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Sopravvivere al cibo. Una nuova diet-etica
Cibo e corpo, cibo e sensi, cibo ed emozioni: la relazione dell'uomo con il cibo non si limita a una semplice questione nutrizionale e l'attrazione per il cibo va ben oltre il bisogno energetico individuale. Essa si configura, nella nostra società, come un'ossessione di massa che esprime più quello che vogliamo che quello di cui abbiamo bisogno, una passione che... divora. La ricerca del cibo per puro piacere sta generando preferenze e avversioni innaturali che hanno modificato radicalmente il senso e il significato dell'atto alimentare, trasformandolo in un imperativo del godimento piuttosto che della sopravvivenza. Circondati, assediati, letteralmente sommersi dal cibo e da una valanga di informazioni che lo riguardano, avvertiamo la necessità di essere più consapevoli e sereni quando scegliamo come e di cosa nutrirci: invece non siamo mai stati così insicuri e ansiosi. Questo libro vuole essere un percorso di esplorazione e conoscenza del cibo; l'inizio di una nuova diet-etica per trasformare l'ossessione alimentare in una sana attenzione verso ciò che mangiamo. -
Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell'Umbria del Rinascimento. Ediz. illustrata
L'opera principale di Niccolò Machiavelli, Il Principe, è stata composta nel 1513-14: esattamente cinquecento anni fa. Questa ricorrenza è stata l'occasione, in tutto il mondo, per approfondire il pensiero, la personalità e la biografia del Fiorentino. La mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia rientra all'interno di queste celebrazioni. A partire dai rapporti che Machiavelli ha intrattenuto con l'Umbria - un territorio che conosceva assai bene per avervi viaggiato a lungo e per averne seguito in prima persona le complicate vicende politiche - si è scelto di indagare un capitolo della storia italiana (e umbra) tra i più affascinanti: quello relativo ai capitani di ventura e al modo con cui, a cavaliere tra il XV e il XVI secolo, veniva praticato il ""mestiere delle armi"""". Machiavelli nelle sue opere - dai Discorsi alle Istorie, dal Principe agli scritti diplomatici e cancellereschi, ma anche nella sua corrispondenza privata - parla spesso dei grandi condottieri umbri: ne racconta le gesta militari, i modi brutali e le ambizioni di potere, ne descrive le alleanze politiche e gli intrighi. La mostra, sulla base di un vasto materiale proveniente da musei, collezioni e archivi pubblici e privati, ripercorre, utilizzando proprio Machiavelli come guida, l'epopea dei """"signori della guerra"""" e offre una formidabile galleria dei loro ritratti. Ma è anche un'occasione per ricostruire la storia politica, la cultura artistica e il profilo sociale, economico e urbanistico dell'Umbria del Rinascimento."" -
Il tramonto di Faust. Oswald Spengler tra Goethe e Nietzsche
Concepito sotto l'impressione di Agadir, elaborato durante la Prima Guerra Mondiale e pubblicato alla fine del conflitto, il ""Tramonto dell'Occidente"""" di Spengler è un'opera in cui confluisce la corrente del pensiero tedesco che muovendo da Leibniz e passando attraverso Goethe e Hegel si protende verso un futuro che Nietzsche avrebbe già prefigurato come """"l'avvento del nichilismo"""". Decostruita l'immagine tolemaica della storia, Spengler, richiamandosi allo sguardo morfologico di Goethe, si fa promotore di una """"rivoluzione copernicana temporale"""" che renda possibile allo sguardo storico contemplare scetticamente il decorso delle civiltà nel loro nascere, crescere, maturare e morire, alla stessa maniera in cui, di fronte allo sguardo mistico di Angelus Silesius, la rosa fiorisce senza un perché. Lo stesso """"Faust"""" si configura come il ritratto della civiltà occidentale in via di compimento: Spengler vi individua i simboli di un accadere che allude a una struttura metafisica dell'umanità storica come destino; un destino che gioca con il mondo come con i pezzi di una scacchiera, trasfigurando il tramonto dell'Occidente nella dimensione estetica di spettacolo per """"l'occhio di un Dio""""."" -
Lettere e disegni. XV luglio-XXII ottobre MCMXV
Lettere dal fronte e disegni di Enzo Valentini: 15 luglio-22 ottobre 1915. Ristampa anastatica dell'edizione Bartelli del 1930. -
Ritratto di una virtuosa canterina. Eleonora Baroni e il pittore Fabio della Corgna al tempo dei Barberini
Nel 1639 veniva edita a Bracciano una raccolta di componimenti poetici dedicati a una celebre virtuosa del tempo, Eleonora Baroni, intitolata ""Applausi poetici alle glorie della signora Leonora Baroni"""". Tra i sonetti, composti per l'occasione dai più noti poeti e letterati della Roma barocca, in italiano, latino, spagnolo e francese, spicca quello a firma di monsignor Giulio Rospigliosi, l'alto prelato animatore del Teatro Barberini che, nel 1667, sarebbe asceso al soglio pontificio col nome di Clemente IX e che in questa raccolta, con vivida e lucida verve descrittiva, celebra il ritratto della cantante e musicista realizzato dall'artista perugino Fabio della Corgna. Nel volume Cristina Galassi ricostruisce le biografie del pittore e della musicista ritratta, indaga la vicenda del dipinto e discute brillantemente il tema della pittura encomiastica nella Roma al tempo dei Barberini, ricostruendo il clima lascivo e sensuale della capitale, animato da cortigiane, cantanti e castrati."" -
Onora il padre e la madre. Poesie (1977-2010)
Onora il padre e la madre è un'antologia che raccoglie i punti di giunzione e di frattura, crescita e sviluppo di un discorso letterario pluridecennale e che lega la sua cifra a una ricerca profonda sul linguaggio, accompagnata da un'autentica e profonda tensione poetica. Una tensione verso il 'viaggio' nella sua accezione esistenziale e verso la memoria che diviene mitologia personale. L'abbandono di una terra natale, l'assunzione di nuovi orizzonti geografici e culturali, l'incontro con un nuovo idioma: da qui Livorni muove nel suo itinerario fra preghiere alla materia e ombreggiature di sapore metafisico. Sperimentazione e recupero di forme tradizionali del poetare, come l'endecasillabo o il sonetto, convivono in una scrittura di confine come testimonianza di un'irripetibile avventura umana. -
Victima. Discorso e forma dell'uccidere
Oggetto di discorsi, narrazioni, pratiche rituali e rappresentazioni, il corpo della vittima emerge dalle pieghe della storia e si manifesta come presenza irriducibile, come ciò che si afferma nell'atto dell'uccidere e che si nega nella coscienza collettiva. Il vertiginoso vuoto di senso in cui sprofonda la vittima è il campo di indagine sospeso fra invisibile e indicibile nel quale Celani esercita una scrittura multiforme e rapsodica, in forma di appunti, ricostruzioni, scatti fotografici. Muovendosi fra simulacri e reliquie, fra urgente attualità, episodi storici e visioni del cinema e dell'arte contemporanea, l'autore tenta di recuperare, al di là di un discorso che apparterrebbe di diritto all'ambito dell'etica, un filo che nel corso dei secoli continuamente si spezza per riannodarsi senza sosta. Poiché il destino della vittima è davvero la misura dell'umano. -
Varde. Poesie in dialetto garganico di Mattinata
Una voce potente e ancestrale che attinge alla lingua madre, fonte originaria di ogni ""dire"""", ruvida e necessaria come il nodo di un ulivo e in grado di scorticare il pensiero per interrogare il senso del tempo, della memoria, del vissuto."" -
""Qu'une plus belle nüit ne pouvoit précéder le beau iour"" . Musica e cerimonie nelle istituzioni francesi a Roma nel Seicento
«Qu'une plus belle nüit ne pouvoit précéder le beau iour» è il passo che un anonimo articolista della «Gazette de France» pubblicò nella relazione sui festeggiamenti per la canonizzazione di san Francesco di Sales, avvenuta il 19 aprile 1665 in San Pietro in Vaticano. Egli rimase fortemente suggestionato dalla molteplicità dei suoni, dai fuochi d'artificio colorati, dalle luci sfolgoranti che illuminavano a giorno la piazza antistante la grande basilica. Spesso gli stranieri venivano impressionati dalla ricchezza delle cerimonie religiose della Città Eterna: anch'esse erano rappresentazione e spettacolo, e tali simboli colpivano la stessa idea di fantastico che molti viaggiatori portavano con loro dalla Francia. È interessante constatare quanto tale ""Roma francese"""" spicchi tutt'oggi significativamente sia nell'area centrale della Città Eterna (Palazzo Farnese, Villa Medici, la scalinata di Trinità dei Monti), sia nei luoghi di culto delle chiese nazionali (San Luigi dei Francesi, Trinità dei Monti) o delle basiliche romane (cappella di Santa Petronilla a San Pietro e, più ancora, San Giovanni in Laterano). Siti simbolici e immortali che hanno stimolato una messe sterminata di studi, indagini, ricerche sulle relazioni tra Roma e la Francia in ogni campo. Eppure, nonostante questo vasto nonché erudito dissodamento, c'è chi ha evidenziato, come Olivier Poncet, quanto la rete delle chiese nazionali francesi richieda ancora oggi un grande sforzo di sintesi, che permetterebbe di superare il ridotto orizzonte delle monografie specifiche. Questo libro cerca di colmare tale lacuna storiografica limitatamente a un ambito specifico: la musica. Le ricerche che qui trovano approdo riguardano, infatti, tutto ciò che concerne la produzione musicale nelle istituzioni religiose francesi di Roma: San Luigi dei Francesi, Sant'Ivo dei Bretoni, il convento e la chiesa dei Minimi francesi della Trinità al Monte Pincio (Trinità dei Monti), San Dionigi alle Quattro Fontane, San Nicola dei Lorenesi, San Claudio dei Borgognoni; non trascurando le cappelle francesi a San Pietro (Santa Petronilla) e a San Giovanni in Laterano (la messa di Santa Lucia) e le fondazioni francesi nel santuario di Loreto. Un'indagine a tutto campo condotta attraverso un corpus documentario estremamente ampio: fonti d'archivio, antichi inventari di musiche, relazioni, dispacci, cronache, lettere, libri liturgici e, soprattutto, musiche a stampa e manoscritte considerate come documento/monumento necessario per la ricomposizione dei diversi contesti istituzionali. Al centro di questa ampia narrazione si collocano il fastoso mecenatismo degli ambasciatori di Francia presso la Santa Sede e la musica prodotta e scritta in/per queste istituzioni, aspetto finora completamente trascurato. L'individuazione del repertorio superstite (salmi, antifone, mottetti e messe polifoniche), la sua rigorosa inclusione nel quadro liturgico del cerimoniale utilizzato, nonché la complessa ricostruzione di un preciso contesto liturgico in cui inserire tali musiche hanno costituito il fine ultimo di questo libro. Correlando poi fonti musicali e cerimoniale si è potuto individuare - recuperandolo - tutto un nucleo di composizioni che altrimenti sarebbe rimasto sommerso."" -
Miniature. Frammenti di letterature dal Nord
Un panorama letterario frastagliato, un orizzonte dell'anima che si estende dalla Danimarca alla Lapponia, dalla Germania alla Norvegia: con questo «atlante in miniature» Bruno Berni guida il lettore alla scoperta di autori e opere incontrati nel corso degli anni e di una carriera di studioso e traduttore che lo attesta come uno dei massimi esperti di letterature del Nord Europa. Brevi scritti nati per scopi diversi si snodano attraverso più di due secoli di letteratura. Così dai capitoli su Goethe, Andersen o Strindberg, e fino a quelli su Karen Blixen, Björn Larsson e Cees Nooteboom, il percorso tocca l'opera e la vita di decine di scrittori e le diverse anime letterarie del Nord attraverso e oltre ogni luogo comune. -
La Tv prima e dopo Carosello (1939-1977)
Demonizzata, esaltata, superata dalle nuove tecnologie, la Tv costituisce un pezzo della nostra storia recente e uno spaccato della società italiana e dei suoi cambiamenti. Carosello, dal 1957 al 1977, ha scandito le sere di adulti e bambini con animazioni e sketch pubblicitari che hanno saputo raccontare l'Italia di quegli anni restando nella memoria e nel linguaggio comune grazie a personaggi e testimonial d'eccezione. La mostra perugina sulla Tv prima e dopo Carosello esplora - con ambientazioni, filmati, oggetti d'arredo - lo spazio domestico degli anni cinquanta-settanta; anni in cui l'avvento della Tv ha modificato il concetto stesso di focolare familiare, trasformando l'elettrodomestico in un medium in grado di influenzare comportamenti e modelli culturali e sociali. Un reciproco gioco di specchi in cui la televisione rifletteva la società e, nel contempo, la trasformava. Il libro-catalogo a corredo approfondisce questi aspetti, attraverso schede storico-tematiche, documenti, immagini e una ricca sezione di interviste ai protagonisti di quegli anni, artigiani e geniali innovatori che hanno messo in scena una irripetibile rivoluzione pop. -
La felicità di essere tristi. Saggi sulla melanconia
Al confine tra le emozioni, nel punto in cui tristezza, gioia, memoria e fantasia trovano il loro fragile equilibrio, la melanconia indica una vera e propria categoria estetica. I saggi che compongono questo volume indagano la melanconia nel suo farsi racconto e linguaggio attraverso i secoli, nello specifico ambito della letteratura anglosassone dal XV al XIX secolo. In una prospettiva interdisciplinare, applicando strumenti dell'analisi letteraria, della linguistica e delle neuroscienze, la «English malady» emerge in tutta la sua complessità psicologica, le stratificazioni interpretative, i codici con cui viene elaborata dall'individuo e dalla società, per venire infine distillata nelle forme della letteratura e della poesia. Dall'Anatomy di Robert Burton alla malattia dell'Amleto shakespeariano, dai drammi di John Ford ai travelogue di Henry Fielding, fino alle meditazioni poetiche di John Keats e Oscar Wilde, la letteratura inglese si offre così allo sguardo di filologi e critici ma allo stesso tempo incrocia gli esiti della ricerca linguistica, neurobiologica e psichiatrica. -
Critica d'arte e tutela in Italia: figure e protagonisti nel secondo dopoguerra. Atti del Convegno (Perugia, 17-19 novembre 2015)
Il recupero delle opere d'arte disperse durante il secondo conflitto mondiale, la riorganizzazione delle soprintendenze e dei musei, i restauri del patrimonio storico-artistico ferito o trascurato, l'apertura di importanti mostre, la pubblicazione in lingua italiana di saggi stranieri e il rinnovamento del dibattito, la fondazione di nuovi periodici specializzati: gli atti del Convegno del X anniversario della Società Italiana di Storia della Critica d'Arte raccolgono 43 relazioni di altrettanti studiosi chiamati a far luce su un periodo cruciale per la storia del patrimonio artistico italiano, per la sua tutela e il suo inquadramento critico e interpretativo. Anni di «straordinario fervore», attraversati dal lavoro di storici e critici come Longhi, Ragghianti, Gioseffi, Maltese, Arslan, De Micheli, Sinisgalli, Baroni, De Logu, Scarpellini, Gnudi, Brugnoli, Zeri, Argan, spesso in dialogo - talvolta in polemica - con colleghi stranieri quali Berenson, Panofsky, Wittkower, Middeldorf, Baxandall, Chastel. Il volume è dedicato a Gianni Carlo Sciolla (1940-2017), fondatore e primo presidente della SISCA, insigne studioso di fama internazionale e riconosciuto maestro di più generazioni. -
Il tenente del lancieri
La signora Maddalena dirige con piglio autoritario il magazzino Monghisoni, a Milano. Sposata con Daniele Trebeschi, suo commesso, ha avuto da quest'ultimo tre figli. Giacomino, il terzogenito, dimostra un carattere vivo, indipendente, e spesso anche prepotente; è inviso alla madre, che lo considera un cattivo esempio per i fratelli e che lo vorrebbe veder marinaio, lontano da casa. Innamoratosi della graziosa Fanny, una cavallerizza circense, egli conduce una vita prodiga e dissoluta. Nelle sue peripezie finisce per coinvolgere anche il padre che, nonostante tutto, lo difende dalle angherie della madre. Una cambiale di tremila lire, gli ingenti debiti lasciatigli dall'amata in fuga e il coinvolgimento del genitore nelle birbanterie scatenano il putiferio. Durante un'accesa discussione con il marito, la signora Maddalena, che vorrebbe interdire lo scapestrato, svela che Giacomino potrebbe essere frutto di una disgrazia occorsale con il conte Adelino di San Marsilio, un allegro viveur. Il ragazzo, nel frattempo, sembra aver messo la testa a posto, ma... -
Il falco e la quercia
Sullo sfondo e talvolta con la complicità degli splendi paesaggi urbani e rurali della Svezia meridionale, il musicista e la studentessa diventano presto inseparabili e sono risucchiati in una moderna fiaba, nonostante le loro diverse aspirazioni e gli opposti approcci alla vita. La purezza del sentimento che li lega sembra inizialmente avere la meglio sul fascino del successo e sugli ostacoli frapposti dalle rispettive carriere. Almeno finché il falco Rolf non decide di spiccare il volo verso nuovi promettenti cieli, lontano dalla tranquillizzante stabilità della quercia Camilla che rifiuta di tagliare le proprie radici. Su binari paralleli i due giovani cercheranno di realizzare i propri sogni, ma il destino imporrà loro una brusca fermata per fare i conti con il passato e il sentimento sopito. -
Così vicino non importa quanto lontano
Christine Harris è la giovane rampolla di una famigiia dell'alta borghesia romana. All'età di quattordici anni conosce Nathan, un ragazzo londinese dallo spirito indomito, cresciuto in una famiglia con uno stile di vita anticonformista, molto lontano dall'ambiente ovattato e stereotipato nel quale lei vive. La gabbia dorata in cui è costretta dalla madre, una donna avida e calcolatrice, la relega infatti ad un ruolo di ragazza aristocratica e perbene, attenta agli status symbol e alle convenzioni, snaturando in tal modo il suo essere. L'occasione di una vacanza in una località balneare nell'Hampshire con Nathan e i suoi parenti le permetterà di scoprire se stessa e la forza prorompente dell'amore. In un diario Christine ripercorre a ritroso i momenti salienti della sua vita, racconta dell'incontro con Nathan e di come esso ha determinato la sua stessa esistenza. -
Luis Suarez. L'architetto
Luis Suárez è l'unico giocatore spagnolo ad aver vinto il Pallone d'Oro; ha conquistato trofei con il Barcellona e l'Inter e ha messo in bacheca l'Europeo con la Spagna nel 64. Un campione con uno stile di gioco chirurgico, ""essenziale"""" con pochi spazi per l'estetica; o, in questo caso, era così veloce che avevi bisogno della moviola. Il libro racconta la storia del fuoriclasse che Alfredo Di Stefano definì """"L'architetto"""" per la sua abilità nella costruzione del gioco. Con il contributo dell'archivio fotografico dell'Internazionale Fc, completato dai racconti di giornali d'epoca, dalle testimonianze di chi ha giocato con lui, dalle figurine, dalle statistiche, si parte da un bambino che tira calci a un pallone a La Coruña, davanti alla macelleria di papà Agustín, per giungere a un uomo che diventa allenatore. Helenio Herrera, che lo aveva avuto al Barcellona, e che lo chiese ad Angelo Moratti per vincere tutto, disse: """"Suárez ha la velocità di Bicicli, il palleggio di Corso, la forza di Lindskog, il dribbling di Sivori e il tiro di Altafini"""". Senza essere nessuno di loro. Una magia dalla quale nacque la Grande Inter. Prefazione di Gianfelice Facchetti."" -
La signora Thomson
Una ragazza madre nella Londra di fine Ottocento ha poche alternative: o si danna o s'ingegna. Vivienne, giovane di origine francese con figlia a carico, lo sa bene e sa altrettanto bene cosa vuole per la sua piccola Camille. Vuole un futuro che sia migliore del suo presente. Perché ciò accada, l'unica via d'uscita è architettare un piano per scendere a patti con le convenzioni sociali, sfruttando al meglio le proprie capacità. Tutto inizia con la ricerca di un marito. E il migliore sulla piazza è Mr Thomson, uomo che si adatta alla perfezione al progetto in quanto abita dall'altra parte del globo e, soprattutto, poiché è totalmente inventato. Usando i colori a sua disposizione, Vivienne prova a dipingersi un nuovo ""posto nel mondo"""" ma ci riesce talmente bene da rischiare di rimanervi intrappolata. Una piccola storia su come la mente possa passare rapidamente dal salvarci, con le sue intuizioni geniali e astute, al confondere la realtà, per assicurarci un porto sicuro nel quale trovare quella quiete e serenità che il mondo reale sembra non volerci concedere."" -
Le zie. Storie di paese e di eredità
Norma, Leonora, Rosina. Le zie. Le tre sorelle nubili - e vergini - di mio padre. La quarta sorella, andata sposa al tabaccaio Omobono, era soltanto la zia Lucia. Ma le tre nubili erano ""le zie"""". Tutti, nel borgo, le chiamavano così. Erano il riferimento della famiglia, la loro volontà era Vangelo. Le zie, le """"ragazze"""" come le chiamava mio padre. Ogni sera, dopo cena, attraversava la strada e si intrufolava nella casa di fronte a fare la quotidiana visita serale alle """"ragazze"""". Che ragazze lo erano per condizione, non per età. Erano le vecchie zie, vecchie già quando io ero nella pubertà. Accanto alle loro vicende Achille Mascheroni narra altre storie divertenti e tratteggia personaggi originali."" -
Francesca degli Emigranti. Pagine sparse, sconosciute o dimenticate
Per continuare a far conoscere la luminosa figura di Madre Cabrini, in occasione del centenario della sua scomparsa l'autore ha voluto ripescare, nel suo archivio, alcune pagine rare e curiose, sue e di altri autori, che forse qualcuno ha dimenticato o che addirittura non ha mai letto.