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Nuovi poeti italiani. Vol. 6
Le donne nella poesia italiana contemporanea sono una presenza molto forte: dietro quella decina di autrici che tutti conoscono e molti amano c'è una ricchezza di voci emergenti di grande interesse e di sicuro valore. Questa antologia ne raccoglie dodici con la duplice intenzione: di farle leggere o rileggere a un giro di lettori abbastanza ampio e di confrontarle fra loro ""a distanza ravvicinata"""", per vedere ciò che le unisce al di là dell'ineccepibile originalità delle singole scritture."" -
L' amore filosofo
L'idea dell'amore, presente nel discorso filosofico fin dalle origini, si è evoluta adattandosi ai contesti storici e sociali, assumendo diverse forme e funzioni, senza perdere mai il proprio ruolo di primo piano nella sfera dei condizionamenti culturali. Ma come si legano queste forme dell'idea dell'amore all'esperienza amorosa? Come hanno amato i filosofi che riflettono sull'amore? Manuel Cruz ricostruisce le vicende esistenziali di alcune grandi figure della storia del pensiero, di cui è noto non solo l'interesse verso l'amore in quanto tema, ma anche il coinvolgimento personale nelle relazioni amorose. L'amore è percepito come l'esperienza universale per eccellenza. Pur declinandosi in modi molto diversi, alcune sue caratteristiche sono, per così dire, ""costitutive"""": le esperienze del desiderio, dell'innamoramento e della passione rivelano, in tutte le epoche, la stessa forza dirompente, totalizzante, irrazionale. Ma, al contempo, portano in sé i semi dell'evanescenza e dell'ambiguità. Il che rende complesso parlarne, scriverne, spiegare. Proprio per questo risulta particolarmente prezioso l'apporto dei """"pensatori di professione"""" presentati in questo libro. Secondo la prospettiva di Cruz, l'idea che abbiamo oggi dell'amore contiene dunque non solo il pensiero, ma il vissuto di chi ci ha preceduto: è la somma dell'amore come fonte di energia, pensato da Platone; del senso di colpa di cui soffriva sant'Agostino; della passione erotica esemplificata da Abelardo ed Eloisa..."" -
Nessuno è indispensabile
Impiegato modello in un'azienda modello - italiano medio tragicamente modello -, Michele Gervasini fa coincidere la sua idea di felicità con gli angoli acuti del contratto a tempo indeterminato. E poco importa se ogni mattina deve affrontare il traffico isterico della via Pontina per raggiungere il suo ufficio alla Montefoschi, azienda leader nella produzione di latte e derivati. Lì lo aspettano gli altri dipendenti dell'Ufficio pianificazione e controllo, una pattuglia di buffi animali da scrivania che vive - non solo simbolicamente - all'ombra dell'enorme, minacciosa mucca aziendale in vetroresina che campeggia davanti agli stabilimenti. Ma un giovedì mattina la più mite fra le colleghe si dà fuoco nello sgabuzzino delle scope, e all'improvviso bisogna rivedere i confini di quelle giornate che fino ad allora avevano funzionato con l'efficienza di un formicaio. Con lo spirito dissacrante di una commedia tragicomica, ""Nessuno è indispensabile"""" sovverte la tradizione del romanzo industriale seguendo il ritmo e la grammatica della contemporaneità, per descrivere in maniera umanissima e feroce i rituali, le mitologie, il misticismo laico che stanno alla base della vita aziendale. Peppe Fiore racconta la deriva impazzita del mondo in cui viviamo, la nevrosi da scrivania, i tic e le frustrazioni di ogni giorno, mettendo in scena personaggi che non hanno a disposizione un'altra vita, né il desiderio di immaginarsela."" -
L' amata. Lettere di e a Elsa Morante
Dal segreto, passionale amore inglese degli anni giovanili alle diverse corti di devoti che si sono periodicamente rigenerate attorno alla sua carismatica presenza, Elsa Morante è stata amata o idoleggiata lungo tutto il corso della sua vita . Un fascino, il suo, che si sprigionava fortissimo a dispetto di un carattere esigente e difficile. Eppure una sete inappagata d'amore percorre come un potente leitmotiv la sua biografia, consumandola fino ai suoi esiti estremi. Da un archivio di oltre 5000 documenti e da 300 lettere di Elsa acquisite successivamente presso i destinatari, Daniele Morante ha scelto e composto con un lungo e paziente lavoro circa 600 testimonianze esemplari della corrispondenza della scrittrice con gran parte dei suoi interlocutori più simpatetici e più assidui. Grazie a questa massa di materiali emergono fasi fin qui poco note della vita di Elsa Morante, le molte sfaccettature del lungo e complesso rapporto con Moravia, l'irrequietezza delle sue passioni umane e intellettuali, le ragioni del precoce invecchiamento autoindotto, la sublimazione della propria femminilità nel ruolo di ""alma mater"""" di ragazzini di vario talento o altri """"Felici Pochi"""". E poi, naturalmente, la sua scrittura, le sue opere, i suoi lettori che le scrivono lettere spesso colme di ammirazione e gratitudine, anch'esse testimoniate nel volume. Un libro che restituisce l'immagine più vera della grande scrittrice, così lontana dai cliché stereotipati che ci vengono troppo spesso riproposti."" -
Alfonsino e la luna. Ediz. illustrata
Questa è la storia di un bacio. Un bacio sulle guance di Nereida, una bambina dagli occhi grandi, il naso impertinente, i capelli neri neri e il volto bianco come la neve. Ma un bacio non si regala o si ruba: un bacio si vince. Ecco perché Fonchito, che in classe sospira ogni volta che vede Nereida, deve guadagnarselo. E quando Nereida in cambio gli chiede la luna, letteralmente, Fonchito capisce che avere quel bacio sarà più difficile di quanto avesse immaginato... In questa favola per bambini, Mario Vargas Llosa racconta la magia del primo amore con parole esatte, dolci e delicate, proprio come un bacio. E ci insegna che non c'è niente che non si possa fare per la persona amata, persino quando ti chiede la luna. Età di lettura: da 5 anni. -
Giulio. Testo latino a fronte
La storia è quella di papa Giulio II che, una volta morto, cerca di varcare le porte del paradiso ma viene respinto da san Pietro. Furibondo, cerca di convincere il più antico collega che la sua idea di Chiesa è vecchia e superata, cerca di ""convertirlo"""" agli ideali della forza, del denaro, del potere. Ma, nonostante lo minacci con le sue armate, dal paradiso rimarrà fuori. Al di là della caricatura personale, un Giulio II ubriacone, omosessuale e sifilitico ricavato in parte dalla vox populi del tempo, l'aspetto più sovversivo del dialogo è lo svelamento della degradazione del papato come istituzione. È ovvio che un uomo prudente in termini di ortodossia come Erasmo poteva essere orgoglioso del suo pamphlet in comunicazioni private ma non poteva permettersi di firmarlo, e che quando i suoi ex amici luterani prendono lo Iulius come un libro-bandiera per le proprie battaglie si impegnerà a fondo per negarne la paternità. Ma i moderni filologi, tra i quali eccelle Silvana Seidel Menchi, glielo riattribuiscono a distanza di circa cinque secoli in maniera inoppugnabile. La storia di questo libello, che la curatrice ripercorre nel saggio introduttivo, attraversa gli anni cruciali della Riforma e incrocia tutti i protagonisti della grande battaglia teologico-culturale che ha forgiato l'Europa all'inizio della modernità."" -
Il secondo libro dell'ignoranza. Tutto quello che credevate di sapere è (ancora) sbagliato
John Lloyd e John Mitchinson continuano nella loro scoppiettante opera di demolizione dei falsi miti e dei luoghi comuni. Ancora una volta, avrete modo di scoprire che molte cose sono diverse non solo da come sembrano, ma addirittura da come pensavate che fossero. Verrete a sapere che certo l'acqua del Mar Morto è molto salata, ma non la più salata sulla Terra. O che contare le pecore serve a tutto, fuorché ad addormentarsi. Troverete finalmente la risposta alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. E apprenderete con sgomento che la vita eterna, ebbene sì, esiste. Graffianti come sempre e documentati come sempre, ""i due John"""" ci aprono le porte di un paese delle meraviglie in cui la storia, la geografia, la scienza - insomma, il Sapere si prende la rivincita su supposizioni e leggende; dimostrandosi, oltretutto, la più divertente delle avventure. Introduzione di Stephen Fry."" -
La città vivente
Sul tema della città dell'avvenire, Wright ha lavorato per un quarto di secolo, nel modo che gli era tipico e che accentuava quando gli argomenti gli stavano particolarmente a cuore: un modo soggettivo, partigiano, intriso di egotismo. E, per questo, ancora più affascinante, perché mescola all'utopia una buona dose di pragmatismo, alla fantasia progettuale una ricca e meditata capacità di riflessione. Se è vero, come il grande architetto ritiene, che il disordine sociale ed economico del nostro tempo sia conseguenza inevitabile dell'eccessivo accentramento, si tratterà di valorizzare in concreto l'indipendenza e il rispetto individuali, la coscienza della natura e del suo utilizzo, insieme a una più intensa percezione della bellezza. A lungo sentito come un ""manifesto"""" per la libertà e la dignità dell'uomo, e considerato, come avviene per ogni bandiera, anche come utopistico, il messaggio di Wright si è dimostrato estremamente concreto e puntuale per chi si sia posto il problema dell'urbanistica contemporanea in termini non astratti. I piani di Wright per la """"Città vivente"""", qui dettagliati con una sorprendente varietà di fotografie, disegni originali, schizzi e planimetrie, includono ogni attività (scuola e teatro, arterie stradali, stadi sportivi, edifici agricoli). Prefazione di Jean-Louis Cohen. Con un saggio di Bruno Zevi."" -
Io sono il Libanese
Roma, 1976. Un anno prima che tutto accada. Il Libanese freme. Il Libanese ha tre amici, Dandi, il Bufalo, Scrocchiazeppi. Passa con loro da un colpetto all'altro, tiene le armi delle altre bande. Il Terribile, che aspira a diventare il capo dei capi, tratta lui e gli altri pischelli come miserabili. Ma il Libanese non è uno dei tanti. Il Libanese ha un sogno. Un sogno ancora troppo grande per lui. Poi, una sera, il Libanese incontra Giada. Lei è bella, ricca, inquieta. Lei vuole cambiare le cose. Lei vuole fare la rivoluzione. Giada appartiene a un altro mondo. Il Libanese ne è stregato. E nello stesso tempo comincia a intuire che proprio da quel mondo potrà venire l'idea che gli permetterà di rendere il suo sogno una realtà. È grazie a lei, inconsapevole guida, che il Libanese penetra nel mondo dei ricchi, prima come pusher di un grande artista schiavo dell'eroina, e poi organizzando, con i suoi compari, un primo sequestro di persona (preludio di quello che segnerà, appena pochi mesi dopo, la nascita della Banda): il sequestro di un ricchissimo palazzinaro, padre di Sandro, l'amico del cuore di Giada... -
Dogtown
Whitney Logan è una giovane avvocatessa che vive e lavora a Los Angeles. In una calda giornata di agosto riceve la visita di una donna, Monica Fullbright, che le chiede di aiutarla a ritrovare la sua colf, una clandestina guatemalteca di nome Carmen Luzano misteriosamente scomparsa da tre giorni. A Whitney bastano poche ricerche per rendersi conto che la sua cliente le ha mentito, e che dietro la scomparsa di Carmen c'è molto più di quanto sembri. Accompagnata da Lupe Ramos, una prostituta chicana a cui ha chiesto di farle da interprete, Logan si immerge nel mondo dell'immigrazione clandestina di origine centroamericana, scoprendo un groviglio di interessi politici, economici e criminali dal quale rischia di essere travolta. -
Alibi
Le poesie di ""Alibi"""" sono poesie d'amore. Non importa che l'amore sia immaginario o reale, è l'amore ad essere raccontato. Un amore trattato e vissuto come un male, e insieme come la sola liberazione dal male. Sono poesie da album, ma un album visitato da una tristezza veggente di chiromante pazza, che interroga, cieca, le linee confuse e arruffate del suo destino, senza riuscire ad afferrarlo, perché quello che la tradisce e le manca sono proprio il cinismo, l'astuzia e il terra-terra del mestiere. Il protagonista di Alibi è sempre il futuro, la conoscenza, la divinazione, la spiegazione data a se stessa di un destino sempre più simile a una condanna e a un inferno, e se c'è qualcosa che non finisce di sorprendere, in questo album capovolto e mostruoso, è che la pitonessa che si arrovella sulle fatture e i filtri, e fa versi simili alle cantilene e ai sortilegi che accompagnano la magia, non smette per questo di essere una ragazza sognatrice che vuole l'amore e aspetta la felicità. In appendice: """"Quaderno inedito di Narciso""""."" -
La ratta
"Chiuso. Voi uomini c'eravate una volta. Siete dei fu, il ricordo di una follia... In futuro nient'altro che ratti"""". È l'apocalisse prossima ventura cosi come la vede Günter Grass, o meglio cosi come gliela rivela in sogno la Ratta sapiente, simbolo e presagio dell'era post-umana. Un day after a cui concorrono scorie radioattive, piogge acide, fusti che colano veleni, discariche immense e naturalmente l'incombere della catastrofe termonucleare. A salvarsi dalla distruzione sarà solo il grande popolo dei ratti che prospera sui rifiuti dell'uomo e resiste al disastro ecologico nelle fogne diventate rifugi antiatomici. Una degenerazione universale in cui è coinvolto anche il romanzo come struttura narrativa, una matassa di storie che si rincorrono, si perdono, si ritrovano." -
Il giorno della locusta
Il romanzo inizia con il protagonista, Tod Hackett, che passeggia per le vie della città. Ma le vie dove cammina sono finte: la storia si muove tra la cartapesta e le scenografie di Hollywood, città dove gli uomini arrivano con grandi sogni e illusioni, per ritrovarsi annoiati, squallidi, vuoti, invidiosi e crudeli. ""Una locusta tra milioni di locuste che possono, se fanno folla, calpestare i bambini e sradicare gli alberi"""". """"Il giorno della locusta"""", uscito contemporaneamente a """"Topolino"""" e """"Furore"""", mostra le insidie nascoste dalla promessa di felicità americana, chiudendosi con la scena formidabile di una """"folla che tumultua e distrugge"""". Prefazione di Christian Frascella."" -
Non sprecare
Dopo le storie e i personaggi legati al mondo della fabbrica Antonio Galdo racconta le storie di coloro che hanno rifiutato la china che conduce al consumo inconsapevole di tutto ciò che compone la nostra vita, coloro che hanno scelto di non sprecare se stessi. Un agronomo ha creato una rete di ""Last minute market"""": per non sprecare cibo si raccolgono confezioni vicine alla scadenza per orfanotrofi e ospedali. Due celebri cuochi predicano una cucina fatta anche di avanzi. Una ragazza anoressica si fa fotografare nuda per una campagna del Ministero della Salute. La fondazione Civicum fa le pulci a bilanci e spese delle pubbliche amministrazioni: una battaglia di civiltà. A Milano una comunità aiuta a superare la dipendenza dalla febbre degli acquisti. Un monaco camaldolese misura e pesa le parole, le riduce all'essenzialità. Un esperto di clima del CNR racconta i guasti dei nostri sprechi delle risorse ambientali."" -
Simboli al potere. Politica, fiducia, speranza
C'è un tema negletto gonfiato dalla retorica e sottovalutato nella pratica: i simboli politici. Se tutta la realtà fosse scoperta davanti ai nostri occhi, non avremmo bisogno di loro. I simboli, quelli della politica in particolare, servono invece per accedere al mondo, reale ma astratto, dei rapporti tra noi anche in assenza di contatti concreti e perfino in assenza di una conoscenza diretta. Proprio perché la vita collettiva è fatta in larga parte di relazioni impersonali inadatte ad essere descritte come se fossero tangibili, abbiamo bisogno della simbolica politica. Per interpretare, specie nella grande trasformazione in corso, bisogni e aspirazioni, attrarre forze, produrre concretamente fiducia in vista di un futuro che non sia semplice ripetizione del presente. -
Infinita fine
Accogliere il pensiero e il sentimento della fine è impresa ardua a cui la più recente poesia di Viviani ha dedicato un'intensa e limpida passione. L'invito che questo libro sembra rivolgere al lettore è di guardare la vicenda umana, anche quella individuale, con gli occhi della natura. La lingua della natura può cosi rendere leggibile anche l'insulto più doloroso, quello della scomparsa definitiva. La cadenza narrativa di queste poesie è quella dell'avvicendarsi dei giorni e delle stagioni. La dimensione umana è qui rappresentata con l'alternarsi di operosità e smarrimenti, senza finzioni, senza consolazioni, come è nel resto della natura. Ma la poesia di Viviani presenta anche qui l'altra umanissima possibilità: quella per cui il pensiero e il sentimento della fine restino insostenibili, illeggibili. -
L' economia giusta
"Edmondo Berselli se n'è andato. Ma, prima di lasciarci, ha scritto questo saggio, denso e veloce al tempo stesso. È dedicato alla ricerca di nuove vie verso """"l'economia giusta"""", in tempi di crisi globale, dopo la fine della """"superstizione monetarista"""". L'autore ripercorre criticamente i contributi teorici, le esperienze politiche e di governo più significative, dall'Ottocento fino ad oggi. Scivola, con agilità, fra il marxismo e la dottrina sociale della Chiesa, il pensiero liberale e il socialismo, la socialdemocrazia e il neo-liberismo. Ai confini tra economia, sociologia, filosofia e storia. Un approccio ibrido, come il linguaggio - diretto e suggestivo. Inconfondibile. La conclusione è disincantata. Finita, rovinosamente, l'era del """"pensiero unico monetarista"""", siamo rimasti senza risposte. Perché le alternative hanno già fallito. Non riescono ad essere credibili. Così, molto semplicemente, dovremo abituarci """"ad avere meno risorse. Meno soldi in tasca. Essere più poveri"""". Berselli lascia cadere questo ammonimento nelle ultime righe. Quasi un invito a non dimenticare. Noi, certamente, non ci dimenticheremo di lui."""" (Ilvo Diamanti). Con prefazione di Romano Prodi." -
Leviathan. La trilogia: Leviathan-Behemoth-Goliath
Sarajevo, 1914: dopo l'attentato all'arciduca d'Austria scoppia la Prima guerra mondiale. Ma se a combattersi fossero bestie e macchine? Allora sareste nel mondo di Leviathan, Behemoth e Goliah. Sareste nel mondo di Alek e Deryn. È come una guerra tra universi differenti. Da una parte, le potenze Cigolanti e le loro macchine. Dall'altra, gli alleati Darwinisti e le loro creature di sintesi. Carburante contro cibo, metallo contro pelle. Alek contro Deryn. Aleksander è il figlio dell'arciduca assassinato, in fuga da un impero di cui nessuno lo vuole erede. Deryn è una ragazza arruolata in vesti maschili nell'Aviazione britannica, decisa a vivere come vuole. Si incontrano per caso ma si alleano per scelta e affrontano il conflitto insieme: da Istanbul a New York, tra battaglie aeree e rivoluzioni, Alek e Deryn impareranno che cosa sono il caos e l'odio, ma anche l'amicizia e la speranza - forse addirittura l'amore. In una trilogia steampunk che incalza il lettore con colpi di scena e scontri all'ultimo sangue, Scott Westerfeld ci regala un viggio appassionante nelle infinite possibilità della storia: che sia quella del mondo o di ciascuno di noi. -
Angeli e insetti
Il fascino discreto del mondo vittoriano, già protagonista di ""Possessione"""", fa da sfondo alle due storie che compongono questo libro costruito con equilibrio ma anche attraversato da passioni violente. Nel primo racconto, """"Morpho Eugenia"""", William Adamson, sopravvissuto a un naufragio sulla via del ritorno dall'Amazzonia, vive la contrastata esperienza del sogno di un amore ideale e si illude di aver trovato in Eugenia la donna della sua vita. Lei, in apparenza perfetta ma in realtà priva di scrupoli, lo farà scivolare in un'abiezione morale senza scampo. Nel secondo racconto, """"L'angelo coniugale"""", A. S. Byatt ci trasporta invece nel bel mezzo di una seduta spiritica. Emily Tennyson, la sorella del poeta, che ha perduto da giovane il fidanzato, va alla scoperta di un altro amore inaspettato attraverso una sofferta rievocazione, in un caleidoscopio di realismo, scienza, magia e indimenticabili colpi di scena."" -
Vertere. Un'antropologia della traduzione nella cultura antica
Siamo sicuri che con ""tradurre"""" si intenda la stessa cosa in tutte le culture? Certamente no. Per rappresentare questa pratica, infatti, ciascuna tradizione ha fatto e fa ricorso a paradigmi culturali specifici, spesso anche molto diversi fra ioro. Se noi occidentali, quando """"traduciamo"""", ci immaginiamo di """"portare al di là"""" un certo significato, in India si pensa invece di crearne una """"apparenza illusoria""""; mentre in Nigeria si tratta piuttosto di """"rompere"""" l'originale per poi """"raccontarlo"""" nella lingua di arrivo. Anche Greci e Romani utilizzarono paradigmi culturali molto specifici - e molto diversi dai nostri - per pensare la traduzione: a Roma quelli della """"metamorfosi"""" (vertere) e della transazione commerciale (interpretari); in Grecia quelli della """"riarticolazione"""" (hermenéia) dell'originale, compiuta nel segno di Hermes, mentre Giudei e Cristiani, alle prese con la traduzione greca della Bibbia (i Settanta), si rappresentarono questa operazione addirittura nei termini mitologici di una """"profezia"""" ispirata da Dio. Fu anzi nel vortice di domande, di risposte e di polemiche che si scatenò attorno alla versione delle Scritture, che il tradurre incorporò alcune categorie le quali, a noi occidentali moderni, paiono ormai inseparabili da questa pratica: come """"fedeltà"""" vs """"libertà"""", """"parola per parola"""" vs """"a senso"""", e cosi via. Tutte preoccupazioni che furono invece sostanzialmente sconosciute alla cultura classica, cosi come ancora lo sono a tante altre culture del mondo.""