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Storia della guerra fredda. L'ultimo conflitto per l'Europa
Nessuno voleva una guerra fredda, nessuno l'aveva pianificata e nessuno dei protagonisti l'aveva davvero prevista, per lo meno nelle forme rigide che poi assunse. Ciò che si andava delineando nei mesi conclusivi della Seconda guerra mondiale era un'inedita geografìa di potenza in cui Stati Uniti e Unione Sovietica primeggiavano... Gli assunti ideologici e i paradigmi culturali dei protagonisti ebbero un ruolo determinante: additavano la direzione in cui ciascuno intendeva procedere, ed erano le lenti attraverso cui si giudicavano le mosse altrui, si tentava di indovinare le possibili concatenazioni di eventi futuri, si soppesavano i pericoli evidenti o potenziali. L'URSS di Stalin non poteva concepire la coesistenza internazionale se non in chiave intrinsecamente conflittuale, il governo degli Stati Uniti, insieme a larga parte delle élite europee, si convinse che una ferma contrapposizione ai sovietici fosse la via più efficace, e meno pericolosa, per promuovere interessi, ideali e identità di una coalizione occidentale che prese a definirsi come ""mondo libero"""". Fu allora che la guerra fredda prese forma."" -
Scienza, quindi democrazia
Questo libro avanza una tesi eretica: l'idea che l'invenzione della scienza moderna abbia fornito gli strumenti cognitivi e morali necessari per far funzionare l'economia di mercato e consentire la nascita della democrazia. Grazie a tali strumenti, la scienza stimola la capacità di pensare in modo controintuitivo, permettendo di spiegare ciò che accade. Essa, inoltre, consente di prendere decisioni morali, economiche e politiche che non sono ""naturali"""" - date le predisposizioni comportamentali di cui ci ha dotato l'evoluzione - ma che, tuttavia, migliorano la società sotto tutti i punti di vista. La scienza ci fa godere i vantaggi materiali del vivere in condizioni che, dalla rivoluzione neolitica in poi, sono diventate via via più innaturali. Le tesi di questo libro sono quasi censurate in Italia, dove una cultura umanistica pervasiva, tradizionalista e antiscientifica è all'origine dell'incapacità del paese di elevarsi moralmente e stare al passo con le economie della conoscenza."" -
La porta del tempo. Micene 1184 a.C.
Nelle viscere di Micene c'è un mistero. Ha a che fare con gli Asterii, scomparsi da tempo immemorabile. Un uomo di oggi, Robert Zardi, in crisi con se stesso e incapace persino di accettare un figlio, si troverà a sfidare il mistero e a vivere nella Grecia di Omero. Che non è la stessa studiata sui libri di scuola. È ancora più dura e feroce. E Omero è solo il capo degli scribi, e non è cieco. Lì, forse, guidato da un'oscura profezia, a fianco della regina Clitemnestra contro il potere arrogante di Agamennone, Robert imparerà ad amare la vita. E si troverà con Ifigenia nell'estremo pericolo, quando la flotta degli Achei è bloccata ad Aulide, e solo un sacrificio umano può stregare i venti e far partire le navi verso Troia. Un romanzo, che nelle vesti di un fantasy fa rinascere, la vita e la morte al tempo di Micene ricca d'oro e delle principesse ""con la veste colore del croco""""."" -
La casa verde
È la storia di Piura, piccolo centro di provincia dedicato all'agricoltura e al commercio del bestiame, che diventa una grande e tumultuosa città moderna, tra fabbriche, grattacieli e automobili. La Casa verde è il postribolo che sorgeva nella Mangacheria, l'agglomerato di capanne ai margini della città, variopinto crogiolo di razze e miserie destinato a diventare uno squallido suburbio. Un luogo realissimo e mitico al tempo stesso, che Vargas Llosa evoca nei modi e nelle cadenze della mitologia popolare, attraverso i suoi personaggi: don Anselmo, padre Garcia, il dottor Zevallos, la Santera Domitilla. -
I quaderni di don Rigoberto
Un padre dall'immaginazione troppo fervida, un figlio diabolicamente angelico, una matrigna dalla sensualità irresistibile sono i protagonisti di questo romanzo di raffinato erotismo. Rigoberto, il padre, è un uomo di successo, appassionato d'arte e di letteratura. Eppure qualcosa lo tormenta, qualcosa lo spinge, nelle notti insonni, a frugare tra i numerosi quaderni dove per anni ha annotato emozioni, sentimenti, riflessioni. È la nostalgia per Lucrecia, la seconda moglie che ha condiviso con lui dieci anni di notti appassionate e inventive. E mentre don Rigoberto soffre da solo, Lucrecia è relegata nel suo appartamento vittima di un simmetrico rimpianto per l'ex marito. Che cosa ha potuto separare dunque due persone che si amano così tanto? -
Infanzia berlinese intorno al millenovecento
«Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta.»Il libro è una autobiografia anomala, una sorta di mosaico, in cui Benjamin condensa le esperienze e la topografia della propria infanzia, ridando anima ai sogni facendo rivivere le ore e i luoghi di magia, e al contempo gli angosciosi presentimenti di un bambino ebreo nella Berlino dell'epoca. Ed è forse questa ambiguità il tratto più marcato dei trenta brani (più dodici frammenti proposti in appendice) che compongono il libro: ""scavare"""" nell'infanzia, negli strati nascosti perduti della vita, per riattivare questa """"promessa di felicità"""" che è patrimonio di ogni essere umano (""""La fata, grazie alla quale si ha il diritto a un desiderio""""), senza tuttavia dimenticare che questa possibile felicità è perennemente esposta ai venti della storia."" -
Hotel Angleterre
"Quella penna che non ho visto è l'emozione più forte e la curiosità intellettuale più intensa della lunga giornata. E quando rientriamo in albergo sento di avere in mano il capo di una lenza che a tirarla, piano piano dall'Europa mi farà passare la porta verso la Russia"""". """"Quella penna"""" è la penna che Goethe donò a Puskin, e della quale non si trova traccia. Parte così, da un filo sottile che si dipana, da una traccia d'inchiostro fantasma, una """"indagine narrativa"""" tra viaggi e ricordi, letture e suggestioni, incontri e ricordi familiari, nel mito della Grande Russia. Alla ricerca """"di un dono, di un omaggio, di un'eredità poetica, di un sentimento, di una scintilla vitale""""." -
Il lavoro e la cura. Imparare e cambiare
Negli ultimi anni è cambiato il rapporto della società con la cultura del lavoro: dopo il mito della piena occupazione, sono arrivate le forme di lavoro atipico, relative non solo al mercato del lavoro, ma anche ai modelli produttivi e regolativi, tutte all'insegna della flessibilità, ma oggi persino la flessibilità non è più l'unico fenomeno dominante. Ora, al centro sembrano esserci la cultura del lavoro di cura, le società di servizi. In un panorama sempre più frammentario, che rimescola competenze e linguaggi, risalta una sorta di osmosi, di sovrapposizione tra sfera privata e lavoro, per cui un po' dell'una finisce nell'altro e viceversa. Processi aperti, all'insegna del lifelong learning, con caratteristiche che per tradizione sono un patrimonio femminile, e che possono diventare una proposta per tutti, per trasformare modi di essere e di porsi, per vivere e per scegliere, per rendere forse più libere le nuove generazioni. -
Il giudice e il terrorista. Il diritto e le sfide del terrorismo globale
Il nuovo terrorismo fondamentalista è un fenomeno per definizione sovranazionale; ma le legislazioni antiterrorismo rimangono incardinate sullo Stato nazionale. Con quali strumenti giuridici affrontare la nuova minaccia senza mettere in discussione le nostre concezioni di libertà. Dove comincia il bisogno di sicurezza? Come deve essere ridefinito il concetto di garanzia individuale nelle nuove condizioni? Come lavorano le istituzioni internazionali su questi temi? L'autrice, un magistrato da anni impegnato in questo campo, accompagna il lettore tra i molti interrogativi che attraversano la nostra coscienza civile e giuridica nel tempo nuovo del terrore globale. -
Cowboy democratici. Chi sono e in cosa credono i liberal che vogliono conquistare la Casa Bianca e cambiare il mondo
Cos'è accaduto ai Democratici americani negli anni del lungo dominio di George Bush? Quali idee muovono il mondo della sinistra statunitense? Con quale proposta politica si presenteranno allo scontro per la vita e per la morte delle elezione presidenziali del novembre 2008? E infine, sarà davvero Hilary Clinton il candidato per la Casa Bianca? Sono alcune delle domande a cui risponde questa indagine nel mondo politico e intellettuale della sinistra americana, all'inizio di quello che sarà il decisivo anno elettorale. -
Il dono di saper vivere
Il tentativo struggente di confessare che impresa fallimentare, antieroica, sia vivere, per ciascuno di noirnrnEsiste un dono del saper vivere, uno speciale talento nello stare al mondo, senza il quale ogni altra qualità finisce per risultare inutile? E che cosa puoi fare se scopri che non hai quel dono? Con queste domande, che prima o poi chiunque si pone nel corso dell'esistenza, ho fatto i conti per anni, lavorando in un luogo che somigliava alla fortezza del Deserto dei Tartari, una galleria d'arte situata nella stessa strada in cui Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, uccise e si avviò a una fine rovinosa. Ci ho fatto i conti perseguitato dal fantasma di un uomo che al genio artistico univa una spiccata propensione a cacciarsi nei guai, tanto da spingere un insigne studioso ad affermare che, seppure incredibilmente dotato, Caravaggio non disponeva del dono di saper vivere. Ci ho fatto i conti per anni, finché un giorno ho pensato che fosse il caso di risolvere la partita scrivendo un romanzo, ignaro, o almeno non abbastanza consapevole, che il raccontare può rivelarsi una maledizionernrnNella cella della prigione in cui è rinchiuso, un uomo narra la sua storia. E dal fondo della propria disfatta si domanda che cosa significhi saper vivere, se davvero esista qualcuno con un simile talento. Un talento che mancava persino a Caravaggio, l'artista da cui l'uomo è ossessionato. È questo l'innesco del nuovo libro di Tommaso Pincio, tra i piú originali scrittori italiani della sua generazione. Un vertiginoso gioco di specchi che sorprende il lettore, lo spiazza, non lo fa mai sentire al sicuro. Non è un romanzo su Caravaggio, ma forse è il piú appassionato, inedito ritratto che del pittore sia mai stato realizzato. Non è un'opera di fiction, e neppure un testo autobiografico. È il tentativo struggente di confessare che impresa fallimentare, antieroica, sia vivere, per ciascuno di noi. -
Cinacittà. Memorie del mio delitto efferato
Il Sud del mondo è sempre più caldo, e a Roma è ormai impossibile vivere di giorno. I romani l'hanno abbandonata. I cinesi e altre comunità hanno colonizzato tutti i luoghi che siamo abituati a considerare immortali. Un sopravvissuto, indolente e apatico, abituato a vivere una personalissima versione della ""dolce vita"""" tra birre fredde e serate alla """"Città proibita"""", il tempio cinese della lap-dance, è avvicinato un giorno dal signor Wang, Che paria un italiano perfetto e sa tutto della storia di Roma antica. Da quando Wang mette l'occhio su di lui, """"Marcelle"""", come lo chiama Wang, cambia. E fa ciò che non avrebbe mai dovuto fare: si innamora di una delle ragazze che prima solo guardava..."" -
Il nuovo individualismo. I costi emozionali della globalizzazione
Elliott e Lemert studiano la globalizzazione non da un punto di vista economico e politico, ma da quello degli effetti indotti sulla soggettività, sulle relazioni interpersonali, e quindi sull'esistenza sociale. Le esigenze del mercato del lavoro contemporaneo hanno reso accettabile l'idea di un progressivo assorbimento della sfera privata della propria vita in quella pubblica della produzione e del consumo, erodendo progressivamente i confini tra interno ed esterno, io e altro, passioni e interessi. E hanno dato vita a nuove forme di interiorità, di vita emotiva, di intimità, ma anche a nuovi disagi, sofferenze e patologie. Gli autori offrono una vera e propria fenomenologia descrittiva delle nuove trasformazioni identitarie del mondo contemporaneo esemplificate attraverso alcuni casi concreti di nuovo individualismo - particolarmente efficaci e coinvolgenti - legati alle reti di comunicazione su scala globale, al consumismo compulsivo, agli eccessi della chirurgia estetica, alla sessualità virtuale del web. -
Contrappunto. Tre film, un libro e una vecchia fotografia
Don DeLillo sceglie una prospettiva inusuale per parlare con la consueta lucidità di temi a lui da sempre cari: la vita dell'artista, la natura solitaria del processo di creazione, il carattere ossessivo e perciò incontrollato dell'arte in divenire. Lo fa accostando prodotti di diversi linguaggi espressivi - quello cinematografico, quello letterario e quello iconografico - e lasciando che dialoghino fra loro. I tre film (""Atanarjuat"""", """"Trentadue piccoli film su Glenn Gould"""" e """"Thelonious Monk: Straight No Chaser"""") disegnano così una costellazione che include il libro (""""Il soccombente"""" di Thomas Bernhard) e la fotografia (un vecchio scatto che ritrae Thelonious Monk, Charles Mingus, Roy Haynes e Charlie Parker) e si accende di significato grazie alla lettura che DeLillo ne offre."" -
Antigone
"Il 'bando' di Antigone """"condanna"""" Ismene all'ordine della pólis; solo lì potrà abitare, non importa sotto quali leggi, suddita per sempre. Nel tempo della pólis dovranno instancabilmente cercare occasionali compromessi la prudenza degli anziani e la volontà di potenza dei regnanti, la timorosa pietas di Ismene e la paura servile della prima guardia, immagine di quella del plethos, della plebe disprezzata da Antigone. Qui sarà chiamato a sopravvivere Creonte, sconfitto insieme al cieco Tiresia. Dura legge e dura prova, la cui necessità la parola tragica enuncia senza ombra di consolazione. E perciò il pathos che suscita fa sapere - e solo nel sapere 'guarisce'."""" (dall'introduzione di Massimo Cacciari)" -
L' accademia Pessoa
Nella soffitta polverosa di Montevideo, in cui per anni ha perso tempo a ubriacarsi e a plagiare i grandi classici della letteratura universale, lo scrittore fallito Alonso Novarro, presidente dell'accademia per illetterati ""Fernando Pessoa"""", un'associazione segreta di nemici dei romanzi, viene trovato impiccato da Hamete Benengèli, traduttore e nano. Accanto a lui un misterioso scritto in spagnolo nel più perfetto stile ottocentesco: la traduzione dei capitolo ventinovesimo dei """"Promessi Sposi"""" di Manzoni, che Manzoni non si è mai sognato di scrivere..."" -
Il mito del Che. Storia e ideologia dell'utopia guevariana
Quando, la mattina del 9 ottobre 1967, su ordine del generale René Barrientos e in accordo con gli agenti della Cia, il Che venne assassinato nella piccola scuola di La Higuera dal sergente Mario Terán, aveva solo 39 anni. Morì l'uomo, ma iniziò un mito che non ha cessato di crescere nei quarant'anni successivi. Alberto Filippi scava nella mitologia del Che con questo lavoro di ""archeologia storico-teoretica"""", cercando di decostruire la formazione dei miti guevaristi sorti di pari passo al decadimento teorico e al crollo politico del marxismo-leninismo, del maoismo e del comunismo sovietico. Perché è la morte del Che a trasformare l'utopia in mito, capovolgendola per sempre al di là e al di fuori dei diversi contesti storici. Laddove il mito del Che diventa infine il paradossale precorritore del crollo e del superamento del comunismo, nella ricerca di un nuovo possibile soggetto politico """"global-popolare"""". Un'indagine sui rapporti tra utopia e mito: un filo che attraversa la storia dell'Occidente da secoli e che già Marx e Sorel, Bloch e Marcuse, avevano cercato di comprendere, prima che Che Guevara ne fornisse un'altra spettacolare incarnazione."" -
La vita sopravissuta
"La vita sopravvissuta"""" è una raccolta che ricostruisce un itinerario psicologico ed etico personale, ma anche un itinerario emblematico dei percorsi della vita sociale. Le poesie di Raffaele Crovi sono meditazioni esistenziali che utilizzano le epifanie della memoria e insieme meditazioni culturali con proiezioni di utopia. Il paese Italia, gli amori, le immagini familiari, la confidenza con la vita, la malattia, le interrogazioni sul presente e le inquietudini relative al futuro sono i temi che fanno della """"Vita sopravvissuta"""" un libro esemplare, strutturalmente ricco e linguisticamente personalissimo." -
Totò è sempre Totò. Il meglio di Totò in 97 minuti e 94 sketch-capolavoro. Con DVD
Il dvd allegato contiene un montaggio d'autore, da ""Totò e le donne"""", """"Signori si nasce"""", """"La banda degli onesti"""", """"Totò, Peppino e la malafemmina"""", """"Letto a tre piazze"""". Il libro, partendo dalla vita e dalle affinità dei due attori, indaga per la prima volta la storia e i meccanismi della """"coppia comica"""" Totò e Peppino. Anche attraverso un nutrito gruppo di pareri di oggi e le testimonianze """"in viva voce"""" di chi ha lavorato con i due. La prefazione è di Lello Arena, che ha anche ideato e curato l'intero progetto."" -
I mostri di Templeton
Due sono le ragioni di fama - slegate fra loro e anche incongruenti - della cittadina di Templeton: l'aver dato i natali al pioniere della letteratura americana James Fenimore Cooper e l'essere diventata sede del popolarissimo Museo nazionale del baseball. Ma una mattina di luglio, proprio mentre la giovane Wilhelmina Upton (per tutti Willie), ultima erede del fondatore Marmaduke Temple, torna a casa incinta e infelice, a quelle due ragioni se ne aggiunge una terza: il cadavere lungo quindici metri di un mostro che emerge sulle acque del lago locale. E da quell'affioramento, a Templeton, sembrano scaturirne molti altri. Willie, costretta a fuggire dalla Stanford University dopo la rocambolesca fine della relazione clandestina con il suo professore di archeologia, vorrebbe rifugiarsi fra le braccia comprensive e disinvolte della madre Vi. Invece la trova trasformata dall'attivista hippy che era in una fanatica religiosa dell'ultima ora, impaziente di liberarsi del fardello di una bugia lunga ventotto anni: Willie non è, come le ha sempre fatto credere, il frutto di una notte d'amore promiscuo, ma la figlia di un uomo ben noto e ignaro che vive proprio lì, a Templeton. Alla ragazza non resta che impiegare le sue abilità archeologiche per riportare alla luce la verità e scoprire l'identità del misterioso genitore. Le sue ricerche restituiscono un quadro della cittadina che credeva di conoscere e rivelano che, a Templeton, non tutti i mostri vivono in fondo al lago.