provvisoria e straordinaria, sta oggi diventando sotto i nostri occhi un paradigma normale di governo, che determina in misura crescente la politica sia estera sia interna degli stati. Il libro di Agamben è il primo tentativo di fornirne una sommaria ricostruzione storica e, insieme, di analizzare le ragioni e il senso della sua evoluzione attuale, da Hitler a Guantanamo. Quando lo stato di eccezione tende a confondersi con la regola, le istituzioni e gli equilibri delle costituzioni democratiche non possono più funzionare e lo stesso confine fra democrazia e assolutismo sembra cancellarsi. Muovendosi nella terra di nessuno fra la politica e il diritto, fra l'ordine giuridico e la vita, dove i ricercatori non amano avventurarsi, Agamben smonta a una a una le teorizzazioni giuridiche dello stato di eccezione e getta una luce nuova sulla relazione nascosta che lega violenza e diritto. -
Lavorare con piccoli indizi
I saggi che compongono questo libro obbediscono a una strategia comune: indagare un testo letterario muovendo dalla convinzione che siano i piccoli e piccolissimi indizi, le labili tracce di cui è cosparsa la sua superficie a mettere sulla strada della comprensione. Le imperfezioni e le incongruenze che fanno funzionare la macchina testuale si nascondono lì, sotto gli occhi di tutti, e il talento del critico sta nel ricostruirle con la meticolosità paziente del decifratore. Lavagetto articola questi assunti nei ""frammenti di una teoria"""", per poi trasformarli in sapientissimi esercizi di lettura, da Balzac a Collodi a Stendhal, dai libretti verdiani a Freud a Proust."" -
Bioeconomia. Verso un'altra economia ecologicamente e socialmente sostenibile
La teoria bioeconomica rappresenta il primo e forse più rigoroso tentativo di articolare l'economia alle scienze della vita. Come risulta dalle carte di Georgescu-Roegen, egli intendeva, negli ultimi anni della sua vita, pubblicare un volume dal titolo Bioeconomics che ragionevolmente doveva costituire una prima sistematizzazione di questa concezione economica alternativa al mainstream. Com'è noto, egli non riuscì a portare a termine tale progetto. Il presente volume intende riprendere questa sfida, pubblicando una raccolta dei più significativi contributi di Georgescu-Roegen nell'ambito della bioeconomia (compresi alcuni testi dattiloscritti inediti), ma, soprattutto, cercando di offrire alla teoria bioeconomica un carattere di maggior sistematicità, integrandola con gli sviluppi più significativi che si sono avuti in tempi recenti in particolare nella biologia e nella teoria dei sistemi complessi. Il volume vuole inoltre recuperare lo spirito originale che animava la teoria bioeconomica. Questa infatti, per nulla incline ai facili compromessi legati alle teorie dello sviluppo durevole o sostenibile che tanto hanno affascinato accademici e tecnocrati, cercava risposte rigorose e coerenti agli ideali di un'economia giusta e compatibile con le leggi fondamentali della natura, ideali che oggi riemergono con rinnovato slancio dalla società civile. -
I paradossi dell'infinito
Ultima opera di Bernard Bolzano, pubblicata postuma nel 1851 e rimasta a lungo sconosciuta. Il primo vero riconoscimento ufficiale tributato a quest'opera fu quello di Georg Cantor, neI 1883, seguito neI 1913 da Edmund Husserl. Oggi l'importanza di Bolzano è universalmente riconosciuta e in particolare questo libro, dedicato nella sua parte principale ai paradossi dell'infinito nel campo della matematica, introduce concetti che stanno alla base di tutta la moderna teoria degli insiemi. Per la prima volta nella storia della matematica Bolzano introduce qui esplicitamente il concetto di insieme, distinguendolo da quelli di aggregato, moltitudine e somma. -
Rovine e macerie. Il senso del tempo
Attraverso un percorso sinuoso tra diversi siti del mondo, dall'Acropoli di Atene al Muro di Berlino, passando per diverse opere letterarie o cinematografiche e qualche ricordo, l'autore sviluppa un'intuizione che riguarda il senso del tempo e la coscienza della storia. La vista delle rovine ci fa intuire l'esistenza di un tempo che non è quello di cui parlano i manuali di storia o che i restauri cercano di resuscitare. È un tempo puro, non databile, assente dal nostro mondo d'immagini, di simulacri e di ricostruzioni; dal nostro mondo violento che produce solo macerie: macerie che non hanno più il tempo di diventare rovine. Un tempo perduto che capita all'arte di ritrovare. -
La macchina vivente. Contro le visioni meccanicistiche dell'uomo
Dimostrare che l'uomo è una macchina - scrive Giorgio Israel - si è rivelata una impresa senza prospettive e che ha come solo effetto quello di produrre un impoverimento sul piano conoscitivo. Tentare di realizzare delle macchine che si comportino come un uomo ha avuto straordinari effetti sullo sviluppo della tecnologia, ci ha dotato di strumenti di enorme efficacia che, se soggetti a finalità dotate di senso, agevolano il lavoro e la vita quotidiana; ma non ha avvicinato di un passo l'obiettivo iniziale. Modificare l'uomo costringendolo a comportarsi sempre di più in forme simili a quelle delle macchine che si pretende ne siano l'immagine (e sono tutt'altra cosa), è invece possibile, almeno in parte. La necessità di fare un uso crescente delle macchine, di adattarsi ai modi della loro «vita», e quindi a operare entro la loro sfera logica, spaziale e temporale può indurre modifiche sostanziali nei comportamenti dell'uomo, abituarlo (e costringerlo) a considerare naturale l'identificazione del ragionamento con i procedimenti logici delle macchine, a introiettare una immagine puramente quantitativa del tempo. -
L'immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell'arte
Aby Warburg (1866-1929) fece della ""sopravvivenza"""" il motivo centrale del suo approccio antropologico all'arte occidentale. Essa è qui studiata nella sua logica, nelle sue fonti e nelle sue risonanze filosofiche, che vanno dalla storicità secondo Burckhardt all'inconscio secondo Freud, passando per l'eterno ritorno secondo Nietzsche, la memoria biologica secondo Darwin, la morfologia secondo Goethe. Una molteplicità di approcci che è l'unico mezzo per descrivere la paradossale """"vita"""" delle immagini e attraverso la quale Warburg introduce i paradossi costitutivi dell'immagine stessa: la sua natura di """"fantasma""""; il suo potere di trasmettere il pathos; la sua struttura di """"sintomo"""" e la sua natura di teatro dei tempi."" -
Il dolore non necessario. Prospettive medico-sanitarie e culturali
Il dolore è il sintomo più comune di una malattia, un campanello d'allarme che segnala il rischio della perdita dell'integrità psico-fisica. Questo è vero per le malattie acute, ma non per quelle croniche, quando esso perde la sua funzione di ""sentinella"""" e diventa malattia. I progressi della farmacologia degli ultimi vent'anni consentono di controllare il dolore in oltre il novanta per cento dei casi, sia che si tratti di quello legato alle patologie tumorali, sia che dipenda da patologie di tipo degenerativo. Eppure in Italia la """"terapia"""" del dolore è poco praticata, come dimostra lo scarso consumo di farmaci oppioidi e la carenza di strutture ospedaliere adeguate. Un viaggio culturale, religioso e antropologico, oltreché medico, sul dolore."" -
L' avventura umana
"E se l'avventura umana dovesse fallire? Supposizione assurda! L'uomo non occupa forse il vertice della evoluzione biologica? Non è il solo animale la cui tana sia illuminata di notte? Nonché il solo in grado di avere una storia e di scriverla?"""". Pubblicato per la prima volta nel 1991 con il titolo """"Sortie de secours"""", questo libro fu ripreso e attualizzato dall'autore, ormai quasi centenario, nel 1999. Alle soglie del XXI secolo, forte di tutte le sue conoscenze e riflessioni, Monod pone i termini della scelta: """"Accettare la vera ominizzazione, cioè la simpatia e la pietà verso tutti gli esseri, il rispetto della vita, il rifiuto della violenza oppure, pagando il giusto prezzo delle nostre follie e crudeltà, lasciare il posto ai calamari""""." -
Potere e secolarizzazione. Le categorie del tempo
«Una storicità profonda penetra il cuore delle cose, le isola e le definisce nella loro coerenza, impone ad esse ordini formali implicati dalla continuità del tempo». Nella prospettiva teorica delineata da Giacomo Marramao la «continuità del tempo», che Michel Foucault indica qui come contrassegno del moderno, non è semplice vettore, bensì forma transpolitica per eccellenza, che involve la fitta trama delle categorie filosofiche fondamentali della costellazione moderna. Senza il tempo-storia cumulativo e irreversibile – senza la temporalizzazione della storia – non si darebbe il processo di secolarizzazione nel significato più esteso che è venuto assumendo: ossia di passaggio della società occidentale dalla spazialità rituale degli ordini gerarchici alla fase dinamica della piena autodeterminazione del soggetto. Con questo libro fondativo, da cui ha preso avvio la sua riflessione ventennale intorno all'«impensato» dell'idea di secolarizzazione, Marramao ha anche aperto la saggistica filosofica italiana agli esiti della Begriffsgeschichte tedesca: la storia concettuale che indaga sia la genesi e le trasformazioni del grande lemmario teoretico-politico, sia gli elementi figurali e i complessi metaforici che intervengono nella costituzione dell'«immagine del mondo» lungo la linea di confine tra metafisica e politica, scienza e multiverso delle pratiche. -
L'incontro mancato. Turisti, nativi, immagini
Il turismo esotico in genere è caratterizzato da tre paradossi: l'impossibile ricerca dell'autenticità; un certo fondo di paura; lo spazio vuoto dell'incontro, la cosiddetta «bolla ambientale». Bolla che è il prodotto degli sforzi messi in atto dai molti mediatori che accompagnano il turista (dal tour operator alla guida locale) per attenuare lo shock dell'incontro. Nemmeno le forme alternative di turismo proposte oggi sono immuni da tale mediazione. Si cerca, infatti, la diversità culturale ma la costruzione dell'immaginario turistico, sia esso fondato sull'esotismo o sull'attenzione alle questioni sociali, come nel caso del turismo alternativo, dà sempre vita a chiavi di lettura che spesso accompagnano il turista fin dalla partenza. -
Cervello di gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze
Perché talvolta la gallina dorme con un occhio aperto? Come può, senza linguaggio, trarre inferenze o capire la geometria? Cosa sa di quel che c'è dietro l'angolo? E che cosa può insegnarci tutto ciò sul modo in cui funziona il cervello umano? Non abbiamo difficoltà a riconoscere che molte aree della scienza debbano un tributo di riconoscenza a creature anche molto distanti da noi, dal moscerino della frutta a Escherichia coli, il batterio ospite dell'intestino umano. Ma che dire dello studio della mente? In questi anni etologi, psicologi sperimentali e neuroscienziati hanno fornito un contributo importante alla comprensione dei processi mentali, ma il fatto che molte di queste acquisizioni siano il risultato dell'indagine paziente e meticolosa sul comportamento e sul sistema nervoso di creature ritenute cognitivamente umili non è pienamente apprezzato. Quanta parte dei nostri processi cognitivi è possibile decifrare usando a modello il tanto denigrato «cervello di gallina»? Giorgio Vallortigara, psicologo comparato e neuroscienziato, ci conduce in un viaggio d'esplorazione delle complessità della mente che ha come guida (o pretesto) il cervello di gallina. -
Il genio e l'alienista. La strana visita di Lombroso a Tolstoj
Nell'estate 1897 Cesare Lombroso, lo psichiatra internazionalmente famoso per le sue teorie su genio, follia e criminalità, abbandona le sedute del Congresso Medico Internazionale di Mosca, a cui sta partecipando come inviato di grande spicco, per recarsi ad incontrare Lev Tolstoj. Per il medico italiano è l'occasione di un viaggio scientifico-naturalistico a conferma della sua teoria sulla degenerazione del genio. Tolstoj è infatti, secondo Lombroso, colui che meglio personifica il binomio genio-follia. Lo scrittore russo, intuendo il ruolo di soggetto da esperimento che sta per interpretare, reagirà contestando con veemenza le teorie criminologiche lombrosiane. Un rifiuto che ricorre significamente in ""Resurrezione"""", a cui stava lavorando."" -
L' intreccio spazio-temporale. La relatività dello spazio e del tempo: la sua origine e il suo mistero
I concetti di spazio e tempo nascono dal confronto fra le cose, dalla consapevolezza del loro esistere come entità separate e animate da una tendenza ancestrale al cambiamento. Quest'ultimo è un incontrovertibile fatto osservativo, un comportamento comune che assicura alle nozioni di spazio e tempo, che di esso sono il supporto concettuale, un ovvio carattere di universalità. Tuttavia l'osservazione del mondo fisico si basa sul concetto di misura e ciò che il libro illustra è quel carattere contingente che scaturisce dalle diverse condizioni di misurazione e che conferisce alle misure in generale e a quelle di spazio e tempo in particolare, la loro natura relativistica. -
Il terzo scimpanzé. Ascesa e caduta del primate homo sapiens
L'uomo è diverso da tutti gli altri animali, grazie soprattutto al controllo sulla natura che si esprime e si riflette nelle forme più peculiari della nostra civiltà. A ciò sono però anche associati aspetti oscuri: guerre, genocidi, distruzioni delle risorse. L'uomo comunque è anche un semplice primate, un terzo genere che condivide con le altre due specie di scimpanzé più del 98 per cento del corredo genetico. Diamond parte da questo fatto per costruire un ritratto inedito dell'umanità. Si scopre così che il linguaggio, l'arte, l'agricoltura, i comportamenti sessuali, persino la propensione alla violenza e al genocidio hanno antecedenti diretti in altre specie, passati in noi attraverso le leggi dell'evoluzione. -
Idea. Contributo alla storia dell'estetica
Muovendo da un'indagine sistematica sui canoni e i principi d'autorità classico-rinascimentali - la prospettiva, le proporzioni, l'idea - Panofsky ripercorre qui la vicenda delle diverse risposte date all'eterna questione del rapporto tra soggetto e oggetto dell'opera d'arte. Sulla scorta di un imponente apparato documentario, egli mostra come l'iconoclastia platonica lasci il posto alla valorizzazione medievale dell'immagine quale specchio della Bellezza divina, e come il Rinascimento colmi la frattura tra realtà e invenzione con regole di composizione e prospettiva. Tra Manierismo e Classicismo, poi, torna a imporsi l'individualità dell'artista, che infonde nella propria creazione quell'Idea destinata a dare ordine e senso a un mondo oggettivo di per se privo di armonia: il suo intervento ""purifica"""" la natura distillandola in opera. Secondo la formula di Panofsky, """"l'arte ha sempre avuto il valore di una sorta di ponte gettato sull'abisso che separa la realtà dall'Idea""""."" -
Eros e magia nel Rinascimento. La congiunzione astrologica del 1484
Al suo massimo grado di sviluppo, raggiunto nell'opera di Giordano Bruno, la magia è un metodo di controllo dell'individuo e delle masse basato su una profonda conoscenza delle pulsioni erotiche individuali e collettive. Vi si può riconoscere non solo il lontano progenitore della psicoanalisi, ma anche quello della psicosociologia applicata e della psicologia di massa. Accanto a questo, però, v'è un altro aspetto fondamentale della manipolazione dei fantasmi, la meravigliosa arte della memoria. Il nesso tra eros, mnemotecnica e magia è così indissolubile che sarebbe impossibile capire l'ultima senza avere prima studiato i meccanismi degli altri due. -
Piove all'insù
Le meraviglie del Nuovo Mondo Flessibile si svelano tutte d'un tratto e di solito in maniera traumatica: con una lettera di licenziamento. Può capitare allora di rimanere senza parole, e di non avere altro da fare che cercarle: per dare forma al trauma, per occupare un tempo improvvisamente vuoto, per ricostruire la strada attraverso cui si e arrivati fin qui. È il tentativo del protagonista di questa storia, costretto dal suo stesso smarrimento a orientarsi seguendo una traccia vaga come la trama di certi romanzi di fantascienza psichedelica letti durante l'adolescenza. -
Augusto e il potere delle immagini
Intrecciando storia, archeologia, filologia e analisi delle opere d'arte e letterarie, Zanker ricostruisce qui il progetto dell'imperatore Augusto con un geniale uso propagandistico di immagini e simboli, di restituire un'identità politica e morale ai romani, dopo la crisi dell'età tardo repubblicana. Egli mostra ""come un mutamento del sistema politico possa condurre allo sviluppo di un nuovo linguaggio visivo, che riflette e nello stesso tempo condiziona in modo essenziale l'evoluzione della mentalità""""; e come il successo di questo programma di rinnovamento augusteo e il frutto di perfetto sistema di propaganda: """"Le immagini dei poeti e degli artisti parlano di un mondo felice, in cui un grande sovrano governa in pace un impero universale. E come dimostra non da ultimo la pubblicità, che continua a utilizzarle, alcune di queste immagini conservano ancora intatto il proprio potere di suggestione""""."" -
Il cervello di Mozart
L'11 aprile del 1770, Leopold Mozart e il figlio Wolfgang, giunti a Roma, assistono alla messa nella Cappella Sistina e ascoltano il celebre Miserere di Allegri, talmente prezioso che ai musicisti era stato vietato, pena la scomunica, di far circolare lo spartito. Dopo la messa, il quattordicenne Mozart riscrive integralmente il Miserere a memoria. A partire da questo episodio della vita di Mozart, Bernard Lechevalier indaga anzitutto i meccanismi della memoria musicale. Com'è possibile memorizzare un pezzo di quindici minuti, composto di voci distinte in due cori? È un ascolto tecnico? Emozionale? Quali sono le operazioni mentali sottese alla memoria musicale?