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Sarchiapone... al Pentamerone a Walter Chiari...
Sarchiapone! Maschera? Tipo da Commedia dell.arte? Sarchiapone è molto di più, è una emblematica proiezione di un .inconscio collettivo. che, se approfondito, può rivelare gli aspetti più intimi e profondi del popolo napoletano degli ultimi seicento anni, o forse più. -
Pietra e Stella. Napoli tra spiritismo e filosofia
Un secolo fa un gruppo di luminari napoletani riuscì nell'impresa senza precedenti di esaminare scientificamente i fenomeni paranormali della medium allora più famosa al mondo, Eusapia Palladino. Con i più precisi strumenti scientifici di allora, infatti, quel gruppo, guidato dal fisiologo Filippo Bottazzi, concluderà che i ""poteri paranormali esistono e sono provabili scientificamente"""". Nel ricostruire quella seduta spiritica e il clima di magia che si respirava a Napoli tra l'800 e il '900, l'autore, con uno stile ora narrativo ora saggistico, estende il significato di questi risultati eccezionali, i primi al mondo a dare prova di scientificità a fenomeni medianici, a una filosofia tutta napoletana che da sempre vede nella unione degli opposti (materia e spirito, vita e morte) il suo nocciolo più autentico."" -
Sulle tracce dei templari a Napoli. Storia e storie di nobili, librai, preti, monache, chiese e palazzi
I rapporti tra Napoli e i Cavalieri del Tempio, non costituiscono eccezione rispetto a quanto concerne il mistico ordine: il maggiore ingrediente è il Mito. In più sono stati spesso sollevati dubbi su una reale interazione tra i due fattori. Questo volume non si limita a ricordare le vicende nel tempio, ma con documentati argomenti ne ricostruisce l'ambientazione napoletana. Laura Miriello, ricercatrice, storica e studiosa di discipline tradizionali, porta a conoscenza del lettore il risultato di sue scoperte finora inedite. Tracce distribuite nei monumenti cittadini, che nessuno in ottocento anni di storia sembrava aver mai visto. Ne risulta una mappatura insolita dei siti frequentati dai Cavalieri del Tempio a Napoli, ripercorribile attraverso quei segni tracciati tanto tempo fa, che ora - grazie a questo libro - sono pronti a far sentire la propria voce... -
L' isola che c'è
Il presente, piccolo volume poetico contiene una raccolta di versi risultata vincitrice - all'unanimità - del Concorso Nazionale di Poesia Versi per un Territorio (2012), indetto dalla GBE / Ginevra Bentivoglio EditoriA con il patrocinio del Comune di Roma. L'autore Maria Silvana Cossu ha in tal caso convinto la giuria del concorso per la sua istintiva capacità di narrare molteplici luoghi e molteplici suggestioni, facendo di un'isola un piccolo ""arcipelago"""" di poesie. L'isola di cui si parla è la Sardegna, terra che in questo contesto fa da stimolo, con i suoi mari, i suoi vènti e la sua autentica dimensione poetica, per la ricerca di nuove rotte - intime e condivisibili - lungo le quali possiamo solcare in una dimensione intima e senza tempo."" -
Tolgo il disturbo. Favole per bambini e adulti «accompagnati»
"È incredibile"""", mormorò il passero italico, """"ma non vorrai mica farci credere che anche le discendenti di quelle tue compagne di specie hanno oggi un colore diverso dal tuo solo perché si sono ferite?"""". """"Proprio così"""", rispose orgogliosamente la colomba, """"non solo un colore, ma anche un nome che suona a ricordo del gesto compiuto. La prima si chiama 'colomba pugnalata', nome che le viene dalla grande macchia rosso sangue che le spicca sul petto candido. La seconda, la 'colomba pulcherrima', è anche conosciuta con il nome meno affascinante di 'colomba verrucosa'. Anch'essa conserva però sul capo un piumaggio rosso carminio"""". Era stata una lunga e suggestiva serata, durante la quale tre compagni di prigionia, nell'intima atmosfera di un tempo supplementare, un tempo tutto loro, avevano spolverato ricordi di famiglia, riesumandoli da un lontanissimo passato. Lo avevano fatto, però, con il preciso intento di rendere omaggio al Creatore dell'universo, a Lui e dintorni." -
Il teatro dell'altro. Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea
In questo libro vengono prese in esame le questioni dell'identità e dell'alterità, così come esse sono state portate all'attenzione generale dai maestri contemporanei, cioè dai protagonisti delle due fasi della riforma teatrale nel XX secolo, e così come si pongono oggi nei settori più avanzati della scena. Tre, in particolare, sono le esperienze teorico-pratiche che fungono da riferimenti guida. La prima è quella di Artaud e del suo viaggio in Messico, esempio precoce ed estremo di osservazione partecipante. Artaud parte per il Messico in cerca di una cultura organica e del vero teatro. La partecipazione ai riti del peyotl presso i Tarahumara lascia sul visionario francese un segno indelebile, e il tentativo ininterrotto di renderne conto attraverso la scrittura costituisce uno degli sforzi grandiosi della sua ultima stagione creativa. La seconda esperienza teorico-pratica è quella dell'antropologia teatrale di Eugenio Barba e dell'ISTA, l'International School of Theatre Anthropology. Il terzo esempio è quello di Jerzy Grotowski, che in qualche modo funge da filo rosso, legando i diversi capitoli del volume. In effetti, un libro come il presente, consacrato alle questioni dell'altro e dell'alterità nella scena contemporanea, non poteva non trovare nel regista e teorico polacco la figura eponima. -
L' allenamento specifico dei calciatori
Per tanto tempo il calciatore è stato allenato con mezzi derivanti dall'atletica leggera (balzi, lavori latticidi, lavori sulla potenza aerobica), perdendo di vista come è realmente fatto il calcio nel suo modello. Alleniamo calciatori e non atleti, questo l'equivoco. -
Salvatico
"Forse ho dimenticato volutamente qualcosa. Lo faccio sempre. Ma delle cose più intime e, per quel che sono capace, del mondo parlano i testi, che vanno avanti e indietro nel tempo, ma a volte toccano il presente e persino il futuro prossimo. In uno, in particolare, dichiaro che non scriverò mai più niente così. Ed è vero. È un mio proposito."""" (Mino Petazzini)" -
Io ci fumo sopra
Diciannove racconti insaporiti di tabacco, annebbiati dall'hashish, corretti al whisky, innaffiati di birra, profumati di sesso, velati d'orrore, macchiati di sangue, sporchi di vomito, attraversati da fievoli vampe d'amore. -
Il sorriso della montagna. Insegnamenti di un maestro zen
"Sento che gli insegnamenti di Reb ora manifestano pienamente quel """"non sprecate il vostro tempo"""", scritto sul gong di legno che chiama i praticanti alla meditazione. I suoi discorsi di Dharma e le sue lezioni non sono un passivo incontro con un distante docente in fondo alla sala, con gli studenti che fanno le loro domande stando al sicuro, seduti al loro posto. Oggi se si desidera fare una domanda o esprimere se stessi, viene richiesto di farsi avanti, di andare proprio davanti a Reb, e di parlare o interagire con lui personalmente, intimamente. Quanto è meraviglioso, inusuale, intenso avere questa opportunità di incontrarsi faccia a faccia, con il sostegno dei propri amici zen quali testimoni"""" (Eijun Linda Cutts)." -
Femminilità della parola. Miti e simboli dell'India antica
La parola si allontanò dagli dèi; ella entrò nelle acque. Gli dèi la chiamarono indietro. Le acque dissero: ""Se ve la restituiamo, quale sarà la nostra ricompensa?"""" """"Quel che volete"""" """"Che qualsiasi sostanza impura """" dissero le acque """" che l'uomo scaricherà in noi, non si mescoli a noi, non ci insozzi"""". [...] La parola, dopo che le acque l'ebbero restituita agli dèi, scappò di nuovo e si rifugiò negli alberi. Gli dèi la chiesero indietro, ma gli alberi non vollero consegnarla. Gli dèi maledissero gli alberi: """"Un manico ricavato dalla vostra stessa sostanza sarà attaccato al fulmine che vi abbatterà"""". Per questo gli alberi vengono abbattuti con un'ascia il cui manico è fatto della loro stessa [sostanza]. Gli alberi ripartirono la parola in quattro oggetti diversi: il tamburo, il liuto, l'asse e il flauto. Per questo la parola degli alberi che è all'interno degli strumenti di legno è la più potente e la più piacevole. Perché è la parola degli dèi."" -
La verità non ha confini
Le intuizioni di John Martin Kuvarapu appaiono semplici, i suoi ragionamenti immediati, le immagini che usa facilmente visualizzabili. Eppure, dietro questa apparente facilità, si avverte l'incontro di due mondi, l'azzardo di una mirabile sintesi tra due tradizioni, quella indiana e quella biblico-cristiana, che hanno alle spalle secoli-millenni di elaborate riflessioni filosofico-teologico-spirituali. Kuvarapu è consapevole della diversità dei due contesti, eppure la sintesi sgorga da lui con grande naturalezza, come da chi ha praticato da sempre e parallelamente i due sentieri e non sa più scinderli. Il modo in cui procede nell'elaborare le sue riflessioni è vicino a quello di colui che è stato il suo principale maestro, Bede Griffiths: ovvero, mettere in luce ciò che appartiene ad una tradizione e ciò che appartiene all'altra, e poi individuare possibili congiungimenti (""matrimoni""""). Questo non per piegare l'una all'altra o per fare inutile e artificioso esercizio di improbabili sposalizi, bensì in base alla convinzione profonda che le due tradizioni, proprio perché apparentemente così irriducibili l'una all'altra e così opposte, sono i due profili di uno stesso volto, i due lati di una stessa medaglia. E dunque l'una non può sussistere senza l'altra."" -
Filastrocche e saggezza in girotondo. Per i «bambini» di tutto il mondo
"Mi sembra bello poter cogliere sul terreno odierno e non troppo ampio della narrativa per l'infanzia un fiore che profuma di semplicità e simpaticamente si infila nell'ambito degli interessi cari ai bambini. Si tratta di storielle vagabonde nel mondo della favola. Lo sappiamo: da Esopo a Fedro a La Fontaine e a tanti altri l'ingegno umano si è esercitato a incontrare, nel fantastico mondo dell'immaginazione, il mondo animale... Qui parlano anche i nani della famosissima Biancaneve e parla l'autrice Antonella con i bambini e con chi bambino vuole diventare, nel senso evangelico del termine. Bambino è chi rimane puro nel cuore... Mi auguro che queste favolette siano una manciata di piccoli fiori profumati. Ne respirino l'aria inondata i lettori piccoli e grandi..."""". (Dalla prefazione di Maria Pia Giudici)" -
In strada. Percorsi di sviluppo personale
Ci conosciamo a fondo? Sappiamo di essere unici e preziosi? Comunichiamo veramente? Comprendiamo cosa sente l'altro dentro di sé? Il libro ""In strada. Percorsi di sviluppo personale"""" intende coinvolgere e appassionare il lettore suscitando il desiderio di porsi domande sull'essenziale ed avviare un cammino di cambiamento su questioni sulle quali si gioca la vita di ogni persona: conoscenza e promozione di sé, autostima, comunicazione autentica, empatia e pensiero comprensivo. Un invito chiaro e forte a scoprire """"il tesoro"""" che custodiamo dentro di noi per stare bene con noi stessi e con gli altri. L'autrice si pone accanto mettendo a disposizione la sua esperienza professionale ed umana con la proposta di esercizi ampiamente sperimentati e letture formative, utili per affinare e sviluppare le capacità personali, trasformando così il libro in un prezioso manuale di pratica per la crescita personale."" -
Un maestro del nostro tempo: Gérard Blitz. Le radici del suo insegnamento
Questo libro permette al lettore di comprendere quale sia stato il percorso che ha portato Gérard Blitz a interessarsi di spiritualità e di yoga e quali siano i fondamenti del suo insegnamento. La sua interpretazione delle antiche tradizioni è originale, unica, creativa e tiene conto delle necessità, dei bisogni dell'uomo moderno e occidentale: ""Non si tratta di sbarazzarsi della cultura legata ai nostri predecessori e ancora meno di dirigersi ciecamente verso tradizioni straniere. È importante non accettare """"facili"""" verità o """"pericolose"""" illusioni, ma stabilirsi in un cammino paziente verso la verità, con coraggio, confrontarsi continuamente con l'osservazione, l'esperienza, il ragionamento e la sensibilità"""". L'insegnamento di Gérard Blitz continua a essere trasmesso con discrezione e a vivere attraverso i suoi allievi, mantenendo aperta la possibilità di un cammino yoga rigoroso ed essenzialmente spirituale, seppure nella leggerezza. Postfazione di Arnaud Desjardins."" -
Parole dell'anima. Parole e testi nati dallo Spirito per nutrire il cammino spirituale
"Il titolo che ho dato a questa prefazione, che richiama il nome della casa editrice e della rivista, non nasce solo dal senso di gratitudine che mi sento di esprimere nei confronti dell'amico Pasquale Chiaro che ha voluto inviarmi i testi da lui selezionati. C'è un'altra ragione che scaturisce dal modo in cui ho letto le poesie e i racconti. Dopo una prima lettura sono ritornato sui testi prendendo degli appunti, sottolineando dei passaggi, delle parole o delle frasi che ho sentito per me importanti e frutto di un'autentica ricerca spirituale. Rivedendo poi gli appunti ho realizzato che potevano essere considerati come dei segnali che ci guidano nel viaggio interiore. Credo che il testo vada letto proprio così, come un viaggio nell'interiorità dei vari autori soffermandosi qua e là per meditare sul proprio cammino nutrendosi di quello degli altri."""" (Dalla prefazione di Roberto Boldrini)" -
Jazzbackstage in black&white
Marco Nicolini e Filippo Sproviero, da anni memoria storica di Umbria Jazz, con la loro dedizione hanno reso possibile la pubblicazione di innumerevoli lavori e apprezzate mostre, che hanno contribuito a diffondere l'esclusiva atmosfera che si respira a Perugia durante il Festival. Jazzbackstage in black&white è un lavoro a quattro mani che esprime non solo la vitalità sprigionata sul palco ma rivela l'assenza del musicista, la sua sfera intima celata dietro il sipario. Gli scatti, infatti, tutti realizzati in bianco e nero, propongono un caleidoscopio di frammenti e sentimenti capaci di ricreare quella atmosfera eterea fatta di contorni sfumati e soggetti leggendari. Un omaggio al jazz come fonte di passione e ispirazione, quello di Nicolini e Sproviero, ma soprattutto, un'affascinante elegia della musica del nostro tempo e dei suoi interpreti. -
Valpantena. Dal Vinum Raeticum all'Amarone. Venti secoli di stria della coltura della vigna e dell'arte di fare vino-Valpantena. From Vinum Raeticum to Amarone. Twenty Years of History of Vinicul...
Il libro in un accurato excursus storico, condotto da studiosi veronesi (Ugo Sauro, Giorgio Chelidonio, Giovanni Rapelli, Alfredo Buonopane, Gian Maria Varanini, Bruno Avesani, Fernando Zanini, Giuseppe Franco Viviani e Giovanni Zalin) presenta la lunga durata della viticoltura nelle valli Pantena e Squaranto, dimostrando come queste valli esercitarono nei secoli una funzione trainante nella viticoltura veronese fino ad assumere negli anni conclusivi dell'Ottocento e nel Novecento il ruolo di protagoniste della qualificazione produttiva della viticoltura veronese e veneta. Sono raccontati 20 secoli di vitivinicoltura: al tempo degli antichi Romani in Valpantena si produceva il famoso Vinum Raeticum apprezzato persino dall'imperatore Augusto e attualmente questa vallata è famosa per il pregiatissimo vino Amarone. Alla lettura dei testi si accompagna una ricchissima documentazione fotografica che illustra sia la peculiarità agricola sia le preziosità artistiche del territorio. La parte conclusiva del volume con gli scritti del presidente, Luigi Turco, del direttore, Luca Degani e dello staff tecnico (Lorenzo Caramazza e Stefano Casali) presenta l'attuale organizzazione della Cantina. -
Il nucleare. Come?
Il volume nasce dalla considerazione che è giunto il momento di abbandonare le guerre di religione: nucleare sì, nucleare no. In un mondo in cui la tecnologia ha un ruolo dominante nella competizione internazionale occorre disporre di tutte le tecnologie e, soprattutto, partecipare al processo di sviluppo delle innovazioni che le riguardano. Dire sì alla tecnologia nucleare non vuol dire convenire automaticamente sulla opportunità della sua adozione per la produzione industriale di energia. Questa scelta dipende da un'attenta valutazione delle condizioni che rendono fattibile e opportuno l'investimento sul nucleare rispetto alle altre fonti di energia. Discutere di questo aspetto è importante anche se fare del nucleare una questione laica non è facile, ancor più dopo le vicende del Giappone. I gravissimi incidenti delle centrali di Fukushima hanno modificato profondamente il quadro del nucleare determinando una pausa di riflessione di cui è difficile stimare la durata. -
Lineamenti di diritto della sicurezza del lavoro
Il volume delinea i principali aspetti della disciplina sulla sicurezza del lavoro muovendo dall'esame dei principi regolativi della materia ed illustrando, sia pure sinteticamente, il lungo e articolato percorso legislativo che ha condotto alla emanazione del Testo unico, approvato con il d. Igs. 81/2008. L'analisi viene condotta dando conto del contributo essenziale dato dalla giurisprudenza di merito e di legittimità in ordine gli aspetti più delicati e complessi della materia, a lungo rimasti privi di un quadro regolamentare definito, ed evidenziando il ruolo primario dell'obbligazione di sicurezza all'interno del contratto di lavoro subordinato, con tutte le relative ricadute sulla dinamica dei rapporti tra le parti.