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Time
"È un istante, è eterno trascorre, a volte inesorabile a volte la sua velocità aiuta a ricucire ferite e non implori più maledetto il tempo che passa"""". (Armando Garbarini)" -
Destre italiane. L'ideologia delle Destre politiche in Italia. Vol. 1: Dalla Destra storica alla Destra radicale.
La storia delle Destre politiche in Italia inizia con la ""Destra storica"""" degli orfani di Cavour, dal lontano 1861 per arrivare alla """"Destra radicale"""" fuoriuscita alla destra del Movimento Sociale Italiano (Msi) con cui non si può identificare la Destra politica italiana, perché le Destre italiane sono state tante, diverse, alcune poco significative elettoralmente ma tutte rilevanti dal punto di vista ideologico, culturale e politico e destinate tutte a confrontarsi e scontarsi, influenzarsi e contaminarsi fra loro. In questo primo volume si analizzano oltre al Fascismo, preceduto dal Nazionalismo e ancor prima dal conservatorismo italiano a cavallo fra il XIX e il XX secolo, anche le categorie dell'antifascismo e del postfascismo, oltre che dell'""""ideologia"""" della Resistenza e del suo valore mitopoietico. L'obiettivo principale è individuare le radici comuni, i fili conduttori e le affinità delle Destre italiane ma anche le diversità a volte insanabili e radicali e le contraddizioni interne, con imparzialità che non significa acritica neutralità. Se la cultura politica di destra non è riuscita a creare - a differenza della cultura di sinistra - una efficiente, florida e pervasiva industria culturale e mediatica di destra, questa storia organica ed unitaria dell'ideologia delle Destre politiche (a cui seguirà un secondo volume) cerca di colmare una lacuna importante nella saggistica italiana, perché, come ci ricorda Zeev Sternhell, l'ideologia è l'interazione della cultura e della politica."" -
Lamezia Terme. Un fallimento o una opportunità?
Per dare un giudizio complessivo del lavoro di Riccardo Viola, voglio riportare il pensiero dell'Autore sulla differenza tra il modo in cui parlava Almirante nei comizi e il modo in cui parlava Gianfranco Fini. È un giudizio che coglie sottilmente la diversità di fondo tra il MSI del segretario Almirante e Alleanza Nazionale del segretario Fini. Almirante infiammava le folle con la sua oratoria apprezzata anche dagli avversari politici, era un oratore, dice Viola. Fini era un sottile argomentatore, era un maestro del 'politicamente corretto', quello che ci voleva per un partito di destra che ormai faceva parte dell'area di governo. -
3D Therapy®. La materializzazione dell'emozione
La 3DTherapy® è una metodologia di indagine conoscitiva, di elaborazione e trasformazione di aspetti emotivi disfunzionali, materializzati in oggetti tridimensionali con l'uso del computer e stampante 3D. Il percorso di materializzazione dell'oggetto in forma tridimensionale nasce dall'immagine mentale direttamente rappresentata attraverso il grafico bidimensionale dalla stessa persona. Attraverso l'osservazione riflessiva dell'oggetto 3D, oggetto ""culturale"""" che amplifica l'emozione disfunzionale, si attiva il processo incarnato descritto da Rizzolatti e Gallese con un ritorno sotto forma di processo metacognitivo e meta-comprensivo del significato e del processo."" -
Respirare. La tracheotomia: scelta e sfida per una vita indipendente
"In che senso hai scelto di fare la tracheotomia? Non sei obbligato? Ah... allora quindi è grave?"""" ecc... È normale farsi domande. Anzi è fondamentale: porsi domande e interrogativi significa essere in ricerca, significa vivere. In queste pagine non pretendiamo di darvi risposte definitive sulla tracheotomia, la vita indipendente e la buona qualità della vita. Se così fosse, saremmo presuntuosi: e noi non lo siamo. Vogliamo invece risvegliare altre domande, altri interrogativi. Condividere con voi un percorso, delle scelte; parlare di sentimenti forti che rendono capaci di gesti concreti, per rendere più bella la vita degli altri. Perché, se c'è un senso ultimo alla vita di ognuno di noi, è proprio questo: lasciare un segno, provare a far """"respirare"""" la persona che ci sta accanto." -
Angeli di carta. Ediz. illustrata
"Potrebbe essere inappropriato definire un libro di favole come 'necessario'. Eppure la lettura dei racconti che avete tra le mani mi ha suscitato questa convinzione. Sono abbastanza sicuro che, leggendolo, anche voi concorderete con me. Oggigiorno, infatti, quando si parla di libri, lettura, cultura - ambiti che secondo alcune statistiche soffrono di una crescente crisi - si tende a restringere il campo del necessario ad alcuni manuali ben strutturati. Approfondimenti sui tecnicismi dell'economia o della finanza per capirne il dinamismo, o addirittura sui ricettari più veloci e immediati per poter cucinare bene, ambito oggi sempre più presente nelle riviste di tutti i tipi e nelle trasmissioni televisive, non solo, alcuni non riescono proprio a cominciare la giornata senza la lettura del gossip più aggiornato. Insomma, al di là dei gusti personali, la concezione di necessario dovrebbe essere più 'oggettiva'. In un contesto che vede la fretta al primo posto, i minuti come 'contati', le faccende da sbrigare, un testo di racconti per bambini viene frettolosamente relegato al superfluo o addirittura all'inutile."""" Età di lettura: da 4 anni." -
Parlando con nessuno
Dentro questo libro ci sono esseri umani pacifici avvolti da un infinito cristianesimo che illumina il sentiero lungo il quale camminano, aiutando e sostenendo i loro simili a superare tante avversità. Ma soprattutto consapevoli di avere conquistato la più grande certezza che consiste nel vivere la propria esistenza, sapendo di avere l'assoluto bisogno dell'universo circostante e dell'immensità che lo circonda. Persone che vivono nella terra di mezzo tra due mondi, grandi conoscitori del rispetto, che gli consente di camminare sopra questa terra, e non di calpestarla, persone ricche, non perché hanno le tasche piene di soldi ma bensì capaci di dare un po' di quel poco che hanno a gli altri. Esseri umani partoriti per poi vivere dentro una società che chi prima di loro ha costruito con ingegno, grandi sacrifici e tanta laboriosità, comunità simili a delle praterie sconfinate nelle quali tante forme di vita e innumerevoli colori esprimono la vera fratellanza. -
La notte dei nudi. Ediz. per la scuola
«...Oh potire de Dio cummare mia... aviti nu bell'uomo e l'occhio è capace di tutto... di tutto. Anche quello di astutare la lumera. Non è lantruneria cummare Menù? Sai tuttu poddessere, ma la stanchezza lu deprime e lu affloscia a tal punto ca li lanzola nci dunanu fastidiu e pue ha li piedi friddi e non bo mu si li caddija...» -
Tra me e me, tra me e il mondo. Diario di una quarantena
"Semplicemente mamma è la prima e l'ultima parola che diciamo, nel tempo che ci è dato della nostra esistenza. È stata la prima parola che ho pronunciato. È una delle primissime parole che tutti impariamo a pronunciare da bambini. È la parola che si fa invocazione, nei momenti della gioia come in quelli della sofferenza: """"mamma mia..."""". È la parola che fa baciare tra di loro le labbra. Quasi come se simbolicamente, attraverso il linguaggio del corpo, si volesse lanciare un messaggio: anche se non hai nessuno da baciare o nessuno che ti possa baciare, puoi baciare la mamma, puoi amare la mamma. A mia madre dedico l'ultima delle riflessioni di questo diario di quarantena. Assolutamente non perché la collochi all'ultimo posto in una gerarchia di affetti. Ci mancherebbe. Ho iniziato il diario con Maria, nel giorno dell'Annunciazione. E concludo con la mamma che abbiamo su questa terra. Sono convinto che il rapporto con la mamma spieghi almeno il 90% di ciò che siamo, del nostro approccio alla vita, del nostro modo di amare... Ma la mamma è la mamma: non è un modo di dire all'italiana.""""" -
Questo freddo
Un uomo senza nome affetto da una strana forma di ""ipotermia cronica"""" si rinchiude in casa e osserva il mondo attraverso l'occhio elettronico di una webcam. Questo freddo è il suo diario delirante. Nel frattempo, per resistere ai brividi, colleziona paure e recriminazioni che invia, sotto forma di mail o di ossessione, a tutti i fantasmi del proprio passato. Questo freddo è il racconto di un vuoto siderale in cui corpo e mente hanno smesso di seguirsi, o il diario immobile e tragico di un ricorrente pensiero delirante. Una waste land virtuale, apocalittica, nella quale il tempo fa fatica a trovare il proprio spazio. Una scrittura glaciale e tagliente, che scava abissi tra le parole e le cose."" -
I saperi dell'Orientale. Interviste ai laureati
Educare al confronto interculturale, significa innanzitutto far crescere la capacità di decentrarsi dal proprio punto di vista, imparando a non considerare il proprio modo di pensare l'unico possibile o l'unico legittimo ma uno fra molti. -
Neuro dunque sono. La scommessa della neurofilosofia
"Neuro dunque sono"""" è un saggio sul dialogo interdisciplinare che coinvolge scienze cognitive, neuroscienze, filosofia della mente e filosofia morale. Da questo dialogo nasce la """"neurofilosofia"""", un nuovo campo d'indagine che coniuga discipline umanistiche e scientifiche al fine di analizzare l'umano sotto una nuova prospettiva." -
La chiave falsa
Il tema di questo breve romanzo è la natura di un inganno, che l'ingannata investiga interrogandosi sulle dinamiche dell'esperienza vissuta, sul rapporto del proprio ingannatore con la menzogna, sulla qualità del sentimento che ne è scaturito. Una serie di eventi, simili a epifanie, svela la trama di bugie anni dopo la fine della storia d'amore. La rivelazione non può avere alcun effetto sulla relazione tra i due, ormai irrimediabilmente distanti, ma l'ingannata si rende conto che comunicare al suo ingannatore di avere scoperto tutto costituisce una sorta di responsabilità. Sceglie di opporre all'inganno una testimonianza di amore per le vittime della menzogna e di gratitudine per i messaggeri della rivelazione. -
Il linguaggio simbolico di Maria Maddalena Martinengo
Il XVIII secolo si presenta come il 'crepuscolo dei mistici', un'epoca nella quale ciò che per gli autori spirituali apparteneva all'ordine dell'analogico e del metaforico si solidifica ormai nelle formule del tangibile, del verificabile. Tuttavia, restano alcuni bagliori in sussurrato dialogo con l'Invisibile, cellule di rarefatto pensiero che tentano di annotare i passaggi di quel Dio troppo vasto per il perimetro delle parole. Tra queste custodi dell'Indicibile vi è la mistica bresciana Maria Maddalena Martinengo, la quale attinge all'immaginario tecnico-scientifico per elaborare raffinate strategie simboliche atte a illustrare la vita dello spirito: vi sono alambicchi che esalano i vapori d'un Io fatto aria pura, contrappesi che scandiscono le leggi dell'exaltatio e dell'annihilatio, pennelli che irrorano di colore la tela dell'anima. Non manca nemmeno l'immaginario elementare di fuoco, di onde, di vento con cui l'autrice narra la propria esperienza del divino e le sue dinamiche trasformanti. È un pensiero visivo che sembra voler riaprire le fenditure del percettibile, nella contemplazione di ciò che non si può dire né di-mostrare se non avvolgendolo dentro le immagini. -
L' amore spezza? Racconti e riflessioni
Che cos'è l'amore? Domanda antica quanto l'uomo, alla quale sono state date infinite risposte, nessuna delle quali definitiva, giacché sempre si rinnova in noi lo stupore e talora persino lo sgomento quando ne siamo conquistati e travolti. E quante specie di amore? Anche a questa domanda hanno fatto seguito innumerevoli tentativi di distinguere e, talora, persino di classificare tutti i generi di amore. E, sempre di nuovo, noi, con le parole del poeta, imploriamo: ""La verità, vi prego, sull'amore!"""". In questo volumetto sono raccolte le risposte ricevute alla sfida lanciata a una cerchia di amici: commentare un passo di Philip Roth: """"Cosa crede,la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare e l'amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due"""". Ne è scaturito un dialogo, intessuto di storie e di meditazioni, nelle quali ciascuno ha riversato la propria esperienza e le proprie riflessioni. Un nuovo, piccolo 'saggio' a più voci, che aggiunge un filo d'erba alla sconfinata prateria dei pensieri sull'amore."" -
Il gatto che se ne va da solo e tutti i luoghi sono uguali per lui
Questo bel tomo è il gatto che cammina da solo dimenando la coda selvaggia. Qui è raffigurato su uno scoglio perché, come ci spiega Kipling, un luogo vale l'altro per lui: e allora lo abbiamo messo in riva al mare perché il mare ci piace molto, specialmente se è pulito e non ci sono pericoli perché stiamo vicini al papà e alla mamma e indossiamo i braccioli. Il gatto, tutti voi credete di sapere che cos'è, ma solo dopo avere letto questo racconto lo avrete veramente capito; e sarete anche voi, come noi, grati a Kipling che con la sua arte ha saputo farcelo conoscere così a fondo; e anche a Sabrina, che lo ha raffigurato proprio come dev'essere raffigurato: diffidente, curioso, furbissimo, pigrissimo e sveltissimo, con grandi occhi cangianti ed espressivi. Età di lettura: da 6 anni. -
Stupidi giocattoli di legno. Lo skate nel cuore della metropoli
La città è un grande libro aperto, da leggere ma anche da scrivere. Lo strumento migliore per incidere il tessuto urbano è indubbiamente lo skate. Corpo e tavola come penna e inchiostro. Più stile di vita che sport, lo skate caratterizza l'identità di alcune comunità urbane, creando una precisa consapevolezza del ruolo del soggetto nello spazio in cui vive ogni giorno. ""Stupidi giocattoli di legno"""" è un saggio che propone un dialogo con una molteplicità di opinioni e differenti punti di vista, offrendo così uno sguardo originale sul fenomeno. Architettura, urbanistica, semiotica, filosofia e scienze cognitive sono le discipline mobilitate per leggere i codici di una cultura giovanile che ha l'irrefrenabile desiderio di riscrivere e piegare costantemente lo spazio che ci circonda, sfuggendo nel contempo alle costrizioni dominanti. Un percorso a cui si aggiungono le voci dei protagonisti: skater, progettisti, filmaker e produttori. Il primo tentativo in Italia di riflettere su questo fenomeno usando la cassetta degli attrezzi delle scienze umane, lasciando la parola a chi lo skateboarding lo vive giorno per giorno, nella mente, sul proprio corpo e negli spazi che lo circondano. Le foto che accompagnano questo volume sono state realizzate appositamente da Andrea Pozzato e regalate all'autore dal collettivo Chef Family."" -
Il sangue del tiranno
"Lo chiamiamo da anni il tiranno, tra noi, o il vecchio tiranno (o talvolta il magnifico stronzo), perché rettore non ci andava giù, e barone ci è sempre sembrato troppo poco"""". Nel palazzo di una pretenziosa università di provincia, in rovina per la mancanza di finanziamenti e per la gestione malvagia del precedente rettore, si aggirano accademici depressi, studenti nevrotici e un cane che ha imparato ad apprezzare si sangue umano. Mentre diversi fatti insoliti accadono in altri atenei italiani, dopo una lunga malattia torna il vecchio rettore La Sansa e riprende in mano il potere: ma una mattina viene trovato in fin di vita, percosso e pugnalato. Indaga sul caso un professore reso cinico dalle brutture di un sistema scolastico marcio. Una fitta rete di intrighi tra baroni e proteste studentesche: """"Il sangue del tiranno"""" è un apologo noir che attraverso l'ironia e il grottesco racconta la dolorosa deriva dell'università in anni di insensata ottusità culturale." -
Renegades of funk. Il Bronx e le radici dell'hip hop
La mitica storia dei pionieri dell'hip hop ebbe inizio nella prima metà degli anni settanta in un quartiere di New York: il Bronx. In quel periodo venne stipulata una tregua tra le bande extralegali per porre fine alla violenza che infestava le strade della zona. I confini fra i territori delle varie gang iniziarono a farsi più confusi e ciò permise una relativa mobilità e un forte scambio relazionale fra i giovani. Lo sfoggio di uno stile personale con il quale nessuno poteva competere - nella danza, nel canto, nella produzione di musica, nella realizzazione dei graffiti - fu la strepitosa risposta dal basso che pose le premesse per la nascita e la diffusione nei mondo della cultura hip hop. Con una lente di ingrandimento puntata sul Bronx, ""Renegades of Funk"""" ripercorre le fasi cruciali dello sviluppo di questa esplosione di creatività. Il testo è un affresco di riflessioni, indagini, storielle, interviste e contributi dei protagonisti, suddivisi secondo le quattro fondamentali espressioni artistiche dell'hip hop: i writer che bombardavano con i loro graffiti la linea metropolitana e le facciate di palazzi reclamando spazi e visibilità; i b-boy che elaborarono un tipo di danza fatto di acrobazie sui marciapiedi; i dj che organizzavano party improvvisati trasformando piazze e parchi in luoghi di aggregazione spontanei e i rapper che utilizzavano il microfono per raccontare nuovi mondi. Il CD Audio presente nella prima edizine sarà disponibile gratuitamente su internet."" -
Creature simili. Il dark a Milano negli anni Ottanta
Erano dark, ma quelli più impegnati politicamente preferivano definirsi Creature simili. Simili ai punk, anche loro in lotta con un presente nero come i vestiti che indossavano, con la stessa ansia di sperimentare stili di vita alternativi. Simili, non uguali: perché ai ragazzi e ragazze oscuri il punk andava stretto, e il distacco li portava a cercare nella musica e nell'abbigliamento - ma anche nella letteratura, nell'arte, nel cinema - nuove identità e modi di stare insieme. ""Creature simili"""" racconta e analizza, per la prima volta in Italia, la più folkloristicamente nota - e meno seriamente compresa - tra le subculture urbane degli anni ottanta. Dialoga con i protagonisti di quella stagione, interpellando testimoni privilegiati come musicisti (l'ex Bluvertigo Andy, i 2+2=5, Garbo), Dj (Pino Carata dell'Hysterika, Roy del Rainbow) e animatori culturali (Angela Valcavi, fondatrice della prima fanzine dark """"Amen"""", ed Emanuela Zini di """"Batty's Tears""""). Dal Leoncavallo alle discoteche come l'Hysterika e il Viridis, dalle periferie ai ritrovi come la Fiera di Sinigaglia, dagli scontri con paninari e skin alle trasferte verso i Funeral Party, le loro parole regalano panoramiche sulla Milano schizofrenica degli anni ottanta. E rivelano quanto il dark di allora abbia influito sul contemporaneo.""