Sfoglia il Catalogo ibs002
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6641-6660 di 10000 Articoli:
-
Breve storia dell'autobomba. Dal 1920 all'Iraq di oggi. Un secolo di esplosioni
Nel settembre del 1920 Mario Buda fa esplodere in piena Wall Street un carro trainato da cavalli e imbottito di dinamite e pezzi di metallo, l'esplosione uccide 40 persone e inaugura quella che sarebbe diventata una delle più micidiali armi da guerriglia urbana, l'autobomba. Il prototipo messo a punto dall'anarchico italiano, tempo qualche decennio, diventerà l'arma del terrorismo globale. Rileggendo la storia del secondo dopoguerra, Davis ripercorre l'uso, le trasformazioni, gli scopi di un ordigno povero che ha esiti molto più devastanti dei missili da milioni di dollari e che ha modificato totalmente l'idea stessa di guerra. Se un tempo eserciti e armamenti erano convenzionali, la maggior parte degli attuali conflitti sul pianeta hanno carattere di guerriglia e nell'autobomba l'arma più efficace e a buon mercato. -
Nadja
Nadja è una donna realmente esistita, realmente conosciuta da Breton e, come il personaggio del libro, finita in una clinica psichiatrica. Nadja è l'autorappresentazione femminile di Breton. Nadja è l'incarnazione del surrealismo. Nadja è tutto questo e molto altro ancora: è l'inizio della parola speranza in russo, è un sogno di amore e di libertà. ""Nadja"""" costituisce una svolta importante nell'evoluzione del discorso di Breton sul caso e sulla scrittura, segnando la crisi della """"écriture automatique"""", come attività di ricerca privilegiata e inaugurando un tipo di esplorazione che sarà proseguita nelle opere successive."" -
Notizie dal diluvio-Sinfonietta-Lo splendido violino verde
Con la pubblicazione di queste tre raccolte torna disponibile in libreria tutta la produzione poetica di Ripellino. Le tre grandi raccolte centrali uscirono tra il 1969 e il 1976 e fornivano nei modi compositivi del verso la versione più alta e condensata del coevo lavoro di saggista. Le poesie di Ripellino sono un marchingegno scoppiettante d'invenzioni; zeppe di fantasmagoria linguistica, accese da fantasie metaforiche, enumerazioni, invenzioni di alter ego, situazioni teatrali chiamate a dar segno della grande ""buffoneria del dolore"""". Nella rosa dei temi, grande spazio (per dolenti ragioni biografiche) assume la malattia. Ma non minore rilievo ha il suo """"risvolto sociale"""": quella malattia del mondo costituita da storture, ingiustizie e violenze che conculcano l'umanità e hanno sintesi e paradigma nella repressione sovietica a Praga."" -
L' indifferenza. Conformismo del sentire e dissenso emozionale
La società attuale appare ai più popolata di passanti distratti e noncuranti, affetti dall'indifferenza dell'uomo verso l'uomo, dotati di una moralità precaria e asservita all'interesse personale. Lasciando dietro di sé la visione dell'indifferenza come malattia psicologica, il libro devia dagli usuali sentieri d'indagine per risalire alle spalle dell'indifferenza. In particolare, attraverso un'approfondita ricognizione nel mondo dei sentimenti, analizza la disciplina socio-normativa delle emozioni come produttore di indifferenza. Una prospettiva da cui emerge il ruolo della dissidenza emozionale come forma di trasgressione rispetto all'imperativo dell'indifferenza. Lungi dall'essere una mera trattazione teorica, il saggio è impreziosito da storie di vita. -
Immagini di città
Parigi, Marsiglia, Weimar, Napoli, San Gimignano, Mosca. Negli anni venti Benjamin scrive per giornali e riviste una serie di articoli-reportage sulle città dove gli capita di soggiornare. Libro postumo, assemblato da Peter Szondi nel 1955, viene qui riproposto in un'edizione amplita di tre nuovi scritti. ""Alla base delle descrizioni delle città straniere di Benjamin non troviamo motivi meno personali di quelli che ispirarono """"Infanzia berlinese"""". Ma ciò non significa che egli non abbia saputo vedere quei luoghi nella loro realtà. Ché un paese straniero riesce a operare la magica trasformazione del visitatore in fanciullo solo se gli si mostra così pittoresco e così esotico come una volta era apparsa al bambino la propria città. Simile al fanciullo che sta con occhi attoniti nel labirinto inestricabile, Benjamin nei paesi stranieri si consegna con tutto il suo stupore e tutta la sua avidità alle impressioni che lo investono. A ciò deve il lettore quelle immagini che non potrebbero essere più ricche, più colorite, più precise. Il linguaggio metaforico aiuta Benjamin - analogamente alla struttura da lui preferita: l'articolazione in brevi periodi - a dipingere le immagini di città come miniature. Nella loro sintesi di lontananza e vicinanza, nella loro incantata realtà, esse assomigliano a quei globi di vetro in cui la neve cade su un paesaggio, che furono fra gli oggetti preferiti da Benjamin"""". (Dalla postfazione di Peter Szondi)."" -
L'ha ucciso lei
Mohamed fa l'operaio vicino a Parigi, nel 1966 ha lasciato il sud del Marocco per stabilirsi in una Francia che ha sempre sentito ostile, in una periferia popolata da maghrebini con cui condivide il credo religioso, ma dei quali rifiuta vizi e rassegnazione. Analfabeta, padre di cinque figli estranei che non lo seguono più, Mohamed ha sempre rifiutato l'integrazione, perché è convinto che musulmani e cristiani non potranno mai incontrarsi. Ora è assillato da una nuova minaccia: la pensione. Nel suo primo giorno da pensionato decide di partire per il Marocco per finire di costruire la grande casa avviata cinque anni prima. Vuole che sia la casa più grande del villaggio, per ospitare l'intera famiglia, figli compresi. A sua moglie tutto ciò appare folle; ma è abituata ad assecondare il marito ed è consapevole che nulla potrà fermarlo. La sera stabilita per la riunione dell'intera famiglia si sistema fuori dalla casa su una poltrona, in attesa... -
Il primo libro di antropologia
Che cos'è l'antropologia culturale? Marco Aime prova a spiegare chi è e cosa fa un antropologo oggi, rovesciando gli approcci teorici tradizionali. In effetti la natura dell'antropologia non è più così definita: di popoli sconosciuti da studiare ce ne sono sempre meno, i confini tra l'Occidente e il cosiddetto Sud del mondo sono sempre più labili, i paradigmi del secolo scorso sono crollati e l'antropologo si trova ad affrontare problematiche sempre nuove, i terreni di ricerca sono mutati e in molti casi gli studiosi sono tornati a casa, occupandosi di eventi culturali vicini, contaminandosi con altri saperi. La purezza, così come l'oggettività, non è più una virtù. Ai quattro angoli del mondo come sotto casa propria, l'antropologo osserva, guarda, ascolta, assaggia, tocca, annusa. Il suo sapere si costruisce su basi sensoriali, prima di arrivare a tradursi in teorie e modelli. Sul terreno, egli non vede strutture, società, politica, economia, ma gente che si incontra, parla, combatte, si scambia oggetti, produce, costruisce, mangia, si organizza, prega, vive. Perciò questo libro ha una scansione percettiva: parte dall'osservazione concreta di quanto è sotto gli occhi di tutti, per arrivare solo alla fine ai costrutti teorici più ampi di un mondo intricato e affascinante. -
Soldati
L'apparato di 186.668 soldati delle forze armate italiane non serve più alla difesa della patria. Non c'è un solo soldato a guardare le frontiere e non si sa neppure da chi venga la vera minaccia. Il problema della sicurezza è planetario, per affrontarlo dovremmo integrare le forze almeno in Europa e avere una nostra politica. Lo stesso senso della guerra è cambiato. Si combatte per i cicli produttivi: in tutto il globo e senza fine. Gli eserciti ne escono trasformati. Ai soldati di leva si affiancano i professionisti, ai militari i civili: mercenari o contractors. Un testimone d'eccezione, interno alla macchina militare, ci restituisce il quadro mutato dei nuovi professionisti della sicurezza: che quando cadono commuovono, al più spaventano, quasi sempre appaiono impotenti. Fabio Mini è stato Capo di Stato maggiore del Comando Nato delle forze alleate Sud Europa e al vertice della Kfor in Kosovo. -
Rock! Come comporre una discoteca di base
In centosessanta schede ordinate cronologicamente, il libro traccia un percorso che segue tutta la complessa e articolata storia del rock, da quando questo linguaggio musicale si afferma e comincia a esplorare compiutamente le proprie possibilità espressive a oggi. Devono essere qui compresi gli album nati come un progetto unitario e come tale realizzati, che hanno cambiato il vocabolario e la sintassi di un linguaggio musicale di sintesi come il rock, gli album che hanno aperto strade nuove magari senza percorrerle davvero, tessere di un mosaico che si compone di tante individualità, stili diversi, affermazioni artistiche contraddittorie. La lista disegna così una collezione di base con la quale è possibile comprendere e parlare il linguaggio del rock, ma anche una storia di questa musica, intrecciando tematiche e suoni secondo un disegno abbastanza complesso che si semplifica notevolmente se si prendono in considerazione i capofila delle varie tendenze e le ""pietre miliari"""" da essi prodotte."" -
Un giorno di fuoco. Racconti del parentado
Nel 1963, a pochi mesi dalla morte di Fenoglio, esce nei Racconti moderni Garzanti ""Un giorno di fuoco"""". È una raccolta composita: il titolo sarebbe spettato in senso rigoroso solo ai primi sei racconti, quelli che l'autore avrebbe voluto chiamare """"Racconti del parentado"""". A quel primo nucleo, facevano seguito altri sei racconti e """"Una questione privata"""". Questa edizione comprende soltanto gli originali sei """"Racconti del parentado"""": Un giorno di fuoco, La sposa bambina, Ma il mio amore è Paco, Superino, Pioggia e la sposa, La novella dell'apprendista esattore."" -
Principi architettonici nell'età dell'umanesimo
In questo libro vengono messi in luce i nessi tra l'architettura rinascimentale e le tendenze della cultura ad essa contemporanea. Fissando la propria attenzione sui principi seguiti nel Rinascimento, da Alberti a Palladio, Wittkower apporta chiarimenti definitivi sul reale significato di certe forme architettoniche e fa per contrasto risaltare i limiti e le insufficienze di una lettura puramente estetica dei monumenti. -
Great Jones street
La rockstar Bucky Wunderlick, all'apice della fama, decide di abbandonare il suo gruppo mentre è in corso una tournée. Si rifugia in un angolo nascosto di New York, in un appartamento di Great Jones Street, per sfuggire al culto della personalità di cui è oggetto e a un successo in cui non crede più. L'esilio del protagonista, però, è continuamente disturbato dalle visite più disparate: giornalisti a caccia di scoop, agenti interessati a certe sue incisioni inedite, emissari di una misteriosa comune agricola che tentano di coinvolgerlo nel commercio di una nuova e potente droga carpita ai laboratori federali. -
Le stanze illuminate
Joan è la madre, Eloise è la figlia. La prima, un'adorabile signora che ha superato l'ottantina, non può più vivere da sola. La seconda ha un lavoro troppo importante per non essere sola: è una consulente d'investimento di grande successo e lavora per un'azienda della City. Insieme cercano una casa per anziani e la trovano: 17 Huntley Gardens, a sud del Tamigi, un edificio maestoso costruito da una ricca famiglia di mercanti del XIX secolo e trasformata in casa di riposo alcuni anni prima. Per ammorbidire il trauma del trasferimento decidono di fare un viaggio in Sudafrica, loro paese d'origine. Lì, la madre trova ombre e tracce del passato drammatico della famiglia intrecciate con la storia di quella nazione lontana. Tracce che si collegano inaspettatamente con la storia della casa di ricovero londinese. Joan, dopo aver fatto ritorno a Londra, scivola, a causa di un incipiente Alzheimer, in un mondo in cui tornano attuali tutti i fantasmi del passato. È convinta di poter viaggiare nel tempo: vuole salvare i bambini che tanti anni prima abitavano in casa Huntley dalle attenzioni di un pedofilo che probabilmente aveva violentato anche sua zia Hannie. Nel frattempo, Eloise, al principio egoista e viziata, capisce che deve prendersi cura della madre, il solo amore costante nella sua vita. -
Appunti partigiani
Tratti da un manoscritto inedito, questi Appunti costituiscono il primo racconto partigiano di Fenoglio. Scritto presumibilmente tra la fine del '45 e l'inizio del '46, Fenoglio inizia qui a elaborare narrativamente i propri ricordi, in particolare degli ultimi mesi del 1944. Il protagonista si chiama Beppe e il richiamo autobiografico è evidente; tuttavia si delinea già nettamente il tono epico della narrazione e la lingua neorealistica prelude a quella dei ""Ventitre giorni della città di Alba"""". Questi Appunti costituiscono un primo saggio di quello che sarà il clima e la temperatura emotiva del Fenoglio maggiore e contribuiscono a fare chiarezza sull'annosa questione cronologica delle opere dello scrittore piemontese."" -
I misteri della Jungla Nera
Per vivere questa nuova avventura Salgari ci trasporta sul delta del Gange, in una jungla nera, dove il buio è popolato di giorno da un silenzio funebre e di notte da un frastuono di urla, ruggiti e sibili che gela il sangue. È sullo sfondo di un ambiente così ostile e misterioso che si intrecciano le vicende di Tremal-Naik, cacciatore di serpenti ed eroe solitario, Kammamuri, suo fedele compagno, il diabolico Suyodhana, Ada Corisbant, figlia di un ufficiale inglese che è stata rapita dai Thug, i sanguinari fedeli della nera Kali, le cui vittime vengono offerte in sacrificio alla dea della morte e della distruzione. -
Il Corsaro Nero
Uno dei romanzi più celebri di Emilio Salgari: la storia d'amore e di vendetta del cavaliere di Roccanera, signore di Ventimiglia, eroe bello ed esperto spadaccino, il suo incontro con la bella duchessa di Weltendrem e il suo inseguimento per i mari tropicali del governatore Wan Guld, l'acerrimo nemico che ha sterminato la sua famiglia. -
La rovina dell'egoista Johann Fatzer
Il più noto dei testi incompiuti di Brecht è stato per lungo tempo un riassunto di poche righe pubblicato all'interno delle sue opere complete. Heiner Müller ha consultato gli archivi di Berlino e ha scoperto centinaia di pagine di appunti legati al soggetto ""Fatzer"""". Brecht vi lavorò tra il 1927 e il 1932 scrivendo quasi seicento pagine di appunti, frammenti, scene complete e note teoriche in cui sviluppava una nuova idea di teatro. Il dramma è ambientato nella Germania degli anni della Prima guerra mondiale, Johann Fatzer e tre commilitoni nascondono il proprio panzer e scappano a Mühlheim, una città segnata dalla fame e dal malcontento sociale."" -
La mattanza. Dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia
«Siccome la storia come sempre in questo benedetto maledetto Paese non passa mai, allora credo che rivivere la Mattanza, con i clamori degli spari e delle bombe, e soprattutto con il ronzare assordante di molti silenzi, possa servire non solo a capire il passato, ma a riconoscere il presente.»Per meglio ricordare Falcone e Borsellino, partiamo da piú lontano. Da quell'undici giugno del 1969, quando si apre il processo di Bari che rompe il silenzio sulla mafia, passando per l'uccisione del giornalista Mario Francese. Una carrellata che vede protagonisti Totò Riina, Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano, il sacco di Palermo e la guerra dei Corleonesi. E Francesca Morvillo e Ninetta Bagarella. rnDalle morti di Boris Guliano, Cesare Terranova, Pio La Torre, Rocco Chinnici e Carlo Alberto Dalla Chiesa alla strage di Ciaculli, per arrivare alla nascita del pool antimafia, con la stagione dei pentiti, il maxiprocesso e le stragi di Capaci e di via D'Amelio. Per concludere con la reazione dello Stato, il 41bis, la morte di don Pino Puglisi, e le relazioni tra mafia e politica. -
A Est. Belgrado, Bucarest, Sofia, Tirana, Varsavia. Il volto della nuova Europa
Cinque città, cinque stati, un passato comune. Solo ora, a 17 anni dalla caduta del muro di Berlino, le capitali dei Balcani e dell'Europa orientale cominciano a uscire dall'isolamento in cui erano state relegate dai regimi comunisti. L'apertura al mondo passa soprattutto attraverso le nuove generazioni, tra i venti e i quarant'anni, che riportano al centro della scena europea le loro capitali, grazie a iniziative e produzioni in campo musicale, artistico, culturale. Romania, Bulgaria, Polonia, Serbia e Albania, pur con le dovute differenze, si avvicinano sempre più a Bruxelles. La rivoluzione silenziosa, in pieno svolgimento, traccia il futuro del vecchio continente. Una transizione nata dopo anni di isolamento e proprio per questo contrassegnata da grande vitalità ed energia che rende oggi queste capitali le più vivaci d'Europa. -
Scrivere di sé. Identità ebraiche allo specchio
L'autobiografismo è un aspetto peculiare dell'identità ebraica, che accomuna gli scritti della tradizione biblica alla letteratura contemporanea. Elena Loewenthal percorre questo filo, riflettendo sulla consapevolezza di sé del mondo ebraico e muovendosi tra Ezechiele e Philip Roth, Umberto Saba e Amos Oz, Arthur Miller e Saul Bellow. La prospettiva che cerca è quella della fuoriuscita dal compiacimento addolorato della storia ebraica; i temi che incontra sono quelli dell'ebraismo politico e culturale contemporaneo. Il tono è, nonostante l'importanza e complessità del tema, anche ironico e leggero, nel tentativo di muoversi ""à la Chagall"""" sopra la volatile identità ebraica.""