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Akropolis. La grande epopea di Atene
Com'è nato il concetto di democrazia? Da dove deriva il termine «maratona»? Perché usiamo le espressioni «spada di Damocle» o «filo d'Arianna»? In una affascinante narrazione tra mito e storia, incontriamo dei ed eroi, ma soprattutto poeti, filosofi e condottieri artefici di un'età irripetibile di tragedia, splendore e libertà. Sono loro i protagonisti dell'affascinante romanzo di Atene, una città e una civiltà che costituisce da più di duemila anni il punto di riferimento per tutto il mondo occidentale. -
Il milione. Scritto in italiano da Maria Bellonci
Nel 1271 il giovanissimo Marco Polo partì da Venezia per la Cina, dove divenne uomo di fiducia dell'imperatore del Catai. Per lui viaggiò attraverso l'Asia, terra piena di storie e leggende. Quando, vent'anni dopo, fece ritorno in Europa, venne catturato dai Genovesi, e in carcere conobbe il poeta Rustichello da Pisa, cui dettò il resoconto dei suoi viaggi. Nacque così Il Milione, un'opera in cui si fondono l'amore per il fiabesco e il gusto per l'osservazione precisa, quasi scientifica. Secondo Maria Bellonci, che ha riscritto Il Milione in una lingua «libera ma fedelissima», la testimonianza di Marco Polo «rompe i limiti dello spazio e del tempo: ma ancora di più, ci libera dai limiti che abbiamo dentro di noi e quasi rende reale l'utopia della fratellanza».Scritto in italiano da Maria Bellonci. Prefazione di Alessandro Barbero. Postfazione di Valeria Della Valle. -
Niente panico, si continua a correre
Quello che si impara percorrendo di corsa chilometri lungo strade e sentieri è un vero e proprio stile di vita, in grado di migliorare la qualità della nostra esistenza. rnrn Nella prefazione a questo libro, Giacomo Poretti sostiene che ai tempi dei nostri antenati si sapeva già molto del nostro degrado fisico e mentale. Gli australopitechi «intorno ai 20 anni facevano le gare con i giaguari, e spesso li battevano, arrivati ai 40 dopo 200 metri di corsa si fermavano per una birretta, a 60 anni, se ci arrivavi, ringraziavi il dio del sole e al massimo giocavi a scopone, te ne stavi rintanato nella tua bella grotta perché se per caso incontravi un giaguaro non riuscivi a fare 3 passi di corsa e finivi sbranato. L'uomo primitivo era ignorante e tirava su con il naso, ma era saggio, sapeva come godersi l'ultimo tratto di vita senza traumi e pericoli.» Oggi invece pare che questa consapevolezza sia andata persa. Si gareggia per il primato personale, per battere gli amici, per migliorarsi ad ogni costo. Si gareggia contro il tempo, ma sfidare il tempo che passa ha davvero senso? È una sfida persa in partenza per Giovanni Storti e Franz Rossi, la coppia di corridori scrittori che abbiamo imparato ad apprezzare con Corro perché mia mamma mi picchia . Gli anni passano per tutti: c'è chi se ne accorge vedendo il figlio cresciuto o i capelli incanutiti, e c'è chi li misura osservando i chilometri percorsi o la velocità raggiunta in gara. Ma la verità è che l'età non è nemica della corsa, basta saperla prendere con saggezza ed equilibrio. In un libro ricco di aneddoti personali e di avventure in giro per il mondo, Giovanni e Franz ci dimostrano che anche se il corpo invecchia non si può dire altrettanto dello spirito. Quello che si impara percorrendo di corsa chilometri lungo strade e sentieri è un vero e proprio stile di vita, in grado di migliorare la qualità della nostra esistenza. Dalla vetta del Kilimangiaro alla Grande Muraglia cinese, dalle corsette sotto casa alle maratone nel deserto, continua il viaggio di questi «assaggiatori di corse», come ebbero modo di definirsi, con un obiettivo preciso, dimostrare come spesso la ricerca del proprio record personale può avere come effetto collaterale la felicità. Un libro imperdibile per chi corre e per quelli che non capiscono perché, pur passati i sessanta, si continui a correre. «E poi,» ricorda Giovanni «se ho iniziato a correre io a cinquant'anni, possono farlo tutti!» -
Inizio del tempo e fine della fisica
Le domande che l'uomo da sempre si pone sull'universo, sul tempo, sulla sua stessa esistenza hanno ricevuto in questi anni risposte di grande fascino, pur nella loro inevitabile provvisorietà, da parte di Stephen Hawking. I due testi qui raccolti, scritti con linguaggio chiaro e alla portata di tutti, si interrogano sulle origini dell'universo. Nel primo, Fine in vista per la fisica teorica? , Hawking parla della possibilità di giungere a una teoria del mondo partendo dalle più piccole particelle conosciute. Nel secondo, Il bordo dello spazio-tempo , lo scienziato applica le sue teorie all'universo sconfinato della cosmologia moderna. Questa vertiginosa combinazione di infinitamente piccolo e di infinitamente grande viene collocata nel suo contesto di idee dal fisico francese Alain Bouquet in una introduzione di esemplare chiarezza. -
Scritto sul corpo
Alla base di ""Scritto sul corpo"""" c'è una specie di gioco che Jeanette Winterson propone ai lettori, tanto più sorprendente e coinvolgente in quanto applicato a un romanzo d'amore che possiede il ritmo febbrile e coinvolgente di ogni vera passione: mentre di tutti gli altri personaggi sappiamo se si tratta di un uomo o di una donna, l'autrice non ci lascia mai capire a quale sesso appartenga l'io narrante, la voce e il punto di vista attraverso i quali vengono filtrate tutte le vicende e tutte le figure della storia narrata. Di questa passione d'amore bruciante, poetica, profondamente incisa nei sensi e nella mente conosciamo l'oggetto - Louise, una bellissima donna sposata dai capelli color rosso Tiziano - ma non il soggetto, se non tramite rari indizi sparsi qua e là, troppo incerti per ricavarne una conferma definitiva. Attraverso una scrittura appassionata, ironica, scandita con ritmi inusuali, il lettore si troverà così a esplorare emozioni e sentimenti con un'ottica e con una partecipazione diverse, in un lungo e lento viaggio nelle profondità e negli enigmi dell'erotismo e del desiderio."" -
Le avventure di Pinocchio. Con sette note di Carlo Fruttero e Franco Lucentini
Le avventure di Pinocchio , o Storia di un burattino , è uno dei libri più letti e tradotti al mondo. Qual è il segreto di tanto successo? Senza dubbio la meravigliosa commistione di leggerezza di spirito e gioia del gioco narrativo da un lato, sapienza formale e spessore letterario dall'altro, che fanno di questo libro un modello universalmente riconosciuto di letteratura per l'infanzia, ma non solo. Ancora oggi, infatti, leggere avventure e disavventure del celebre burattino di legno significa scoprire con stupore quanto possiamo rimanere affascinati dall'universo nato dalla scanzonata immaginazione di Collodi, e quanto la forza romanzesca e la ricchezza di suggestioni di Pinocchio sappiano parlare nello stesso tempo ai piccoli e ai grandi. Introduzione di Daniela Marcheschi. Con sette note di Carlo Fruttero e Franco Lucentini. -
Il richiamo della foresta
Dalla tranquilla esistenza nella casa di un giudice californiano alla fuga nella primitiva libertà della foresta, accanto ai lupi, suoi ""fratelli selvaggi"""", Buck, il gigantesco cane al centro del più celebre romanzo di Jack London, compie a ritroso il cammino dell'evoluzione. Risale infatti - dopo la dura esperienza come cane da slitta sulle acque ghiacciate dello Yukon e la scoperta dell'affetto assoluto per l'uomo che gli ha salvato la vita - alle sue antiche origini di lupo. In una narrazione di epica immediatezza, di straordinaria, essenziale intensità, London crea, nella figura di Buck, l'emblematica immagine di una fuga dalle convenzioni della civiltà verso una libera esistenza selvaggia, in comunione con la natura e con le sue leggi."" -
Fiorire d'inverno. La mia storia
«La malattia, l'avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana.»rnrn«Nadia Toffa ha trasformato la sua malattia in un'esperienza pubblica, con il nobile scopo di convincere gli altri che le cose brutte della vita non sono baratri, ma trampolini» – Massimo Gramellini, Corriere della Serarnrn«Quello di Nadia non è un libro per i malati di tumore. È un libro per tutti, nel quale chiunque può trovare un pochino di sé» – Azzurra Noemi Barbuto, Liberornrnrnrnrnrn«Da piccola mi piaceva camminare sui prati imbiancati dalla neve e quando ero fortunata mi imbattevo in una famiglia di bucaneve. I loro boccioli, in apparenza fragili e piegati verso il basso, erano capaci di compiere un miracolo, fiorire in inverno. Ogni volta che ripenso alla mia vita e a tutto quello che è successo, mi ricordo dei bucaneve, della loro audacia e del fatto che i miracoli accadono»rnrnHo sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all'improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell'ultima carta. Per ciascuno di noi l'esistenza è costellata di eventi che in prima battuta sono sembrati inaffrontabili, e invece poi hanno portato a una rinascita, a un nuovo equilibrio. Penso che ci sia un ordine più saggio che governa il mondo e di cui spesso ignoriamo il senso, la prospettiva. Per questo ho una grande fiducia, mi alzo sempre col sorriso. Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza. La malattia, l'avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell'essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore. - Nadia -
Meet me alla boa
C'è un biglietto, strappato su un lato, scritto a penna blu. Riconosco la tua calligrafia perché è un casino. «Meet me alla boa. Ogni volta che ne avrai bisogno.»rn«Meet me alla boa non è un libro triste. Meet me alla boa non è un libro allegro. Meet me alla boa è un libro umano, tanto umano, che non ha paura di mostrarsi insieme al suo autore, arrivando a dire al lettore una cosa dolce e preziosa come “Ti posso raccontare una storia?”.» Simone Tempia - Vogue Italia rnCon il cuore in apnea, Franci si imbarca sul primo aereo disponibile e arriva puntuale all'obitorio. Soltanto trenta passi lo dividono dalla cella refrigerata dove giace quel corpo da riconoscere. Varcato il portone, il tempo rallenta e a ogni passo rivede il film clamoroso e coinvolgente della sua meravigliosa storia d'amore. Lui e Marti. rnVita, viaggi, discussioni, amore e bellezza, sorprese e giuramenti. Una storia fra due persone che si sono amate, donandosi il bene prezioso della libertà reciproca, qualcosa capaca di superare anche la morte.«Meet ma alla boa» è l'esordio narrativo di Paolo Stella, che impasta con strabiliante freschezza i due elementi classici del sentimento, Eros e Thanatos, aggiungendo una scrittura brillantissima. Un libro che trasmette perfettamente la sensazione totalizzante di quando l'amore si impossessa della tua vita e la cambia per sempre. -
Canzoni per le sirene. Testo francese a fronte
Tra canto aperto e ricca opacità del reale, tra amore e disamore, tra sperimentazione e legame forte con la tradizione della lirica francese si realizza l'opera di un grande autore della poesia del Novecento, Guillaume Apollinaire. Scomparso appena trentottenne, sempre amato dai suoi lettori, è stato molto amato anche dai poeti, come dimostra questa antologia, che raccoglie traduzioni di tre di loro, appunto, appartenenti a generazioni diverse, ma legati da un solidissimo filo conduttore letterario: Vittorio Sereni, Giovanni Raboni, Maurizio Cucchi. Ognuno è qui presente con le proprie predilezioni dall'opera di Apollinaire, e dunque con scelte tratte da uno scenario aperto, apertissimo, che include la sintesi magistrale e la grazia sottile dei disegni del 'Bestiario' per arrivare ai componimenti più vasti e articolati, poematici e prosastici come 'Zona' o 'Vendemmiaio', muovendo dall'acutezza esemplare del 'Pont Mirabeau' o dei 'Colchici' fino ai capitoli della malinconia amorosa del 'Canto del malamato'. Un secolo, dunque, è trascorso dalla scomparsa dell'autore, ma l'emozionante freschezza della sua poesia, così variamente estrosa nel suo compiersi, ci arriva con quell'intatta e incantevole perfezione che è solo dei grandi. -
Il nuovo Mao. Xi Jinping e l'ascesa al potere nella Cina di oggi
La biografia politica del «principe rosso» Xi Jinping, l'uomo che governa la superpotenza globale del XXI secolo.rnrnNel 2018, la rivista «Forbes», che ogni anno stila la classifica dei settantacinque uomini più potenti del mondo, l’ha collocato al primo posto, davanti a Putin e Trump. Da quando una riforma costituzionale votata dall’Assemblea nazionale del popolo ha cancellato il limite massimo dei due mandati presidenziali, molti lo considerano il «nuovo Mao». Lui è Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare di Cina, segretario generale del Partito comunista cinese e, soprattutto, capo della Commissione militare centrale, il vero scettro del potere. Ma chi è l’uomo che regna come un monarca assoluto su oltre un miliardo e trecento milioni di individui? Cosa sappiamo dello stratega della «nuova via della seta», il colossale piano infrastrutturale e d’investimento che coinvolge Asia, Europa e Africa, ed è destinato a cambiare gli equilibri economici del commercio mondiale?rnDa questi interrogativi muove il libro di Gennaro Sangiuliano, che in pagine avvincenti e ben documentate ripercorre le tappe più significative della biografia del leader cinese: dall’iscrizione al Partito comunista cinese nel 1974 agli incarichi governativi nelle province di Shaanxi, Hebei, Fujian e Zhejiang, dalla guida della municipalità di Shanghai all’ingresso nel Comitato centrale, che lo trasforma nell’esponente di spicco della «quinta generazione» dei massimi dirigenti della Repubblica (dopo Mao, Deng Xiao Ping, Jiang Zemin e Hu Jintao). Dalla fine degli anni Novanta in poi, la sua ascesa all’Olimpo della nomenklatura cinese si rivelerà inarrestabile.rnNel raccontarci la vita di Xi Jinping, nato nel 1953, sposatosi due volte e padre di una figlia, Sangiuliano compie anche un’ampia ricognizione sulla storia della Cina del Novecento, dalla Lunga Marcia alla proclamazione della Repubblica Popolare (1949), dal «grande balzo in avanti» alle sanguinose purghe della Rivoluzione Culturale, senza dimenticare il poderoso cammino di modernizzazione avviato da Deng Xiao Ping, il primo a dire al popolo cinese che «arricchirsi è glorioso».rnOggi che la Cina è diventata una potenza economica globale, il carismatico Xi Jinping può portare avanti con ancora maggiore determinazione il suo progetto neonazionalista, fondato sulla riproposta del maoismo come «religione politica» e del confucianesimo come dogma culturale. Un disegno egemonico che, sull’altare di un aggressivo capitalismo di Stato a partito unico, è pronto a sacrificare – come testimoniano le violente proteste scoppiate di recente a Hong Kong – valori fondamentali quali la democrazia e la libertà. L’Occidente saprà raccogliere la sfida? -
Giuro che non avrò più fame. L'Italia della Ricostruzione
Ora l'Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l'energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora. rnrn«Anche oggi siamo un Paese da ricostruire. Vediamo come abbiamo fatto l'altra volta.»rnrnIl primo film che le nostre nonne e le nostre madri andarono a vedere dopo la guerra fu Via col vento. Molte si identificarono in una scena: Rossella torna nella sua fattoria, la trova distrutta, e siccome non mangia da giorni strappa una piantina, ne rosicchia le radici, la leva al cielo e grida: «Giuro che non soffrirò mai più la fame!». Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiane e di italiani. Fu così che settant'anni fa venne ricostruito un Paese distrutto. Come scrive Aldo Cazzullo, «avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini, più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un'automobile. Oggi sono 37 milioni, oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso». Ora l'Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l'energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora. Cazzullo racconta l'anno-chiave della Ricostruzione, il 1948. Lo scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti. L'attentato a Togliatti e l'insurrezione che seguì. La vittoria al Tour di Bartali e l'era dei campioni poveri: Coppi e il Grande Torino, cui restava un anno di vita. Le figure dei Ricostruttori, da Valletta a Mattei, da Olivetti a Einaudi. Il ruolo fondamentale delle donne, da Lina Merlin, che si batte contro le case chiuse, ad Anna Magnani, che porta al cinema la vita vera. L'epoca della rivista: Wanda Osiris e Totò, Macario e Govi, il giovane Sordi e Nilla Pizzi. Ma i veri protagonisti del libro sono le nostre madri e i nostri padri. La loro straordinaria capacità di lavorare e anche di tornare a ridere. Il racconto di un tempo in cui a Natale si regalavano i mandarini, ci si spostava in bicicletta, la sera si ascoltava tutti insieme la radio; e intanto si faceva dell'Italia un Paese moderno. -
My world. La mia storia di ciclista tre volte campione del mondo UCI
Richmond 2015, Doha 2016, Bergen 2017. Tre perle per scalare la vetta dell'Olimpo dei ciclisti, autentici capolavori per regalarsi l'immortalità. Tre volte campione del mondo UCI, come solo Alfredo Binda, l'«Imbattibile», e Eddy Merckx, il «Cannibale». rnrnSe ci sono cento ciclisti sulla linea di partenza, ci saranno cento storie da raccontare al traguardo. La mia è la storia di un ciclista che ha indossato la maglia iridata UCI per tre anni di fila. È una storia che posso raccontare solo iornrnTre maglie iridate UCI conquistate in tre anni consecutivi, come nessuno prima di lui. Basterebbe questo per raccontare chi è Peter Sagan. Ma il più forte ciclista slovacco di tutti i tempi è molto di più. E le pagine di My World ci aiutano a scoprirne i lati umani e professionali meno noti. «Se ci sono cento corridori sulla linea di partenza, al traguardo ci saranno cento storie diverse da raccontare.» E la sua è davvero speciale. A soli 28 anni vanta un palmarès degno dei grandi di questo sport, che annovera già più di cento affermazioni tra cui spiccano, oltre alle «maglie arcobaleno UCI» da campione del mondo, due Classiche monumento come il Giro delle Fiandre 2016 e la tanto sospirata Parigi-Roubaix 2018, tre Gand-Wevelgem, undici tappe al Tour de France, impreziosite dalla conquista di sei maglie verdi, e quattro alla Vuelta a España. Nel 2016 è stato incoronato come il ciclista migliore dell'anno. Definire il Sagan ciclista è impresa ardua. Un velocista puro? Uno sprinter che tiene in salita? Un finisseur capace di sparate fulminanti negli ultimi chilometri? Uno scattista? A giudicare dalle sue vittorie, è una miscela esplosiva di tutto questo. Definire il Sagan uomo è forse ancora più difficile. Il personaggio abbaglia. «Tourminator» è uno showman unico, capace, in un ambiente tutto sudore e fatica, di divertire il pubblico con improvvise impennate su una ruota sola, in corsa, anche al cospetto di «giganti» come il Mont Ventoux, o di lanciarsi in gustosi siparietti in conferenza stampa o in esultanze fantasiose e sempre diverse sulla linea del traguardo. E di divertirsi tra feste e scherzi con i compagni di squadra, e qualche birra di troppo. Ma la persona, lontano dai riflettori, è di grande spessore. E per la prima volta possiamo conoscerla a tutto tondo. Il legame forte col padre e quello simbiotico col fratello ciclista Juraj. Le amicizie inossidabili con il road manager Gabriele Uboldi e l'agente Giovanni Lombardi. L'impegno nel sociale con la Peter Sagan Academy rivolta ai ragazzi slovacchi. I rapporti con i colleghi. Ad accompagnarci, con totale sincerità e immancabile senso dell'umorismo, in questo mondo fatto di passione per lo sport e per la vita, è lo stesso Peter, l'uomo che, negli ultimi anni, capelli lunghi e tatuaggi da rockstar, ha dato lustro al ciclismo professionistico. -
Memorie dal sottosuolo. Ediz. a colori
Non soltanto non ho saputo essere cattivo, ma non ho saputo essere niente di niente: né cattivo né buono, né canaglia né galantuomo, né eroe né insetto. E adesso passo i miei giorni qui nel mio cantuccio, burlando me stesso con la maligna e del tutto inutile consolazione che, comunque sia, una persona intelligente non può diventare sul serio qualcosa, giacché a diventar qualcosa ci riesce solamente l'imbecille. -
Macbeth. Ediz. a colori
«Stelle, spegnetevi! Non rivelate il nero fondo dei miei desideri. L'occhio non veda ciò che fa la mano. Ma infine avvenga l'atto che, avvenuto, l'occhio inorridirà di vedere.»rnrnVassallo di re Duncan di Scozia, Macbeth è divorato dall'ambizione e dalla brama di potere da quando tre streghe gli hanno profetizzato un futuro da sovrano; così, spronato dalla moglie, progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono. Tragedia dell'assassinio, del male, della dannazione, dell'ambizione, della paura, l'opera – scritta tra il 1605 e il 1608, dopo ""Otello"""" e """"Re Lear"""" – è dominata dalle figure di Macbeth e della moglie. Grandi nell'infamia, ma non monolitici nella crudeltà, i due sono preda di contraddizioni e incertezze che conferiscono loro quella profondità tragica in cui si manifesta la sublime capacità di Shakespeare di indagare l'animo umano."" -
Pinocchio. Ediz. a colori
«C'era una volta - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. - No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.» Età di lettura: da 8 anni. -
Una vertigine chiamata vita. Autobiografia di un mistico spiritualmente scorretto
Fin dalla più tenera età Osho si pone di fronte alla vita come spirito libero, rifiuta persino la fede della famiglia, di religione giainista, e sfida sempre e comunque il potere costituito e chi lo rappresenta. Termina comunque gli studi nel 1956, laureandosi in filosofia e prosegue la carriera universitaria come professore. Solo agli inizi degli anni Sessanta si sente pronto a intraprendere un tipo di lavoro diverso: aiutare altri esseri umani a vivere la stessa esperienza da lui vissuta. Nel 1964 Osho inizia a organizzare Campi di Meditazione durante i quali utilizza delle tecniche in grado di aiutare a cogliere quel ""silenzio dei silenzi"""" in cui la nostra vera natura si manifesta."" -
Tutti i romanzi e tutti i racconti di Sherlock Holmes
Ecco riuniti in un unico volume i quattro romanzi e i cinquantasei racconti che vedono come protagonista il prototipo di tutti gli investigatori di carta, Sherlock HolmesrnrnQuando hai eliminato l'impossibile, quello che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità. Elementare, Watson!rnrnUno studio in rosso, Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville, La valle della paura oltre a decine di magistrali storie brevi: ecco riuniti in un unico volume i quattro romanzi e i cinquantasei racconti che vedono come protagonista il prototipo di tutti gli investigatori di carta, Sherlock Holmes, l'astuto, imperturbabile, imprevedibilmente ironico detective londinese, sempre accompagnato dal fido compagno Watson. -
Yoga per il corpo, la mente e lo spirito
Dopo ""Yoga: la scienza dell'anima"""", anche in questo secondo volume Osho chiarisce in che modo, di fatto, tutte le tecniche dello yoga abbiano un unico scopo: imparare a usare la mente. E, se essa è usata nel modo giusto, diventa non-mente. Allora ci troviamo immersi nell'assoluto silenzio in cui la vita si manifesta nella sua verità essenziale. Viceversa, se la mente viene usata male, ci si ritrova immersi nel caos più terrificante."" -
Yoga della comprensione interiore
"L'uomo moderno ha fretta, e solo l'opposto gli potrà essere utile. Se avete fretta, se vivete nella fretta, Patanjali vi potrà essere utile, perché egli non ha fretta alcuna, io spero che Patanjali acquieti la vostra impazienza; vi riporterà con i piedi per terra, vi calerà di nuovo nella realtà, vi farà ritornare in voi."""" Con il suo commento ai Sutra sullo yoga di Patanjali (di cui questa è la terza parte), Osho rende accessibile all'uomo occidentale del XXI secolo il tesoro di saggezza e la profonda conoscenza della realtà inferiore elaborata dal popolo indiano nel corso dei secoli. Una sapienza pratica e profonda, che offre illuminanti intuizioni e risposte concrete per risolvere alla radice il senso di sradicamento, le nevrosi, la mancanza di appartenenza che affliggono sempre più il mondo contemporaneo."